Siate i benvenuti tra noi! Newsletter di aggiornamento sui

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2010
Newsletter di aggiornamento sui progetti
di Amici dei Bambini in Marocco…e non solo
Marzo-Aprile
Siate i benvenuti tra noi!
Newsletter di aggiornamento sui progetti di
Amici dei Bambini in Marocco
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Su questo numero:
 Le celebrazioni della Giornata della Terra
 La musica Gnawa
 Un compleanno particolare
Carissimi sostenitori,
Vi informiamo di un nuovo cambiamento nell’indirizzo della nostra sede in Marocco. Da
questo momento in poi potrete spedire le vostre lettere e i pacchi per i vostri cari bambini
sostenuti a distanza al seguente indirizzo:
Ai.Bi. Servizio Traduzioni SAD
2, rue El Maoussil, apt. N° 9 - Hassan
Rabat - Marocco
Vi ringraziamo per tutte le lettere e i regalini che mandate: rappresentano un ponte
d’affetto di valore inestimabile per i bambini.
Come sempre, vi ricordiamo di NON inserire MAI sulla busta il nome del bambino, ma solo
l’indirizzo di Ai.Bi. (questo per facilitare il ritiro della corrispondenza da parte del nostro
staff). E di NON inserire MAI all’interno della lettera soldi per acquisti per il bambino, vi
ricordiamo che per questo esiste il VERSAMENTO EXTRA.
Grazie mille per la collaborazione e a tutti voi…
Buona lettura!
Le celebrazioni per la Giornata della Terra
Anche in Marocco, come in tutto il resto del mondo, le
celebrazioni per la Giornata della Terra sono state
innumerevoli, sono addirittura durate 3 week end e hanno
coinvolto non soltanto tutte le scuole del Paese ma anche i
centri di accoglienza per bambini abbandonati.
Quanto ai nostri centri, uno fra tutti si è distinto: il SIDI
Bernoussi di Casablanca. Sabato 17 aprile, infatti, il centro
ha inaugurato le celebrazioni con una nuova giornata di
porte aperte.
Dopo che il tempo
capriccioso
aveva
minacciato tutta la
mattinata con grandi
nuvoloni carichi di
pioggia, il pomeriggio il sole ha permesso ai
piccoli e grandi ospiti del centro di cimentarsi
con la piantagione di piante nel giardino e sui
terrazzi del centro; con atelier di pittura e di arti
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plastiche; con atelier di circo in cui trapezisti e giocolieri hanno insegnato loro le varie
tecniche di gioco con i birilli o le palline, piuttosto che quelle di equilibrio sulla
bicicletta monoruota; atelier di percussioni. La giornata si è conclusa poi con il concerto
degli Hoba Hoba Spirit, gruppo marocchino molto conosciuto soprattutto tra i giovani,
che fonde differenti tipi di musica, dai più tipici marocchini come la musica gnawa a
quelli più internazionali come il rock, il reggae e l’afro.
La manifestazione è stata un successo.
Daniela Ciliberti
La musica Gnawa
Il termine gnawa, che definisce sia un genere musicale sia le confraternite maghrebine
che ne portano avanti la tradizione, affonda le proprie radici nell'Africa centrale e
occidentale (Ghana, Nigeria, Guinea, Senegal), la cosiddetta Africa nera: spesso si parla
di musica del Sudan, non intendendo l'attuale paese con questo nome ma in generale
tutta l'Africa sub-sahariana.
Nei testi delle canzoni si trovano molti riferimenti ai Bambara, i Fulani, gli Haussa, tutti
gruppi etnici originari delle zone del fiume Niger (attualmente Mali e Nigeria).
Le origini della comunità di africani neri nel Maghreb possono essere tracciate ai tempi
in cui il sultano Ahmed el-Mansour conquistò l'impero Songhai nel 1591, quando diverse
migliaia di uomini e donne furono portati al nord per essere utilizzati come schiavi (il
mercato degli schiavi in Marocco sarebbe poi continuato fino ai primi anni del ventesimo
secolo). L'iniziatore della tradizione gnawa è considerato Bilal al Habashi, un etiope che
fu il primo africano a convertirsi all'Islam ed il primo muezzin (colui che chiama alla
preghiera) del Profeta.
Nel suo significato musicale-rituale, la
gnawa nasce dal sentimento di fratellanza
che univa gli esuli in Marocco, ultima tappa
africana del viaggio che li avrebbe portati in
Europa come schiavi.
La cerimonia gnawa, la lila (che in arabo
significa notte), prevede una rievocazione
delle sofferenze degli avi esiliati come
mezzo per raggiungere la redenzione.
Questi riti coinvolgono anima e corpo, e per
molti aspetti sono simili al voodoo haitiano
ed alla macumba brasiliana: fattori comuni
sono lo sradicamento dalla propria terra,
l'esilio e la schiavitù. La lila ha essenzialmente lo scopo di mettere in contatto il devoto
con il djinn (spirito, o entità sovrannaturale): può avere come obiettivo la guarigione
dalle malattie che lo affliggono (fisiche, come l'infertilità, o psicologiche, come lo
stress), oppure può essere celebrata per prolungare una relazione positiva con lo spirito
che ha concesso prosperità e fortuna. Nel caso di richiesta di guarigione, si basa sul rito
della liberazione dalla possessione da parte dello spirito che ha causato il disagio. Gli
spiriti sono richiamati in una sequenza precisa, che scandisce la notte della lila in un
percorso sensoriale di suoni (musica e canzoni), profumi (incensi) e movimenti (danze).
I maestri di cerimonia (maâlem) sono anche chiaroveggenti, stregoni e guaritori. Maâlem
e seguaci si preparano alla lila attraverso il suono del guembri (o hajhouj, liuto a
percussione a tre corde), si riuniscono al di fuori della casa dove è prevista la cerimonia
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ed attendono l'inizio vero e proprio, annunciato dai tbel (percussioni) e dalle qraqeb
(nacchere di metallo, che hanno anche la funzione di richiamare gli spiriti presenti).
I devoti seguono poi i maâlem in una processione a lume di candela che li porta dentro
la casa, al ritmo dei grandi tamburi, intonando le preghiere, in forma di canto, che
hanno la funzione di benedire gli indumenti da indossare nelle fasi successive. Vengono
poi eseguite le musiche ancestrali gnawa con accompagnamento di qraqeb e guembri,
mentre gli ospiti consumano datteri e latte. La cerimonia completa include sette fasi,
ciascuna dedicata ad uno spirito o ad una famiglia di spiriti; ogni maâlem, oltre ad avere
caratteristiche e personalità ben distinte, ha un colore preferenziale (che verrà
indossato dai danzatori durante la fase della cerimonia in cui si invoca quel particolare
spirito), un particolare tipo di incenso che andrà bruciato, le sue musiche e le sue
canzoni preferite.
Le composizioni musicali, caratterizzate da melodie pentatoniche e ritmi sincopati, sono
eseguite a ritmi ossessivi e ripetitivi e accompagnate da canti in arabo dialettale.
Questo rituale può mandare alcuni dei seguaci, che si abbandonano a danze forsennate,
in uno stato di trance (hal) durante il quale il djinn parla per bocca del posseduto per
indicare quali siano le sue preferenze. Lo stato di trance è accelerato da un’opportuna
combinazione di spezie e incenso, ed i danzatori sono vestiti con i colori preferiti dallo
spirito. La lila è un rituale spirituale e sacro privato, che ha luogo all'interno dei nuclei
familiari, un mese prima dell'inizio del ramadan. Una cerimonia completa può durare
anche tutta una notte, fino all'alba del giorno successivo.
A partire dagli anni ’70 poi, la tradizione gnawa del Marocco ha visto crescere la sua
visibilità, grazie anche alla popolarità di gruppi emergenti che ne hanno arricchito le
sonorità accogliendo altri generi tradizionali marocchini e connotandosi come genere
rivoluzionario. Questo fatto ha creato un legame, una sorta di solidarietà, con altri
generi musicali riconducibili alla diaspora africana, come il reggae.
Dal 1998 il Marocco organizza anche il festival internazionale della musica gnawa nella
città di Essaouira, che attira musicisti da tutta l’Africa, insieme a più di 200 artisti
internazionali che si uniscono ai maestri di cerimonia gnawa e fornisce una piattaforma
di scambio e incontro nel nome della fratellanza umana ed artistica. Il festival si celebra
ogni anno alla fine di giugno e di anno in anno accoglie un numero sempre più
consistente di pubblico: dai 20mila spettatori del 1998 si è infatti passati ai 400mila nel
2007.
Marta Sito
Un compleanno particolare
Ci capita spesso di organizzare feste di compleanno grazie alla generosità di ciascuno di
Voi, che attraverso il versamento extra ci permettete di celebrare il compleanno dei
Vostri piccoli e di fargli passare un momento sereno, spesso in compagnia dei suoi amici.
E soprattutto gli permettete di sentirsi amato e costantemente pensato da qualcuno
che, sebbene fisicamente lontano, in realtà è molto vicino con i pensieri e con il cuore.
Qualche settimana fa lo staff dell’Ai.Bi., in collaborazione con uno dei centri con cui
collaboriamo, ha pensato ad una maniera diversa di far trascorrere il giorno del suo
compleanno al piccolo Rachid. Prima di procedere bisogna pero’ precisare che
purtroppo non in tutti i centri abbiamo la possibilità di farlo.
Rachid il giorno del suo compleanno, accompagnato da tutto lo staff dell’Ai.Bi. oltre che
da 2 volontari di Caravane sans Frontieres ha avuto la possibilità di uscire dal centro per
trascorrere una giornata fuori, in posti che altrimenti non frequenterebbe mai. Una
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passeggiata al mare, giochi all’aria aperta, la visita alla Moschea Hassan II e la scelta del
suo regalo, sono solo alcune delle cose che abbiamo fatto insieme quel giorno. C’è stata
anche un’altra cosa molto bella ed emozionante: la telefonata da parte della
sostenitrice con il bambino. Di seguito vi riportiamo uno stralcio delle impressioni della
signora che ringraziamo ulteriormente per la sua generosità e la presenza costante al
fianco del suo caro Rachid.
“Mi pare di capire che Rachid ha goduto di una
gran bella giornata e in simpaticissima
compagnia: si "sente" proprio che avete
trascorso insieme una bella giornata,
affiatati, sorridenti, belli anche di quella
emozione che si prova, quando si capisce che
c'è un sentimento, un affetto vero che ci lega.
L'espressione di Rachid è felice e sorridente e
questo traspariva anche dalla telefonata: che
meravigliosa sorpresa la vocina allegra, che
ripeteva con sicurezza i suggerimenti in
italiano. Quella che poteva sembrare un'impresa irrealizzabile, con tanta buona volontà
da parte vostra e un'organizzazione che è filata via liscia, è invece diventata una realtà
che speriamo possa ripetersi. Mi sembrava che il faccino sorridente avesse preso vita e
avessimo, per quei pochi minuti, davvero condiviso un pezzo di vita. Questa per "la
mamma lontana", come mi firmo sempre, è un'emozione bellissima, forte e che rinsalda
i vincoli d'affetto.
A tutti un grande “grazie”.”
Bouchra El Mahadoui e Zineb Chakir
Sperando che abbiate gradito la lettura di questo Sol, vi ricordiamo che siamo sempre a
Vostra disposizione per chiarimenti o informazioni tramite il nostro nuovo indirizzo mail:
[email protected] e invitiamo chi non lo avesse ancora fatto a comunicarci il Suo indirizzo di
posta elettronica per poter ricevere a casa gli aggiornamenti periodici sull’andamento dei
diversi Progetti in Marocco.
Vogliamo ricordare ancora una volta il nostro indirizzo per la comunicazione cartacea:
AiBi, Servizio traduzioni Sad,
2 rue El Moussail, apt. 9,
Hassan – Rabat, Maroc
Grazie di cuore per il vostro interessamento e per tutti i contatti che stabilite con i vostri
bambini sostenuti e un caloroso saluto dalla redazione del Sol e dall’ équipe Ai.Bi. Marocco:
Bouchra El Mahadoui – operatrice Sad
Zineb Chakir – contabile
Hicham Chkik – responsabile network Ai.Bi. Marocco
Daniela Ciliberti – volontario espatriato Ai.Bi.
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