CORSO NEOASSUNTI CORSISTA: ELABORATO N. Crediti: Area tematica: INCLUSIONE SCOLASTICA E BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Titolo attività: Un alunno con bisogni educativi speciali. Il caso ……………. Diagnosi Funzionale: l’ultima diagnosi medica attestano un funzionamento intellettivo limite (Q.I.=70), con profilo cognitivo disomogeneo (Q.I. verbale 70 e di performance 95). Il livello di sviluppo raggiunto presenta potenzialità mediocri con molte difficoltà. E' in grado di acquisire gli apprendimenti in maniera meccanica, ma poi ha difficoltà ad integrare fra loro le varie competenze e alla rielaborazione personale dei contenuti. Nel corso di questo anno la vita di M ha subito molti cambiamenti importanti che hanno avuto effetti devastanti sulla sua personalità già fragile. Se durante il quarto anno della scuola primaria M appariva piuttosto sereno, nonostante la situazione di totale assenza della figura paterna. M è, infatti, stato affidato alla madre. Il rafforzarsi dell’amicizia con alcuni compagni di classe particolarmente problematici, hanno profondamente segnato M. Tutta questa situazione ha contribuito a far nascere in lui una sofferenza ed un risentimento profondi nei confronti del mondo degli adulti e a far crollare la sua già scarsa autostima. Nel tempo libero si è sempre dedicato con impegno ed interesse all’attività del pianoforte , anche se in quest’ultimo anno ha dimostrato una minore motivazione e ha attuato anche in quest’ambito comportamenti scorretti. Proprio per accompagnarlo in questa difficile fase, quest’anno è stato richiesto all’A.S.L. un supporto psicologico per il ragazzo, che egli ha dapprima rifiutato categoricamente, mostrandosi non collaborativo e, solo ultimamente ha dimostrato di accettare, seppur con molte riserve. M., attualmente inserito nella classe 5^ A, è stato affiancato durante l’anno scolastico 201.. /201.. da un’insegnante di sostegno per 12 ore settimanali mentre nell’ anno precedente l’insegnante di sostegno è stato presente per 9 ore settimanali. M. non ha accettato facilmente l’affiancamento dell’insegnante di sostegno e, nel corso dell’ anno ha alternato momenti di deciso rifiuto a momenti di relativa collaborazione. OBIETTIVI FORMATIVI E DISCIPLINARI RAGGIUNTI Durante l’anno scolastico l’alunno ha affrontato un percorso individualizzato sia rispetto alle programmazioni disciplinari sia rispetto agli obiettivi formativi previsti per il gruppo classe, non sempre raggiungendo gli obiettivi prefissati. ASSE COGNITIVO Il livello raggiunto nel triennio permane quello delle operazioni concrete e nonostante il tentativo di un approccio allo stadio dell’intelligenza delle operazioni logiche formali, permangono molte difficoltà. Si limita ad apprendimenti meccanici e non è in grado di rielaborare le conoscenze apprese. Non utilizza strategie creative o abilità integrate. Ha bisogno dello stimolo dell’adulto che lo guidi nel lavoro scolastico, ma poi sa proseguire in modo autonomo ed in tempi accettabili eseguendo schemi di lavoro meccanici. Sono buone le potenzialità manuali, meno sviluppate le abilità di studio. ASSE AFFETTIVO RELAZIONALE Il livello di autostima appare migliorato rispetto al livello di partenza, soprattutto in ambito extrascolastico; percepisce limiti e miglioramenti, anche se spesso manifesta il desiderio di eseguire quelle attività comuni alla classe che per lui sono molto complesse. Questo a fronte di un impegno nullo nei confronti delle attività didattiche: mancano totalmente la motivazione ad apprendere e la determinazione. Durante quest’anno scolastico, infatti, M. ha manifestato un totale rifiuto verso la scuola ed ha maturato un pericoloso atteggiamento di sfida e di non rispetto nei confronti degli adulti (non soltanto all’interno della scuola) che si sono concretizzati in comportamenti di ribellione e rifiuto. Non riconosce il ruolo e l’autorità dell’adulto e non si adegua alle sue aspettative; tende a adottare comportamenti che adegua a seconda di ciò che vuole ottenere da loro. Il rapporto con i coetanei in ambiente scolastico ed extra-scolastico continua a non essere molto positivo; tende a relazionarsi solo con coetanei problematici, che incita ad assumere i suoi stressi comportamenti. Ignora quasi completamente gli altri compagni e non li cerca se non quando ne ha bisogno per ottenere qualcosa. Nello spazio individualizzato parla spesso di ciò che accade a casa o con gli amici, manifestando la propria difficoltà ed il proprio disagio nel vivere nella sua realtà. Distrugge o rovina oggetti propri (quaderni, diario, penne, libri) e di uso comune, non solo quando è in preda alla rabbia ma anche quando vuole attirare l’attenzione su di sé attraverso scherzi. E’ disponibile ad aiutare ma non sempre a farsi aiutare. E’ comunque dispersivo e non propositivo, e, in classe, quando non sa cosa fare o è particolarmente nervoso o svogliato tende a disturbare. Nel rapporto individualizzato risulta essere più disponibile, ma assume atteggiamenti contrastanti anche nel corso della stessa mattinata. La gratificazione costante aiuta a rafforzare la sua autostima molto bassa, ma non fa scattare comunque una maggiore motivazione verso l’apprendimento. Alterna comportamenti molto contrastanti nel corso di una mattinata. Non accetta osservazioni, correzioni e suggerimenti da parte degli insegnanti o dei compagni. ASSE LINGUISTICO Nel corso dell’anno la comprensione di un brano letto è migliorata raggiungendo un buon livello per il testo non specialistico ed un livello sufficiente per quello specialistico. La comprensione verbale è più che sufficiente. La produzione verbale risulta essere abbastanza buona, di struttura semplice, caratterizzata da alcuni errori dovuti al bilinguismo e da povertà lessicale. E' in grado di utilizzare il linguaggio in maniera comunicativa nelle diverse situazioni ed all'interno dei diversi contesti. La produzione scritta manca di organizzazione ed è caratterizzata da frequenti errori ortografici e dal mancato rispetto dei tempi verbali. Utilizza il linguaggio del corpo soprattutto per esprimere disagio sia rispetto agli apprendimenti sia rispetto alla relazione. ASSE MOTORIO PRASSICO In questi tre anni la motricità globale si è dimostrata buona ed ha aiutato M. a raggiungere ottimi risultati sia in ambito scolastico sia in ambito extrascolastico. A M. sono stati affidati compiti di responsabilità che non sempre ha saputo svolgere con adeguata serietà ed impegno, soprattutto durante l’ultimo anno scolastico. ASSE COMUNICAZIONALE I mezzi di comunicazione privilegiati sono quello verbale e motorio. Ama parlare di sé e della sua vita extrascolastica e ricerca il rapporto individuale con adulti per lui significativi che gli diano spazio per esprimersi liberamente. Nel rapporto con l’adulto tende a porsi quale pari e ad attuare comportamenti che non sono rispettosi delle regole sociali. Manifesta il bisogno di comunicare ma tende a ascoltare poco gli altri. Sufficienti le conoscenze degli altri linguaggi espressivi nonostante le sue potenzialità siano buone. ASSE NEUROPSICOLOGICO L'attenzione e la concentrazione risultano essere discontinue soprattutto in classe dove fatica a non distrarsi e tende a disturbare la classe o i singoli compagni. Possiede una memoria a breve termine relativamente agli apprendimenti scolastici; scarsa è anche la memoria di lavoro. Buona invece la memoria relativa agli avvenimenti extrascolastici, ai quali però a volte aggiunge elementi di fantasia. Porta a termine le attività che stimolano il suo interesse e la sua concentrazione rimane costante fino a che non è giunto al raggiungimento del suo obiettivo. Per il resto è estremamente scostante, lunatico ed imprevedibile. ASSE DELL’AUTONOMIA M. è autonomo negli spostamenti, nell’orientamento spaziale e temporale e nella gestione e nell’utilizzo del denaro e del telefono. Sa utilizzare il bancomat. Persistono le difficoltà nell'organizzazione del materiale scolastico: non utilizza il diario, non esegue i compiti se non è affiancato da un adulto, non perché non sia in grado di svolgerli ma perché non ne ha voglia. Raramente porta il materiale per le attività previste: nemmeno quello più elementare: penne, matite ecc…. Lavora in modo superficiale ed affrettato. gestisce autonomamente il proprio tempo libero e spesso passa fuori casa l’intero pomeriggio rientrando anche tardi la sera. ASSE DELL’APPRENDIMENTO Il grafismo è ancora caratterizzato da stereotipi, ma non è eccessivamente infantile, ma esegue solo i disegni di suo gradimento. La lettura è ancora difficoltosa, lenta e poco espressiva. E’ abbastanza corretta, se si escludono gli errori dovuti al bilinguismo. Per la stessa ragione la scrittura è molto disortografica, inoltre non è in grado di produrre un testo scritto coerente e coeso. Ha ancora difficoltà nell’utilizzare la punteggiatura. L'apprendimento curriculare è lacunoso e frammentario, a casa non studia mai e non svolge i compiti e la motivazione è totalmente assente. In classe non interviene mai se non per disturbare. Persiste la fatica ad organizzare i contenuti in modo logico, anche perché il suo processo di apprendimento risulta essere quasi esclusivamente di tipo meccanico. Ricostruisce e ripercorre i percorsi didattici compiuti solo se stimolato a farlo e solo attraverso domande guidate. In classe esprime le esperienze personali, le conoscenze acquisite, le proprie idee solo se stimolato e non sempre in modo pertinente. Produce verbalizzazioni e sintesi del lavoro effettuato con l’aiuto di tracce e schemi, solo in situazione guidata. Comprende messaggi orali anche complessi e, se vuole, si esprime verbalmente con frasi complete e ben strutturate quando parla dei propri vissuti. Se l’insegnante si rivolge a lui per invitarlo a parlare di un argomento legato alle attività didattiche, M. spesso risponde a monosillabi. Buone le abilità matematiche anche se a volte ci sono errori di calcolo. Padroneggia le quattro operazioni con qualche difficoltà nella divisione. Buoni i risultati in inglese, sufficienti quelli in francese. L’assenza di impegno fa sì che nelle discipline che richiedono uno studio costante il suo apprendimento sia frammentario e superficiale. METODOLOGIA E VERIFICA DEL PROGETTO Nel corso del percorso scolastico dell’alunno gli insegnanti ed in particolar modo gli insegnanti di sostegno hanno cercato di utilizzare metodologie diverse per aiutare M. a realizzare il proprio progetto di vita. Sono state utilizzate diverse strategie (ricerca-azione, discussione guidata) prediligendo, quando possibile, il lavoro all’interno del piccolo gruppo e alternando l’attività nel gruppo classe all’attività nello spazio individualizzato. Inoltre è stato messo in atto il progetto “le parole nelle scatole” , tale lavoro è servito ad aiutare M. nella socializzazione con gli altri alunni. È stato costruito un grande archivio per contenere esperienze e parole. L’archivio è composto da scatole da scarpe, ogni scatola contiene oggetti, pensieri, esperienze, percezioni scaturite dalla vita di gruppo e sentimenti. In ogni scatola i ragazzi hanno depositato elementi che si riferivano alla parola che da il titolo alla scatola stessa. L’obiettivo del progetto è stato quello di creare una organizzazione didattica utile a favorire un benessere psicologico individuale e relazionale, oltre a sviluppare l’uso del linguaggio verbale. L’eterogeneità dei materiali raccolti è stato un ottimo strumento per riconoscere e dare spazio alle differenti esperienze vissute dai ragazzi. Fra gli obiettivi del progetto vi è anche il voler sviluppare la capacità di orientarsi all’interno di nozioni temporali, percependo il trascorrere del tempo attraverso le modificazioni delle cose in modo tale da poter aiutare i ragazzi a comprendere i cambiamenti che si sviluppano nel tempo. Con tale progetto si sperava di riuscire ad ottenere un apertura e una collaborazione da parte di M. nei confronti del gruppo classe e viceversa. Ma la sua difficoltà ad eseguire attività comuni alla classe hanno limitato la riuscita del progetto. I comportamenti ribelli sono rimasti tali, così come l’atteggiamento di sfida. M ha ignorato quasi completamente i compagni di classe, relazionandosi solo con coetanei problematici. Quello che alla fine è emerso è stata la propria difficoltà ad accettare la propria realtà, per cui risultava più semplice da parte sua non collaborare, aprendosi ai compagni, ma comportarsi in modo nervoso e assumendo atteggiamenti contrastanti. SPAZI La maggior parte delle attività è stata svolta in classe se si escludono i momenti nei quali M. ha richiesto espressamente di lavorare nello spazio individualizzato o le occasioni nelle quali, vista la situazione di disturbo che causava, si è ritenuto opportuno farlo proseguire il lavoro individualmente nell’aula di sostegno, il laboratorio informatico, l’aula di scienze o l’aula di tecnologia.