CASO CLINICO 01 B C R Terapia Dolori all'articolazione del ginocchio in paziente affetta da artrosi cronica con pregressa artroscopia Regolazione biologica cellulare Dottore di medicina generale Vlastimil Voracek Ortopedia, Memmingen Anamnesi: Paziente di 68 anni con crescenti dolori all'articolazione del ginocchio, da circa 5 anni, soprattutto sul lato mediale. Nel gennaio 2008 è stata eseguita un'artroscopia dell'articolazione del ginocchio con resezione parziale del menisco interno, levigatura della cartilagine e sigillatura. Quindi sono state somministrate terapie antiflogistiche con trattamento dell'articolazione del ginocchio e classico trattamento con corrente. Dal punto di vista clinico la paziente prima dell'intervento riusciva appena a camminare senza dolore (VAS 4-5), per una durata di circa 10-15 minuti, a secondo del fondo. Salire le scale le procurava dolore. L'articolazione del ginocchio si gonfiava anche soltanto con un carico minimo e la capacità di movimento era limitata. Dal punto di vista morfologico sono stati rilevati danni al menisco interno e una condropatia di 2° grado sul lato interno. È stata pertanto indicata un'artroscopia Situazione: Complicazioni postoperatorie con decorso cronico rendono spesso necessarie operazioni per recidive, generalmente ancora più estese (artroscopia, endoprotesi totale del ginocchio). Questo è dovuto al fatto che, in seguito all'intervento, si verifica uno scompenso del metabolismo metabolico (locale). Lo scompenso metabolico non può essere risolto mediante le consuete misure terapeutiche, quali FANS, corticoidi, infiltrazioni intra-articolari di acido ialuronico e fisioterapia. Durante il decorso postoperatorio è stato rilevato un leggero miglioramento poco dopo l'artroscopia, ma si è poi formato un versamento dell'articolazione del ginocchio e sono stati lamentati dolori crescenti con il carico dell'articolazione. Anche con la terapia antiflogistica (Diclophenac, Arcoxia) i dolori non sono diminuiti. Soltanto la somministrazione di Tramal o Lipotalon con Bupivacaina per via intra-articolare e lo scarico dell'articolazione del ginocchio hanno consentito un breve alleviamento del dolore. Nell'autunno 2008 i dolori hanno raggiunto il livello massimo, VAS 9, ed è stato rilevato un evidente peggioramento del referto della risonanza magnetica. Si sono formati una cisti e un esteso edema osseo, sia sul lato tibiale che su quello femorale, nonché un versamento cronico dell'articolazione del ginocchio. Pertanto alla paziente è stato consigliato di valutare la possibilità di una endoprotesi totale del ginocchio. Ma la paziente l'ha rifiutata e ha richiesto un ulteriore trattamento conservativo. Osservazione del quadro clinico: Il gonfiore edematoso, soprattutto della testa della tibia, presenta una decalcificazione che è sintomo di superacidificazione dell'osso. Mentre il versamento dell'articolazione del ginocchio presenta un valore pH di 8,4 e un aumento della fosfatasi alcalina. Questo versamento deve essere valutato come un tentativo del corpo di compensare l'iperacidità del tessuto. La cisti nella testa della tibia si è formata in seguito alla pressione del versamento nella testa molle della tibia. Il dolore maggiore proveniva dalla testa della tibia, sul lato mediale, piuttosto che dalla cavità articolare. Considerato il peggioramento delle condizioni, ho optato per una terapia BCR disponendo che venissero effettuati almeno 20 trattamenti, 2 volte alla settimana. Dall'osservazione clinica e sulla base dei referti è risultato che, nel caso di questa artrosi, già durante le prime terapie, è stato possibile ottenere innanzitutto un alleviamento del dolore nonché un costante aumento della capacità di carico. Dopo 20 sedute di terapia l'indice di dolore VAS è sceso da un livello 9 a 2-3 e la capacità di deambulazione della paziente è aumentata da 15 minuti a 1,5 ore. È anche riuscita di nuovo a salire le scale. Dal referto della risonanza magnetica è risultato un cambiamento notevole, con una riduzione dell'edema osseo sia sul lato tibiale che su quello femorale con una sclerotizzazione della ciste tibiale di oltre il 70%. Il versamento dell'articolazione del ginocchio è diminuito, nonostante l'aumento del carico e una capacità di movimento quasi normale. Tuttavia non era in grado eseguire il movimento completo dalla fase di estensione dell'articolazione del ginocchio. Non sono state adottate ulteriori misure terapeutiche oltre alla terapia BCR, ad eccezione dell'allenamento dei muscoli delle gambe e della colonna vertebrale. Dopo il trattamento Conclusione: Con l'intervento si può avere un cambiamento del controllo del metabolismo vegetativo che può provocare uno scompenso e sgradite complicazioni. In questi casi non si può intervenire con le misure terapeutiche tradizionali e spesso si rende necessario effettuare altri interventi.Come mostrano questo esempio e altri casi dell'esperienza pratica, questo decorso può essere evitato se, in seguito all'intervento, si ottiene una stabilizzazione del metabolismo metabolico.