ERICH FROMM ( 1900 -1980) – SCHEDA INTRODUTTIVA Breve biografia culturale Nasce a Francoforte, in Germania, da una famiglia di origini giudaiche, ma diventerà cittadino statunitense. Muore in Svizzera. Laureato in filosofia, con una tesi su “La funzione sociologia della legge ebraica” Capisaldi della sua formazione culturale: religione, psicanalisi freudiana, sociologia. E' una dei fondatori dell' UMANESIMO NORMATIVO: – La natura umana, in essenza, è universale. – L'uomo, come tipologia,può essere definito in termini sia FISICI che PSICHICI ( altrimenti si compirebbe un pericoloso riduzionismo alla sola dimensione materiale ) – E' possibile, anzi auspicabile, “coltivare” tale natura umana, purchè in modo COMPLETO. Differenze con Sigmund Freud: L'uomo è INTEREZZA IN SE' e non riducibile alla sola dimensione PSICHICOMECCANICA ( desideri, passioni, pulsioni... ) Come dice Fromm, “l'uomo è incastrato in una contraddizione ontologica, vivendo DA UN LATO LA SUA CONDIZIONE ANIMALE ( quella meccanica evidenziata da Freud ) DALL'ALTRO QUELLA CHE LO PORTA AD INCAMMINARSI ALLA RICERCA DELLE SUE QUALITA' PIU' AUTENTICHE ED “ALTE”. – Ecco un possibile schema riassuntivo di questa bi-dimensionalità che,però, richiede di essere ARMONIZZATA UMANISTICAMENTE: NUOVA ARMONIA ^ ^ ESSERE AVERE >> >> LIBERTA' – CREATIVITA' ANIMALITA' - MATERIA >>> Dimensione >>> Bisogni Autentica Superiori ( vedi nota 1 ) >>> Dimensione >>> BISOGNI Basica INFERIORI NOTA 1: tra tali bisogni, Fromm elenca quello di RELAZIONE ( sociale ) TRASCENDENZA ( religioso ) RADICAMENTO ( aspirazione a far parte di un mondo solidale ( fratellanza ) IDENTITA' ( mantenete una propria fisionomia personale all'interno della società) SISTEMA DI ORIENTAMENTO ( valori come bussola per la vita ) RIASSUMENDO: non si dovrebbe parlare dunque di adattamento dell'uomo alla società, bensì di adattamento della società ai bisogni superiori dell'uomo. RIFERIMENTO AD “AVERE O ESSERE”, opera scritta nel 1976 Nessun maestro di filosofia ha mai insegnato che un desiderio costituisce una norma ettica. Piuttosto: l'insegnamento E' VIVERE BENE PER L'UMANITA'. C'è dunque una differenza tra i bisogni avvertiti come soggettivi e quelli OGGETTIVAMENTE VALIDI ( comuni alla natura ). Purtroppo, scrive F. , lo sviluppo del sistema economico moderno e contemporaneo ( dal XVIII secolo – rivoluzione industriale )NON E' PIU' STATO CONDIZIONATO DALLA DOMANDA: “CHE COS'E' BENE PER L'UOMO”? La domanda che invece ha predominatoè stata: “CHE COSA E' BENE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA”? Alla prima domanda si risponde con UN ATTEGGIAMENTO CHE PRIVILEGIA L'ESSERE, ATTRAVERSO IL QUALE NON SI HA NULLA, NE' SI ASPIRA ADAVERE ALCUNCHE', MA SI E' IN UNA CONDIZIONE DI GIOIA, SI USANO LE PROPRIE FACOLTA' IN MANIERA CREATIVA. SI E' TUTTI UNO CON IL MONSO. E' IN TALE CONTESTO PIU' GENERALE CHE DEVE ESSER LETTO “L'ARTE DI AMARE”, COME POSSIBILITA' DI COLTIVARE ( COME ATTRAVERSO UN ARTE DA IMPARARE QUOTIDIANAMENTE ) UNA NUOVA ARMONIA UMANA. NON QUELLA ORIGINARIA ( BASICA ED ISTINTUALE ) , MA QUELLA SUPERIORE ( PERDUTA, MA RECUPERABILE PER MEZZO DI UNA RICOSTRUZIONE UMANISTICA DELLA PERSONA E DELLA COMUNITA' ).