DINAMICA DI SISTEMI AEROSPAZIALI Tema d’esame 15 - 11 - 2011 Esercizio 1. Un corsoio di massa m scorre su un piano orizzontale con attriR, M , J 000 A 111 to radente di coefficiente fd . Al corsoio, in F 000 111 000 111 h C, è collegata la biella B–C, di lunghezza b 000000000 c 111111111 000 111 D 000000000 C C m e massa trascurabile. La biella, a sua volm111111111 ta, è collegata in B alla manovella A–B, di 000000000d 111111111 b a, J 000000000 111111111 m lunghezza a < b e momento d’inerzia bari11111111 00000000 B centrico Jm . Il baricentro della manovella E si trova in A, ovvero nel punto in cui la manovella è incernierata al telaio. Tale punto è posto ad una altezza h rispetto all’asse lungo il quale scorre il corsoio. Il disco di raggio R, massa M e momento d’inerzia baricentrico J, con centro in D, è collegato al corsoio da una biella C–D, di massa trascurabile. Il disco rotola senza strisciare su di un piano orizzontale, caratterizzato dal coefficiente di attrito statico fs . Il disco è caratterizzato dal coefficiente di resistenza al rotolamento fv . Il sistema é posto nel piano verticale. 1.a) Si scrivano rotazione, velocità ed accelerazione angolari del disco in funzione dell’angolo di rotazione della manovella, nell’ipotesi che questa ruoti a velocità angolare costante Ω; 1.b) si valutino le reazioni scambiate nel punto E tra il disco e il telaio; 1.c) si valutino le reazioni scambiate nel punto F tra il corsoio e il telaio; 1.d) si determini la coppia che occorre applicare alla manovella per ottenere il movimento del sistema descritto al punto (1.a); Esercizio 2. Un’asta di massa m uniforme e lunghezza L, posta in un piano verticale, è incernierata a terra in O e collegata in A ad una molla che agisce in direzione verticale. La molla abbia un precarico tale per cui all’equilibrio statico per f (t) = 0 l’asta sia orizzontale. 2.a) Si scriva l’equazione del moto del sistema, linearizzata rispetto alla soluzione di equilibrio statico; f (t) 11 00 00 11 00 O 11 00 11 L, m A k 2.b) si calcoli la frequenza caratteristica del sistema; 1111 0000 2.c) si calcoli la risposta ad una forzante f (t) = f0 cos(Ωt) a transitorio di avviamento esaurito; 2.d) si valuti la forza scaricata a terra dal pattino nel caso al punto (2.c); 2.e) si valutino le azioni interne in un punto generico a distanza a dal punto O nel caso al punto (2.c). Traccia di soluzione Esercizio 1. 1.a) Moto del disco. La rotazione ϕ del disco, positiva in senso antiorario, nell’ipotesi di puro rotolamento è legata alla traslazione y del suo centro D in direzione parallela al piano di rotolamento e positiva verso destra da y ϕ=− . (1) R Dato che il piano di rotolamento è parallelo al piano di strisciamento del corsoio, la traslazione x di quest’ultimo in direzione parallela al piano è uguale alla traslazione del punto D, y. Quindi il moto del disco è legato al moto del punto C, che a sua volta può essere messo in relazione con quello della manovella A–B attraverso una equazione di chiusura relativa al triangolo ABC. Sia α l’angolo di rotazione della manovella, con origine a manovella orizzontale verso destra e verso positivo antiorario. Sia β l’angolo di rotazione della biella, con le stesse convenzioni. Sia x la componente orizzontale della distanza del perno C del corsoio dal punto A, positiva verso destra. L’equazione di chiusura relativa al triangolo ABC è aejα + bejβ = x − jh; (2) scomposta in parte reale ed immaginaria dà a cos α + b cos β = x (3a) a sin α + b sin β = −h, (3b) dalle quali si ricava h a −1 β = sin − − sin α b b s 2 h a x = a cos α + b 1 − − − sin α b b (4a) (4b) ovvero β e soprattutto x in funzione di α. Dalla derivata dell’equazione di chiusura, j α̇aejα + j β̇bejβ = ẋ (5) si ricava −α̇a sin α − β̇b sin β = ẋ (6a) α̇a cos α + β̇b cos β = 0, (6b) ovvero b sin β 1 −b cos β 0 β̇ ẋ = −a sin α a cos α α̇ (7) Dalla derivata seconda dell’equazione di chiusura, j α̈aejα − α̇2 aejα + j β̈bejβ − β̇ 2 bejβ = ẍ (8) si ricava −α̈a sin α − α̇2 a cos α − β̈b sin β − β̇ 2 b cos β = ẍ 2 2 α̈a cos α − α̇ a sin α + β̈b cos β − β̇ b sin β = 0, (9a) (9b) ovvero b sin β 1 −b cos β 0 β̈ ẍ = −a sin α a cos α α̈ − α̇2 a cos α + β̇ 2 b cos β α̇2 a sin α + β̇ 2 b sin β . (10) A questo punto, il moto del punto C è determinato fino all’accelerazione in funzione di α e delle sue derivate. In particolare, dal momento che nel caso in esame α̇ = Ω, è possibile operare alcune semplificazioni. È opportuno notare che, nonostante l’accelerazione angolare della manovella sia nulla, a causa della cinematica del meccanismo le accelerazioni di alcune parti sono in generale non-nulle. 1.b) Reazioni tra disco e telaio. Nel seguito, per semplicità, si considera la generica condizione di moto rappresentata in figura alla quale, nell’ipotesi di rotazione antioraria della manovella, corrisponde uno spostamento di corsoio e disco verso destra, e quindi una rotazione del disco in senso orario. Dal momento che l’asta C–D ha massa trascurabile e non è sollecitata se non agli estremi, la reazione vincolare scambiata tra asta e disco può essere diretta soltanto lungo l’asta stessa. Ne consegue che l’equilibrio alla traslazione del disco in direzione verticale si riduce a NE = M g. (11) Si scriva l’equilibrio alla rotazione del solo disco rispetto al punto C, −J ϕ̈ + Cv + RTE = 0, (12) con TE arbitrariamente scelta come positiva verso destra, da cui si ricava TE = − J ẍ − fv M g. R2 (13) 1.c) Reazioni tra corsoio e telaio. Si scriva l’equilibrio alla traslazione del solo disco in direzione orizzontale, considerando la forza HD scambiata con l’asta, HD + TE − M ẍ = 0; (14) si ricava J HD = M + 2 ẍ + fv M g. R (15) Si consideri ora l’equilibrio alla rotazione del corsoio rispetto al punto C; la forza dovuta allo strisciamento si oppone al moto, quindi nel caso in esame e con le ipotesi menzionate in precedenza, la forza è diretta verso sinistra. Detto W il momento di reazione scambiato con il vincolo e d lo spessore del corsoio, se il punto F si trova sopra (ovvero se la componente di reazione normale è verso il basso) si ha d W + TF = 0 2 (16) mentre se il punto F si trova sotto si ha d W − TF = 0 2 (17) In ogni caso, questo equivale a considerare la forza TE applicata nel punto C. Si scriva l’equilibrio alla rotazione del sottosistema costituito dalle aste B–C e C–D e dal corsoio rispetto al punto B, b cos βNF − b cos βmg + b sin βTF + b sin βmẍ + b sin βHD = 0 (18) Siccome TF = fd kNF k, si ha J NF − mg + tan β fd kNF k + m + M + 2 ẍ + fv M g = 0 R (19) La presenza del modulo non consente di determinare a priori il valore di NF , siccome dipende da come evolverà il movimento e l’equilibrio del sistema. In ogni caso, si ha ! ! J mg − tan β m + M + 2 ẍ + fv M g R NF = NF > 0 (20a) 1 + tan βfd ! ! J mg − tan β m + M + 2 ẍ + fv M g R NF < 0 (20b) NF = 1 − tan βfd Questa valutazione può essere svolta a priori dato che il movimento è imposto e quindi β e ẍ sono noti. 1.d) Coppia necessaria. Siccome il sistema ha un solo grado di libertà e non ha vincoli mobili, si può utilizzare il teorema dell’energia cinetica. L’energia cinetica del sistema è J 1 1 1 1 1 (21) Jm α̇2 + m + M + 2 ẋ2 , Ec = Jm α̇2 + mẋ2 + mẏ 2 + J ϕ̇2 = 2 2 2 2 2 R over ẋ = ẋ(α, α̇) è noto dalla cinematica. La potenza delle forze attive è Π = Cm α̇ + Πv + Πd , (22) ove Πv rappresenta la potenza dissipata per rotolamento del disco e Πd quella dissipata per strisciamento del corsoio. Il calcolo della potenza Πv richiede la componente normale della reazione al contatto tra disco e piano, NE , la quale consente di calcolare Πv = − kϕ̇k fv RM g = − kẋk fv M g. (23) Il calcolo della potenza Πd richiede la componente normale della reazione al contatto tra corsoio e piano, NF . Di conseguenza, la potenza dissipata per attrito nelle condizioni ipotizzate è Πd = − kẋk fd kNF k Dall’applicazione del teorema dell’energia cinetica si ricava J ∂x ∂x ∂x Jm α̈α̇ + m + M + 2 ẍ α̇ = Cm α̇ − α̇fv M g − α̇fd kNF k R ∂α ∂α ∂α ove i termini ∂x/∂α sono noti dalla cinematica (in assenza di vincoli mobili basta valutare ẋ/α̇). La coppia necessaria è quindi ∂x ∂x ∂x J + fv M g + fd kNF k Cm = Jm α̈ + m + M + 2 ẍ R ∂α ∂α ∂α (24) (25) (26) Esercizio 2. 2.a) Equazione del moto linearizzata. Il sistema ha un grado di libertà; conviene utilizzare l’angolo ϑ di rotazione dell’asta rispetto all’orizzontale in verso antiorario. L’allungamento della molla è u = L sin ϑ, mentre quello di molla scarica sia u0 . L’equilibrio alla rotazione del sistema rispetto al punto O dà −JG ϑ̈ − mxG ϑ̈xG − k (L sin ϑ − u0 ) L cos ϑ + f L cos ϑ − mgxG cos ϑ = 0. Siccome l’asta è uniforme, xG = L/2 e JG = mL2 /12, per cui L2 L m ϑ̈ + k (L sin ϑ − u0 ) L cos ϑ = f L − mg cos ϑ 3 2 (27) (28) La soluzione di equilibrio statico indicata corrisponde a ϑ = 0; in tale condizione, per f = 0, si ha −kLu0 = −mg L 2 (29) da cui si ricava la condizione di precarico della molla u0 = mg 2k (30) La linearizzazione rispetto a ϑ = 0 porta a scrivere m L2 ϑ̈ + kL2 ϑ = f L 3 (31) 2.b) Frequenza caratteristica. È s v u 2 kL 3k u ω0 = u = t L2 m m 3 (32) 2.c) Risposta a forzante armonica. La risposta sia del tipo ϑ = Θ cos(Ωt), con Ω 6= ω0 . Nell’ipotesi che lo smorzamento, abbastanza piccolo da essere trascurato nella scrittura dell’equazione del moto, sia tuttavia presente e sufficiente a far annullare, in un tempo sufficientemente lungo, il movimento libero del sistema, si ha 2 2 L 2 −Ω m + kL Θ = f0 L (33) 3 da cui si ricava L Θ= kL2 − Ω2 m L2 3 f0 (34) 2.d) Reazione al pattino. La reazione al pattino è data dalla forza che attraversa la molla, ovvero RN = k (L sin ϑ − u0 ) = − mg + kL sin (Θ cos(Ωt)) 2 (35) ovvero una parte costante dovuta al peso dell’asta (metà, per l’esattezza) e una parte variabile dovuta alla risposta alla forzante. 2.e) Azioni interne. Sono dovute al peso e alle forze d’inerzia distribuite nell’asta.