EDUCAZIONE ALL`AMORE

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CAPITOLO QUINTO
EDUCAZIONE ALL'AMORE
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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L'aspello fondamentale dell'orientamento produllivo del carallere è costituito dall'amore, la cui autenticità è provata soprattutto dal "dare" che si
esprime nell'interessamento per l'altro, nella responsabilità, nel rispetto,
nello sforzo di comprensione.
Un ostacolo a vivere l'amore produttivo è rappresentato dal narcisismo
sia individuale sia sociale, che distorce il rapporto con gli altri.
L'amore viene quindi analizzato come amore tra genitori efigli, come
amore di sé in equilibrio con l'amore degli altri ed infine nel suo rapporto
con la sessualità.
Da questa analisi scaturisce che, per Fromm, educare all'amore significa educare la persona nella sua integralità.
1. Amore produttivo
Fromm riconosce che l'orientamento produuivo, che abbiamo analizzato precedentemente, può esprimersi nel campo del pensiero come comprensione del mondo attraverso la ragione; nel campo dell'azione come
lavoro produuivo e nel campo del sentimento come esperienza di unione
tra l'uomo e la natura attraverso l'amore.
Tutta la problematicità dell'esistenza umana, cioè della razionalità
dell'uomo con se stesso, con il mondo e con gli altri, dovrebbe avere una
soluzione produttiva a livello razionale, lavorativo e sentimentale.
Per Fromm, quindi, anche l'amore è un aspetto fondamentale
dell'orientamento produttivo del carauere 1•
L'Autore considera l'amore come unica soluzione aU'eterno problema
dell'uomo: il problema di come superare l'isolamento dell'io, prigione costruita sul narcisismo, e raggiungere l'unione con gli altri, preservando al
tcmpo stesso la propria individualità e integrità nel suo valore unico e
fondamentale. Infatti, in tale esperienza, per Fromm, "una sola passione
può soddisfare il bisogno dell'uomo di unire se stesso al mondo e di conseguire neIlo stesso tempo un senso di dignità e di individualità: l'amore.
Amore è unione con qualcuno o qualche cosa, al di fuori di se stessi, che
consente di preservare la solitudine e /'integrità di se stessi ... Nell'atto
amoroso io sono uno con tutti, e tuttavia me stesso, un essere umano
unico, separato, limitato, morale. Infatti proprio dalla polarità tra separazione e unione l'amore nasce e rinasce"2.
L'antinomia tra indipendenza e unione è superata soltanto dall'amore
produttivo. E' proprio la produttività che dà all'amore il potere di preservare l'integrità dell'io c la fusione con l'altro.
L'amore quindi è un !)otere dell'uomo: pur essendo orientato verso
l'unione (c'è infatti in essu la necessità di unirsi ad un altro), permette
all'individuo di essere se stesso e mantenersi nella sua integrità e individualità.
Tutti oggi parlano dell'amore, pensando di conoscerne l'essenza. Spesso però, secondo Fromm, l'uomo si forma dell'amore un concetto riduttivo, o ancor peggio, errato.
Comunemente si afferma che l'amore è gratuito, viene da sé, nasce in
modo spontaneo, senza alcun impegno. Tale atteggiamento trova le proprie motivazioni in alcune premesse.
La prima si ricollega al narcisismo che l'educazione, anche progressiva, non ha saputo portare a maturazione. Molti, infatti, sostengono che
'amore' coincida con "essere amati" e, quindi, cercano di appropriarsi di determinate qualità, che possano essere apprezzate dagli altri e suscitare sentimenù di ammirazione e di attrazione.
Si ritiene che il successo, la bellezza, la ricchezza, i modi brillanti,
diano maggiori possibilità di essere amati. Questi individui non sono capaci di sostanziare il loro rapporto sociale di amore autentico; l'amore invece, in questo caso, viene ridotto a pura relazionalità esterna3.
La seconda premessa per sostenere la lCOria che nulla vi è da apprendere
in materia d'amore è, per Fromm, il ritenere che il problema dell'amore sia
in fondo il problema della ricerca di un "oggetto" e non il problema di una
facoltà.
L'amore sarebbe la risposta ad un oggetto che ci graùfica; una reattivi-
1 Secondo Fromm la soluzione completa al problema dell'esistenza "sta nella
conquista dell 'unione interpcrsonalc, nella fUSione con un'ahra persona, nell"amore" .
E. FROMM, L'arte d'amare, p. 32.
83
2 E. FROMM, Psicanalisi della società contunporan~a, p. 39.
3 Cfr. E. FROMM, L'arte d'amar~, pp. 13-14.
84
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
tà ad un incontro con u~ oggetto giusto. Si ritiene che amare sia semplice: ~ppunto un mec~amsmo psichico ch~ si attiva automaticamente, per
CUl Il problema conSiste nel trovare il vero oggetto da amare4.
S,eco~~o F~omm, invece, l'amore non è un fenomeno di passività, e
n~n ~ on?manamente suscitato da un oggetto, né è uno scambio di dotazlom S~Ialmente quotate; l'amore è un atteggiamento, è una facoltà: un
modo di affrontare la vita.
Se l'amo~c fosse una risposta ad una sollecitazione esterna, non avreb~ autonomia ~ continuità, sarebbe condizionato dalla presenza e dalla
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malterabilità dell'oggetto.
Questa è, a par:ere di Fromm, la causa delle crisi coniugali, in quanto
un amore possessIvo non tollera mutamenti nell'altro che è oggetto di
amore.
Pe~ Fr~mm, invece, l'amore è vita, comunione di vita; amare una persona slgmfica amare la sua vita, la sua umanità singolare in tutte le sue
manifestazioni attuali e future. Scrive Fromm: "l'amore è possibile solo
se due persone comunicano tra loro dal profondo dclloro essere, vale a dire
se ognuna delle due sente se stessa dal centro del proprio essere. Solo in
questa 'esperienza profonda' è la realtà umana, solo là è la vita, solo là è la
base per l'amore"s.
D'altra pane è indispensabile "convincersi che l'amore è un'arte come
la vita è un'ane"6, e, pertanto, processo di apprendimento sia teorico sia
pratic07•
Inoltre, per diventare "maestri" nell'arte di amare, occorre essere real-
men~e c~nvinti che l'amore è importante per una vita equilibrata e per il
raggmnglffiemo della felicità 8•
" Am~~ ?~r Fromm è "un'attività", propria della categoria della
produtuvila ; è un potere che infrange il muro che divide un uomo da un
altro. Richiamandosi a Spinoza, Fromm distingue azioni e passioni: la
4 CCr. E. FROMM, L'arie d'amart!, p. 14.
5 E. FROMM, L'arll! d'amart!, p. 128.
6 E. FROMM, L'arll! d'amare. p. 17.
, 7 ~ psi~naIisi ~a ri~tulamente smascherato le varie illusioni circa l'amore.
.d _
L arte dt amare e difficile. Dt fallO afCerma Daco: "il vero amore esige cond"
.
'nfI' " ,
IZlOni ra
contane, I esslbill; e ~o~a~e che uno stato pregnante e ricco sia raggiunto solo
dopo numerose. affermaZiOni di s~. Credere d'amare e amare veramente sono due cose
opposte, come il nord e il sud". P. DAco, Cht! cos'~ la psicologia Firenze 1960 pp
361-362.
' .
8
Cfr. E. FROMM, L'arlt! di amart!, pp. 17-18.
85
brama è qualcosa che si subisce, mentre l'azione si esprime solo nella libertà, Si comprende il carauere di attività nell'amore se lo si intende come
un dare prima che un avere9 • L'amore è qualcosa di attivo: questa attività è
percepita attraverso la luce di qlle'la Idca: dare.
In qualsiasi orientamento non-produttivo "dare" significa privarsi, laddove per il carattere produttivo "dare" è ricchezza, è potere: è proprio
nell'atto di dare che l'uomo prova la sua forza, il suo potere, la sua ricchezza e pone le premesse dello stesso avere. Nello stesso dare, quindi,
l'uomo fa l'esperienza della sua forza, della sua capacità, del suo potere.
Dare genera più felicità che ricevere; poiché ncl dare c'è l'espressione della
propria vitalità, ne consegue una gioia c una forza nuova lO ,
Sicché per Fromm si tratta di un dare che non è principalmente rinuncia o sacrificio, né tanto meno un impoverirsi. Dare agli altri significa offrire ciò che vi è di più vivo in noi (gioia, interessi...) e così suscitare ciò
che di vivo è nell 'altro; per questo motivo l'amore spontaneo è affermazione dell'altro; per cui in amore dare significa fare dell'altra persona un essere
che dà, significa nutrire la vitalità dell'altro e mettecIo a sua volta in condizione di essere oggetto di donazione l l.
La persona che educa, prima di tutto, deve far propria quest'arte, per
poterla poi comunicare in modo adeguato.
Sicché sul piano educativo si tratta di far passare il bambino dallo stato di narcisismo e di egocentrismo ad una condizione in cui avverta la necessità di produrre amore, cioè di orientare l'atteggiamento dell'essere
amato all'amore e sentire in sé che amare è più soddisfacente che essere
amaù: "l'amore infanlile segue il principio: amo perché sono amalo.
L'amore maluro segue il principio: sono amalO perché amo. L'amore immaluro dice: li amo perché ho bisogno di le. L'amore maluro dice: ho bisogno di le perché li amo"l2.
Analizziamo ora i caratteri che, a parere di Fromm, ci aiutano a definire l'amore autentico. Infalli, "l'amore produttivo si fonda su alcuni ele-
9 "L'amore è un senlimento auivo ... il suo carallere allivo può e.ssere sintetizzalO nel concetto che amare è soprattullo ·dare· ... e non ricevere". E. fROMM, L'arIe
d'amart!, p. 37.
IO Rileva Fromm: " ... questa sensazione di vilalilà e di potenza mi riempie di
gioia ... Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perch~ in
quell'atlO mi sento vivo". E. fROMM, L'arIe d'amare, p. 38.
11 Cfr. E. FROMM, L'arIe d'amare, pp. 39-40.
12 E. FROMM, L'arte d'amart!, p. 57, sOl101. ns.
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Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
~enti comuni a tutte le forme di amore: la premura, la responsabilità, il
nspetto, c la conoscenza 13 .
a) L'amore è sincero interessamento per la vita c la crescita di ciò che
l4
amiamo . Possiamo vedere tale aspetto dell'amore, ad esempio, nelle
"cure" che la madre rivolge al bambino.
La persona interessata trascende il proprio "ego" e si apre all'altro per
comprenderlo intellelluaimente cd emotivamente.
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L'interesse quindi implica il desiderio dell'altro secondo le sue potenzialilà e modaliLà.
.. b) L'interesse anivo implica un altro aspetto dell'amore: la responsabilita. ~a pers?na che ama prodUllivamente avvene che la vita dell'altro per
mollI aspettI le appartiene. "Chi ama si sente responsabile dei suoi simili.
così come si senle responsabile di se stesso"IS.
La vita altrui è oggellO di preoccupazione e di interesse come la nostra
esistenza: la persona responsabile cerca scmpre lo sviluppo e la felicità altrui.
Spesso la responsabilità è confusa con il dovere, imposto dall'esterno.
Invece, per Fromm, la responsabilità è un allo strettamente personale, è il
frUllO di un allO di volontà che si colloca quindi nella sfera della libertà.
Responsabilità, in definitiva, vuoI dire essere pronti a risponderc ai bisogni psichi ci dell'altra persona. Sicché essere e sentirsi responsabili significa aver superato il proprio narcisismo, non per un dovere imposto,
ma per un intimo, spontaneo e libero impulso personalel6.
c) La persona che ama produttivamente, inoltre, rispetta l'altro. Una
persona davvero matura non pretcnde che gli altri si adeguino alle proprie
caratteristiche, anzi vuole che l'altra persona si sviluppi esprimendo in
pienezza le potenzialità di cui è dotata, nella libertà e nella solidarielà.
II rispeuo comporta che il senso di responsabilità non sconfmi nel dominio degli altri; compona vedere la persona com'è, prendere coscienza
della sua individualità unica, preoccupandosi che l'altra cresca c si sviluppi
così com'è l ?
La persona che ama produttivamente conusce profondamente l'altro, penetrando fino in fondo al suo essere, nel suo intimo, giungendo così alla
comprensione delle motivazioni della situazione vissuta dall'altro I8 .
Conoscere significa, in sostan7.a. tentare di penetrare il "segreto
dell'uomo", anche se l'uomo si rivela un abisso senza fine. Sicché più penetriamo nel nostro intimo, o neU'intimo di un altro, più la meta ci sfugge l9 •
Tale conoscenza non può svolgersi attraverso l'esperienza del pensiero, ma attraverso l'esperienza dell'amore. In tal senso Fromm afferma:
"Amore è pene trazione attiva dell'altra persona, nella quale il mio desiderio
di conoscere è placato dall'unione... L'unico modo per conoscere profondamente un essere è l'atto di amare; questo atto supera il pensiero, supera le
parole"20.
Si tratta , quindi, di cogliere la vera essenza di un'altra persona: è una
"connaissance du coeur", come dice Paseal; ma non conosciamo questa
persona solo nel modo astratto o staccato con cui cogliamo i fatti scientifici; ci avviciniamo a lei con un moto di tutto l'essere, e con lei ci fondiamo. E' una fusione vitale, esistenziale21 •
Mi pare di poter affermare che il pensiero di Fromm è in linea con la
filosofia personalista e la psicologia umanistica, tendenti a riconoscere
neU'amore, e particolarmente in quello coniugale, una tra le più grandi forze umanizzatrici e personalizzanti della vita22•
2. Condizioni per vivere l'amore produttivo
Abbiamo detto che l'amore per Fromm è un'ane e, in quanto tale, implica una teoria ed una pratica di apprendimento.
Ceno il discorso non è semplice, perehé l'esperienza dell'amore, per
d) Infine caratteristica dell'amore è la conoscenza.
18
Afferma Fromm : "Ogni conoscenza dell'altra persona è reale solo se si basa
sul fatto che io provo dentro di me ciò che prova l'altro". E. FROMM, La rivoll4ione
della speranza, p. 15.
19 Cfr. E. FROMM, L'arte di amare , pp. 44-45.
20 E. FRoMM,L'ar/e d'amare, pp. 45-46.
21 E' il pensiero che cogliamo anche in: O. SCIIWARZ, PsicologiJJ del sesso, Mi·
lano 1965, p. 102; cfr. pure A. H. MASLOW, MotivazUJne e personalità, Armando, Ro·
Cfr. E. FROMM, L'artt di amare, p.41.
Cfr. E. FRoM.\I,Lartt dI amare, p. 41.
15 E. FROMM, L'arte di amare, p. 43. sOl/ol. ns.
16 Cfr. E. FROMM, La rivoluzione della speranza, pp. 77.18.
11 Cfr. E. FROMM, L'am d'amare, p. 43.
13
14
ma 1913, pp. 306-309.
22 "Si potrebbe quasi dire che io esisto nella misura in cui esisto per gli altri e,
al limite. che essere significa amare". E. MouNIER,/1 personalismo, A VE, Roma
1964, p . 49.
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Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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"possederla" realmente, deve essere viSSllia da ogni individuo. Ad ogni
modo è possibile accostarsi alla sua pratil:a mediante un apprendimento significativo dell'amore.
La pratica di un'ane, afferma Fromm, richiede disciplina, concentrazione, pazienza e supremo interesse. Tali condizioni sono cssenziali anche
per una vera "pratica" dell'amore.
Anzitutto la discipllfla. Quando, in talc ambito, si parla di "disciplina"
non si intende, ad esempiO, quella che è imposta nella sfera del lavoro,
bensì ci si riferisce ad una forma di autodisciplina, troppo spesso trascurata, derivante da una libera c matura scelta dcll'individuo23 •
Occorre, proprio in l/lIcsto senso, disciplinare la propria esistenza, pena, in caso contrario, il disoricntamento e la superficialità24•
Fromm, poi, scende al concreto: alzarsi ad un'ora regolare, dedicare un
certo tempo durante la giornata alla lettura, alla meditazione, alla passeggiata senza indulgere in attività evasive, senza mangiare e bere in eccedenza. Sono tutte regole il cui risultato potrà essere avvertito come qualcosa
di gradevole e di bcnefico25 •
L'uomo nclla società industriale manca spesso di un'altra importante
condizione per una positiva pratica dell'amore, com c pcr tutte le altre
"attività": la capacità di concentrazione. Nella vita di ogni giorno
l'individuo, a motivo delle attività che svolge, diventa incapace di concentrarsi su se stesso. La solitudine invece è una condizione dcll'amore26 • Solo quando l'uomo sa restare solo, il suo attaccamento per un'altra persona
può essere amore. L'incapacità invece a restare solo con se stesso, si riflctte, senza dubbio, anche nel rapporto con gli altri.
La pratica di ogni arte, e quindi anche dell'amore, richiede anche la pazienza cui non siamo abituati, ma che possiamo cogliere osservando, ad
esempio, un bimbo che impara a camminare: egli impara lentamente facendo tanti errori senza scoraggiarsi, migliorando solo gradualmente27 •
23
Affenna Fromm :
"n
problema non è soltanto quello della disciplina nella
Infine la pratica di ogni arte, e quindi anche dell'arie di amare, esige un
vivo intcresse 28 • Non è possibile improvvisarsi maC<;ln ncll'ane di amare!
Occorre dedicarvi tutta l'esistenza. L'individuo diventa produttivo nelle diverse sfcre della vita soltanto quando riesce ad esprimere positivamente le
proprie potcnzialità29 ,
Per imparare l'ane di amare è neccssario altresì superare l'ostacolo del
narcisismo che porta l'individuo ad una visione distorta e non obicttiva
della rcalli!. Per cssere obiettivi, inoltre, bisogna usare la "ragione", ma la
premessa che condiziona il buon uso della ragione è l'umiltà.
L'adcsione in ogni circostanza alla soggeLLività, alla ragione e
all'umilÙl pone l'uomo sulla strada dell'amore.
E' impossibile amare e, al tempo stcsso, non vivere produttivamente
in tutte le altre sfere dell'esistenza umana.
Alla base di tale orientamento c'è la fede razionale, intesa da Fromm
come "una convinzione radicata nella propria esperienza di pensiero o di
sentimento"30; nella sfera dellc relazioni umane la fede è una condizione
indispensabile per l'amicizia e per l'amore. "Avere fede" in un'altra persona
è avere fiducia nella immutabilità di ciò che in essa è basilare, come il rispeuo della vita e della dignità umana.
Allo stesso modo occorre avere fede in noi stessi, nella nostra immutabilità, neU'individualità irriducibile, nel nucleo unico della nostra personalità, che permane al di là di ogni cambiament031 • Solo chi ha fede nella
propria capacità, amando, di produrre amore, può averla negli altri .
Anche l'educazione implica fede nelle potenzialità del bambino e del
suo sviluppo. L'cducazione può essere appunto favorita da persone già
orientate produttivamente e che, quindi, sappiano amare. Ad esempio, la
funzione del maestro, nell'ambito scolastico, non dovrebbe essere solo
quella di informare, bensì anche quella di comunicare certe qualiÙl umane 32 •
Infalli, educare "significa aiutare il bambino a realizzare le sue polenzialità"33. Il processo educativo deve, cioè, suscitare nell'individuo, attraverso l'assunzione di valori, la fede nella vita ed una solida capacità di
orientamento.
pratica di una panicolare ane, è quello della disciplina in una intera vita". E. FROMM,
L'arie d'amare, p. 138.
24 Emerge chiara una conclusione pedagogica: l'educazione deve promuovere in
modo positivo l'autodisciplina, soprattutto quando l'individuo è in tenera età.
25 Cfr. E. FROMM, L'arie di amare, p. 139.
26 E. FROMM, L'arie d'amare, p. 140.
27 Cfr. E. FROMM, L'arie d'amare, p. 146.
28
29
30
31
32
33
Cfr. E. FROMM, L'arie di amau, p. 140.
Cfr. E. FROMM , L'arie d'amare, p. 141.
E. FROMo'!, L'arie d'amare, p. 153.
Cfr. E. FROMM, L'arie d'amare, p. 155.
Cfr. E. FItOMM, L'arie d 'amare, p. 148.
E. FROMM, L'arie d'amare, p. 156.
89
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Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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Se i~vcce manca la fiducia nclle possibilità di sviluppo dell'uomo,
l'educazione corre il rischio di diventare "manipolazione" e "cocrcizione"34.
Sor~e, p~rò, a qu~sto punto un problema: se l'amore è un modo di rapp?rtar~l, se l amore diventa una realtil clelia vita, esso deve incidere in ogni
Slluazlone umana e realizz<lrsi in ogni relazione dell'esistenza dell'uomo.
"Accettare questo principio - scrive Fromm - significa in realtà apportare un cambiamento radicale nei propri rapporti umani"35.
Ma tUllO ciò sembra essere in stridente contraslO con l'attuale situazione economico-:o.ociale fondata sui propri vantaggi sociali e govcrnata dal
pr~ncipio dell'egOLismo, mitigato solo dal principio etico della giustizia
(VI do quanto voi mi date) 1". E' allora possibile partecipare alla vita sociale e al tempo stesso amare?
Alcuni, come i monaci crisliani e altre persone come Tolstoj, A.
Schweitzer e S. Weil h.mno dato una risposta radicale decidendo di ritirarsi
dal mondo o di vivere del tutto contro corrente. Altri dicono che c'è assoluta incompalibilità fm l'amore e la vita normale della società, per cui parIare dell'amore significa fare una predica vana nella partecipazione alla
"frode gcncralc"37.
Il falto è che tale radicalismo porta alla "inazione" e alla "disperazione
nichilista". Fromm, pur rilevando la suddetta contraddizione a livello di
principio astratlo, sostiene che la moderna società, vista concretamente, è
un fenomeno complesso ed in continua evoluzione, per cui esiste
all'interno di una struttura incomprensibile, una possibilità di anticonformismo e di giudizio critic038 •
Senza dubbio l'amore è un fenomeno marginale nella società attuale, e
persone orientale all'amore sono l'eccezione; tuttavia ci si può formare a
tale orientamento.
Di conseguenza afferma Fromm: "coloro che credono veramente nell'amore come nell'unica soluzione razionale al problema dell'esistenza umana
devono allora arrivare alla conclusione che ceni cambiamenti importanti e
radicali nella nostra Struttura sociale sono necessari, se l'amore deve diventare un fenomeno sociale e non un fenomeno marginale e individuale"39.
3. Narcisismo ostacolo all'amore
Fromm riprende la tematica del narcisismo di Freud impostandola però
su basi meno meccanicistiche e più dinamiche e mOlivazionali, con la
scissione del rapporto libido-narcisismo. Sicché alla base del narcisismo
sono individuabili energie motivanti che, con opportuni interventi educativi, possono essere incanalate e modificate.
Fromm fa propria la distinzione proposta da Freud fra narcisismo
"primario" e "secondario"4o.
Il narcisismo primario è un fenomeno normale dello sviluppo psicologico c mentale del bambino. Si ha lo sviluppo dell'individuo quando avviene il passaggio dal narcisismo assoluto all'amore dell'oggetto, alla
capacità di ragionamento obiettivo; tuttavia il narcisismo primario, pur
non scomparendo del tutto, viene ridotto ad una soglia minimale socialmente acceuabile41 . Ma quando il narcisismo permane in modo considerevole nell'adulto che ritira la sua carica libidica dal suo mondo esterno da
cui non riceve alcuna gratificazione e la reinveste su se stesso, ha luogo
40 CCr. E. FROMM, PsicaNllisi della società conlemporanea, p. 42. "In Freud il
concetto di narcisismo è molto ristretto, perché evoluto sui Condamenti delle teorie
della libido e perché applicato soprauuuo in relazione ai problemi emergenti da individui psichicamenle maIali, Ben scarsa attenzione dedica invece al narcisismo
dell'uomo nonnale" . E. FROMM, AlclUle riflessioni posl-mar)!iane e posl·freudiane sulla
re/igioM e sulla religiosità, in Concili""" 1972/6, p. 287.
41 Cfr. E. FRoMM, Psicanalisi dell'amore, p. 84.
34 E. FRO:.tM, L'arie di amare, p. 156.
35 E. FRO:.t.\I, L'arll d'amare, p. 161.
36 Cfr.E. FRO~1.\I, L'arle d'amare, p. 163.
37 Cfr. E. FROMM, L'arle d'amare, p. 163.
38 Cfr. E. FRO~lM, L'arIe d'amare, p. 164.
39
E' evidente che. se davvero ,'amore rappresenta l'unica soluzione al
problema dell'esistenza, dobbi;lI11o fare in modo che si creino condizioni
favorevoli al suo sviluppo.
In altre parole dobbiamo impegnarci nella costruzione di una società
autenticamente "educante", avvalorando primariamente la famiglia, luogo
privilegiato di ogni processo educativo, ma poi anche l'ambiente scolastico e tulte le altre "iniziative" adatte a tale scopo (centri giovanli, culturali,
ccc.).
Le responsabilitil degli educatori sono notevoli. E' importante, a nostro parere, che i diverSI "ambienti" collaborino strettamente tra loro al fine di favorire attraverso una rcale unità di intenti, il sorgere e il maturarsi
di persone sane ed equilibrate.
E. FRO:.t.\I, L'arte d'amare, pp. 164.165.
91
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il narcisismo secondario, che può generare gravi alterazioni "patologiche"
della personalità42 •
Fromm distingue anche forme di narcisismo sociale da forme di narcisisma individuale.
Per la persona narcisista esiste una sola realtà: i suoi processi mentali
e i suoi bisogni. La persona, perciò, non avverte l'esigenza di collegarsi
con alcunché, si considera "grande" per le qualità che ha e man mano si allontana sempre più dalla realtà43 . In tal senso afferma Fromm:
"L'orientamento narcisistico serve a far sentire come rcaltà solo ciò che
esiste dentro di noi, mentre i fenomeni del mondo esterno, non hanno realtà in se stessi, ma sono considerati solo dal punto di vista dell'utilità o del
pericolo che rappresentano per noi"44.
Il narcisista spesso non assume tutta la propria persona ad oggetto del
suo narcisismo, ma si viene ad identificare con un solo aspetto parziale
della propria personalità (intelligenza, abilità fisica, ... ). Se gli vien chiesto chi egli sia, risponde che lui è la sua fama,la sua ricchezza, ... 45.
La manifestazione più preoccupante della patologia narcisistica è la
distorsione del giudizio razionale. Il narcisista, senza esserne consapevole,
non riesce a vedere la gente e le cose così come sono, in modo obiettivo.
L'oggetto dell'attaccamento narcisistico è giudicato valido, buono, non secondo un obiettivo valore di giudizio, ma per la sua condizione di appartenenza aU'eg04 6.
Un altro elemento patologico del narcisista è la reazione emozionale
alla critica che viene mossa nei suoi confronti. La persona narcisista considera la critica come un attacco ostile e ingiustificato. L'intensità della
sua reazione è da comprendersi perché, essendo l'individuo narcisi sta disancorato rispetto al mondo, si sente solo e quindi spaventat047 •
Appare evidente allora perché amore e narcisismo si escludano reciprocamente. Il narcisismo anzi rappresenta un grande ostacolo alI'amore48 •
42 Cfr. E. FROMM. PsicoafUllisi dell'amore, p. 89.
43 Cfr. E. FROMM, PsicoafUllisi dell'amore, p. 103.
44 E. FROMM, L'arIe d'amare, p. 149.
45 Cfr. E. FROMM, Psicoanalisi dell'amore, p. 94.
46 Cfr. E. FROMM, Psicoanalisi dell'amore, p. 98,
47 Cfr. E. FROMM, PsicoafUllisi dell'amore, p. 99.
48 Fromm affenna: "n narcisismo è il polo opposto dell'obiellività, della ragione, dell·amore". E. FROMM, PsicafUllisi della socielà conlemporanea, p. 43. E ancora: "Il narcisista può amare, tUllavla non si potrà mai dire che ama se stesso, è
egoista, interessato, 'pieno di sé' ", E. FROMM, Alcune riflessioni posl-marxiane e
pOSI-freudiane sulla religione e la reltgiosilà, in Concilium, 1972/6, p. 187.
93
L'individuo narcisi sta è incapace di intrallenere rela/.innl con gli altri ed
è quindi incapace di amare. Egli è incapace di attribuire alle persone piena
rcallà e fondamentali diritti.
L'individuo narcisista, cOlne ha fatto dell'immagine di sé l'oggetto
dell'attaccamento narcisistico. così quasi estensivamente, agisce verso tutto ciò che entra nei suoi wpporti; sicché anche le persone che entrano
nell'arca della sua conoscenza diventano oggetto di attaccamento narcisisLÌC0 49 •
Risultano, pertanto, turbate le relazioni con gli altri nel campo
dell'amore, delle rl'1azioni interpersonali in genere. Di qui la difficoltà ad
amare in modo "allocentrico"; a volte l'incapacità ad amare autenticamente. L'amore, che è principalmente ed intrinsecamente un trascendere sé per
raggiungere l'altro nell'unione, ne risulta perturbato. Ora una persona che
è fondamentalmente, talora quasi strulluralmente, chiusa all'altro, come
può realizzare questo "andare oltre", questo superamento di sé? Un uomo,
per esempio, che si innamora può trasferire sulla sua donna il proprio narcisismo: l'ammira e la adora per le qualità che lui le ha conferito, o che
lui le riconosce, in quanto lei è parte di lui.
Per alluare un vero amore bisogna invece tendere al polo opposto dci
narcisismo, che è la facoltà di vedere la gente e la rcaltà così come sono,
separando il quadro concreto da quello formato e plasmato dai propri desideri5o.
Perciò è "il fine dell'uomo superare il proprio narcisismo"51. Se
l'uomo è capace di eliminare le "fantasie" di un "]0" indistruttibile e onnipotente, riesce ad aprirsi al mondo e ad intrecciare con esso veri c profondi
rapporti. Solo così il prossimo diventa davvero importante e si potranno
trovare validi motivi per una relazione attiva e produuiva con le altre persone.
Una condizione di intenso narcisismo impedisce che l'individuo riesca
a sviluppare in pienezza le proprie potenzialità, attraverso un reale processo di maturazione. L'amore come atLÌvità, come capacità di donare, ncl riconoscimento dci "valore" dell'altro, è escluso dalla persona narcisista per
il fallO che essa non riesce a comprendere l'importanza, c, quasi, il significato dell'altro da Sé52 .
49 Cfr. E. FROMM, Psicoanalisi dell'amore, p. 35.
50 Cfr. E. FROMM, Avere o essere?, pp. 149-153.
51 E. FROMM, Psicoanalisi dell'amore, p. 117.
52 "La capacllà d'amare dipende dalla propria capacità di emergere dal narcisismo ... dipende dalla propria capacilà di crescere, di sviluppare un orientamento produuivo nei rapponi col mondo e con se stessi". E. FROMM, L'a,'e di amare, p. 153.
94
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
Da queste
'
l'a rrlerrnUZlone
. di. Frllll1m, secondo
". osservazioni appare ch Iara
l~ qual~ Il polo opposto del narcisismo è l'ubiettività" la capacità c' ,
loro realtà e non secondo lullrnagine
di cogliere. gli
dalle propne tenSIOni internc53•
Per From~, tutti possediamo qualche tendenza al narcisismo abbiam~, ad es~mplO, u~a visiune, per così dire, "personale" del mondo. Fin
qUi ~~lla. dl p~t~loglCo! Quando invece il narcisismo assume una certa in~n~lI~, s.. v~nfll' a che il "valore" del mondo, e particolarmente degli altri
mdlvldul, viene
.
.a perdere consistenza. Rimane solo l'"md'IVI'd uo ne II a sua
autocsaltazlOne'" .
el . . lnter.
Fromm
. " mette in risalto la natura del narcisismo nelle" razIOni
pcrsonah . Ne~ rappe ':to di coppia, per esempio, le istanze narcisistiche
semb~an~ manifestarSI con una forza particolare. Spesso sorgono incomprenslOni propri~ perché manca la capacità di accogliere in una sintesi verame~te prod~ttlva, le caratteristiche ed i limiti dell'altro. Troppe volte
non SI .acce.lla Il partner per quello che è, l'altro invece è l'oggetto su cui si
tr.a sfensce Il proprio narcisismo. Ciò non favorisce certamente il maturarsi
di un rapporto stabile e vivo.
I~oltre si riscomm talvolta la mancanza di un rapporto produttivo nella
r~I~I~ne ~d.ucativa esistente tra genitori e rigli 55 . Quando la venatura narCIs~sl1ca SI mtroduce nel rapporto genitori-figlio, quest'ultimo non può
~~ esser~ co~siderato o trattato come una persona con piena identità c dintU propn. ESiste solo come un'ombra della personalità dell'adulto.
. VI sono genitori che sono incapaci di amare, e quindi anche di educare
m modo a~eguato, proprio perché il loro narcisismo non consente loro di
approfondire realmente il rapporlo con i fig1i 56•
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al~i ~clla
SU~g:~~
53 Cfr. E. FROMM, L'arte d'amarl!, pp. 149-150 .
. 54 "L'a~ore, .essendo subordinato all 'assenza relativa dci nareisismo, richIede lo
SVIluppo
dell umilta, dell'obiellività e della ragione". E. fROMM
152 .
" L'ar t e d 'amare, p.
55 Si veriTlca lalvolla, nOIa foromm, che "l'amore dei genitOri e specialmente
quello della madre
per '1
" In mIsura
.
.
I b'un bo e,
considerevole, amore per il bimbo in
quanlo eSlenslone di se stessa". E. FROMM, fsicoafUl/isi del/ 'amore p 95
~ P
.
, . .
er educare SI presuppone sempre la capacità dI "monre" "I
. . fr
Manco, devono av
'
.
'
genstorl, a .erma
.
~me coscIenza per assumere questa rinuncia, soprattutto al tempo
dcH adolescenza del figli" . G. MAI"CO, Psycha1lJ2/Yu et éducation, Aubier-Montaigne
Pam 1968, p. 144.
'
95
Il compito dell'uomo è quindi un "relativo" superamento del narcisismo al fine di poter sviluppare autentici rapporti con la realtà esterna, particolarmente con il prossim057 . L'individuo avrà la capacità di amare solo
se tale condizione sarà soddisfatta.
Agli educatori è affidato il compito di aiutare l'individuo, nelle varie
fasi dello sviluppo, ad esprimere produttivamente le proprie potenzialità,
nell'apertura alla "vita".
4. L'amore tra genitori efigli
Fromm riconosce alla famiglia una imprescindibile responsabilità educativa. Essa contribuisce, in modo profondo, alla formazione della personalità nelle diverse funzioni che le sono proprie, e cioè a livello affettivo,
8
intellettivo, sociale e morale5 •
E' appunto nel clima familiare che si sviluppa l'orientamento di base
della vita, quello biofilo o necrofilo, si imposta la modalità fondamentale
del rapporto con il mondo, si organizzano i primi processi di apprendimento, si maturano i primi livelli affettivi. La famiglia, pertanto, rappresenta un indispensabile punto di riferimento in ogni equilibrato processo
educativo.
L'educazione familiare, però, dovrà gradualmente essere integrata da altre iniziative, che collaborino ad un sano ed armonioso sviluppo della personalità del bambino, dell'adolescente, ecc ... L'impegno degli educatori
deve essere sempre rivolto allo sviluppo di personalità mature e capaci di
vera autonomia.
Fromm svolge un allento esame circa il significato e l'importanza
dell'autorità parentale. Egli cita l'esempio di famiglie caratterizzate da un
metodo educativo chiaramente autoritario e, quindi, dalla rigidità di rapporti tra genitori e figli. Ciò, egli affenna, è inevitabile in una società autori-
57 Tale tesi ffommiana è condivisa anche dal Berge, che trae una conclus ione
pedagogica rilevante: "Bisogna aver raggiunlo un grado di evoluzione abbastanz.a elevato per ammettere che gli altri siano veramente tali, che i loro bisogni e le loro
aspirazioni non coincidano in tutti i punIi con quelli che abbiamo noi; e per poterii
amare ... nonostante tutto ciò che ce li pone contro". A. BERGE, La libertà
dell 'educazione, La Nuova Italia, Firenze 1967, p. 160.
58 Fromm considera i genilori i principah responsabili nella formazione del ca·
rattere dell'individuo. Cfr. soprattuUo E. FRO~'A, L'arIe d'arMre, pp. 54-62.
96
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
taria, in quanto la famiglia è in ullima analisi "agente p:m;hico della società"S9.
I genitori educano i figli non solo alla luce di '"' ratrimonio culturale
ma anche sulla spinta della struttura del caraltere, che nella sua formazio~
ne è stata condizionata, a suo tempo, dalla realtà politica, sociale ed economica della società di appartenenza.
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Sicché l'educazione familiare, per Fromm, risulta condizionata dal caraltere sociale del genitori e quindi non presenta quella reale forza di apertura all'autonomia spirituale che le si vorrebbe riconoscere.
Perciò, proprio a motivo della sua concezione riguardante il ruolo e la
funzione della famiglia, e cioè della sua quasi assoluta dipendenza di essa
d~lIe nonne e ~a~ valori socialmente approvati, Fromm ritiene indispensablle che la sOCleta, attraverso proposte e mutamenti radicali, sappia essere
realmente e positivamente "educante".
L'educazione, come sottolinea con insistenza Fromm, deve avere come
fi.ne lo sviluppo di personalità "produttive", capaci cioè di impiegare in
pIenezza le loro potenzialità autenticamente umane. Solo in questo senso
"autorità" e "Iibenà" possono coesistere.
Fromm, sia pure senza approfondire il discorso, aceenna all'attuale cris! della famiglia e al complesso fenomeno della contestazione dei giovani
nguardo a tale "istituto".
Il rapido susseguirsi delle trasformazioni sociali e degli indirjzzj culturali fa in modo che la famiglia non riesca ad affondare le radici in un terreno abbastanza consistente. I genitori spesso si sentono disorientati e non
sono in grado di svolgere in modo coerente il loro compito di educatori 60•
La crisi della famiglia può esercitare un inl1us~o negativo sullo sviluppo e sulla maturazione dell'individuo. Perciò occorre affrontare con decisione tale discorso, al fine di aiutare i genitori ad essere autentici educatori
dei loro figli.
Solo l'amore può unire. Mu essere uniti non signill\.:a stare uno accanto all'altro, bensì indica profonde re'laLloni intersoggettive capaci di esercitare un reale produttivo inllusso sul modo di vivere dci singoli membri.
L'amore, nella famigli.\. <:i manifesta con diverse modalità, e soprattutto in riferimento a diversi oggelli 61 • Vi è l'amore tra i coniugi, l'umore tra
genitori e figli ed il rapporto dei figli tra loro.
Fromm opera prohabilmente una distinzione troppo netta nell'attribuzione del "ruolo materno" e di quello "paterno", tutt.1via ciò non arreca
danno alla profonditù ed al rigore con cui è condotta l'analisi.
In parallelo allo .;viluppo e alla maturazione della personalità, il rapporto dei figli con le figure materna e patema subisce continue e profonde
trasformazioni. Infalli, l'amore con costituisce una realtà "statiea", è anzi
ricco di un dinamismo e capace di sempre nuove espressioni.
La persona psicologicamente sana ed cquihbrma sa amare in modo maturo. Tale "atteggiamento" assume consistenza nel corso dell'età evolutiva
durante la quale l'ambiente familiare fornisce un contributo essenziale e,
SOllO molti aspelli, determinante.
La separazione dalla madre (e cioè dalla vita intrauterina) sarebbe vissuta dal neonato come un'esperienza pericolosa e terrificante se da ciò non
venisse preservato dalla sua iniziale condizione di non-coscienza.
All'inizio c'è tra madre e bambino un "rapporto fusionalc". La figura
materna rappresenta per il momento la sorgente dell'appagamento di tutte
le sue esigenze, quali la fame e il bisogno di calore62 •
L'esperienza dell'amore materno ha un carattere talmente particolare da
renderla unica c può esprimersi così: "Sono amalO per ciò che sono, OppU-
.
re, piu,
preCIsamente,
perc hé sono "63 .
. ,
L'amore materno è "incondizionato". Il figlio non deve mentarselo! E
infatti completamente gratuito 64 • L'amore dci bambino è come tale anche
Non si può dimenticare che la famiglia deve e~~{~re, in primo luogo,
una "comunità" che trova la propria ragion d'essere ndl'amore.
59 E. FROMM, Psicanalisi della società contemporanea, p. 85. Fromm tiene pre~entl .s~prauutto i "modelli" familiari tedesco e statunitense. Ad esempio, la famiglia
medIa tedesca, ancora nel nostro secolo, conserva traui di tipo autoritario
nell 'impostazione educativa. Basti ricordare la lipologia ideale proposta dall 'Autore.
E. FROM.\1, Parte sociologica, in M. Horkheimer (a cura di) Studi sui/'AUlorità e lo Famiglia, pp. 84-86.
60
Cfr. E. FROMM, Avere o essere?, pp. 60-61.
97
61 Si ponga allenzione a non inlcrpretare il u:nnine "oggello" in senso utililaristico. lnfaui l'amore può svilupparsi soltanlo nella libertà e nel riSpellO delle eSIgenze umane. Per essere davvero capace di amare, è indispensabile che io "sema"
l'altro come "soggetto" dOlato di valore.
62 ACfenna Fromm: "La madre è calore, la madre è cibo, è lo stalo euforico delta
soddisfazione c della sicurezza". E. F~OMM, L'arte d'amare, p, 54.
63 E. FROMM, L'arte d'amare, p. 55.
64 Secondo Fromm: "L'amore matemo "non dipende da condizioni cui il bambino debba rispondere per essere amato, è condIzionalO, fondato soltanto sulle esigenze del bambino e sulla risposta della madre". E. FROMM, Dalla parte del/'lWmo, p. 81.
98
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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passivo; non c'è cioè amore da parte del bambino finché non scopre, ad un
certo punto del suo sviluppo, la possibilità di dare, di produrre amore. Infatti il bambino sviluppa nel tempo le proprie capacità riuscendo così a
"comunicare" con la realtà esterna.
Il rapporto con la madre, sia pure lentamente, si approfondisce cd assume caratteristiche sempre più evidenti e più particolari. Il figlio,
all'interno di questo rapporto, rimane però in una condizione di
"passività". Egli si sente amato.
Emerge, da quanto detto, la particolare importanza che il "ruolo" della
madre assume nel rapporto col bambino soprattutto nei suoi primi anni di
vita. II bambino si sente sicuro e protetto solo se la figura materna mantiene nei suoi confronti un rapporto vivo e costante, fondato sull'amore.
Fromm afferma che l'amore della madre per la vita è "contagioso". Infatti
se il bambino entra in contatto con persone, in primo luogo genitori, che
amano la vita nella varietà dei suoi aspetti, che cioè vivono produttivamente, potrà trame notevoli e positivi vantaggi per uno sviluppo equilibrato della sua personalità65 •
Se invece la figura materna è carente, la crescita dell'individuo incontra
certamente difficoltà ed ostacoli spesso mollo gravi. Solo dall'amore autentico può sorgere un reale rapporto educativo.
Secondo Fromm, l'amore materno è anche "paradossale". Le madri che
sanno veramente amare, infatti, desiderano che i figli sviluppino le loro
potenzialità, che diventino sempre più indipendenti e capaci di reale autonomia. L'amore della madre, perciò, deve tendere alla "separazione",
all'emancipazione della sua creatura66 • La madre deve sacrificarsi nel
"favorire" quella separazione e la deve desiderare. Senza un orientamento
produttivo, senza essere aperta all'amore autentico, una madre non riesce a
voler bene per davvero al figlio.
Il bambino, attraverso un equilibrato processo di maturazione fisica,
affettiva cd intellettuale, deve diventare un essere indipendente, una persona matura, capace di fare un uso positivo della propria libertà67 •
A parere di Fromm, il bambino, prima di aver raggiunto l'età degli 810 anni, è solitamente incapace di autentico amore creativo. Ancora non
65 Cfr. E. FROMM, L'arte d'arrwre, pp. 66-67.
66 Cfr. E. FROMM, Psicanalisi della società conlemporanea, p. 4\.
67 "]IOdl'amore materno, due persone che erano una sola, si scindono. La madre
non deve solo tollerare, ma desiderare e sopponare la separazione del figlio". E.
FROMM, L'arIe d'amare, p. 69.
99
ama; risponde però con gioia e gratitudine all'amore. E' proprio a questo
punto dello sviluppo che l'individuo inizia a produrre amore in modo attiV0 68 .
Fase molto importante del processo di maturazione dell'individuo è
l'adolescenza. L'adolescente è riuscito a superare la condizione "di narcisismo ed egocentrismo", attraverso l'esperienza dell'amore produttivo. In tal
modo è uscito dalla solitudine C' dall'isolamento. Egli sperimenta un nuovo senso di solidarietà 69 • I suoi orizzonti si allargano sempre più,
l'adolescente sente l'esigenza di approfondire i suoi rapporti interpcrsonali.
Mentre nei primi anni di vita l'attaccamento dcI bambino è per la madre, in seguito i rapporti con il padre assumono maggiore importanza. Assistiamo ad uno spostamento dalla figura materna a quella paterna. Il
motivo risiede, per Fromm, nelle "differenze essenziali" esistenti tra
l'amore materno e quello paterno.
L'amore del padre è condizionato, in netta contrapposizione alla incondizionatezza dell'amore materno?o. L'amore paterno suscita ncl bambino
un'iniziativa, perché sa che deve meritarlo. L'amore paterno può quindi essere perduto se il figlio non fa proprio "un certo stile di vita", rispondente
a ben determinati valori e norme. L'obbedienza è considerata allora virtù
fondamentale?!.
L'amore dei genitori, distinto nelle sue caratteristiche, risponde alle
esigenze del figlio. Il bambino, dopo i sei anni, sente l'esigenza di approfondire i propri rapporti col padre, desidera il suo amore, la sua autorità e
68 Cfr. E. FROMM, L'arIe d'amare, p. 56.
69 Cfr. E. FROM.\!, L'arte d'QfMre, pp. 56-57.
70 Secondo Fromm, il principio dell'amore del padre è: "lo ti amo perché tu
soddisfi le mie aspirazioni, perché fai il tuo dovere, perché sei come me". E. FROMM,
L'arIe d'amare, p. 59.
71 Cfr.E. FROMM, L'arIe d'amare, p. 59. L'affermazione di Fromm al riguardo rispecchia la tradizionale separazione tra la madre simbolo dI affettività ed il padre come detentore dell'autorità. E' appena il caso di rilevare che attualmente, anche alla
luce di approfondite ricerche psicologiche, in campo pedagogico si mette in luce
l'integrazione delle due figure parentali, entrambe capaci di dispensare amore e dIsciplina. La differenza tra loro è data dal fatto che il padre si pone come" Ahro" rispetto
alla madre, quasi come "non mamma", dlschiudendo così campi conoscitivi più ampi
e allentando il primario legame simbiotico che unisce figlio e madre. In proposito
cfr. L. PATI, La funzione educativa del padre, Vita e Pensiero, Milano 1981, pp. 137146.
100
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
guida. Tale ruol~ educativo del padre consente al bambino di svilu ar'
secon~ob~a propn~ personalità che ha bisogno di sicurezza; egli infa~: av~1
:~:l Isogno dI e,sse~e guidato, nella misura in cui non è ancora capace
o COn le propne nsorse. La dosatura esatta tra libertà e autorità è data
conc~etamente dall'amore perspicace del genitore.
L amore pa~ern~ dovrebbe essere tollerante e paziente, dovrebbe sopraLLulto, favonre Jl sorgere di un "senso" di responsabilità e d' , d.'
denza
l In Ipen-
~iv~nuto matur~, l'es s,ere che si è sviluppato diventa il proprio padre e
p ,opr~a m~dre: E propno dalla sintesi e dall'assunzione dell'amore e dei
~~~I del gemton, che deve scaturire una "coscienza" matura ed equilibraEigentum des Erich Fromm Dokumentationszentrums. Nutzung nur für persönliche Zwecke.
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la
Se ~en analiz~te, ,queste ultime argomentazioni di Fromm consentono
alc,une ImportantI mdlcazioni a livello educativo. L'educazione fam 'l'
Il
Ilare
puo dare frutt' o 't"
, ,
,l P SI IVI n~ a misura in cui j genitori sanno di essere un
punto dI nfenmento per l bambini nell'arte d' ,
,
l VIvere e partIcolarmente
nell'arte di amare.
5, Amore di sé e amorefraterno
Nell'autentico atlo di amore si afferma l'orientamento produttivo del
~ar~dtte~e ~rsonal~ che ha superato l'autarchia, l'onnipotenza narcisisliea il
eSI eno dltesaunzzare e sfruttare gli altri.
'
"La forma più fondamentale d'amore - afferma Fromm _ e' l'
fraterno "73 ' 'l''
'"
amore
, ,ClOe atteggIamento dcII amore in tutta la sua estensione verso ogm essere umano. Amare autenticamente, infatti, consiste nel cogll'ere
, spccific""l'onl' e' '
e acccuare q ucII' umanlla
' . ch
e, 'm vane
,
=
, I n ogm uomo.
72 Afferma Catemario' "A diff
d I
miana non inca
'I d'
erenza c superego freudiano la coscienza fromod Il d Il
rpora I pa re o la madre ma forma u
con la voce dello
, n m c o c a madre, che parla
I
amore e un modello del padre che
'
par a con quella della ragione e del
g' d' , .. A C
IU IZIO ~
'. ATEMARIO, Lo società malala, p. 267.
73
Se IO ho sviluppato la capacità d'amare non
sso fa
.
ne ai miei frat Il' N Il'
...,
PO
re a meno di volere be·
c I. e amore c e il deSiderio di fusione Con tutti gli uomini". E.
FROMM, L'arie d'amore, p.
64.
101
L'amore verso i nostri simili è caratterizzato da assenza di
"esclusività". AI di là delle differenze di intelligenza, di cultura, di capacità, "si sperimenta" nell'amore fraterno l'unità dell'umanità, la comunanza
della condizione umana, la reciprocità delle coscienze, la solidarietà unificantc74 , perché l'amore vero è, infatti, un principio di unione.
La relazione d'amore è relazione da centro a centro: se si rimane in superficie si coglieranno solo le differenze che ci separano c che appartengono all'avere, invece occorre approfondire i "legami" e i "rapporti" alfine di
ottenere la percezione dell'uguaglianza che nasce dal cogliere l'essere, la
natura umana dell'altro.
Fromm, inoltre, afferma ehe "solo l'amore disinteressato è un sentimento maturo. complcto"75. L'amore per il prossimo ne è un tipico esempio. L'amore per l'uomo non può essere separato dall'amore per
!'individuo. Infalli, se io voglio amare produttivamente una persona, devo
essere in relazione col suo nucleo umano, altrimenti l'amore per
l'individuo resterebbe vuoto ed incompleto.
Nella nostra società l'interesse per l'uomo è spesso superficiale ed inconcludente, domina l'indifferenza e, pertanto, le necessità degli altri sono
ignorate.
Amare il proprio sangue, affenna Fromm, "non è una conquista", non
è ancora vero amore, né lo è quello del bambino piccolo verso il genitore,
o dci servo verso il padrone perché vi è un rapporto di dipendenza. Il vero
amore si volge sempre all'altro in quanto altro (il povero, l'orfano, la vedova, il sofferente, lo straniero). E' proprio nell'andare incontro all'alLro
che ha bisogno, nell'atto di immedesimarsi, che nasce l'amore che affrdtella76•
Sulla linea della considerazione di Fromm emerge quindi il compito
dell'educazione di infondere nelle persone, attraverso le adeguate proposte
di "valore". un sincero interesse ed un profondo senso di responsabilità per
i fratelli.
A questo punto, si pone il seguente interrogativo: amore di sé ed amore del prossimo possono coesistere, oppure sono tra loro inconciliabili?
Per Fromm, "è opinione che sia virtuoso amare gli altri e peccaminoso
amare se stessi"77, cioè che l'amore di sé sia una fonna egoistica e quindi
limitatrice dell'amore degli altri.
74 Cfr. A. CATEMARIO, Lo socielà mola/a, p. 268.
75 E. FROMM. L arU d'aflUJre, pp. 65·66.
76 Cfr, E. FROMM, L'arIe d'aflUJrt, p. 65.
77 E. FROMM, L'ar/e d'amare, p. 75.
1 ()')
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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Fromm distingue tre tipi di morale. a) Quella dl"lla Bibbia in cui
l'amore di sé e quello degli altri non appaiono in contr;l"C1 ('ama il prossimo tuo come te stesso"). b) QII,'lIa dei protestanti e in particolar modo di
Calvino, che parla dell'amore di sé, come di una "peste": l'amore di sé coincide con l'egoismo e, G!lindi, è inconciliabile con l'amore del prossimo.
c) Inoltre i più praticano IIn altro tipo di "morale", proposta come "valore"
della nostra società: la positività dell'impulso al proprio tornaconto. Il
proprio simile viene ridlltLO a 'merce', alla al soddisfacimento dei propri
desidcri. Sicché le esigenLe profondamente umane dei fratelli sono spesso
trascurate78.
Anche S. Freud sostiene che amore per se stessi significa narcisismo,
libido verso se stessi. Sulla base della teoria della libido, Freud rileva che
la libido di cui l'amore è una manifestazione, è una energia limitata che
può essere rivolta verso gli altri (amore maturo) o verso se stessi
(narcisismo), e quando è rivolta verso se stessi vuoi dire che trova un ~sta­
colo nella relazione con l'oggetto esterno, e ciò è sintomo di nevrosl. A
parere di Freud "quanto maggiore è l'amore che dirigo verso il mondo
.
"79
esterno, tanto meno ne resta a me, e viceversa
E' pur vero tuttavia che la concezione freudiana dell'amore ri~a~e v~~­
colata ad una base organicistica senza comprendere le manifestaziOni SPlfltuali.
Fromm invece sostiene che se l'amore per una persona implica l'amore
per l'uomo come tale, ne deriva che il mio io deve essere oggetto di a.mor~
come quello di ogni altra persona. "Non vi è concezione dell'uomo m cu~
io stesso non sia incluso"8o. Perciò l'amore per se stessi e quello per gh
altri non possono essere considerati reciprocamente esclusivi. Una dottrina
proclamante tale esclusione sarebbe "intrinsecamente contraddittoria"81.
78 Questa prospettiva è presente anche nella tradizione filosofica. Ricordiamo
le posizioni di F. NielZsche e di M. Slimer: "L'amore degli altri è ~ac~ificio di sé .assensce Stimcr - l'amore dci prossimo significa fuggire da sé, slgmfica essere tncapaci di amare se stcssi, è dcbolezza che prctcnde di passare per virtù, sentenzia
NielZ5chc". A. CATIlMARIO, LA società rNJlata, p. 270.
79
80
81
E. foROMM, Dalla parle del/'uomo, p. !O!.
E. FROMM, Dalla parte dell'uomo, p. 102.
Fromm afferma : "Se è virtù amare i miei vicmi come csseri umam, deve esse-
re una vinù c non un vizio, amare se stesso perché anch'IO sono un essere umano" .
Per avallare la sua tesi Fromm ricorre anzitutto all'autorità biblica del
comandamento: "Ama il tuo prossimo come te stesso", secondo cui "il rispetto per la propria integrità e singolarità, l'amore e l'intendimento di sé,
non possono separarsi dall'amore e dall'intendimento per un altro individuo"82. Se io non riconoscessi il "valore" di me stesso in quanto persona e
la necessità di sviluppare le mie potenzialità, come potrei essere capace di
amore fraterno? Secondo Fromm "l'affermazione della propria vita, della
propria felicità, crescita e libertà, si radica nella propria capacità di amare"83.
L'amore autentico deriva da una spinta "attiva", è espressione di produttività. Amare di vero amore sia sé stessi che gli altri, in questa prospettiva, è identico, perché amare significa affermare la vita. Pertanto solo la
persona equilibrata e matura è capace di amore positivo, implicante necessariamente anche l'amore di sé.
Se l'amore di sé e del prossimo devono essere "compresenti", qual è allora il rapporto esistente tra amore di sé ed egoismo? L'egoista è incapace
di attività produttiva. I suoi rapporti interpersonali non sono motivati da
genuino interesse, ma dall'utilità che gliene deriva; pertanto, è fondamentalmente incapace di amare 84 • L'egoista non ama troppo se stesso, ma assolutamente poco, Infatti, se una persona è capace di amare produttivamente si percepisce come pienezza, potere e non teme di elargire se stessa:
ama se stessa perehé elargisce, elargisce perché ama sé stessa.
La persona "non-produttiva" si sente vuota e frustrata, ed essendo incapace di darsi autonomamente, "sembra che si preoccupi troppo di se
stessa, ma in realtà non fa che un tentativo mal riuscito per capire e compensare il proprio fallimento nel preoccuparsi dcI proprio reale Sé"85.
Per cui la persona egoista non è quella che, secondo Freud, ha ritrallo
il proprio amore dagli altri per amare se stessa, in quanto essa è incapace
di provare una qualsiasi forma di amore 86.
82
83
E. FROMM, Dalla parte dell'uomo, p. 102.
E. FROMM, Dalla parte delr ..omo, p. 103. In linea con Fromm, anche Pfister
con una frase lapidaria afferma che 'Tarte della vita, alla luce della psicanalisi, è in
gran parte l'arte di amare". O. PFISTIlR, Pedagogia e psicanalisI, Roma 1926, p. 2.
84 Cfr. E. FROMM, L'arte d'arNJr~, p. 78.
8S E. FROMM, Dalla parl~ dell'uomo, p. 103.
86 Cfr.E. FROMM, Dalla part~ d~/l'uomo, p. 103.
E. FROMM, L'arie d'amare, p. 76.
103
104
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
Eigentum des Erich Fromm Dokumentationszentrums. Nutzung nur für persönliche Zwecke.
Veröffentlichungen – auch von Teilen – bedürfen der schriftlichen Erlaubnis des Rechteinhabers.
Propriety of the Erich Fromm Document Center. For personal use only. Citation or publication of
material prohibited without express written permission of the copyright holder.
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FROMM Dalla pari' d Il'
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88 '
~ e uomo, pp. 103.104.
.
r. .
Cfr. E. FROMM, Dalla parle dell'uomo
106
89
Cfr. E. FROMM, Dalla parre dell'uomo:
;~. 1O~.I09.
105
ca però scinderlo dall'amore fraterno. L'individuo incapace di autentico
amore per il prossimo. non riuscirà neppure a "costruire" un rapporto di
coppia equilibrato c maturo 90.
Sessuali Là cd amore non possono essere considerate "realtà" disùnte e
prive di rapporto. L'amore erotico non può ridursi a semplice "desiderio
sessuale "91. In realtà. tra i sessi, l'amore autentico vive sullo sfondo
dell'amore per l'umani Là.
La critica che Fromm rivolge a Freud non è di aver sopravvalutato. ma
di non aver sufficientemente approfondilo il sesso. Infatti, mentre Freud,
condizionato da una filosolia biologislica, riduceva l'amore essenzialmente
a "fenomeno" sessuale, Fromm afferma invece che l'amore "non è la conseguenza di un'adeguata soddisfazione sessuale, ma la felicità sessuale ... è
una conseguenza dell'amore"92.
La teoria di Freud ha, quindi, esercitato un forte innusso nel determinare l'essenza dell'amore nella "reciproca" essenza sessuale93 . Secondo
Fromm, essa è nata come sfida al "costume" del tempo. Ma oggi, occorre
rivederla lin dalle radici.
La profonda revisione della concezione dell'amore è però possibile
quando cambieranno le situazioni ambientali e sociali. Qui la sua invesligazione diventa chiaramente socioanalitica: "La nostra civilLà raramente
cerca di imparare l'arte di amare, e nonostante la ricerca disperata di amore,
tutto il resto è consideralo più importante: successo, presligio, denaro, potere; quasi ogni nostra energia è usata per raggiungere quesù scopi c quasi
nessuna per conoscere l'arte dell'amore"94.
Risulta evidente che se un uomo e una donna, nellentativo di sfuggire
all'ansia derivante dall'isolamento psicologico cd esistenziale, si uniscono
nell'atto sessuale senza che vi sia autenÙco amore, tale lentativo è destinato al fallimento. Infatti questa esperienza di unione è assolutamente momentanea cd improduttiva, è, in una parola, fitùzia95 .
90 "L'amore erotico esclude l'amore per gli altri solo nel senso di fusione eroti·
ca, ma non ncl senso di profondo amore fratemo". E. FROMM, L'arte d ·afTllJre. p. 73.
91 Cfr. E. FROMM, Psicanalisi della socielà conlemporan~a, p. 41.
92 E. FROMM, L'arie d'afTllJTe. p. 113.
93 Anche l'amore fraterno non sfugge a tale impostazione del diSCOrso. Infalti
esso è, per Freud, "una mistificazione del deSiderio sessuale, in cui !'istinto sessuale è
trasformato in un impulso con scopo inibuo" E. FROMM. L 'arie d'afTllJTe. p. 114.
94 E. FROMM, L'arle d'amare. p. 18.
95 Cfr. E. FROMM. L'arte d'afTllJr~, p. 26.
H)h
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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Fromm approfondisce tale argonÌl'fllO con estrema decisione, giungendo a criticare aspramente il COnCelll) di "amore sessuale" prevalente, in
molte occasioni, nella nostra SO('(l'là. Non è vero che dall'esperienza sessuale nasca l'amore autentico! Purtroppo l'erotismo, che è degenerazione
dell'amore sessuale, sembra trO\';lre grande pubblicità nel nostro sistema
sociale (ciò accade spesso nel cinema,nelle riviste, ecc.)%.
L'amore sessuale ha certo le sue specifiche caratteristiche ed esigenze,
ma queste dev(1no essere assunte nell'amore autentico e diventarne
l'espressione. Il s~s~o non è né tabù, né un mito, ma un valore, una realtà
cioè di estrema importanza nella vita umana, che è necessario conoscere
per saperlo usare bene. T<l1c il senso del discorso di Fromm.
Innanzitutto, bisogn<l tener presente che la sessualità non è qualeosa
che riguarda solo il corpo, ma investe tutta la persona come unità psicofisica-spirituale. L'amore vive nella persona che è contemporaneamente immateriale e corporea. Quindi, perché possa svilupparsi una reale "capacità"
di amore tra i sessi, è indispensabile che la personalità dell'individuo abbia
raggiunto un ceno grado di maturità cd equilibrio interiore.
Solo in questo caso, il desiderio sessuale è prodotto dall'amore. Da un
profondo sentimento di amore reciproco (fondato sull'interesse sincero,
sulla conoscenza, ccc.) tra un uomo e una donna può sorgere il "desiderio"
dell'unione fisica. Occorre però un minimo di maturità. E' questa una esigenza primaria della vita coniugale97 .
Perché l'esperienza coniugale possa svilupparsi positivamente è indispensabile un altro fattore: una approfondita conoscenza reciproca. Tale
aspetlo dci discorso è affrontato da Fromm in modo piuttosto frammentario, tuttavia la sua analisi è interessante.
E' importante che i due panners si impegnino, durante il periodo del fidanzamento, a conoscersi in modo adeguato. Soprattutto è fondamentale la
conoscenza del "carattere" dell'altro, dei suoi pregi e dci suoi difetti.
Occorre anche valutare la validità delle motivazioni che conducono a
tale scelta e, in particolar modo, verificare atlentamente la "consistenza"
del rapporto instauratosi. In altre parole, è imponante verificare se davvero
il rapporto si fonda sull'amore e, quindi, sulla capacità di reciproca donazione.
Spesso si fa grande confusione tra l'esperienza "iniziale" di innamoramento e la eondizione "duratura" dell'amore che dovrebbe trovare espressione nel rapporto tra i coniugi. Se l'esperienza dell'innamoramento non è
approfondita, tutto, all'inizio, potrà sembrare positivo, tutto potrà apparire
"eccitante" e semplice. Ma, con ogni probabilità, sarà solo un'illusione.
98
Le difficoltà e le incomprensioni emergono con forza in seguit0 • Tali
"rischi" vengono notevolmente ridotti da un vero rapporto di coppia fondato sulla reciproca conoscenza.
Naturalmente, osserva Fromm, l'individuo sarà favorito di fronte a questi impegni e responsabilità se, nel passato, nei momenti più delicati e
importanti della sua crescita, particolarmente durante l'adolescenza, sarà
stato "oggetto", a partire dall'ambiente familiare, di una equilibrata e produttiva azione educante99 .
Se il piacere viene visto come fine e non come mezzo, la sessualità risulta "degradata" e la persona si preclude la possibilità di amare veramente1OO •
Per Fromm, quindi, la "capacità" di amare, sia in riferimento all'amore
fraterno, sia in riferimento all'amore sessuale, non è qualcosa che si possa
improvvisare ma richiede, come pcr tutte le "arti", dedizione completa ed
impegno di tutto il proprio essere.
98
%
"Mancando l'amore ... la sessualità ha una funzione transitoria di slOrdimen-
IO. E' erronea l'opinione che la sessualità susciti l"amore". A. CATEMARIO, La socielà
ma/ala, pp. 262·263 .
97 fromm afferma con chiarezza: "E' ovvio chc questo tipo di desiderio sessuale
si manifesta molto più frequenlemente, anche se non in modo esclUSIVO tra persone
che hanno superato i venticinque anni e che esso è la base per il permanere del desiderio sessuale nelle relazioni umane monogamiche di lunga durata" . E. fROMM, La riva/uzione della speranza, p. 74.
Secondo Fromm: "Via via che i due soggetti diventano bene affiatati, la loro
intimità perde sempre più il suo carallcre miracoloso, finché il loro antagomsmo~ i
loro screzi, la reciproca sopportazione uccidono ciò che resta dell'eccitamento iniZia-
le". E. FROMM, L'arIe d'amare, p. 17.
99 Fromm critica i matrimoni che si riducono a "contratti" legalmente riconosciuti, e che non si fondano sull·amore. La sua pOSizione per quanto concerne il
"valore" del matrimonio è, però, piUllosto "nuida- e poco chiara. Cfr. , per es., E.
FROMM, A vere o essere?, pp. 70-72.
100 A giudizio di Fromm, "l'allrazione sessuale, crea, sul momento, un'illusione
d'unione, eppure senza amore questa unione lascia due esseri estranei e divisi come
prima". E. FROMM, L'arIe di amare, pp. 72-73.
107
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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7, L'amore nella società contemporanea
Nell'analisi svolta precedentemente a proposito dci rapporti individuosocietà abbiamo messo in luce un punto chiave dcI pensiero di Fromm: il
concetto di carallere sociale, L'individuo sarebbe cioè "plasmato", in modo
più o meno profondo, nella formazione della sua personalità dalle istanze,
dalle norme, dai valori comunemente accettati c, quindi, propri di una determinata società, Fromm identifica poi nella famiglia l' "agente sociale"
di tale trasmissione,
Ora la società contemporanea, preoccupata per il progresso, le strutture, il cambiamento, l'efficienza, è afOilla d,,1 sentimento persistente
dell'avere, che si traduce in varie manifestazioni problematiche: il confronto, il prestigio, l'affanno per l'acquisizione cd infine per un nuovo modo di
intendere, in un senso di profilto, tUlli i problemi umani: la fede, la felicità, c quindi anche l'amore, Sicché per Fromm la società aLLuale, tecnologica e "disumanizzata", non favorisce certamente uno sviluppo posiùtivo
delle potenzialità qualitativameme "più alle" della persona,
Proprio per questo lo spirito che anima la nostra società non conduce
allo sviluppo dell'amore, ma alla disgregazione dell'amore nella famiglia,
nella scuola, nell'amicizia, nelle relazioni con gli emarginati, L'uomo moderno, privo della capacità di amare, sarebbe così incapace di vera "creatività" c di proporre rapporti produttivi ai suoi simili, Gli automi, sostiene Fromm, non possono amare lOl , Per cui, annota amaramente l'Autore,
le persone capaci di affelli autentici sono l'eccezione, non la regola nel
mondo contemporaneo, un fenomeno marginale ed individuale lO2 ,
Il pensiero di Fromm, nell'analisi della realtà sociale del nostro secolo
e, in parti colar modo, del capitalismo, tende a sOLLolineare quasi esclusivamente gli aspetti negativi, Ciò nonostante, è innegabile che egli abbia
saputo cogliere in modo profondo, carenze e limiti, riscontrabili soprattutto nei rappocù sociali e interpersonali,
L'amore ed ogni forma di rappono autenticamente produuivo, possono
trovare spazio nella vita dell'individuo solo se la sua personalità si sviluppa armonicamente nella comprensione dcI "valore" della propria vita e di
quella degli altri 103 , Occorre, pertanto, agire innanzitutto sul Cuore
dell'uomo, Ciò è senza dubbio compito dell'educazione,
Se l'individuo, già nella sua infanzia e adolescenza, viene affiancato da
persone mature e competenti ncI processo di acquisizione dci valori, particolarmente dell'amore produttivo, con ogni probabilità riuscirà a raggiungere una condizione di maturità e di equilibrio interiore, Perché, al di là
della lCoria, dei consigli e delle indicazioni, è in questione il tipo di personalilà alluato dall'adullo: l'affeLLo autentico non è una tecnica, ma un'arte,
Tuttavia Fromm è convinto che occorre fare un passo decisivo non solo a livello individuale, ma anche sociale; cioè è necessario rendere più
"umana" la nostra società per poter ottenere, ncllo stesso tempo, condizioni favorevoli alla "crescita" della persona nel rispetto delle sue più profonde e positive esigenze I04,
Fromm manifesta chiaramente la sua fede nella possibilità dell'amore
come fenomeno sociale 105 e perciò non ritiene sia impensabile operare sul
piano socio-politico e sul piano delle coscienze, degli ideali e dci valori,
Ciò naturalmente nella libertà, perché l'amore può derivare solo da essa,
Nell'uomo, la capacità d'amare è favorita se sono presenti solidarietà e rispetto vicendevole,
8, Riflessioni conclusive sulla concezione jrommiana
dell'amore
Alla luce dell'indagine svolta sullo sviluppo tematico della concezione
frommiana dell'amore, sintetizziamo alcune lince educative emergenti cirea
la malurazione della persona in una delle dimensioni più decisive della sua
rcallà,
a) La prima avvenenza da tener presente è che l'educazione all'amore,
per Fromm, non è l'educazione di un determinato settore, ma è invece
l'educazione di lutta la persona, L'amore cresce nella misura in cui si sviluppano armonieamente tutte le qualità della persona: in primo luogo
103 "C'è solo una prova che dimostri la presenza dell'amore: la profondità dei
rappon~ e la vitalità e la forza di ognuno dei soggetti". E. FROMM, L'arte d'amare, p,
129,
101 Cfr, E, FROMM, L'arte d'amare, pp, 110,111.
102 A giudizio di Fromm, "nessun osservatore obiettivo della nostra vita occidentale può dubitare che l'amore .. , sia un fenomeno relativamente raro, e che il suo
posto sia stato preso da tante forme di pseudo-amore che in realtà sono altrettante
forme di disgregazione dell'amore", E. FROMM, L'arIe d'amare, p. 107,
109
104 Solo se il passaggio dalla "mentalità" dell'avere a quella dell'essere si
espnmerà contemporaneamente a questi diversi livelli (tra loro intercomumcanti), po_
trà verificarsi una "trasfonnazione" durevole e fondamentale per l'uomo, Cfr. A. lAM.
MARRONE., Dall'avere all'essere, pp. 30-31.
105 Cfr. E, FROMM, L'arIe d'amare, p, 166,
110
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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quelle fondamentali della consapevolezza e della libertà.
Così ogni crescita di libertà è una chiamata in più per l'amore. Non ci
si può infatti liberamente donare se non nella misura della libertà con cui
ci si possiede.
La libertà è la fonte dell'unità c della pace interiore, della disponibilità
al dono gioioso di sé. Pretendere di educare aU'amore con la costrizione è
andare in realtà nella direzione opposta .llI'amore.
b) Una seconda considerazione che emerge dal pensicro frommiano è
che l'educazione all'amore non si!:,'llilica inculcare nell'educando un valore
che gli sia inizialmente estraneo.
Educare perciò è più che mai "educere", tirare fuori dalle possibilità radicali della persona un'energia latente, costitutiva del suo stesso essere.
Amare è il bisogno più alto ma anche più universale dell'uomo, profondamente radicato perché legato al bisogno di felicità c di realizzazione costitutivo della stessa struttura della liben-à umana.
c) Questo non eselude che l'emergem.a c la maturazione dell'amore siano condizionate dall'ambiente educativo, particolarmente da quello familiare. II procedimento educativo non può fare a meno del modello di amare
adulto. Quindi educare all'amore signilica anche incentivare le potenzialità
individuali attraverso un continuo processo di apprendimento.
L'amore viene alla vita solo in un ambiente carico di amore. Quando i
genitori e gli educatori amano i bambini di un amore non geloso e non
passivo, avviene che i soggetti edueandi si sentono sicuri e sazi nella loro
fame di affetto. Solo così i genitori e gli educatori possono condurre i
bambini a rcalizzare un sano equilibrio affettivo; invece la mancanza di
amore rende loro più difficile il superamento dell'egocentrismo.
d) Educare all'amore, infine, secondo la concezione frommiana, è educare ad atteggiamenti che siano solidali con l'amore, che dell'amore costituiscano la struttura psicologica nel senso più largo.
E' in linea con l'amore la capacità di ascolto e di comprensione, la capacità di fare silenzio e di riflettere, di interrogarsi sul senso ultimo delle
cose, sui valori nascosti di tutte le persone. Ed è naturalmente in linea con
l'amore ogni forma di disponibilità al servizio e al sacrificio, la responsabilità intesa come capacità di farsi carico dci bisogni dell'uomo.
111
Negro, D., 1990: L'educazione di valori e il problema etico-religioso nell'antropologia di Erich Fromm, Dissertation Pontifica Università Lateranense, Roma (Capone Editore di Cavallino di Lecce) 1990, 180 p.
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CAPITOLO SESTO
AGGRESSIVITÀ UMANA
ED EDUCAZIONE ALLA PACE
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