MITO SettembreMusica Settima edizione Un progetto di Settembre Musica Torino Milano Festival Internazionale della Musica 04 _ 21 settembre 2013 Settima edizione Realizzato da Con il sostegno di I Partner del Festival Partner Istituzionale Partner Istituzionale Sponsor Media partner Sponsor tecnici Milano Torino unite per il 2015 -2 Torino Chiesa di San Giovanni Maria Vianney Circoscrizione 9 Quintetto di fiati Altair dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Giovedì 19.IX.2013 ore 21 Mozart Beethoven Rossini Briccialdi Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Ouverture da Il flauto magico KV 620 Trascrizione di Joachim Linckelmann Ludwig van Beethoven (1770-1827) Quintetto in mi bemolle maggiore op. 4 Allegro con brio Andante Menuetto. Allegretto Finale. Presto Gioachino Rossini (1792-1868) Andante e Tema con variazioni in fa maggiore per flauto, clarinetto, corno e fagotto Giulio Briccialdi (1818-1881) Pot-pourri fantastico su temi dal Barbiere di Siviglia del M° Rossini Quintetto di fiati Altair dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Alberto Barletta, flauto Franco Tangari, oboe Cesare Coggi, clarinetto Corrado Saglietti, corno Elvio Di Martino, fagotto Si ringraziano per la collaborazione C ome ogni formazione che fa della trascrizione una parte significativa del proprio repertorio da concerto, anche il quintetto di fiati ha attinto a piene mani da temi provenienti dalle pagine più celebri del teatro musicale, e a conferma di questa tendenza il programma odierno prende il via con l’Ouverture del Flauto magico di Mozart, capolavoro andato in scena a Vienna nel 1791, pochi mesi prima della morte del suo autore. Un’introduzione lenta conduce attraverso un solenne incedere al nervoso tema su cui si fonda la parte centrale del movimento, capolavoro di sintesi tra le istanze della scrittura fugata e quelle della sintassi del sonatismo classico. Il Quintetto per archi in mi bemolle maggiore op. 4 di Beethoven, oggi eseguito in un adattamento per fiati, non è opera originale, ma una trascrizione-riscrittura dello stesso autore di un Ottetto per fiati, composto da Beethoven nel biennio 1792-1793 e successivamente pubblicato con il numero d’op. 103. Il trasferimento a Vienna nel 1792 mise il giovane autore di fronte al confronto con lo stile classico maturo di Mozart e Haydn e i primi anni dopo questo cambiamento vedono una serie di composizioni che possono essere considerate come un momento di appropriazione di un modello che sarà da Beethoven superato nella produzione posteriore al 1800. Il Quintetto oggi eseguito, pubblicato nel 1795, appartiene a questa categoria di composizioni. Un balzo in avanti di diciassette anni ci porta a Bologna nel 1812, dove Rossini, allora ventenne, aveva da poco terminato gli studi con Stanislao Mattei e aveva già avuto modo di farsi conoscere come compositore teatrale. Fu quell’ambiente a stimolare la nascita dell’Andante e Tema con variazioni in fa maggiore, musica leggera da suonare tra le pareti domestiche, senza esagerate pretese, ma che denota una sicura padronanza della scrittura strumentale e un’amabile freschezza inventiva propria dell’operista di rango. Bastano poche note per riconoscere Rossini dietro l’Andante con cui si apre la pagina e che conduce al cuore costituito dallo spensierato Tema con variazioni, in cui tutti gli strumenti con infallibile istinto concertante hanno il loro momento di protagonismo. Con il pezzo conclusivo, l’unico destinato originariamente al quintetto di fiati, il programma rimane legato al teatro del compositore pesarese, evocato questa volta da Giulio Briccialdi nel Pot-pourri fantastico su temi dal Barbiere di Siviglia del M° Rossini. Massimo tra i flautisti del suo tempo e autore di metodi didattici ancora oggi pubblicati, a eccezione di un’opera teatrale e una sinfonia, la sua produzione è destinata quasi totalmente al proprio strumento, utilizzato in diverse combinazioni d’organico. Il Pot-pourri fantastico appartiene a pieno titolo a quel filone, praticato da plotoni di compositori durante l’Ottocento, di fantasie e libere rielaborazioni su temi tratti dalle opere più conosciute del repertorio corrente. Questa volta sono Figaro e il Conte di Almaviva che in una nuova veste strumentale rivivono le loro vicende in un gioco di scambi e intrecci che a turno coinvolge tutti gli esecutori nell’esposizione del materiale tematico. Luca Mortarotti Come altri complessi da camera formatisi in seno all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il Quintetto Altair è composto da prime parti vincitrici di concorsi nazionali e internazionali, e figura fra i protagonisti delle stagioni da camera della Rai e del circuito Piemonte in Musica. Il Quintetto si è sempre proposto l’obiettivo di far conoscere e apprezzare le possibilità tecniche ed espressive di ciascuno strumento: flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto, sfruttando al massimo la versatilità e la potenzialità dei singoli componenti. Si presenta con un repertorio che spazia dal classico al contemporaneo e che comprende pagine rare e trascrizioni effettuate all’interno del complesso stesso. In collaborazione con Orchestra Sinfonica della Rai Seguiteci in rete facebook.com/mitosettembremusica.official twitter.com/mitomusica youtube.com/mitosettembremusica flickr.com/photos/mitosettembremusica pinterest.com/mitomusica Videoimpaginazione e stampa: ITALGRAFICA Novara