JURA GENTIUM
Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale
Journal of Philosophy of International Law and Global Politics
JURA GENTIUM
Rivista di filosofia del diritto internazionale e della politica globale
Journal of Philosophy of International Law and Global Politics
http://www.juragentium.org – [email protected]
ISSN 1826-8269
Vol. XII, numero monografico: Il potere che frena. Saggi di teologia politica in
dialogo con Massimo Cacciari, Anno 2015
Fondatore
Danilo Zolo
Redazione
Luca Baccelli, Nicolò Bellanca, Orsetta Giolo, Leonardo Marchettoni
(Segretario di redazione), Stefano Pietropaoli (Vicedirettore), Katia Poneti,
Ilaria Possenti, Lucia Re (Direttrice), Filippo Ruschi, Emilio Santoro, Silvia
Vida
Comitato scientifico
Margot Badran, Raja Bahlul, Étienne Balibar, Richard Bellamy, Franco
Cassano, Alessandro Colombo, Giovanni Andrea Cornia, Pietro Costa,
Alessandro Dal Lago, Alessandra Facchi, Richard Falk, Luigi Ferrajoli,
Gustavo Gozzi, Ali El Kenz, Predrag Matvejević, Tecla Mazzarese, Abdullahi
Ahmed An-Na‘im, Giuseppe Palmisano, Geminello Preterossi, Eduardo
Rabenhorst, Hamadi Redissi, Marco Revelli, Armando Salvatore, Giuseppe
Tosi, Wang Zhenmin
La rivista è espressione di Jura Gentium – Centro di filosofia del
diritto internazionale e della politica globale
Comitato direttivo
Luca Baccelli (Presidente), Leonardo Marchettoni, Stefano Pietropaoli
(Segretario), Katia Poneti, Lucia Re, Filippo Ruschi (Vicepresidente), Emilio
Santoro
Editore
Aracne editrice int.le S.r.l.
via Quarto Negroni, 15 – 00040 Ariccia (RM)
(06) 93781065 – www.aracneeditrice.it – [email protected]
ISBN 978-88-548-8379-6
Il potere che frena
Saggi di teologia politica in dialogo con Massimo Cacciari a cura di
Tommaso Gazzolo e Leonardo Marchettoni
Indice
3 Premessa
7
Tommaso Gazzolo e Leonardo Marchettoni
Rappresentazione e stasiologia
11
Tommaso Gazzolo
Secolarizzazione, teologia politica, agire politico
53
Carlo Galli
Il potere che frena. Una riflessione sulla teologia politica di
Massimo Cacciari
77
Giuseppe Cacciatore
L’impossibile che “deve”
97
Massimo Donà
Il Guardiano della Legge e il Grande Inquisitore
115
Leonardo Marchettoni
L’amministrazione mondiale di Epimeteo
133
Paolo Vignola
Sul contenuto antibarbarico della politica
155
Fabio Corigliano
Paradosso e dialettica del “potere che frena”
Attilio Bruzzone
179
Hegel e la forza che frena
225
Roberto Morani
Il potere che frena e il potere che governa
253
Bruno Moroncini
Ancora sul “potere che frena”. In dialogo
281
Massimo Cacciari
Gli autori
293 T. Gazzolo, L. Marchettoni “Premessa”, Jura Gentium, ISSN 1826-­‐8269, XII, 2015, Il potere che frena, pp. 7-­‐10 Premessa
Tommaso Gazzolo e Leonardo Marchettoni
Il volume che qui si presenta riunisce una serie di contributi in dialogo
con il testo di Massimo Cacciari, Il potere che frena1. Si tratta, in
particolare, di un tentativo di tornare a discutere «il problema della
teologia politica», a partire soprattutto dalla sua recente ripresa
all’interno del dibattito filosofico e gius-filosofico italiano e dalla
discussione sul compimento dell’“epoca” teologico-politica (si pensi,
esemplarmente, ai lavori che in questi ultimi anni hanno dedicato al
tema autori quali Vincenzo Vitiello e Roberto Esposito)2.
La scelta di riferirsi, anzitutto, al saggio di Cacciari è motivata
dall’importanza che il problema della teologia politica ha assunto,
almeno fin dagli anni Settanta, nel pensiero del filosofo veneziano,
nonché dalla profondità dell’analisi che egli ha costantemente dedicato
al destino teologico-politico del pensiero europeo. Senza voler qui
ripercorrere – anche solo per cenni – i principali aspetti della sua
produzione, si dovrà però sottolineare come la questione del “potere che
frena” – del katéchon – non possa che affrontarsi all’interno della più
ampia interrogazione su quella «differenza che rende inseparabili
filosofia e teologia». Per questa ragione il “dialogo” con Cacciari è
sempre, anche, dialogo con la tradizione e, in particolare, con la linea
che, per riprendere il titolo che Cacciari stesso ha dato alla propria
ricerca nel volume curato da Giuseppe Riconda e Claudio Ciancio,3 va
«da Heidegger a Hegel» e, nell’itinerario cacciariano, segna la
riflessione che spazia dal Deus-Trinitas al problema dell’Inizio, dalla
critica dell’onto-teo-logia alla temporalità dell’éschaton, dal carattere
“positivo” della religione al significato del “politico”.
1
Milano, Adelphi, 2013.
Vedi, per esempio, G. Rossé, V. Vitiello, Paolo e l’Europa. Cristianesimo e
filosofia, Roma, Città Nuova, 2014; R. Esposito, Due. La macchina della teologia
politica e il posto del pensiero, Torino, Einaudi, 2013; M. Scattola, Teologia politica,
Bologna, Il Mulino, 2007.
3
Filosofi italiani contemporanei, Milano, Mursia, 2013.
2
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Se le riletture del tema del katéchon qui presentate muovono da una
ripresa e da un confronto con il testo di Cacciari, esse tentano, tuttavia,
di ripensare anche criticamente – in “divergente accordo” – le
interpretazioni e le posizioni teoriche in esso espresse, sottolineando
così l’importanza e l’essenzialità di un pensiero e, nel contempo,
rendendo omaggio all’opera di uno dei più importanti filosofi italiani
della nostra epoca.
Nel saggio introduttivo, Tommaso Gazzolo si sofferma sull’autore che
ha definito le coordinate del problema della teologia politica all’interno
della riflessione filosofico-politico contemporanea, vale a dire Carl
Schmitt. In particolare, Gazzolo mette a fuoco le due diverse «logiche»
che governano l’ambito del teologico-politico nell’opera di Schmitt: da
un lato, la logica della «rappresentazione», dall’altro, quella della
«stasiologia», che sviluppa la dicotomia amico/nemico all’interno del
teologico. Nel secondo saggio, Carlo Galli, dopo aver ripercorso le tre
principali direttrici nella storia della relazione fra teologia e politica –
razionalistica (Hobbes e Kelsen), dialettica (Hegel e Marx) e nichilista
(Nietzsche e Schmitt) – enuclea la specificità dell’approccio di Cacciari,
soffermandosi sui fattori che lo distinguono dagli autori considerati in
precedenza ed evidenziando la dimensione escatologica che sottende la
sua riflessione.
I tre saggi successivi si concentrano, da prospettive diverse sui
contenuti de Il potere che frena. Nel primo di essi, Giuseppe Cacciatore
ripercorre i principali nodi problematici del libro, sottolineando le scelte
radicali del suo autore. In particolare, Cacciatore rileva il carattere
apocalittico della riflessione di Cacciari, mettendola in contrasto con
una differente prospettiva intorno al rapporto tra teologia e politica,
quella che procede da una considerazione sociologica e antropologica
della genesi del fenomeno religioso. Il saggio di Massimo Donà insiste
soprattutto sulla dimensione teologica del discorso di Cacciari. La sua
riflessione sviluppa il tema della differenza tra bene e male, essere e
nulla, interpretata come differenza che non potrà mai farsi assoluta. Da
qui una rilettura del katéchon come necessità e impossibilità della fine.
Leonardo Marchettoni colloca il discorso di Cacciari nel contesto delle
opere maggiori del filosofo veneziano, sottolineando alcune analogie tra
il modo in cui Cacciari concettualizza la figura de Grande Inquisitore
8
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dostoevskijano come archetipo del katéchon e quella del Guardiano
della Legge nella narrativa di Franz Kafka.
Nei saggi di Paolo Vignola e Fabio Corigliano la prospettiva si
allarga, inquadrando la riflessione di Cacciari entro un orizzonte
tematico più vasto. Il testo di Vignola muove dal rapporto problematico
tra mundus e globus, mondializzazione e globalizzazione, applicando gli
strumenti concettuali sviluppati da autori come Derrida e Nancy, per
decifrare la trasformazione della forma cateconica – da prometeica ad
epimeteica – all’interno del processo di mondialatinizzazione,
mostrando poi il carattere essenzialmente farmacologico – da
pharmakon, rimedio e veleno al tempo stesso – del katéchon. Mentre
secondo Schmitt l’azione del katéchon è rivolta a contrastare il nemico
esterno, nell’interpretazione di Cacciari l’avversario cui si oppone il
katéchon è in primo luogo un nemico interno, che si fa hospes e in
questa veste mette a repentaglio la stabilità del corpo politico. A partire
da questa osservazione, Fabio Corigliano costruisce un percorso che lo
conduce a riesaminare alcune rilevanti opzioni nell’interpretazione
filosofica della storia alla luce del dettato cacciariano.
Gli ultimi tre saggi affrontano i nodi del rapporto tra teologia e
politica da angolature diverse, ampliando ulteriormente lo spettro del
dibattito. Nel primo di essi, Attilio Bruzzone offre un’articolata
ricostruzione in chiave storica e filosofica del rapporto tra teologia e
politica. Attraverso questo percorso, che si dipana in contrappunto con
gli snodi principali del testo di Cacciari, Bruzzone chiarisce in che
modo il sintagma “teologia politica” tenda a risolversi/dissolversi in un
assetto nel quale il momento economico si presenta come «orizzonte
ultimo, indiscutibile e intrascendibile di senso, significato e possibilità».
Il saggio di Roberto Morani è una riflessione sulla possibilità di pensare
il rapporto tra nichilismo e “forza che frena” all’interno della filosofia
hegeliana, a partire dalla tesi di Nietzsche – contenuta nell’aforisma 357
della Gaia scienza – che ascrive a Hegel, il «ritardatore par excellence»,
la funzione di aver impedito «di portare a compimento il nichilismo e di
porre la Grundfrage sul senso dell’esistere». L’ultimo saggio è
incentrato sul confronto tra Walter Benjamin e Carl Schmitt. In esso
Bruno Moroncini contrappone la nozione benjaminiana di “potere che
governa” – «die waltende Gewalt» – a quella schmittiana di katéchon,
portando alla luce le differenti premesse antropologiche e di filosofia
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della storia in cui ciascuna di esse risulta radicata. In particolare,
Moroncini sostiene che il carattere rivoluzionario e progressista del
primo presenta maggiore affinità con le radici paoline del discorso sul
“potere che frena” rispetto al profilo controrivoluzionario della
riflessione schmittiana.
Conclude il volume un denso intervento di Massimo Cacciari che
ripercorre i principali nodi problematici emersi in dialogo con gli autori
dei saggi qui raccolti.
Tommaso Gazzolo e Leonardo Marchettoni ringraziano la redazione di Jura Gentium
e, in particolare, Lucia Re per l’essenziale opera di revisione dei testi.
10