ESERCITAZIONE 5 • • • • • RICHIAMARE LE RELAZIONI PRINCIPALI SUL MAGNETISMO. PRESENTARE E CLASSIFICARE I FENOMENI MAGNETICI NEI MATERIALI. FORNIRE UNA SPIEGAZIONE QUALITATIVA DI TALI FENOMENI. PRESENTARE I MATERIALI FERRIMAGNETICI ED ANTIFERROMAGNETICI. DESCRIVERE DA UN PUNTO DI VISTA MACROSCOPICO IL COMPORTAMENTO DEI MATERIALI FERROMAGNETICI. • PRESENTARNE LE PROPRIETÀ DI INTERESSE TECNICO. • PRESENTARE I MATERIALI FERROMAGNETICI DOLCI E DURI. RICHIAMI DI MAGNETISMO RICORDIAMO CHE SE SI PONE: • B = VETTORE INDUZIONE MAGNETICA • H = VETTORE INTENSITÀ DEL CAMPO MAGNETICO NEL VUOTO POSSIAMO PORRE: B = µo H LA COSTANTE µo SI CHIAMA PERMEABILITÀ MAGNETICA DEL VUOTO E NEL SISTEMA DI MISURA SI ABBIAMO: µo = 4 π 10-7 H/m in pratica approssimato a: µo = 1,26 10-6 H/m IN PRESENZA DI UN QUALUNQUE MATERIALE SI PUÒ PORRE: B = µr µoH DOVE SI HA: µr = PERMEABILITÀ RELATIVA DEL MATERIALE. SI HA: µr < 1, per materiali diamagnetici. µr > 1, per materiali paramagnetici. µr >> 1, per materiali ferromagnetici e ferrimagnetici. TENENDO CONTO CHE, SALVO CHE PER I MATERIALI FERROMAGNETICI E FERRIMAGNETICI, µr È SEMPRE MOLTO PROSSIMA AD 1. SI PUÒ INOLTRE DEFINIRE UN VETTOREM INTENSITÀ DI MAGNETIZZAZIONE: 43 M = (B - Bo)/µ µ0 DOVE Bo È L’INDUZIONE NEL VUOTO E B L’INDUZIONE CHE SI STABILISCE QUANDO SI SOSTITUISCE AL VUOTO UN QUALUNQUE MATERIALE. SI PUÒ ANCHE PORRE: B = µ0 (H + M) DOVE M RAPPRESENTA IL MOMENTO MAGNETICO PER UNITÀ DI VOLUME DEL MATERIALE. SI DEFINISCE SUSCETTIVITÀ MAGNETICA LA QUANTITÀ: χm = M/H DALLE RELAZIONI PRECEDENTI SI OTTIENE: χm = (µ µr - 1) PER MATERIALI DIAMAGNETICI SI HA M < 0. NEL VUOTO SI HAM = 0. PER MATERIALI PARAMAGNETICI SI HA M > 0. PER I MATERIALI FERROMAGNETICI E FERRIMAGNETICI SI M HA >> 0. SOLAMENTE I MATERIALI FERROMAGNETICI E IMPORTANZA PRATICA NELL’INDUSTRIA ELETTRICA FERRIMAGNETICI HANNO MATERIALI DIAMAGNETICI Figura 5.1 - Comportamento qualitativo di un materiale diamangnetico IL CAMPO MAGNETICO VIENE INDEBOLITO ALL’INTERNO DEL MATERIALE. SONO DIAMAGNETICHE TUTTE LE SOSTANZE. L’EFFETTO È MOLTO DEBOLE µr circa ( 1, 44 χ circa 10-6), È MASCHERATO DAL PARAMAGNETISMO E DAL FERROMAGNETISMO. IN UN MATERIALE DIAMAGNETICO NON ESISTONO DIPOLI MAGNETICI PERMANENTI. L’APPLICAZIONE DI UN CAMPO MAGNETICO DI INDUZIONE B CREA DEI DIPOLI MAGNETICI DI DIREZIONE OPPOSTA E QUINDI TALI DA INDEBOLIRE B (Fig. 5.2 e 5.3). v0 -e -e F v0 F r r B=0 Figura 5.2 - Materiale diamagnetico in assenza di campo magnetico esterno FB v0 -e -e FB F r v0 F r B≠0 Figura 5.3 - Materiale diamagnetico in presenza di campo magnetico esterno 45 MATERIALI PARAMAGNETICI Figura 5.4 - Comportamento qualitativo di un materiale paramangnetico IL CAMPO MAGNETICO VIENE RAFFORZATO ALL’INTERNO DEL MATERIALE. L’EFFETTO È PIUTTOSTO DEBOLE (µr circa 1, χ = 10-6 - 10-2) ANCHE SE TALE DA MASCHERARE IL COMPORTAMENTO DIAMAGNETICO. NEI MATERIALI PARAMAGNETICI SONO PRESENTI DIPOLI MAGNETICI PERMANENTI DI TIPO ATOMICO: • PER B = 0 I DIPOLI NON HANNO UNA DIREZIONE PREFERENZIALE; • PER B DIVERSO DA ZERO I DIPOLI TENDONO AD ORIENTARSI NELLA DIREZIONE DEL CAMPO RAFFORZANDOLO. IL FENOMENO È DISTURBATO DALL’AGITAZIONE TERMICA MATERIALI FERROMAGNETICI Figura 5.5 - Comportamento qualitativo di un materiale paramangnetico SI HA UN EFFETTO SIMILE A QUELLO DEI MATERIALI PARAMAGNETICI MA MOLTO RAFFORZATO (µr dell’ordine di alcune migliaia o decine di migliaia). I DIPOLI PERMANENTI SONO RAGGRUPPATI IN DOMINI (DETTI DOMINI DI WEISS) I CUI MOMENTI MAGNETICI NON SONO CONCORDI FRA LORO PER VALORI NULLI O MOLTO BASSI DI B. 46 SE B CRESCE AUMENTANO LE DIMENSIONI DEI DOMINI CONCORDI CON IL CAMPO E SI HA ROTAZIONE RIGIDA DI ALTRI DOMINI (Fig. 5.6 e 5.7). B ROTAZIONE DEI MOMENTI MAGNETICI B CRESCITA DEI DOMINI CONCORDI. CONTRAZIONE DEI DOMINI DISCORDI H Figura 5.6 - Crescita e rotazione dei domini magnetici H=0 H H Figura 5.7 - Spostamento delle pareti dei domini per effetto del campo magnetico esterno 47 MATERIALI FERRIMAGNETICI, ANTIFERROMAGNETICI E FERROMAGNETICI MATERIALI ANTIFERROMAGNETICI SONO MATERIALI PER I QUALI L’ACCOPPIAMENTO DEI DIPOLI MAGNETICI È RIGOROSAMENTE ANTIPARALLELO. A LIVELLO MACROSCOPICO DIVENTANO PARAMAGNETICI AL DISOPRA DI UNA CERTA TEMPERATURA (DI NÉEL) MATERIALI FERRIMAGNETICI SONO PRESENTI IONI CON DIVERSO MOMENTO MAGNETICO. SI HANNO QUINDI EFFETTI ESTERNI INTERMEDI FRA I MATERIALI FERROMAGNETICI E QUELLI ANTIFERROMAGNETICI. ANCHE IN QUESTO CASO AL DISOPRA DI UNA CERTA TEMPERATURA IL MATERIALE DIVIENE PARAMAGNETICO. SONO FERRIMAGNETICI ALCUNI MATERIALI CERAMICI CHIAMATI FERRITI. ESSI HANNO UN VALORE DI PERMEABILITÀ MAGNETICA RELATIVA DELL’ORDINE DELLE DECINE O DELLE CENTINAIA. MATERIALI FERROMAGNETICI MATERIALI FERRIMAGNETICI MATERIALI ANTIFERROMAGNETICI Figura 5.8 - Schematizzazione di domini di materiali ferromagnetici, antiferromagnetici e ferrimagnetici MATERIALI CON DIVERSO COMPORTAMENTO MAGNETICO. DIAMAGNETICI: bismuto, rame, argento, stagno, zinco. PARAMAGNETICI: alluminio, calcio, ossigeno, platino. FERROMAGNETICI: ferro, cobalto, nichel. ANTIFERROMAGNETICI: MnO2. FERRIMAGNETICI: magnetite. 48 DEFINIAMO CURVA DI MAGNETIZZAZIONE DI UN MATERIALE LA CURVA DI B IN FUNZIONE DI H. DETERMINIAMO TALE CURVA USANDO UN TORO DI MATERIALE FERROMAGNETICO (Fig. 5.9). Primario N1 Secondario N2 B iM i R r e2 i2 e2 ∆t t i2 t Figura 5.9 - Schema per il rilievo della caratteristica di magnetizzazione SI OTTIENE QUINDI IL VALORE DEL CAMPO: H = N1 IM/2π πr ED IL CORRISPONDENTE VALORE DELL’INDUZIONE MAGNETICA: e2= N2∆Φ/∆ ∆Φ ∆ t = N2BA /∆ ∆t DOVE A È LA SEZIONE DEL TORO. SE CHIUDIAMO IL SECONDARIO SU UNA RESISTENZA R CIRCOLERÀ UNA CORRENTE i2 PER UN TEMPO ∆t PARI A: i2 = e2/R SI HA QUINDI: B = e2∆ t/N2A = i2R∆ ∆ t/N2A = qR/N2A 49 q = CARICA CHE FLUISCE IN R NEL TEMPO ∆t, SI PUÒ MISURARE CON UN GALVANOMETRO BALISTICO. Bs B (T) tg α = µmax α Hs H (Asp/m) Figura 5.10 - Curva di prima magnetizzazione di un materiale ferromagnetico B (T) tg α = µi α H (Asp/m) Figura 5.11 - Tratto iniziale della curva di prima magnetizzazione L’ANDAMENTO DEL TRATTO INIZIALE DELLA CURVA B - H SI PUÒ SPIEGARE CON UN RITARDO DEI DOMINI AD ORIENTARSI NELLA DIREZIONE DEL CAMPO MAGNETICO. 50 B (T) Br Hc H (Asp/m) Figura 5.12 - Ciclo di isteresi di un materiale ferromagnetico IL FENOMENO DELL’ISTERESI IN UN MATERIALE FERROMAGNETICO SI PUÒ SPIEGARE CON IL FATTO CHE PER B = 0 NON TUTTI I DOMINI RITORNANO ALL’ORIENTAMENTO INIZIALE. L’ISTERESI MAGNETICA PRODUCE DELLE PERDITE LA CUI ENTITÀ È PROPORZIONALE ALL’AREA DEL CICLO. L’ORIENTAMENTO DEI DOMINI AVVIENE IN MODO DISCONTINUO. PROPRIETÀ DEI MATERIALI FERROMAGNETICI LE PROPRIETÀ DI INTERESSE APPLICATIVO SONO: • L’INDUZIONE DI SATURAZIONE Bs • IL CAMPO DI SATURAZIONE Hs • LA PERMEABILITÀ MASSIMAµmax • LA PERMEABILITÀ INIZIALE µi DI PARTICOLARE INTERESSE PER I MAGNETI PERMANENTI: • L’INDUZIONE RESIDUA Br • LA FORZA COERCITIVA Hc B (T) H (Asp/m) Figura 5.13 - Orientamento dei domini di Weissper effetto del campo 51 MATERIALI FERROMAGNETICI DOLCI E DURI MATERIALI FERROMAGNETICI DOLCI SONO CARATTERIZZATI DA UN CICLO DI STERESI STRETTO ED ALTO. B SONO CARATTERIZZATI DA: ELEVATA µmax H ELEVATA Br BASSO Hc PICCOLA AREA DEL CICLO Figura 5.14 - Ciclo di isteresi di un materiale ferromagnetico dolce MATERIALI FERROMAGNETICI DURI SONO CARATTERIZZATI DA UN CICLO DI STERESI BASSO E PANCIUTO. SONO CARATTERIZZATI DA: B BASSA µmax H ELEVATA Hc GRANDE AREA DEL CICLO Figura 5.15 - Ciclo di isteresi di un materiale ferromagnetico duro ELEMENTI FERROMAGNETICI GLI ELEMENTI FERROMAGNETICI SONO: FERRO COBALTO NICKEL FERRO È L’UNICO ELEMENTO UTILIZZATO ALLO STATO PURO COME MATERIALE FERROMAGNETICO. PRESENTA PERDITE PER ISTERESI RIDOTTE. SI SMAGNETIZZA FACILMENTE. 52 È IL COMPONENTE FONDAMENTALE DI MOLTE LEGHE FERROMAGNETICHE. B 2 Bs = 2,15 Tesla Br Elevata 1 Hc = 4 As/m Piccola area del ciclo µM = 7000 H µi = 250 (Ferro ARMCO) Figura 5.16 - Ciclo di isteresi del ferro (ARMCO American Rolling Mill Co) NICHEL SI TRATTA DI UN MATERIALE NON INTERESSANTE ALLO STATO PURO. LE SUE PROPRIETÀ DIPENDONO MOLTO DAI TRATTAMENTI E LAVORAZIONI. È COSTITUENTE DI MOLTE LEGHE. DALLE B Bs = 0,65 Tesla 0,5 Br Medio - bassa Hc = 80 As/m Ciclo tipo mat. duro H µM = 2500 µi = 150 Figura 5.17 - Ciclo di isteresi del nichel COBALTO È UN MATERIALE CON PERDITE PER ISTERESI ELEVATE. NON È USATO ALLO STATO PURO, MA RIENTRA IN LEGHE MAGNETICHE, SPECIE PER MAGNETI PERMANENTI. ANCHE IL COBALTO È MOLTO SENSIBILE AI TRATTAMENTI TERMICI. 53 B Bs = 1,8 Tesla 1 Br Media Hc = 800 As/m H Ciclo tipo mat. duro µM = 250 µi = 70 Figura 5.18 - Ciclo di isteresi del cobalto B (Wb/m2 ) 2 Fe Co 1 Ni H (Aspire/m) Figura 5.19 - Confronto tra le curve di magnetizzazione di ferro, cobalto e nichel Fe B Ni Co H Figura 5.20 - Confronto tra i cicli d'isteresi di ferro, cobalto e nichel 54