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Università di Pisa
Facoltà di Scienze MFN
Corso di Laurea in Scienze Geologiche
Laboratorio Petrografia
a.a. 2012 / 2013
Rocce Metamorfiche
Sergio Rocchi
Dipartimento di Scienze della Terra
email: [email protected]
Programma e lezioni: http://www.dst.unipi.it/dst/rocchi/SR/LMR.html
Registro lezioni: http://virmap.unipi.it/cgi-bin/virmap/vmibo?docenti:8135160;main
cos’è il metamorfismo ?
METAMORFISMO
trasformazione strutturale e/o mineralogica
studio delle rocce metamorfiche
• PROTOLITE
• cos’era la roccia prima dell’evento metamorfico?
• STORIA
• sequenza di eventi metamorfici che hanno prodotto la struttura/tessitura e la
mineralogia osservate. Le rocce metamorfiche acquisiscono la loro struttura
durante la (ri)cristallizzazione totale o parziale di un solido (protolite). La
ricristallizzazione di una roccia avviene in risposta al cambiamento delle
condizioni fisiche in cui si trova. I parametri fisici determinanti sono la
Temperatura e la Pressione, e le sue eventuali caratteristiche di anisotropia
• FACIES
• condizioni P-T del climax metamorfico e della sequenza metamorfica
completa
• NOME
• classificazione della roccia
minerali e metamorfismo
• I minerali che si formano in una roccia
metamorfica dipendono da:
• condizioni P-T
• natura della roccia di partenza = PROTOLITE
• I protoliti possibili in natura sono infiniti, ma le
principali categorie composizionali di rocce
metamorfiche sono rappresentabili con SEI
raggruppamenti, che sono largamente
rappresentative delle comuni composizioni delle
rocce ignee e sedimentarie (e metamorfiche)
Tipi di protolite
• Ultramafico
• altissimo Mg, Fe, Ni, Cr
• peridotite, dunite, pirossenite
• Mafico
• alto Fe, Mg, Ca
• basalto, gabbro, andesite, diorite
• Argillitico (pelitico)
• alto Al, K, Si
• argillite
• Carbonatico
• alto Ca, Mg, CO2
• calcare, dolomia
• Siliceo
• quasi solo SiO2
• arenaria quarzosa, selce
• Quarzo-feldspatico
• alto Si, Na, K, Al
• granito, granodiorite, arcose, grovacca
minerali costituenti le rocce metamorfiche
ultramafico
mafico
carbonatico
argillitico
quarzo-felds. siliceo
olivine
augite
diopside
ortopirosseno
tremolite
antofillite
serpentini
cloriti
talco
flogopite
cromite
magnetite
augite
omfacite
giadeite
ortopirosseno
glaucofane
orneblenda
actinolite
epidoti
lawsonite
plagioclasi
biotite
zeoliti
quarzo
calcite
sfene
granati
magmetite
ilmenite
calcite
dolomite
aragonite
olivine
diopside
tremolite
wollastonite
talco
flogopite
periclasio
vesuviana
grafite
granati
pirite
pirrotina
quarzo
miche bianche
biotiti
cloriti
plagioclasi
felds. alcalini
pirofillite
sillimanite
cianite
andalusite
staurolite
granati
calcite
cloritoide
cordierite
tormalina
caolino
magnetite
ilmenite
quarzo
plagioclasi
felds. alcalini
cloriti
biotite
miche bianche
sillimanite
cianite
andalusite
granati
cordierite
giadeite
lawsonite
epidoti
pumpellyite
zeoliti
glaucofane
calcite
magnetite
quarzo
plagioclasi
felds. alcalini
biotite
miche bianche
cloriti
granati
sillimanite
cianite
andalusite
cordierite
egirina
crossite
stilpnomelano
ematite
magnetite
i minerali metamorfici importanti
• presenti anche nelle rocce
ignee come fondamentali
• quarzo
• feldspati
• plagioclasi BT
• microclino
• olivina
• pirosseni
• opx
• cpx
• anfiboli
• orneblenda
• miche
• biotite
• presenti anche nelle rocce
ignee come accessori
• cordierite
• granato
• muscovite
• presenti anche nelle rocce
ignee come secondari
• clorite
• epidoti
• calcite
• presenti soltanto nelle rocce
metamorfiche
• albite
• staurolite
• cloritoide
• andalusite, sillimanite, cianite
• pirosseni
• omfacite (giadeite)
• anfiboli
• glaucofane
• tremolite-actinolite
• antofillite
• miche
• fengite, paragonite
• lawsonite
altri minerali metamorfici importanti
• serpentino
• talco
• zeoliti
• prehnite
• pumpellyite
• stilpnomelano
• carpholite
• rutilo
• vesuviana
• wollastonite
facies metamorfiche
Facies metamorfiche = ambientazione fisica del metamorfismo
50
facies
eclogitica
40
1.2
facies
scisti blu
1.0
30
0.8
0.6
facies
pu-ac
facies pr-pu
zeolitica pr-ac
0.4
0.2
facies
scisti
verdi
ab-ep
0
0
100
200
facies
facies
granulitica
anfibolitica
20
10
facies cornubianitica
px
hbl
san
300 400 500 600
700
0
800 900 1000
Temperatura (°C)
facies metamorfiche
• basate principalmente
sulle associazioni di
minerali che si formano da
protoliti mafici
• minori variazioni basate
sulle rocce pelitiche
• i limiti tra le facies
rappresentano le
condizioni P-T in cui
minerali chiave entrano o
escono (per reazione)
cambiando così
l'associazione di equilibrio
• i limiti tra le facies sono
sfumati, graduali
profondità (km)
Pressione (GPa)
1.4
serie di facies metamorfiche
• Per semplicità, si possono
definire tre serie di facies:
• Serie di facies ad
alto dP/dT
• Serie di facies a
medio dP/dT
• Serie di facies a
basso dP/dT
Classificazione
rocce metamorfiche
nomenclatura rocce metamorfiche
• Le rocce metamorfiche si classificano in base a:
• Tessitura
• grana (dimensioni dei cristalli)
• grado di sviluppo di anisotropia (foliazione)
• Composizione
• Chimica = natura del protolite
• Mineralogica = paragenesi sviluppata durante il processo metamorfico
• Il nome della roccia deve essere indicativo del rapporto
CRISTALLIZZAZIONE – DEFORMAZIONE
• La nomenclatura delle rocce metamorfiche è semplice e flessibile
• Si possono aggiungere al nome dei prefissi o aggettivazioni per
evidenziare importanti o inusuali aspetti mineralogici o tesssiturali
• Rocce mono/bi-mineraliche hanno nomi speciali:
• Marmo, Quarzite, Serpentinite, Eclogite
• Importante è la consuetudine
nomenclatura tessiturale
grana
tessitura
fine
media
grossa
cornubianite
(hornfels)
granofels
marmo
quarzite
anfibolite
granofels
marmo
quarzite
anfibolite
molto
foliata
ardesia
fillade
scisto
gneiss
molto
foliata e
deformata
per taglio
milonite
scisto
milonitico
gneiss
occhiadino
poco foliata
nomenclatura in base al Protolite
PROTOLITE
argilliti (peliti)
ROCCE METAMORFICHE
argillite, (marna)
(r. ignea peralluminosa)
ardesia, fillade, scisto,
micascisto, gneiss, migmatite
rocce basiche
basalto, gabbro,
(andesite, diorite)
metabasalto, spilite, scisto verde,
anfibolite, scisto blu, eclogite
rocce ultrafemiche
peridotite
serpentinite
rocce carbonatiche
(dunite, pirossenite)
calcari, dolomie
marmo
rocce acide
granito, riolite,
metagranito, metariolite
(intermedie)
arenaria feldspatica
gneiss
rocce silicee
arenaria quarzosa,
diaspro, selce
quarzite
• Para– : prefisso indicante derivazione da protolite sedimentario
• Orto– : prefisso indicante derivazione da protolite igneo
• Meta-Protolite : tessitura del protolite conservata
nomenclatura facies - protolite basico
Rocce con protolite basico (basalto, gabbro, andesite)
50
1.4
eclogite
scisto blu
1.0
0.8
anfibolite
0.6
scisto
verde
0.4
spilite
(fondo oceanico)
0.2
granulite
mafica
20
10
cornubianite
0
0
100
200
30
300 400 500 600
700
Temperatura (°C)
800 900 1000
0
profondità (km)
Pressione (GPa)
40
1.2
nomenclatura facies - protolite pelitico
Rocce con protolite pelitico (argillite)
50
eclogitica
felsica
40
1.2
1.0
0.8
gneiss
granulite
felsica
20
scisto
0.6
30
fillade
0.4
10
ardesia
0.2
cornubianite
0
0
100
200
300 400 500 600
700
profondità (km)
Pressione (GPa)
1.4
0
800 900 1000
Temperatura (°C)
nomi speciali - 1
• spilite
• basalto di fondo oceanico con
albite, clorite, idrossidi
• prasinite
• simile a scisto verde
• scisto verde
• metabasite verde, foliata; clorite,
epidoto, actinolite
• anfibolite
• metabasite o metasedimento
verde scuro (foliata); orneblenda e
plagioclasio
• serpentinite
• metaperidotite massiva verde,
nera (rossastra); serpentino
• scisto blu
• metabasite foliata scura (verdevioletto-blu); anfibolo sodico blu
• eclogite
• metabasite massiva rossa e verde;
granato e pirosseno omfacitico
• granulite
• massiva, tessitura poligonale
• minerali anidri: plagioclasio,
pirosseno, granato
• charnockite
• Kfs + iperstene
• Enderbite:
• tonalite a opx
• migmatite
• roccia mista con porzioni scure
ricche in biotite e porzioni chiare
quarzofeldspatiche
nomi speciali - 2
• ardesia (slate)
• grana finissima e clivaggio
planare perfettamente sviluppato
(disposizione piano-parallela di
fillosilicati), non legato alla
stratificazione
• fillade
• cornubianite
• roccia a grana fine non foliata
• quarzite
• quarzo
• porfiroide
• porfiroclasti di quarzo ± sanidino,
basso grado da rioliti
• grana fine-media con superfici di
scistosità penetrative a lucentezza • marmo
sericea (disposizione piano
• puro
parallela dei fillosilicati)
• Fillade s.s.
• quarzo < 50%
• Fillade quarzifera
• 50% < quarzo < 75%
• Fillade carbonatica
• 10% < carbonati < 50%
• carbonati > 95%
• impuro
• carbonati > 75%
• skarn
• ricco di minerali calcio-silicatici;
prodotto di metasomatismo su
calcari al contatto di intrusioni ignee
Rapporto Cristallizzazione - Deformazione
• grado di ricristallizzazione
• scarso
• importante
• grado di anisotropia
• deformazione dei singoli granuli
• importante
• assente (struttura originale: sedimentaria, piroclastica,
effusiva, intrusiva)
• orientazioni preferenziali
• importanti
• assenti
Rapporto Cristallizzazione - Deformazione
ricristallizzazione scarsa
ricristallizzazione importante
costiuenti nome
essenziali specifico
deformazione
singoli granuli
importante
deformazione
singoli granuli
assente
struttura
ignea
struttura
sedim./pirocl.
DINAMO
metamorfismo metamorfismo
metamorfismo INCIP./IDROT. INCIPIENTE
fault rocks
cataclasiti
miloniti
blastomilonite
pseudotachilite
fault
rocks
metabasalto
greenstone
spilite
serpentinite
propilite
metagranito
metagrovacca
metatefra
quarzo
carbonati
serpentino
px + grt
quarzite
marmo
serpentinite
eclogite
forti orientazioni
preferenziali
orientaz.pref.
assenti
metamorfismo
ULTRA
metamorfismo
REGIONALE metamorfismo
TERMICO
argillite
fillade
scisto
micascisto
scistoverde
scisto blu
anfibolite
para/orto gneiss
granulite
(charnockite)
migmatite
leucosoma
melanosoma
neosoma
paleosoma
migmatiti
Microstrutture
rocce metamorfiche
cornubianite
argillite
macchiettata
scisto macchiettato
buchite
skarn
(granulite)
(charnockite)
studio delle rocce metamorfiche
• PROTOLITE
• cos’era la roccia prima dell’evento metamorfico?
• STORIA
• sequenza di eventi metamorfici che hanno prodotto microstruttura e
associazione mineralogica
• le rocce metamorfiche acquisiscono la loro struttura durante la (ri)
cristallizzazione totale o parziale di un solido (protolite)
• la ricristallizzazione di una roccia avviene in risposta al cambiamento
delle condizioni fisiche (Temperatura e Pressione, con le sue
eventuali caratteristiche di anisotropia)
• FACIES
• condizioni P-T del climax metamorfico e della sequenza metamorfica
completa
• NOME
• classificazione della roccia
struttura
La struttura di una roccia metamorfica è definita come l'assetto tridimensionale delle fasi
che la compongono, a scala megascopica (affioramento), mesoscopica (campione a
mano) e microscopica (sezione sottile). A scala microscopica permane una certa
ambiguità sul termine da usare, in relazione alle diverse consuetudini di autori di diverso
ceppo linguistico. In italiano si possono comunque usare i termini microstruttura o
tessitura sostanzialmente come sinonimi.
rocce ignee
rocce metamorfiche rocce sedimentarie
liquido
solido
solido (+liquido)
solido
solido
variazioni
solido
sottrazione calore
diminuione T
solidificazione
(cristallizzazione, etc)
processi tardo-magmatici
processi secondari
P, T, σ1, σ2, σ3
erosione
precitrasporto
pitadeposizione zione
riequilibratura
totale o parziale
diagenesi
processi secondari
processi secondari
• genesi della microstruttura
• equilibratura a P, T
• relitti mineralogici
• equilibratura a s1, s2, s3
• relitti microstrutturali
• studio della microstruttura
• tessiture intergranulari
• tessiture intragranulari
equilibratura a P, T
• attivazione
• migrazione
• nucleazione
• crescita
• diffusione
• minimizzazione dell’energia
• migrazione interfaccia, potere di cristallizzazione
(serie cristalloblastica)
Attivazione-Migrazione-Nucleazione
• le variazioni di T e P attivano nel protolite
delle reazioni subsolidus (T<Tsolidus per quel
tipo di roccia a quella P)
• alcuni componenti chimici si distaccano dalle
proprie posizioni reticolari cristalline e
iniziano a migrare all'interno del corpo
roccioso
• queste specie chimiche, da sole o
unitamente ad altre, possono formare dei
nuclei cristallini che, se si stabilizzano,
possono crescere e divenire cristalli
Crescita
• L'accrescimento dei cristalli comporta:
• allontanamento dei componenti inadatti e apporto
dei componenti richiesti: entrambi questi movimenti
avvengono per diffusione allo stato solido
(meccanismo inefficiente) e/o per diffusione
facilitata dalla fase fluida presente negli spazi
intergranulari (meccanismo molto efficiente)
• migrazione dell'interfaccia in competizione con i
cristalli adiacenti (serie cristalloblastica)
serie cristalloblastica
• L'attitudine di una fase minerale a sviluppare facce cristalline proprie è stata
riferita da Becke (1903) al potere di cristallizzazione e da Eskola (1939) alla
energia di forma del minerale, definita da Ramberg (1947) come differenza
di Energia Libera tra un cristallo euedrale e un cristallo anedrale delle
stesse dimensioni della stessa fase. Becke nel 1913 ha espresso la
tendenza alla idioblastesi per i vari minerali in un elenco, detto serie
cristalloblastica, qui riportato in ordine di tendenza idioblastica decrescente.
• rutilo, titanite, pirite
• granato, sillimanite, tormalina, staurolite
• epidoti, magnetite, ilmenite
• andalusite, pirosseni, anfiboli
• miche, clorite, cianite
• calcite
• plagioclasio, quarzo, cordierite
• microclino
• Questa serie costituisce soltanto una indicazione statistica sommaria,
basata sull'osservazione, alla quale sono possibili eccezioni.
Crescita
• minimizzazione energia libera
• i cristalli, crescendo, tendono ad assumere
configurazioni di minima energia
• essendo l'energia totale delle interfacce = ∑i
∫Ai γdS
∑i
• (dove Ai indica la interfaccia i-esima, che nella sua
porzione infinitesima dS ha energia interfacciale γ)
• i cristalli tendono ad aumentare di dimensioni
(per diminuire Acristallo) e ad orientarsi
relativamente in modo che il limite del granulo sia
costituito da orientazioni cristallografiche ad indici
razionali e bassi, alta densità di atomi e distanze
interplanari minime (per diminuire γ)
Crescita
Diffusione
Dimensione e forma dei cristalli sono regolate dall'efficacia
del meccanismo di diffusione e dalle energie interfacciali.
L'intensità della diffusione è regolata dalla prima legge di
Fick:
z
Ji = − Di
dxi
dzi
z
dove Ji = flusso di particelle del componente i in cm2/sec
attraverso una superficie perpendicolare alla direzione z; Di =
coefficiente di diffusione del componente i
nella fase
considerata; dxi/dzi = gradiente della concentrazione molare
di i lungo la direzione z. Questa relazione indica come nello
stesso mezzo (roccia) ogni componente abbia diversa
intensità di diffusione, e come lo stesso componente abbia
diversa intensità di diffusione in mezzi diversi. Così le
dimensioni dei cristalli che crescono sono controllate (anche)
dal parametro diffusione.
equilibratura a σ1, σ2, σ3
• riorientazione
• rotazione meccanica
• dissoluzione sotto pressione ortogonale a σ1
• cristallizzazione parallela a σ1
• diffusione allo stato solido
• ricristallizzazione
• cristallizzazione
• reticoli con asse maggiore ortogonale a σ1
Equilibratura a σ1 , σ2 , σ3
• In risposta alla anisotropia del campo della pressione i
cristalli della roccia possono disporre la loro morfologia
esterna e/o i loro reticoli cristallini in maniera correlata a
tale campo (asse maggiore ortogonale a σ1). I cristalli
non equidimensionali preesistenti all'evento metamorfico
possono, senza distorsione dei loro reticoli cristallini:
• ruotare meccanicamente
• essere sottoposti a dissoluzione sotto pressione (principio di
Riecke) sulle facce ortogonali a σ1 e cristallizzazione sulle facce
parallele a σ1, con trasporto delle specie chimiche tramite una
fase fluida
• essere sottoposti a diffusione allo stato solido dei componenti
lungo gradienti di potenziale chimico dalle facce sottoposte a
compressione verso quelle sottoposte a tensione (principio di
Nabarro-Herring).
Equilibratura a σ1 , σ2 , σ3
• Alcune fasi possono ricristallizzare con una disposizione
del reticolo cristallino più favorevole al nuovo campo di
pressioni; in questo processo sarà favorita la crescita dei
cristalli con orientazione favorevole, a scapito di quelli
con orientazione sfavorevole.
• Alcune fasi possono cristallizzare ex-novo, disponendo i
loro reticoli cristallini con l'asse maggiore ortogonale alla
pressione massima; questo fenomeno è particolarmente
evidente per minerali con forti anisotropie reticolari, quali
miche e inosilicati.
• Le fasi che eventualmente cristallizzano
successivamente all'evento metamorfico possono
ricalcare le orientazioni preesistenti, formando per
esempio archi poligonali mimetici su micropieghe.
variazioni vs. relitti
• il nuovo evento può condurre a:
• obliterazione completa di ogni traccia dell’evento
precedente
• permanenza di relitti dell’eventuale precedente evento
metamorfico (polimetamorfismo o metamorfismo polifase)
• permanenza di relitti metamorfici e di relitti
dell’originario protolite sedimentario o igneo
• causa permanenza relitti
• insufficiente energia di attivazione
• deficit energetico: stato metastabile
• diffusione inefficace
• deficit cinetico: mancato raggiungimento equilibrio
Stati metastabili (RELITTI)
• Non tutte le reazioni metamorfiche giungono a
completezza, per due motivi fondamentali:
• nonostante sotto le nuove condizioni fisiche esista uno
stato (prodotto) a energia libera più bassa dello stato di
partenza, è possibile che al sistema non venga fornita
inizialmente l'energia necessaria ad attivare la reazione
(energia di attivazione), e il sistema rimanga così nelle
condizioni di partenza, in uno stato metastabile
• la eventuale bassa efficacia del meccanismo di diffusione
può abbassare la velocità della reazione al punto che
questa non riesce a completarsi e così non tutta la roccia
raggiunge l'equilibrio sotto le nuove condizioni fisiche
• In questi casi rimarranno dei relitti rispettivamente totali e
parziali della mineralogia e della struttura del protolite.
Polimetamorfismo e Metamorfismo Polifase
• Dopo il raggiungimento totale o parziale dell'equilibrio, la variazione di
condizioni fisiche può ripetersi, dando luogo a un metamorfismo
progrado (T più alte) o retrogrado (T più basse). E' possibile che il
nuovo evento obliteri completamente la mineralogia e la struttura
preesistente, ma è anche possibile che permetta la conservazione di
relitti della prima fase oltre a quelli del protolite. E così via per
eventuali successivi eventi metamorfici.
• Una successione di eventi metamorfici nell’ambito di uno stesso
evento geologico (es.: orogenesi Ercinica) è detta Metamorfismo
Polifase.
• Una successione di eventi metamorfici riferibili a diversi eventi
geologici (es.: orogenesi Ercinica e orogenesi Alpina) è detta
Polimetamorfismo.
• Metamorfismo Polifase e Polimetamorfismo sono difficilmente
distinguibili a scala microstrutturale, e sono necessari studi di geologia
stratigrafica e strutturale sul terreno, associati a studi di geocronologia
isotopica in situ.
Studio delle microstrutture (tessiture)
• tessiture INTERGRANULARI
• dimensioni dei cristalli
• forma dei cristalli
• distribuzione e orientazione dei cristalli
• tessiture INTRAGRANULARI
• inclusioni
• scistosità interna
• deformazione e frammentazione dei cristalli
• ombre di pressione
• pseudomorfosi
• corone
TESSITURE INTERGRANULARI -
dimensioni dei cristalli
• tutti i cristalli con dimensioni simili
• tessitura omeoblastica
•
•
•
•
granoblastica
lepidoblastica
nematoblastica
fibroblastica
• cristalli con dimensioni significativamente variabili
• tessitura eteroblastica
• porfiroblastica
• porfiroclastica
• Le dimensioni dei cristalli forniscono informazioni
sull'evoluzione del processo metamorfico: tanto più
avanzato quanto più grandi sono i cristalli
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura granoblastica
• tessitura omeoblastica (cristalli delle stesse dimensioni)
• i cristalli presentano limiti suturati (=consertali)
• in rocce a tessitura isotropa con cristalli
equidimensionali (=isodiametrici)
bande di quarzo a tessitura
granoblastica
(Terra Vittoria, Antartide)
dimensione immagine
4.0 x 2.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura granoblastica
calcite, forsterite e diopside
a tessitura granoblastica
Marmo a forsterite e diopside
N.B. nei marmi una tessitura
granoblastica
ben sviluppata è talvolta detta
Saccaroide
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura eteroblastica
• blasti di dimensioni significativamente variabili
grandi blasti di quarzo e piccoli
blasti di quarzo e orneblenda
(Terra Vittoria, Antartide)
dimensione immagine
4.0 x 2.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura porfiroblastica
• grandi blasti
• fasi ad alta energia di forma (granato, andalusite...)
• matrice a grana più fine
• rapporto tra porfiroblasti e matrice > 5:1)
porfiroblasti di granato in eclogite
a granato, omphacite, rutilo
glaucofane e fengite
Zona Sesia (Piemonte)
dimensione immagine
3.0 x 2.2 cm
TESSITURE INTERGRANULARI - forma
dei cristalli
• idioblasti = euedrali
• xenoblasti = anedrali
• TESSITURE
• TESSITURE
• idioblastica
Rocce (o porzioni di roccia)
monomineraliche tendono alla
formazione di giunti tripli a 120°.
• xenoblastica
• granoblastica
• saccaroide
• poligonale
• pavimentosa
• mosaico
• protogranulare
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura Poligonale
tessitura granoblastica in cui i limiti tra i granuli sono molto semplificati,
con contatti rettilinei o moderatamente curvi e numerosi giunti tripli a 120°
tessitura poligonale
tessitura pavimentosa
tessitura a mosaico
cristalli di anfibolo con limiti granulari rettilinei
e giunti tripli a 120° (v. frecce rosse)
Anfibolite
TESSITURE INTERGRANULARI -
• isotropa
• TESSITURE
•
•
•
•
•
•
decussata
diablastica
a covoni (sheaf)
sferuloblastica
fibroblastica
archi poligonali
• clastica
• mortar
• cataclastica (fault
rocks)
• vitroclastoblastica
dimensione immagine
0.12 x 0.08 cm
distribuzione-orientazione dei cristalli
• anisotropa
• TESSITURE
• fortemente foliate
•
•
•
•
•
•
•
argillitica (slaty)
filladica
scistosa
milonitica (fault rocks), s-c
flaser
gneissica
migmatitiche
• debolmente foliate
• semi-argillitica, semiscistosa
• a covoni, a pettine
• porfiroclastica
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura anisotropa
la disposizione dei cristalli e degli elementi strutturali
è diversa nelle diverse direzioni
Anfibolite (Smolijan, Bulgaria)
dimensione immagine
2.5 x 2.0 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura decussata
impalcatura di granuli inequidimensionali con orientazione casuale
particolarmente evidente in rocce composte in maggioranza da
minerali ad abito prismatico o appiattito, tipica di rocce cornubianitiche
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura diablastica
intreccio di cristalli allungati o attraversamento di strutture
da parte di cristalli allungati, usualmente prismatici
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura a covoni
inglese: sheaf
francese: gerbe
TESSITURE INTERGRANULARI -
archi poligonali
cristalli non deformati disposti a ricalcare (mimare)
l'andamento di micropieghe
cristalli di biotite cresciuti staticamente a ricalcare l’andamento
di micropieghe isoclinali; le miche degli archi sono quindi
postcinematiche relativamente alla fase deformativa che ha
generato le pieghe - Gneiss migmatico
TESSITURE INTERGRANULARI -
dimensione immagine
3.6 x 2.0 mm
archi poligonali
biotite mimetica
non deformata
su micropiega
dimensione immagine
1.4 x 0.9 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
scistosità
• scistosità
• foliazione o lineazione in una roccia metamorfica
profondamente cristallizzata e/o ricristallizzata
• imprime alla roccia una facile fissilità
• Le pressioni orientate (=deformazione) tendono a generare
anisotropie nella roccia. Uno stesso volume di roccia può
essere interessato da più episodi deformativi (con diversa
orientazione delle pressioni) ognuno dei quali genera nella
roccia una scistosità più o meno marcata. Una roccia può
presentare scistosità che conserva memoria di più fasi
deformative, per ognuna delle quali può essere ricostruito il
campo delle pressioni σ1, σ2, σ3.
• criteri di cronologia relativa
• una scistosità che ne attraversa (o taglia) un'altra è posteriore a
questa
• una scistosità piegata è antecedente alla scistosità di piano
assiale che si sviluppa approssimativamente parallelamente al
piano assiale delle pieghe, con leggera convergenza verso il
nucleo
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura occhiadina
• tessitura occhiadina
• augen texture
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura occhiadina
ocelli di quarzo
monogranulare (frecce
rosse) o poligranulare in
seguito a formazione di
subgrain boundaries
(frecce verdi) o in stadio
intermedio (freccia gialla)
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura occhiadina
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura gneissica
• Si possono descrivere sei
• foliazione evidente, fissilità
categorie di tessiture gneissiche:
assente
• gneiss granitico (dioritico, etc...)
• Il termine tessitura gneissica
è piuttosto ampio e contempla • gneiss a bande
• gneiss occhiadino (augen
unità tessiturali quali:
• lamelle di mica o prismi di anfibolo
paralleli
• cristalli o nastri di quarzo allungati
• struttura lenticolare ondulata
• aggregati micaceo-feldspatici
• livelli che possono avere origine:
gneiss)
• pencil gneiss
• gneiss conglomeratico
• gneiss non foliato
• parzialmente mimetica su stratificazione
sedimentaria
• completamente tettonica
• enfatizzata dalla differenziazione
metamorfica
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura lepidoblastica
disposizione preferenziale su piani paralleli degli assi maggiori di blasti di fasi
con abito tipicamente appiattito o lamellare (es.: miche, clorite)
cristalli di muscovite (sezione hk0)
Micascisto
dimensione immagine
0.7 x 0.5 cm
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura nematoblastica
orientazione parallela di blasti di fasi con abito prismatico (es.: anfiboli,
sillimanite); quando i cristalli sono aciculari (es.: sillimanite fibrolitica), la
tessitura prende il nome di fibroblastica
prismi di orneblenda ad allungamento parallelo
Anfibolite
TESSITURE INTERGRANULARI -
prismi di orneblenda
ad allungamento parallelo
Anfibolite
dimensione immagine
2.6 x 2.3 cm
dimensione immagine
2.8 x 1.6 cm
tessitura nematoblastica
TESSITURE INTERGRANULARI -
tessitura Fibroblastica
orientazione parallela di blasti di fasi con abito aciculare
(es.: sillimanite fibrolitica, actinolite)
prismi aciculari di
sillimanite (fibrolite) ad
allungamento parallelo
Gneiss a biotite
e sillimanite
dimensione immagine
4.0 x 2.7 mm
Studio delle microstrutture (tessiture)
• tessiture INTERGRANULARI
• dimensioni dei cristalli
• forma dei cristalli
• distribuzione e orientazione dei cristalli
• tessiture INTRAGRANULARI
• pseudomorfosi
• porfiroclasti
• ombre di pressione
• corone
• inclusioni scistosità interna
• deformazione e frammentazione dei cristalli
TESSITURE INTRAGRANULARI -
pseudomorfosi
• Cristalli singoli oppure, più frequentemente, aggregati di piccoli cristalli con forma
esterna tipica di un altra fase mineralogica: tali cristalli o aggregati sono detti
pseudomorfici sulla fase che dà loro la forma esterna, la quale può trovarsi anche
come relitto all'interno dell’ aggregato in forma di plaghe in continuità ottica e quindi
cristallografica
• Si verifica quando le fasi prodotte da una reazione metamorfica sostituiscono
totalmente o parzialmente i cristalli della fase reagente
• tipi di pseudomorfosi
• monogranulare: un singolo cristallo ha forma esterna di una fase diversa [es.:
clorite con forma di biotite e dolomite con forma di calcite]
• poligranulare: un aggregato poligranulare di cristalli, generalmente con orientazione
casuale, tutti di una stessa fase, ha forma di un cristallo di un’altra fase [es.:
aggregato di cristalli di clorite in forma di granato o di muscovite in forma di cianite]
• poligranulare multifase: un aggregato costituito da cristalli di più fasi mineralogiche
ha forma esterna di una fase diversa [es.: aggregato cristalli di cianite+clorite
+muscovite in forma di staurolite]
• su aggregato: un cristallo di una fase ha la forma esterna (tendenzialmente
scheletrica) di un aggregato poligranulare di un'altra fase mineralogica [es.: cristalli
di staurolite in forma di aggregato polilamellare di biotite o di granato in forma di
aggregato di mica].
TESSITURE INTRAGRANULARI -
pseudomorfosi
fenoblasto relitto di cloritoide
quasi totalmente sostituito
in pseudomorfosi da un aggregato
policristallinno (pseudomorfosi
poligranulare) di biotite e muscovite
Micascisto a cloritoide e biotite
dimensione immagine
1.4 x 0.9 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura porfiroclastica
• grandi clasti immersi in una matrice a grana più fine
• rapporto dimensionale tra porfiroclasti e matrice > 5:1
porfiroclasti di feldspato
alcalino e quarzo
Granito milonitico (Brasile)
dimensione immagine
2.0 x 3.0 cm
Ortogneiss occhiadino
dimensione immagine
2.3 x 2.6 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura porfiroclastica
porfiroclasti di quarzo
deformati ( v. frecce rosse)
Porfiroide
Ortano, Isola d’Elba
dimensione immagine
5.0 x 3.5 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
porfiroclasti
porfiroclasti relitti di
clinopirosseno frammentati e
dislocati in isole di forma
ocellare (v. frecce rosse)
Scisto a glaucofane e clorite
dimensione immagine
0.12 x 0.08 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
ombre di pressione
• alcuni singoli grandi blasti (o clasti) possono
presentarsi avvolti dalla matrice (localmente
impoverita in quarzo e arricchita in miche) in una
direzione, e bordati da piccoli cristalli (generalmente
di quarzo, ma talvolta anche di minerali micacei),
nell'altra direzione
• si formano quando esiste un contrasto di rigidità tra
cristallo pre-sincinematico e matrice per
cristallizzazione sincinematica di componenti
(soprattutto SiO2) andati in soluzione sotto l'azione
della pressione (σ1) e migrati verso zone sottoposte
a pressione minore (σ2, σ3)
TESSITURE INTRAGRANULARI -
ombre di pressione
• regioni in regime tensionale poste ai lati di cristalli
relativamente rigidi, nelle quali si formano nuovi cristalli
quarzo a tessitura
granoblastica in ombre
di pressione
ai lati di
porfiroclasto
di granato
granato
quarzo
quarzo
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
ombre di pressione
granato
ricostruzione del campo
clorite di sforzi che ha generato
l’ombra di pressione
clorite
σ3
dimensione immagine
1.0 x 0.7 cm
clorite in ombre
di pressione
ai lati di
porfiroclasto
di granato
dimensione immagine
1.5 x 1.0 cm
σ1
σ1
σ3
TESSITURE INTRAGRANULARI -
corone
• corona
• aggregato di una o più fasi mineralogiche che
borda un cristallo
• corona multifase
• due o tre fasi rappresentate da piccoli cristalli
spesso in forma di concrescimenti vermiculari
(simplectiti) e/o fibrosi, talvolta aggregati in
arrangiamenti concentrici (corona complessa)
• chelifiti
• corone al bordo di minerali femici in rocce basiche
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura coronitica
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura coronitica
granato
granato
granato
dimensione immagine
1.0 x 1.3 cm
omphacite
dimensione immagine
2.1 x 1.6 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
corona di clorite che circonda
granato
corona di granato che circonda
omphacite
inclusioni e scistosità interna
• alcuni cristalli, in genere porfiroblasti, contengono inclusioni
• inclusioni a orientazione isotropa
• tessitura peciloblastica
• inclusioni a orientazione anisotropa: scistosità interna
• scistosità interna (Si)
• discordante con la scistosità esterna
• piegata
• in continuità con la scistosità esterna, pervasiva della roccia
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura peciloblastica
peciloblasti di granato
con inclusioni di xenoblasti di quarzo
dimensione immagine
2.0 x 2.2 mm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura peciloblastica
peciloblasti di granato
con inclusioni di
xenoblasti di quarzo
Micascisto
dimensione immagine
5.5 x 4.0 mm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
inclusioni e scistosità interna
• relazioni cronologiche tra blastesi e deformazione
• BLASTESI POSTCINEMATICA
• Un cristallo contenente una Si in continuità con Se è cresciuto dopo
la fase deformativa di Se in regime statico, e la sua cristallizzazione è
perciò definita postcinematica
• BLASTESI PRECINEMATICA
• Una scistosità interna (Si) ad un cristallo in discordanza con la
scistosità esterna (Se) indica che questo cristallo ha inglobato Si
precedentemente alla fase deformativa che ha generato Se e ha
ruotato il cristallo (la cui formazione risulta così precinematica
relativamente alla fase Se) nella matrice
• BLASTESI SINCINEMATICA
• Un cristallo contenente una Si piegata è cresciuto durante la fase
deformativa, per cui la sua cristallizzazione è detta sincinematica;
una superficie di scistosità progressivamente più deformata verso
l'esterno testimonia un aumento della deformazione al procedere
della cristallizzazione
TESSITURE INTRAGRANULARI -
Si continua con Se
TESSITURE INTRAGRANULARI -
blastesi postcinematica
struttura elicitica in porfiroblasto di albite (scistosità interna al cristallo
concordante con la scistosità esterna)
miche che attraversano la foliazione pre-esistente
aggregato di cristalli di clorite a disposizione casuale che globalmente
forma una pseudomorfosi poligranulare su granato
chiastolite (andalusite) con (i) zona centrale recante inclusioni allineate
in concordanza con la sccistosità esterna, (ii) zona esterna con
inclusioni a croce e (iii) bordi discordanti con la scistosità esterna
granato con nucleo sincinematicoa struttura rotazionale e bordo
idioblastico postcinematico
miche mimetiche formanti un arco poligonale su una piega preesistente
TESSITURE INTRAGRANULARI -
blastesi postcinematica
TESSITURE INTRAGRANULARI -
TESSITURE INTRAGRANULARI -
Si discordante con Se
blastesi precinematica
esempi di cristalli precinematici (relitti)
a) estinzione ondulata e lamelle di
deformazione in quarzo
b) granato fratturato avvolto dalla
scistosità
c) frange di pressione attorno a pirite
d) biotite piegata a fisarmonica
e) granato frammentato
f) plagioclasio con geminazioni
meccaniche deformate
g) granato fasciato di clorite secondo la
foliazione
h) cristallo di anfibolo in trasformazione
al bordo in aggregati di piccoli cristalli
(tessitura mortar)
TESSITURE INTRAGRANULARI -
polimetamorfismo
TESSITURE INTRAGRANULARI -
1
2
3
4
5
Si piegata
6
snowball garnet
porfiroblasto di andalusite cresciuto durante lo
schiacciamento /compressione/appiattimento
di una scistosità/foliazione pre-esistente
porfiroblasto cresciuto durante il piegamento/
accartocciamento di una scistosità/foliazione
pre-esistente
blastesi sincinematica
TESSITURE INTRAGRANULARI scistosità interna delineata da
inclusioni di cristalli di quarzo
in peciloblasto sincinematico di
albite
Si piegata
relazioni cronologiche tra scistosità diverse
S1
biotite
S2
fasi
D
M
deform blastesi
1
S1
muscov
2
---
biotite
3
S2
---
scistosità sovraimposte in Micascisto a biotite e muscovite
S1 pieghettata, i fillosilicati che disegnano S1 sono deformati
la superficie S2 è una scistosità di crenulazione (strain-slip cleavage: si definisce come vera e
propria scistosità soltanto quando sulla superficie c’è blastesi d nuovi cristalli, magari degli
stessi minerali della fase deformativa precedente)
i cristalli di biotite sono precinematici rispetto a S2, ma, poiché erano cresciuti staticamente su
S1, sono postcinematici rispetto a S1.
relazioni cronologiche tra scistosità diverse
stadi
successivi
durante un
piegamento
asimmetrico
stadi
successivi
durante un
piegamento
simmetrico
TESSITURE INTRAGRANULARI -
deformazione dei cristalli
• quarzo
• si deforma più spesso in maniera plastica con formazione di bande e lamelle che tendono a disporsi
parallelamente alla scistosità esterna all'aumentare della T e del gradiente deformativo, estinzione ondulata e
decomposizione in aggregati di piccoli cristalli allungati senza estizione ondulata disposti secondo la scistosità
esterna (subgrain boundaries); quando gli aggregati sono fortemente allungati si dicono nastri (ribbons)
• feldspato alcalino
• fessure di tensione, estinzione ondulata e geminazioni primarie piegate; all'aumentare della deformazione
appaiono kink bands e pertiti di sostituzione che possono dare una struttura a scacchiera
• plagioclasio
• fessure di tensione, estinzione ondulata; kink bands, geminazioni primarie piegate e geminazioni meccaniche
a fiamma
• miche
• estinzione ondulata, flessioni, kink bands e poligonizzazione (sotto gradienti deformativi crescenti)
• anfiboli
• rottura in aggregati policristallini a pseudo-mortaio; bande di deformazione; dissociazione in subgranuli e (poi)
in granuli dispersi secondo la scistosità esterna.
• pirosseni
• bande di deformazione, lamelle di essoluzione e geminazioni polisintetiche
• olivina
• kink banding e (ad alta T) deformazione super-plastica, con forti tassi di allungamento tramite processi di
autodiffusione (principio di Nabarro-Herring)
• i cristalli che presentano effetti deformativi sono cresciuti precedentemente alla fase deformativa (blastesi
precinematica)
TESSITURE INTRAGRANULARI -
tessitura Mortar
• aggregati di piccoli granuli quarzo-feldspatici (senza
miche) negli interstizi tra grandi granuli arrotondati
delle stesse fasi
• la tessitura MORTAR è in genere considerata un
prodotto di cataclasi, ma può risultare anche da
deformazione plastica e ricristallizzazione dinamica
TESSITURE INTRAGRANULARI -
nastri
nastri, ribbons (inglese) rubans (francese)
superfici di taglio duttile (protolite: granito porfirico)
nastri policristallini di quarzo: gli originari cristalli di
quarzo son stati appiattiti, stirati con formazione di
subgrain boundaries e riorientazione per diffusione
allo stato solido e/o dissoluzione sotto pressione: gli
assi c del quarzo sono appiattiti nel piano di
foliazione
lunghi nastri policristallini di quarzo, a formare livelli
di granuli subrettangolari senza una orientazione
ottica comune: la ricrristallizzazione del quarzo è in
questo caso di tipo prevalentemente statico
TESSITURE INTRAGRANULARI -
nastri
Nastri di quarzo modellati
intorno a un porfiroclasto di
microclino
Granito milonitico (Brasile)
microclino
dimensione immagine
1.2 x 0.7 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
kink bands
Kink bands in sezioni basali di biotite
Metatonalite (Le Serre, Calabria)
dimensione immagine
1.5 x 1.0 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
Geminazioni piegate in
cristallo di plagioclasio.
Notare anche il rigetto
delle geminazioni (frecce
verdi) che evidenzia una
dislocazione interna al
cristallo.
Migmatite
(Terra Vittoria, Antartide)
dimensione immagine
1.0 x 0.6 mm
geminazioni piegate
kink bands e geminazioni meccaniche
dimensione immagine
2.0 x 1.4 mm
Kink bands in cristallo di plagioclasio (v. frecce rosse). Notare anche
le geminazioni meccaniche con terminazioni a fiamma (frecce verdi).
Migmatite (Terra Vittoria, Antartide)
TESSITURE INTRAGRANULARI -
subgrain boundaries
subgrain boundaries
in porfiroclasto di quarzo
in granito milonitico (Brasile)
dimensione immagine
0.7 x 0.5 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
cristalli frammentati
• Alcuni cristalli possono presentarsi spezzati, e i
frammenti possono essere saldati tramite
• involucri, a composizione costante o diversa dal frammento e/o
tra loro
• piccoli cristalli equidimensionali, generalmente di quarzo
• piccoli cristalli fibrosi che si dipartono dalle pareti dei frammenti
o dalla zona di frattura
• La presenza di frammenti di cristalli saldati indica
• cristallizzazione sincinematica dei cristalli se la saldatura è
avvenuta tramite involucri, granuli o fibre a composizione
uguale a quella dei frammenti
• cristallizzazione precinematica dei cristalli spezzati nel caso
in cui la saldatura sia avvenuta tramite involucri, granuli o
fibre a composizione diversa da quella dei frammenti.
TESSITURE INTRAGRANULARI -
saldatura di fratture
fratture in feldspato alcalino
saldate da cristalli
equidimensionali di quarzo
dimensione immagine
0.8 x 1.0 cm
TESSITURE INTRAGRANULARI -
saldatura di fratture
fratture in granato
saldate da cristalli
fibrosi di clorite
granato
clorite che sigilla
fratture nel granato
dimensione immagine
1.0 x 1.5 cm
migmatiti
• le migmatiti sono rocce strutturalmente composite,
pervasivamente inomogenee a scala macroscopica, con una
porzione leucocrata di composizione (quarzo-)feldspatica
• nelle migmatiti sono generalmente distinguibili:
• paleosoma : roccia parentale (leggermente) modificata, con l’aspetto
di una normale roccia metamorfica (talvolata detta mesosoma)
• neosoma : porzione di roccia di neoformazione = leucosoma +
melanosoma
• leucosoma : porzione più leucocrata (contenente più quarzo e/o
feldspati) rispetto al paleosoma
• melanosoma : porzione contenente principalmente minerali scuri
(femici), presente in alcune migmatiti
• restite : termine interpretativo, indica una porzione residuale, dalla
quale è stato estratto del materiale più mobile
• in base alle relazioni tra le diverse porzioni litologiche, si
possono descrivere diversi tipi strutturali di migmatiti
tipi strutturali di migmatiti
• agmatica (brecciata)
• dictionitica
• schollen (raft, a zattere)
tipi strutturali di migmatiti
• flebitica (venata)
• stromatica (layered, a strati)
• surreitica (dilatazionale,
boudinata)
tipi strutturali di migmatiti
• piegata
• ptigmatica
• oftalmica (augen, occhiadina)
tipi strutturali di migmatiti
• stictolitica (macchiettata)
• schlieren
• nebulitica
fault rocks
Tessitura isotropa
Tessitura anisotropa
incoerente
Breccia di faglia
(frammenti visibili > 30%)
Fault Gouge(Cataclasite incoerente)
Cataclasite foliata
(frammenti visibili < 30%)
La riduzione
tettonica della
grana è dominante rispetto
a ricristallizzazione e neomineralizzazione.
crescita cristalli
sgnificativa
!
!
!
Breccia di frizione!
Breccia di frizione fine
Microbreccia di frizione
Protocataclasite
Cataclasite
Ultracataclasite
serie
delle
cataclasiti
dimens. frammenti > 5 mm
1 mm < dimens. frammenti < 5 mm
90-100
%
dimens. frammenti < 1 mm
Protomilonite
varietà
fillonitiche
Milonite
Ultramilonite
50-90
serie
delle
miloniti
%
10-50
%
0-10
%
Blastomilonite
FAULT ROCKS -
strutture s-c
c o e re n t e
Natura della
matrice.
proporz. di frammenti
Pseudotachilite
vetro
(devetrificato)
FAULT ROCKS -
struttura flaser
• lenti e livelli di porzioni di protolite a tessitura
granulare circondati da una matrice di materiale
fortemente deformato e frantumato con un aspetto
generale di grossolana struttura di flusso (nel flaser
gabbro le lenti sono costituite da feldspati)
• tessitura tipica di dinamometamorfismo
FAULT ROCKS -
protomilonite
FAULT ROCKS -
milonite
FAULT ROCKS -
milonite
milonite su protolite granitico
strutture S-C e mica fish
FAULT ROCKS -
ultramilonite
milonite su protolite granitico
Terra Vittoria, Antartide
FAULT ROCKS -
blastomilonite
• Roccia milonitica nella quale durante il processo
dinamico è avvenuta blastesi (ricristallizzazione
o cristallizzazione) di nuove fasi minerali
FAULT ROCKS -
protocataclasite
dimensione immagine
2.0 x 1.5 cm
FAULT ROCKS -
cataclasite
FAULT ROCKS -
cataclasite
dimensione immagine
2.2 X 3.0 cm
cataclasite su
Quarzogabbro a orneblenda
cataclasite
grana
medio-fine
protolite
cataclasite
grana fine
Descrizione
microscopica
rocce metamorfiche
guida alla descrizione microscopica
DATI
• osservazione macroscopica
• strutture a scala mesoscopica
• microstruttura
• tessiture intergranulari
• tessiture intragranulari
• sommario
• associazione di equilibrio
• relitti mineralogici e strutturali di
eventi metamorfici precedenti
• relitti mineralogici e strutturali del
protolite
• paragenesi
• associazione di equilibrio
• minerali o associazioni relitte
INTERPRETAZIONE
• protolite
• chimismo : si ricostruisce in base al
tipo e abbondanza dei minerali
presenti
• struttura : si ricostruisce in base a
eventuali relitti
• storia strutturale
• sequenza eventi metamorfici
• facies metamorfica
• condizioni P-T metamorfismo
• P-T-t path
• classificazione
testi consigliati
• Bard J.P. (1990): Microtextures des roches magmatiques et metamorphiques.Paris-New YorkBarcelona-Milano, Masson, pp. 208.
• D'Amico C., Innocenti F.& Sassi F.P. (1987): Magmatismo e metamorfismo. UTET, pp. 536.
• D'Amico C. (1973): Le rocce metamorfiche. Patron (Bologna), pp.333.
• D'Argenio B., Innocenti F.& Sassi F.P. (1994): Introduzione allo studio delle rocce. UTET, pp.162.
• Deer W.A., Howie R.A. & Zussman J. (1992) : An introduction to the rock-forming minerals. Longman.
• Kerr P.F. Optical mineralogy. McGraw-Hill, pp. 492.
• Pichler, H. & Schmitt-Riegraf C. (1997) : Rock-forming minerals in thin sections. Chapman & Hall, 220
pp.
• Phillips W. & Griffen, D.T. (1981) : Optical mineralogy - The nonopaque minerals.Freeman & C. 677 pp.
• Roubault M. (1963): Determination des mineraux des roches aux microscope polarisant. LamarrePoinat, pp. 364.
• Shelley D. (1992): Igneous and metamorphic rocks under the microscope. London, Chapman & Hall,
pp. 445.
• Yardley B.W.D., MacKenzie W.S.& Guilford C. Atlas of metamorphic rocks and their textures.
Longman.
• Yardley B.W.D. (1993): An introduction to metamorphic petrology. Longman, pp.248