Circuiti RC (vedi pag 127 Caforio - Ferilli) Carica del condensatore. Un condensatore di capacità C, inizialmente scarico, viene collegato tramite una resistenza R ai poli di un generatore di f.e.m. f. Dalla seconda legge di Kirchhoff ricaviamo l'equazione del circuito: q f = Ri (la d.d.p. ai capi della pila si distribuisce tra il condensatore e la resistenza). C Poiché i= dq , possiamo scrivere: RC q ' q=Cf . dt Dal punto di vista matematico, si tratta di una equazione differenziale lineare del primo ordine, a coefficienti costanti, non omogenea. Per risolverla, consideriamo intanto l'equazione omogenea associata: RC q ' q=0 . Essa ammette delle soluzioni della forma qt = A e kt . Per determinare k, sostituiamo q t nell'equazione omogenea e dividiamo per A e kt , ottenendo così l'equazione caratteristica: RC k 1=0 ⇒ k =− 1 . RC Le soluzioni dell'equazione omogenea sono tutte e sole le funzioni della forma: q om= A e − t RC . La quantità =RC viene detta costante di tempo o tempo caratteristico del circuito. Essa ci informa che per t= la grandezza q om è diminuita di un fattore e rispetto al suo valore iniziale. Dobbiamo ora determinare una soluzione particolare dell'equazione non omogenea. Poiché il termine indipendente da q è costante, cerchiamo la soluzione particolare tra le funzioni costanti, e quindi imponiamo che q ' =0 . Ricaviamo quindi: q part =Cf . La soluzione generale dell'equazione non omogenea è quindi data dalla soluzione generale dell'equazione omogenea e da una soluzione particolare dell'equazione non omogenea: q gen = A e − t RC Cf . Per determinare il valore della costante indeterminata A, imponiamo la condizione iniziale q 0=0 , ovvero che il condensatore fosse inizialmente scarico. Ricaviamo quindi: ACf =0 ⇒ A=−Cf . Pertanto, la soluzione dell'equazione del circuito che rispetta la condizione iniziale data è: − qt =Cf 1−e t RC . Osserva che all'istante t=0 la carica sulle armature del condensatore è nulla, mentre per t ∞ , essa tende asintoticamente al valore massimo q=Cf che deriva dalla definizione di capacità di un condensatore. t − dq f RC Poiché i= , ricaviamo l'intensità della corrente che scorre nel circuito: i t = e . dt R Osserviamo che per t=0 la corrente è i 0= f , ovvero quella data dalla legge di Ohm nel caso R in cui il circuito sia puramente resistivo, mentre per t ∞ , essa tende a zero, in quanto il condensatore si comporta come un circuito aperto. t − q Scriviamo infine la d.d.p. tra le armature del condensatore: V t = = f 1−e RC che varia da C zero al valore massimo f dato dalla f.e.m. della pila. Scarica del condensatore. Mancando il generatore, l'equazione del circuito è semplicemente: Come abbiamo visto, essa ammette la soluzione q om= A e − t RC q Ri=0 ⇒ RC q ' q=0 . C . In alternativa, possiamo considerarla come un'equazione differenziale a variabili separabili, scrivendo: RC dq dq −dt =−q ⇒ = . dt q RC t Integrando, ricaviamo: ln q=− t − c − t c ⇒ q=e RC = A e RC . RC Per determinare il valore della costante indeterminata A, imponiamo la condizione che all'istante iniziale la carica sulle armature del condensatore abbia un certo valore Q che possiamo determinare sperimentalmente. − Quindi: A=Q e la soluzione che verifica tale condizione iniziale è: q t =Q e t RC , in cui il valore della carica decresce esponenzialmente da Q a zero. t Ricaviamo infine la corrente nel circuito: i t = dq Q − RC e la d.d.p. tra le armature del =− e dt RC t q Q − condensatore: V t = = e RC . C C Entrambe queste quantità decrescono in maniera esponenziale verso il valore zero.