RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE Vancomicina Mylan 500 mg polvere per soluzione per infusione Vancomicina Mylan 1 g polvere per soluzione per infusione 2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA Vancomicina Mylan 500 mg polvere per soluzione per infusione Ogni flaconcino contiene 500 mg di vancomicina (come cloridrato), equivalente a 500.000 UI. La soluzione ricostituita con 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili contiene una concentrazione finale di 50 mg/ml di vancomicina. Vancomicina Mylan 1 g polvere per soluzione per infusione Ogni flaconcino contiene 1 g di vancomicina (come cloridrato), equivalente a 1.000.000 UI. La soluzione ricostituita con 20 ml di acqua per preparazioni iniettabili contiene una concentrazione finale di 50 mg/ml di vancomicina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. 3. FORMA FARMACEUTICA Polvere per soluzione per infusione. Polvere da bianca a quasi bianca. Il pH della soluzione ricostituita è fra 2,8 e 4,5. 4. INFORMAZIONI CLINICHE 4.1 Indicazioni terapeutiche Somministrazione endovenosa Trattamento terapeutico La soluzione di vancomicina, somministrata per via endovenosa, è indicata nella terapia delle infezioni gravi, potenzialmente fatali, dovute a microrganismi gram-positivi sensibili che non possono essere trattati o che non hanno risposto a medicinali antibatterici efficaci meno tossici, come penicilline e cefalosporine. La vancomicina deve essere riservata a quei casi in cui vi sia una specifica indicazione, per ridurre al minimo la possibile comparsa di resistenza. La vancomicina è utile nel trattamento delle seguenti infezioni gravi causate da microrganismi sensibili (vedere paragrafo 5.1): - endocardite, - infezioni del tessuto osseo (osteomielite), - polmonite, - infezioni dei tessuti molli, - batteriemia dovuta a stafilococchi meticillino-resistenti in concomitanza con endocardite, polmonite o infezioni dei tessuti molli. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). Le endocarditi causate da enterococchi, Streptococcus viridans o S. bovis devono essere trattate con una combinazione di vancomicina e un aminoglicoside. Trattamento profilattico La vancomicina può essere utilizzata come profilassi contro le infezioni perioperatorie dovute a microrganismi gram-positivi, specialmente durante le procedure a rischio come le cardiovascolari, toraciche o interventi chirurgici con inserimento di materiale protesico o dispositivi. La vancomicina deve essere somministrata a pazienti ad alto rischio di endocardite infettiva (ad esempio con predisposizioni cardiache), che non sono in grado di tollerare un beta-lattamico o se l'infezione è nota per essere causata da uno S. aureus meticillino-resistente (MRSA). Somministrazione orale La vancomicina può essere somministrata per via orale per il trattamento della colite pseudomembranosa da Clostridium difficile, in caso di grave infezione, ricaduta o fallimento di altri trattamenti. NOTA: La somministrazione per via endovenosa della vancomicina non è efficace nel trattamento della colite pseudomembranosa. È necessario tenere in considerazione le linee guida ufficiali relative all’uso appropriato degli agenti antibatterici. 4.2 Posologia e modo di somministrazione Somministrazione endovenosa Si raccomandano concentrazioni di soluzione non di superiori a 5 mg/ml. In pazienti selezionati che richiedono restrizione di liquidi, possono essere utilizzate concentrazioni di soluzione fino a 10 mg/ml; l’uso di tali concentrazioni superiori può aumentare il rischio di eventi correlati all'infusione (vedere paragrafo 6.6). Le infusioni devono essere eseguite in almeno 60 minuti. Negli adulti, se vengono utilizzate dosi superiori a 500 mg, si raccomanda una velocità di infusione non superiore a 10 mg/min. Eventi avversi correlati all'infusione dipendono sia dalla concentrazione sia dalla velocità di somministrazione della vancomicina. La durata della terapia dipende dalla gravità dell'infezione e dalla sua progressione clinica e batteriologica. Pazienti con funzione renale ed epatica normale Adulti e adolescenti oltre 12 anni di età: La dose endovenosa giornaliera raccomandata è di 2000 mg (2 g), da suddividere in dosi da 500 mg ogni 6 ore oppure 1000 mg ogni 12 ore. Per l’endocardite batterica, la terapia generalmente accettata è di 1000 mg di vancomicina per via endovenosa ogni 12 ore per 4 settimane da sola o in combinazione con altri antibiotici (gentamicina più rifampicina, gentamicina, streptomicina). L’endocardite enterococcica è trattata per 6 settimane con vancomicina in associazione con un aminoglicoside - secondo le raccomandazioni nazionali. Profilassi peri-operatoria: gli adulti ricevono 1000 mg di vancomicina per via endovenosa (prima di essere sottoposti ad anestesia) e a seconda del tempo e del tipo di intervento chirurgico, la dose di 1000 mg di vancomicina e.v. può essere somministrata 12 ore dopo l'intervento. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). La profilassi antibiotica deve essere a breve termine e limitata al periodo perioperatorio, 24 ore ma non più di 48 ore. Bambini da 1 mese a 12 anni di età Si raccomanda una dose per via endovenosa di 10 mg/kg, ogni 6 ore o 20 mg/kg ogni 12 ore. Neonati e lattanti: La dose iniziale raccomandata è di 15 mg/kg, seguita da 10 mg/kg ogni 12 ore durante la prima settimana di vita, ed ogni 8 ore dall’età di una settimana fino a un mese. Si raccomanda un attento monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina (vedere di seguito). Anziani: Possono essere richieste dosi di mantenimento più basse a causa della riduzione della funzionalità renale correlata all'età. Pazienti obesi: Possono essere necessarie modifiche delle dosi giornaliere abituali. I pazienti con funzionalità epatica compromessa Non esistono prove che la dose deve essere ridotta nei pazienti con funzionalità epatica compromessa. Pazienti con funzionalità renale compromessa La dose deve essere aggiustata in pazienti con funzionalità renale compromessa e il grafico seguente potrà servire da guida. Si raccomanda un attento monitoraggio della concentrazione sierica di vancomicina (vedere di seguito) Quando il valore della clearance della creatinina non è noto, la seguente formula, basata su età del paziente, sesso e creatininemia, può essere usata per calcolare la clearance della creatinina. Uomini: Peso (Kg) x (140 - età [in anni]) 72 x creatininemia (mg/100 ml) Donne: 0,85 x valore calcolato con la formula sopra menzionata Quando possibile, la clearance della creatinina deve essere sempre determinata. In pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata la dose iniziale non deve essere inferiore ai Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). 15 mg/kg. In pazienti con grave insufficienza renale, è preferibile somministrare una dose di mantenimento da 250 a 1000 mg in un intervallo di alcuni giorni, piuttosto che somministrare il farmaco giornalmente a dosi più basse. Ai pazienti con anuria (praticamente senza funzionalità renale) deve essere somministrata una dose di 15 mg/kg di peso corporeo fino a quando non viene raggiunta la concentrazione ematica terapeutica. Le dosi di mantenimento necessarie sono di 1,9 mg/kg di peso corporeo nelle 24 ore. Per facilitare la procedura, in pazienti adulti con funzionalità renale fortemente compromessa, può essere più conveniente somministrare dosi di mantenimento da 250 a 1000 mg ad intervalli di alcuni giorni, piuttosto che una dose giornaliera. Dosaggio in caso di emodialisi Per i pazienti senza alcuna funzione renale, anche sottoposti a regolare emodialisi, è possibile anche il seguente dosaggio: dose di saturazione 1000 mg, dose di mantenimento 1000 mg ogni 7 - 10 giorni. Se in emodialisi sono utilizzate le membrane in polisulfone (dialisi ad alto flusso), l'emivita della vancomicina è ridotta. Una dose di mantenimento supplementare può essere necessaria nei pazienti in regolare emodialisi. Monitoraggio delle concentrazioni sieriche di vancomicina: La concentrazione sierica di vancomicina deve essere monitorata al secondo giorno di trattamento immediatamente prima della dose successiva, e un’ora dopo l'infusione. Livelli ematici terapeutici di vancomicina devono essere compresi tra 30 e 40 mg/l (massimo 50 mg/l) un'ora dopo il termine dell'infusione, il livello minimo (poco prima della successiva somministrazione) tra 5 e 10 mg/l. Le concentrazioni devono di norma essere monitorate due o tre volte a settimana. Somministrazione orale Trattamento della colite causata da C. difficile Adulti: La dose abituale giornaliera è da 0,5 g a 2 g suddivisa in 4 dosi (da 125 mg a 500 mg per dose) per 7-10 giorni. Bambini: La dose abituale giornaliera è di 40 mg/kg/die suddivisa in 4 dosi, fino a un massimo di 250 mg per dose per 7-10 giorni. Modo di somministrazione Solamente per infusione endovenosa, non per via intramuscolare. La vancomicina parenterale deve essere somministrata solo come infusione endovenosa lenta (non più di 10 mg/min – per almeno 60 min), sufficientemente diluita (almeno 500 mg/100 ml, o almeno 1000 mg/200 ml). Ai pazienti che richiedono restrizione di liquido può essere somministrata una soluzione di 500 mg/50 ml o 1000 mg/100 ml. L’uso di tali concentrazioni più elevate può aumentare il rischio di eventi correlati all'infusione. La soluzione ricostituita può essere utilizzata anche come somministrazione orale. Le indicazioni terapeutiche per la somministrazione endovenosa e orale sono diverse. Entrambe le vie di somministrazione non possono essere scambiate. Per informazioni sulla preparazione della soluzione, fare riferimento al paragrafo 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione. 4.3 Controindicazioni Ipersensibilità alla vancomicina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Avvertenze: Se si manifestano gravi reazioni acute di ipersensibilità (per es. shock anafilattico), il trattamento con vancomicina deve essere sospeso immediatamente e nello stesso tempo devono essere avviate misure di emergenza adeguate (per es. somministrando antistaminici, corticosteroidi, e, se necessario, eseguendo la respirazione artificiale). La somministrazione rapida in bolo (per esempio, nell'arco di diversi minuti) può essere associata a ipotensione grave, (incluso shock e raramente arresto cardiaco), risposte istamino-simili e rash maculopapulare o eritematoso ("sindrome dell'uomo rosso" o "sindrome del collo rosso"). Vancomicina deve essere infusa in una soluzione diluita (da 2,5 a 5,0 g/l) ad una velocità non superiore a 10 mg/min e per un periodo di non meno di 60 minuti per evitare reazioni legate a una rapida infusione. Normalmente queste reazioni scompaiono immediatamente non appena viene sospesa l’infusione. Nefrotossicità: la vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza renale, poichè la possibilità di sviluppare effetti tossici è molto più elevata in presenza di elevate concentrazioni ematiche prolungate. Nel trattamento di questi pazienti e in coloro che assumono contemporaneamente altri principi attivi nefrotossici (ad esempio aminoglicosidi), devono essere eseguiti controlli seriali della funzionalità renale e il regime posologico appropriato deve essere aggiustato per ridurre al minimo il rischio di nefrotossicità (vedere paragrafo 4.2). Ototossicità: è stata riportata ototossicità, che può essere transitoria o permanente, in pazienti già affetti da ipoacusia, che hanno ricevuto dosi eccessive per via endovenosa, o che ricevono un trattamento concomitante con un'altra sostanza attiva ototossica come ad esempio un aminoglicoside. La sordità può essere preceduta da ronzio auricolare. L'esperienza con altri antibiotici suggerisce che la sordità può essere progressiva, nonostante l'interruzione del trattamento. Per ridurre il rischio di ototossicità, devono essere eseguite regolarmente analisi del sangue e si raccomanda un controllo periodico della funzionalità uditiva. Concentrazioni sieriche clinicamente significative sono state segnalate in alcuni pazienti in trattamento per colite pseudomembranosa attiva indotta da C. difficile dopo dosi orali multiple di vancomicina. Pertanto, il monitoraggio delle concentrazioni sieriche può essere opportuno in questi pazienti. Precauzioni: La vancomicina è molto irritante per i tessuti e provoca la necrosi del sito di iniezione se iniettata per via intramuscolare. Dolore e tromboflebite, talvolta gravi, possono verificarsi in molti pazienti che ricevono vancomicina. La frequenza e la gravità della tromboflebite possono essere diminuite somministrando il medicinale lentamente come soluzione diluita (vedere paragrafo 6.6) e modificando i siti di infusione regolarmente. La vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con reazioni allergiche alla teicoplanina, dal momento che sono state segnalate reazioni di ipersensibilità crociata tra vancomicina e teicoplanina. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). Anestetici che inducono depressione miocardica possono essere potenziati con la vancomicina. Durante l'anestesia, le dosi devono essere ben diluite e somministrate lentamente con un attento monitoraggio cardiaco. Le variazioni di posizione devono essere effettuate al termine dell'infusione per consentire la regolazione posturale. In tutti i pazienti che ricevono vancomicina devono essere eseguiti periodicamente esami ematologici, della funzionalità renale ed uditiva. In caso di trattamento prolungato, si raccomanda un monitoraggio periodico dei livelli ematici della vancomicina durante la terapia, in particolare nei pazienti con funzionalità renale o uditiva compromessa o se vengono somministrate contemporaneamente sostanze ototossiche o nefrotossiche, come ad esempio aminoglicosidi. In tali casi deve essere regolarmente monitorata la funzionalità renale e il dosaggio deve essere aggiustato alla riduzione della funzionalità renale. Un monitoraggio regolare della funzione uditiva è necessario nei pazienti con compromissione della funzione uditiva, oppure se vengono somministrati contemporaneamente farmaci ototossici e nei casi di disfunzione renale. Popolazione pediatrica: Nei neonati prematuri e nei bambini piccoli, può essere opportuno confermare le concentrazioni sieriche di vancomicina richieste. La somministrazione concomitante di vancomicina ed agenti anestetici è stata associata ad eritema cutaneo, e arrossamento istamino-simile nei bambini. Se la somministrazione di vancomicina è necessaria per la profilassi chirurgica, si consiglia di somministrare i farmaci anestetici al termine della infusione di vancomicina. Uso negli anziani: La diminuzione fisiologica della filtrazione glomerulare dovuta all´età può portare ad un aumento delle concentrazioni ematiche della vancomicina. I pazienti anziani sono più soggetti a lesioni dell ´organo dell´udito ed in quelli con oltre 60 anni di età è necessario eseguire controlli seriali della funzione audio-vestibolare. L'uso concomitante o sequenziale di altre sostanze nefrotossiche deve essere evitato. 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione Altri farmaci potenzialmente nefrotossici o ototossici La somministrazione concomitante o sequenziale di vancomicina con altri principi attivi potenzialmente neurotossici e/o nefrotossici in modo particolare gentamicina, amfotericina B, streptomicina, neomicina, kanamicina, amikacina, tobramicina, viomicina, bacitracina, polimixina B, colistina e cisplatino possono potenziare la nefrotossicità e/o l’ototossicità della vancomicina e richiedono pertanto un attento monitoraggio del paziente. A causa dell’azione sinergica (ad esempio con gentamicina) in questi casi la dose massima di vancomicina deve essere limitata a 500 mg ogni 8 ore. Anestetici La somministrazione concomitante di vancomicina ed anestetici è stata associata ad eritema, arrossamento istamino-simile e reazioni anafilattoidi. Tali eventi sono minimizzabili somministrando la vancomicina per infusione lenta 60 minuti prima dell´uso dell´anestetico. Rilassanti muscolari Se la vancomicina viene somministrata durante o subito dopo l'intervento chirurgico, l'effetto (blocco neuromuscolare) dei miorilassanti (come la succinilcolina) co-somministrati può essere aumentato e prolungato. 4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). Gravidanza Nelle donne in stato di gravidanza la sicurezza della vancomicina non è dimostrata. Studi tossicologici di riproduzione sugli animali non dimostrano alcun effetto sullo sviluppo dell’embrione, del feto o nel periodo di gestazione (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, la vancomicina attraversa la placenta e un potenziale rischio di ototossicità embrionale e neonatale e nefrotossicità non può essere esclusa. Pertanto, la vancomicina deve essere somministrata in gravidanza solo nei casi di assoluta necessità con un’attenta valutazione rischio/benefici. Allattamento La vancomicina viene secreta nel latte umano e deve essere quindi utilizzata nel periodo di allattamento soltanto se altri antibiotici sono risultati inefficaci. La vancomicina deve essere somministrata con cautela nelle madri che allattano a causa delle potenziali reazioni avverse nel bambino (disturbi della flora intestinale con diarrea, colonizzazione con funghi simili ai lieviti e possibile sensibilizzazione). Considerando l'importanza di questo farmaco per la madre che allatta, deve essere considerata l’opportunità di interrompere l'allattamento. Fertilità Non sono disponibili studi sulla fertilità (maschile o femminile) per la vancomicina. 4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari Non sono noti effetti sfavorevoli sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari. 4.8 Effetti indesiderati Le reazioni avverse elencate di seguito sono elencate secondo la seguente convenzione e classificazione per sistemi e organi MedDRA: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità. Le reazioni avverse più comuni sono flebiti e reazioni pseudo-allergiche causate da un’infusione di vancomicina troppo veloce per via endovenosa. Classificazione per sistemi e organi Patologie del sistema emolinfopoietico Disturbi del sistema immunitario Patologie dell'orecchio e del labirinto Patologie cardiache Patologie vascolari Categoria di frequenza Rari - trombocitopenia - neutropenia - agranulocitosi - eosinofilia Rari - reazioni anafilattoidi - reazioni di ipersensibilità Non comuni - perdita transitoria o permanente dell'udito Rari - tinnito - vertigini Molto rari - arresto cardiaco Comuni Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). Classificazione per sistemi e organi Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Patologie gastrointestinali Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Patologie renali e urinarie Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Categoria di frequenza - diminuzione della pressione sanguigna - tromboflebite Rari - vasculite (incluse vasculite leucocitoclastica/vasculite da ipersensibilità) Comuni - dispnea - stridore Rari - nausea Molto rari - enterocolite pseudomembranosa dopo somministrazione endovenosa Comuni - esantema e infiammazione della mucosa - prurito - orticaria Molto rari - dermatite esfoliativa - sindrome di Stevens-Johnson - sindrome di Lyell - dermatite bollosa causata da IgA lineari Non nota - reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) Comuni - insufficienza renale si manifesta principalmente con un aumento della creatinina sierica o concentrazioni di urea sierica Rari - nefrite interstiziale - insufficienza renale acuta Comuni - arrossamento della parte superiore del corpo e del viso - dolore e spasmo dei muscoli della schiena e del torace Rari - febbre da farmaci - brividi Durante o subito dopo una rapida infusione possono verificarsi reazioni anafilattiche, incluso ipotensione, dispnea, orticaria o prurito. Queste reazioni si risolvono normalmente quando la somministrazione viene interrotta, generalmente tra 20 minuti e 2 ore dopo l’interruzione della somministrazione. Ototossicità è stata riferita principalmente nei pazienti trattati con dosi elevate, che avevano avuto una disfunzione renale, o una precedente ipoacusia, o avevano ricevuto un trattamento concomitante con altri farmaci ototossici. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). Dopo somministrazione orale, poiché la vancomicina potrebbe essere assorbita in caso di lesione dell'apparato digerente, non può essere eliminato il rischio degli effetti indesiderati sopra descritti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. 4.9 Sovradosaggio È stata riportata tossicità a causa di sovradosaggio. 500 mg e.v. ad un bambino di due anni hanno provocato un’intossicazione letale. La somministrazione di 56 g totali per 10 giorni a un adulto hanno causato un’insufficienza renale. In certe condizioni ad alto rischio (ad esempio in caso di grave compromissione renale) possono manifestarsi elevati livelli sierici ed effetti oto- e nefrotossici. Misure in caso di sovradosaggio • Non è noto un antidoto specifico. • È necessario un trattamento sintomatico per mantenere la funzionalità renale. La vancomicina è scarsamente rimossa dal sangue per mezzo di emodialisi o dialisi peritoneale. Emofiltrazione o l'emoperfusione con resine polisulfoniche sono state utilizzate per ridurre le concentrazioni sieriche di vancomicina. 5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE 5.1 Proprietà farmacodinamiche Classificazione ATC Categoria farmacoterapeutica: Altri antibatterici, antibatterici glicopeptidici, codice ATC: J01XA01. Meccanismo d’azione La vancomicina è un antibiotico glicopeptidico. La vancomicina esercita la sua azione battericida sui germi proliferativi inibendo la biosintesi della parete cellulare formando complessi con precursori del peptidoglicano. Inoltre, altera la permeabilità della membrana cellulare batterica e la sintesi del RNA. Meccanismo(i) di resistenza I meccanismi alla base della resistenza alla vancomicina sono i seguenti: • Variazione della struttura di destinazione: questa forma di resistenza si è verificata nel corso degli ultimi anni, soprattutto nelle specie Enterococcus faecium. Questo cambiamento è dovuto alla sostituzione del terminale D-alanina-D-alanina della catena laterale di aminoacidi in un precursore muramico con D-Ala-D-lattato, con conseguente considerevole riduzione dell'affinità alla vancomicina. • Negli stafilococchi, la ridotta sensibilità o resistenza alla vancomicina è basata sulla produzione eccessiva di precursori muramici, ai quali si lega la vancomicina. Non c'è nessuna resistenza crociata tra la vancomicina ed altri antibiotici, ma si verifica resistenza crociata con altri antibiotici glicopeptidi, come la teicoplanina. Lo sviluppo secondario di resistenza durante la terapia è raro. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). In alcuni paesi, l'aumento dei casi di resistenza sono stati osservati soprattutto negli enterococchi; particolarmente allarmanti sono i ceppi multi-resistenti di Enterococcus faecium. Sinergismo La combinazione di vancomicina con un antibiotico aminoglicosidico ha un effetto sinergico contro molti ceppi di Staphylococcus aureus, streptococchi di gruppo D non-enterococchi, enterococchi e streptococchi del gruppo viridans. La combinazione di vancomicina con una cefalosporina ha un effetto sinergico contro alcuni ceppi di Staphylococcus epidermidis oxacillino resistenti, e la combinazione di vancomicina con rifampicina ha un effetto sinergico contro Staphylococcus epidermidis e un parziale effetto sinergico contro alcuni ceppi di Staphylococcus aureus. Poiché la vancomicina in combinazione con una cefalosporina può anche avere un effetto antagonista contro alcuni ceppi di Staphylococcus epidermidis e in combinazione con rifampicina contro alcuni ceppi di Staphylococcus aureus, è utile effettuare in anticipo un test per valutare il sinergismo. Si prelevano campioni di colture batteriche per isolare ed identificare gli organismi eziologici e determinare la loro sensibilità alla vancomicina. Breakpoints I breakpoint della Concentrazione Minima Inibente (MIC) stabiliti dal Comitato Europeo sui Test della Sensibilità Antibatterica (EUCAST) per Staphylococcus spp e Streptococcus spp. sono Sensibile ≤ 2 mg/l e Resistente > 2 mg/l; per stafilococchi coagulasi negativi sono Sensibile ≤ 4 mg/L e Resistente > 4 mg/L; per Enterococcus spp. sono Sensibile ≤ 4 mg/l e Resistente > 4 mg/l; e per non specie-correlati Sensibile ≤ 2 mg/l e Resistente >4 mg/l. Sensibilità La prevalenza di resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per specie selezionate, ed è auspicabile disporre di informazioni locali sulla resistenza, particolarmente quando si trattano infezioni gravi. Se necessario, quando la prevalenza della resistenza a livello locale è tale da mettere in dubbio l’utilità del farmaco in alcuni tipi di infezione, si dovrà consultare un esperto. La vancomicina ha uno spettro d'azione ridotto. SPECIE COMUNEMENTE SENSIBILI Microorganismi aerobi Gram-positivi Staphylococcus aureus Staphylococcus coagulasi-negativo Staphylococcus spp. Streptococcus pneumoniae Streptococcus spp. Enterococcus spp. Microorganismi anaerobi Clostridium difficile SPECIE PER LE QUALI LA RESISTENZA ACQUISITA POTREBBE ESSERE UN PROBLEMA Enterococcus faecium ORGANISMI INTRINSECAMENTE RESISTENTI Microorganismi Gram-negativi, micobatteri, funghi 5.2 Proprietà farmacocinetiche Distribuzione Dopo infusione endovenosa, la vancomicina viene distribuita in quasi tutti i tessuti ed è presente nei liquidi pleurico, pericardico, ascitico e sinoviale così come nel muscolo cardiaco e nelle valvole Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). cardiache. Elevate concentrazioni comparabili vengono raggiunte anche nel plasma sanguigno. I dati sulle concentrazioni della vancomicina nel tessuto osseo (spongioso, compatto) variano notevolmente. Il volume apparente di distribuzione allo steady-state è 0,43 (fino a 0,9) l/kg. Quando le meningi non sono affette da un processo infiammatorio, la vancomicina è in grado di penetrare nel liquido cefalorachidiano solo in misura minore. La vancomicina si lega alle proteine plasmatiche per il 30-55% e anche oltre. Dopo somministrazioni ripetute per via orale di vancomicina, sono state osservate concentrazioni plasmatiche di vancomicina in pazienti trattati per colite pseudomembranosa dovuta a Clostridium difficile. Eliminazione La vancomicina è metabolizzata solo in minima parte. Dopo somministrazione per via parenterale è escreta quasi interamente in forma microbiologicamente attiva (circa 75-90% entro 24 ore) per via renale mediante filtrazione glomerulare. L'escrezione biliare è insignificante (meno del 5% di una dose). L'emivita plasmatica è di 4-6 (5-11) ore, nei bambini di 2,2-3 ore in soggetti con funzione renale normale. In caso di funzionalità renale compromessa, l'emivita della vancomicina può essere considerevolmente prolungata (fino a 7,5 giorni). A causa di ototossicità della vancomicina è indicato in questi casi un monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche come terapia adiuvante. Le concentrazioni plasmatiche medie dopo infusione e.v. di 1000 mg di vancomicina oltre 60 minuti sono state circa 63 mg/l al termine dell'infusione, circa 23 mg/l dopo 2 ore e circa 8 mg/l dopo 11 ore. La clearance plasmatica della vancomicina si correla quasi con la velocità di filtrazione glomerulare. La clearance totale sistemica e renale di vancomicina può essere ridotta nei pazienti anziani. Come hanno dimostrato studi condotti su pazienti anefrici, la clearance metabolica sembra essere molto bassa. Finora nell'uomo non sono stati identificati metaboliti della vancomicina. Se la vancomicina viene somministrata durante una dialisi peritoneale per via intraperitoneale, cieca il 60% raggiunge la circolazione sistemica in 6 ore. Dopo somministrazione intraperitoneale di 30 mg/kg di peso corporeo, vengono raggiunti livelli sierici di circa 10 mg/l. In caso di somministrazione orale, la vancomicina altamente polare non viene virtualmente assorbita. Appare dopo somministrazione orale in forma attiva nelle feci, ed è quindi un chemioterapico adatto al trattamento di coliti pseudomembranose e stafilococciche. La vancomicina attraversa rapidamente la barriera placentare, passando nel sangue del cordone ombelicale. 5.3 Dati preclinici di sicurezza I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology e tossicità a dosi ripetute. I dati limitati sugli effetti mutageni mostrano risultati negativi, non sono disponibili studi a lungo termine sugli animali per quanto riguarda il potenziale cancerogeno. Negli studi di teratogenicità, dove ratti e conigli hanno ricevuto dosi all'incirca corrispondenti alla dose umana basata sulla superficie corporea (mg/m2), non sono stati osservati effetti teratogeni diretti o indiretti. Studi sull’animale sull'uso durante il periodo pre- e postnatale e sugli effetti sulla fertilità negli animali non sono disponibili. 6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE 6.1 Elenco degli eccipienti Acido cloridrico (aggiustamento del pH). Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). 6.2 Incompatibilità La soluzione di vancomicina ha un pH basso. Questo può portare a instabilità chimica o fisica, se mescolata con altre sostanze. Pertanto, ogni soluzione parenterale deve essere controllata visivamente per rilevare precipitazioni e alterazioni di colore prima dell'uso. La miscelazione con soluzioni alcaline deve essere evitata. Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6. 6.3 Periodo di validità 3 anni. Periodo di validità della soluzione ricostituita: Quando ricostituita in acqua per preparazioni iniettabili, la stabilità chimico-fisica della soluzione è stata dimostrata per un periodo di conservazione di 48 ore a 25°C o fino a 96 ore tra 2-8°C. Periodo di validità della soluzione diluita: La stabilità chimica e fisica del medicinale della soluzione pronta all’uso (con soluzione di sodio cloruro allo 0,9% o soluzione glucosata al 5%) è stata dimostrata per 48 ore a 25°C o fino a 96 ore tra +2°C e +8°C. Da un punto di vista microbiologico la soluzione per infusione preparata deve essere usata immediatamente. Se non utilizzata immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilità dell'utilizzatore. Normalmente il periodo di conservazione non dovrebbe superare le 24 ore, tra 2°-8°C, a meno che la soluzione per infusione non sia stata effettuata in condizioni controllate e convalidate di asepsi. Periodo di validità della soluzione ricostituita per uso orale: la soluzione ricostituita deve essere utilizzata immediatamente. 6.4 Precauzioni particolari per la conservazione Polvere: Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Prodotto ricostituito e diluito: Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e diluito, vedere paragrafo 6.3. 6.5 Natura e contenuto del contenitore Flaconcino di vetro incolore tipo II, con tappo in gomma bromobutilica ed una copertura di alluminio/plastica “Flip-Off”. Confezioni: 1, 5, 10 e 20 flaconcini. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate. 6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione Preparazione della soluzione per infusione Il prodotto deve essere ricostituito e il concentrato risultante deve essere diluito prima dell'uso. Vancomicina Mylan 500 mg: sciogliere il contenuto di un flaconcino in 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili. Vancomicina Mylan 1 g: sciogliere il contenuto di un flaconcino in 20 ml di acqua per preparazioni iniettabili. Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). La soluzione ricostituita deve essere trasparente, da incolore a giallo pallido, senza particelle visibili. Un ml di soluzione ricostituita contiene 50 mg di vancomicina. Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito vedere paragrafo 6.3. Diluenti adatti per l'ulteriore diluizione sono acqua per preparazioni iniettabili, soluzione di glucosio al 5% o soluzione di sodio cloruro allo 0,9%. Sono richieste differenti diluizioni a seconda della modalità di somministrazione. - Infusione intermittente: Vancomicina Mylan 500 mg: Le soluzioni ricostituite contenenti 500 mg di vancomicina devono essere diluite con almeno 100 ml di diluente. La dose necessaria deve essere somministrata per infusione endovenosa ad una velocità non superiore a 10 mg/min in almeno 60 minuti. Vancomicina Mylan 1 g: Le soluzioni ricostituite contenenti 1 g di vancomicina devono essere diluite con almeno 200 ml di diluente. La dose necessaria deve essere somministrata per infusione endovenosa ad una velocità non superiore a 10 mg/min in almeno 60 minuti. - Infusione continua: Da impiegarsi solo quando l’infusione intermittente non è possibile. Aggiungere 1 g o 2 g di vancomicina, corrispondenti a 2-4 flaconcini di soluzione ricostituita, alla quantità di diluente sopra indicata necessaria a consentire l’infusione lenta endovenosa della dose desiderata giornaliera nell’arco di 24 ore. Per le condizioni di conservazione del prodotto diluito, vedere paragrafo 6.3. Prima della somministrazione, le soluzioni ricostituite e diluite devono essere ispezionate visivamente per rilevare particelle e variazioni di colore. Si devono utilizzare soltanto soluzioni limpide, di colore da trasparente a giallo chiaro e prive di particelle visibili sospese. Preparazione della soluzione orale Dopo la ricostituzione iniziale del flaconcino, la dose selezionata può essere diluita in 30 ml di acqua e somministrata al paziente per bocca o mediante un sondino naso-gastrico. Smaltimento Le fiale sono solo per uso singolo. I medicinali inutilizzati devono essere eliminati. Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente. 7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO Mylan S.p.A., Via Vittor Pisani 20, 20124 Milano 8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 041220017 - "500 Mg Polvere Per Soluzione Per Infusione" 1 Flaconcino 041220029 - "500 Mg Polver Per Soluzione Per Infusione" 5 Flaconcini 041220031 - "500 Mg Polver Per Soluzione Per Infusione" 10 Flaconcini 041220043 - "500 Mg Polver Per Soluzione Per Infusione" 20 Flaconcini Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC). 041220056 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 20 Flaconcini 041220068 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 10 Flaconcini 041220070 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 5 Flaconcini 041220082 - "1 G Polvere Per Soluzione Per Infusione" 1 Flaconcino 9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’ AUTORIZZAZIONE Gennaio 2012 10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO Documento reso disponibile da AIFA il 21/04/2017 Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).