La ricerca empirica Una definizione La ricerca empirica si distingue da altri tipi di ricerca per tre aspetti 1. produce asserti o stabilisce nessi tra asserti • Ipotesi • Teorie, spiegazioni causali 2. li giustifica su base empirica su questa base si distingue dall’etica e dalla critica • Confronto tra asserti e “realtà secondo regole stabilite convenzionalmente dalla comunità scientifica 3. produce un sapere controllabile su questa base si distingue dalla logica e dalla ricerca formale • Popper: su questa base si controllo distingue dalle intersoggettivo come unica speculazioni e dalla garanzia di cattiva ricerca oggettività Percorso che conduce al controllo empirico: Livelli Azioni Disegno della ricerca Definizione degli interrogativi che guidano la ricerca Costruzione della base empirica Si decide il tipo di dati da impiegare: a quali fonti ricorrere, con quale tecnica di osservazione e rilevazione procurarsi i dati Organizzazione dei dati Trasformazione delle informazioni, raccolte in dati, attraverso un processo di organizzazione/interpretazione (costruzione della matrice dei dati, sbobinatura delle interviste, ecc.) Analisi dei dati Uso di procedure formali e informali attraverso cui i dati sono analizzati per costruire asserti e nessi tra asserti Esposizione dei risultati Ha la funzione di: a) rendere trasparente l’itinerario di ricerca; b) comunicare i risultati rilevanti; c) collegarsi alla letteratura precedente Livelli o fasi di ricerca. Con ‘livelli’ intendiamo famiglie di operazioni organizzate in insiemi diversi, ciascuno dei quali stabilisce come affrontare uno specifico problema di ricerca Livelli Problemi Disegno della ricerca qual è l’oggetto di studio? Costruzione della base empirica sulla base di quali dati può essere studiato? Organizzazione dei dati come sistematizzare le informazioni raccolte? Analisi dei dati come estrarre informazioni dai dati? Esposizione dei risultati come collegare i risultati alle domande di ricerca? Con ‘fasi’ intendiamo una sequenza logica di operazioni che si succedono l’una all’altra L’idea di ‘ordinamento’ è presente nel concetto di ‘fase’, ma non in quello di ‘livello’ 1. Disegno della ricerca 2. Costruzione della base empirica 3. Organizzazione dei dati 4. Analisi dei dati Esposizione dei risultati Livelli o fasi della ricerca? • Il disegno di ricerca è un insieme di linee guida tramite il quale un ricercatore può ottenere delle risposte a quesiti di indagine. • Per individuare il giusto disegno, il ricercatore dovrebbe porsi questa domanda: Qual è il migliore approccio per rispondere alla mia domanda/ipotesi di ricerca al fine di ottenere dati accurati e interpretabili? • I disegni di ricerca quantitativi e qualitativi hanno scopo diversi. • Un disegno di ricerca è un insieme di regole che vanno rispettate, avendo in mente una strategia di azione per effettuare lo studio e rispondere alle domande specifiche di ricerca Che cos’è un disegno di ricerca • Il disegno della ricerca rappresenta il piano di lavoro, teso a definire le fasi procedurali che si intendono compiere in relazione al problema d’indagine formulato e le operazioni da svolgere in relazione a ciascuna fase procedurale. Si potrebbe dire che comprende tutte le fasi di natura progettuale. • Il disegno della ricerca dovrà essere ben documentato nella stesura del rapporto di ricerca finale in relazione a tutti i passaggi che lo compongono. Il disegno di ricerca nella ricerca qualitativa è elaborato in modo provvisorio e per linee generali mentre nella strategia quantitativa è rigorosamente predisposto e strutturato nell’articolazione di tutte le sue parti. • Ciò comporta una maggiore possibilità per la ricerca quantitativa di commisurare precisamente le risorse ai fini che si intendono conseguire mediante la predisposizione di un analitico piano di lavoro. Disegni di ricerca • Ricerche DESCRITTIVE : riconducibili al contesto della scoperta. • Ricerche ESPLICATIVE : riconducibili al contesto della giustificazione. ….In pratica la distinzione è assai difficile da sostenere in quanto non esistono ricerche solo descrittive, che non siano mosse da qualche ipotesi generale, così come non esistono ricerche esplicative che non siano corredate da indispensabili parti descrittive. ….Il ricercatore osservando la realtà, ossia chiedendosi che cosa sta accadendo induce delle ipotesi a favore delle quali si propone di ottenere prove empiriche attraverso ricerche esplicative, ossia muovendosi nel contesto della giustificazione • Ricerche VALUTATIVE : si prefiggono di fornire al decisore politico, oltre che una fotografia/diagnosi della realtà (ricerca descrittiva/esplicativa) anche un giudizio su un intervento, su un servizio, un insieme di attività Tipi o strategie di ricerca proposte in letteratura Ricerche QUANTITATIVE si caratterizzano per il prefiggersi la costruzione della matrice dei dati (Marradi, 1996) permettono l’ispezionabilità della base empirica (Ricolfi, 1995) permettono l’impiego della statistica (Ricolfi, 1995) atti di interrogazione strutturati e direttivi Ricerche QUALITATIVE Definite per negazione delle ricerche quantitative Approccio basato sugli individui non sulle variabili Approccio narrativo, centrato sul racconto e sulle storie. Tipi di strategia di ricerca proposte in letteratura • Qualunque sia il disegno di ricerca, esistono sempre degli elementi sulla base dei quali viene giudicata l’adeguatezza del disegno alle domande e agli obiettivi di ricerca. Elementi di base per giudicare un disegno di ricerca Congruenza tra disegno e filosofia, teoria e domande di ricerca Livello di sviluppo dei concetti e della conoscenza Obiettivo dello studio Controllo sui fenomeni indagati Veridicità dei risultati Coinvolgimento del ricercatore con i soggetti o partecipanti Caratteristiche del disegno di ricerca Comparazione idealtipica tra ricerca quantitativa e qualitativa Le differenze Differenze marcate si evidenziano con riferimento alle strategie di ricerca che le due tradizioni di ricerca adottano con riferimento alle diverse operazioni che presiedono allo svolgimento dell’indagine nella sua logica unitaria, articolata nelle seguenti fasi: • Formulazione del problema d’indagine • Concettualizzazione del problema • Costruzione della base empirica (progettazione degli strumenti e raccolta delle informazioni) • Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica. Differenze negli approcci di ricerca Approccio quantitativo Approccio qualitativo Formulazione del problema di indagine Fabbisogno informativo Estensivo: si punta alla rilevazione di numerose proprietà su un insieme di soggetti (campione) numeroso e potenzialmente distribuito su un territorio anche molto esteso (semplificazione dell’oggetto) Intensivo: si approfondisce piuttosto che procedere estensivamente. L’analisi si estende di solito a pochi esemplari ed è orientata al caso piuttosto che alla variabile (riduzione dell’estensione del dominio osservato) Approccio all’oggetto d’indagine Reattivo: volto a cogliere le reazione a sollecitazioni poste “artificialmente” dall’esterno Naturalistico: volto a “rispecchiare” il più possibile l’oggetto nella sua naturalità. Generalizzazione-Giustificativo: oltre a stimare la distribuzione di certi caratteri all’interno di una data popolazione, si è interessati a identificare la presenza e intensità delle relazioni tra proprietà diverse, generalmente ipotizzate ex ante, al fine di produrre generalizzazioni empiriche. Esplorativo – Orientato alla scoperta: si punta alla comprensione dei “mondi vitali” dei soggetti studiati appartenenti ai contesti di studio. L’approccio qualitativo è particolarmente consigliato quando le conoscenze relative a un certo problema di indagine sono talmente scarse da suggerire di procedere in modo esplorativo, senza preclusioni premature dello sguardo. Obiettivo cognitivo Approccio quantitativo Approccio qualitativo Formulazione del problema di indagine Relazione tra teoria e ricerca empirica Scelta del contesto di indagine La teoria orienta l’osservazione mediante la derivazione di ipotesi da controllare empiricamente. In ogni caso il rapporto teoria-ricerca empirica è circolare, piuttosto che attenersi a una logica prettamente deduttiva (processo ipotetico-deduttivo). Come suggerisce Merton (1968), la ricerca empirica infatti stimola, riformula, riorienta e chiarifica la teoria in un rapporto di fecondazione reciproca. Letteratura: importante per la definizione delle ipotesi Il riferimento alla teoria non è volto alla derivazione di ipotesi da controllare ma è essenziale per operare le interpretazioni delle informazioni rilevate all’interno di un contesto specifico. I fautori di questo approccio ritengono che in questo modo non si rischi di giungere a interpretazioni finalistiche e che sia possibile accedere ai risultati e dati inattesi, imprevisti, strategici per l’affinamento delle teorie preesistenti e per la costruzione progressiva di nuove ipotesi e teorie (orientamento alla scoperta e processo induttivo). Contesto esteso: la popolazione dell’indagine può verosimilmente fare riferimento a un contesto di indagine dai confini territoriali e spaziali anche piuttosto esteso (Italia, Lazio, ospedali ASL RMG). Contesto delimitato: poiché è prevista un’osservazione ravvicinata dell’oggetto di studio, la ricerca qualitativa predilige la scelta di contesti di indagine dai confini spazialmente limitati (una piccola comunità, un numero limitato di pazienti, ecc.) per quanto non manchino ricerche qualitative che si prefissano un intento comparativo e che prevedono l’estensione della ricerca a contesti diversi. Approccio quantitativo Approccio qualitativo Concettualizzazione del problema Selezione dei concetti Scelta del contesto di indagine Relazione tra i concetti Concettualizzazione chiusa: per quanto in corso d’opera sia possibile affinare il sistema di concettualizzazione, il ricercatore dovrà predefinire precisamente sia gli aspetti generali del problema (aree problematiche) da indagare sia le proprietà analitiche rispetto alle quali provvedere alla raccolta di materiale empirico. Concettualizzazione a tessitura aperta: lo studio si concentra su macroaree problematiche, orientative e sempre rivedibili e adattabili ai soggetti. La concettualizzazione è sempre aperta all’introduzione di nuovi aspetti da indagare che assumano una specifica rilevanza in corso d’opera. Anche quando la concettualizzazione è più strutturata non è mai definitiva e sempre aperta a cogliere, nell’interazione con i soggetti, aspetti inizialmente non previsti Definiti operativamente ex ante: i concetti, in quanto elementi costituitivi della teoria, vanno definiti univocamente e tradotti in referenti empirici osservabili (indicatori) in modo tale che siano definibili i modi mediante i quali procedere alla rilevazione standardizzata del concetto. Orientativi e costruiti processualmente: i concetti sono “orientatitivi” (sensitizing concepts , Blumer, 1969), nel senso che suggeriscono solamente la direzione verso la quale guardare, in una relazione di autocorrezione con la realtà empirica. Lo sguardo può essere continuamente riorientato e la rilevazione dei concetti può avvenire senza prestabilire regole rigide e precise. In Alcune funzioni dell’analisi qualitativa, Lazarsfeld ammette la possibilità che nella ricerca qualitativa si proceda in maniera inversa rispetto a quanto previsto dal modello di traduzione operativa dei concetti. Si parte cioè dal rinvenimento di alcune osservazioni stimolanti per chiedersi poi entro quale concetto esse possano essere ricondotte (costrutti integranti). Modellizzazione ex-ante: La concettualizzazione implica anche la predisposizione di un modello di analisi che ipotizzi la relazione tra gli aspetti parziali del problema isolati preliminarmente. Il modello è rivedibile alla luce dei risultati di ricerca Modellizzazione ex-post o assente: Il modello delle relazioni tra i concetti rappresenta un esito del procedimento d’indagine cui si può non pervenire se ci si ferma ad un’analisi puramente descrittiva o di tipo idiografico. Approccio quantitativo Approccio qualitativo Progettazione e costruzione della base empirica Selezione dei casi Tecniche di rilevazione Rapporto osservatore - osservato Orientata alla rappresentatività statistica: (di norma) tecniche di campionamento probabilistico. Numerosità del campione predeterminata. Orientata alla rappresentatività fondata sul carattere tipico (esemplare) dei soggetti/gruppi : tecniche di campionamento non probabilistico. A volte la numerosità è stabilita in itinere sulla base del rispetto del criterio della saturazione. Nella ricerca etnografica l’osservazione può estendersi a tutti i membri di un determinato gruppo Standardizzate: Interviste con questionario, questionari autocompilati, scale (es. scala di Braden), test, schede di raccolta di dati fisiologici, ecc. Non standardizzate/semi-standardizzate: osservazione partecipante, interviste biografiche, interviste in profondità, interviste focalizzate, focus group, ecc. Interazione tendenzialmente unidirezionale e asimmetrica: il ruolo del rilevatore è distaccato e si limita alla raccolta delle informazioni; il ruolo dell’intervistato è di fornire le informazioni necessarie per soddisfare il fabbisogno informativo dell’indagine in risposta alle domande poste. L’interazione segue la sequenza domanda-risposta ed è dunque irreggimentata entro un sistema di regole che limita il coinvolgimento di entrambi gli interlocutori. Relazione bidirezionale e tendenzialmente simmetrica: puntando su un maggior coinvolgimento dei soggetti studiati si intende raggiungere una maggiore simmetria tra i ruoli. Il coinvolgimento si spinge fino a interpellare i soggetti per valutare l’adeguatezza dei risultati. L’osservatore punta alla massima prossimità con i soggetti di studio fino al raggiungimento di un rapporto empatico. Approccio quantitativo Approccio qualitativo Progettazione e costruzione della base empirica Progettazione dello strumento di rilevazione Strutturato: uniforme, obiettivo. Ad esempio in case di questionario lo strumento di rilevazione prevede le domande da porre, l’ordine con cui porle e spesso le alternative di risposta tra cui scegliere Livello di strutturazione variabile: varia a seconda dell’interesse dei soggetti, non standard Gli strumenti osservativi e le tracce di intervista possono essere progettati prevedendo i modi attraverso i quali rilevare le informazioni senza però arrivare a prefigurare gli stati possibili sulle proprietà Stile di conduzione delle interviste (se utilizzate) Massima direttività e rigidità: l’intervistatore deve necessariamente porre tutte le domande nella forma e nell’ordine previsti; spesso deve indirizzare la risposta invitando l’intervistato a scegliere all’interno di un elenco di alternative prefigurate Naturalistico: volto a “rispecchiare” il più possibile l’oggetto nella sua naturalità. Forma delle informazioni Risposte al questionario, al test; stati assunti dai casi sulle variabili Registrazioni audio e/o video delle interviste: trascrizioni; note etnografiche. Relazione tra teoria e ricerca empirica La teoria orienta l’osservazione mediante la derivazione di ipotesi da controllare empiricamente. In ogni caso il rapporto teoriaricerca empirica è circolare, piuttosto che attenersi a una logica prettamente deduttiva (processo ipotetico-deduttivo). Come suggerisce Merton (1968), la ricerca empirica infatti stimola, riformula, riorienta e chiarifica la teoria in un rapporto di fecondazione reciproca. Il riferimento alla teoria non è volto alla derivazione di ipotesi da controllare ma è essenziale per operare le interpretazioni delle informazioni rilevate all’interno di un contesto specifico. I fautori di questo approccio ritengono che in questo modo non si rischi di giungere a interpretazioni finalistiche e che sia possibile accedere ai risultati e dati inattesi, imprevisti, strategici per l’affinamento delle teorie preesistenti e per la costruzione progressiva di nuove ipotesi e teorie (orientamento alla scoperta e processo induttivo) Approccio quantitativo Approccio qualitativo Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica Trattamento delle informazioni Codifica degli stati assunti dai casi su ciascuna variabile Trascrizioni delle registrazioni delle interviste. (In vista dell’analisi lessicometrica) Operazioni di lemmatizzazione e disambiguazione dei corpus testuali Organizzazio ne dei dati Formalizzata: Costruzione di una matrice dei dati casi per variabili Inserimento dei dati in matrice Non formalizzata: I testi rimangono riferiti al singolo caso. Semi formalizzata: se non ci si ferma ad un livello idiografico si procede a codificare ex-post il materiale empirico per rendere comprabili le osservazioni condotte su elementi diversi. Nel caso di analisi testuale/lessicale formalizzata attraverso la costruzione di matrici testuali Elaborazione e analisi dei dati Oggetto analisi: la/e variabile/i Obiettivo dell’analisi: spiegare la variazione delle variabili Tecniche matematiche e statistiche: uso intenso Elaborazioni statistiche volte a livelli differenziati di analisi: monovariata; bivariata; multivariata. Oltre al controllo delle ipotesi, si procede all’individuazione di regolarità statistiche capaci di specificare l’impianto teorico di partenza. Ci si avvale di pacchetti applicativi specificatamente dedicati all’analisi statistica dei dati (SPSS, SPAD-N) Oggetto analisi: l individuo Obiettivo dell analisi: comprendere i soggetti Tecniche matematiche e statistiche: possibilità di analisi quasistatistica Analisi ermeneutica: L’analisi non è orientata alla individuazione di frequenze o di relazioni statistiche ma a far emergere categorie concettuali, costrutti teorici (rappresentazioni, tipi ideali, tipologie, forme sociali, costrutti integranti…) e ipotesi di relazione tra concetti a partire dalla ricostruzione e dalla interpretazione del senso che gli attori sociali attribuiscono alle loro azioni (verbali e non verbali). Ci si può avvalere anche di tecniche computerassisted che agevolino le attività di codifica, classificazione e interrogazione dei testi scritti CAQDAS (Computer Assisted Qualitative Data Analysis Software). L’analisi statistica di tipo testuale (lessicometrica) si avvale di software che consentono di analizzare le ricorrenze terminologiche e le corrispondenze lessicali (analisi quantitativa di dati qualitativi). Strategie di ricerca (relazione-osservazione) La ricerca è un processo finalizzato ad acquisire informazioni sulla realtà. Le informazioni possono essere raccolte attraverso raccolta sul campo una relazione La relazione uno-uno Questionario Intervista (strutturata, non strutturata, libera, in profondità) Storie di vita Le tecniche di gruppo Focus group Delphi Brainstorming Quantitativo , matriciale standard Qualitativo , non matriciale non-standard Ricerche su dati secondari Analisi terziaria : approccio alla lettura di indagini già realizzate da altri Analisi del contenuto e dei documenti L’osservazione Approccio quantitativo Approccio qualitativo Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica Esposizione dei risultati Presentazione dati: tabelle e grafici (prospettiva relazionale) Portata dei risultati: generalizzabilità In forma sintetica e nomotetica: Presentazione di tabelle statistiche e grafici che mettano in rilievo tendenze e generalizzazioni empiriche. Interpretazioni del ricercatore su base statistica e sostantiva Presentazione dati: brani di interviste, testi (prospettiva narrativa) Portata dei risultati: specificità In forma analitica o idiografica: esposizione di tipo narrativo e riflessivo, presentazione di stralci di intervista relativi ai singoli casi o di note etnografiche con relative interpretazioni. Fanno eccezione i risultati dell’analisi testuale. Livelli o fasi di ricerca. Con ‘livelli’ intendiamo famiglie di operazioni organizzate in insiemi diversi, ciascuno dei quali stabilisce come affrontare uno specifico problema di ricerca Livelli Problemi Disegno della ricerca qual è l’oggetto di studio? Costruzione della base empirica sulla base di quali dati può essere studiato? Organizzazione dei dati come sistematizzare le informazioni raccolte? Analisi dei dati come estrarre informazioni dai dati? Esposizione dei risultati come collegare i risultati alle domande di ricerca? Su quale base distinguerle? • I livelli/fasi della ricerca empirica – e la stessa definizione di ricerca empirica – non permettono di distinguere tra ricerca qualitativa e quantitativa: entrambe presentano i cinque livelli, organizzati in fasi • Non possiamo sostenere che la ricerca quantitativa – poiché è un tipo di ricerca più formale – presenta quelle fasi e quei livelli di articolazione, mentre la ricerca qualitativa non li presenta Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa Ricerca qualitativa = ricerca senza statistica? • Quando si parla di ricerca quantitativa si pensa alla ricerca condotta sulla matrice dei dati con procedure di analisi matematico- statistiche • Quando si parla di ricerca qualitativa si evoca invece una pluralità di significati, e in generale di pensa alla ricerca senza statistica, perciò meno formalizzata e più soggetta all’arbitrio delle scelte del ricercatore Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa Quantitativa Qualitativa Natura della realtà Realtà indagabile con modalità obiettive Realtà singola Parti separate e manipolabili Variabili indipendenti fra loro Contesto libero e obiettivo Ristretta negli scopi Realtà come costruzione sociale Realtà multipla Parti interrelate Variabili dipendenti fra loro Contesto interrelato e soggettivo Allargata negli scopi Visione dell’uomo I dati raccolti sull’uomo sono obiettivi L’uomo è fatto di parti Dati soggettivi Visione olistica Fonti della conoscenza Positivismo logico ed empirismo L’utilizzo dell’osservazione Fatti psicologici e biofisici Tradizioni della ricerca: antropologia; psicologia sociale; filosofia; storia Intuizione, Gestalt Interazioni sociali, valori, cultura Orientamento della ricerca Orientata al prodotto e ai risultati Orientata alla persona, al processo, fenomeno Principali differenze tra ricerca quantitativa e qualitativa • Un disegno è influenzato dalla prospettiva filosofica del ricercatore, dai concetti teorici e di orientamento e dai quesiti conoscitivi. Nelle prime fasi del processo di indagine il ricercatore mette in discussione le proprie assunzioni filosofiche, gli approcci teorici e le domande di ricerca a cui vuole rispondere. Questo processo lo guida nella scelta del disegno. Caratteristiche dei disegni in rapporto a filosofia, teoria e domanda di ricerca Disegno quantitativo Poca enfasi sulla filosofia Teoria sviluppata a priori Enfasi sul collegamento teoriadomanda Validazione teoria quantitativa Disegno qualitativo Enfasi sulle basi filosofiche Teoria sviluppata inizialmente o durante lo studio Enfasi sul collegamento filosofia – teoria-domanda Teoria come guida Disegno in relazione alla filosofia, teoria e domande di ricerca • Nello studio devono essere evidenti i collegamenti tra livelli di conoscenza, lo sviluppo di concetti e le domande di ricerca. Livello di sviluppo dei concetti e conoscenza Disegno quantitativo Livello avanzato nella conoscenza del fenomeno Misurazione dei concetti evidente Spesso preciso nella misurazione; di solito non molto ricco nella descrizione Disegno qualitativo Minore conoscenza del fenomeno Non misurazione dei concetti Ricco nella descrizione Disegno in relazione al livello di sviluppo dei concetti e della conoscenza Per esempio, se sono stati prodotti molti lavori teorici ed empirici in un’area di indagine, i concetti possono essere sviluppati in modo più approfondito e le domande di ricerca possono essere orientate alla validazione di ipotesi o alla sperimentazione di nuovi interventi. Validazione di ipotesi • Disegno sperimentale • Disegno correlazionale Si conosce poco il fenomeno • Disegno descrittivo Interesse alla comprensione del fenomeno • Disegno qualitativo Disegno in relazione al livello di sviluppo dei concetti e della conoscenza • Gli obiettivi di studio si riflettono nel disegno. • Gli obiettivi sono collegati alla prospettiva filosofica del ricercatore, alle domande di ricerca e al tipo di dati che si vogliono ricercare. Disegno quantitativo Disegno qualitativo • Obiettivi: • Spiegare relazioni tra variabili o • Predire avvenimenti da fatti obiettivi • Obiettivi: • Descrivere i significati soggettivi dalla prospettiva del partecipante Disegno in relazione agli obiettivi Obiettivi della ricerca Disegno quantitativo Disegno qualitativo Scopi dello studio Sviluppo della spiegazione e predizione dei fatti Sviluppo della comprensione e delle cose significative dei partecipanti Focus dello studio Oggetti, soggetti, casi Partecipanti, informatori Tipo di dati ricercati Obiettivi, esclusivi Soggettivi / alcuni obiettivi, inclusivi Disegno in relazione agli obiettivi • Il controllo è l’insieme di quegli elementi del processo di ricerca che hanno l’obiettivo di ridurre o eliminare la libera interpretazione delle relazioni tra le variabili. • Più alto è il controllo, più il disegno è strutturato (es. disegno sperimentale); minore è il controllo, minore è la strutturazione (es. disegno sul campo) Controllo sui fenomeni indagati Disegno quantitativo Controllo importante Variabili misurate Non ammissione di spiegazione alternative (in caso falsificazione dell’ipotesi) e controllo dell’errore Disegni analitici Disegno qualitativo Controllo meno importante Descrizione dei fenomeni Comprensione profonda Disegno esplorativo Disegno in relazione al controllo sui fenomeni indagati Controllo sui fenomeni indagati Disegno quantitativo Disegno qualitativo Validità interna Credibilità • Collegamento tra variabili; prova, Funzione di conferma dei convalida, concretizzazione degli partecipanti sulla completezza delle • La veridicità alla domanda: le persone obiettivi hard; dei dati risponde informazioni; autoriflessione del nei risultatiricercatore dello studio? • possono Indicatori dicredere validità interna Significatività statistica che permette Generalizzabilità non è lo scopo la generalizzazione della ricerca Disegno in relazione alla veridicità dei risultati Coinvolgimento del ricercatore con i soggetti o partecipanti Disegno quantitativo Piccolo coinvolgimento; osservatore distaccato dai soggetti; prospettiva dell’osservatore esterno Disegno qualitativo Profondo coinvolgimento; osservatore partecipante; prospettiva dell’osservatore interno Strumenti per l’indagine Questionari; interviste strutturate; strumenti psicometricamente provati; altri strumenti di misurazione validati Uso di una varietà di fonti/strumenti per raccogliere i dati Disegno in relazione al coinvolgimento del ricercatore con i soggetti/partecipanti In che cosa sono simili? • Entrambe seguono lo schema dei cinque livelli/fasi • Entrambe hanno il proprio punto debole nella costruzione della base empirica • I problemi che ne derivano sono diversi per la ricerca quantitativa e qualitativa: • Nella ricerca quantitativa, ad esempio, i numeri e una struttura formale rigorosa (matrice) da soli non sono una garanzia sul contenuto della struttura stessa. Le operazioni che portano alla matrice dei dati (soprattutto quelle a livello di costruzione della base empirica) devono essere condotte in modo da assicurare un certo grado di accordo intersoggettivo che è l’unica garanzia di oggettività della scienza • Nella ricerca qualitativa un punto debole può essere costituito dal grado di ispezionabilità della base empirica, cioè dal grado in cui essa è formalizzata in modo da essere accessibile ad altri (controllo intersoggettivo) Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa Elevata ispezionabilità: ricerca basata su dati testuali (intervista discorsiva, ermeneutica oggettiva, grounded theory, ricerca TXT, ecc.) Bassa ispezionabilità: ricerca etnografica e osservazione partecipante Tuttavia, diversi modi di fare ri cerca qualitativa presentano diversi gradi di ispezionabilità: Ispezionabilità della ricerca qualitativa