Teatro Persiani, dal 29 ottobre al 1 novembre 2006 Chiamatemi Kowalski. Il ritorno scritto e diretto da Paolo Rossi con la collaborazione ai testi di Carolina de la Calle Casanova, Emanuele Dell’Aquila, Carlo Giuseppe Gabardini, Riccardo Piferi I pezzi originali tratti dal repertorio sono stati scritti con Gino e Michele, David Riondino, Giampiero Solari aiuto-regia Carolina de la Calle Casanova scene Emanuele Crotti con la collaborazione di Mattia Lensi direzione musicale dal vivo Emanuele Dell’Aquila disegno luci Loris Bartolini Una produzione Paolo Guerra per A.gi.di Diciotto anni dopo lo spettacolo che lo fece conoscere al grande pubblico, dopo essersi confrontato con i maestri del teatro classico (Shakespeare e Molière) e dopo aver affrontato la costituzione e L’impero del male, Paolo Rossi torna ad indossarei panni di Kowalski e ad affrontare una forma teatrale a lui particolarmente congeniale: il monologo. Come un moderno cantastorie, o meglio “racconta-storie”, Rossi attraversa gli ultimi decenni di vita e di storia italiana, affiancando ai nuovi testi (frutto della collaborazione con Carolina de la Calle Casanova, Emanuele Dell’Aquila, Carlo Giuseppe Gabardine e Riccardo Piferi) i migliori brani scritti con Gino e Michele, David Riondino e Giampiero Solari tratti da Chiamatemi Kowalski e dalla “trilogia” Operaccia Romantica, Sette Spettacoli e Pop & Rebelot, spettacoli nei quali il personaggio di Kowalski ha fatto le sue apparizioni. Monologhi ricchi di storie, a volte raccontate con ironia e cattiveria, a volte con un pizzico di poesia, senza dimenticare il rapporto con il pubblico, nello stile di delirio organizzato, caratteristico della sua compagnia Teatro di Rianimazione. Il tutto arricchito con fatti di vita vera, in un percorso quasi autobiografico perché, dichiara Paolo Rossi, “Il recital è una questione molto personale”. Teatro Persiani, 13 e 14 novembre 2006 Le false confidenze di Pierre Marivaux traduzione Cesare Garboli scene e regia Toni Servillo costumi Ortensia De Francesco luci Pasquale Mari suono Daghi Rondinini con Anna Bonaiuto, Andrea Renzi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Salvatore Cantalupo, Toni Servillo, Monica Nappo, Francesco Silvestri, Francesco Paglino Produzione Teatri Uniti Attore e regista celebrato dal pubblico e dalla critica, al cinema come a teatro, Toni Servillo, dopo Sabato, domenica e lunedì di De Filippo accompagna il pubblico alla scoperta del Settecento di Marivaux. Una commedia raffinata, in costume, recitata da un cast di attori eccellenti – con Toni Servillo, Anna Bonaiuto e Andrea Renzi, tra gli altri – con cui Servillo ha ottenuto grandissimo successo, nella scorsa stagione al Piccolo e che ripropone anche quest’anno a Milano e a Recanati. Scritta al culmine della sua produzione artistica, Le false confidenze è l’ultima grande commedia in tre atti di Marivaux. Lo studio di un ambito borghese nel quale il denaro conta quanto se non di più dell’amore. Dice Toni Servillo: “L’attualità non è il solo motivo che mi ha spinto ad affrontarla, è la modernità del suo linguaggio ad avermi affascinato in modo irresistibile. Tutto è detto in maniera semplice, chiara, diretta, ma a questa limpidità corrispondono spesso zone oscure, torbide, ambigue, che creano intorno alla vicenda una atmosfera fatta di attese e di trepidazione”. Teatro Persiani, 2 e 3 dicembre 2006 Paola Pitagora in Caro Giacomo note segrete da Casa Leopardi di Paola Pitagora musiche composte ed eseguite in scena da Enrico Venturini regia Walter Manfrè Produzione Multimedia Un percorso a ritroso tra le emozioni dell’infanzia e dell’adolescenza nel mondo poetico di Giacomo che appare travolgente, capace di urlare nella notte, sensuale e rabbioso come un giovane Holden. Tra i “momenti della poesia”, simili a flash cinematografici, e le lettere, Paolina racconta i bui corridoi della casa, i giochi e le fantasie del fratello. E tra le ricordanze, la possibilità per lei di sfiorare il Segreto del “suo” Leopardi. Come interprete, la Pitagora si avvale della collaborazione di Enrico Venturini, percussionista, con il quale ha già avuto una felice esperienza con Magnificat dall’opera di Alda Merini, per la regia si riconferma il ruolo ideativo e stilistico di Walter Manfrè. La musica composta ed eseguita in scena da Venturini, ha il compito di interpretare i momenti della poesia, quel “Principio del Mondo” come dice il Poeta, “ch’io avrei voluto porre in musica non potendo la poesia esprimere queste cose…” (dai Ricordi). Per arrivare, infine, alle poesie di Leopardi, che di musica non hanno certo bisogno, sospinta da un monologo autobiografico che ne introduce il germogliare: secondo Paolina naturalmente, l’unica donna forse, che lo abbia amato. Teatro Persiani, 20 e 21 gennaio 2007 Don Chisciotte Frammenti di un discorso teatrale adattamento Rafael Azcona, Tullio Kezich, Maurizio Scaparro dal Don Quijote de la Mancha di Miguel de Cervantes con Pino Micol e Augusto Fornari e con Marina Ninchi e Fernando Pannullo e I Pupi dei figli d’Arte Cuticchio Filippo Verna Cuticchio, Francesco Bottai, Stefania Caudullo, Vittorio Cucci, Guia Zapponi Luca Bagagli (violino), Riccardo Del Prete (chitarra), Alessandra Sigillo (flauto) scena Roberto Francia costumi Lele Luzzati costumista Paola Casillo musiche Eugenio Bennato coreografie Mariano Brancaccio disegno luci Gino Potini regia Maurizio Scaparro regista assistente Ferdinando Cerini Produzione Gli Ipocriti In collaborazione con Compagnia Italiana diretta da Maurizio Scaparro “In un borgo della Mancha il cui nome non mi viene in mente, non molto tempo fa viveva un cavaliere di quelli con la lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ronzino magro e un levriero corridore. (…) Il suddetto gentiluomo, nei momenti di ozio (che erano la maggior parte dell’anno), si dedicava a leggere libri di cavalleria con tanta passione e diletto…”. Così Cervantes ci presenta Don Chisciotte. Nel 2005, per i 400 anni dalla pubblicazione, Scaparro ha ripreso la ricerca intorno al capolavoro spagnolo che lo impegna da più di vent’anni. In scena, in uno spazio atemporale, Pino Micol racconta l’itinerario di Don Chisciotte, interpretando l’adattamento teatrale firmato da Rafael Azcona, noto sceneggiatore cinematografico spagnolo, Tullo Kezich e Scaparro stesso. Le musiche di Eugenio Bennato e i pupi siciliani della grande tradizione dei Cuticchio rendono lo spettacolo un evento dalle tante anima artistiche, in cui “oggi più di ieri, proviamo a ricordare come la figura di Don Chisciotte rappresenti la solitudine crescente del diverso, del ‘pazzo’, del sognatore, dello scienziato, del poeta e di chiunque tenti di sfuggire all’omologazione del pensiero e dei sentimenti”. Teatro Persiani, 5 e 6 febbraio 2007 Le voci di dentro di Eduardo De Filippo regia Francesco Rosi scene Enrico Job costumi Enrico Job e Cristiana Lafayette luci Stefano Stacchini con Luca De Filippo, Gigi Savoia, Antonella Morea, Marco Manchisi, Carolina Rosi e la partecipazione di Antonio Allocca Produzione Associazione Teatro di Roma e Elledieffe Un testo che si inserisce nel “filone del fantastico eduardiano, - sono dichiarazioni di Luca De Filippo e Francesco Rosi – con l’ambiguo rapporto sogno-realtà, ed esprime profondamente gli umori del suo tempo, di un Paese scosso nel sistema di valori e poco fiducioso di una autentica rinascita, come se gli orrori della guerra, ancorché finita, avessero contaminato la coscienza delle persone…”. Dopo il successo di Napoli milionaria! Luca De Filippo e Francesco Rosi proseguono insieme il viaggio nella drammaturgia di Eduardo, scegliendo un testo di poco successivo al precedente. Scritto nel 1948 – Napoli milionaria! è di tre anni prima – Le voci di dentro racconta la vicenda di Alberto Saporito e del suo strano sogno: un omicidio commesso da parte dei vicini di casa. A partire da questo avvenimento – realtà? fantasia? – si innesca un’amara riflessione sulla malvagità umana, provocata dalle ingiurie vicendevoli che i sospettati rivolgono l’uno contro l’altro. Gli atteggiamenti degli accusati fomentano i dubbi di Alberto e soprattutto lo fanno vergognare di appartenere al genere umano. Forse, di fronte a quest’umanità che non ascolta più le “voci di dentro”, quelle della coscienza, appare condivisibile l’atteggiamento dello zio Nicola, un parente che vive con Alberto: nonostante non sia muto, ha deciso di non parlare più, perché ritiene che l’umanità “abbia perduto ogni ritegno”. Teatro Persiani, dal 29 febbraio al 4 marzo 2007 La barca dei comici dai “Mémoires” di Carlo Goldoni di Giorgio Strehler regia Stefano de Luca scene ed ombre di Fabrizio Montecchi musiche Fiorenzo Carpi costumi Luisa Spinatelli (distribuzione in via di definizione) Coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e Teatro Gioco Vita A partire da uno degli episodi più noti e romanzeschi della vita di Goldoni – la fuga, da adolescente, su una barca che portava in tournèe una compagnia di comici – il Piccolo e Teatro Gioco Vita presentano uno spettacolo per i più giovani che racconta il modo in cui il padre del teatro italiano moderno scoprì la propria vocazione teatrale. Il testo originale dei Mémoires di Goldoni, da cui Giorgio Strehler trasse una sceneggiatura per la tv, quindi un copione teatrale ma che non riuscì mai a trasformare in spettacolo, offre a Stefano de Luca, regista ed allievo di Strehler, l’occasione per accompagnare i giovani in un “viaggio al centro del teatro”. Recitazione, teatro d’ombra, marionette, musica, immagini: il teatro in tutte le sue forme, quel teatro che Goldoni tanto amò e che fu tutta la sua vita, si rivela ai giovani, pronto ad esercitare anche su di loro il proprio irresistibile fascino. Perché anche Goldoni fu un ragazzo, vivace e insofferente agli studi, pronto ad emozionarsi di fronte a un palcoscenico di comici dell’Arte, attratto da una vita vagabonda, in giro per il mondo, a raccontare e a raccontarsi un universo di illusioni. Teatro Persiani, dal 30 marzo al 1 aprile 2007 Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala direttrice Anna Maria Prina Lo spettacolo annuale della Scuola di ballo del Teatro alla Scala ha quasi duecento anni, ma, bisogna ammetterlo, portati con grazia ed eleganza. Nato inizialmente come il classico saggio di fine anno offerto al pubblico del capoluogo lombardo, è grazie alle idee innovative dell’allora neo-Direttrice della Scuola, Anna Maria Prina, che nel 1976 prese forma quello che è diventato un appuntamento annuale sia per il pubblico meneghino sia per quello internazionale. L’Incontro con la danza, questo il nome delle prime manifestazioni, era rivolto principalmente alle giovani scolaresche al fine di avvicinarle all’arte tersicorea e alla conoscenza della musica, ma ha sempre avuto una forte valenza didattica anche per gli allievi della Scuola, chiamati a dar prova del loro livello tecnico e artistico. Nel corso degli ultimi quindici anni abbiamo assistito a un costante perfezionamento delle performances offerte dalla Scuola che si sono trasformate in veri r propri spettacoli con grandi afflussi di pubblico e un eccellente impegno professionale da parte dei giovani protagonisti e dei loro maestri. La storica Scuola di Ballo, istituita nel 1813, 35 anni dopo l’apertura del “Nuovo Regio Ducal Teatro alla Scala”, si rinnova nel 1999 con programmi ispirati a concezioni più attuali e lungimiranti: alla tradizionale specializzazione in danza classico-accademica si affianca quella in danza moderno-contemporanea. Gli otto anni complessivi del corso sono suddivisi in cinque anni di corso istituzionale e tre dedicati alle due specializzazioni. Per la danza classico-accademica si utilizza il metodo d’insegnamento italiano fuso con la migliore scuola russa, francese e inglese, nonché con la più recente scuola americana. Il percorso formativo comprende lezioni di tecnica classico-accademica, lavoro sulle punte e tecnica maschile, pas de deux e repertorio classico. Relativamente alla danza contemporanea, il programma prevede l’apprendimento delle più importanti tecniche del patrimonio moderno (Limon, Graham e Cunningham) fino ai più liberi inguaggi contemporanei. Le danze storiche e di carattere, la danza spagnola, il body conditioning (tecnica Pilates e Feldenkrais) e la sbarra a terra, la storia della musica e del balletto e la teoria musicale completano l’iter di preparazione degli allievi. Questi ultimi, al fine di perfezionare la preparazione artistica, hanno la possibilità di partecipare ai balletti e alle opere di cartellone del Teatro alla Scala e allo spettacolo annuale della Scuola che include brani classico-accademici e di stile moderno e/o contemporaneo creati appositamente per la Scuola. I partecipanti frequentano, inoltre, la scuola dell’obbligo e corsi di istruzione superiore istituiti per loro dal Comune di Milano. Teatro Persiani, dal 13 al 15 aprile 2007 Inventato di sana pianta ovvero gli affari del barone Laborde di Hermann Broch traduzione Roberto Rizzo regia Luca Ronconi scene Marco Rossi luci Gerardo Modica con (in ordine di locandina): Massimo De Francovich, Pia Panciotti, Massimo Popolizio, Anna Bonaiuto, Giovanni Crippa, Pasquale Di Filippo (distribuzione in via di definizione) Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Commedia divertente e spregiudicata, con tratti da vaudeville, Inventato di sana pianta… è stata scritta nel 1934, rappresentata per la prima volta nel 1981, ma sembra a tutti gli effetti perfettamente calata nella nostra quotidianità. In un albergo, dove tutta la vicenda si svolge, Laborde, un truffatore che si finge un brillante uomo d’affari, incontra un ricco industriale, Seidler, e ne corteggia la graziosa figlia, Agnes. Laborde è rapidamente smascherato da Seidler, che, tuttavia, è talmente affascinato e divertito dalla personalità di Laborde, da chiedergli di mettersi in affari con lui. Laborde ipotizza perciò un possibile accordo in cui, comprando e rivendendo titoli fittizi riferiti a merce inesistente, i due potranno arricchirsi a spese delle banche, ma soprattutto degli investitori… Contemporaneo di Arthur Schnitzler, come lui viennese e di origine ebraica, Broch fuggì negli Stati Uniti per sottrarsi alle persecuzioni antisemite. Per Ronconi, il suo testo rappresenta il proseguimento di una ricerca intorno ai temi della corruzione morale di uno spaccato sociale e della spregiudicatezza della finanza, già avviata con due precedenti spettacoli: Professor Bernhardi di Schnitzler, rappresentato al Piccolo Teatro Strehler, e Lo specchio del diavolo di Giorgio Ruffolo, allestito a Torino, in occasione dei giochi olimpici invernali e riproposto al Piccolo di Milano. L’occhio di Hermann Broch sottolinea il tratto della spregiudicatezza e della totale assenza di morale come cifra di un’intera società: non è il solo Laborde ad essere sfrontato, ma lo è tutto il mondo intorno a lui. Lo scrupolo non esiste, l’etica è scomparsa. Il mondo si divide tra furbi, vincenti, e non furbi, inesorabilmente perdenti e ridicoli. Il testo, al di là delle connotazioni morali, è una commedia: suo tratto saliente, spiega Ronconi, è “la leggerezza, che fa pensare al cinema di Ernst Lubitsch”. LABORATORI Ottobre/dicembre 2006 Dialoghi tra il cielo e la terra: le prove Laboratorio su un testo di Shakespeare A cura di Laura Pasetti Per le Scuole Superiori e le Università Marzo/aprile 2007 Dalla Riforma Goldoniana ai cartoni animati Lezione pratica di teatro comico per un pubblico curioso A cura di Flavio Albanese Per tutti Maggio/giugno 2007 Laboratorio di scenografia A cura di Leila Fteita Per tutti Tre laboratori per proseguire il percorso iniziato nelle scorse stagioni insieme ai giovani di Recanati. Un percorso che ha consentito di coinvolgere in prima persona tanti ragazzi, facendoli sentire parte di un mondo magico e avvicinandoli a una realtà straordinaria come il teatro. Shakespeare, Goldoni e la scenografia: questi i percorsi a disposizione di coloro che, anche quest’anno, vorranno mettersi in gioco per vivere nuove emozionanti avventure. A partire da Shakespeare e da uno dei suoi testi più misteriosi, Misura per misura, ricco di spunti e punto di partenza ideale per un confronto su temi cari a ogni essere umano, Laura Pasetti, attrice formatasi alla Scuola del Piccolo, propone un laboratorio incentrato sul dialogo e sulle relazioni tra i personaggi. Il lavoro dell’attore è il filo conduttore del laboratorio proposto da Flavio Albanese, un viaggio attraverso la Commedia dell’Arte e la riforma goldoniana del teatro, nel tricentenario della sua nascita. La scenografia, i suoi segreti, la sua storia, la sua insostituibile funzione dei 60 anni di vita del Piccolo Teatro sono infine i temi trattati dal laboratorio condotto da Leila Fteita. A cura del Settore Promozione Pubblico e Proposte Culturali del Piccolo Teatro. RASSEGNE TEATRO RAGAZZI REGIONE MARCHE – XIV EDIZIONE DI RECANATI aperdita d’occhio Storie e racconti fino all’ultimo sguardo Quattordicesima edizione della rassegna di Teatro per Ragazzi “Aperditad’occhio” della città di Recanati. Terzo anno dalla sospirata e felice riapertura del teatro G. Persiani. Un appuntamento tradizionale che, anche grazie alla ripresa estiva, rappresenta per insegnati, bambini e genitori, un piacevole ed istruttivo punto di riferimento per una diversa comunicazione rivolta ai più giovani. Il Teatro del Canguro (Teatro Stabile per l’Infanzia e i giovani della regione Marche) da sempre organizzatore della manifestazione, ha anche per quest’anno predisposto un interessante e stimolante programma. Gli spettacoli saranno suddivisi tra recite in mattinata riservate alle scuole (che potranno come sempre prenotare telefonicamente la partecipazione allo 071-82805) e rappresentazioni alla domenica pomeriggio aperte a tutti. Complessivamente da dicembre 2006 ad aprile 2007 saranno tredici le recite, per dieci differenti titoli di nove Compagnie provenienti da tutta Italia. A Recanati, assieme al Teatro del Canguro ci saranno altri quattro teatri Stabili (Teatro Gioco Vita di Piacenza, La Baracca Teatro Testoni di Bologna, Fontemaggiore di Perugia, Teatro del Buratto di Milano) due Compagnie tra quelle considerate storiche nel settore del Teatro per ragazzi italiano (Teatro Verde di Roma e Compagnia Stilema di Torino) ed infine due giovani compagnie marchigiane che collaborano con lo stesso Teatro del Canguro (Teatrocoibuchi di Pesaro e Arrembaggio Teatro di Ancona). I titoli, come sempre accade nel teatro per ragazzi, spazieranno dalle fiabe tradizionali (I tre porcellini, La bella addormentata, Il gatto con gli stivali e l’atteso Pinocchio del Canguro) ad altre elaborazioni drammaturgiche dove il gioco e la fantasia s’intrecciano a riferimenti letterari e spunti derivanti dall’esperienza quotidiana di bambini e ragazzi. RASSEGNE TEATRO RAGAZZI REGIONE MARCHE – XIV EDIZIONE DI RECANATI aperdita d’occhio Storie e racconti fino all’ultimo sguardo 5 novembre 2006 I tre porcellini di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini Fontemaggiore 5 e 6 dicembre 2006 Pepè e Stella adattamento teatrale Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi Teatro Gioco Vita 18 e 19 gennaio 2007 Il Cavalier Porcello Testo e regia Roberto Frabetti La Baracca – Teatro Testoni 8 e 9 febbraio 2007 Pinocchioo! di Lino Terra, Renato Patarca, Fabrizio Valentini, Nicoletta Briganti, Natascia Zanni Teatro del Canguro 21 febbraio 2007 Fanciulli di ferro di Geppina Sica regia Elisa Sicon Teatro del Buratto 16 marzo 2007 Shake-Shake-Shake! Di Andrea Caimmi Arrembaggio Teatro 25 e 26 marzo 2007 La bella addormentata Di Andrea Calabretta Teatro Verde 3 aprile 2007 Un gatto con gli stivali? Scritto e diretto da Lino Terra Teatro Coibuchi – Teatro del Canguro