MECCANIZZAZIONE FORESTALE MACCHINE ABBATTITRICI E ALLESTITRICI AUTOLIVELLANTI: DESCRIZIONE DI ESPERIENZE AMERICANE di Raffaele Spinelli e Bruce Hartsough LE MACCHINE AUTOLIVELLANTI SONO PARTICOLARMENTE DIFFUSE IN NORD-AMERICA, DOVE EFFETTUANO TANTO L’ABBATTIMENTO (FELLER-BUNCHER) CHE L’ABBATTIMENTO E ALLESTIMENTO COMBINATI (HARVESTER). QUESTA NOTA TECNICA DESCRIVE I PRINCIPALI RISULTATI DI UNA SERIE DI RILIEVI EFFETTUATI DAGLI AUTORI NEI BOSCHI CALIFORNIANI. SCOPO DELLO STUDIO ERA VALUTARE LE PRESTAZIONI DI DUE HARVESTER AUTOLIVELLANTI IMPIEGATI PER IL DIRADAMENTO DI BOSCHI NATURALI. GLI AUTORI HANNO OSSERVATO DUE MACCHINE DIVERSE: LA TIMBCO/ULTIMATE E LA VALMET 500T. L’HARVESTER TIMBCO 445/ULTIMATE 5600 direzione di caduta è dettata dalle circostanze e varia da caso a caso. Le testate scandinave sono tutte del tipo “oscillante”, incapaLa Timbco produce un’intera linea di abbattitrici autolivellanti che ci di tener dritta la pianta tagliata. Nei tagli selettivi, le testate oscilsono tra le più diffuse in America. Queste consistono di un robusto lanti possono causare un maggior danneggiamento del soprassuolo carro cingolato su cui è montata una piattaforma girevole e autoliresiduo perché non possono tenere diritta la pianta tagliata mentre vellante. Sulla piattaforma sono montati il motore, il braccio articola girano verso un idoneo spazio di caduta. D’altra parte una testalato e la cabina. La capacità di livellamento raggiunge un valore ta solidale al braccio finisce per trasmettere maggiori sollecitazioni massimo del 55%. alla struttura portante della macchina, che deve essere rinforzata L’esemplare studiato era un Timbco 445B, equipaggiato con un’abadeguatamente. Molti operatori suggeriscono di montare un motobattitrice-allestitrice Ultimate 5600. Questa è stata sviluppata in re di rotazione maggiorato e di applicare piastre di rinforzo alle Canada proprio per utilizzare popolamenti naturali e si distingue giunture del braccio. dalle analoghe realizzazioni Scandinave per una serie di particolaL’esemplare studiato apparteneva ad una ditta boschiva californiari. na che l’impiegava ormai da quattro anni. Al momento dei rilievi la Innanzitutto, la testata della Ultimate ha ben due seghe: una infemacchina stava effettuando un diradamento presso Arnold, una riore a disco ed una superiore a catena. La prima è impiegata sia località montana nella Contea di Calaveras. La macchina produceper abbattere che per sezionare, mentre la seconda serve solo a va tronchi di 5,2 e 2,6 m, esboscati a strascico con un trattore artisezionare. La sega a disco è particolarmente adatta alle foreste colato Caterpillar 528. naturali perché è meno sensibile al contatto con il terreno, con le Il popolamento era un bosco misto di conifere di 60 anni. Nel pasceppaie e con gli altri ostacoli. D’altra parte, la sega a catena è sato il bosco aveva ricevuto tagli rasi irregolari, che ne spiegavano ideale per il taglio di sezionatura, perché è molto più rapida e conla densità irregolare e la composizione anomala. Rari esemplari di sente di limitare la frequenza di eventuali scosciature. In ogni caso Pinus lambertiana crescevano sparsi, è sempre l’operatore che decide intercalati a gruppi di Pinus ponderosa, quale sega utilizzare. La sega a Libocedrus decurrens e Pseudotsuga catena è utilizzata soprattutto per menziesii. l’ultimo tronco e per rimuovere biforcazioni e difetti. La testata della Ultimate offre anche Il terreno aveva una pendenza media il vantaggio di essere solidale con il del 20% con frequenti punte massime braccio, rispetto al quale può essere superiori al 45%. Erano presenti ostacoinclinata attivamente tramite due li sparsi, soprattutto ceppaie e vecchi martinetti. Questo consente di mantronchi. tenere in posizione verticale la L’intervento mirava a ridurre l’accumulo pianta appena tagliata, così da facidi biomassa combustibile, e consisteva litarne la movimentazione. Si tratta in un diradamento selettivo dal basso di di un vantaggio particolarmente intensità medio forte. Erano eliminati il Popolamento di conifere prima del diradamento. importante nei diradamenti, dove la 65% degli individui, pari al 30% dell’an.61/Novembre 2000 SHERWOOD MACCHINE ABBATTITRICI E ALLESTITRICI AUTOLIVELLANTI DESCRIZIONE DI ESPERIENZE AMERICANE di Raffaele Spinelli e Bruce Hartsough 41 MECCANIZZAZIONE FORESTALE MOTRICE Configurazione Peso Potenza Larghezza Lunghezza Altezza Luce libera TESTATA Peso Sega inferiore Sega superiore Rulli alimentazione Rulli alimentazione Coltelli Portata idraulica richiesta Pressione idraulica rich. TIPO kg kW cm cm cm cm TIPO kg n. tipo n. l/min MPa TIMBCO 445B cingolato autolivellante 25800 128 315 467 378 60 ULTIMATE 5600 2540 a disco, diam 89 cm a catena, capacità 30 cm 2 In acciaio 4+1 240 25 VALMET 500T cingolato autolivellante 21500 128 290 437 376 48 VALMET 965 1360 a catena, capacità 56 cm 2 In gomma 4+1 215 23 Tabella 1 - Caratteristiche delle macchine studiate. rea basimetrica. La pianta media asportata aveva un volume di 0,21 m3. Nel corso dello studio la macchina ha raggiunto una produttività netta di 13 m3/ora. La testata Ultimate non aveva difficoltà a tagliare grossi rami o a sramare più piante contemporaneamente. Il tempo di sramatura era estremamente breve, nonostante la presenza di rami molto grossi, con un diametro spesso superiore ai 5 cm. La macchina era anche capace di allestire fino a 5 piante simultaneamente: in questo caso la qualità della sramatura rimaneva accettabile, ma non tutti gli assortimenti potevano essere sezionati alla lunghezza giusta. Infatti i rulli di alimentazione non riuscivano a spingere egualmente tutti i fusti, perché incapaci di raggiungere quelli più interni. Il Valmet 500T è pure basato su una motrice Timbco, il modello 435. Questa ha la stessa capacità di livellamento della 445B, ma utilizza un carro più corto. Anche la sovrastruttura è identica, ma la Valmet ha sostituito il braccio articolato della Timbco con un braccio Cranab a doppio sfilo. All’estremità del braccio è montata la testata oscillante Valmet 965. L’operatore preferiva il suo braccio sfilabile da 9 m a qualunque braccio articolato. Secondo lui il braccio sfilabile è più rapido e più semplice da usare: basta puntarlo verso la pianta da afferrare ed azionare lo sfilo per raggiungerla immediatamente. L’operatore sosteneva che il braccio sfilabile è più compatto e sporge meno. Harvester Timbco/Ultimate: Oltretutto, un braccio sfilabile la piattaforma può livellarsi non applica alcun momento ver- fino a una pendenza massiticale alla testata: questo è molto ma del 55%. importante perché le testate oscillanti non sono progettate per sollevare carichi, e le ripetute sollecitazioni verticali potrebbero danneggiarne la struttura. La testata Valmet 965 è semplicemente una 960 rinforzata. Struttura e impianto idraulico sono stati maggiorati così da aumentarne la durata. L’unico inconveniente registrato dal nostro operatore consisteva in una leggera fessurazione del braccio inferiore destro, a cui egli aveva già applicato una piastra di rinforzo. Ad ogni buon conto, l’operatore considerava questo braccio come una specie di fusibile: una piccola fessura in un braccio sramatore è il minor danno strutturale che possa verificarsi su un harvester, ed è meglio che il braccio ceda prima che si verifichino danni più seri. L’operatore riteneva che le testate oscillanti possono direzionare l’abbattimento con la stessa precisione di quelle solidali al braccio: basta saperle usare. Se la pianta pendeva in una direzione opposta a quella prescelta, egli effettuava prima un taglio di invito sul lato di caduta prescelto e quindi ruotava la testata di 180° per effettuare il taglio di abbattimento. Insomma, proprio come si fa con la motosega. Sebbene fosse progettata per sramare una pianta alla volta, la testa- Il Valmet 500T impiega un braccio sfilabile ed una testata oscillante. Qualche difficoltà di sramatura si è registrata solo con il Pinus contorta. L’HARVESTER VALMET 500T SHERWOOD n.61/Novembre 2000 42 MACCHINE ABBATTITRICI E ALLESTITRICI AUTOLIVELLANTI DESCRIZIONE DI ESPERIENZE AMERICANE di Raffaele Spinelli e Bruce Hartsough MECCANIZZAZIONE FORESTALE Rappresentazione schematica del Timbco 445 con una generica testata abbattitrice-allestitrice. Valmet 500T con braccio a “doppio sfilo”. All’estremità del braccio del modello studiato in quest’articolo era montata la testata oscillante Valmet 965. ta Valmet poteva sramarne diverse contemporaneamente. La difficoltà stava soprattutto nel riuscire ad afferrarle, perché questa operazione richiede che la prima pianta sia traslata in posizione verticale fino ad appoggiarsi su quella successiva. Il nostro operatore poteva effettuare questa operazione con un movimento molto rapido, così da spostare la pianta tagliata prima che potesse cadere. Naturalmente questo era possibile solo se le piante da abbattere erano molto vicine tra loro, ma in genere questa è la condizione che giustifica l’accumulo di più piante per ciclo di lavoro. L’esemplare studiato apparteneva ad un’altra ditta californiana che stava effettuando un diradamento nella Bear Valley, una località nella Contea di Alpine. Anche qui l’harvester produceva tronchi di 5,2 e 2,6 m, esboscati con un trattore portante Valmet 860. Il popolamento era un bosco misto di conifere di alta montagna, costituito da Abies magnifica, Abies concolor e Pinus contorta. Il bosco aveva un’età di circa 60 anni, e le sue caratteristiche erano molto simili a quelle riscontrate nel caso precedente: struttura irregolare, composizione anomala e forte accumulo di biomassa. Il trattamento era identico: diradamento selettivo dal basso di intensità medio-forte. Le dimensioni della pianta media asportata e la pendenza del terreno erano leggermente più elevate. Il volume della pianta media raggiungeva gli 0,30 m3, mentre la pendenza media arrivava al 30%, con punte superiori al 50%. La produttività netta stimata superava i 15 m3/ora. La testata Valmet non aveva alcun difficoltà a tagliare i grossi rami di abete: i problemi venivano piuttosto dai pini più grossi, caratterizzati da rami particolarmente elastici che respingevano i coltelli. In questo caso la sramatura poteva richiedere più tentativi. CONCLUSIONI La meccanizzazione avanzata non deve essere necessariamente confinata alle piantagioni produttive, ma può essere estesa ai popolamenti naturali in terreno pendente. Le motrici autolivellanti possono operare anche a pendenze massime del 50%. Le moderne abbattitrici-allestitrici sono capaci di trattare piante ramose e anche di allestire contemporaneamente più fusti. La loro produttività netta oscilla intorno ai 14 m3/ora, un valore eccezionalmente elevato se si considerano le sfavorevoli condizioni di lavoro, imposte da una gestione la cui finalità non è quella produttiva. Al beneficio della produzione di assortimenti corti, la cui movimentazione è più semplice, la meccanizzazione aggiunge una grande semplificazione logistica, giacché l’organizzazione del cantiere si riduce alla gestione di due sole macchine: l’harvester e il trattore. Harvester, feller-buncher, diradamenti in boschi naturali, Stati Uniti. decurrens in California (USA). This article try to offer a picture of the difficulties met during thinning operations because of the slope (20 % average, with some area with 45% slope) and the trees distribution. The net productivity of both harvesters was measured being 14 cubic meter wood per hour (a high value, considering the difficult working conditions found in forest); some troubles were found in pruning operations with Pinus contorta. The Authors suggest that harvesters could be used in natural forests, not only in artificial plantations, because “advanced mechanization” could bring to a reduced adoption of forestry machines, namely a harvester and a tractor. Description of harvesters working in californian natural forests. Two harvesters (a Timbo/Ultimate and a Valmet) were studied by the Authors while working in natural forests of Pinus ponderosa, Pseudotsuga menziesii e Libocedrus Gli autori desiderano ringraziare Steve Fulton, Al Deshaies, Tim Foyle e Greg Crumb per la cortese assistenza fornita nel corso dello studio. Articolo Info. Autori Raffaele Spinelli, Ricercatore - CNR/Istituto per la Ricerca sul Legno - Firenze. Bruce Hartsough, Professore Associato - Dip.Ingegneria Agraria e Biologica - Univ. della California - Davis. Parole Chiave Abstract Ringraziamenti n.61/Novembre 2000 SHERWOOD MACCHINE ABBATTITRICI E ALLESTITRICI AUTOLIVELLANTI DESCRIZIONE DI ESPERIENZE AMERICANE di Raffaele Spinelli e Bruce Hartsough 43