l'intervista » Liliana Cavarti «La mia Filumena? Una vera napoletana ma senza folclore» La regista dirige a Spoleto la celebre opera di De Filippo con Mariangela D'Abbraccio turgo italiano del 900. Come at- tacolo, vedo sulla strada tante tore, poi... Andai apposta a ve- prostitute. Sa quanti sono oggi i • Un giorno Liliana Cavani derlo due sere di seguito in Na- maschi italiani che pagano viene invitata a pranzo da tale in casa Cupiello. Beh: la se-l'amore? Dieci milioni. E dieci Eduardo De Filippo, nella sua conda recita fu totalmente di- milioni sono tanti. Troppi. Ma casa romana dei Paridi. «Ti pre- versa dalla prima. Perché Filumena è la donna che riscatparo un bel piatto di pasta alle Eduardo in scena non recitava. ta se stessa da tanto squallore e dai pregiudizi. È l'ex puttana vongole fujute», le annuncia il Viveva». mitico attore e drammaturgo. E Napoli? Può un'emiliana che si innalza moralmente ben «Pensai subito: buoni, gli spa- di Carpi capirefinoin fondo la oltre il borghese ipocrita che la ghetti alle vongole! - ride ancor città dei «bassi» e dei panni sfrutta. Che combatte con le unghie per qualcosa che a noi oggi oggi la Cavani -. Ma fujute in stesi al sole? napoletano vuol dire "fuggite". «Amo Napoli come città di an- sembra normale; ma che allora, Insomma: di vongole neanche tica, profonda cultura; aperta, in un dopoguerra in cui l'analfal'ombra. Così dicono i napoleta- accogliente. Se penso a certi betismo era ancora diffuso, e il ni quando ironizzano sulla for- mugugni, a certe diffidenze del delitto d'onore ancora perdonazata austerità dei loro piatti». mio Nord... Napoli è nata prima bile, una cultura millenaria si L'aneddoto culinario sintetizza di Roma. E' popolare ma non ostinava ad ignorare. E cioè che molto dell'ironico, umanissimo plebea: i suoi "bassi" sono puli- "i figli sono figli. E sono tutti (e feroce) universo di Eduardo. tissimi. E tutti quei panni stesi uguali"». Quale preferisce fra le tanLo stesso che la grande regista, significano solo una cosa: a Naper la prima volta ad 83 anni, poli la gente si lava più che altro- te primedonne che hanno dato viscere e anima all'indal primo luglio al Festival di ve». domita Filumena? Spoleto, dirigerà in uno dei suoi Filumena e la sua storia «Quella sublime di Sophia Loclassici più celebri ed universalmente amati: Filumena Martu- (che nel 1946 Eduardo creò ren, in Matrimonio all'italiana per la sorella Titina, ispi- di De Sica. Si, lo so: i puristi non rano. randosi ad un trafiletto di mettono quel film sullo stesso Eppure la ribollente vicenda cronaca letto sul giornale) piano della commedia originadell'ex prostituta partenopea, sono ancora attuali? le. Ma signori: oltre a De Filipche lotta perrivendicarenome «Sono eterni. Filumena è l'au- po, in quel film, c'è anche De e dignità ai propri figli illegitti- tentica donna del popolo. Quelmi, sembra lontana dalle lucide la che con inventiva geniale ri- Sica. E De Sica è il maestro nugeometrie intimiste della regi- solve ogni giorno il problema mero uno. Il mio divo personale. Il più grande di tutti». sta di Portiere di notte. della sopravvivenza. E la sua sto- Tradotta in decine di lin«E perché mai? Io adoro ria è più che viva: è scottante. gue e rappresentata in tutEduardo. Insieme a Pirandello Tutte le mattine, andando in to il mondo, dalla Russia al loritengoil più grande dramma- macchina alle prove dello spetPaolo Scotti MEDIA Giappone, come sarà la Filumena Marturano che ora incontra Liliana Cavani? «Io amo il teatro contemporaneo e rigoroso, stile Living Theatre. Ma applicare quelle astrazioni ad un capolavoro naturalista sarebbe un intellettualismo totalmente inutile. Diciamo che la nostra Filumena non concederà nulla al folclore da sceneggiata napoletana. Ma nemmeno rinuncerà alla carne, al sangue del temperamento partenopeo. L'irruenza mediterranea, in questa storia, è parte irrinunciabile». E la protagonista? «Mariangela D'Abbraccio è napoletana. Ha un grande talento emotivo. Quel capolavoro di personaggio, tutto istinto e spirito, è perfettamente nel suo temperamento». Finché, dopo il debutto spoletino, lo spettacolo sarà a Napoli. Dove tutti conoscono a memoria le battute più famose; dove tutti hanno ancora nelle orecchie la voce di Pupella Maggio o Regina Bianchi; dove in questo ruolo perfino una grandissima come Valeria Moriconi venne contestata, perché non napoletana. «Andare a Napoli mi emozionerà, certo. Ma io in vita mia ne ho fatte di tutti i colori. Ho ricevuto fischi, denunce, censure. Una volta feci quasi crollare la dirigenza Rai, si figuri. Sono pronta a tutto. Del resto, non fa parte del gioco? Se avremo la mano giusta vinceremo. E sennò... Il bello del teatro è anche le frasi Sono emiliana ma amo Napoli MEDIA profondamente, una città antica, di grande cultura e pulizia La mia preferita nel ruolo della Marturano è Sophia Loren in«Matrimomio all'italiana» REGISTA Liliana Cavani (Carpi, 12 gennaio 1933) sarà al Festival di Spoleto dal primo luglio ALBUM Sabato 18 giugno 2016 | il Giornale l'intervista • Liliana Cavani «La mia Filumena? Una vera napoletana ma senza folclore» le frasi CONVINZIONI La regista dirige a Spoleto la celebre opera di De Filippo con Mariangela D'Abbraccio Paolo Scotti • Un giorno Liliana Cavani viene invitata a pranzo da Eduardo De Filippo, nella sua casa romana dei Parioli. «Ti preparo un bel piatto di pasta alle vongole fujute», le annuncia il mitico attore e drammanirgo. «Pensai subito: buoni, gli spaghetti alle vongole! - ride ancor oggi la Cavani -. Ma fujute in napoletano vuol dire "fuggite". Insomma: di vongole neanche l'ombra. Cosi dicono i napoletani quando ironizzano sulla forzata austerità dei loro piatti*. L'aneddoto culinario sintetizza molto dell'ironico, umanissimo (e feroce) universo di Eduardo. Lo stesso che la grande regista, per la prima volta ad 83 anni, dal primo luglio al Festival di Spoleto, dirigerà in uno dei suoi classici più celebri ed universalmente amati: Filumena Marturano. Eppure la ribollente vicenda dell'ex prostituta partenopea, che lotta per rivendicare nome e dignità ai propri figli illegittimi, sembra lontana dalle lucide geometrie intinnste della regista di Portiere di notte. «E perché mai? Io adoro Eduardo. Insieme a Pirandello loritengoil piùgrande drammaturgo italiano del 900. Come attore, poi... Andai apposta a vederlo due sere di seguito inAfatale iti casa Cupielb. Beh: la seconda recita fti totalmente diversa dalla prima. Perché Eduardo in scena non recitava. Viveva». E Napoli? Può un'emiliana di Carpi capire uno in fondo la città dei «bassi» e dei panni stesi al sole? «Amo Napoli come città di antica, profonda cultura; aperta, accogliente. Se penso a certi mugugni, a certe diffidenze del mio Nord... Napoli è nata prima di Roma. E' popolare ma non plebea: i suoi "bassi" sono pulitissimi. E tutti quei panni stesi significano solo una cosa: a Napoli la gente si lava più che altro- Filumena e la sua storia (che nel 1946 Eduardo creò per la sorella Titilla, ispirandosi ad un trafiletto di cronaca letto sul giornale) sono ancora attuali? «Sono eterni. Filumena è l'autentica donna del popolo. Quella che con inventiva geniale risolve ogni giorno il problema della sopravvivenza. E la sua storia è più che viva: è scottante. Tutte le mattine, andando in macchina alle prove dello spettacolo, vedo stilla strada tante prostitute. Sa quanti sono oggi i maschi italiani che pagano l'amore? Dieci milioni. E dieci milioni sono tanti. Troppi. Ma Filumena è la donna che riscatta se stessa da tanto squaDore e dai pregiudizi. È l'ex puttana che si innalza moralmente ben oltre il borghese ipocrita che la sfrutta. Che combane con le unghie per qualcosa che a noi oggi sembra normale; ma che allora, Sono emiliana ma amo Napoli profondamente, una città antica, di grande cultura e pulizia in un dopoguerra in cui l'analfabetismo era ancora diffuso, e il delitto d'onore ancora perdonabile, una cultura millenaria si ostinava ad ignorare. E cioè che "i figli sono figli. E sono tutti uguali"». Quale preferisce frale tan- GUSTI te primedonne che hanno dato viscere e anima all'indomita Filumena? «Quella sublime di Sophia Loren, in Matrimonio all'italiana di De Sica. Si, lo so: i puristi non mettono quel film stillo stesso piano della commedia originale. Ma signori: oltre a De Filippo, in quel film, c'è anche De Sica. E De Sica è il maestto numero uno. 11 mio divo personale. Il piti grande di tutti». Tradotta in decine di lingue e rappresentata in tutREGISTA to il mondo, dalla Russia al Liliana Cavani (Carpi, Giappone, come sarà la Fi12 gennaio 1933! sarà lumena Mai Murano che ora al Festival di Spoleto incontra Liliana Guani? dal primo luglio La mia preferita nel ruolo della Marturano è Sophia Loren in «Matrimomio all'italiana» CINEMA «lo amo il teatro contemporaneo erigoroso,stile Living Tiieatte. Ma applicare quelle astrazioni ad un capolavoro naturalista sarebbe un intellettualismo totalmente inutile. Diciamo che la nostra Filumena non concederà nulla al folclore da sceneggiata napoletana. Ma nemmeno rinuncerà alla carne, al sangue del temperamento partenopeo. L'irruenza mediterranea, in questa storia, è parte irrintuiciabile». E la protagonista? «Mariangela D'Abbraccio è napoletana. Ha un grande talento emotivo. Quel capolavoro di personaggio, tutto istinto e spirito, è perfettamente nel suo temperamento». Finché, dopo il debutto spoletino, lo spettacolo sarà a Napoli. Dove tutti conoscono a memoria le battute più famose; dove lutti hanno ancora nelle orecchie la voce di Pupella Maggio o Regina Bianchi; dove in questo ruolo perfino una grandissima come Valeria Monconi venne contestata, perché non napoletana. •«Andare a Napoli mi emozionerà, certo. Ma io in vita mia ne ho fatte di tutti i colori. Ho ricevuto fischi, denunce, censure. Una volta feci quasi crollale la dirigenza Rai, si figuri. Sono pronta a tutto. Del resto, non fa parte del gioco? Se avremo la mano giusta vinceremo. E sennò... Il bello del teatro è anche questo». Belpietro si metterà «Dalla vostra parte» L'ex direttore di «Libero» da fine mese alla guida del programma di Retequattro Laura Rio • Il film La La Land, scritto e diretto da Damien Chazelle [Whiplash) e interpretato da Emma Stone, Ryan Gosling, John Legend e J.K. Simmons è il film d'apertura, in concorso, della 73esima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (31 agosto -10 settembre 2016), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta. «La La Land è un sorprendente omaggio alla stagione d'oro del musical americano - ha dichiarato il direttore Alberto Barbera - da Un americano a Parigi di Vincent Minnelli a New York, New York di Martin Scorsese». Barbera è stato confermato dal eda della Biennale alla direzione del settore cinema per il quadriennio 2017-2020. «Si tratta di un riconoscimento della qualità del lavoro fin qui svolto ha spiegato il presidente Paolo Baratta» «Sconosciuti» lascia Raitre e va su Laeffe • Rai senza più Sconosciuti. Dopo sei edizioni il programma di Simona Ercolani prodotto dalla Stand By Me, dice addio alla Rai. A nulla sono servite le richieste dei fan, che reclamano il ritorno del programma che trasforma in leggendarie storie di quotidiana normalità. La striscia, finora in onda su Raitre, dal 4 luglio traslocherà su Laeffe - la tv di Feltrinelli (Sky canale 139) e dal 2017 arriverà anche su TY2000. Il direttore di Laeffe Riccardo Chiatte! li prova a dare nuova linfa aila tv: «Ci rivolgiamo a un pubblico che cerca prodotti più ricercati per linguaggio e scrittura, ma questo non vuol dire che siamo radicai chic». Tra gli altri programmi Italian Tabloid, con il racconto di sei giornalisti-scrittori come Roberto Saviano, Vittorio Zucconi, Federico Rampini, Filippo Ceccarelti, Carlo Bonini e Attilio Bolzoni. TELEVISIONE E INFORMAZIONE • Cambi di conduzionee di programmi per l'informazione Mediaset. Maurizio Befpietro va al posto di Paolo Del Debbio, Nicola Porro al posto di Luca Telese. Sono queste due delle novità che riguardano i palinsesti del Biscione. Di Porro che, chiuso Virus, il talk politico che conduceva su Raidue, realizzerà in autunno un nuovo programma di «La La Land» apre la Mostra di Venezia seconda serata su Canale 5 al posto di Matrix, vi abbiamo già raccontato ieri. La novità (annunciata dal sito TvBlog) riguarda Dalla vostra parte, la striscia di approfondimento quotidiano, in onda alla sera alle 20,30, su Retequattro. Maurizio Belpietro ne prenderà le redini già tra fine giugno e inizio luglio (in questi giorni in conduzione c'è Giuseppe Brindisi). Poi a settembre si vedrà il da farsi. Pare che Del Debbio, impegnato anche con il serale Quinta colonna, (che chiude la stagione lunedì), abbia intenzione di prendersi un po' di riposo. E per Mediaset è venuto naturale proporre la conduzione a Belpietro, che da poco ha lasciato Libero (o meglio è stato costretto a lasciare la direzione del quotidiano) e quindi si è trovato con un po' di tem pò a disposizione. Del resto l'ex direttore di Libero e, prima del MEDIA Giornale, non è un «novizio» televisamente parlando. Da anni aUa mattina su Canale 5 fa «la telefonata» al politico o al personaggio di attualità. In passato ha condotto L'antipatico, trasmissione di approfondimento andata in onda tra il 2004 e il 2008 prima su Canale 5 e poi su Retequattro. Ora Belpietro tornerà in video in una fascia importante e anche molto delicata prendendo le redini di ima trasmissione \ik GIORNALISTA Maurizio Belpietro, ex direttore di iLiberoj e de di Giornale'» con un pubblico popolare abituato a dire la propria anche senza mezzi termini. A settembre poi Del Debbio dovrebbe tomare alle redini di Quinta Colonna, il suo amato talk in cui apre i microfoni alle piazze. Sempre sul fronte informazione, Luca Telese che perde Matrix a favore di Nicola Porro, dovrebbe restare in azienda e occuparsi di realizzare dei reportage. Matrix, invece, sotto la guida di Porro pare destinato a sparire sia nella forma sia nel titolo. Insomma a Mediaset si ritrovano, in diverse fasce orarie, alcuni giornalisti che hanno lungamente lavorato (e assunto la direzione) in questo giornale.