gettaceli MERCOLEDÌ 3 1 GENNAIO 2007 Morto coreografo americano GlenTetley Silvestri snobba la tivù: solo sul web il video del singolo Esce il ed di Angelo Branduardi ispirato al carnevale di Venezia Provano a vendere dvd pirata di Bond allo 007 Craig W A S H I N G T O N . Il coreografo americano GlenTetley,pioniere della fusione tra balletto classico e moderno, è morto, in seguito ad un melanoma, in Florida, all'età di 80 anni. Dopo aver dominato la scena come ballerino, da coreografo Tetley si affermò con l'innovativo «Pierrot Lunaire» del 1962, trionfando poi con Rudolf Nureyev in «Field Figures». Negli anni 80 l'Aterballetto prese in repertorio i suoi «Mytical Hunters» e alla Scala venne riallestito nel 1995 «Ricercare, Circles» su musica di Berio. R O M A . Niente passaggi televisivi per «Mi persi», il videoclip della canzone di Daniele Silvestri. Il filmato sarà invece disponibile in streaming da oggi sui siti Internet di YouTube, MySpace, Yahoo, Google e Overdrive di Mtv, nonché sul negozio virtuale di musica I-Tunes. Si tratta di una scelta radicale: l'uscita del brano, inserita' anche nella colonna sonora del film «Notturno bus» con Giovanna Mezzogiorno, anticipa la partecipazione del cantante al Festival di Sanremo con il brano «La paranza». R O M A . Sono state le maschere veneziane a ispirare il nuovo ed di Angelo Branduardi «Futuro Antico IV Venezia e il Carnevale» in uscita il prossimo IO febbraio. È il quarto capitolo di «Futuro Antico», il progetto dedicato alla rflettura delle musiche medievali e rinascimentali che ha già riguardato, nelle fasi precedenti, le note sacre e profane del secolo buio, la musica di Giorgio Mainerio e l'arte alla corte dei Gonzaga. Qui Branduardi reinterpreta le musiche dei maestri di Cappella veneziani del XVI e del XVII secolo: da Monteverdi aWilIaert, da Banchieri a Patavino, da Corradi, a Gabrieli, a Stringari, tornando a incidere quattro anni dopo «Altro e altrove». LONDRA. Non l'hanno riconosciuto come interprete di James Bond e hanno tentato di vendergli un dvd pirata proprio del suo film «Casino Royale». È successo a Daniel Craig, ultimo 007 britannico del grande schermo, mentre era a Pechino per la promozione del film, primo della serie dei 21 film sulla spia di sua Maestà ad essere approdata in Cina. Craig ha spiegato al tabloid inglese «Daily Mirror» che non è stato riconosciuto perché aveva cappello e occhiali e che ovviamente non ha acquistato il dvd. ANTEPRIMA CINEMA Ultimi giorni di riprese a Genova. «Racconto i miei personaggi come se fosse un documentario» Noseda direttore del Regio di Torino «Ne farò un teatro internazionale» T O R I N O . Sarà Gianandrea Noseda il nuovo direttore musicale del Teatro Regio di Torino. Noseda, 43 anni, fortemente voluto dall'ex direttore Marco Tutine ha un curriculum denso di esperienze: con le cariche di Chief conduetor della Bbc Philarmonic di Manchester e di direttore artistico delle Settimane musicali di Stresa e del Lago Maggiore, e le collaborazioni con i maggiori teatri del mondo, dal Metropolitan di New York al Mariinskij di San Pietroburgo. «Non gli chiederemo mai l'esclusiva, al contrario, gli domandiamo di portarsi l'immagine del nostro teatro sotto il braccio» commenta Vergnano. Noseda annuncia invece di voler portare al Regio «un'orchestra e un teatro straordinari», cambiando «modalità e abitudini, senza minare la grande qualità dell'esecuzione». II protagonista: «Questo film fa riflettere su valori fondamentali ormai persi come onestà e rispetto» Soldini: «Nel mio film svelo le vere ragioni dell'amore» LA CURIOSITÀ con Buy eAlbanese coppia in crisi che ritrova la rotta DI ALESSANDRA DE LUCA opo due felici incursioni nella commedia co| rale dai toni surreali [Pane e tulipani, Agata e la tempesta), Silvio Soldini cambia rotta. E per raccontare una coppia in crisi dopo vent'anni di matrimonio sceglie uno stile decisamente realista. Ab* biamo raggiunto il regista sul set, a Genova, dov'è impegnato nell'ultima settimana di riprese del suo nuovo film, che un titolo preciso ancora non ce l'ha. In scena la pellicola vanta però due attori che in coppia sono ancora tutti da scoprire e sui quali punta molto la Warner che distribuirà il film. I coniugi in questione sono infatti Antonio Albanese (Michele) e Margherita Buy (Elsa), genitori della ventenne Alba Rohrwacher (Alice), costretti ad affrontare una di quelle tempeste che ogni tanto capitano nella vita. «L'unione dei due protagonisti - anticipa Soldini - è messa sotto pressione da fattori esterni, soprattutto di natura socioeconomica. Lui perde il lavoro, lei che si è licenziata per laurearsi in storia dell'arte è sotto choc. I soldi in banca diminuiscono, la distanza tra marito e moglie aumenta. Ma in qualche modo il legame tra i due regge». Così il racconto di una crisi diventa anche specchio delle difficoltà economiche e delle pressioni sociali che si è costretti a subire in una società che non offre più certezze. «Da un giorno all'altro tutto può cambiare nella vita delle persone. Molte di queste, come Albanese nel film, non riescono a reagire e non sanno come fare un passo indietro per poter andare avanti. L'abilità di una coppia sta allora nel non perdere mai di vista le ragioni per cui sta insieme e nell'investire costantemente nel rapporto senza dare nulla per scontato». «Ma se non è facile vivere un rapporto amoroso - continua il regista - è difficile anche raccontarlo sullo schermo. Per farlo mi sembrava necessario usare uno stile realistico, quasi documentarisn'eo. Horivistoi film di Loach e Cassavetes. Sono stato molto addosso ai personaggi lasciandoli liberi di muoversi, seguendoli con la camera a mano e realizzando tanti piani-se- Marlene Dietrich in disgrazia, cantava al telefono per soldi Marlene Dietrich povera e depressa, ridotta a cantare ai telefono per soldi. È l'inedito ritratto che dell'«angelo azzurro» da «The Grand Surprise», libro di prossima uscita che racchiude i diari inediti di Leo Lerman, grande amico dell'attrice. Lerman, scomparso nel 1994, dichiara di aver appreso del degrado di Marlene dalla figlia Maria Riva. Il triste periodo risale alla fine degli anni '80: la diva viveva a Parigi e passava molto tempo a letto, spesso intenta a scrivere lettere o impegnata in conversazioni telefoniche. Proprio la relazione a distanza con un medico californiano desta un certo imbarazzo: l'uomo, che Marlene chiamava ogni sera, diventò dapprima succube del rapporto, poi si offrì di salvare l'attrice, infine le spedì 5000 dollari, affinchè cantasse per lui almeno cinque sere la settimana. Secondo Lerman, autore del libro, la Dietrich tenne fede alla promessa e, una volta incassato l'assegno, intrattenne ogni sera il medico cantandogli canzoni come «See what tne boys in thè back room will have». quenza, inquadrature lunghe anche due minuti e mezzo. Non voglio far vedere insomma il lavoro di messa in scena. E poi credo che Genova abbia dato molto al film con la sua apertura al mare e al blu. È una città difficile: l'ho scoperta con Agata e la tempesta e mi è venuta voglia di utilizzarla ancora». Tanto che, annuncia il presidente regionale Claudio Burlando, girerà presto un documentario sulla Liguria. Per Margherita Buy è il primo film con Soldini. «La bellezza del mio personaggio - dice - è la forza di reazione che riesce a trovare, supera la perdita di posizione sociale, si accontenta di lavori anche modesti e degradanti». «Questo film - afferma Albanese - fa riflettere sui valori fondamentali che tutti stiamo perdendo: il rispetto e l'onestà. Nella difficoltà è possibile recuperarli e scoprirsi di più». «Antonio ha debuttato sul grande schermo con me, nel 1992 - ricorda Soldini -, in un carneo di Un'anima divisa in due. Da allora non abbiamo più avuto occasione di reincontrarci sul set. E per quanto riguarda Margherita, ero curioso di vederla in un ruolo drammatico, diverso da quelli a cui ci ha abituati. Sia Albanese che la Buy hanno una grande capacità di coniugare dramma e leggerezza, esattamente ciò che ci vuole per raccontare una storia come questa». Il film, prodotto da Lionello Cerri e scritto dal regista insieme a Doriana Leondeff, Francesco Piccolo e Federica Pontremoli, annovera nel cast anche Giuseppe Battiston, Carla Signoris e Paolo Sassanelli. Le musiche saranno ancora una volta firmate da Giovanni Venosta. E sulla possibilità di lanciare il film in un festival Soldini conclude: «Sono vetrine importanti, ma io ho perso un po' l'entusiasmo. Certo però che se fossimo pronti per Cannes...». L'Orso di Berlino a caccia di star DA BERLINO VINCENZO SAVIGNANO I ara la Berlinale più italiana deeli ultimi anni. Al 57° Festival di Jerlino - in programma dall'8 al 18 febbraio, presentato ieri dal direttore Dieter Kosslick - la presenza del cinema nazionale sarà tra le più importanti degli ultimi anni. Film, cortometraggi e documentali in tutte le sezionidel Festival. C'è grande curiosità per In memoria di me, il secondo film di Saverio Costanzo, selezionato tra i 22 in concorso, girato interamente all'interno della Fondazione Cini, nell'isola di San Giorgio a Venezia. Costanzo, che ha riscosso grandi consensi per la sua opera prima, Private, questa volta racconta la vicenda di Andrea, interpretato da Christo Jivkov, un giovane colto che sperimenta come novizio in un austero convento i tormenti di una scelta decisiva per l'esistenza. Nel programma Berlinale Special avrà invece la sua prima mondiale il nuovo lavoro di Paolo e Vittorio Taviani, La masseria delle allodole, dal Si no stati ammessi al Talent Campus. Alla Potsdamer Platz di Berlino stanno intanto terminando gli ultimi preparativi per un Festivaldefìnito dal direttore Kosslick, «più emozionante che mai», che vedrà nei film in concorso una forte presenza di Francia e Usa, rappresentati entrambi con quattro film, e dedicherà la retrospettiva alle donne nel cinema muto. In undici giorni saranno proiettate ben 346 pellicole, di cui 19 romanzo di Antonia Arslan. A Pano- prime mondiali. E ovviamente come in ogni Berlinale, aperta dal film rama, sezione dedicata ai nuovi linLa vie en rose di Olivier Dahan, deguaggi e alle più originali tendenze, dicato alla grande cantante franceapproda Marco Simon Puccioni con se Edith Piai, non mancheranno le Riparo-Anis tra di noi che segue il grandi star, come Clint Eastwood (in viaggio attraverso l'Italia di un gioconcorso con il suo Lettersfrom Iwo vane maghrebino in compagnia di due ragazze. Per la prima volta, poi, Jima), Robert de Niro (regista e attore in The good Shepherd), George il prestigioso riconoscimento BerliClooney (protagonista in The good nale Kamera sarà assegnato ad un German di Steven Sodebergh), Matt autore italiano, Gianni Mina, di cui Damon, Sharon Stone, Cate Blansaranno mostrati due documentari sul leader cubano Fidel Castro: Fidel chett, Hanna Schygulla e Ben Kingracconta il Che e Un giorno con Fidel. sley. L'Orso d'oro alla carriera sarà conferito al regista americano Arthur Da segnalare, infine, che ben 9 futuPenn (84 anni). ri cineasti provenienti dall'Italia so- Eastwood, De Niro, Clooney, Sharon Stone e Cate Blanchett ospiti al 57° Festival del cinema Folta la presenza italiana con i fratelliTaviani, Mina e Saverio Costanzo, unico regista in gara Nelle note di Vitalini Feco della migliore tv il ricordo Da Radio Vaticana ai famosi Intervalli con Tarpa sulla Rai DI VIRGILIO CELLETTI A poco più di un mese dalla scomparsa, il maestro Alberico Vitalini è stato commemorato ieri nella chiesa di Sant'Anna in Vaticano. Qui lui era di casa e innumerevoli volte, da quell'apprezzato organista che era, vi ha animato le funzioni religiose. Non si limitava ad inter- pretare il grande repertorio organistico da Bach e Haendel in poi, ma faceva eseguire dal coro alcuni dei canti che, dopo la decisione conciliare di sostituire nella liturgia il latino con le lingue nazionali, egli aveva composto per formare un nuovo repertorio da usare nei programmi in italiano della Radio Vaticana. Direttore per decenni (dal lontano 1950) dei programmi musicali dell'emittente pontificia, Vitalini è stato un musicista a tutto tondo sin dall'adolescenza. Il suo primo impegno ufficiale (era ancora minorenne) è stato quello di violinista nell'Orchestra sinfoni- ca della Rai (anzi dell'Eiar), prima della seconda guerra mondiale. Ma presto fu attratto dalla composizione che avrebbe sempre alimentato nel segno di un sano ed elegante eclettismo, attento ai valori della melodia e della tonalità e dotato di grande comunicativa. Tutto questo, però, in un mondo che stava cambiando, gli avrebbe riservato non pochi ostacoli. Una sua opera di notevole spessore, Re David, attese più di trent'anni prima di essere rappresentata integralmente, al Teatro Massimo di Palermo, nonostante in precedenza avesse registrato un grande successo in Giappone. Paradossalmente, si può dire che certa musica di Vitalini è stata a tutti noi più vicina di quanto non si possa immaginare. E non solo per chi ascoltava e ascolta i programmi della Radio Vaticana, aperti e chiusi dalla sigla che era una sua trascrizione delle note gregoriane del Christus vincit. Per anni infatti la televisione nazionale, quando la pubblicità ancora non imperava, tra un programma e l'altro la colonna sonora degli intervalli erano rasserenanti strumentazioni ed elaborazioni per arpa solista e orchestra realizzate da Vitalini, traendole da cele- bri brani del passato. Nella commemorazione di ieri in Sant'Anna, dove un coro ha eseguito durante la celebrazione liturgica alcuni dei canti scritti da Vitalini dopo il Concilio, la figura e 1 opera del musicista sono state ricordate da don Raffaello Lavagna, che per decenni ha collaborato con lui, scrivendo tra l'altro i libretti delle sue opere più importanti (Re David appunto e // miracolo del Corporale), oltre al testo in latino dell'Inno Pontificio per il quale Vitalini aveva trascritto a quattro voci dispari la Marcia Pontificia composta da Charles Gounod un secolo prima. TEATRO IN CIFRE Commemorato ieri inVaticano a un mese dalla scomparsa il musicista che rielaborò per la radio e la tivù i grandi del passato da Bach a Haendel È «Jesus Christ Superstar» lo show più visto Batte Montesano e Aldo, Giovanni e Giacomo Con 72.569 spettatori è il musical «Jesus Christ Superstar», portato in scena dalla Compagnia della Rancia, lo spettacolo teatrale più visto in Italia nella scorsa stagione. È quanto emerge dai dati della Borsa Teatro del Giornale dello Spettacolo, che ieri ha comunicato le cifre del periodo compreso tra il I ° luglio 2006 e il 14 gennaio 2007. Nella classifica assoluta segue Enrico Montesano, con il suo «È permesso?», visto da 64.000 spettatori. Ragionando per generi, «Jesus Christ Superstar» è seguito dal musical «Notting Hill» con Anna Falchi, che ha visto in platea 43.686 persone e da «Brignano con la "O"» con 41.731 spettatori. Per la prosa, guida la classifica «Anplagghed» di Aldo, Giovanni e Giacomo, visto da 62.248 persone, mentre «Lo zoo di vetro», con Claudia Cardinale, è stato seguito da 42.015 persone e «Bello di papa!» di Vincenzo Salemme si colloca a quota 37.320. Nei recital, «Spettacolo a richiesta» con Teo Teocoli segue Montesano con 13.723 spettatori.