Esercizi da palestra: LA LEG EXTENSION?

Esercizi da palestra: LA LEG EXTENSION?
Dal punto di vista biomeccanico, ciò che avviene
quando effettuiamo una ripetizione a questo
attrezzo è l’estensione dell’articolazione del
ginocchio. È un esercizio a catena cinetica chiusa
che coinvolge solamente un’articolazione, quella
femoro-rotulea per l’appunto. Per comprendere
con chiarezza ciò che accade quando utilizziamo
questa macchina è utile un piccolo ripasso
anatomico del ginocchio in alcuni suoi aspetti.
Quest’articolazione è composta dai condili
femorali (superiormente) e dal piatto tibiale
(inferiormente). I primi poggiano perfettamente
sulla tibia grazie a due cuscinetti, i menischi, che
hanno il compito di creare una base di appoggio
anatomicamente compatibile e di permettere lo
scorrimento dei due capi ossei nella flessione ed
estensione del ginocchio.
Sono poi presenti due legamenti crociati che legano la tibia con i condili femorali,
uno anteriore (LCA) e uno posteriore (LCP). In questo caso è utile soffermarci
sull’LCA, quello cioè che ha la funzione di limitare lo scivolamento anteriore della
tibia quando questa viene trazionata in avanti.
Invece, i muscoli su cui ci dobbiamo soffermare in questa trattazione sono: il
quadricipite femorale, muscolo anteriore della coscia che con il suo tendine si
inserziona sulla parte antero-superiore della tibia (tuberosità tibiale) dopo essere
passato sulla patella (rotula) e che permette l’estensione del ginocchio, i femorali o
Hamstrings e cioè i muscoli posteriori della coscia (tra cui semimembranoso e
semitendinoso) che si inseriscono sulla parte postero-superiore della tibia (tuberosità
tibiale mediale) e che permettono la flessione del ginocchio oltre ad avere
l’importante compito di trazionare la tibia posteriormente durante la flessione di
ginocchio o l’estensione del tronco (essendo bi-articolari).
Ma arriviamo finalmente alla biomeccanica della leg extension: durante l’estensione
del ginocchio la tibia scivola in avanti a causa delle cosiddette forze di taglio create
dal quadricipite femorale e questo movimento viene limitato solamente dall’LCA
poiché, essendo seduti, risulta pari a zero il lavoro dei femorali posteriori. Ecco che
allora il legamento in questione si trova costretto a
sostituire in toto il lavoro che in condizioni normali,
come per esempio durante la camminata o l’esecuzione
dello squat (non al multypower!), verrebbe svolto dai
femorali.
Detto tutto ciò, abbiamo scoperto finalmente perché
all’interno delle palestre gira quella famosa
affermazione “La leg extension fa male, lo squat no”.
Ma sarà proprio così??
Il nostro corpo è nato per poter sopportare tutte queste
forze esterne e interne al nostro organismo, quindi non dobbiamo allarmarci o
organizzare con gli amici una retata in palestra per distruggere tutte le leg extension
presenti. Va infatti annotato che questa macchina può dimostrarsi più che utile in fase
di recupero funzionale dell’articolazione del ginocchio utilizzando carichi leggeri e
per enfatizzare il lavoro del fascio esterno o interno del quadricipite in caso di
problemi alla rotula o lassità legamentosa; inoltre va sempre valutato il soggetto in
questione se è o non è in grado di eseguire esercizi più complessi o gravosi come lo
squat o la leg press, come può accadere per persone anziane o sedentari.
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Dr. Matteo Brusa
Personal Fitness Trainer ISSA