ORIGINE ED EVOLUZIONE DEL GENERE UMANO Le prime forme di vita sulla Terra dovrebbero essere state organismi unicellulari simili alle alghe azzurre e ai batteri (ARCHEOZOICO, 4500 - 570 milioni di anni fa) PRIMA DELL'UOMO Pollice che può toccare le altre dita. Vantaggi: - si riducono le mandibole perchè non deve più combattere a morsi, aumenta il cranio che può ospitare un cervello più grande - la presa di precisione che aumenta la corteccia cerebrale Si estinse SVILUPPA POLLICE OPPONIBILE Pesci, anfibi, piante e primi rettili (PALEOZOICO, 570 - 230 milioni di anni fa); Significato del nome: scimmia dell'emisfero australe Viveva circa 4 milioni di anni fa in Africa (Etiopia) Caratteristica principale: lo scheletro adatto alla posizione eretta, quindi a muoversi solo sugli arti posteriori (bipedismo) Così gli arti superiori si potevano usare per procurarsi e usare bastoni, foglie, cortecce. Solo 3 - 2,5 milioni di anni fa avrebbero iniziato ad usare pietre appuntite o taglienti trovate in natura come strumenti per tagliare Uccelli e primi mammiferi, simili ai roditori di oggi (MESOZOICO, 230 - 65 milioni di anni fa; è l'epoca dei dinosauri) Dopo l'estinzione dei dinosauri, 65 milioni di anni fa, i mammiferi si diffusero differenziandosi in molti ordini: tra questi assunsero grande importanza i PRIMATI (ordine dei mammiferi che comprende anche le varie famiglie di scimmie). Nel CENOZOICO (greco kainòs recente, 65 - 2 milioni di anni fa) i primati si sarebbero evoluti in due grandi famiglie: 1. scimmie antropomorfe (gorilla, scimpanzè e oranghi) 2. OMINIDI (comprendevano il genere australopithecus e homo), che avrebbero dato origine alla nostra specie. Nel NEOZOICO (2 milioni di anni fa - ad oggi) comparve il genere HOMO AUSTRALOPITECUS TEORIA DELL'EVOLUZIONE 1859, nel suo libro L'origine delle specie, Charles Darwin, scienziato inglese, teorizza che le specie animali e vegetali presenti sulla Terra non sono sempre esistite, ma risultano da un lento processo di trasformazione avvenuta per SELEZIONE NATURALE. Si salvarono dall'estinzione solo quelle specie che possedevano e trasmisero ai loro discendenti caratteristiche adatte per sopravvivere in un ambiente che si trasformava. Inizio del XIX secolo Jean-Baptiste Lamarck, scienziato francese, sostiene che gli organismi tendono a modificare la propria struttura per migliorare le condizioni di vita.