Foglio di
informazione
professionale
N.97
20 dicembre 2001
DIAGNOSTICA DI LABORATORIO DELLE MALATTIE REUMATICHE
Dr. Giovanni Bonadonna – Direttore del Laboratorio di Analisi dell’Ospedale di S. Bonifacio – ULSS 20 Verona
In questa trattazione con il termine malattie reumatiche ci riferiremo esclusivamente alle malattie infiammatorie delle
articolazioni e del tessuto connettivo ed in particolare a quelle più importanti, come il reumatismo articolare acuto
(RAA), l’artrite reumatoide ( AR) o il lupus eritematoso sistemico ( LES ).
Non tratteremo invece le malattie degenerative delle articolazioni come l’artrosi, nella quale peraltro non si hanno
alterazioni particolari dei test di laboratorio.
Il reumatismo articolare acuto detto anche febbre reumatica è una poliartrite reattiva che segue di alcune settimane a
una faringite da streptococco di gruppo A detto anche streptococcus pyogenes.
Nei pazienti affetti da RAA, il tampone faringeo è spesso positivo per streptococco di gruppo A; ricordiamo però che
il test può essere positivo anche in portatori sani.
L’aumento del titolo antistreptolisinico (TAS) è un marker di infezione da streptococco di gruppo A, in quanto questi
microrganismi producono una proteina detta streptolisina che ha un effetto emolizzante sui globuli rossi.
Nel RAA il TAS è positivo in circa 80-85 % dei pazienti. I valori normali del TAS sono < 200 U/L.
Quando le determinazioni iniziali non sono diagnostiche è opportuno procedere a determinazioni seriali.
Le malattie reumatiche quando sono in fase di attività (spesso infatti hanno un andamento cronico con fasi di
riacutizzazione) provocano la modificazione di alcuni test di laboratorio detti indici di flogosi.
Tale modificazioni sono aspecifiche (vale a dire non sono tipiche di una particolare malattia) ma si ritrovano in molte
situazioni infiammatorie.
INDICI DI FLOGOSI:
Il più antico e semplice degli indici di flogosi è costituito dall’aumento della velocità di eritrosedimentazione (VES).
I globuli rossi del sangue anticoagulato e messo in un capillare disposto verticalmente, tendono a sedimentare per
effetto della gravità con una velocità che dicesi VES; i valori della VES possono raggiungere un massimo di 15-20
mm/h nel maschio e di 25-30mm/h nella femmina.
Negli stati infiammatori la VES è aumentata per l’aumento di alcune proteine, dette proteine della fase acuta; tra
queste le principali sono fibrinogeno, il cui aumento va di pari passo con la VES, alfa1 e alfa2-globuline (sono
valutabili all’elettroforesi proteica) e alfa1-glicoproteina acida che corrisponde alle mucoproteine.
La proteina C reattiva (PCR) è una globulina prodotta dal fegato in risposta a sostanze rilasciate dai globuli bianchi. La
sostanza si dice proteina C reattiva in quanto è in grado di reagire con una proteina della capsula dello pneumococco.
La PCR è un indicatore non specifico di malattie infettive o di stati flogistici tra i quali anche la malattia reumatica e
l’artrite reumatoide, ma può aumentare per molte altre cause, tra cui le infezioni come appendicite acuta o sepsi urinarie
e le ferite estese con processi di riparazione tessutale (classico esempio è il decorso postoperatorio).
Le sue variazioni sono molto rapide rispetto a quelle della VES (nell’ ordine delle 6-12 ore) pertanto è usata oltre che a
scopo diagnostico anche nella valutazione delle risposte terapeutiche ai farmaci antinfiammatori.
Altre modificazioni che si osservano nelle infezioni croniche sono la diminuzione di albumina, sideremia o
emoglobina o modificazioni della composizione ematica come leucocitosi, piastrinosi o anemia.
L’artrite reumatoide e le connettiviti come ad esempio il lupus eritematoso sistemico o LES sono malattie dovute ad
alterazioni del sistema immunitario: si dicono infatti malattie autoimmuni per l’esistenza di anticorpi (in questo caso
detti autoanticorpi) diretti verso componenti proprie dell’organismo stesso.
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INDAGINI IMMUNOLOGICHE:
In molte malattie reumatiche sono presenti disordini immunologici di varia natura. Alcuni di questi sono generici (in
quanto indicano solo che nell’organismo sono presenti alterazioni immunitarie); così ad esempio si possono trovare
aumento delle immunoglobuline (IgM sono aumentate nell’artrite reumatoide, IgG aumentate nel LES e nelle altre
connettiviti), presenza di immunocomplessi circolanti (come nel LES), presenza di crioglobuline (proteine che
tendono a precipitare a basse temperature frequenti nell’artrite reumatoide o nel LES), modificazioni di alcune frazioni
del complemento (es. C3 è di solito aumentato nell’artrite reumatoide e diminuito nella patologia da immunocomplessi
come il LES e le vasculiti autoimmuni, C4 è diminuito nelle connettiviti miste e nel LES in fase acuta).
Come indici specifici di disordine immunologico possiamo ricordare la presenza di fattore reumatoide (FR) e di
anticorpi antinucleo (ANA).
Il FR è un autoanticorpo, cioè un anticorpo diretto verso un antigene che è proprio dell’organismo stesso (normalmente
invece gli anticorpi sono diretti verso componenti estranee all’organismo). Si tratta in questo caso di un anticorpo,
solitamente di tipo IgM ma può essere anche IgG o IgA, diretto contro immunoglobuline di tipo IgG che risultano
alterate nella propria struttura.
Il fattore reumatoide può essere ricercato con un metodo come RA-test (Rheumatoid Arthritis test). Questo test consiste
in una reazione di agglutinazione, in cui il siero in esame viene testato a diluizioni successive con particelle di latice
sensibilizzate con IgG umane; la positività del test è per titoli di diluizione > 1/80.
Esistono anche metodi di dosaggio quantitativo che sono da preferire a quelli solo qualitativi. Uno di questi è il metodo
nefelometrico, in cui i complessi autoanticorpo-antigene (fattore reumatoide-immunoglobulina) che si formano quando
si testa il siero in esame con una soluzione di immunoglobuline, provocano modificazioni delle caratteristiche ottiche
della soluzione; con questo metodo i valori normali sono < 40 UI/ml.
La sensibilità del test è di circa 75%. Positività del FR si può riscontrare in altre situazioni come ad esempio altre
malattie reumatiche come LES o malattie infettive come epatite o mononucleosi infettiva o neoplasie.
Il fattore reumatoide si può ricercare anche con la reazione di Waaler-Rose nella quale il siero viene testato verso
emazie di montone sensibilizzate con IgG di coniglio. La positività è per un titolo di diluizione > 1/32.
Questa reazione è meno sensibile del dosaggio del fattore reumatoide e oggi si tende ad abbandonarla.
Anticorpi antinucleo (ANA), con questo termine si indica una vasta popolazione di anticorpi rivolti verso differenti
antigeni nucleari.
Gli ANA si trovano nel LES e in altre connettiviti, ma anche nell’artrite reumatoide ed in altre malattie non reumatiche.
Il metodo migliore per la ricerca degli ANA è l’immunofluorescenza.
In ambito specialistico si è sviluppata la ricerca di ANA specifici (esempio anti DNA nativo o ds) o anti-antigeni
nucleari estraibili (Extractable Nuclear Antigen o anti ENA) che rappresentano in taluni casi dei veri marcatori
specifici di malattia.
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