Professione “patacc aro”, specialista in anelli

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Giovedì 14 marzo 2013
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Nuova bufera sanità in Lombardia
Largo Don Minzoni
Continuano le polemiche a Biandrate
I retroscena dell’arresto
del direttore del ‘Nordovest’
La scultura piace o no?
La polemica sul web
Produzione fertilizzanti:
nasce un Comitato per il no
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SMASCHERATO DAI CARABINIERI L’AUTORE DI BEN TRE TENTATE TRUFFE A NOVARA IN UN SOLO GIORNO
Professione “pataccaro”, specialista in anelli:
arrestato, condannato (e subito rimesso in libertà)
n Questa è la storia del signor Marius Daniel
Furdui, 22enne romeno arrivato in Italia intorno (probabilmente) al 2007, stabilitosi, pur
senza fissa dimora, in Lombardia, dove nel
corso degli anni ha rimediato una sfilza di
denunce per truffa, tentata truffa, rifilo di
“patacche” e reati simili. Pur non essendo mai
arrivato davanti a un giudice - la Giustizia,
come noto, ha fusi orari, ops, annuali diversi
da quelli dei mortali - e quindi con la fedina
penale in ogni caso immacolata, ha comunque ritenuto opportuno cambiare aria, e si è
trasferito nel Novarese, dove però non sembra
aver trovato un lavoro fisso, o meglio, non
sembra aver cambiato quello che - stando appunto alle precedenti denunce - era il suo fisso. Certificato, questa volta, da una sentenza
(seppur di primo grado, e quindi il signor Marius continua a essere un innocente fino a condanna passata in giudicato). Lunedì mattina,
in via Marconi a Novara, incrociando un anziano, si è improvvisamente chinato per terra,
e sulla sua mano è apparso un anello, ovviamente «d’oro, di valore», una «fede mantovana persa da qualcuno» e offerta appunto
all’anziano, per soli 30 euro, visto che lui di
quell’anello non sapeva che farsene. L’anziano, un nonno-vigile, ha rifiutato allontanandosi, ma non ha perso d’occhio quel ragazzo,
notando da lontano, guarda un po’, che nuovamente si chinava a raccattare un anello incrociando un’altra persona, per poi offrire per fortuna invano - il prezioso etc etc. A quel
punto il nonno-vigile si è convinto che c’era
ben poco di casuale in quei “ritrovamenti”, e
ha telefonato al 112. Nel frattempo il signor
Marius si era spostato in via Alcarotti, offrendo ancora una volta «un anello d’oro trovato
per terra» a un uomo che aveva appena parcheggiato. Alla vista dei Carabinieri il nostro
ha desistito allontanandosi, ma è stato raggiunto, fermato e portato al Comando. Rapida
perizia sugli anelli - ben 12 “patacche”, ovvero
ottone lucidato della peggior specie spacciate
per oro 18 carati con tanto di marchi - conservati in un pacchetto di sigarette, e rapida indagine sul suo conto - la citata sfilza di denunce
- e da qui l’arresto per tentata truffa e commercio di merce con segni contraffatti. Notte
al fresco, e all’indomani, martedì, la comparsa
per direttissima davanti al giudice. Che ha
innanzitutto convalidato l’arresto, condannandolo poi a 6 mesi di reclusione e a 3mila
euro di multa. Con la condizionale, visto che
era incensurato. Il signor Marius Daniel Furdui ha così salutato tutti, e se ne è andato.
Prima del processo pare avesse protestato per
l’arresto.
Paolo Viviani
ALLE 19,06 LA FUMATA BIANCA: L’ARGENTINO BERGOGLIO È PAPA FRANCESCO
Il Vescovo: «Nel nome, l’indirizzo di un Pontificato»
n Anche Novara ha salutato
con il festoso suono delle campane della Cattedrale l’annuncio dell’elezione del nuovo Papa
Francesco. La fumata bianca attesa in piazza San Pietro da
migliaia di fedeli e trasmessa in
diretta video da emittenti di
tutto il mondo - è arrivata alle
19,06 di ieri, mercoledì 13 marzo. Un conclave breve, conclusosi alla quinta votazione, che
ha portato sulla Cattedra di Pietro il cardinale Jorge Mario
Bergoglio, successore di Benedetto XVI e primo Papa sudamericano nella storia della
Chiesa. Arcivescovo di Buenos
Aires, 76 anni, già nel 2005 era
stato in lizza con Ratzinger, prima di convogliare il suo pacchetto di voti sul cardinale tedesco poi divenuto Benedetto
XVI. Il nuovo Papa, di origini
piemontesi, negli anni ha cercato di mantenere i legami con la
sua terra d’origine, nell’Astigiano, dove 10 anni fa si era addirittura recato in visita.
La notizia dell’elezione di Papa
Francesco è stata accolta con
entusiasmo anche dal vescovo
di Novara, monsignor Franco
Giulio Brambilla: «E’ un segno
di grande unità della Chiesa,
che ha saputo decidere in una
sola giornata il successore di
Papa Benedetto XVI».
Il Vescovo esprime la sua «gioia
perché il Papa Francesco è di
origini piemontesi. Inoltre, il
nome che si è scelto, Francesco
appunto, è indicativo di quello
che farà e di come orienterà il
suo Pontificato».
La notizia del primo Papa sudamericano, e in particolare di
Buenos Aires, ha scatenato il
giubilo della nutrita comunità
argentina novarese.
l.c.
Jorge Mario Bergoglio
Il rilancio dello Sporting riparte Allarme bomba:
da Domenico Fioravanti
bloccato il Sempione
Agnesina, Fioravanti e Giacomelli con il nuovo defibrillatore
(foto Martignoni)
n Il rilancio dello Sporting passa da
Domenico Fioravanti. Il due volte campione olimpico del nuoto collaborerà
con il Comune di Novara, che si è assunto in prima persona la gestione dell’impianto natatorio del Terdoppio: «Cercherò di impegnarmi al massimo come
ho fatto nello sport - ha detto ieri durante la presentazione - Non voglio che il
mio ruolo sia solo di immagine».
L’obiettivo dell’assessore Agnesina e di
Paolo Cortese, che si sta occupando di
ridare slancio alla struttura, è trasformarla nella “casa del nuoto” novarese,
ma anche quello di ampliare gli orizzonti. Intanto, lo Sporting sarà una delle
prime piscine d’Italia a dotarsi di un defibrillatore.
Paolo De Luca
A pagina 36
DOMODOSSOLA E’ ripresa, alle 17,04 di ieri (mercoledì,
ndr), la circolazione dei convogli sotto il tunnel del Sempione,
interrotta qualche minuto dopo le 13, quando una telefonata
alla Gendarmeria di Briga aveva avvertito dell’esistenza d’una
bomba, secondo le indiscrezioni rimbalzate al di qua del confine italo svizzero collocata su un treno di servizio adibito alla
manutenzione della linea. Quella di ieri non sarebbe stata
nemmeno la prima telefonata annunciante una bomba, ce ne
sarebbe stata un a anche martedì ritenuta, dalla Gendarmeria
di Briga, opera di un mitomane. La chiamata di ieri invece è
stata ritenuta attendibile. I treni provenienti da Berna e Ginevra, diretti in Italia, sono stati bloccati nelle stazioni intermedie. Quelli attesi dopo l’interruzione temporanea del transito
sono stati dirottati verso il tunnel del Gottardo. Bloccati alle
stazioni intermedie anche i convogli provenienti da Milano e
diretti a Berna e Ginevra. Fino alla ripresa del transito,
dall’Italia, sono stati attivati autobus sostitutivi tra Domodossola e Briga. La Polizia del Canton Vallese ha iniziato a controllare il tratto di galleria in territorio elvetico, con l’ausilio
dei cani. La Polizia italiana ha controllato il tratto di ferrovia
tra Domodossola e il confine di Iselle. Mobilitati anche i Carabinieri. All’imbocco del tunnel da Iselle stazionavano i Vigili del fuoco di Domodossola e quelli volontari di Varzo,
pronti ad entrare in azione in caso di necessità. A seguire la
vicenda anche la Prefettura di Verbania. I controlli, proseguiti
per tutto il pomeriggio, hanno dato esito negativo.
Mauro Rampinini
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