Dallo Studio del mese (Il Regno-attualità 2/2004) di Natalino Valentini: 1) “… può oggi rifiorire un nuovo pensiero centrato sulla persona, un’attualizzata filosofia (e teologia) personalistica che, proprio perché attinge la sua linfa dall’immenso patrimonio cristiano, può offrire ancora luce e orizzonte di senso alla cultura europea del presente e del futuro. Dunque sullo sfondo di questa prospettiva di pensiero soggiace la ricerca di una rinnovata istanza antropologica che, pur richiamandosi a diverse forme culturali e spirituali, avverte l’urgenza ineludibile di riaffermare il primato della persona su ogni forma di astrazione concettuale e di cieca reificazione degli enti. L’antropologia cristiana orientale è costante invito a ripensare l’unità di fondo della natura umana, la relazione sostanziale tra corpo, anima e spirito”. 2) “Penetrando nella profondità del cuore è possibile scorgere il mistero della persona, ma anche il suo insondabile enigma poiché il “cuore è un abisso” (Massimo il Confessore). 3) “La sensibile attenzione al primato della persona che il luogo del cuore richiama nella sua concretezza contro qualsiasi tentativo di astrazione concettuale o di riduzione a “cosa” è certamente uno dei tratti filosoficamente più rilevanti della riscoperta “personalista” compiuta dal pensiero religioso russo tra fine Ottocento e i primi decenni del Novecento. Un orientamento di pensiero che, sia pure nella sua diversità e ricchezza, vede tuttavia nel “cuore” uno dei luoghi privilegiati per un’attenta riconsiderazione del mistero della persona, a patto che la sua nozione non venga fraintesa e ridotta a “sentimentalismo” o “stato d’animo”, ma mantenga invece la sua originaria potenza simbolica”. 4) “… il cuore come centro della persona, nucleo di unità e unicità della persona… nel cuore quale fulcro metafisico dell’essere umano, ma anche luogo di inabitazione dello Spirito in cui parla il Verbo, avviene l’incontro concreto della grazia edificante e della natura”.