INCONTRI A TEMA - MARTEDI’ 26 GENNAIO 2010 L’ORECCHIO INTERNO ED I DISTURBI DELL’EQUILIBRIO Dr. Leonardo Manzari Specialista otorinolaringoiatra e patologia Cervico Facciale Presidente SIOLP – Soc. Italiana Otorinolaringoiatri Liberi Professionisti Ricercatore Associato Università di Sidney , facoltà di Psicologia , laboratorio di Scienze Vestibolari Direttore Master di “Valutazione Clinica e Terapia Rieducativa dei Problemi Vestibolo-Posturali” Università di Roma – La Sapienza I CONSIGLI DELLO SPECIALISTA TRA PREVENZIONE E TERAPIA ABSTRACT DELLA CONFERENZA “Il labirinto è la parte più interna dell’orecchio umano e svolge due funzioni : è organo dell’udito ma è altresì organo dell’equilibrio. Il sistema dell’equilibrio è meravigliosamente simile in tutte le specie di vertebrati ed è filogeneticamente la struttura più antica e che all’interno del labirinto si è evoluta meno . Questo sta a significare che tutte le specie dagli uccelli ai roditori , dai mammiferi quadrupedi , dai pesi fino all’uomo hanno la necessità di avere sensori in grado di interagire con il mondo circostante. Il mondo circostante che è fondamentalmente rappresentato dalla forza di gravità e da accelerazioni sia in senso orizzontale che in senso verticale. Nell’organismo dell’uomo l’unico sensore in grado di leggere tali forze e di organizzare risposte muscolari adeguate è il labirinto vestibolare. I disturbi dell’equilibrio sono quelle patologie che originano dal cattivo funzionamento di tale struttura.” “Dunque la scienza è il fondamento dell’approccio diagnostico ai problemi dell’equilibrio che è profondamente cambiato in questi ultimi anni”prosegue il Dottor MANZARI ”e nuove tecniche e nuove metodiche sono emerse , sempre più accurate in termini qualitativi e sempre meno fastidiose per il paziente”. Lo scopo dell’incontro odierno è proprio quello d’informare su queste novità. L’organo dell’equilibrio infatti consta di 5 recettori (3 canali semicircolari e 2 strutture otolitiche ) per ogni lato del capo ( dunque 10 in tutto) ; attualmente in ambito diagnostico per ogni recettore è possibile eseguire un test assolutamente affidabile e ripetibile . Tale indagine fornisce delle informazioni quanto mai accurate sullo stato di funzione del singolo recettore. Tali test (lo studio impulsivo dei canali ed i potenziali evocati vestibolari evocati dalla vibrazione ossea ) consentono di indagare il labirinto vestibolare ed il paziente può essere sottoposto in modo rapido e quanto mai preciso a tutte queste procedure che svelano in modo inequivocabile lo stato di “salute” dei recettori sopra menzionati, permettendo di formulare una diagnosi di sede di eventuali patologie. Perciò quale è la sfida per un otoneurologo ( lo specialista che si occupa dei disturbi dell’equilibrio)? “Innanzitutto egli, di fronte ad un paziente affetto da patologia dell’organo dell’equilibrio, di fronte ad un soggetto che lamenta sintomi inequivocabili di instabilità e soprattutto che riferisce che tutto il mondo intorno a lui gira, deve innanzitutto essere in grado di identificare quale lato è quello affetto, quale porzione dello stesso recettore è disfunzionante, oppure deve essere in grado di identificare se il paziente è affetto da patologia che coinvolge entrambi gli organi dell’equilibrio oppure se uno dei due labirinti è più “malato” dell’altro”. Ciò è importante perché ogni movimento del capo ,ogni singolo movimento del capo , il più piccolo che sia è in grado di attivare simultaneamente sia i canali semicircolari che gli organi otolitici, ed istante per istante il nostro cervello riceve un complesso pattern di informazioni dall’organo vestibolare. In ogni istante dunque milioni di informazioni provenienti da vari sensori del corpo umano viaggiano e vengono elaborati in una complessa rete di neuroni deputata a salvaguardare quello che definiamo equilibrio, cioè il rapporto ottimale tra il soggetto e l’ ambiente circostante. Infatti ogni essere vivente deve infatti essere in grado di adattarsi alla situazione ambientale per poter sopravvivere e per svolgere le proprie attività. Tale adattamento richiede continue informazioni su ciò che succede nell’ ambiente stesso e all’ interno del proprio corpo per garantire, sia in condizioni statiche che dinamiche: il controllo visivo dell’ambiente (l’organo dell’equilibrio controlla i movimenti oculari),il controllo della postura statica e dei movimenti (l’organo dell’equilibrio regola il tono dei muscoli), la regolazione dei riflessi neurovegetativi (in corso di cattivo funzionamento dell’organo dell’equilibrio il paziente avverte spesso nausea e vomito), la coscienza della situazione che il paziente vive e soprattutto il benessere psicologico (spesso i pazienti cadono in preda ad ansia e panico in caso di lesione dell’organo dell’equilibrio).