PLATONE Filosofia che ha la caratteristica dell

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PLATONE
Filosofia che ha la caratteristica dell'apertura. Non ha carattere sistematico ma dialogico.
Ha caratteristiche precipue:
A. Koyrè:
"Leggere Platone è un vero piacere, direi senz'altro una gioia intensa" (Introduzione alla
lettura di Platone, Firenze, 1956)
Anzitutto per la forma del dialogo. Forma artistica: vengono descritte situazioni
(ES: Simposio: Aristofane non parla perchè ha il singhiozzo "Allorchè Pausania ebbe fatto
pausa avrebbe dovuto parlare Aristofane. Senonchè costui, o per aver mangiato troppo o per
altro motivo, era stato colto dal singhiozzo e non era in grado di discorrere" XI 185/186.)
Ancora XXX p. 450 Alcibiade che irrompe ubriaco fradicio al banchetto)
personaggi
Anito (conformista, fautore dell'educazione tradizionale
caratteri
le problematiche teoriche si mescolano a stati psicologici ed emotivi, come rabbia,
(La sfuriata di Polo nel Gorgia: quando Socrate afferma che gli ingiusti sono i più infelici tra
tutti:
"Ma che dici? Un uomo, per esempio, che ingiustamente e insidiosamente tenti di farsi
tiranno, e, scoperto, sia arrestato, messo alla tortura, fatto a brani, abbacinato, e dopo essere
stato tormentato egli medesimo con ogni sorta di tormenti, e di aver visto moglie e figli
tormentati del pari, venga in fine crocifisso o bruciato in un sacco di pece, costui sarà più
felice che se, sfuggito al castigo, divenga tiranno, e, impadronitosi del potere, viva facendo
ciò che vuole, invidiato e ritenuto felice da tutti, concittadini e forestieri? E questo è, secondo
te, verità inconfutabile?" XXVIII 473/474
l'ingiuria, il pudore
(ES: Quando nel Gorgia interviene Callicle - il sofista - subentrando a Polo nell'affermare che
è meglio commettere ingiustizia che patirla, afferma:
Socrate, mi pare che tu ti lasci trasportare dalla foga della tua eloquenza, come un vero
oratore da comizi; ed ora parli così, perchè Polo è caduto in quello stesso errore, nel quale egli
accusava Gorgia di essere caduto di fronte a te. Egli infatti diceva che Gorgia, richiesto da te
se chi va da lui per apprendere la retorica senza avere un'idea della giustizia, l'avrebbe
imparata da lui; si è lasciato vincere da un falso pudore, e aveva detto che gliel'avrebbe
insegnata lui, per il pregiudizio comune degli uomini, che si scandalizzerebbero se si
rispondesse in maniera diversa" XXXVIII 482/483
Anche la violenza, la minaccia.
(Callicle: Paragona il filosofo a un "adulto che balbetti". La filosofia va bene per I giovinetti,
"per un giovinetto non è brutto filosofare". Ma per un uomo anziano "la cosa diventa ridicola"
"Udire un adulto che balbetti e vederlo trastullarsi come un bimbo, questo è ridicolo, indegno
d'un uomo e meritevole di sculacciate" XL 484/485. E'un uomo che non è in grado di
difendersi nel foro, e che dunque "si può impunemente prendere a schiaffi XLI 486/487. )
insofferenza, entusiasmo.
Gioca un posto privilegiato l'ironia,
strumento socratico per eccellenza
Si contrappone al riso come modo di ridicolizzare l'avversario
(es: Socrate: Che c'è Polo, tu ridi?...E'forse una confutazione questa? Mettersi a ridere quando
l'avversario parla, e non dimostrargli che ha torto? Gorgia XXIX 473/474)
l'allusione, la meraviglia, la stigmatizzazione di atteggiamenti.
TUTTI QUESTI ELEMENTI SONO SOSTANZIALI PER L'INTERPRETAZIONE DEI
DIALOGHI.
La sostanza è che vengono portate a fondo argomentazioni e alla fine il dialogo ha un
carattere di sospensione:
"La discussione termina in maniera molto elusive con una professione di ignoranza" (Koyrè p.
24)
Ed è all'interno del dialogo che possiamo cogliere il senso che Platone ascrive alla filosofia.
Definizioni:
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