Modernità a postmodernità. Antropologia della globalizzazione

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Modernità a postmodernità.
Antropologia della globalizzazione
• Sempre più ricerche su società moderne, su
“post-modernità” e globalizzazione
• Ricerche importanti (Augé, Hannerz,
Appadurai) che hanno svecchiato l’A.
• Più studi su “post-modernità” che su
modernità, perché?
• L’A. è arrivata dopo
• Disagio e critica verso “modernità” e
“modernizzazione”
• Teoria della modernizzazione: concezione
unilineare dello sviluppo delle diverse società
visto come necessario e positivo
• Mercato, democrazia formale, industria come
cause e conseguenze
• Ritardo nello sviluppo dovuto a fattori culturali
visti come negativi
• Ideologia per legittimare espansione
capitalista
• Critiche:
• 1) la modernizzazione implicava la scomparsa
delle culture locali: l’omologazione culturale
come destino necessario
• 2) Visione ideologica: il sottosviluppo è
conseguenza dello sviluppo
• A. G. Frank: il capitalismo si è sviluppato grazie
a colonizzazione e sfruttamento dei paesi non
sviluppati
• L’A. ha difeso la differenza culturale da rischio
di omologazione (imperialismo culturale)
• Tradizioni e identità locali come “tattiche di
resistenza”: di fronte a espansione occidentali
le culture locali reagiscono con riscoperta
identitaria
• O rielaborazione delle tradizioni: es. culti
millenaristici e “cargo cults”
• Islamismo come reazione a imperialismo
• Da queste indagini, ricerche attuali su
globalizzazione e tardo-capitalismo
• I. Wallerstein: ricerche storiche su capitalismo
ispirate da Marx e Polanyi
• Espansione del capitalismo dal XVI sec ha
portato alla formazione di un sistema
economico mondiale, “sistema-mondo”
• Divisione globale del lavoro
• Centri, periferie, semiperiferie: fino a ’70 i
centri industriali sfruttavano risorse delle
periferie, ora più complessa
• Globalizzazione non è nuova, ma
intensificazione di processi precedenti
• D. Harvey: turbo-capitalismo, guidato da
“compressione spazio-temporale” e
accumulazione flessibile: crescita di
delocalizzazioni, flessibilità, finanza e
comunicazione
• Globalizzazione: fenomeno economico
(finanza e multinazionali), politico, sociale e
culturale
• Intensificazione di flussi e movimenti entro
reti sempre più ampie
• Cause economiche e tecnologiche
• Effetti contraddittori: omologazione e
ibridazione, identità meticcie e chiusure
identitarie, maggiori possibilità e insicurezza
• L’A. si è concentrata su dimensioni sociali e
culturali e su effetti locali del globale
• U. Hannerz, “La diversità culturale”, 1996
• Cosa succede a “cultura” (come oggetto e
come concetto) con la globalizzazione?
• Cultura usata per realtà chiuse, omogenee in
riferimento a gruppi con confini netti
• Oggi invece traffico di simboli, scambi, ecc.
• È ancora utile il concetto di cultura?
• Cultura come simboli che viaggiano su reti
sociali e come “habitat di significato”
• Da culture pure a culture creole:
l’omologazione culturale è fatale?
• Per H. invece la conseguenza di flussi, incontri,
scambi è la creolizzazione culturale
• Visione positiva del mescolamento culturale
• Le periferie sono più deboli anche rispetto a
cultura, ma non sono passive: rielaborano e
creano nuova cultura
• Es. la musica reggae
• Cinema indiano
• Religioni sincretiche e cristianesimo africano
• E anche se il flusso è sbilanciato, le periferie
possono influenzare i centri
• Per H. 4 cornici condizionano i flussi: Formadi-vita, Stato, Mercato, Movimenti
• La prima è la vita quotidiana, locale ma
sempre più influenzata da globale e creolizzata
• Stato: è insieme omogeneizzante e
creolizzante
• Mercato: deve vendere gli stessi beni, ma
deve adattarsi e i consumatori selezionano
• H. rifiuta gli scenari drammatici: le culture
cambiano, non scompaiono
• Amselle: ibridazione originaria: tutte le culture
sono fatte di elementi esterni e le identità
nascono sempre da confronto
• A. Appadurai, “Modernità in polvere”, 1996
• Migrazioni e media elettronici come diacritici
del presente
• Immaginazione come elemento chiave per
identità e azioni sociali
• I media alimentano immaginazione e questa i
movimenti
• Es. dal Marocco: i giovani vogliono emigrare
perché proiettano sull’Europa i loro desideri,
Italia come “mondo immaginato”
• Cinque flussi o “panorami globali”: etnorami,
mediorami, ideorami, finanziorami, tecnorami
• I flussi si incrociano e sovrappongono
• Crisi dello stato-nazione: epoca postnazionale
a livello politico, economico e identitario
• Crescita di identità non-nazionali come
reazione a globalizzazione
• Identità che usano cultura per definirsi:
culturalismo (uso politico della differenza)
• Paradosso drammatico: i contatti e flussi
creano tensioni ma anche nuove possibilità
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