RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 1

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
Vancomicina Mylan 500 mg polvere per soluzione per infusione
Vancomicina Mylan 1 g polvere per soluzione per infusione
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
Vancomicina Mylan 500 mg polvere per soluzione per infusione
Ogni flaconcino contiene 500 mg di vancomicina (come cloridrato), equivalente a 500.000 UI.
La soluzione ricostituita con 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili contiene una concentrazione
finale di 50 mg/ml di vancomicina.
Vancomicina Mylan 1 g polvere per soluzione per infusione
Ogni flaconcino contiene 1 g di vancomicina (come cloridrato), equivalente a 1.000.000 UI.
La soluzione ricostituita con 20 ml di acqua per preparazioni iniettabili contiene una concentrazione
finale di 50 mg/ml di vancomicina.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Polvere per soluzione per infusione.
Polvere da bianca a quasi bianca.
Il pH della soluzione ricostituita è fra 2,8 e 4,5.
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1
Indicazioni terapeutiche
Somministrazione endovenosa
Trattamento terapeutico
La soluzione di vancomicina, somministrata per via endovenosa, è indicata nella terapia delle
infezioni gravi, potenzialmente fatali, dovute a microrganismi gram-positivi sensibili che non
possono essere trattati o che non hanno risposto a medicinali antibatterici efficaci meno tossici,
come penicilline e cefalosporine.
La vancomicina deve essere riservata a quei casi in cui vi sia una specifica indicazione, per ridurre
al minimo la possibile comparsa di resistenza.
La vancomicina è utile nel trattamento delle seguenti infezioni gravi causate da microrganismi
sensibili (vedere paragrafo 5.1):
- endocardite,
- infezioni del tessuto osseo (osteomielite),
- polmonite,
- infezioni dei tessuti molli,
- batteriemia dovuta a stafilococchi meticillino-resistenti in concomitanza con endocardite,
polmonite o infezioni dei tessuti molli.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Le endocarditi causate da enterococchi, Streptococcus viridans o S. bovis devono essere trattate con
una combinazione di vancomicina e un aminoglicoside.
Trattamento profilattico
La vancomicina può essere utilizzata come profilassi contro le infezioni perioperatorie dovute a
microrganismi gram-positivi, specialmente durante le procedure a rischio come le cardiovascolari,
toraciche o interventi chirurgici con inserimento di materiale protesico o dispositivi.
La vancomicina deve essere somministrata a pazienti ad alto rischio di endocardite infettiva (ad
esempio con predisposizioni cardiache), che non sono in grado di tollerare un beta-lattamico o se
l'infezione è nota per essere causata da uno S. aureus meticillino-resistente (MRSA).
Somministrazione orale
La vancomicina può essere somministrata per via orale per il trattamento della colite
pseudomembranosa da Clostridium difficile, in caso di grave infezione, ricaduta o fallimento di altri
trattamenti.
NOTA: La somministrazione per via endovenosa della vancomicina non è efficace nel trattamento
della colite pseudomembranosa.
È necessario tenere in considerazione le linee guida ufficiali relative all’uso appropriato degli agenti
antibatterici.
4.2
Posologia e modo di somministrazione
Somministrazione endovenosa
Si raccomandano concentrazioni di soluzione non di superiori a 5 mg/ml. In pazienti selezionati che
richiedono restrizione di liquidi, possono essere utilizzate concentrazioni di soluzione fino a 10
mg/ml; l’uso di tali concentrazioni superiori può aumentare il rischio di eventi correlati all'infusione
(vedere paragrafo 6.6).
Le infusioni devono essere eseguite in almeno 60 minuti. Negli adulti, se vengono utilizzate dosi
superiori a 500 mg, si raccomanda una velocità di infusione non superiore a 10 mg/min. Eventi
avversi correlati all'infusione dipendono sia dalla concentrazione sia dalla velocità di
somministrazione della vancomicina.
La durata della terapia dipende dalla gravità dell'infezione e dalla sua progressione clinica e
batteriologica.
Pazienti con funzione renale ed epatica normale
Adulti e adolescenti oltre 12 anni di età:
La dose endovenosa giornaliera raccomandata è di 2000 mg (2 g), da suddividere in dosi da 500 mg
ogni 6 ore oppure 1000 mg ogni 12 ore.
Per l’endocardite batterica, la terapia generalmente accettata è di 1000 mg di vancomicina per via
endovenosa ogni 12 ore per 4 settimane da sola o in combinazione con altri antibiotici (gentamicina
più rifampicina, gentamicina, streptomicina).
L’endocardite enterococcica è trattata per 6 settimane con vancomicina in associazione con un
aminoglicoside - secondo le raccomandazioni nazionali.
Profilassi peri-operatoria: gli adulti ricevono 1000 mg di vancomicina per via endovenosa (prima di
essere sottoposti ad anestesia) e a seconda del tempo e del tipo di intervento chirurgico, la dose di
1000 mg di vancomicina e.v. può essere somministrata 12 ore dopo l'intervento.
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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
La profilassi antibiotica deve essere a breve termine e limitata al periodo perioperatorio, 24 ore ma
non più di 48 ore.
Bambini da 1 mese a 12 anni di età
Si raccomanda una dose per via endovenosa di 10 mg/kg, ogni 6 ore o 20 mg/kg ogni 12 ore.
Neonati e lattanti:
La dose iniziale raccomandata è di 15 mg/kg, seguita da 10 mg/kg ogni 12 ore durante la prima
settimana di vita, ed ogni 8 ore dall’età di una settimana fino a un mese. Si raccomanda un attento
monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina (vedere di seguito).
Anziani:
Possono essere richieste dosi di mantenimento più basse a causa della riduzione della funzionalità
renale correlata all'età.
Pazienti obesi:
Possono essere necessarie modifiche delle dosi giornaliere abituali.
I pazienti con funzionalità epatica compromessa
Non esistono prove che la dose deve essere ridotta nei pazienti con funzionalità epatica
compromessa.
Pazienti con funzionalità renale compromessa
La dose deve essere aggiustata in pazienti con funzionalità renale compromessa e il grafico seguente
potrà servire da guida. Si raccomanda un attento monitoraggio della concentrazione sierica di
vancomicina (vedere di seguito)
Quando il valore della clearance della creatinina non è noto, la seguente formula, basata su età del
paziente, sesso e creatininemia, può essere usata per calcolare la clearance della creatinina.
Uomini:
Peso (Kg) x (140 - età [in anni])
72 x creatininemia (mg/100 ml)
Donne: 0,85 x valore calcolato con la formula sopra menzionata
Quando possibile, la clearance della creatinina deve essere sempre determinata.
In pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata la dose iniziale non deve essere inferiore ai
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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
15 mg/kg. In pazienti con grave insufficienza renale, è preferibile somministrare una dose di
mantenimento da 250 a 1000 mg in un intervallo di alcuni giorni, piuttosto che somministrare il
farmaco giornalmente a dosi più basse.
Ai pazienti con anuria (praticamente senza funzionalità renale) deve essere somministrata una dose
di 15 mg/kg di peso corporeo fino a quando non viene raggiunta la concentrazione ematica
terapeutica. Le dosi di mantenimento necessarie sono di 1,9 mg/kg di peso corporeo nelle 24 ore.
Per facilitare la procedura, in pazienti adulti con funzionalità renale fortemente compromessa, può
essere più conveniente somministrare dosi di mantenimento da 250 a 1000 mg ad intervalli di alcuni
giorni, piuttosto che una dose giornaliera.
Dosaggio in caso di emodialisi
Per i pazienti senza alcuna funzione renale, anche sottoposti a regolare emodialisi, è possibile anche
il seguente dosaggio: dose di saturazione 1000 mg, dose di mantenimento 1000 mg ogni 7 - 10
giorni.
Se in emodialisi sono utilizzate le membrane in polisulfone (dialisi ad alto flusso), l'emivita della
vancomicina è ridotta. Una dose di mantenimento supplementare può essere necessaria nei pazienti
in regolare emodialisi.
Monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina:
La concentrazione sierica di vancomicina deve essere monitorata al secondo giorno di trattamento
immediatamente prima della dose successiva, e un’ora dopo l'infusione. Livelli ematici terapeutici
di vancomicina devono essere compresi tra 30 e 40 mg/l (massimo 50 mg/l) un'ora dopo il termine
dell'infusione, il livello minimo (poco prima della successiva somministrazione) tra 5 e 10 mg/l.
Le concentrazioni devono di norma essere monitorate due o tre volte a settimana.
Somministrazione orale
Trattamento della colite causata da C. difficile
Adulti: La dose abituale giornaliera è da 0,5 g a 2 g suddivisa in 4 dosi (da 125 mg a 500 mg per
dose) per 7-10 giorni.
Bambini: La dose abituale giornaliera è di 40 mg/kg/die suddivisa in 4 dosi, fino a un massimo di
250 mg per dose per 7-10 giorni.
Modo di somministrazione
Solamente per infusione endovenosa, non per via intramuscolare.
La vancomicina parenterale deve essere somministrata solo come infusione endovenosa lenta (non
più di 10 mg/min – per almeno 60 min), sufficientemente diluita (almeno 500 mg/100 ml, o almeno
1000 mg/200 ml).
Ai pazienti che richiedono restrizione di liquido può essere somministrata una soluzione di 500
mg/50 ml o 1000 mg/100 ml. L’uso di tali concentrazioni più elevate può aumentare il rischio di
eventi correlati all'infusione.
La soluzione ricostituita può essere utilizzata anche come somministrazione orale.
Le indicazioni terapeutiche per la somministrazione endovenosa e orale sono diverse. Entrambe le
vie di somministrazione non possono essere scambiate.
Per informazioni sulla preparazione della soluzione, fare riferimento al paragrafo 6.6 Precauzioni
particolari per lo smaltimento e la manipolazione.
4.3 Controindicazioni
Ipersensibilità alla vancomicina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
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medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
4.4
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Avvertenze:
Se si manifestano gravi reazioni acute di ipersensibilità (per es. shock anafilattico), il trattamento
con vancomicina deve essere sospeso immediatamente e nello stesso tempo devono essere avviate
misure di emergenza adeguate (per es. somministrando antistaminici, corticosteroidi, e, se
necessario, eseguendo la respirazione artificiale).
La somministrazione rapida in bolo (per esempio, nell'arco di diversi minuti) può essere associata a
ipotensione grave, (incluso shock e raramente arresto cardiaco), risposte istamino-simili e rash
maculopapulare o eritematoso ("sindrome dell'uomo rosso" o "sindrome del collo rosso").
Vancomicina deve essere infusa in una soluzione diluita (da 2,5 a 5,0 g/l) ad una velocità non
superiore a 10 mg/min e per un periodo di non meno di 60 minuti per evitare reazioni legate a una
rapida infusione. Normalmente queste reazioni scompaiono immediatamente non appena viene
sospesa l’infusione.
Nefrotossicità: la vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza renale,
poichè la possibilità di sviluppare effetti tossici è molto più elevata in presenza di elevate
concentrazioni ematiche prolungate. Nel trattamento di questi pazienti e in coloro che assumono
contemporaneamente altri principi attivi nefrotossici (ad esempio aminoglicosidi), devono essere
eseguiti controlli seriali della funzionalità renale e il regime posologico appropriato deve essere
aggiustato per ridurre al minimo il rischio di nefrotossicità (vedere paragrafo 4.2).
Ototossicità: è stata riportata ototossicità, che può essere transitoria o permanente, in pazienti già
affetti da ipoacusia, che hanno ricevuto dosi eccessive per via endovenosa, o che ricevono un
trattamento concomitante con un'altra sostanza attiva ototossica come ad esempio un
aminoglicoside. La sordità può essere preceduta da ronzio auricolare. L'esperienza con altri
antibiotici suggerisce che la sordità può essere progressiva, nonostante l'interruzione del
trattamento. Per ridurre il rischio di ototossicità, devono essere eseguite regolarmente analisi del
sangue e si raccomanda un controllo periodico della funzionalità uditiva.
Concentrazioni sieriche clinicamente significative sono state segnalate in alcuni pazienti in
trattamento per colite pseudomembranosa attiva indotta da C. difficile dopo dosi orali multiple di
vancomicina. Pertanto, il monitoraggio delle concentrazioni sieriche può essere opportuno in questi
pazienti.
Precauzioni:
La vancomicina è molto irritante per i tessuti e provoca la necrosi del sito di iniezione se iniettata
per via intramuscolare. Dolore e tromboflebite, talvolta gravi, possono verificarsi in molti pazienti
che ricevono vancomicina. La frequenza e la gravità della tromboflebite possono essere diminuite
somministrando il medicinale lentamente come soluzione diluita (vedere paragrafo 6.6) e
modificando i siti di infusione regolarmente.
La vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con reazioni allergiche alla teicoplanina,
dal momento che sono state segnalate reazioni di ipersensibilità crociata tra vancomicina e
teicoplanina.
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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Anestetici che inducono depressione miocardica possono essere potenziati con la vancomicina.
Durante l'anestesia, le dosi devono essere ben diluite e somministrate lentamente con un attento
monitoraggio cardiaco. Le variazioni di posizione devono essere effettuate al termine dell'infusione
per consentire la regolazione posturale.
In tutti i pazienti che ricevono vancomicina devono essere eseguiti periodicamente esami
ematologici, della funzionalità renale ed uditiva.
In caso di trattamento prolungato, si raccomanda un monitoraggio periodico dei livelli ematici della
vancomicina durante la terapia, in particolare nei pazienti con funzionalità renale o uditiva
compromessa o se vengono somministrate contemporaneamente sostanze ototossiche o
nefrotossiche, come ad esempio aminoglicosidi. In tali casi deve essere regolarmente monitorata la
funzionalità renale e il dosaggio deve essere aggiustato alla riduzione della funzionalità renale.
Un monitoraggio regolare della funzione uditiva è necessario nei pazienti con compromissione della
funzione uditiva, oppure se vengono somministrati contemporaneamente farmaci ototossici e nei
casi di disfunzione renale.
Popolazione pediatrica:
Nei neonati prematuri e nei bambini piccoli, può essere opportuno confermare le concentrazioni
sieriche di vancomicina richieste. La somministrazione concomitante di vancomicina ed agenti
anestetici è stata associata ad eritema cutaneo, e arrossamento istamino-simile nei bambini. Se la
somministrazione di vancomicina è necessaria per la profilassi chirurgica, si consiglia di
somministrare i farmaci anestetici al termine della infusione di vancomicina.
Uso negli anziani:
La diminuzione fisiologica della filtrazione glomerulare dovuta all´età può portare ad un aumento
delle concentrazioni ematiche della vancomicina. I pazienti anziani sono più soggetti a lesioni dell
´organo dell´udito ed in quelli con oltre 60 anni di età è necessario eseguire controlli seriali della
funzione audio-vestibolare. L'uso concomitante o sequenziale di altre sostanze nefrotossiche deve
essere evitato.
4.5
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Altri farmaci potenzialmente nefrotossici o ototossici
La somministrazione concomitante o sequenziale di vancomicina con altri principi attivi
potenzialmente neurotossici e/o nefrotossici in modo particolare gentamicina, amfotericina B,
streptomicina, neomicina, kanamicina, amikacina, tobramicina, viomicina, bacitracina, polimixina
B, colistina e cisplatino possono potenziare la nefrotossicità e/o l’ototossicità della vancomicina e
richiedono pertanto un attento monitoraggio del paziente.
A causa dell’azione sinergica (ad esempio con gentamicina) in questi casi la dose massima di
vancomicina deve essere limitata a 500 mg ogni 8 ore.
Anestetici
La somministrazione concomitante di vancomicina ed anestetici è stata associata ad eritema,
arrossamento istamino-simile e reazioni anafilattoidi. Tali eventi sono minimizzabili
somministrando la vancomicina per infusione lenta 60 minuti prima dell´uso dell´anestetico.
Rilassanti muscolari
Se la vancomicina viene somministrata durante o subito dopo l'intervento chirurgico, l'effetto
(blocco neuromuscolare) dei miorilassanti (come la succinilcolina) co-somministrati può essere
aumentato e prolungato.
4.6
Fertilità, gravidanza e allattamento
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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Gravidanza
Nelle donne in stato di gravidanza la sicurezza della vancomicina non è dimostrata. Studi
tossicologici di riproduzione sugli animali non dimostrano alcun effetto sullo sviluppo
dell’embrione, del feto o nel periodo di gestazione (vedere paragrafo 5.3).
Tuttavia, la vancomicina attraversa la placenta e un potenziale rischio di ototossicità embrionale e
neonatale e nefrotossicità non può essere esclusa. Pertanto, la vancomicina deve essere
somministrata in gravidanza solo nei casi di assoluta necessità con un’attenta valutazione
rischio/benefici.
Allattamento
La vancomicina viene secreta nel latte umano e deve essere quindi utilizzata nel periodo di
allattamento soltanto se altri antibiotici sono risultati inefficaci. La vancomicina deve essere
somministrata con cautela nelle madri che allattano a causa delle potenziali reazioni avverse nel
bambino (disturbi della flora intestinale con diarrea, colonizzazione con funghi simili ai lieviti e
possibile sensibilizzazione).
Considerando l'importanza di questo farmaco per la madre che allatta, deve essere considerata
l’opportunità di interrompere l'allattamento.
Fertilità
Non sono disponibili studi sulla fertilità (maschile o femminile) per la vancomicina.
4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Non sono noti effetti sfavorevoli sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
4.8 Effetti indesiderati
Le reazioni avverse elencate di seguito sono elencate secondo la seguente convenzione e
classificazione per sistemi e organi MedDRA: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non
comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la
frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine
decrescente di gravità. Le reazioni avverse più comuni sono flebiti e reazioni pseudo-allergiche
causate da un’infusione di vancomicina troppo veloce per via endovenosa.
Classificazione per sistemi e organi
Patologie del sistema
emolinfopoietico
Disturbi del sistema immunitario
Patologie dell'orecchio e del labirinto
Patologie cardiache
Patologie vascolari
Categoria di frequenza
Rari
- trombocitopenia
- neutropenia
- agranulocitosi
- eosinofilia
Rari
- reazioni anafilattoidi
- reazioni di ipersensibilità
Non comuni
- perdita transitoria o permanente dell'udito
Rari
- tinnito
- vertigini
Molto rari
- arresto cardiaco
Comuni
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Classificazione per sistemi e organi
Patologie respiratorie, toraciche e
mediastiniche
Patologie gastrointestinali
Patologie della cute e del tessuto
sottocutaneo
Patologie renali e urinarie
Patologie sistemiche e condizioni
relative alla sede di somministrazione
Categoria di frequenza
- diminuzione della pressione sanguigna
- tromboflebite
Rari
- vasculite (incluse vasculite
leucocitoclastica/vasculite da ipersensibilità)
Comuni
- dispnea
- stridore
Rari
- nausea
Molto rari
- enterocolite pseudomembranosa dopo
somministrazione endovenosa
Comuni
- esantema e infiammazione della mucosa
- prurito
- orticaria
Molto rari
- dermatite esfoliativa
- sindrome di Stevens-Johnson
- sindrome di Lyell
- dermatite bollosa causata da IgA lineari
Non nota
- reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi
sistemici (DRESS)
Comuni
- insufficienza renale si manifesta
principalmente con un aumento della creatinina
sierica o concentrazioni di urea sierica
Rari
- nefrite interstiziale
- insufficienza renale acuta
Comuni
- arrossamento della parte superiore del corpo e
del viso
- dolore e spasmo dei muscoli della schiena e
del torace
Rari
- febbre da farmaci
- brividi
Durante o subito dopo una rapida infusione possono verificarsi reazioni anafilattiche, incluso
ipotensione, dispnea, orticaria o prurito. Queste reazioni si risolvono normalmente quando la
somministrazione viene interrotta, generalmente tra 20 minuti e 2 ore dopo l’interruzione della
somministrazione.
Ototossicità è stata riferita principalmente nei pazienti trattati con dosi elevate, che avevano avuto
una disfunzione renale, o una precedente ipoacusia, o avevano ricevuto un trattamento concomitante
con altri farmaci ototossici.
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all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Dopo somministrazione orale, poiché la vancomicina potrebbe essere assorbita in caso di lesione
dell'apparato digerente, non può essere eliminato il rischio degli effetti indesiderati sopra descritti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del
medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto
beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione
avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
4.9 Sovradosaggio
È stata riportata tossicità a causa di sovradosaggio. 500 mg e.v. ad un bambino di due anni hanno
provocato un’intossicazione letale.
La somministrazione di 56 g totali per 10 giorni a un adulto hanno causato un’insufficienza renale.
In certe condizioni ad alto rischio (ad esempio in caso di grave compromissione renale) possono
manifestarsi elevati livelli sierici ed effetti oto- e nefrotossici.
Misure in caso di sovradosaggio
• Non è noto un antidoto specifico.
• È necessario un trattamento sintomatico per mantenere la funzionalità renale.
La vancomicina è scarsamente rimossa dal sangue per mezzo di emodialisi o dialisi peritoneale.
Emofiltrazione o l'emoperfusione con resine polisulfoniche sono state utilizzate per ridurre le
concentrazioni sieriche di vancomicina.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1 Proprietà farmacodinamiche
Classificazione ATC
Categoria farmacoterapeutica: Altri antibatterici, antibatterici glicopeptidici, codice ATC: J01XA01.
Meccanismo d’azione
La vancomicina è un antibiotico glicopeptidico. La vancomicina esercita la sua azione battericida
sui germi proliferativi inibendo la biosintesi della parete cellulare formando complessi con
precursori del peptidoglicano. Inoltre, altera la permeabilità della membrana cellulare batterica e la
sintesi del RNA.
Meccanismo(i) di resistenza
I meccanismi alla base della resistenza alla vancomicina sono i seguenti:
• Variazione della struttura di destinazione: questa forma di resistenza si è verificata nel corso
degli ultimi anni, soprattutto nelle specie Enterococcus faecium. Questo cambiamento è
dovuto alla sostituzione del terminale D-alanina-D-alanina della catena laterale di
aminoacidi in un precursore muramico con D-Ala-D-lattato, con conseguente considerevole
riduzione dell'affinità alla vancomicina.
• Negli stafilococchi, la ridotta sensibilità o resistenza alla vancomicina è basata sulla
produzione eccessiva di precursori muramici, ai quali si lega la vancomicina.
Non c'è nessuna resistenza crociata tra la vancomicina ed altri antibiotici, ma si verifica resistenza
crociata con altri antibiotici glicopeptidi, come la teicoplanina. Lo sviluppo secondario di resistenza
durante la terapia è raro.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
In alcuni paesi, l'aumento dei casi di resistenza sono stati osservati soprattutto negli enterococchi;
particolarmente allarmanti sono i ceppi multi-resistenti di Enterococcus faecium.
Sinergismo
La combinazione di vancomicina con un antibiotico aminoglicosidico ha un effetto sinergico contro
molti ceppi di Staphylococcus aureus, streptococchi di gruppo D non-enterococchi, enterococchi e
streptococchi del gruppo viridans. La combinazione di vancomicina con una cefalosporina ha un
effetto sinergico contro alcuni ceppi di Staphylococcus epidermidis oxacillino resistenti, e la
combinazione di vancomicina con rifampicina ha un effetto sinergico contro Staphylococcus
epidermidis e un parziale effetto sinergico contro alcuni ceppi di Staphylococcus aureus. Poiché la
vancomicina in combinazione con una cefalosporina può anche avere un effetto antagonista contro
alcuni ceppi di Staphylococcus epidermidis e in combinazione con rifampicina contro alcuni ceppi
di Staphylococcus aureus, è utile effettuare in anticipo un test per valutare il sinergismo. Si
prelevano campioni di colture batteriche per isolare ed identificare gli organismi eziologici e
determinare la loro sensibilità alla vancomicina.
Breakpoints
I breakpoint della Concentrazione Minima Inibente (MIC) stabiliti dal Comitato Europeo sui Test
della Sensibilità Antibatterica (EUCAST) per Staphylococcus spp e Streptococcus spp. sono
Sensibile ≤ 2 mg/l e Resistente > 2 mg/l; per stafilococchi coagulasi negativi sono Sensibile ≤ 4
mg/L e Resistente > 4 mg/L; per Enterococcus spp. sono Sensibile ≤ 4 mg/l e Resistente > 4 mg/l;
e per non specie-correlati Sensibile ≤ 2 mg/l e Resistente >4 mg/l.
Sensibilità
La prevalenza di resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per specie
selezionate, ed è auspicabile disporre di informazioni locali sulla resistenza, particolarmente quando
si trattano infezioni gravi. Se necessario, quando la prevalenza della resistenza a livello locale è tale
da mettere in dubbio l’utilità del farmaco in alcuni tipi di infezione, si dovrà consultare un esperto.
La vancomicina ha uno spettro d'azione ridotto.
SPECIE COMUNEMENTE SENSIBILI
Microorganismi aerobi Gram-positivi
Staphylococcus aureus
Staphylococcus coagulasi-negativo
Staphylococcus spp.
Streptococcus pneumoniae
Streptococcus spp.
Enterococcus spp.
Microorganismi anaerobi
Clostridium difficile
SPECIE PER LE QUALI LA RESISTENZA ACQUISITA POTREBBE ESSERE UN
PROBLEMA
Enterococcus faecium
ORGANISMI INTRINSECAMENTE RESISTENTI
Microorganismi Gram-negativi, micobatteri, funghi
5.2 Proprietà farmacocinetiche
Distribuzione
Dopo infusione endovenosa, la vancomicina viene distribuita in quasi tutti i tessuti ed è presente nei
liquidi pleurico, pericardico, ascitico e sinoviale così come nel muscolo cardiaco e nelle valvole
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
cardiache. Elevate concentrazioni comparabili vengono raggiunte anche nel plasma sanguigno. I
dati sulle concentrazioni della vancomicina nel tessuto osseo (spongioso, compatto) variano
notevolmente. Il volume apparente di distribuzione allo steady-state è 0,43 (fino a 0,9) l/kg. Quando
le meningi non sono affette da un processo infiammatorio, la vancomicina è in grado di penetrare
nel liquido cefalorachidiano solo in misura minore. La vancomicina si lega alle proteine
plasmatiche per il 30-55% e anche oltre. Dopo somministrazioni ripetute per via orale di
vancomicina, sono state osservate concentrazioni plasmatiche di vancomicina in pazienti trattati per
colite pseudomembranosa dovuta a Clostridium difficile.
Eliminazione
La vancomicina è metabolizzata solo in minima parte. Dopo somministrazione per via parenterale è
escreta quasi interamente in forma microbiologicamente attiva (circa 75-90% entro 24 ore) per via
renale mediante filtrazione glomerulare. L'escrezione biliare è insignificante (meno del 5% di una
dose).
L'emivita plasmatica è di 4-6 (5-11) ore, nei bambini di 2,2-3 ore in soggetti con funzione renale
normale. In caso di funzionalità renale compromessa, l'emivita della vancomicina può essere
considerevolmente prolungata (fino a 7,5 giorni). A causa di ototossicità della vancomicina è
indicato in questi casi un monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche come terapia adiuvante.
Le concentrazioni plasmatiche medie dopo infusione e.v. di 1000 mg di vancomicina oltre 60 minuti
sono state circa 63 mg/l al termine dell'infusione, circa 23 mg/l dopo 2 ore e circa 8 mg/l dopo 11
ore.
La clearance plasmatica della vancomicina si correla quasi con la velocità di filtrazione
glomerulare.
La clearance totale sistemica e renale di vancomicina può essere ridotta nei pazienti anziani.
Come hanno dimostrato studi condotti su pazienti anefrici, la clearance metabolica sembra essere
molto bassa.
Finora nell'uomo non sono stati identificati metaboliti della vancomicina.
Se la vancomicina viene somministrata durante una dialisi peritoneale per via intraperitoneale, cieca
il 60% raggiunge la circolazione sistemica in 6 ore. Dopo somministrazione intraperitoneale di 30
mg/kg di peso corporeo, vengono raggiunti livelli sierici di circa 10 mg/l.
In caso di somministrazione orale, la vancomicina altamente polare non viene virtualmente
assorbita. Appare dopo somministrazione orale in forma attiva nelle feci, ed è quindi un
chemioterapico adatto al trattamento di coliti pseudomembranose e stafilococciche.
La vancomicina attraversa rapidamente la barriera placentare, passando nel sangue del cordone
ombelicale.
5.3 Dati preclinici di sicurezza
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di
safety pharmacology e tossicità a dosi ripetute.
I dati limitati sugli effetti mutageni mostrano risultati negativi, non sono disponibili studi a lungo
termine sugli animali per quanto riguarda il potenziale cancerogeno. Negli studi di teratogenicità,
dove ratti e conigli hanno ricevuto dosi all'incirca corrispondenti alla dose umana basata sulla
superficie corporea (mg/m2), non sono stati osservati effetti teratogeni diretti o indiretti.
Studi sull’animale sull'uso durante il periodo pre- e postnatale e sugli effetti sulla fertilità negli
animali non sono disponibili.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1 Elenco degli eccipienti
Acido cloridrico (aggiustamento del pH).
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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei
medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
6.2 Incompatibilità
La soluzione di vancomicina ha un pH basso. Questo può portare a instabilità chimica o fisica, se
mescolata con altre sostanze. Pertanto, ogni soluzione parenterale deve essere controllata
visivamente per rilevare precipitazioni e alterazioni di colore prima dell'uso. La miscelazione con
soluzioni alcaline deve essere evitata.
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati
nel paragrafo 6.6.
6.3 Periodo di validità
3 anni.
Periodo di validità della soluzione ricostituita:
Quando ricostituita in acqua per preparazioni iniettabili, la stabilità chimico-fisica della soluzione è
stata dimostrata per un periodo di conservazione di 48 ore a 25°C o fino a 96 ore tra 2-8°C.
Periodo di validità della soluzione diluita:
La stabilità chimica e fisica del medicinale della soluzione pronta all’uso (con soluzione di sodio
cloruro allo 0,9% o soluzione glucosata al 5%) è stata dimostrata per 48 ore a 25°C o fino a 96 ore
tra +2°C e +8°C. Da un punto di vista microbiologico la soluzione per infusione preparata deve
essere usata immediatamente. Se non utilizzata immediatamente, le condizioni e il periodo di
conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore. Normalmente il periodo di
conservazione non dovrebbe superare le 24 ore, tra 2°-8°C, a meno che la soluzione per infusione
non sia stata effettuata in condizioni controllate e convalidate di asepsi.
Periodo di validità della soluzione ricostituita per uso orale: la soluzione ricostituita deve essere
utilizzata immediatamente.
6.4 Precauzioni particolari per la conservazione
Polvere:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Prodotto ricostituito e diluito:
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e diluito, vedere paragrafo 6.3.
6.5 Natura e contenuto del contenitore
Flaconcino di vetro incolore tipo II, con tappo in gomma bromobutilica ed una copertura di
alluminio/plastica “Flip-Off”.
Confezioni: 1, 5, 10 e 20 flaconcini.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6
Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Preparazione della soluzione per infusione
Il prodotto deve essere ricostituito e il concentrato risultante deve essere diluito prima dell'uso.
Vancomicina Mylan 500 mg: sciogliere il contenuto di un flaconcino in 10 ml di acqua per
preparazioni iniettabili.
Vancomicina Mylan 1 g: sciogliere il contenuto di un flaconcino in 20 ml di acqua per preparazioni
iniettabili.
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medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio (o titolare AIC).
La soluzione ricostituita deve essere trasparente, da incolore a giallo pallido, senza particelle
visibili.
Un ml di soluzione ricostituita contiene 50 mg di vancomicina.
Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito vedere paragrafo 6.3.
Diluenti adatti per l'ulteriore diluizione sono acqua per preparazioni iniettabili, soluzione di glucosio
al 5% o soluzione di sodio cloruro allo 0,9%.
Sono richieste differenti diluizioni a seconda della modalità di somministrazione.
- Infusione intermittente:
Vancomicina Mylan 500 mg:
Le soluzioni ricostituite contenenti 500 mg di vancomicina devono essere diluite con almeno 100
ml di diluente. La dose necessaria deve essere somministrata per infusione endovenosa ad una
velocità non superiore a 10 mg/min in almeno 60 minuti.
Vancomicina Mylan 1 g:
Le soluzioni ricostituite contenenti 1 g di vancomicina devono essere diluite con almeno 200 ml di
diluente. La dose necessaria deve essere somministrata per infusione endovenosa ad una velocità
non superiore a 10 mg/min in almeno 60 minuti.
- Infusione continua:
Da impiegarsi solo quando l’infusione intermittente non è possibile.
Aggiungere 1 g o 2 g di vancomicina, corrispondenti a 2-4 flaconcini di soluzione ricostituita, alla
quantità di diluente sopra indicata necessaria a consentire l’infusione lenta endovenosa della dose
desiderata giornaliera nell’arco di 24 ore.
Per le condizioni di conservazione del prodotto diluito, vedere paragrafo 6.3.
Prima della somministrazione, le soluzioni ricostituite e diluite devono essere ispezionate
visivamente per rilevare particelle e variazioni di colore. Si devono utilizzare soltanto soluzioni
limpide, di colore da trasparente a giallo chiaro e prive di particelle visibili sospese.
Preparazione della soluzione orale
Dopo la ricostituzione iniziale del flaconcino, la dose selezionata può essere diluita in 30 ml di
acqua e somministrata al paziente per bocca o mediante un sondino naso-gastrico.
Smaltimento
Le fiale sono solo per uso singolo. I medicinali inutilizzati devono essere eliminati.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in
conformità alla normativa locale vigente.
7.
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Mylan S.p.A., Via Vittor Pisani 20, 20124 Milano
8.
NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
041220017 - "500 Mg Polvere Per Soluzione Per Infusione" 1 Flaconcino
041220029 - "500 Mg Polver Per Soluzione Per Infusione" 5 Flaconcini
041220031 - "500 Mg Polver Per Soluzione Per Infusione" 10 Flaconcini
041220043 - "500 Mg Polver Per Soluzione Per Infusione" 20 Flaconcini
Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017
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medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione
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041220056 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 20 Flaconcini
041220068 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 10 Flaconcini
041220070 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 5 Flaconcini
041220082 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 1 Flaconcino
9.
DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’ AUTORIZZAZIONE
Gennaio 2012
10.
DATA DI REVISIONE DEL TESTO
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