17 aprile 2016 Quarta Domenica di Pasqua Numero 2418 Esortazione Apostolica Postsinodale del Santo Padre Francesco “Amoris laetitia”, sull’amore nella famiglia Amoris laetitia” (AL - “La gioia dell’amore”), l’Esortazione apostolica post-sinodale “sull’amore nella famiglia”, raccoglie i risultati di due Sinodi sulla famiglia indetti da Papa Francesco nel 2014 e nel 2015, le cui Relazioni conclusive sono largamente citate, insieme a documenti e insegnamenti dei suoi Predecessori. Quando, una decina di giorni fa, il cardinale Kasper, preannunciando l'uscita dell'Esortazione postsinodale sulla famiglia, aveva parlato "del più importante documento nella storia della Chiesa dell'ultimo millennio", non pochi avevano pensato a un’esagerazione. Adesso che Amoris laetitia è sotto gli occhi di tutti, sembra davvero difficile contraddire il cardinale tedesco. Il testo di Francesco ha il sapore di un testo saldo e rivoluzionario. E non solo perché, pur conservando l'impianto di un documento del magistero – ci sono le note, i rimandi alle encicliche e alle esortazioni proprie, dei predecessori, e dei padri della Chiesa – ha il tono di un ampio ma scorrevole dialogo in famiglia. Ma in quella riflessione ad alta voce di un padre saggio – esemplare in questo senso il capitolo quinto, innovativo rispetto alle Relazioni finali del "doppio" Sinodo – ci sono sottolineature che segnano l’archiviazione di una certa pastorale dei "divieti e degli obblighi", mutuata più da una lettura pedissequa del codice di diritto canonico che non dal Vangelo. Le parole di Francesco non si prestano a interpretazioni fuorvianti: "Non è più possibile dire che tutti coloro che si trovano in qualche situazione cosiddetta 'irregolare' vivano in stato di peccato mortale, privi della grazia santificante" (n.301). E ancora: “E’ meschino soffermarsi a considerare solo se l'agire di una persona risponda o meno a una legge o a una norma generale, perché questo non basta a discernere e ad assicurare piena fedeltà a Dio nell'esistenza concreta di un essere umano". Si spezza così la correlazione ferrea che, negli ultimi trent'anni aveva stabilito un'equazione quasi inderogabile tra divorziati risposati e vita di peccato. Dove il "quasi" va riferito alla postilla che invitava coloro che aveva contratto un nuovo matrimonio a vivere come fratello e sorella. Nella "Gioia dell'amore" questa specificazione non compare più. E anzi si prendono le distanze da legalismi distanti anni luce dalla realtà, spiegando che "un Pastore non può sentirsi soddisfatto solo applicando leggi morali a coloro che vivono in situazioni 'irregolari', come se fossero pietre che si lanciano contro la vita delle persone". Da notare che il termine "irregolare" è sempre messo tra virgolette, come se il Papa non se la sentisse di esprimere una sentenza definitiva sulla "regolarità" o meno di un'esistenza. Anzi, "la strada della Chiesa è quella di non condannare eternamente nessuno" (n.296), "si tratta di integrare tutti, si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale" (n.297). La direzione è quella già indicata dalla Relazione finale 2015. Una via del discernimento in cui vescovi e presbiteri sono invitati ad accompagnare la persona intenzionata a verificare le proprie scelte. Non si parla di "comunione ai divorziati risposati". Non avrebbe senso, proprio perché si tratta di un percorso personalizzato, che deve tenere presente la varietà delle situazioni concrete e di cui sarebbe impossibile fin d'ora anticipare l'esito. Ma non la si esclude neppure. Appunto perché nell'integrazione esiste una gradualità che – spiega ancora il Papa – va rispettata e non può essere sancita a priori. Una rottura rispetto alla dottrina tradizionale dell'indissolubilità? Niente affatto. Il Papa ribadisce più volte che l'ideale dell'amore fedele, unico, fecondo e, appunto, indissolubile rimane un punto d'arrivo indiscutibile. Quello la Chiesa cattolica indica come traguardo per gustare pienamente "la gioia dell'amore" tra uomo e donna. Ma le prospettive sono rovesciate. Non un punto di partenza, perché le condizioni sempre più difficili di una crescente complessità culturale e sociale, impediscono di caricare sulle spalle dei giovani pesi di cui non conoscono più neppure il significato. Ma un traguardo, una meta a cui tendere, secondo appunto la legge della gradualità. Insomma, una prospettiva che sorride alle famiglie e incoraggia chi, nonostante tutto, crede e spera in un amore stabile e duraturo, che dia senso alla vita. LA PAROLA DI DIO LITURGIA VIGILIARE S. Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. T. Amen. V oce guida: Fratelli, con questa celebrazione vigiliare inizia il giorno santo della Domenica, memoria della Pasqua di Cristo Signore. Rallegriamoci ed esultiamo per l’annuncio che rinnova la nostra fede e ravviva la nostra speranza. Il sacerdote si porta all’altare ed annuncia il Vangelo che apre il giorno della festa S. Il Signore sia con voi. T. E con il tuo spirito. S. Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Luca 9Tornate dal sepolcro, le donne annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. 10Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. 11Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. 12Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto. Cristo Signore è risorto! Alleluia. Alleluia! Rendiamo Grazie a Dio! Alleluia. Alleluia! SALMELLO Dio sia benedetto, che ci ha rigenerati a una viva speranza mediante la risurrezione di Gesù dai morti. Alleluia. Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi mediante la risurrezione di Gesù dai morti. Alleluia. GLORIA Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen. LETTURA At21,8b-14 DisponibilitàdiPaoloamorireperilSignore. alcunigiorni,quandoscesedallaGiudeaunprofeta di nome Àgabo. Egli venne da noi e, presa la cintura di Paolo, si legò i piedi e le mani e disse: «Questo dice lo Spirito Santo: l’uomo al quale appartienequestacintura,iGiudeiaGerusalemme lo legheranno così e lo consegneranno nelle mani deipagani». All’udirequestecose,noiequellidel luogo pregavamo Paolo di non salire a Gerusalemme. Allora Paolo rispose: «Perché fate così, continuando a piangere e a spezzarmi il cuore?Iosonoprontononsoltantoaesserelegato, maancheamorireaGerusalemmeperilnomedel Signore Gesù». E poiché non si lasciava persuadere, smettemmo di insistere dicendo: «Sia fattalavolontàdelSignore!». ParoladiDio. 11 12 13 14 SALMO Sal15(16) Nelletuemani,Signore,ètuttalamiavita. IlSignoreèmiapartediereditàemiocalice: nelletuemanièlamiavita. Permelasorteècadutasuluoghideliziosi: lamiaereditàèstupenda.R. BenedicoilSignorechemihadatoconsiglio; anchedinotteilmioanimomiistruisce. IopongosempredavantiameilSignore, staallamiadestra,nonpotròvacillare.R. Perquestogioisceilmiocuore edesultalamiaanima; ancheilmiocorporiposaalsicuro.R. Miindicheraiilsentierodellavita, gioiapienaallatuapresenza, dolcezzasenzafineallatuadestra.R. 5 6 7 8 9 11 EPISTOLA Fil1,8-14 Incoraggiatidallemiecatene,ifratelliannuncianosenzatimorelaparoladi Dio. LetteradisanPaoloapostoloaiFilippesi. Fratelli, Diomiètestimonedelvivodesiderioche nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù. E perciòpregochelavostracaritàcrescasemprepiù in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmidiquelfruttodigiustiziachesiottieneper mezzodiGesùCristo,agloriaelodediDio. Desidero che sappiate, fratelli, come le mie vicendesisianovoltepiuttostoperilprogressodel Vangelo, al punto che, in tutto il palazzo del pretorio e dovunque, si sa che io sono prigioniero perCristo. Intalmodolamaggiorpartedeifratelli 8 9 10 11 LetturadegliAttidegliApostoli. In quei giorni. Entrati nella casa di Filippo l’evangelista, che era uno dei Sette, restammo presso di lui. Egli aveva quattro figlie nubili, che avevano il dono della profezia. Eravamo qui da 8 9 10 12 13 14 nelSignore,incoraggiatidallemiecatene,ancorpiù ardisconoannunciaresenzatimorelaParola. ParoladiDio. CANTOALVANGELO CfrGv10,14 Alleluia. Iosonoilbuonpastore,diceilSignore; conoscolemiepecore elemiepecoreconosconome. Alleluia. VANGELO Gv15,9-17 Iohosceltovoi.Rimanetenelmioamore. LetturadelVangelosecondoGiovanni. In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mioerimangonelsuoamore. Vihodettoqueste coseperchélamiagioiasiainvoielavostragioia siapiena. Questoèilmiocomandamento:cheviamiategli uniglialtricomeiohoamatovoi. Nessunohaun amore più grande di questo: dare la sua vita per i propriamici. Voisietemieiamici,sefateciòcheio vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servononsaquellochefailsuopadrone;maviho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituitiperchéandiateeportiatefruttoeilvostro fruttorimanga;perchétuttoquellochechiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando:cheviamiategliuniglialtri». ParoladelSignore. 9 10 11 12 13 14 15 16 17 DOPOILVANGELO Sal85(86),1a.2b-3a Porgimiorecchio,Signore,eascoltami. Salvailtuoservo,oDio,chesperainte.Abbipietà dimeperchésempretiinvoco,alleluia. PROFESSIONE DI FEDE Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. ALLOSPEZZAREDELPANE Gv17,12-13,15 Cihaidato,oSignore,unpanedalcielo cheèpienodiognidolcezza,alleluia,alleluia.. COMUNIONE SPIRITUALE PER CHI NON LA PUO’ RICEVERE SACRAMENTALMENTE Signore, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento, Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nell'anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto io Ti abbraccio e mi unisco tutto a Te, non permettere che abbia mai a separarmi da Te. Amen. ABBIAMO BISOGNO CHE PORTIATE I VOLANTINI DELLA MADONNA DI FATIMA NELLE CASELLE DELLA POSTA DEL VOSTRO CONDOMINIO! VITA DELLA COMUNITA’ TEATRO DIVERTENTE Sabato 16 alle 21.00 e Domenica 17 alle 16.00 spettacolo classico divertente: LE BARUFFE CHIOZZOTTE di Carlo Goldoni RIPRESA CATECHESI DEGLI ADULTI Oggi alle 11.00 in sala blu ripresa insieme della riflessione proposta domenica scorsa. CINEMA Lunedì e martedì alle 15.30 e 21.00 film divertente: TEMPO INSTABILE CON PROBABILI SCHIARITE LECTIO DIVINA Venerdì 22 solo alle 16.30 PELLEGRINAGGI PER IL GIUBILEO Sui passi dei santi francesi della misericordia All’inizio di settembre. Roma con la Diocesi Dal 4 al 6 ottobre SETTIMANA BIBLICA Per tutti coloro che lo desiderano dal 2 all’8 luglio si terrà una settimana biblico termale su: “Il Vangelo per una comunità” a Chioso in Val Formazza e sarà guidata dal Parroco don Paolo e da Suor Lydia delle religiose di Nazareth. I primi due giorni (sabato e Domenica) sono anche per gli animatori dei gruppi del Vangelo. 13 GIUGNO - 8 LUGLIO: Oratorio Estivo (dalle 7.30 alle 17.00) per tutti i ragazzi dalla prima elementare alla terza media. Chiunque sia disponibile (genitori, nonni ecc) per dare una mano (volentieri e con gioia) è ben accetto! 11 - 17 LUGLIO: Primo Turno Campo Estivo in Trentino, per i ragazzi di III/IV/V elementare 17 - 24 LUGLIO: Secondo Turno Campo Estivo in Trentino, per i ragazzi di I/II/III media 25 LUGLIO - 1 AGOSTO: Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia (in Polonia) con i Giovani del Decanato san Siro (c'è ancora possibilità di iscriversi; chi desidera farlo si rivolga al più presto da don Andrea) PARTITE SPES domenica 17/4 16:30 sabato 23/4 18:30 11:30 under 11 vs s.giustino big small vs diavoli rossi red 17:00 ragazzi vs aspis top junior AG vs paina 2004 ACCOGLIENZA DI UNA FAMIGLIA DI MIGRANTI Come ricorderete nel mese di ottobre Papa Francesco aveva chiesto a tutte le Parrocchie del mondo: “In prossimità del Giubileo della misericordia, rivolgo un appello alle parrocchie e alle comunità religiose di tutta Europa ad esprimere la concretezza del Vangelo e accogliere una famiglia di profughi. Ogni Parrocchia ospiti una famiglia, cominciando dalla mia Diocesi di Roma. Mi rivolgo ai miei fratelli Vescovi perché nelle loro Diocesi sostengano questo mio appello, ricordando che Misericordia è il secondo nome dell’Amore: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt25,40)” Rispondere a questo appello (chiaramente non possiamo aiutare “tutti” i migranti, il Papa ci chiede di aiutare “una famiglia” per il problema abitativo) è un gesto di appartenenza a Cristo e alla Chiesa. Ma noi non avevamo (e non abbiamo) appartamenti nei locali della Parrocchia per ospitare una famiglia di profughi, né si è trovato tra i parrocchiani chi ne mettesse a disposizione uno in affitto. Per questo si è deciso, dopo un confronto col Consiglio Pastorale, la segreteria Caritas e il Consiglio economico parrocchiale, di sostenere una famiglia di immigrati egiziani cattolici, con tre bambini piccoli, per non essere sfrattati, attraverso un contributo di acquisto della casa che la banca aveva loro pignorato. Per aiutarci a sostenere questo sforzo economico (lo facciamo in obbedienza alla richiesta esplicita di papa Francesco, le cui parole andavano esattamente nello spirito di aiutare nel problema abitativo “una famiglia” di migranti), che mette la nostra Parrocchia in prima fila tra gli enti cittadini che fanno gesti concreti di accoglienza, chiediamo a tutti coloro che possono (e vogliono) di sostenere questa iniziativa. I contributi possono essere portati in segreteria parrocchiale o direttamente al Parroco. Ricordiamo che durante il tempo quaresimale abbiamo già fatto una raccolta a questo fine, raccogliendo € 600,00. Grazie a tutti per questo gesto concreto di amore: “Ero forestiero…e mi avete ospitato…” (Mt25). Don Paolo