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IL PARA
MICKEY
Liliana Cavani debutta a Spoleto nella
regia di una commedia, Filumena
Marturano. «Eduardo è il più arande»,
dice. Dopo Papa Francesco (e Rourke)
di Antonella Matranga
E
un entusiasmante debutto
bis, quello di Liliana Cavani. A 83 anni (portati magnificamente) l'autrice di
film come II portiere di notte,
La pelle e Interno berlinese, per la sua
prima regia di prosa si confronta con
uno dei testi più belli del teatro moderno: Flumena Alarturano di Eduardo
De Filippo. Con Mariangela D'Abbraccio e Geppy Gleijeses, lo presenta
l'I, il 2 e il 3 luglio al Festival dei Due
Mondi di Spoleto, la rassegna umbra
diretta da Giorgio Ferrara, alla 59esima edizione. «Una scelta naturale», ci
racconta sorridendo Cavani, seduta
su un divano verde smeraldo nella sua
casa romana. «Quello di Eduardo De
Filippo era l'unico teatro che andavo
a vedere volentieri. Mi faceva proprio
divertire. E una volta venne a trovarmi
sul set di Portiere di Notte», continua,
mostrando una bella foto in bianco
nero. «Vede? Mi ascoltava serio e concentrato mentre gli spiegavo una scena. Lui sì che era un animale da palcoscenico, bisognava andare a vederlo
più volte, perché ogni sera era diverso».
Perché proprio Filumena Mentimmo}
«È stata Mariangela D'Abbraccio, che
ha acquistato i diritti, a chiedermi di
farne la regia. Ho condiviso la sua scelta di interpretare un personaggio cosi
importante e attuale: Filumena è una
donna forte, con una grande dignità
e un senso della vita profondamente
etico. È bello come un testo antico.
Intramontabile». Tant'è che ha generato indimenticabili interpretazioni, al
teatro e al cinema: «Adoro Matrimonio
all'italiana, la versione che ne ha fatto
D e Sica con Marcello Mastroianni e
Sophia Loren». Del resto De Sica è il
suo regista preferito: «Se mi chiedessero un film da salvare in un naufragio,
non avrei dubbi: L'oro di Napoli».
Regista impegnata e "scomoda", per
i temi politici e storici trattati nei suoi
film, Liliana Cavani rivela un'insospettabile passione per la leggerezza
e la commedia. «Lo confesso. Mi piace anche Checco Zalone, lo seguo
da sempre, adoro il suo personaggio
strambo e intelligente». L'amore per il
cinema le è nato da bambina, quando
la mamma la portava nell'unica sala di
Carpi, dov'è nata e cresciuta, la domenica pomeriggio. «Poi da studente ho
fondato un cineclub con altri tre amici,
grazie al quale sono riuscita a vedere i
MEDIA
Filumena Marturano,
diretta da Liliana
Cavani, con Mariangela
D'Abbraccio, andrà
in scena l'1, 2 e 3
luglio al Festival dei
Due Mondi di Spoleto
(dal 24 giugno
al 10 luglio). A destra,
l'allestimento di
Così fan tutte che ha
inaugurato il festival
l'anno scorso.
MEDIA
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film di Kurosawa, Bergman..». Finché,
un giorno, ha deciso di partire per
Roma: «Andai al Centro Sperimentale
per vedere cosa serviva per iscriversi.
La laurea!, mi dissero. Così tornai a
casa, mi laureai in Lettere antiche e subito dopo venni a Roma».
A quei tempi non era semplice per una
donna entrare nel mondo del cinema.
«Se non avessi vinto un concorso in
Rai, non credo sarei riuscita ad impormi. Poi però rifiutai il posto, perché si
trattava di lavorare come regista interna, senza nessuna possibilità di fare
cinema. Comunque l'equipe di esaminatori, Bernabei, Guglielmi, insomma
gente in gamba, mi affidò la realizzazione dei documentari Storia del Terzo
Reicht e L'Età di Stalin per la seconda
rete Rai, che nasceva in quel momento». Rispetto agli Anni 60, riflette, non
si sono fatti grandi passi avanti: «Purtroppo oggi non esistono più neppure
questi concorsi e le possibilità si sono
ridotte per tutti. Specie per le donne.
Ci hanno dato questa carità delle quote rosa, ma è una presa in giro. All'università, per esempio, la percentuale di
cattedre al femminile è irrisoria rispetto a quella maschile».
Regista in teatro di molte opere liriche
(da Wozzeck a Macbeth
in Rai, i direttori stavano
passando per La Traviacambiando e la cosa finì
ta e Marion Lescaut) da
li. Poi, quando è arrivatempo Liliana Cavani
to Papa Francesco, si è
manca dal cinema. Il suo
sbloccato rutto».
ultimo lavoro è E gioco
Nella seconda versione
di Ripley, film con John
per il cinema aveva scelto
Malkovich del 2002. «In Liliana Cavani è nata
un Mickey Rourke all'aquesti anni mi sono stati a Carpi nel 1933.
pice del successo. «Penso
offerti da Claudia Mori Ha esordito nella regia
che sia il più grande attodiversi progetti per la tv: nel 1966 con il film per
re di tutti i tempi. E una
la tv Francesco D'Assisi.
De Gasperi (2005), Einpersona libera, generosa.
stein (2008), poi la regia di Troppo amo- Lo avevo visto in L'anno del dragone di
re, episodio di una miniserie del 2012, Cimino, così dissi al produttore che
Alai per amore, sul tema della violenza avrei fatto il film solo con lui. Lo inconcontro le donne (gli altri due registi trai in un albergo di Long Island, dove
erano Margaredie Von Trotta e Mar- stava girando un film. C'incontravaco Pontecorvo, ndr). Sono progetti mo di sera e parlavamo davanti a una
che mi hanno preso tempo e richiesto pizza in due», racconta indicando una
grande impegno».
foto che la ritrae seduta accanto all'atNel 2014 ha anche girato per la terza tore americano su un enorme divano
volta la storia di San Francesco, per la bianco. «La critica italiana fu feroce nei
Rai (la prima era stata Francesco d'As- suoi confronti. E invece Rourke, che
sisi, debutto alla Mostra di Venezia nel ha frequentato l'Actor Studio, ha una
1966, la seconda Francesco, presentato tecnica così naturale che trasforma la
a Cannes nel 1989, ndr). «Volevo ap- recitazione in respiro». A questo punprofondire il discorso sulla povertà, sui to, manca solo il suo ritorno al cinema.
migranti, sui beni comuni e ragionare «Ci sto lavorando! Ma non voglio dire
su una forma di socialità che non può altro. Sono diventata scaramantica...
essere più quella dei primi del '900. Sarà per questa mia frequentazione
Quando proposi il mio terzo Francesco con la commedia napoletana».
MONDI
INFESTITI
Dal 24 giugno al 10 luglio, a
Spoleto sarà uno spettacolo
di 50 titoli in cartellone:
dall'opera alla musica, dalla
danza al teatro, fino a eventi
speciali e mostre d'arte.
Ecco alcuni appuntamenti
scelti per noi dal direttore
artistico Giorgio Ferrara.
• Le nozze di Figaro:
con la regia Giorgio Ferrara,
il 24 e 26 giugno.
• Tre risvegli: regia di Mario
Martone, Teatro Caio
Melisso, 25 e 26 giugno.
• Thyssen. Opera sonora:
di e con Ezio Mauro, il 25
giugno al Teatro Nuovo.
• Batsheva Dance
Company: 1, 2, 3 luglio
al Teatro Romano.
• Tim Robbins: presenta
George Orwell (30 giugno e
1, 2, 3 luglio) e Harlequino:
on to freedom (dal 6 al 10
luglio). Il 26 giugno è in
concerto con la band Tim
Robbins & Friends.
MEDIA
• Emma Dante: porta
in scena l'Odissea (dal
6 al 10 luglio).
• Moni Ovadia:
è il protagonista del
Casellante di Andrea
Camilleri (25 e 26 giugno).
• Light f rom the outside
world: Jeff Mills
con la Rome Sinfonietta
Orchestra, l'8 luglio.
• 3 Meditazioni sul
Passato e sull'Avvenire:
di e con Ernesto Galli
della Loggia, con Adriana
Asti. 1 -2-3 Luglio.
• Corrado Augias: Ecce
Homo. Anatomia di una
Condanna, 1-2-3 luglio.
• Bob Wilson: il 7 e 8 luglio
presenta Lecture
ornothingd\ John Cage.
• Concerto finale: si chiude
il 10 luglio con Antonio
Pappano alla guida
dell'Orchestra di Santa
Cecilia, con Stefano Bollarli.
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