Gestione dei più comuni sintomi durante la

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l ’ a g g i o r n a m e n t o
c o n t i n u o
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f a r m a c i s t a
Modulo 1
Modulo 2
Gestione dei più
comuni sintomi
durante la transizione
alla menopausa
Disfunzione
erettile
Revisione scientifica: Dr. Maurizio Barbieri, Dirigente
medico, 2a Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università
degli Studi di Milano, Fondazione Policlinico Mangiagalli
Regina Elena, Milano.
Autori: Renee Bellanger, PharmD, BCNSP, Assistant
Professor, Pharmacy Practice
Cheryl Horlen, PharmD, BCPS, Associate Professor,
Pharmacy Practice, Feik School of Pharmacy, University of
the Incarnate Word, San Antonio, Texas.
Revisore scientifico: Alessandro Pizzocaro MD,
Referente per l’andrologia, UO di Urologia, Istituto Clinico
Humanitas, Rozzano, Professore a contratto, Scuola
di Specializzazione di Endocrinologia e malattie del
Ricambio, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università
degli Studi di Milano
Autore: Mariam Khan, PharmD, Medical Writer,
Princeton, New Jersey
L
i considera una donna in menopausa dopo che
è trascorso almeno un anno dalla data delle
ultime mestruazioni spontanee. Per perimenopausa si intende invece l’arco temporale di almeno
a Disfunzione Erettile (DE) viene definita come
l’incapacità di raggiungere o mantenere un’erezione sufficiente a condurre un rapporto sessuale soddisfacente1. Questo tipo di patologia ha un
forte impatto sulle relazioni di coppia, sulla qualità
della vita e sul livello di autostima. L’incidenza
aumenta con l’età e si prevede che, entro il 2025, si
segue a pag. 2
segue a pag. 13
S
Modulo 3
Modulo 4
Recenti progressi
nel trattamento
della psoriasi
Considerazioni cliniche
sul trattamento
dell’infezione
da H. pylori
Revisione scientifica: Prof. Paolo Pigatto, Professore
Associato in Malattie Cutanee e Veneree; Dipartimento di
Tecnologie per la Salute Ist. Ortopedico Galeazzi; Facoltà di
Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Milano
Autore: Kiran Panesar, BPharmS (Hons), MRPharmS,
RPh, CPh, Consultant Pharmacist and Freelance Medical
Writer, Orlando, Florida
Keywords
Psoriasi,
epidemiologia
L
a psoriasi è una malattia autoimmune, che
normalmente si presenta come una condizione
dermatologica nella quale
le cellule epiteliali si replicano più frequentemente
della norma. Si ritiene che
Revisione scientifica: Dr Luca Elli, Specialista
in Gastroenterologia, Responsabile Centro per la
Prevenzione e Diagnosi della Malattia Celiaca, Fondazione
IRCCS Cà-Granda Milano
Autori: G. Blair Sarbacker, PharmD, Assistant
Professor, Pharmacy Practice, University of the Incarnate
Word, Feik School of Pharmacy, San Antonio, Texas
Elizabeth Montfort, PharmD, Assistant Professor,
Pharmacy Practice, University of the Incarnate Word, Feik
School of Pharmacy, San Antonio, Texas
I
ndividuato per la prima volta nelle biopsie gastriche
da John Warren nel 1979, l’Helicobacter pylori si
annida nelle cellule dell’epitelio gastrico al di sotto
del gel mucoso. Warren è riuscito inoltre a dimostrare la
segue a pag. 25
segue a pag. 36
ANNO 10 • NUmerO 1 • BimestraLe • GeNNaiO/FebbraiO 2013
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ObiettivOFarmacista
Modulo 3
Recenti progressi nel trattamento
della psoriasi
segue da pag. 1
Obiettivi: dopo aver completato la seguente
monografia di aggiornamento, il Farmacista dovrebbe essere in grado di:
•identificare i diversi tipi di psoriasi;
•descrivere le comorbilità associate alla psoriasi;
•descrivere i possibili piani di trattamento per la
psoriasi che comprendono dosaggi, monitoraggio
dei parametri e educazione del paziente.
SCOPO DeLLÕ AttivitË : riconoscere i sintomi della psoriasi, saper distinguere i vari trattamenti ed educare il paziente in modo adeguato.
il medico inglese Robert
Willan (XVIII secolo), ritenuto il padre della dermaKey Point
tologia, sia stato il primo
a fornire una descrizione
La psoriasi è una
accurata della psoriasi nel
malattia cronica che
tentativo di distinguerpuò manifestarsi
la dalla lebbra 1 . Questo
in forma lieve,
disturbo multifattoriale
presentandosi con
affligge dall’1 al 3% della
una o più chiazze
popolazione, è più comune
squamose di
nei bianchi e si verifica con
dimensioni contenute
la stessa frequenza negli
e ben localizzate,
uomini e nelle donne. La
o in forma grave,
prevalenza della psoriasi in
coinvolgendo aree
Italia è stata stimata pari
cutanee estese con
al 2,7% della popolazione
sintomi di prurito,
generale. Circa il 10% dei
bruciore e dolore.
pazienti con psoriasi soffre
di forme estese e/o complicate della malattia. L’età d’insorgenza varia a seconda del tipo di psoriasi, generalmente tra i 20 e i 30
anni o tra i 50 e i 60 anni1,2.
Tipi di psoriasi
Esistono diversi tipi di psoriasi: a placche, guttata, inversa (flessurale), pustolosa
(localizzata o generalizzaKeywords
ta), eritrodermica, palmoPsoriasi
plantare, dello scalpo e delle
classificazione
unghie (onicopsoriasi), oltre
all’artropatia psoriasica. Lo
stesso paziente può presentare contemporaneamente
forme diverse.
La diagnosi generalmente si basa sulle proprietà
distintive di ciascun tipo. Secondo il tipo di pso-
Executive summary
• La psoriasi è una malattia autoimmune che
affligge il 2,7% della popolazione italiana.
• Circa il 10% dei pazienti con psoriasi soffre di
forme estese e/o complicate della malattia.
• La psoriasi è associata a elevata morbilità e
a un alto livello di stress psicologico.
• È stato dimostrato che la psoriasi impatta
sulla qualità della vita non solo del malato
ma anche dei familiari e dei partner.
• Uno studio recente ha concluso che la psoriasi è correlata con numerose comorbilità,
incluse coronaropatie, malattie metaboliche, insufficienza renale, epatopatie, epatite
virale B e C, asma, ulcera peptica e tumori
e che l’entità delle complicanze è proporzionale con la gravità della psoriasi.
• Quando la psoriasi affligge meno del 5%
della superficie corporea, la terapia è possibile con l’utilizzo di soli farmaci a uso topico, in particolare i corticosteroidi.
• La terapia sistemica è riservata ai casi
moderato-gravi.
riasi, le lesioni possono
comparire su volto, orecchie, mani, piedi, genitali,
Key Point
pieghe cutanee, cuoio capelluto, unghie, tronco o
Esistono diversi
estremità.
tipi di psoriasi (a
Psoriasi a placche: è la
placche, guttata,
variante più comune (90%
inversa, pustolosa,
dei pazienti)5,6. Le placche
eritrodermica,
maculopapulose di colore
palmo-plantare,
rosso o salmone sono ben
del cuoio capelluto
definite, spesse o sottili,
e delle unghie),
piccole o grandi. Le aree
oltre all’artropatia
psoriasica.
più facilmente coinvolte
sono il cuoio capelluto, le
superfici estensorie di gomiti e ginocchia, le pieghe
cutanee (addome, glutei). Le placche si sviluppano
da piccole lesioni che convergono a formare papule
di dimensioni maggiori. Nella psoriasi attiva il bordo
della placca si espande, mentre al centro della stessa
si forma una chiazza di colore più chiaro, che prende
il nome di psoriasi anulare7. Nella forma inattiva, la
lesione rimane delle stesse dimensioni anche senza
trattamento.
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La forma attiva ha una prognosi migliore rispetto a
quella inattiva7. Il fenomeno di Koebner descrive la
formazione di nuove lesioni di psoriasi infiammatoria
attiva in corrispondenza di traumi o zone di compressione cutanea2.
Psoriasi inversa o flessurale: è comune nelle pieghe
cutanee (ascelle, seno, inguine e ombelico). La pelle
del paziente è lucida, arrossata, non ispessita (le placche sono sottili)2,7.
Psoriasi guttata o eruttiva: caratterizzata da lesioni di diametro inferiore a 1 cm, principalmente sul
tronco e sulle estremità prossimali. Tipica degli adolescenti e dei bambini, spesso si presenta dopo un’infezione batterica o virale delle vie aeree superiori7.
Le lesioni appaiono improvvisamente e si risolvono
spontaneamente nel giro di 3-4 settimane2,7. Sebbene
non siano disponibili dati di prognosi a lungo termine,
uno studio ha concluso che un terzo dei soggetti con
episodi di psoriasi guttata sviluppano psoriasi classica
nell’arco di 10 anni2,8.
Psoriasi pustolosa: forma acuta, nella quale piccole
pustule monomorfiche e sterili si sviluppano su una
pelle infiammata e dolorosa. È spesso causata da una
sovrainfezione o dall’improvvisa interruzione di corticosteroidi sistemici o topici2. Piccole pustole possono formare una base eritematosa e unirsi in una base
infetta con presenza di pus7. I pazienti spesso presentano perdita di peso, debolezza ed episodi di febbre in
corrispondenza di nuove recidive.
Psoriasi palmoplantare: forma simile alla psoriasi
pustolosa, è associata con pustole sterili giallo brune
sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi. È predominante nelle donne e nei fumatori attuali o pregressi2.
Psoriasi eritrodermica: affligge l’intero corpo (oltre
il 90% della superficie corporea)2,7. La pelle appare
rosso brillante ed è squamosa. Ciò può portare a ipotermia, ipoalbuminemia e scompenso cardiaco ad alta
gittata2,7. In questo caso la psoriasi eritrodermica è
pericolosa per la vita2. Può essere causata da dermatite atopica, eruzioni iatrogene e linfoma cutaneo a
cellule T2.
Psoriasi dello scalpo: caratterizzata da placche sullo scalpo e sul margine di inserzione dei capelli, con
placche che si ispessiscono e diventano crostose con
il proseguire della malattia7,9. Le placche possono essere descritte come desquamazione simile alla forfora7. Lo scalpo è l’area principale di sviluppo, anche se
in alcuni casi possono essere coinvolte anche le zone
adiacenti7,9. È utile informare i pazienti che la psoriasi
dello scalpo non causa alopecia7.
Onicopsoriasi: frequente tra i pazienti, con approssimativamente il 50% dei pazienti affetti alle unghie
delle mani e circa il 35% a quelle dei piedi2,7. Il range
di presentazione varia da alterazioni minori del piatto
ungueale a difetti gravi e include pitting (punteggiatura della lamina ungueale), onicolisi (distacco della lamina dal letto dell’unghia), macchie di Gottron
(colorazione giallo-salmone della lamina ungueale),
distrofia ed emorragie a scheggia2,7,10.
Tabella 1 – Tecniche utilizzate per misurare
la gravità della psoriasi
•Superficiecorporea(BSA)
•Questionariodermatologicosullaqualitàdellavita
•LatticeSystemPhysician’sGlobalAssessment
(LS-PGA)
•NationalPsoriasisFoundationPsoriasisScore
(NPF-PS)
•Physician’sGlobalAssessment(PGA)
•PunteggioPASI(PsoriasisAreaandSeverityIndex)
•PsoriasisSymptomAssessment(PSA)
•SalfordPsoriasisIndex(SPI)
•Self-AdministeredPASI(SAPASI)
Referenzabibliografica:11
Psoriasi acrale: si manifesta solo su palme delle
mani e piante dei piedi. È caratterizzata da ipercheratosi e alcuni pazienti possono presentare arrossamenti
variabili7.
Sebopsoriasi (o psoriasi seborroica): condizione
dove coesistono dermatite seborroica e psoriasi. In
molti casi la dermatite seborroica porta alla psoriasi
nella stessa area7.
Se sono definite le diverse tipologie di psoriasi, meno
chiari sono i parametri per definire la gravità della stessa5,11. Tuttavia il principale svantaggio è che
la descrizione della psoriasi grave varia in funzione
dell’opinione del paziente: un paziente può definire
la malattia in misura diversa da un altro in funzione
di quanto affligge la sua qualità della vita. Esistono
diverse tecniche utilizzate per1 misurare la gravità
della psoriasi (vedi Tabella 1). Inoltre, i clinici devono stabilire se la gravità è comparativa o assoluta,
momentanea o cronica.
Effetti della psoriasi
La psoriasi è associata a
elevata morbilità e a un alto
livello di stress psicologico.
Le femmine sono maggiorKeywords
mente affette rispetto ai maPsoriasi effetti e, psoriasi schi12. Dal punto di vista sodepressione e, psoriasi ciale, i pazienti con psoriasi
qualità della vita e
tendono ad avere stipendi
inferiori, minori avanzamenti di carriera e un’inferiore qualità della vita6,12.
La patologia depressiva
Key Point
associata alla psoriasi è associata a un basso livello di
La psoriasi è
autostima, alla paura del riassociata a elevata
fiuto pubblico e a preoccumorbilità e a un
pazioni psicosessuali1,2.
alto livello di stress
Sebbene non siano stati
psicologico.
condotti numerosi studi in
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tal campo, è stato mostrato che la psoriasi impatta
sulla qualità della vita dei familiari e dei partner13.
Comorbilità
Uno studio recente ha concluso che la psoriasi è correlata con numerose comorbilità, incluse coronaropatie, malattie metaboliche, insufficienza renale, epatopatie, epatite virale B e C, asma, ulcera peptica e tumori, e che l’entità delle complicanze è proporzionale
con la gravità della psoriasi14-16. Un gruppo di studio
ha postulato l’esistenza di una correlazione genetica
tra psoriasi e queste comorbilità17. Sembra inoltre che
esista una relazione tra i fattori infiammatori della
psoriasi e quelli correlati alle infezioni orofaringee da
streptococco, diminuita risposta agli allergeni e aumentata frequenza di febbri reumatiche e nefriti streptococciche17.
Artrite psoriasica
Si tratta di un’artrite infiammatoria sieronegativa che
si verifica in presenza di psoriasi cutanea o ungueale2,7. Può essere suddivisa in cinque diverse tipologie:
forma classica con coinvolgimento delle piccole articolazioni interfalangee distali, oligoartrite asimmetrica (grandi e piccole articolazioni coinvolte), poliartrite simmetrica, spondilite anchilosante e artrite mutilante. Per i suoi effetti è simile all’artrite reumatoide.
Malattia cardiovascolare e sindrome metabolica
Il rischio di malattia cardiovascolare nei pazienti psoriasici è tre volte superiore alla norma in pazienti affetti da malattia moderata o grave, ma non esiste un
rischio apparente in quelli con malattia lieve2,17,18. Si
pensa che l’infiammazione cronica sistemica associata con la psoriasi porti a coronaropatia (coronary artery disease, CAD), in quanto i mediatori infiammatori
della psoriasi sono simili a quelli della CAD19,20.
I pazienti psoriasici presentano anche un aumentato
rischio di sviluppare sindrome metabolica, che comprende obesità, diabete, iperlipidemia e ipertensione21.
Malattia di Crohn
La malattia di Crohn è sette volte più frequente nei
pazienti psoriasici22. Ciò può essere dovuto alla so-
Tabella 2 – Farmaci che precipitano
o esacerbano la psoriasi
•ACE-inibitori
•Beta-bloccanti
•Interferoni
•Litio
•FANS
•Tetracicline
Referenzebibliografiche:1,27
vrapposizione di meccanismi infiammatori comuni
alle due patologie o essere un effetto indesiderato di
alcune terapie biologiche utilizzate nella gestione della psoriasi, come ad esempio infliximab e adalimumab22-25.
Tumori
Alcuni autori hanno postulato che la psoriasi possa
essere associata con un aumentato rischio di tumori.
Tuttavia, ciò potrebbe essere un effetto indesiderato
della terapia, compresa la fotochemioterapia2,25.
Istologia e patologia
Per molti anni si è pensato
che la psoriasi fosse unicamente un’affezione cutanea, ma studi più recenti
Keywords
hanno dimostrato un miPsoriasi istologia,
glioramento della psoriasi
psoriasi esacerbazione, mediante trattamento impsoriasi, cause
munosoppressivo26. Il moscatenanti
dello attuale ipotizza che
la psoriasi sia una patologia autoimmune complessa
nella quale le cellule T sono
erroneamente attivate e avKeyPoint
viano altre risposte immunitarie1-3. Numerose conIl modello attuale
ipotizza che la
dizioni, quali i traumi, lo
psoriasi sia una
stress, le infezioni, le variapatologia autoimmune zioni climatiche e i farmaci
complessa nella quale (compresi
beta-bloccanti
le cellule T sono
e sali di litio, vedi Tabella
erroneamente attivate 2), attivano la malattia nee avviano altre
gli individui geneticamente
risposte immunitarie.
predisposti1,27. Le basi geNumerose condizioni
netiche della malattia sono
attivano la malattia
ben definite. Studi hanno
negli individui
mostrato che il 30% dei pageneticamente
zienti psoriasici presentano
predisposti.
un parente di primo grado a
sua volta affetto dalla malattia2. Nel caso in cui uno dei genitori e un figlio siano affetti, l’eventuale secondo figlio presenta il 50%
di possibilità di sviluppare la psoriasi2.
Negli stati precoci della malattia, le pareti vasali del
derma papillare si allungano e dilatano28. Aumenta la
velocità di mitosi dei cheratinociti basali. L’iperproliferazione dell’epidermide che ne consegue porta alla
formazione di cheratinociti immaturi e alla corneificazione incompleta con ritenzione del nucleo nello strato corneo6. Con il progredire della malattia, le placche
si infiltrano progressivamente con un alto numero di
cellule del sistema immunitario, in particolare linfociti T e cellule dendritiche, che esprimono citochine,
chemochine e fattori di crescita a loro volta coinvolti
nella proliferazione cellulare e nell’infiammazione3,5.
Si è osservato che i linfociti sono principalmente linfociti T CD8+ nell’epidermide, l’insieme di CD4+ e
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CD8+ nel derma e principalmente CD4+ nel sangue
periferico28.
Diagnosi
Non esistono test diagnostici per la psoriasi e attualmente la diagnosi è fatta attraverso l’esame clinico.
Occorre considerare tutti i sintomi per una corretta
diagnosi differenziale, in quanto numerosi disturbi
cutanei presentano segni e sintomi simili alla psoriasi29.
Terapia della psoriasi
Non esistono cure per la
psoriasi: la terapia si propone di limitare le lesioni
e migliorare la qualità della
Keywords
vita del paziente30. Le teraPsoriasi terapia,
pie attualmente disponibili
terapia topica, terapia
possono essere divise in
sistemica
terapie topiche, sistemiche
e farmaci biologici (vedi
Tabella 3).
Terapia topica
Quando la psoriasi affligge
Non esistono cure per meno del 5% della superla psoriasi e la terapia ficie corporea, la terapia è
possibile con l’utilizzo di
si propone di limitare
soli farmaci a uso topico5,
le lesioni e migliorare
indispensabili nel trattala qualità della vita
mento della maggioranza
del paziente. Quando
dei pazienti affetti dalla mala psoriasi affligge
lattia30. Si tratta di formumeno del 5% della
lazioni in crema, lozione,
superficie corporea,
la terapia è possibile
spray, schiuma, unguento
con l’utilizzo di soli
e gel; sono efficaci e semfarmaci a uso topico.
plici da utilizzare, sebbene
la compliance non sia molto elevata per l’impegno di
tempo richiesto30. Attualmente si preferiscono le più
recenti formulazioni di creme e unguenti rispetto alle
lozioni, in quanto più leggere e meno occlusive delle
precedenti31.
Le terapie topiche non sempre funzionano in caso di
onicopsoriasi, sebbene siano facili da somministrare
e facilmente disponibili10. Occorre consigliare ai paKeyPoint
zienti di tenere le unghie più corte possibile, evitare
di manipolare le cuticole e mantenere pulito il letto
ungueale10. Eventuali sovrainfezioni micotiche devono essere trattate appropriatamente.
Emollienti: possono presentare una o più delle seguenti azioni: occlusiva, umettante, antiprurito, antinfiammatoria, reidratante ed effetto barriera32. In sintesi, riducono la perdita d’acqua, prevengono la disidratazione e creano una barriera contro le condizioni
ambientali. La Tabella 4 a pag. 29 riporta un elenco
di sostanze con le principali proprietà. Gli emollienti
sono particolarmente utili nella psoriasi infiammatoria e a placche, così come nella psoriasi acrale; dimostrano capacità di sollievo dalla secchezza, dalla
desquamazione e dalla fessurazione cutanea, oltre a
mostrare anche un effetto antiproliferativo.
La terapia con soli emollienti può essere efficace nella
psoriasi di grado medio, ma nella maggior parte dei
casi sono necessari anche altri trattamenti. Emollienti
in formulazione acqua/olio si sono dimostrati capaci
di rimpiazzare una delle due dosi di corticosteroidi
topici32.
Alcuni autori consigliano di utilizzare gli emollienti dopo il bagno caldo quotidiano oltre ad almeno
uno-due altre applicazioni quotidiane32. I prodotti da
bagno che riducono la desquamazione e aumentano
l’idratazione dello strato corneo sono olii da bagno
che si disperdono in acqua e olii che formano un sottile velo sull’acqua. In modo simile alla psoriasi dello
scalpo, uno shampoo che stimoli la desquamazione
dello scalpo deve essere seguito dall’applicazione di
una lozione cheratolitica32.
L’uso di emollienti è associato a effetti indesiderati
quali dermatite irritativa, dermatite da contatto, bruciore, acne da cosmetici e disordini della pigmentazione32.
Cheratolitici: il più comune cheratolitico usato è un
vecchio farmaco ancora in uso, l’acido salicilico, disponibile a concentrazioni tra lo 0,5 e il 60% in numerosi veicoli31. È particolarmente utile nelle placche
ispessite e nella psoriasi a placche.
In alcuni pazienti l’acido salicilico in monoterapia
si dimostra utile. Può essere associato ad antralina o
pasta all’ossido di zinco per ridurre le interazioni tra
i due ingredienti. Inoltre, l’acido salicilico dimostra
proprietà antiossidanti in alcune preparazioni31.
Tabella 3 - Terapie per la psoriasi
Terapie topiche:emollienti,cheratolitici(acidosalicilico,urea),acidigrassidellaserieomega,corticosteroidi,analoghidellavitaminaD(calcitriolo,calipotriolo,tacalcitolo),tazarotene,altralina,catrameminerale
Terapie sistemiche:metotrexato,ciclosporina,acitretina,fluorouracile,vitaminaDorale,fototerapia,fotochemioterapia
Farmaci biologici:anti-TNF(infliximab,adalimumab,etanercept),terapiatargettizzataperilinfocitiT,anticorpimonoclonali(ustekinumab)
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L’applicazione su ampie superfici corporee e a concentrazioni superiori al 10% si dimostra tossica31. Ciò
si manifesta con ustioni alla mucosa orale, cefalea
frontale, sintomi del sistema nervoso centrale, acidosi
metabolica, tinnito, nausea, vomito e sintomi gastrici.
L’acido salicilico può inoltre diminuire l’efficacia di
altre terapie contro la psoriasi, compreso il calcipotriolo31.
L’urea dimostra proprietà emollienti e cheratolitiche
(vedi Tabella 4). Inoltre, può essere associata ad antralina per migliorarne l’efficacia clinica31. Questa,
in associazione con bifonazolo, è utile nella gestione
della psoriasi dello scalpo31. È inoltre utilizzata per
via topica in concentrazioni dal 5 al 25% in crema e
lozione e fino al 40% in preparazioni ungueali33.
Acidi grassi della serie omega: nella psoriasi si notano livelli anomali degli acidi grassi sierici31. Acidi
grassi della serie omega 3 e omega 6 possono riattivare le proprietà barriera31. L’olio di oliva è particolarmente utile in questa condizione.
Corticosteroidi: sono al momento i farmaci principali per il trattamento della psoriasi nel mondo30. Sono
disponibili in commercio numerosi corticosteroidi
di varia potenza, che è aumentata, nei composti più
recenti, attraverso modifiche chimiche alla struttura,
quali alogenazione, metilazione e acetilazione. L’assorbimento degli stessi può essere aumentato attraverso l’utilizzo di formulazioni apposite o di bendaggi
occlusivi. Gli steroidi potenti e molto potenti sono più
utili nella psoriasi di quelli con potenza media30.
Gli effetti a lungo termine comprendono atrofia cutanea, telangectasia, formazione di strie, porpora, sindrome di Cushing iatrogena e soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Dal momento in cui la
maggior parte degli studi condotti non sono a lungo
termine, non sono ben documentati gli effetti sulla
tachifilassi30. Non è al momento noto quale regime
possa minimizzare gli effetti a lungo termine della
somministrazione.
Shampoo e schiume a base di clobetasone dipropionato per due settimane hanno mostrato effetti positivi
sulla psoriasi dello scalpo9. I corticosteroidi per uso
topico potenti possono essere utili nell’ipercheratosi subungueale, specie se in associazione con acido
salicilico, così come nel pitting e nel caso di solchi;
tuttavia, l’uso a lungo termine può portare ad atrofia
cutanea e delle falangi10.
I corticosteroidi in somministrazione intralesionale,
in particolare il triamcinolone, devono essere somministrati con siringa e ago a 28 gauge o attraverso siringhe da insulina con ago a 29 gauge10. Questi farmaci
sono particolarmente utili nel pitting, nei solchi ungueali, nell’ispessimento e nell’ipercheratosi subunguale. Oltre a dolore, i pazienti possono presentare
ipopigmentazione periungueale, emorragia subungueale e atrofia reversibile10.
Analoghi della vitamina D: questi analoghi (ad
esempio, calcitriolo, calcipotriolo e tacalcitolo) agiscono sulla differenziazione cellulare e sulla proliferazione30,34. Inoltre regolano l’apoptosi e dimostrano
un effetto immunomodulatorio34. Tutti gli analoghi
della vitamina D causano una riduzione nella durata
e nell’efficacia di altri trattamenti30,34. Sono inodori
e incolori e pertanto più accettabili dell’antralina dal
punto di vista cosmetologico.
Il calcitriolo è un metabolita attivo della vitamina D3,
da usare due volte al giorno. Tacalcitolo e calcipotriolo sono invece derivati sintetici30. Tutti e tre causano ipercalcemia, ma il loro uso è sicuro se utilizzato
con il corretto regime terapeutico. Al momento non è
ancora stato sviluppato un analogo della vitamina D
con attività ipercalcemica ridotta30,33. Altri effetti indesiderati sono prurito, bruciore, edema, peeling, secchezza e eritema, che diminuiscono con il progredire
del trattamento30.
Il calciprotriolo è leggermente meno efficace del calcitriolo e del tacalcitolo ed è efficace come un corticosteroide topico potente (ma non ultrapotente)30.
L’associazione di calcipotriolo e betametasone diminuisce gli effetti indesiderati a lungo termine di ogni
ingrediente fino a un anno30. Inoltre, dal momento che
l’associazione ha un basso assorbimento sistemico,
Tabella 4 - Proprietà dei principali emollienti
Ceramidi
Glicerina
Acidoglicolico
Acidolattico
Lauromacrogol
Paraffina,oliodivaselinaederivati
idrocarburici
Polivinilpirrolidone
Salicilati
Urea
Fonte:rif.bibliografico6
Reidratante
Umettante,reidratante
Umettante
Umettante,reidratante
Antiprurito
Occlusivo,effettobarriera
Effettobarriera
Antiinfiammatorio
Umettante,reidratante,cheratolitico,stimolantel’assorbimento,
assottigliamentodell’epidermide,antiprurito
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l’effetto localizzato antiinfiammatorio e immunoregolatorio è superiore rispetto a quelli di ognuno dei
due farmaci preso singolarmente35. L’associazione è
disponibile in soluzione o gel per uso topico, che è
utile nel trattamento della psoriasi dello scalpo, dimostrando miglior efficacia e minori irritazioni. Nella
onicopsoriasi, l’applicazione di calcipotriolo può essere fatta in monoterapia o in associazione con corticosteroidi, soprattutto nel trattamento dell’ipercheratosi subungueale10.
La concentrazione di calcipotriolo è lo 0,005% e l’applicazione non deve superare le due volte al giorno. Il
limite per settimana nell’adulto è di 100 g di crema o
unguento o 60 ml di soluzione33. Nel caso si utilizzino
contemporaneamente la crema e la soluzione, il limite
per settimana è di 60 g di crema e di 30 ml di soluzione o di 30 g di crema e di 60 ml di soluzione.
Nei bambini di età compresa tra 6 e 12 anni, la dose
massima è 50 g; per quelli di età superiore a 12 anni
75 g33.
Circa il 10% dei pazienti in trattamento con calcipotriolo possono mostrare una lieve dermatite al viso
come effetto collaterale34. Il calcipotriolo ha un effetto modesto sull’omeostasi del calcio rispetto al calcitriolo e al tacalcitolo30. Il calcitriolo è meglio tollerato
di calcipotriolo nel trattamento delle aree leggermente irritate, come il viso, la linea dei capelli e le aree
flessurali30.
La compliance è migliore con tacalticolo in quanto è
l’unico utilizzabile in monosomministrazione rispetto agli altri per cui sono necessarie due somministrazione die30. Oltre agli effetti indesiderati associati a
calcitriolo, può causare anche parestesie33. Non è in
commercio negli USA, ma è in commercio in Italia
come emulsione e unguento allo 0,4%.
Tazarotene: è un derivato della vitamina A per uso
topico, metabolizzato in acido tazorotenoico attraverso la de-esterificazione cutanea. Sembra che manifesti
i suoi effetti benefici modulando la proliferazione e
la differenziazione. Tazarotene è utilizzabile solo in
monosomministrazione giornaliera; la sua efficacia
in monoterapia è pertanto limitata. È meno potente
degli analoghi della vitamina D o dei corticosteroidi a
media o alta potenza. Viene utilizzato in pazienti dove
meno del 20% della superficie corporea è affetto dalla
patologia. La dose iniziale è 0,05% crema o gel che
può aumentare allo 0,1%. Il ciclo terapeutico normalmente è di 12 settimane30.
L’uso di tazarotene nella psoriasi può esacerbare l’acne33. Dal momento che tazarotene è teratogeno, non
deve essere utilizzato in donne in stato di gravidanza
o che potrebbero diventarlo30,33.
Antralina: questo farmaco è stato utilizzato nel trattamento della psoriasi per oltre 80 anni ma, a causa
delle sue proprietà coloranti, non è un agente accettato
dal punto di vista cosmetologico30. Si dimostra meno
efficace dei corticosteroidi topici e degli analoghi della vitamina D in monoterapia. Si suppone che eserciti
i suoi effetti per la sua attività sui mitocondri30. Al
momento, l’antralina è utilizzata nel trattamento della
psoriasi subacuta e cronica, nella modalità convenzionale o a contatto breve.
La modalità convenzionale prevede l’applicazione di
una moderata quantità di unguento o pasta di antralina allo 0,1% sulle lesioni per alcune ore o poi il
suo lavaggio. Nel caso si presenti irritazione, occorre
ridurre la concentrazione e la durata del contatto. La
concentrazione viene gradualmente aumentata allo
0,5 fino all’1% e il periodo di contatto esteso a tutta la
notte33. La somministrazione a contatto breve prevede
l’applicazione di antralina sulla lesione dallo 0,1 al
2% fino a 60 minuti e il successivo lavaggio33. Il trattamento deve proseguire fino a risoluzione dell’episodio33. Dal momento che l’antralina causa irritazione e
colorazione della pelle, degli abiti e degli accessori,
è consigliato l’utilizzo in centri diurni e ospedali30.
In molti casi viene associata a catrame minerale per
diminuire l’irritazione. Inoltre, può essere associata
a fototerapia per migliorarne l’efficacia terapeutica33.
L’unguento a base di antralina applicato sulle unghie e lavato entro 30 minuti è utile nell’onicolisi e
nell’ipercheratosi subunguale. Tuttavia questo trattamento porta a temporanea colorazione delle unghie e
irritazione locale10.
L’utilizzo di antralina sul volto, sulle superfici flessorie e nell’area genitale deve essere evitato; le mani
devono essere lavate abbondantemente dopo l’uso.
L’antralina non deve essere utilizzata nella psoriasi
acuta o pustolosa o sulla cute infiammata33. È utile
informare i pazienti che la colorazione regredisce con
il tempo al termine del trattamento.
Catrame minerale: riduce gli ispessimenti dell’epidermide e ha effetti leggermente antiprurito e antisettici33. È particolarmente utilizzato nel trattamento
della psoriasi a placche cronica stabile. È una miscela
di migliaia di diversi composti e disponibile in soluzione, unguento e, nel caso di catrame grezzo, di
shampoo utilizzabile nella psoriasi dello scalpo9,30.
La forma grezza è meno accettata dal punto di vista
cosmetico, ma è più efficace rispetto alle preparazioni
purificate30. La terapia inizia con una concentrazione
da 0,5 a 1% di catrame minerale grezzo e aumenta
nel giro di pochi giorni fino a una concentazione non
superiore al 10%. La fototerapia può essere utilizzata per migliorare l’efficacia terapeutica del catrame
minerale, con l’applicazione di catrame circa due
ore prima della fototerapia. Il regime Ingram prevede
l’applicazione di antralina seguita da quella di catrame e fototerapia33.
Il catrame causa irritazione, follicoliti, cattivo odore
e colorazione dei tessuti ed è leggermente appiccicoso30. Possiede un potenziale carcinogeno e occorre
utilizzare guanti per maneggiarlo, compreso il caso di
allestimento di preparazioni estemporanee individuali33. In Italia al momento è in commercio solo come
preparato galenico.
Fluorouracile: questo antimetabolita è utile nel trattamento del pitting ungueale e nell’ipercheratosi su-
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bungueale a scapito di un peggioramento dell’onicolisi10. Il dosaggio raccomandato di fluorouracile è 1-2%
crema applicata due volte al giorno sulle unghie. Il
fluorouracile causa ingiallimento delle unghie37.
Terapie sistemiche
Metotrexato: è un antagonista dell’acido folico con
effetti sulla sintesi delle basi puriniche e conseguente
inibizione della sintesi di DNA e della replicazione
cellulare30. Nelle lesioni psoriasiche diminuisce la
sintesi di RNA e DNA nei linfociti T attivati e nei
cheratinociti e riduce la produzione di numerose citochine con proteine messaggere5,36.
Il farmaco deve essere somministrato come dose unica settimanale o come tre somministrazioni (una ogni
12 ore nell’arco di 36 ore) una volta alla settimana,
partendo dal dosaggio di 7,5 mg e aggiustando la
dose, a intervalli di 4 settimane, fino a un massimo di
25 mg settimana5. Durante la terapia con metotrexato, occorre somministrare 1 mg di acido folico in tre
somministrazioni, una ogni 12 ore, 12 ore dopo l’ultima somministrazione di metotrexato. In questo modo
si riduce l’incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali ed ematologici e gli effetti epatotossici, quali
stomatiti e anemia microcitica, senza diminuire l’efficacia del metotrexato5,30. La tossicità del metrotrexato
può essere aumentata dalla contemporanea somministrazione di farmaci antiinfiammatori non steroidei
(FANS) e farmaci contenenti gruppi solfonamidici
(es. sulfamidici, diuretici tiazidici, sulfaniluree, ecc.).
A causa della sua teratogenicità, occorre evitare una
gravidanza nei tre mesi successivi al trattamento con
metotrexato30. Ciò si applica anche all’uomo che desidera concepire con la sua partner30.
Il metotrexato può causare anche fibrosi polmonare e
cirrosi epatica30. Si raccomanda una biopsia epatica
dopo una dose cumulativa di 1,5 g. Monitorare i pazienti ogni 1-3 mesi per la soppressione del midollo
osseo.
Ciclosporina: questo farmaco immunosoppressore
macrociclico lega l’immunofilina e inibisce la traslocazione iniziata dalla fosfatasi calcineurina nei
linfociti T attivati5,30. È utile nel trattamento a breve
termine della psoriasi da moderata a grave30. La dose
abituale è di 3 mg/kg/die suddivisa in due somministrazioni, che può essere aumentata a 5 mg/kg/die nel
caso di forme gravi e ridotta nel momento in cui si dimostra efficace5. La durata del trattamento dovrebbe
essere idealmente limitata a 12 settimane30. Il trattamento a lungo termine deve essere effettuato a dosi di
3 mg/kg/die per mantenere la remissione30.
La ciclosporina è efficace nel trattare il pitting e l’onicolisi; tuttavia non è ancora stata sviluppata una formulazione per uso topico10. L’uso di ciclosporina è
associato con ipertensione e nefrotossicità, che richiedono la co-somministrazione di un anti-ipertensivo o
di un calcio antagonista o una diminuzione del dosaggio5. Inoltre, aumenta il rischio di tumore della pelle
non melanoma, in particolare in pazienti precedente-
mente trattati con fotochemioterapia (PUVA)30. Altri
effetti indesiderati sono iperlipidemia, ipomagnesemia, iperkaliemia, ipertricosi, iperplasia gengivale,
disturbi gastrointestinali e neurologici30. Dal momento che la ciclosporina è metabolizzata dagli enzimi
CYP34A, interagisce con gli inibitori degli enzimi
CYP34A, quali macrolidi e succo di pompelmo, così
come dagli induttori degli stessi enzimi5.
L’associazione di metotrexato e ciclosporina si è dimostrata particolarmente efficace nell’artrite psoriasica30.
La ciclosporina può essere utilizzata anche in associazione con altri farmaci, quali il micofenolato mofetile, i
fumarati, la sulfasalazina e i farmaci biologici30.
Acitretina: il retinoide orale acitretina inibisce l’induzione dei linfociti T-Helper modulando l’espressione
genica attraverso l’interleuchina-6 (IL-6)5. È particolarmente utile nelle varianti eritrodermica e pustolosa
della psoriasi30. Si è dimostrata utile nei bambini, nei
pazienti con infezione da HIV o nei pazienti predisposti ai tumori, dal momento che non presenta effetti immunosoppressivi30. Acitretina è somministrata
a dosi da 25 a 50 mg/die e gli effetti massimi sono
visibili dopo 3-6 mesi5. Dal momento che gli effetti sono visibili dopo un lungo intervallo di tempo, la
compliance dei pazienti risulta scarsa5.
Acitretina è spesso utilizzata in associazione con altri
trattamenti e la fototerapia per ottenere tassi di risposta maggiori e per ridurre il numero di sedute fototerapiche necessarie. Inoltre, l’associazione diminuisce
il rischio di tumori30.
Acitretina è teratogena e le pazienti devono evitare la
gravidanza durante il ciclo di terapia e nei tre anni
successivi5,30. Altri effetti indesiderati sono iperlipidemia, osteoporosi, calcificazione dei legamenti
e anomalie scheletriche30. La tossicità si manifesta
in effetti collaterali mucocutanei, che comprendono
cheiliti, secchezza cutanea, congiuntivite e alopecia30.
L’epatite da retinoidi e lo pseudotumor cerebri sono
gli effetti indesiderati più rari ma anche più gravi30.
Vitamina D orale: mentre è stata dedicata molta attenzione agli analoghi della vitamina D per uso topico, alcuni autori ipotizzano che gli analoghi della
vitamina D per uso orale possano essere farmaci utili
nel trattamento della psoriasi. L’utilizzo di uno stretto
monitoraggio e di un appropriato dosaggio possono
superare i rischi dovuti agli effeti indesiderati, soprattutto all’ipercalcemia. Al momento la vitamina D orale non è utilizzata nella terapia della psoriasi38.
Fototerapia
La National Psoriasis Foundation raccomanda, se la
psoriasi copre un’area della superficie corporea superiore al 5%, di iniziare la terapia con fototerapia e
farmaci biologici sistemici5.
Fototerapia: la terapia con raggi ultravioletti (UV)
induce l’apoptosi dei linfociti T nelle lesioni psoriasiche dell’epidermide e del derma, diminuendo la
proliferazione dei cheratinociti5,29. I pazienti con ma-
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lattia da moderata a grave o lesioni localizzate sono i
candidati ideali alla terapia UV29. I raggi UV a banda
stretta (Narrow Band UVB, NBUVB) sono utilizzati
nei pazienti più giovani con lesioni sottili e in quelli
che rispondono positivamente alla luce solare.
Occorre controllare i pazienti riguardo l’uso di farmaci fotosensibilizzanti, i fattori di rischio di tumori
cutanei e l’immunosoppressione prima di selezionarli per la fototerapia29. È difficoltoso effettuare la
fototerapia nel caso di psoriasi dello scalpo, a causa
dell’elevato numero di follicoli piliferi e per la difficoltà nell’evitare le aree non affette9.
Fotochemioterapia (PUVA): l’associazione di psoralene e di fototerapia è utile nelle lesioni più spesse o in lesioni che non rispondono alla NBUVB5. Le
cellule dendritiche mieloidi che inducono l’autoproliferazione delle cellule T così come la produzione di
citochine delle cellule T Helper di tipo 1 sono presenti in numero aumentato nelle lesioni psoriosiche6. Lo
psoralene e la terapia luminosa esercitano il loro effetto diminuendo il numero delle cellule dendritiche.
Si somministra lo psoralene prima della terapia UVA.
La fotochemioterapia trova applicazione anche nel
trattamento dell’ipercheratosi subunguale, dell’onicolisi, nelle discromie e nello sfaldamento da onicopsoriasi10.
La fototerapia presenta lo svantaggio di poter essere
effettuata solo in centri specializzati. Inoltre, la fotochemioterapia è associata ad aumentato rischio di tumori cutanei; pertanto i pazienti trattati richiedono un
monitoraggio regolare per tutto l’arco della loro vita5.
Particolare cautela richiedono i pazienti di pelle chiara.
La fotochemioterapia è associata a sensazione di nausea e cefalea causata dallo psoralene come a bruciore
cutaneo e fotosensibilità30. Alcuni di questi effetti indesiderati possono essere ridotti dall’utilizzo delle nuove
formulazioni topiche di psoralene associate a terapia
UVA. Attualmente lo psoralene non è più disponibile
in commercio e si usano i preparati galenici.
Farmaci biologici
I farmaci biologici sistemici hanno rivoluzionato la
terapia della psoriasi. La comprensione del percorso
immunologico fondamentale nella psoriasi ha evidenziato che i linfociti T giocano un ruolo importante nel
processo30. I farmaci biologici sono molecole da DNA
ricombinante che bloccano l’attività dei linfociti T a
vari livelli30,38. Proteine di fusione, proteine da DNA
ricombinante e anticorpi monoclonali appartengono
tutti alla categoria dei farmaci biologici30. Sono terapie molto efficaci nella psoriasi moderato-grave ma si
dimostrano costose per molti pazienti30. La loro utilità
nella psoriasi ungueale non è stata ancora stabilita10.
Al momento sono utilizzati nella terapia della psoriasi tre differenti gruppi di farmaci biologici: le terapie
anticitochine, le terapie targettizzate per i linfociti T e
gli anticorpi monoclonali.
Terapie anticitochine (anti TNF-alfa): agiscono su
una citochina pro-infiammatoria, il fattore di crescita
tumorale-alfa (Tumor Necrosis Factor (TNF)-alpha),
rilasciata dai linfociti T differenziati3.
Infliximab è un anticorpo chimerico, umano-murino,
monoclonale, che si lega con alta affinità sia alla forma solubile sia a quella transmembrana del TNF-α
e neutralizza la sua attività5,30. È somministrato per
infusione endovenosa nell’arco di due ore a dosi
comprese tra 3 e 5 mg/kg alle settimane 0, 2 e 6 e
successivamente ogni 8 settimane5. Dal momento in
cui il paziente sviluppa anticorpi contro infliximab,
si osserva una diminuzione dell’attività nel tempo30.
Effetti indesiderati comuni comprendono nausea, dolore addominale, dolore toracico, artralgia, fatigue e
cefalea. I pazienti possono manifestare anche reazioni
correlate all’infusione e malattia da siero5. È importante valutare i pazienti per tubercolosi latente all’inizio della terapia39.
Adalimumab è un anticorpo monoclonale umano
IgG che si lega sia alla forma solubile sia a quella
transmembrana del TNF-α5. Si somministra con una
dose iniziale pari a 80 mg, somministrata per via sottocutanea, seguita da una dose pari a 40 mg per via
sottocutanea, somministrata a settimane alterne, a iniziare dalla settimana successiva all’assunzione della
dose iniziale5,30. La sua efficacia aumenta nel tempo
fino alle settimane 24-365. I pazienti possono mostrare reazioni al sito di iniezione e i test di laboratio possono presentare valori positivi di anticorpi antinucleo
(ANA)4. Adalimumab può essere somministrato in
associazione a corticosteroidi, salicilati e FANS4.
Etanercept è una proteina di fusione dimerica ricombinante umana solubile che si lega al recettore p75 del
TNF a 75 kilodalton della porzione Fc dell’IgG15. Si
somministra per via sottocutanea alla dose di 50 mg
due volte alla settimana per tre mesi, per poi proseguire con 50 mg alla settimana5. Il picco di efficacia
di etanercept si osserva tra le 24 e le 48 settimane5.
Etanercept è l’unico farmaco in grado di alleviare la
fatigue e i sintomi della depressione in pazienti con
psoriasi da moderata a grave, e di ridurre segni e sintomi articolari in pazienti con artrite psoriasica30.
Terapie targettizzate per i linfociti T: questi farmaci
(alefacept ed efalizumab, non in commercio in Italia)
modulano l’attività dei linfociti T e possono essere
utilizzati in associazione con metotrexato3,4.
Alefacept è una proteina di fusione ricombinante
umanizzata contenente un antigene associato alla funzione leucocitica fuso alle IgG1 umane; esso lega i
linfociti T memoria effettori CD2+ e CD8+. È il primo
farmaco biologico approvato per la cura della psoriasi
negli USA, indicato per il trattamento della psoriasi a placche di grado moderato-grave negli adulti4,30.
Può essere usato in associazione con la fototerapia4.
Il dosaggio raccomandato è di 15 mg intramuscolo
una volta alla settimana per 12 settimane, seguite da
12 settimane senza trattamento. Nel momento in cui
si nota un miglioramento della psoriasi, il numero dei
linfociti T memoria effettori nel sangue periferico diminuisce30.
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La conta delle cellule CD4+ deve essere monitorata
ogni 2 settimane durante il trattamento con alefacept.
Se diminuisce sotto 250 cell/microl, occorre sospendere il trattamento e se il livello non ritorna normale
entro 30 giorni, il trattamento deve essere interrotto5.
È importante che la conta delle cellule CD4+ ritorni
normale prima del successivo ciclo terapeutico.
I brividi sono frequenti in seguito all’iniezione33. I pazienti possono inoltre mostrare tosse, vertigini, nausea, faringiti, mialgia, reazioni al sito di iniezione e
aumento delle transaminasi4. Effetti indesiderati più
gravi comprendono linfopenia, tumori, infezioni gravi, ipersensibilità, aumento delle transaminasi epatiche e accidenti cardiovascolari4. Alefacept deve essere usato con cautela in pazienti predisposti ai tumori4.
È stato ritirato dal commercio nel novembre 2011.
Efalizumab è un anticorpo umanizzato monoclonale IgG1 che si lega alla subunità CD11a dell’LFA-1
(Lymphocyte Function-associated Antigen-1)5. È
stato ritirato dal mercato nel 2009 dal produttore in
seguito allo sviluppo di 4 casi di leucoencefalopatia
multifocale progressiva5.
Anticorpi monoclonali contro IL-22 e IL-23: ustekinumab è al momento l’unico farmaco di questa
classe. È un anticorpo monoclonale IgG1 interamente
umano generato da immunoglobuline umane in topi
transgenici5. È somministrato per via sottocutanea a
una dose iniziale di 45 mg, seguita da una dose di
45 mg dopo 4 settimane e, successivamente, ogni 12
settimane5.
Dal momento che tutti i farmaci biologici deprimono il sistema immunitario, sono presenti avvertenze
speciali riguardo lo sviluppo di infezioni batteriche,
micotiche e virali5. I farmaci biologici devono essere
interrotti in caso di infezioni o di trattamento antibiotico. Non sono, comunque, associati con altre tossicità
d’organo, osservate con le terapie sistemiche tradizionali. Sono state riportate reazioni al sito di iniezione
di varia entità5.
Conclusioni
Al momento, non è stato ancora trovata la cura ideale
per la psoriasi. La malattia, al momento, non può essere curata e i ricercatori continuano a cercare una terapia efficace. Una lista dei trattamenti discussi è raccolta
nella Tabella 3. Il farmacista deve essere aggiornato
sulle opzioni terapeutiche per potersi assicurare che i
suoi pazienti ricevano effettivamente la cura migliore
per la loro condizione e per garantire un’adeguata compliance attraverso un counseling appropriato.
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Schede di informazione al paziente
LaÊ psoriasi
Cos’è la psoriasi
La psoriasi è una malattia cronica, caratterizzata da chiazze rosse sulla pelle le quali, a seconda
della gravità della malattia, possono essere leggermente o fortemente ispessite. Questo rialzo è dovuto
all’aumento del numero di cellule cutanee.
La malattia è causata da un non corretto funzionamento del sistema immunitario, il quale normalmente
difende l’organismo dalle infezioni e dalle malattie,
attaccando batteri e virus. Nel caso della psoriasi
attacca le proprie cellule cutanee. La pelle, per reazione, aumenta la produzione di cellule e questo porta
alla desquamazione della pelle, tipica della malattia.
La psoriasi ha una maggior frequenza all’interno dei
componenti della stessa famiglia. L’età di insorgenza
varia a seconda del tipo di psoriasi, generalmente tra i
20 e i 30 anni o tra i 50 e i 60 anni.
Le persone con psoriasi normalmente alternano periodi
con o senza sintomi. i sintomi spesso si ripresentano in
presenza di:
• infezioni (quali un’infezione alla gola),
• malattie che indeboliscono il sistema immunitario,
• stress,
• alcune medicine (come alcuni antimalarici o i betabloccanti usati nell’ipertensione),
• irritazioni cutanee,
• freddo,
• fumo di sigaretta.
Quali sono i sintomi
i sintomi della psoriasi possono comprendere:
• chiazze squamose rossastre di pelle ispessita,
• pelle secca,
• pelle infiammata, pruriginosa o dolente,
• unghie spesse e infossate,
• bollicine piene di liquido sieroso (non infetto) nei
casi più gravi.
Le zone più colpite sono le ginocchia e i gomiti, anche
se la psoriasi può presentarsi in tutte le zone del corpo
(compresi cuoio capelluto, mani, piedi, bocca e la
pelle che ricopre le articolazioni).
È contagiosa?
La psoriasi non è contagiosa; non si può trasmettere
per contatto da un individuo a un altro né nello stesso
individuo da una zona del corpo a un’altra.
Qual è il trattamento?
sono disponibili varie terapie per la psoriasi.
consultate il medico per decidere la migliore nel vostro
caso.
mantenere la pelle idratata è il primo passo. bagni
quotidiani con i sali del mar morto o con olio da
bagno calmano il rossore e diminuiscono la desquamazione.
il medico inoltre potrà prescrivere creme, ungenti,
lozioni o gel da applicare sulle aree colpite. alcuni di
questi vanno applicati con cautela perché potrebbero
danneggiare la pelle sana o macchiare i vestiti.
Nei casi più gravi è possibile che siano prescritte dei
medicinali da somministrare per bocca.
La luce solare può aiutare a curare la psoriasi, ma
occorre prestare attenzione a non scottarsi, in quanto
la scottatura peggiorerebbe la psoriasi. Le lampade
abbronzanti possono ottenere effetti simili alla luce
solare. L’utilizzo di lampade a raggi Uva può essere
associato dal medico a medicine fotosensibilizzanti
per aumentarne l’efficacia.
La psoriasi guarisce con la terapia?
La psoriasi è una malattia di lunga durata e non
guarisce completamente con i trattamenti. Le terapie
contribuiscono a migliorare i sintomi (in 2-6 settimane
normalmente migliora la desquamazione, mentre il
rossore può impiegare tempi più lunghi) e possono far
ritornare la pelle in condizioni normali.
Occorre però consultare il medico nel caso la terapia
non sia efficace o non lo sia più come prima.
TIMBRO FARMACIA
La psoriasi - Ultimo aggiornamento 14/03/2013.
NOTA. Le informazioni fornite hanno lo scopo di informare ed educare ma non possono in alcuna maniera sostituire la valutazione medica, il consiglio, la diagnosi o il trattamento prescritti da medico o farmacista. I contenuti presentati vengono revisionati periodicamente e quando nuove informazioni mediche sono disponibili. Sul foglietto illustrativo
presente nella confezione del farmaco o del prodotto che sta assumendo troverà tutte le informazioni complete al riguardo.
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3.
In una situazione di emergenza dopo quante
ore un paziente che ha assunto il sildenafil
può essere trattato con un nitrato?
a.5ore
b.12ore
c.8ore
d.24ore
o o o o 4. Quale delle seguenti condizioni caratterizza
un livello di rischio cardiovascolare elevato?
o a.anginainstabile
o b.aritmieadaltorischio
o c.rivascolarizzazionecoronaricaeffettuatacon
successo
o d.sial’anginainstabilesialearitmieadalto
rischiorappresentanocondizionidirischio
cardiovascolareelevato
5. L’alprostadil è un vasodilatatore sintetico
identico a quale delle seguenti molecole?
o a.ossidonitrico
o b.prostaglandinaE1
o c.adenosinamonofosfatociclico(AMPc)
o d.guanosinamonofosfatociclico(GMPc)
6. Quale delle seguenti sostanze ha dimostrato
dei miglioramenti dei parametri indicativi
della funzionalità erettile?
o a.yohimbina
o b.ginsengrossocoreano
o c.trazodone
o d.ginkgobiloba
7.
Quale degli inibitori PDE-5 ha la durata
d’azione più lunga?
a.tadalafil
b.sildenafil
c.vardenafil
d.nessunodegliinibitoriPDE-5riportati
o o o o 8. Quale dei seguenti parametri costituisce
un rischio cardiovascolare basso nel
trattamento della DE?
o a.ipertensionearteriosacontrollata
o b.anginalievestabile
o c.infartodelmiocardiononcomplicato
o d.tuttelecondizioniriportatecostituisconoun
rischiocardiovascolarebasso
9. Quale delle seguenti affermazioni indica un
vantaggio nell’utilizzo della pompa a vuoto
per il trattamento della DE?
o a.èeconomica
o b.nonpresentaeffettiindesideratisistemici
o c.èunaterapiaefficace
o d.tutteleaffermazioniriportateindicanoun
vantaggiodellepompeavuoto
Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 1 - Modulo 3
Recenti progressi nel trattamento della psoriasi
Scegliere una sola risposta per ogni domanda.
Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 75% delle domande (7 su 9)
Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande
e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
1.
o
o
o
o
Quale percentuale della popolazione soffre
di psoriasi?
a.dall’1al3%
b.dal3al6%
c.dal6al9%
d.piùdel9%
2.
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o
o
o
La psoriasi è
a.unamalattiaautoimmune
b.undistuboreumatico
c.unaformadieczema
d.unamalattiaematologica
3.
Quale tra le seguenti categorie di farmaci
può scatenare o aggravare la psoriasi?
a.calcioantagonisti
b.beta-bloccanti
c.steroidisistemici
d.tuttelerisposteindicate
o
o
o
o
4.
o
o
o
o
5.
o
o
o
o
6.
o
o
o
o
Quale tra i seguenti fattori ha minore
probabilità di scatenare o aggravare la
psoriasi?
a. climicaldi
b.climifreddi
c.lesionicutanee
d.infezioni
Quale delle seguenti condizioni mediche non
è normalmente associate con la psoriasi?
a.ulcerapeptica
b.coronaropatia
c.edemapolmonare
d.epatitevirale
Per quanto tempo occorre evitare la
gravidanza dopo trattamento con acitretina?
a.6mesi
b.1anno
c.3anni
d.5anni
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7.
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o
o
o
8.
o
o
L’utilizzo di _________ è limitato a causa delle
sue proprietà coloranti.
a.antralina
b.tazarotene
c.acidosalicilico
d.urea
Quale farmaco presenta sia proprietà
cheratolitiche sia emollienti?
a.acidosalicilico
b.urea
o
o
c.antralina
d.acidigrassi
9.
Quale trattamento è al momento il più
utilizzato per la psoriasi?
a.corticosteroidi
b.cheratolitici
c.derivatidellavitaminaA
d.analoghidellavitaminaD
o
o
o
o
Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 1 - Modulo 4
Considerazioni cliniche sul trattamento dell’infezione da H. pylori
Scegliere una sola risposta esatta per ogni domanda.
Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 75% delle domande (7 su 9)
Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande
e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
1.
o
o
o
o
L’infezione da H. pylori si contrae, tipicamente:
a.inetàadulta
b.ingerendocibicontaminati
c.vivendoinareesuburbane
d.durantel’infanzia
2.
Quale delle seguenti rappresenta una potenziale complicazione della gastrite indotta da
H. pylori?
a.ulcerapeptica
b.linfoma
c.carcinomagastrico
d.tuttelepatologieelencatesonopotenzialicomplicazionidellagastriteindottadaH.pylori
o
o
o
o
3.
o
o
o
o
4.
o
o
o
o
5.
o
o
o
o
Al fine di evitare risultati falsi negativi, i
pazienti che devono sottoporsi al test del
respiro all’urea marcata dovrebbero astenersi
dall’assumere PPI quanto tempo prima?
a.2giorni
b.2settimane
c.1mese
d.2mesi
6.
o
o
o
o
7.
o
o
o
o
8.
o
o
o
Quale dei seguenti è considerato un esame
non invasivo?
a.testsierologici
b.esameistologico
c.colturamicrobiologica
d.testrapidoall’ureasi
o
Qual è l’obiettivo primario della terapia nei
pazienti positivi all’H. pylori?
a.eradicazionedell’H.pylori
b. rallentare il processo di cicatrizzazione delle
ulcere
c.prevenzionedeisintomi
d.riduzionedelsanguinamentogastrointestinale
o
o
o
o
9.
Quale dei seguenti esami è il più idoneo per
confermare l’avvenuta eradicazione dell’H.
pylori?
a.testrapidoall’ureasi
b.testsierologici
c.testdelrespiroall’ureamarcata
d.ricercadegliantigenidell’H.pylorinellefeci
Quale dei seguenti principi attivi può interagire in modo significativo con l’alcol?
a.metronidazolo
b.claritromicina
c.amoxicillina
d.tetraciclina
Dispensando i farmaci per la terapia dell’infezione da H. pylori quale delle seguenti
informazioni il farmacista dovrebbe dare al
paziente?
a.spiegarel’importanzadiaderireallaterapia
b. spiegare come, perché e quando assumere i
farmaciprescritti
c. discutere gli effetti collaterali dei farmaci prescritticonilpaziente
d. tutte le informazioni riportate sono da comunicarealpaziente
Quale delle seguenti reazioni NON è stato
osservata con la somministrazione dei probiotici aggiunti alla terapia dei pazienti positivi
all’H. pylori?
a.aumentodeltassodieradicazionedell’H.pylori
b.impattopositivosulladiarrea
c.normalizzazionedellamicroecologiaintestinale
d.aumentodellealterazionidelgusto
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