Distaccamento Volontari Caselle Torinese
5) RADIOATTIVITA’
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5.1 Radioattività
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Parlando di radioattività bisogna partire dai concetti introduttivi di fisica nucleare.
5.1.1 L’atomo
L’atomo può essere definito la più piccola parte di un elemento che ne conserva ancora
tutte le caratteristiche.
Per elemento s’intende uno dei 92 componenti base presenti in natura es. Alluminio (AL),
Ferro (FE), Idrogeno (H), Zolfo (S) ecc…
L’atomo è costituito da un nucleo nel quale si trovano particelle di carica positiva
(Protoni) e particelle dello stesso peso dei protoni ma prive di carica elettrica (Neutroni), e da
orbite sulle quali ruotano particelle dotate di carica negativa (Elettroni) 1840 volte più leggere
dei protoni.
Pertanto il peso degli Elettroni è enormemente inferiore a quello dei Protoni e dei
Neutroni, per cui si può dire che la massa dell’Atomo è tutta concentrata nel nucleo.
5.1.2 La molecola
La Molecola è un insieme di Atomi uguali o diversi fra loro e può essere definita come la
più piccola parte di una sostanza composta conservandone ancora tutte le caratteristiche.
5.1.3 Gli isotopi
Gli Isotopi sono elementi che occupano posto nella tavola periodica, avendo uno stesso
numero di Protoni (e di Elettroni) ma che differiscono per il numero dei Neutroni.
5.1.4 La radioattività
Internamente ad un nucleo sono presenti due forze delle quali una coulombiana (protoni
dello stesso segno che si respingono) ed una nucleare (mutua attrazione fra le masse). Esiste
tra queste due forze, che però si può rompere con la conseguenza che qualcuno di questi
componenti riesca a sfuggire. Poiché queste due forze agiscono diversamente (l’intensità e
distanze differenti: la forza di attrazione nucleare è molto più forte di quella coulombiana,
nello stesso tempo si fa sentire su distanze molto più piccole) può nascere uno squilibrio che
porta alla radioattività. La radioattività può definirsi come una fuga molto veloce di particelle
o gruppi di particelle dall’interno di un nucleo. In molti casi può liberarsi energia, e pertanto
questo tipo di radiazione non è particellare ma è costituito da onde elettromagnetiche come
quelle della luce. La rottura dell’equilibrio delle forze provoca il fenomeno della radioattività,
può essere spontanea o indotta artificialmente. Il fenomeno di rottura dell’equilibrio con
emissione di particelle o energia si chiama disintegrazione nucleare.
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5.1.5 Tipi di radiazioni
La disintegrazione dei nuclei può provocare come visto, l’emissione di componenti di
vario tipo, ne conseguono diverse forme di radioattività.
•
Radiazioni Alfa
Radiazione corpuscolare composta da due protoni e due neutroni, è dotata di due cariche
positive (dovute ai protoni). Molto ionizzante-debolmente penetrante (100 volte meno dei
raggi beta) fa circa 7 cm di percorso in aria.
•
Radiazioni Beta
Radiazione corpuscolare dotata di una carica negativa, è simile all’elettrone, da cui
differisce solo per la sua origine nucleare. Molto ionizzante-debolmente penetrante (100
volte meno dei raggi gamma) in aria percorre circa 5 mt.
•
Radiazioni Gamma
Radiazione elettromagnetica simile alla luce, ovviamente, priva di carica elettrica e di
massa. Poco ionizzante-molto penetrante. In aria percorre circa 3 km.
•
Radiazione X
Radiazione elettromagnetica simile alla gamma da cui differisce per la sua origine, in
generale per l’energia associata. Poco ionizzante-fortemente penetrante.
5.2 Unità di misura
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5.2.1 Curie
Quantità di nuclide radioattivo nella quale il numero di disintegrazioni per secondo è di
3,7 x 10: esso rappresenta l’unità radioattiva.
5.2.2 Rad
Unità di misura della dose assorbita. Un Rad è uguale a 100 erg (unità di misura
dell’energia) per grammo di sostanza irradiata nel punto preso in esame.
5.2.3 Rem
Dose di radiazione ionizzante che assorbita dal corpo umano, produce un effetto biologico,
identico a quello prodotto nello stesso tessuto, dall’assorbimento di un Rad di raggi X. I raggi
X usati come riferimento sono quelli che producono una ionizzazione specifica media uguale
a 100 copie di ioni per micron di percorso in acqua. Ciò corrisponde a raggi X di circa 250
chilovolt.
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5.2.4 Roentengen
Unità di misura della dose di esposizione di raggi X o gamma, tale che l’emissione
corpuscolare ad essa assorbita per 0,001293 grammi di aria. Produce in aria ioni portanti
un’unità elettrostatica di elettricità dell’uno o dell’altro segno.
Per misurare la radioattività si usano strumenti che misurano l’intensità di dose di
esposizione, per cui sono tarati in:
ROENTENGEN / ORA / : R / H
oppure si può avere il:
MILLIROENTENGEN / ORA : M R / H
tenendo conto che le norme fissano in Rem le dosi assimilabili, possono a favore della
sicurezza ritenere che l’assorbimento di un Rem equivalga all’assorbimento di un Rad.
1 REM = 1 RAD = 1 ROENTENGEN
siccome gli strumenti sono tarati in “Roentengen” si usa abitualmente esprimere in “Rem”
le letture fatte in Roentengen.
5.2.5 Dosi massime assimilabili
Dose oraria
2,5
m rem/ora
Dose giornaliera
20
m rem/giornaliera
Dose settimanale
100
m rem/settimanale
Dose annuale
5 rem
Dose massima assimilabile per una irradiazione eccezionale concordata somministrabile
anche una sola volta: 12,5 Rem.
L’assorbimento di una sola volta di una dose di 3 Rem è ammesso solo in caso di stretta
necessità, dopo tale esposizione è vietato assumere altre dosi per un minimo di 13 settimane.
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5.2.6 Comportamento da assumere in caso di intervento con sostanze radioattive coinvolte
Quando si giunge sul luogo dell’intervento e si viene informati che vi sono coinvolte
sostanze o scorie radioattive bisogna subito:
•
•
•
•
•
informare subito la sala operativa dell’accaduto
allontanare il più possibile la popolazione anche con l’aiuto delle forze dell’ordine
mettere il mezzo distante dal luogo dell’intervento e metterlo sopravento
non avvicinarsi al luogo dell’intervento
rintracciare un responsabile, chiedere tutte le informazioni possibili (sostanze, attività,
radiazioni ecc…)
• comunicare urgentemente il tutto alla sala operativa, la quale ha già provveduto ad
allertare gli organi competenti
• attendere il nucleo radiometrico
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