I. LA SEQUENZA STRATIGRAFICA PERIODO I: IL VILLAGGIO DI LEGNO (METÀ VII-SECONDA METÀ VIII SECOLO D.C.) ganizzazione funzionale dell’area 1000 che, tra metà VIII e IX secolo, sarà destinata ad accogliere un grande edificio per l’immagazzinamento dei prodotti agricoli, all’interno di più forti mura di pietra. Tra la metà del VII e la seconda metà dell’VIII secolo, l’intera collina è occupata da un villaggio composto da capanne e cinto da due palizzate lignee: una a definire la parte bassa del rilievo e l’altra a racchiuderne l’area sommitale (Fig. 3). Quest’ultima cinta è costituita da pali di grandi dimensioni, disposti a coppie simmetriche, che, probabilmente, sostengono travi orizzontali. All’interno dell’area sommitale si trovano tracce di costruzioni in materiale deperibile che possono essere interpretate o come strutture abitative, o come annessi ad edifici che, forse, occupano la parte più alta rilievo 1. Anche i versanti della collina, cinti da una seconda struttura difensiva, costituita da grandi pali infissi verticalmente nel terreno, sono occupati da capanne lignee, come dimostra la presenza di buche scavate nello strato roccioso geologico. In genere si tratta di capanne di forma rettangolare (area 2000) o ovaleggiante (area 5000 e 8000), disposte sui terrazzamenti naturali del rilievo. L’assenza di chiodi suggerisce che queste strutture siano state costruite con pali uniti con cordami o per mezzo di incastri. Anche la copertura doveva essere in materiale deperibile (paglia o travi di legno). Il piano di calpestio interno è in genere composto da uno strato argilloso, ricco di pietrisco e molto compatto. A volte, dentro le capanne si trovano tracce di focolari, che dovevano essere accesi direttamente sul piano di calpestio. Pratica attestata in questa fase è l’uso di assicurare stabilità ai pali con rincalzi costituiti da strati argillosi di vario colore, spesso uniti a frammenti di calcare. Probabilmente verso la metà dell’VIII secolo le strutture in legno della parte sommitale della collina sono smontate, come sembra dimostrare l’assenza di carboni all’interno dei riempimenti delle buche di palo. Si assiste infatti ad una rior- CRONOLOGIA La cronologia del periodo I è basata: – sui risultati di alcune analisi calibrate al C14, che hanno permesso di datare tre campioni di carbone, prelevati da alcuni degli strati che obliterano le strutture lignee di periodo I dell’area 1000, alla seconda metà dell’VIII secolo d.C.; – sulle tipologie ceramiche relative alla fase A e B del periodo I, tra le quali, oltretutto, non compaiono, ad eccezione di un frammento residuo, le classi (dipinte, ingobbiate, verniciate di rosso o con colature) attestate fino al VI-metà VII secolo d.C. Fase A: strutture in legno costruite direttamente sulla roccia AREA 1000 (Fig. 4) Attività 1: costruzione di una palizzata lignea (Fig. 4, A; Fig. 5) Sul limite nord dell’area 1000 sono scavate sei buche (US 6796, 6799, 6794, 6792, 6778, 6776) di forma circolare, che sembrano disposte su due linee parallele in direzione est-ovest. Due di queste buche saranno coperte e tagliate dal primo muro di cinta 1151, costruito nel periodo II. Queste US sembrano interpretabili come alloggiamenti per pali che costituiscono una prima forma di recinzione dell’area sommitale. Tale interpretazione è confermata anche dal fatto che le buche sono scavate sul pendio, al di sotto del terrazzo naturale che attraversa da est a ovest l’area 1000, in un’area che difficilmente può accogliere strutture lignee di tipo abitativo. La presenza di grandi fosse tardo medievali non permette di seguire la palizzata verso ovest, mentre, in direzione est, essa dovrebbe ricalcare l’andamento delle cinte murarie di epoca successiva. Il fatto che queste opere di recinzione si collochino, con leggeri spostamenti, nella medesima posizione, si può spiegare con la volontà di sfruttare il ripido pen- 1 Queste strutture sono solo ipotizzabili poiché la parte sommitale del rilievo, ad eccezione dell’area 1000, non è stata oggetto di scavo. 25 Fig. 3 – Periodo I: pianta generale del villaggio (metà VII-seconda metà VIII secolo). Fig. 4 – Area 1000, periodo I. 26 Fig. 5 – Area 1000: buche di palo di periodo I, tagliate nel substrato roccioso e in parte coperte dal muro di cinta di periodo II. Fig. 6 – Area 2000, periodo I. Un secondo strato (US 6649) argilloso, di colore giallo-marrone, con carboncini, si deposita invece a nord della struttura circolare, definita nell’attività 2 (Fig. 63, sez. 3). dio naturale, che certamente rendeva più efficaci le strutture poste a difesa della parte alta dell’abitato. Attività 2: costruzione di una struttura lignea di forma circolare (Fig. 4, B) Attività 5: piano di calpestio Nella parte centrale della terrazza, dove il substrato geologico forma un piano orizzontale, sono scavate nella roccia otto buche di palo (US 6621, 6611, 6609, 6587, 6616, 6597, 6602 e 6606). Sette di queste delimitano un’area circolare, di 2m. di diametro, all’interno della quale è collocata l’ottava buca. Non sono stati riconosciuti strati che permettano di chiarire la funzione di questa struttura. Nella parte nord-orientale dell’area 1000, direttamente a contatto con lo strato geologico, è stato individuato lo strato 1049, composto da terra argillosa giallo-rossastra mista a pietrisco, di consistenza compatta, interpretabile come piano di calpestio. La collocazione stratigrafica dell’US 1049 in questa fase, resa problematica dalle azioni di livellamento che, tra la fine del XII e l’inizio XIII secolo, accompagnano la costruzione della torre B, asportando gran parte della stratigrafia che si era accumulata nella parte sud dell’area, è suggerita dal materiale ceramico rinvenuto nello strato, databile tra l’età tardo romana e l’inizio dell’altomedioevo. Attività 3: altre buche di palo (Fig. 4, C) Otto buche di palo (US 6678, 6674, 6632, 6642, 6634, 6670, 6672) di forma approssimativamente circolare sono scavate nello strato roccioso in prossimità della parte centrale del limite ovest dell’area di scavo. Sembra possibile attribuirle ad una piccola struttura di forma rettangolare, di cui però si ignora la funzione. AREA 2000 Attività 1: costruzione di una struttura lignea di forma rettangolare (Figg. 6-7) Attività 4: strati Sul limite nord dell’area e all’interno del saggio β, è stato individuato lo strato 1347=1985 (Fig. 61, sez. 1) di terra bruna argillosa, che copre il substrato geologico ed è coperto dal primo muro di cinta 1346=1151. Nella metà sud dell’area di scavo sono state individuate dodici buche di palo di forma circolare, che sembrano definire una struttura rettangolare, allun- 27 Fig. 7 – Area 2000: buche di palo tagliate nella roccia. gata in direzione est-ovest (US 2139, 2135, 2134, 2136, 2156, 2160, 2146, 2148, 2150, 2155, 2166 e 2168). Queste buche sono scavate nella roccia su un’area precedentemente livellata. Attività 2: realizzazione di un focolare interno alla capanna costruita in attività 1 (Figg. 8-9) Accanto alla parete settentrionale della capanna è realizzato un focolare. I resti di quest’ultimo attestano che fu acceso su uno strato di livellamento (US 2128) che copre tre buche di palo dell’attività 1 (US 2146, 2148 e 2160). Il focolare è composto da strati di colore rosso, arancione e giallo (US 2066, 2067 e 2100) e da quattro buche circolari disposte ai vertici di un quadrato (US 2151, 2110, 2115 e 2098) (Fig. 66, sez. 9). AREA 5000 Attività 1: costruzione di una palizzata lignea Nello strato roccioso sono scavate cinque grandi buche di palo di forma approssimativamente circolare, successivamente tagliate dal muro di cinta bassomedievale. Queste buche sono probabilmente da interpretare come relative ad una palizzata che circonda la parte bassa del villaggio (US 5500, 5501, 5502, 5503, 5504) (Fig. 10). Attività 2: costruzione di una prima capanna lignea di forma ovaleggiante Nella parte nord-occidentale dell’area 5000 sono scavate otto buche di palo di forma ovaleggiante o circolare, con pareti verticali, che, in alcuni casi, tagliano direttamente il substrato roccioso, in altri, intac- Fig. 8 – Area 2000, periodo I: capanna con focolare interno. 28 Fase B: trasformazione funzionale dell’area sommitale AREA 1000 Attività 1: accumulo di strati che obliterano le tracce della prima frequentazione dell’area (Fig. 61, sez. 1) I pali che definiscono le strutture di fase A sono asportati e le buche sono riempite da una serie di strati (US 6607, 6612, 6671, 6673, 6675, 6677, 6679, 6779, 6793, 6795, 6798 e 6628), l’ultimo dei quali, in ordine cronologico, è tagliato dalla trincea di fondazione (US 6749) della cortina muraria di periodo II (US 1151). Questi depositi coprono la zona centrale e centro occidentale dell’area (US 6599, 6638, 6639, 6756, 6665, 6647, 6663, 6772, 6775, 6787, 6788 = 6790, 6789, 6768, 6755, 6756, 6757, 6758, 6759, 6760, 6762). PERIODO II: NASCITA E CRISI DEL CENTRO CURTENSE (SECONDA METÀ VIII-IX SECOLO) (Fig. 13) Con il periodo II sembra mutare la funzione di parte dell’area sommitale del villaggio: da area abitativa a zona di raccolta e lavorazione dei prodotti agricoli. Le capanne di periodo I sono sostituite da un piccolo forno e da un grande edificio in legno di forma rettangolare. Quest’ultimo è utilizzato per l’immagazzinamento dei prodotti agricoli, come sembra dimostrare il rinvenimento, al suo interno, di una grande quantità di granaglie e manufatti ceramici da conserva, di differenti grandezze. A sottolineare questa trasformazione funzionale dell’area sommitale contribuisce la costruzione di un vero e proprio muro di cinta in pietra legata da malta, che prende il posto della più antica palizzata, ripercorrendone in parte l’andamento. Probabilmente, questi mutamenti implicano la presenza di un qualche rappresentante o detentore del potere capace di definire il nuovo assetto urbanistico ed economico del villaggio, che sembra ormai aver assunto la funzione di centro di raccolta. Il dinamismo economico dell’insediamento è confermato anche dall’analisi dei reperti ceramici, che attestano una rete di distribuzione di manufatti realizzati in officine dove lavoravano artigiani specializzati. Volendo dare un’interpretazione storica di questa evidenza materiale, sembra plausibile identificare nelle strutture definite nel periodo II gli elementi del centro di una curtis cum clausura, cioè di un insediamento dotato di strutture di recinzione e difesa. Fig. 9 – Area 2000, periodo I: tracce del focolare della capanna di attività 1. cano un sottile strato di argilla gialla (US 5112 = 5025). Queste buche (US 5102, 5104, 5127, 5085, 5110, 5106, 5098, 5057) definiscono il perimetro di una capanna di forma ovaleggiante, orientata in senso nord-ovest/sud-est. Attività 3: costruzione di una seconda capanna lignea di forma ovaleggiante Immediatamente a sud della struttura definita nell’attività 2, sono scavate nove buche di palo per la realizzazione di una seconda struttura lignea di forma ovaleggiante (US 5113, 5163, 5175, 5170, 5154, 5156, 5161, 5168, 5180) (Fig. 11). Attività 4: altre buche di palo Anche nella parte sud-est dell’area di scavo sono state individuate otto buche di palo che però non è possibile attribuire a nessun tipo di struttura (US 5304, 5305, 5315, 5309, 5308, 5192). AREA 8000 (Fig. 12) Attività 1: costruzione di una struttura lignea Nella metà nord dell’area 8000 sono scavate nello strato roccioso sei buche di palo di forma rotondeggiante. Queste buche potrebbero appartenere ad una struttura circolare che prosegue oltre il limite settentrionale dell’area (US 8093, 8107, 8091, 8089, 8105, 8084). Alla medesima struttura è da correlare una canaletta allungata in direzione nord-est/sud-ovest (US 8095). 29 Fig. 10 – Area 5000, periodo I. steriorità e anteriorità rispetto agli strati che li precedono (quelli di periodo I) e li seguono (quelli di periodo II), datati rispettivamente alla seconda metà dell’VIII e al X secolo. Probabilmente nella seconda metà del IX secolo il centro curtense è distrutto (non è possibile stabilire in quale percentuale): il grande magazzino è incendiato e l’area racchiusa dalle mura è ricoperta da uno spesso strato di carboni e semi. Non sembra comunque che, in seguito a questo evento, la parte sommitale della collina sia completamente abbandonata: sullo strato di carboni sono infatti scavate buche di palo relative a tre strutture lignee, due delle quali probabilmente si appoggiano a ciò che rimane della cinta muraria in pietra (Fig. 18, A,B,C). Queste capanne, che non seguono un medesimo orientamento, ma sono disposte in modo casuale sulla terrazza, sembrano attestare una frequentazione non pianificata dell’area. Fase A: costruzione della prima cinta muraria in pietra (Fig. 14) AREA 1000 Attività 1: costruzione di un muro sul lato est dell’area di scavo Sul limite sud-est dell’area è costruito il muro 6081, realizzato con pietre legate da malta di colore giallo scuro, posate direttamente sulla roccia. Questo muro subisce una repentina demolizione, oppure rimane incompleto per un’interruzione dei lavori del cantiere. CRONOLOGIA Attività 2: costruzione di un muro sul lato nord dell’area di scavo La cronologia dei depositi archeologici di questo periodo è stabilita in base al rapporti di po- Sul limite nord della terrazza, è costruito il muro 1151=1346 che, per tipologia costruttiva e uso dello stesso tipo di malta, può essere ritenuto parte della 30 Fig. 12 – Area 8000, periodo I. Fig. 11 – Area 5000: buche di palo tagliate nella roccia, pertinenti ad una capanna lignea. Altri strati di terra si depositano poi, in varie zone, sull’area di scavo (US 6770, 6774, 1982, 1979, 1981, 6777). medesima struttura di fortificazione già definita, sul lato est, dall’USM 6081 (Fig. 61, sez. 1). Relativi alla fase di cantiere dell’USM 1151 sono gli strati 6735=6736 e 1971, individuati in uno dei saggi realizzati a nord dell’area di scavo (α) e composti di fini grumi di malta gialla e argilla grigiastra. Questi strati coprono uno dei depositi relativi all’abbandono delle strutture di periodo I. Il muro 1151, costruito con grandi pietre rozzamente squadrate sulla faccia sud, più irregolari sulla faccia nord, ha un andamento leggermente curvilineo che ripercorre, in parte spostandosi verso nord, quello della palizzata lignea di periodo I. Di questo muro si conserva solo un breve tratto in corrispondenza della parte centrale del limite nord dell’area di scavo (Tav. 45). Una volta realizzate le fondamenta dell’USM 1151, è colmato il dislivello di quote tra la parte meridionale e quella centrale della terrazza per ottenere un’unica superficie piana, più adatta ad accogliere edifici di grandi dimensioni. Alcuni strati che si appoggiano alla cortina muraria 1151 sono riconducibili a questa opera di livellamento: US 6601, 6695, 6696, 6697, 6720, 6724, 6725, 6726, 6727, 6728, 6729, 6730, 1728, 6659, 6692, 6694, 6717, 6721, 6722, 6723, 6731, 6740, 6750, 6751, 6660, 6708, 6709, 6710, 6763, 6661, 6766, 6767, 6704, 6711, 6712, 6713, 6662, 6714, 6715, 6716, 6734, 6747, 6748 e 6754 (Fig. 61, sez. 1; Fig. 15). Attività 3: ricostruzione o nuova fase costruttiva della parte est della prima cinta muraria In prossimità del limite est della terrazza, sul muro 6801, è costruita una seconda struttura muraria con andamento nord-sud (USM 1116 = 1156). Di quest’ultima, che prosegue verso sud, al di sotto delle strutture di XII-XIII secolo della torre B, si è conservato solo un breve tratto, realizzato con pietre non squadrate e legate da malta gialla, friabile. Potrebbe trattarsi semplicemente di una ripresa dei lavori di costruzione dell’USM 6801. Fase B: costruzione di un grande edificio in legno a nord del muro di cinta 1151 (Fig. 14) AREA 1000 Attività 1: buche relative ad un grande edificio in legno (Fig. 14, A; Fig. 16) Sulla zona pianeggiante, creata dietro il muro di cinta 1151, sono scavate ventisei buche di palo che delimitano il perimetro di un edificio in legno, di grandi dimensioni (13×4 m) e di forma approssimativamente rettangolare, interpretabile come magazzino. In particolare, il lato est è definito dalle buche di palo 6570, 31 Fig. 13 – Periodo II: pianta generale del villaggio (seconda metà VIII-IX secolo). a capanne che si trovavano nell’area dove i depositi stratigrafici altomedioevali sono stati distrutti da interventi di epoca successiva; quelle poste nei pressi del lato nord dell’edificio (US 6706, 6785 e 6584) costituiscono probabilmente elementi di sostegno per la vicina parete. Come per le buche di periodo I, anche per quelle di periodo II è attestato l’uso di rincalzare i pali per assicurarne la stabilità (US 6524, 6533, 6546, 6549, 6650, 6573, 6576, 6579, 6582, 6588, 6591, 6595, 6619, 6653, 6699 e 6742) (Fig. 17). All’interno del magazzino non sono stati individuati strati interpretabili come battuti. Questa assenza lascia pensare che il piano di calpestio dell’edificio sia stato coperto da travi, oppure che fosse stato sopraelevato. In questa stessa fase vanno collocati altri strati di terra: le US 6529 e 6648, formatesi probabilmente durante l’uso del grande edificio (Fig. 63, sez. 3), le US 6577, 6583, 6633, 1350 e 1349, che costituiscono i riempimenti di alcune buche di palo di fasi precedenti e le US 1729, 6237, 6297, 6212, 6342, 6343, 6344, 6370, 6472, 6541, 6646 e 6648, che si sono deposi- 6618 e 6594, quello nord dalle buche 6618, 6578, 6741, 6575, 6719, 6744, 6783 e 6701, quello ovest dalle buche 6732, 6548, 6542, 1730 e 6701 e, infine, quello sud dalle buche 1730, 6520, 6560, 6532, 6512, 6567, 6613 e 6570. Come risulta chiaro dalla pianta, i pali alloggiati in corrispondenza degli angoli della struttura sono di grandi dimensioni, mentre gli altri risultano più piccoli (Fig. 14, A). Pareti divisorie interne, in legno, orientate in senso nord-sud 2, dividono il magazzino in tre ambienti: più piccolo quello centrale (χ) e più grandi quelli laterali (δ, ε). L’assenza di buche di palo sul lato sud dell’ambiente δ lascia supporre che lì si trovasse l’ingresso dell’edificio. Alcune buche sono state individuate, con varia collocazione, anche al di fuori della grande struttura lignea: quelle tagliate ad ovest (US 6539, 6558, 6545 e 6698) sono associabili o a rifacimenti della parete limitrofa, o a strutture lignee connesse al magazzino, o 2 In particolare si considerino le buche 6651, 6590 e 6522. 32 Fig. 14 – Area 1000, periodo II: il grande magazzino in legno. Fig. 15 – Area 1000: sezione nord-sud. Questo ha una forma allungata in senso nord-sud, con il limite est non originario a causa di una frana di epoca recente. Sopra lo strato è stato individuato anche un focolare (US 1975), caratterizzato da una ricca concentrazione di carboni. Non compaiono tracce di strutture in elevato associabili all’US 1976. Quest’assenza è probabilmente dovuta ai pesanti interventi di livellamento realizza- tate sull’area prima che si formasse lo strato ricco di carboni e semi relativo alla distruzione del magazzino in legno. Attività 2: tracce di frequentazione antropica sul limite sud-est dell’area (Fig. 14, C) Nell’angolo sud-est dell’area 1000, in questa fase, si forma lo strato 1976, interpretabile come battuto. 33 mediatamente adiacente al limite sud dell’area di scavo, tutta la stratigrafia anteriore alla fine del XII-inizio del XIII secolo. In base ai presupposti teorici di stratigrafia archeologica avremmo potuto porre gli strati di questa attività nella fase che precede quella di fine XII-inizio XIII secolo. Alcuni elementi però suggeriscono una collocazione di tali US in questo periodo: la relazione funzionale tra il forno e il grande edificio, l’uno usato per l’essiccamento delle granaglie, trovate carbonizzate ed in abbondante quantità al suo interno, l’altro per l’immagazzinamento dello stesso prodotto; l’orientamento approssimativamente est-ovest della “tettoia” e del grande edificio in legno, probabilmente costruite rispondendo ad un medesimo “progetto urbanistico”; lo stesso tipo di granaglie rinvenute dentro al forno e nello strato di distruzione del grande edificio in legno; le medesime forme ceramiche associate ai due contesti (forno e magazzino). Fase C: la distruzione del grande edificio in legno AREA 1000 Attività 1: distruzione del magazzino in legno (Fig. 61, sez. 1; Fig. 62, sez. 2; Fig. 63, sez. 3) Fig. 16 – Area 1000: scavo delle buche di palo pertinenti al grande magazzino in legno. ti sul finire del XII secolo per la preparazione di un’area pianeggiante funzionale alla costruzione della torre B. Attività 3: il forno e la tettoia (Fig. 14, B) Nella zona sud-ovest dell’area, direttamente sopra lo strato geologico di calcare, sono state individuate una serie di US interpretabili come resti di un forno usato per essiccare le granaglie. Questa struttura è composta da una camera circolare, con una base (US 1756) ed una cappa (US 1757) realizzate in argilla, che mostrano segni evidenti di esposizione al calore. All’interno di questa struttura sono stati rinvenuti semi di cereali carbonizzati (US 1750 = 1751 = 1752 = 1753). Intorno al forno, direttamente nello strato geologico di calcare, sono scavate dieci buche di palo (US 6626, 6640, 6624, 6518, 6502, 6510, 6506, 6508, 1774 e 1777), forse relative ad una struttura di copertura (una tettoia), della quale si riescono a delineare i lati nord, orientato in senso est-ovest, ed est, orientato in senso nord-sud. La collocazione crono-stratigrafica delle US di questa attività è piuttosto problematica, poiché gli interventi di livellamento connessi alla costruzione della torre bassomedievale hanno asportato, nella zona im- 34 In un momento non ben precisabile tra la seconda metà dell’VIII ed il IX secolo, il grande magazzino in legno è incendiato e distrutto. L’evento sembra essere stato traumatico ed immediato, tanto da non permettere alla popolazione di portare in salvo nessun oggetto che si trovasse all’interno dell’edificio. Gli strati che si formano in seguito all’incendio3, composti da carboni, cenere e frammenti ceramici, si estendono quasi per tutta la lunghezza del limite nord dell’area 1000, conservando tutti i limiti originari ad eccezione di quello ovest, asportato da una grande fossa basso medievale. Nessuna traccia di combustione è stata invece trovata nella parte sud dell’area. Con la distruzione del granaio anche le buche di palo 3 Si tratta degli strati 6130, 1727, 1966, 1978, 6132, 6135, 6138, 6141, 6144, 6146, 6148, 6151, 6153, 6156, 6164, 6168, 6174, 6177, 6180, 6183, 6186, 6189, 6193, 6196, 6198, 6201, 6203, 6222, 6225, 6227, 6228, 6229, 6231, 6233, 6235, 62376247, 6249, 6253, 6255, 6258, 6259, 6260, 6261, 6262, 6265, 6272, 6273, 6277, 6283, 6287, 6291, 6293, 6299, 6300, 6303, 6304, 6305, 6310, 6311, 6312, 6314, 6317, 6318, 6322, 6325, 6328, 6416, 6419, 6427, 6430, 6449, 6450, 6451, 6452, 6453, 6471, 6474, 6475, 6475, 6476, 6476, 6477, 6477, 6478, 6478, 6478, 6479, 6479, 6480, 6480, 6481, 6481, 6482, 6482, 6483, 6483, 6484, 6484, 6485, 6490, 6492, 6493, 6494, 6496, 6497, 6499, 6501, 6531, 6657, 6658, 6664, 6734, 6747, 6782, 5328, 6129, 6131, 6133, 6136, 6139, 6142, 6147, 6149, 6152, 6154, 6162, 6165, 6166, 6172, 6175, 6178, 6181, 6184, 6187, 6190, 6191, 6194, 6197, 6199, 6200, 6202, 6205, 6206, 6207, 6230, 6232, 6234, 6322, 6324, 6325, 6326, 6329, 6426, 6428, 6431, 6446, 6458, 6459, 6460, 6461, 6464, 6465, 6466, 6467, 6468, 6469, 6473, 6487, 6489, 6491, 6495, 6498, 6498, 6500, 6530, 6667. Fig. 17 – Buche di palo. sono riempite ed in alcune di esse rimane carbonizzato la parte di palo interrato4. ne costruite nel periodo I, fase A (US 8108, 8096, 8092, 8090, 8106, 8094, 8082, 8109, 8135, 8070). AREA 2000 Fase D: strutture in legno che si dispongono in maniera casuale sulla terrazza (Fig. 18) Attività 1: strati di abbandono L’area occupata dalla capanna di primo e secondo periodo è abbandonata e alcuni strati di terra si depositano all’interno delle buche di palo (US 2126, 2133, 2140, 2141, 2143, 2149, 2151, 2169). AREA 1000 Attività 1: costruzione di una prima struttura lignea (Fig. 18, A) Nella zona centrale dell’area, direttamente sullo strato di carboni 6130 di periodo II, fase C, attività 1, sono scavate tredici buche (US 6681, 6514, 6516, 6123, 6121, 6400, 1998, 6125, 6406, 6552, 6409, 6411 e 6413) per l’alloggio dei pali perimetrali di una struttura di forma poligonale, con un’ala orientata in senso nord-est/sud-ovest (m 5,5×6). La capanna ha come buche angolari le US 6681, 6514, 6121, 6400, 6406 e 6413. Vicino al lato sud-est della struttura lignea è stata anche rinvenuta un’area di 1 metro quadrato circa di argilla rossa bruciata con larghe pietre (US 6990), che copriva lo strato 6130 di grano carbonizzato. Si tratta dei resti di un focolare dotato di una cappa in argilla, realizzata per proteggere la vicina parete sudovest in legno. AREA 5000 Attività 1: strati di abbandono Le buche di palo che definivano le strutture lignee costruite nel periodo I, fase A sono riempite da strati argillosi (US 5174, 5173, 5111, 5107, 5105, 5099, 5128, 5103, 5061, 5114, 5160, 5153, 5155, 5180, 5162). AREA 8000 Attività 1: strati di abbandono Sull’area si accumulano una serie di strati di terra di colore marrone che segnano l’abbandono delle capan- Attività 2: costruzione di una seconda struttura lignea (Fig. 18, B) 4 Si tratta delle US 1731, 1734, 6159, 6161, 6227, 6521, 6534, 6538, 6543, 6547, 6551, 6555, 6557, 6559, 6569, 6571, 6572, 6574, 6580, 6585, 6589, 6592, 6595, 6604, 6615, 6619, 6620, 6627, 6641, 6650, 6652, 6700, 6702, 6719, 6733, 6743, 6746 e 6784, 6333 e 6335. A nord-ovest della struttura di attività 1, sono scavate nove buche di palo disposte secondo gli alline- 35 Fig. 18 – Area 1000, periodo II, fase D. amenti est-ovest e nord-sud. Queste buche delineano il perimetro di un’area rettangolare su cui si forma lo strato 6440=6454=6455=6456, compatto, di colore bruno-rosso, che contiene molti frammenti di carbone e di argilla gialla per uno spessore di 56 cm. Le buche di palo sembrano relative ad una struttura in legno, il cui perimetro è definito dall’ US 6437, in corrispondenza dell’angolo sud-ovest, dall’US 6413 in corrispondenza dell’angolo sud-est, dalle US 6441, 6443, 6415 e 6238, per la parete sud e dalle US 6113 e 6111 per quella est. L’assenza di pali sul lato nord può essere spiegata ipotizzando che i costruttori abbiano sfruttato, come parete settentrionale, la parte di muro 1151 conservata in elevato. Altre tre buche (US 6486, 6682 e 6447) sono forse relative a strutture di sostegno della parete sud, mentre l’US 6294 è riferibile ad un palo che definisce una suddivisione interna alla struttura lignea. Di incerta interpretazione sono le piccole buche 6525, 6250 e 6245 collocate nella zona che ha per limiti nord ed est la parete sud della struttura A e quella ovest della struttura B. Attività 4: tracce di frequentazione antropica nell’angolo sud-est dell’area (Fig. 18, C) Nell’angolo sud-est dell’area si forma lo strato 1974 di colore bruno rossastro, interpretabile come battuto (Fig. 63, sez. 4). Attività 5: costruzione di una struttura lignea (Fig. 18, D) L’area descritta in attività 4 è occupata da una struttura lignea della quale si sono conservate quattro buche di palo (US 1957, 1948, 1950 e 1947) e uno strato argilloso (US 1960), di colore bruno, con carboncini, interpretato come battuto (Fig. 63, sez. 4). Su quest’ultimo è stato individuato lo strato 1946, ricco di calce, riconducibile ad un innalzamento del piano di calpestio. Anche in prossimità del limite sud dell’US 1974 è stata riconosciuta una particolare concentrazione di calce, interpretata come battuto, sulla quale è poi tagliata una buca di palo (US 1952). Probabilmente, gli strati sopradescritti appartengono alla vita dello stesso edificio e rappresentano l’accrescimento stratigrafico dovuto alla pratica di rinnovare periodicamente i livelli di calpestio con la stesura di nuovi strati di terra. La struttura in legno di questa attività non è facilmente definibile in pianta; probabilmente occupava un’area che si estendeva oltre il margine sud-est della terrazza, magari sfruttando ciò che rimaneva del muro più antico 1156 = 1116. Se tale ipotesi è giusta, allora le buche di palo 1957 e 1952 definiscono l’orientamento della parete ovest, mentre le buche 1948 e 1950 sono relative ad una parete interna con orientamento est-ovest. Attività 3: buche di palo di incerta interpretazione Due buche di palo (US 6361 e 6301) sono scavate nella parte nord-est dell’area. L’evidenza archeologica non permette di attribuirle a nessun tipo di struttura. Un’altra buca di palo (US 6217), allineata secondo un orientamento nord-sud con la buca 6434, è scavata all’interno della struttura definita in attività 2. Infine, nella zona compresa tra la parete nord dell’edificio A e quella est dell’edificio B, è scavata la buca 6107. Attività 6: ristrutturazione delle capanne La sequenza stratigrafica relativa a questa fase ha messo in luce alcune buche che ne tagliano altre, ricalcan- 36 leggermente più rettilineo rispetto a quella del periodo precedente, mentre la parte bassa della collina sembra non essere circondata da nessun tipo di recinzione o fortificazione. Le nuove mura accolgono capanne di legno con funzione abitativa, di forma approssimativamente rettangolare, con piano di calpestio in terra battuta, mista a grumi di malta e piccoli frammenti di calcare (Fig. 21, A, B, C, D). All’interno di alcune di queste strutture sono presenti focolari, che, a volte, hanno una base realizzata con pezzi di calcare (capanne A e D). Le pareti sono costruite con pali lignei verticali che sorreggono travi orizzontali o incannicciati rivestiti di argilla. La funzione portante dei pali angolari è confermata dal fatto che questi sono di diametro maggiore e presentano sempre buche con rincalzi di argilla mista a frammenti di calcare, realizzati per rendere più stabili le strutture. Le coperture, probabilmente, sono in materiale deperibile (legno o paglia), come dimostra l’assenza di frammenti di coppi o tegole. Continua ad essere attestata la pratica di sostituire periodicamente i pali. Numerose sono infatti le buche che tagliano altre buche, ricalcandone quasi esattamente la posizione (Fig. 20). Durante la vita di questi edifici, si ricorre poi a variazioni strutturali interne, che vedono la suddivisione di alcuni ambienti in vani più piccoli (Fig. 24). La parte bassa del colle è occupata sia da strutture abitative che da aree produttive. Le prime sono, in genere, di pianta rettangolare, con pareti in materiale deperibile rivestito di argilla, impostate su una base realizzata con pietre non sbozzate e non legate da malta. Tracce di questo tipo di edifici sono state trovate sia nell’area 2000 che in quella 8000. Il piano di calpestio è in genere costituito da strati argillosi ricchi di carboni. Non sembra che ci sia una ripartizione funzionale ben definita all’interno di queste strutture: lo dimostra il fatto che si riconoscono numerosi punti di fuoco disposti in maniera casuale sul battuto interno. Una parte del villaggio (aree 5000 e 8000) viene riservata alla lavorazione del ferro, come dimostra il rinvenimento di una piccola struttura di forgia associata ad uno strato ricco di scorie di ferro e carboni. La presenza di uno scarto di lavorazione del vetro fa poi supporre la presenza di un’altra struttura produttiva, magari posta nelle immediate vicinanze di quella utilizzata per il ferro. Probabilmente tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo si assiste ad un nuova risistemazione del versante collinare. Nelle aree 5000 e 8000 l’attività di lavorazione del ferro si interrompe e done approssimativamente la collocazione spaziale: – US 6434 che taglia la buca 6415 relativa alla parete sud della struttura B; – US 6125 che taglia la buca 6406 ed è, a sua volta, tagliata dalla buca 1988. Questa particolare evidenza stratigrafica, nota e diffusa per altri contesti archeologici simili al nostro5, può essere spiegata con la pratica di sostituire periodicamente i pali che, per deterioramento, non sono più in grado di svolgere la loro funzione di strutture portanti. Attività 7: abbandono delle strutture in legno. Le strutture A, B, C e D, una volta abbandonate, sono coperte da strati di terra6 (Fig. 61, sez. 1), che vanno ad obliterare alcune buche di palo7. Fase E: tracce di frequentazione sporadica dell’area sommitale AREA 1000 Attività 1: buche di palo Sullo strato 6134 sono scavate cinque buche di palo (US 6243, 6240, 6219, 6403, 6215) che non sembrano definire nessun tipo di struttura. Una sesta buca (US 6279) è stata individuata sul limite est dell’area 1000. Attività 2: strati di terra In coincidenza del limite ovest dell’US 6134 si depositano i due strati 6210 = 6211 e 6209, sui quali è scavata una piccola buca di palo (US 6213), mentre nell’angolo nord-est dell’area si accumulano le US 6323 = 6321 = 6257 = 6268 = 6269 = 6271 = 6274 = 6276 = 6336 = 6337 = 6338 = 6339 e 6266 = 6270. Con l’abbandono delle strutture in materiale deperibile, sono riempite alcune buche di palo (US 6302 e 6241). PERIODO III: FORTIFICATO IL NUOVO VILLAGGIO (X-XI SECOLO) (Fig. 19) Tra X ed XI secolo la collina torna ad essere occupata per intero da strutture abitative in legno o in tecnica mista. La parte sommitale è delimitata da una nuova cinta muraria, caratterizzata da un andamento 5 FRANCOVICH et alii 1984, p. 171. Si tratta delle US 6134, 6137, 6140, 6143, 6150, 6155, 6163, 6173, 6179, 6182, 6185, 6188, 6192, 6195, 6200, 6246, 6248, 6278, 6290, 6292, 6296, 6298, 6327, 6420, 6421, 6422, 6423, 6429, 6528, 6686, 6687, 1944, 6320, 6355, 6352, 6353, 6354, 6358, 6359. 7 I riempimenti delle buche di palo sono: US 1994, 6100, 6112, 6114, 6122, 6124, 6128, 6295, 6365, 6402, 6410, 6412, 6414, 6434, 6436, 6553. 6 37 Fig. 19 – Periodo III: pianta generale del villaggio (X-XI secolo). lo scavo di una fossa di fondazione (US 1308), individuata all’interno del saggio α. Il muro 1300, conservatosi solo nella parte ovest dell’area e realizzato con pietre legate da malta grigiastra, segue un andamento più rettilineo rispetto alla prima cinta 1151. La ricostruzione delle mura, tenendo conto delle varie opere di ristrutturazione che la separano dalle strutture lignee di attività 6, databili, grazie alle analisi al C 14, tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, può essere fatta risalire al X secolo. al loro posto sono costruite strutture in muratura, di incerta interpretazione, realizzate con pietre di grandi dimensioni, rozzamente squadrate. CRONOLOGIA La cronologia assoluta della prima fase delle strutture lignee di periodo III è definita grazie ai risultati calibrati delle analisi al C14 di alcuni campioni di semi di cereali carbonizzati prelevati dall’US 1931, che indicano come età più probabile quella compresa tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo. Attività 2: ristrutturazione del muro di cinta La parte centrale del tratto del muro di cinta che delimita il lato nord dell’area 1000 è restaurata (USM 1962). Attività 3: ristrutturazione del muro di cinta Fase A: la nascita del nuovo villaggio fortificato Un’ulteriore ricostruzione della cinta muraria è stata individuata in prossimità dell’angolo nord-est dell’area, sotto al tamponamento di un accesso aperto in un periodo più recente (USM 6350). AREA 1000 Attività 1: ristrutturazione della cinta muraria in pietra (Fig. 64, sez. 6; Fig. 65, sez. 7, 8) Attività 4: ristrutturazione del muro di cinta La parte est del muro di cinta, che corre sotto le fondazioni della torre B, è ricostruita (USM 1103). A questa attività è riconducibile una grande ristrutturazione della cinta muraria (USM 1300) che prevede 38 Fig. 20 – Buche di palo di grandi dimensioni. Attività 5: opere di consolidamento delle strutture murarie di fortificazione dievale che ha intaccato profondamente i depositi archeologici; – US 1597, 1581, 1761 e 1764 per la parete nord; – US 1451 e 1535 per la parete est; c. scavate all’interno dell’edificio: – US 1584, 6238 e 1474: di non facile interpretazione sono queste unità stratigrafiche, sebbene per una di esse (US 6238) sia possibile ipotizzare una relazione con lo strato 1913, che coincide con un’area di terreno bruciato, con presenza di alcune lenti rosse e di alcune grandi pietre, interpretato come focolare. La buca 6328 può infatti essere stata scavata per alloggiare una struttura utilizzata per tenere sospesi sul fuoco i contenitori usati per la cottura. Relativo a questo edificio, come pure a quelli B e C, è lo strato 1401 = 1719 = 1725 = 1902 = 1905 = 1906 = 1907 = 1910 = 1911 = 1912 = 1922 = 1923 = 1931 = 1943 (Fig. 61, sez. 1), pesantemente contaminato con pezzetti di carbone, cenere, calcare bruciato e malta, interpretato come livello di vissuto. Su questo strato ne è stato individuato un altro associabile al periodo d’uso delle strutture in legno (US 1920 = 1921 = 1930 = 1932). Lo strato 1401 copre i riempimenti delle buche degli edifici in legno del periodo precedente (US 1147, 1148, 1149, 1895, 1899 e 6214, 6239, 6251, 6439, 6444, 6445, 6448, 6488, 6524, 6526 e 6680). Il muro 1300 sembra aver sofferto problemi di instabilità, per risolvere i quali è costruito un contrafforte (USM 1353) realizzato con pietre di medie dimensioni, legate da malta bruna. Altre opere di consolidamento della cinta muraria sono realizzate impiegando blocchi di calcare legati da malta grigia, molto resistente (USM 1961, 1973). Attività 6: costruzione di un primo edificio in legno (Fig. 21, A; Figg. 22-23) Tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, dietro alla cinta muraria, nella parte nord-ovest dell’area, sono scavate 15 buche di palo che definiscono il perimetro di una struttura rettangolare (m 5,5×6) orientata in senso est-ovest e che possiamo distinguere in: a. angolari, di grandi dimensioni: – US 1446 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest; – US 1413 in corrispondenza dell’angolo sud-est; – US 1449 in corrispondenza dell’angolo nord-est; – US 1594 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest. b. appartenenti all’intelaiatura interna delle pareti: – US 1749 per la parete sud; – US 1432 per la parete ovest. Alla stessa parete, forse, appartengono anche le buche 1565, 1571, 1575 e 1478 che delineano un profilo più curvilineo del limite ovest della struttura. Non è comunque da escludere che queste stesse buche e quelle posizionate sul limite ovest dello strato 1401 (US 1720, 1587) (sez. 2) appartengano ad un’ulteriore capanna (Fig. 21, E), simile a quella A, che si allunga verso ovest. Questa struttura non è ora riconoscibile per la presenza di una grande fossa basso me- Attività 7: costruzione di un secondo edificio in legno (Fig. 21, B) Ad est dell’edificio A sono scavate 18 buche di palo che definiscono le pareti nord, est, ovest e sud di una nuova struttura in legno di pianta rettangolare, allungata in senso est-ovest (7,5×5 m). 39 Fig. 21 – Area 1000, periodo III: edifici in legno costruiti sulla terrazza. Possiamo nuovamente distinguere le buche di palo di questo secondo edificio in: a. angolari: – US 1528 in corrispondenza dell’angolo nord-est; – US 6217 in corrispondenza dell’angolo sud-est; – US 1427 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest; – US 6102 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest. b. relative all’intelaiatura interna delle pareti: – US 1532 e 1460 per la parete ovest; – US 1815, 1914 e 1468 per la parete sud; – US 1544, 6564 e 1866 per la parete est; – US 1458, 1848, 1526, 1894, 1541 e 1538 per la parete nord. c. scavate all’interno dell’edificio: – US 1841, 1844, 1853, 6462, 1826, 1824, 1821, 1927, 1925 e 1833. relativa all’alloggiamento di un palo posto a sostegno di un qualche tipo di copertura; – US 1857 collocata nella metà sud dell’ambiente. Attività 9: costruzione di un quarto edificio in legno (Fig. 21, D) Lungo il lato est della terrazza sono scavate cinque buche di palo che sembrano definire una struttura di pianta rettangolare, orientata in senso nord-est/sudovest. Le buche di palo possono essere distinte in: a. angolari: oltre alla buca 1940 che già appartiene alla parete sud dell’edificio C, sono comprese: – l’US 1884 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest; – l’US 1593 lungo la parete sud-est; – l’US 1936 in corrispondenza dell’angolo nord-est. Probabilmente questo edificio si appoggiava a quello C o ne era parte integrante; b. scavate all’interno della struttura: – US 1792 e 1805. Non possiamo sapere in che posizione si trovi la buca che dovrebbe essere stata scavata in corrispondenza dell’angolo sud-est dell’edificio ligneo; probabilmente è stata coperta dalla cinta muraria di epoca più tarda. L’estensione verso est della struttura D non è osservabile in pianta a causa della frana che in epoca più recente interesserà questa zona della terrazza, asportando buona parte della stratigrafia. All’interno dell’edificio è stato individuato lo strato 1943, interpretabile come focolare, che copre il battuto 1801, costituito da uno strato argilloso (Fig. 63, sez. 4). Sull’US 1801 e stato messo in luce anche l’US 1800 = 1411 di spessore variabile, costituito essenzialmente da semi, carboni e ceramica, che si forma in seguito al continuo accrescimento del piano di calpestio della capanna. Attività 8: costruzione di un terzo edificio in legno (Fig. 21, C) A destra dell’edificio B sono scavate dieci buche di palo che delimitano una struttura di pianta poligonale (circa 5,5×5 m). Queste buche possono essere distinte in: a. angolari: – US 1869 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest; – US 1547 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest; – US 1878 in corrispondenza dell’angolo nord-est; – US 1936 in corrispondenza dell’angolo sud-est; b. appartenenti all’intelaiatura interna delle pareti: – US 1550 e 1588 per la parete ovest; – US 1553 e 1552 per la parete nord; – US 1881 per la parete est; c. scavate all’interno dell’ambiente: – US 1860 collocata quasi al centro dell’edificio e forse 40 Figg. 22-23 – 22. Le buche di palo dell’area 1000, prima dello scavo; 23. Le buche di palo degli edifici in legno dell’area 1000, dopo lo scavo. Fig. 24 – Area 1000, periodo III: edifici in legno dopo le opere di ristrutturazione. Attività 10: ristrutturazione dell’edificio B (Fig. 24) Attività 2: focolare Nella metà ovest dell’edificio B si formano gli strati 1856 e 1838 di argilla compatta marrone-arancio, con molti frammenti di carbone. Sul secondo strato sono poi scavate cinque buche di palo: – US 1887: sostituisce il palo posto in corrispondenza dell’angolo nord-ovest; – US 1530: posta lungo il lato nord dell’edificio B; – US 1889, 1892 e 1836: queste US, collocate lungo un medesimo allineamento nord-sud, definiscono una suddivisione interna all’edificio B, con apertura centrale. Un’altra grande buca di palo (US 1543) è scavata in corrispondenza dell’angolo sud-est dell’edificio B, dove taglia le buche 1550 e 1547. All’interno della costruzione sono stati individuati strati arancioni-rossastri, ricchi di cenere e carboni che possono essere identificati con vari punti di fuoco (US 2049, 2064, 2068, 2070, 2072, 2073, 2077, 2078, 2079, 2083, 2096, 2104, 2105, 2106). Nello strato 2070 sono stati trovati anche resti di argilla con evidenti segni di incannicciato, che probabilmente rivestiva la parete limitrofa (Fig. 27). AREA 5000 (Fig. 28) Attività 1: realizzazione di un piccolo fornetto per la lavorazione del ferro (Fig. 29) Nella metà sud dell’area scavata viene realizzato un piccolo fornetto per la lavorazione del ferro (US 5208, 5193, 5195). AREA 2000 (Fig. 25, 26) Attività 1: costruzione di una struttura definita da tre muri a secco Attività 2: area di fuoco Al centro della metà nord dell’area 5000 è stato individuato uno strato argilloso di colore marrone, ricco di carboncini, interpretato come focolare (US 5118 = 5119 = 5120 = 5121). Nella metà sud dell’area di scavo sono costruiti tre muri a secco (USM 2007, 2034, 2036 e 2158) che delimitano uno spazio rettangolare (Fig. 66, sez. 9). 41 Fig. 25 – Area 2000, periodo III. Attività 3: scarico di scorie Nella parte sud dell’area di scavo è scaricato uno strato ricco di scorie di ferro e carboni, dello spessore di 45 cm (US 5600) (Fig. 30). AREA 8000 (Fig. 31) Attività 1: costruzione di un muro a secco Sullo strato 8109 è scavata la fossa di fondazione 8110 per l’alloggiamento del muro a secco 8073, che si allunga in direzione est-ovest. Perpendicolarmente al muro 8173, è costruita poi un’altra struttura muraria a secco (USM 8080), della quale rimangono solo quattro pietre allineate. Attività 2: costruzione di un secondo muro a secco Nella metà sud dell’area di scavo è realizzato un altro muro, orientato come 8173 (USM 8055). Fig. 26 – L’edificio in tecnica mista dell’area 2000. 42 Fig. 29 – Le tracce delle attività di lavorazione del ferro nell’area 5000. Fig. 27 – Frammento di incannicciato. Fig. 30 – Scorie di ferro. to la terrazza sono abbandonate. Risulta interessante osservare il modo in cui tale evento si manifesta a livello materiale: alcuni pali sono estratti dai rispettivi alloggiamenti, mentre altri sono tagliati al livello del piano di calpestio. In quest’ultimo caso, all’interno del riempimento della buca, sono stati trovati frammenti di carbone, o addirittura parti del palo carbonizzato (1763, 1534, 1464,1469, 1418)8 (Fig. 33). In seguito all’abbandono delle strutture lignee, l’area occupata dagli ambienti B, C e D è coperta da una serie di strati di terra (1810 = 1799, 1405, 1840, 1427 = 1769). I saggi fatti a nord della cinta muraria (α e β) hanno mostrato che anche in quest’area si accumulano, nel periodo di tempo compreso tra la costruzione del muro 1300 e la sua distruzione, avvenuta alla fine del periodo III, una serie di strati di terra: US 1322, 1313, 1981 = 1979, 1971, 1307 = 1383, 1970 e 1967 (Fig. 64, sez. 6; Fig. 65, sez. 7 e 8). Fig. 28 – Area 5000, periodo III. Attività 3: piano di calpestio Nell’angolo nord-ovest dell’area di scavo è stato individuato lo strato 8061, composto da carboni e interpretabile come piano di calpestio della struttura definita in attività 2. Fase B: trasformazioni funzionali e nuove attività costruttive AREA 1000 Attività 1: risistemazione dell’area sommitale della collina 8 Gli altri riempimenti privi di grandi carboni corrispondono alle US 1434, 1589, 1820, 1830, 1837, 1840, 1885, 1891, 1893 e 6218. Le grandi strutture rettangolari che avevano occupa- 43 Fig. 31 – Area 8000, periodo III. AREA 5000 (Fig. 32) (US 8120), orientato in senso nord-est/sud-ovest, impiegando pietre di grandi dimensioni appena sbozzate, legate da una malta di colore grigio-verdastro. Il muro è alloggiato in una fossa di fondazione (US 8131, 8133), riempita da strati di terra sabbiosa marrone (US 8132, 8134). Al cantiere sono da riferire lo strato 8136 di terra grigio/giallastro, molto dura e ricca di grumi di malta grigia, e la buca di palo 8138, che taglia lo strato di terra 8137, posto nella parte sud-ovest dell’area di scavo. Rimane incerta la funzione di questa struttura muraria. Sull’area vengono costruiti due muri che probabilmente sono da riferire ad una risistemazione delle strutture utilizzate per l’attività metallurgica di periodo III, fase A. Attività 1: costruzione di un primo muro Nella metà sud dell’area di scavo è costruito un muro (USM 5125) orientato in senso nord-est/sud-ovest, impiegando pietre di grandi dimensioni, rozzamente lavorate. Attività 2: scavo di una fossa di butto Attività 2: costruzione di un secondo muro Nella parte nord-est dell’area è scavata una grande fossa circolare (US 8063). Il suo riempimento è costituito da terra sabbiosa, qualche pietra e molte scorie di ferro (US 8074, 8062). Nella parte centro-occidentale dell’area di scavo è costruito un secondo muro (USM 5164), definito da un allineamento di pietre che sembrano riempire un taglio nella roccia. La parte interna del muro è riempita con frammenti di pietra. Attività 3: scarichi nella metà sud dell’area Nella metà sud dell’area di scavo uno strato ricco di scorie di ferro (US 8139) oblitera la buca di palo 8138. Successivamente sono scaricati altri tre strati di terra che contengono carboni (US 8126) e pietre (US 8128, 8127, 8123). AREA 8000 (Fig. 34) Attività 1: costruzione di un muro Nella metà meridionale dell’area è costruito un muro 44 Fig. 32 – Area 5000, periodo III, fase B. Attività 4: scavo di una seconda fossa (Fig. 38). Allo stesso periodo risale la realizzazione di un terzo edificio, probabilmente una torre (C). Sempre nel corso della prima metà del XIII secolo è costruito un secondo circuito murario posto a protezione dei versanti più bassi del rilievo, poi occupati da abitazioni realizzate in muratura, con abbondante uso di malta. Questi edifici si appoggiano alle mura ed hanno in genere una pianta rettangolare. Tra il XIII e gli inizi del XIV secolo, poi, le case aumenteranno di numero appoggiandosi alle abitazioni preesistenti e disponendosi lungo una strada che recinge la parte alta del colle. Al centro della metà sud dell’area è scavata una fossa di forma circolare (US 8125), successivamente riempita da uno strato sabbioso, contenente pietre di media dimensione (US 8124). PERIODO IV: LE TRASFORMAZIONI DI EPOCA ROMANICA (XII-XIII SECOLO) (Fig. 35) Con il XII secolo l’area sommitale del rilievo è liberata dalle strutture abitative in legno, mentre la cinta muraria subisce numerose ristrutturazioni. Quest’ultima, probabilmente tra la fine dell’XI e il XII secolo, è munita di una piccola torre affacciata sul versante occidentale della collina. Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, sul limite sud-est dell’area 1000, che sarà trasformata in terrazza lastricata, è innalzata una seconda torre (B), mentre quella più piccola, che si affacciava sul versante occidentale del rilievo, è riutilizzata per la costruzione di un grande palatium (A), terminato nella prima metà del XIII secolo9 9 Fase A: ristrutturazione della cinta muraria che racchiude l’area sommitale (Fig. 36) AREA 1000 La cinta muraria è in più momenti oggetto di opere di ristrutturazione, caratterizzate dall’uso di differenti tipi di malta. aperture con arco a sesto acuto e ai confronti bibliografici relativi alle tecniche costruttive. A tale proposito cfr. PARENTI 1985a. La datazione è stata formulata in base alla presenza di 45 Attività 1: prima ricostruzione La parte centrale del muro di cinta, in seguito ad un crollo, è ristrutturata (USM 1364) con grandi blocchi di pietra legati da malta gialla. Si riconoscono due o tre corsi nella parte superiore del prospetto, mentre nella parte inferiore l’apparecchiatura è irregolare. Attività 2: seconda ricostruzione Si assiste ad una nuova ricostruzione della parte centrale della cinta muraria (USM 6689), realizzata utilizzando blocchi di calcare legati da malta grigia con macchie nere. Relativa al muro è una stretta fossa di fondazione (US 1896) (sez. 1). Attività 3: terza ricostruzione Un nuovo intervento di ristrutturazione interessa la parte nord-occidentale del circuito murario (USM 1212): nel prospetto esterno sono impiegati blocchi di forma irregolare, mentre il riempimento interno è costituito da macerie cementate da malta verde (come l’US 1139). L’USM presenta tre buche di drenaggio (USM 1214, 1215, 1216) che sembrano contemporanee al muro. Alle attività di cantiere del muro 1212 è da riferire lo strato di terra e calce 1970. Attività 4: quarta ricostruzione Fig. 33 – Buca di palo con tracce del legno carbonizzato. Il muro di cinta subisce un nuovo intervento di ristrutturazione (USM 1082). Come legante è utilizzata una malta color crema, contenente ghiaia. Sul prospetto, che presenta pietre appena sbozzate e poste in opera in maniera irregolare, si nota una stretta linea orizzontale, definita da una serie di lastre di calcare che individuano il livello di costruzione del muro medesimo. Fase B: nuovi interventi sulla cinta muraria dell’area sommitale (Fig. 36) AREA 1000 Attività 1: apertura di un accesso in prossimità dell’angolo nord-est della cortina muraria Il limite est del muro 1082 è ricostruito realizzando un angolo (USM 6375 e 6378). Si osserva l’uso di blocchi di calcare disposti in maniera irregolare, legati da una malta di colore grigio chiaro. In prossimità dell’angolo nord-est del muro di cinta viene poi realizzata un’apertura (USM 1100), successivamente ricostruita (USM 1105 e 1107) con blocchi di calcare squadrati, nel cui angolo nord-ovest è praticato un foro di forma circolare che serve da base per il cardine di una porta in legno. Attività 2: tamponamento dell’accesso L’apertura 1100 è tamponata (USM 1080) con blocchi di pietra non legati da malta, che, sul lato sud, appaiono squadrati e disposti in corsi orizzontali. Attività 3: strati di terra Nell’area si depositano una serie di strati che si ap- Fig. 34 – Area 8000, periodo III, fase B. 46 Fig. 35 – Periodo IV: pianta generale del villaggio (XII-XIII secolo). Fig. 36 – Area 1000, periodo IV, fase B. 47 Fig. 37 – L’area 1000 durante la costruzione della torre B. poggiano alla cortina muraria e al tamponamento dell’apertura 1100, livellando la superficie della terrazza (US 1415,1425 e 1402, 1374, 1430, 1389, 1425, 1578, 1760, 1718 e 1717) (Fig. 62, sez. 2). A questa attività si possono associare anche i riempimenti di alcune buche di palo10. Purtroppo, mancano zone dove si siano conservati i rapporti stratigrafici tra la torre C e i depositi più antichi dei livelli ortivi pertinenti ai secoli finali del medioevo. Attività 2: evidenze in “negativo” associate alle attività di cantiere (Fig. 37) L’area 1000 è interessata dallo scavo di alcune buche: – US 1788, 1816, 1829, 1872, 1409 e 1790: buche di palo che tagliano lo strato US 1405; – US 1282: fossa scavata per la sepoltura di una mucca; – US 1399, 1498, 1494, 1492, 1483, 1486 e 1491: buche di palo che seguono un medesimo allineamento nord-sud; – US 1395: piccola buca di palo ad ovest dell’US 1486; – US 1390: grande fossa di forma quasi circolare, scavata al centro della metà ovest dell’area di scavo. Fase C: il castello di pietra (fine XII-inizio XIII secolo): le torri e il nuovo muro di cinta che racchiude la parte bassa del colle (Fig. 35) AREA 1000 Attività 1: costruzione delle torri B e C (fine XII-inizio XIII secolo) Lungo il lato sud della terrazza, in prossimità del suo angolo sud-est, è costruita una torre (B) di pianta rettangolare che copre, inglobandolo, il più antico muro di cinta 1156 (Fig. 39). La costruzione della torre prevede: lo scavo di una fossa di fondazione (US 1511), la realizzazione della risega 1009, il riempimento della fossa di fondazione e la costruzione delle strutture perimetrali (USM 1008: parete nord della torre B) (Fig. 63, sez. 4). Contemporaneamente alla torre B è innalzato un edificio (C), forse una seconda torre, che si affaccia sulla terrazza in prossimità del suo angolo sud-ovest. Attività 3: battuto associato al cantiere della torre B Sul limite est della terrazza si deposita lo strato 1093 di colore giallastro, molto compatto, con pietre, interpretato come battuto associato al cantiere della torre B. Attività 4: costruzione di una piccola struttura in pietra (Fig. 37, A) Nell’area immediatamente a nord della torre B sono costruiti due muretti (USM 1012 e 1011) realizzati con pietre di medie dimensioni, legati da malta bianca, che definiscono una piccola struttura, probabilmente appoggiata alla parete nord della torre B. Nella zona immediatamente ad ovest di questa struttura sono scavate tredici piccole buche di forma circolare (US 1014, 1015, 1016, 1017, 1018, 1019, 1020, 1021, 1022, 1023, 1024, 1025 e 1039). Non è da escludere che tali US siano da riferire a semplici incavi del substrato geologico di calcare. 10 In particolare, i riempimenti delle buche di palo sono: US 1531, 1560, 1820, 1823, 1825, 1828, 1835, 1847, 1880, 1883, 1891, 1909, 1928, 6308, 6463, 1410 e 1942, 1527, 1529, 1539, 1542, 1554, 1557, 1782, 1789, 1865 e 1897, 1396, 1414, 1416, 1418, 1420, 1421, 1431, 1433, 1437, 1440, 1443, 1447, 1452, 1461, 1472, 1479, 1495, 1534, 1537, 1568, 1569, 1574, 1577, 1585, 1596, 1598, 1765, 1919 e 1417, 1422, 1424, 1426, 1450, 1564 e 1748. 48 Fig. 38 – Il palatium della prima metà del XIII secolo. Attività 5: pavimentazione della terrazza Su gran parte della terrazza è stato individuato uno strato di grandi dimensioni (US 1268 = 1269 = 1274 = 1275 = 1293 = 1294 = 1295 = 1296 = 1367 = 1365) di colore giallo marrone, molto compatto, che contiene numerose lastre di ardesia poste a formare un livello abbastanza omogeneo, anche se sconnesso. Questo strato è stato interpretato come relativo alla realizzazione di un piazzale lastricato. Con la formazione dello strato sopradescritto alcune buche della fase precedente sono riempite (US 1391, 1396, 1428, 1487, 1497 e 1562). AREA 2000 Attività 1: strutture in muratura (Fig. 40) In prossimità dell’angolo nord-ovest dell’area di scavo sono costruiti due muri legati tra loro (USM 2037 e 2085). Queste strutture sono costituite da blocchi squadrati legati da malta gialla, caratterizzati da un’apparecchiatura regolare. Attività 1: costruzione del muro di cinta che racchiude la parte bassa del colle (Fig. 41) Sul limite nord dell’area è costruito un muro di cinta di grandi dimensioni (US 2028) (Fig. 66, sez. 9). Le pietre, legate da malta grigia, sono disposte in corsi orizzontali. Fig. 39 – La torre B. 49 Figg. 40-41 – Area 2000. 40. Periodo IV, fase C; 41. Il muro di cinta di fine XII-inizio XIII secolo. Fase D: l’espansione urbanistica del borgo (XIII secolo) AREA 5000 Attività 1: costruzione del muro di cinta che racchiude la parte bassa del colle (Fig. 42) AREA 5000 In coincidenza del lato nord-orientale dell’area di scavo è realizzata una profonda fossa di fondazione (US 5150) per l’alloggiamento di un grande muro di cinta (US 5034, 5001) costruito con pietre di grosse dimensioni, in alcuni casi con evidenti tracce di rifinitura, legate con malta grigia. Le pietre sono disposte in corsi orizzontali. Si nota la presenza di una finestra strombata e tre buche pontaie, in una delle quali si conserva, immersa nella malta, una porzione di travicello in legno. Attività 1: costruzione di un edificio di pianta trapezioidale (Fig. 44) La parte nord dell’area di scavo è occupata da un edificio, con probabile funzione abitativa, che sfrutta il muro di cinta come parete est. Il lato ovest è definito dal muro 5007, quello est dal muro 5005 e quello sud dal muro 5017. L’accesso all’ambiente si trova sul lato sud. Alcuni strati sono da riferire al cantiere di costruzione di questo edificio: – US 5129: strato argilloso con pietre di varie dimensioni, alcuni frammenti di laterizi e grumi di malta; – US 5138: strato grigio marrone con pietre di varie dimensioni e frammenti di laterizi; – US 5091: strato ricco di carboni; – US 5090: strato ricco di cenere; – US 5077: strato di terra marrone giallastra con grumi di malta grigia. AREA 8000 Attività 1: costruzione del muro di cinta che racchiude la parte bassa del colle (Fig. 43) Sul limite ovest dell’area di scavo è scavata una fossa di fondazione (US 8129) per l’alloggiamento del muro di cinta 8085, costruito con pietre disposte in corsi orizzontali e legate da malta grigia. 50 Fig. 42 – Area 5000: il muro di cinta di fine XII-inizio XIII secolo. Attività 1: ristrutturazione della cinta muraria Il muro di cinta 5034 = 5001 è ristrutturato impiegando pietre di grandi dimensioni, molto spesso con tracce di rifinitura, legate da malta rosa. Da riferire al cantiere per la ristrutturazione del muro 5034 è la buca di palo 5197. Attività 2: costruzione di un secondo edificio di pianta trapezioidale (Figg. 45-46) Nella parte sud dell’area è costruito un secondo edificio in pietra che si appoggia al muro di cinta e alla casa realizzata in attività 1. Questo secondo edificio è definito a sud dal muro 5038 e a ovest dal muro 5055. All’interno di questa struttura sono state trovate lastre di calcare e ardesia, che, appartengono alla pavimentazione dell’edificio (US 5152 = 5181). Nella parte centrale del secondo ambiente è costruito poi un grande pilastro (US 5037), che probabilmente serve a sorreggere un solaio in legno. Attività 3: ristrutturazione del secondo ambiente Sempre all’interno del secondo ambiente, probabilmente a rinforzare la cinta, è costruito un muro impiegando pietre di varia dimensione, messe in opera disordinatamente (USM 5126). AREA 8000 Attività 1: costruzione di un edificio addossato al muro di cinta (Figg. 47-48) Fig. 43 – Area 8000: il muro di cinta di fine XIInizio XIII secolo. Nella metà meridionale dell’area è costruito un edifi- 51 Fig. 44 – Area 5000: il primo edificio in muratura di XIII secolo. Fig. 45 – Area 5000: il secondo edificio in muratura di XIII secolo. 52 Fig. 46 – Area 5000: gli edifici in muratura di XIII secolo. Fase E: l’inizio della crisi dell’area sommitale (fine XIII-XIV secolo) (Fig. 50) cio addossato al muro di cinta. Le strutture perimetrali sono realizzate con pietre squadrate, di medie e grandi dimensioni, disposte in corsi orizzontali e legate da malta grigia (USM 8007, 8017 e 8006). L’accesso all’edificio è collocato in prossimità dell’angolo sud-occidentale e prevede la presenza di una rampa di scalini realizzati con blocchi di pietra squadrati (US 8041, 8042). AREA 1000 Attività 1: scavo di una grande fossa sul limite ovest dell’area (Fig. 51) Attività 2: frequentazione dell’edificio Sul limite ovest dell’area è scavata una grande fossa che corre in direzione nord-sud (US 1334). All’interno dell’edificio costruito in attività 1 sono stati trovati i resti di un focolare (US 8067). Il suo riempimento non contiene maiolica arcaica (US 1323). Attività 1: costruzione dei muri perimetrali di un secondo edificio (Fig. 49) Attività 2: scavo di una grande fossa (fine XIIIprima metà del XIV secolo) Un secondo edificio è costruito nella metà settentrionale dell’area. Le strutture perimetrali sono realizzate impiegando pietre squadrate, di grandi e medie dimensioni, legate da malta biancastra e disposte in corsi orizzontali (USM 8005 e 8011). L’US 1323 è tagliata da una fossa di forma quasi circolare (US 1356) che è riempita con gli strati 1393, 1392, 1366, 1361, 1360, 1359, 1358, 1357, 1355, 1344 e 1311. Il più recente di questi riempimenti contiene qualche frammento di maiolica arcaica. AREA 8000 Attività 3: costruzione di una latrina (fine XIIIXIV secolo) (Fig. 50) Attività 1: costruzione di una canaletta (fine XIII-inizio XIV secolo) Una struttura a forma di ‘L’, composta da tre muri realizzati con blocchi di calcare, disposti in corsi irregolari e legati da una malta bianca e resistente (USM 1095, 1084 e 1083), è appoggiata al muro 1082. Due muri, paralleli e allineati in senso nord-sud, delimitano una canaletta rivestita da lastre di ardesia. Que- Tra i due ambienti è costruita una canaletta definita a nord dal muro 8007 e a sud dal nuovo muro 8023, realizzato impiegando pietre di piccole e medie dimensioni, legate da una malta grigio-verdastra. 53 Fig. 47 – Area 8000: il primo edificio in muratura di XIII secolo. 54dell’edificio in muratura di XIII secolo. Fig. 48 – Area 8000: veduta dell’ingresso Fig. 49 – Area 8000: il secondo edificio in muratura di XIII secolo. Questo quadro di decadenza non sembra comunque caratterizzare tutto il villaggio di Montarrenti, dove sono ancora attestate alcune attività costruttive e opere di ristrutturazione di edifici preesistenti. In particolare, il grande palatium è alzato di 2 m con la costruzione di un coronamento merlato sui lati est ed ovest e forse su quello nord, mentre sulle pareti interne sono realizzati affreschi a riquadrature marmoree con zoccolatura dipinta. Nell’area 2000 è costruito un edificio articolato su due piani ed orientato in senso nord-sud, che sfrutta in parte le strutture preesistenti, appoggiandosi al muro di cinta del borgo: al piano inferiore è la stalla e a quello superiore, probabilmente, l’abitazione. Nell’area 5000, infine, si assiste alla trasformazione dell’edificio trapezioidale in casa contadina strut- st’ultima doveva ricevere, attraverso una condotta che parte dal limite sud della terrazza, le acque piovane che cadevano dal tetto della torre B e da quelli degli edifici della parte sommitale del villaggio. L’acqua, convogliata nella condotta della latrina, si gettava poi al di sotto della terrazza attraversando un’apertura presente nel muro di cinta 1082. Prima della costruzione della latrina, in coincidenza dell’angolo che formano i muri 1082 e 1084, è scavata una fossa per la sepoltura di un cavallo con scheletro acefalo (US 1400). PERIODO V: LA RECESSIONE (XIV SECOLO) (Fig. 52) Abbiamo visto come tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo l’area 1000 sembra presentare i primi sintomi di degrado. 55 Fig. 50 – L’area 1000 tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Fig. 51 – La grande fossa che taglia le stratigrafie dell’area 1000 tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. turata su due piani: al piano inferiore si trova il magazzino per gli attrezzi agricoli e le derrate alimentari, con pavimentazione lignea ed una cister- na intonacata; attiguo al magazzino è un vano usato come stalla dotata di una mangiatoia; il piano superiore è probabilmente usato come abitazione. 56 Fig. 52 – Periodo V: pianta generale del villaggio (XIV secolo). Fase A: le nuove attività costruttive (XIV secolo) ro picciolo in mistura della zecca di Siena, datato 135111; – US 1345, 1341 = 1340 = 1324: strati che si depositano sul limite est dell’area. AREA 1000 (Fig. 54) Attività 3: scavo di due fosse Attività 1: costruzione di un muro a nord della cortina muraria All’abbandono e al deterioramento delle strutture della terrazza segue lo scavo di due fosse: – US 1310: fossa sub-rettangolare che taglia il riempimento della fossa 1356; – US 1155: fossa di forma quasi circolare, posta nella parte sud-ovest dell’area di scavo. Immediatamente a nord della cinta muraria (saggio α) è costruito il muro 1362 (US 1977 fossa di fondazione del muro e 1978 suo riempimento), che taglia la stratigrafia più antica fino allo strato di malta 1307, relativo alla distruzione dell’USM 1300. Questo muro sembra delimitare un sentiero che corre lungo la cortina difensiva. Attività 4: scarico di strati ricchi di macerie (Fig. 53) Attività 2: strati Sulla terrazza sono scaricate grandi quantità di macerie12, mentre la latrina è riempita con pietre, laterizi Sull’area si depositano vari strati di terra: – US 1278 e 1283: strati di colore marrone chiaro che si appoggiano al muro 1082; – US 1181: strato con poche tracce di terra, costituito essenzialmente da pietre di piccole e medie dimensioni, ardesia e laterizi. Lo strato ha restituito anche un dena- 11 Cfr. sotto p. 177. Si tratta degli strati 1074, 1072, 1267, 1064, 1298, 1299, 1096, 1098, 1108, 1254, 1255, 1257, 1258, 1302, 12 57 le al XIV secolo. Alcuni frammenti di maiolica arcaica sono stati anche murati dentro l’USM 2005. I due ambienti sono divisi da un muro (USM 2132) costruito impiegando pietre non lavorate, allineate e legate da malta grigia. Il pavimento dell’ambiente superiore, adibito ad abitazione, doveva essere costituito da assi di legno appoggiate in parte sulla roccia e in parte su di uno strato sedimentoso steso per livellare l’area precedentemente scavata. Gli strati che compongono questo riempimento hanno restituito ceramica databile al XIV secolo (US 2024, 2030, 2045, Fig. 66, sez. 9). Il pavimento dell’ambiente inferiore è invece costituito in parte da un bancone di roccia livellato, in parte da blocchi di pietra squadrati sulla faccia superiore (US 2035 e 2060) ed in parte da un lacerto del muro 2037 rasato. Anche sotto questo pavimento, dove la pendenza lo richiedeva, è stato steso uno strato di terra marrone rossastra, molto argillosa (US 2057 = 2074), per livellare il fondo roccioso (Fig. 66, sez. 9). Fig. 53 – Strati di macerie scaricati sull’area 1000 nel corso del XIV secolo. Nell’ambiente inferiore, adibito a stalla, sono poi costruite due mangiatoie (US 2022 e 2027). L’edificio ha due porte sul suo lato est. Probabilmente in fase con la vita della casa sono due strati di terra nera individuati a sud della struttura (US 2031, 2019). Queste US hanno restituito un denaro picciolo, in mistura, a nome di Federico II imperatore, datato 1318, della zecca di Pisa e un denaro in mistura, databile al XIII secolo della zecca di Lucca15, probabilmente residuo. frammisti a terra e malta, radici ed ossa (US 1085). I contesti ceramici che hanno restituito questi strati sono caratterizzati dalla presenza di maiolica arcaica di età trecentesca. Dall’US 1247 proviene anche un fiorino picciolo in mistura della zecca di Firenze, datato al secondo semestre del 133013. Attività 5: strati (XIV secolo) Nella parte sud-orientale della terrazza, sulla piccola struttura in muratura che si appoggia alla torre B, si depositano alcuni strati argillosi (1013, 1048, 1050, 1052, 1053, 1054). L’US 1013 ha restituito anche un denaro picciolo in mistura della Repubblica di Pisa, databile alla seconda metà del XIV secolo14. Attività 2: costruzione di un secondo edificio in muratura sul lato est dell’area di scavo Attività 6: fossa clandestina (XIV secolo) (Fig. 64, sez. 5) Sul lato est dell’area di scavo è stato individuato un muro (USM 2503) che appartiene, probabilmente, ad una struttura simile alla casa di attività 1. Lungo il fronte nord del muro di cinta è scavata una trincea (US 1348) che corre in direzione est-ovest. Attività 3: realizzazione di una strada AREA 2000 (Fig. 55) A est della casa di attività 1 è realizzata una strada ortogonale a quella principale del borgo che corre lungo il limite sud dell’area di scavo. Attività 1: costruzione di un primo edificio articolato su due piani Attività 4: costruzione di un terzo edificio Al lato ovest del primo edificio se ne appoggia un altro del quale è visibile un tratto del muro perimetrale sud (US 2009). L’intera area è occupata da un edificio in muratura definito a nord dal muro di cinta, ad ovest dal muro 2006, ad est dal muro 2004 e a sud dal muro 2005 (Fig. 66, sez. 9). Le nuove strutture sono realizzate impiegando pietre di medie e grandi dimensioni, sbozzate e legate da malta grigia, mista a frammenti di mattoni. Questi muri sono in parte appoggiati direttamente sulla roccia e in parte fondati in fosse strette nelle quali è visibile la risega di fondazione. I riempimenti delle fosse di fondazione (US 2065, 2130 e 2145) hanno restituito materiale databi- AREA 5000 Attività 1: trasformazioni funzionali dell’edificio costruito nell’area 5000 La parte meridionale dell’ambiente sud è livellata, scaricando una serie di strati di pietre misti a terreno argilloso (US 5159, 5151, 5145), per creare una base per la costruzione del muro 5054. Quest’ultimo è realizzato impiegando pietre di grandi dimensioni, non lavorate e legate da malta bianca. Si segnala l’uso di 1381, 1352, 1382, 1964, 1963, 1303, 1141, 1056 = 1057, 1121 e 1247. 13 Cfr. sotto p. 177. 14 Cfr. sotto p. 175. 15 58 Cfr. sotto pp. 177 e 175. Fig. 54 – L’area 1000 nel corso del XIV secolo. 59 contadina di XIV secolo. Fig. 55 – Area 2000. La casa Fig. 56 – Area 5000, periodo V. zeppe di laterizio. Questa struttura è probabilmente utilizzata come piano di appoggio di una mangiatoia. ra arrossata, di forma vagamente rettangolare, interpretata come punto di fuoco (US 8088). Attività 2: costruzione di una cisterna nell’ambiente nord (Fig. 56) Attività 3: strati Nell’ambiente nord e in quello sud si depositano una serie di strati di terra argillosa (US 8051, 8057, 8058, 8070, 8065 e 8066). Nell’angolo sud-est dell’ambiente nord è costruita una piccola cisterna con muri perimetrali realizzati impiegando blocchi di pietra regolari e di medie dimensioni, legati da una malta giallo-grigiastra (US 5300, 5029-5040). L’interno di questa piccola struttura è intonacato. Fase B: la trasformazione in orto dell’area 1000 (fine XIV secolo-inizio XV secolo) (Fig. 57) AREA 1000 Attività 3: costruzione di un muretto divisorio Attività 1: livelli ortivi Lo spazio dove è collocata la cisterna di attività 2 viene delimitato a nord da un muretto (US 5056) costruito impiegando pietre e laterizi, posti in opera in maniera irregolare. AREA 8000 Attività 1: strati Ad ovest del muro 8120 si accumulano alcuni strati di terra (US 8122, 8087). Attività 2: tracce di frequentazione antropica Sullo strato 8087 è stato riconosciuta una zona di ter- 60 Sulla terrazza si accumulano una serie di strati interpretabili come livelli ortivi (US 1064 = 1266, 1243 = 1242 = 1241 = 1240 = 1234 = 1235, 1229 = 1230 = 1248 = 1249 (Fig. 61, sez. 1), 1217 = 1218 = 1219 = 1221 = 1223 = 1224 = 1225 = 1226 = 1222, 1140, 1160, 1165, 1166, 1167, 1168, 1169, 1170, 1171, 1176, 1179, 1180, 1186, 1191, 1192, 1193, 1197, 1198, 1199, 1202, 1203, 1204, 1205, 1211 e 1270 (Fig. 61, sez. 1), 1712 e 1716 (Fig. 62, sez. 2), 1125 = 1126 = 1128 = 1131= 1137, 1072 e 1078). Sullo strato US 1140 è poi scavata una buca di palo di forma circolare (US 1157). Fig. 57 – L’area 1000 tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. dell’area 2000 è trasformato in cantina, mentre è ostruita la porta che si affaccia sulla strada ed è costruito un contrafforte a ridosso della parete occidentale. Con il pieno XV secolo l’edificio è completamente abbandonato; – anche nell’area 8000, alla fine del XV secolo, le abitazioni sono abbandonate e sul crollo degli elevati è impiantato un orto; – probabilmente già a partire dal pieno XV secolo il palatium è suddiviso in vari ambienti utilizzati come abitazione da parte delle famiglie contadine, mentre il coronamento merlato è tamponato per la realizzazione di un tetto a capanna. Nei livelli ortivi sono state rinvenute tre monete: un fiorino picciolo in mistura della repubblica di Firenze, datato al primo semestre del 133216 (US 1169), un denaro picciolo in mistura, datato intorno al 1250, della zecca di Siena17 (US 1186) e un denaro picciolo in mistura della Repubblica di Pisa, datato 1317-1318 (US 1158)18. Attività 2: crollo della porzione centrale della cortina muraria che definisce il limite nord della terrazza (fine XIV secolo) La parte centrale della cortina muraria nord, essendo stata costruita su strati di terra, a differenza delle altre parti che poggiano direttamente sullo strato geologico di calcare, crolla verso nord (US 1802). L’abbandono del borgo del castello sembra dovuto anche alla diffusione, nel territorio di Montarrenti, del sistema insediativo di tipo poderale, con la casa colonica al centro del podere. Attività 3: nuovo intervento sulla cortina muraria che delimita il lato est della terrazza In coincidenza del lato est della terrazza è costruito un muro (USM 6377), impiegando pietre squadrate miste ad altre appena sbozzate, legate da malta e disposte in filari orizzontali. PERIODO VI: Fase A: le ultime tracce di frequentazione dell’area 1000 e le trasformazioni funzionali delle case del borgo AREA 1000 IL LENTO ABBANDONO DELLE CASE DEL BORGO (XV SECOLO) Attività 1: scarichi di macerie (Fig. 58) Sull’area sono scaricati strati ricchi di macerie19 che hanno restituito tre monete: un fiorino picciolo in mistura, della Repubblica di Firenze, datato post 1325XVI secolo20 (US 1006) e due quattrini in mistura, della zecca di Firenze, datati uno alla seconda metà La fine del XIV ed il XV secolo segnano la crisi definitiva del castello di Montarrenti: – l’area 1000 è trasformata in orto, dove sono scavate fosse e scaricati strati ricchi di macerie; – l’ambiente inferiore dell’abitazione contadina 19 16 17 18 Si tratta delle US 1208, 1209, 1228, 1277, 1280, 1287, 1288, 1305, 1306, 1312, 1317, 1318, 1332, 1335, 1336, 1337, 1338;1051, 1005, 1055 e 1006. 20 Cfr. sotto p. 175. Cfr. sotto p. 177. Cfr. sotto p. 177. Cfr. sotto p. 177. 61 Fig. 58 – Area 1000, periodo VI. Fig. 59 – Area 1000, periodo VII. del XIV secolo21 (US 1006) l’altro al primo semestre dell’anno 136422 (US 1005). rettangolare e di incerta funzione, successivamente riempita con gli strati di terra 1173, 1231, 1232 e 1246. Attività 2: fossa AREA 2000 Nella parte nord-ovest della terrazza, adiacente al muro nord, è scavata una fossa (US 1195) di forma 21 22 Attività 1: trasformazione dell’ambiente inferiore della casa contadina in cantina L’ambiente inferiore della casa contadina è trasformato in cantina. La porta sulla strada (USM 2055) è Cfr. sotto p. 175. Cfr. sotto p. 175. 62 Fig. 60 – Area 1000: linee di sezione. Attività 3: nuovo crollo del tetto chiusa ed è costruito un contrafforte (USM 2015) contro il muro ovest 2006, che oblitera la mangiatoia 2022. Nell’ambiente sud si deposita un nuovo strato di crollo (US 5043), composto in prevalenza da coppi da copertura e rari mattoni, frammenti di ardesia e malta. Fase B: il definitivo abbandono degli edifici del borgo Attività 4: crollo dei muri perimetrali dell’ambiente sud AREA 2000 Nell’ambiente sud in seguito al crollo delle pareti si formano tre strati (US 5063, 5044) composti da pietre di varie dimensioni, sabbia, argilla, laterizi e malta. Attività 1: crollo del tetto e delle strutture perimetrali della casa contadina Attività 5: crollo del tetto dell’ambiente nord All’interno della casa si accumulano il crollo del tetto e quello delle strutture murarie perimetrali (US 2021, 2025, 2032 2038, 2048). Nell’ambiente inferiore è stato trovato anche uno strato di terra bruciata (US 2026) che fissa alla seconda metà del XV secolo l’abbandono dell’edificio (Fig. 66, sez. 9). Anche nell’ambiente nord crolla il tetto (US 5020). Attività 6: crollo dei muri perimetrali dell’ambiente nord AREA 5000 In conseguenza del crollo dei muri perimetrali, all’interno dell’ambiente nord si accumula uno strato di macerie (US 5006). Attività 1: crollo del tetto dell’ambiente sud (seconda metà del XV secolo) AREA 8000 Attività 1: crollo delle strutture murarie Nella seconda metà del XV secolo il tetto dell’ambiente sud della casa crolla, formando uno strato di tegoli misti a terreno friabile di colore scuro e qualche frammento di ardesia (US 5130). Nell’ambiente sud si forma uno strato di crollo composto da pietre di diverse dimensioni (US 8064, 8048, 8040, 8014). Lo stesso avviene nell’ambiente nord (US 8056, 8020, 8004, 8052, 8010 e 8030). Attività 2: costruzione di un muretto di contenimento Attività 2: frequentazione sporadica dell’ambiente sud Nell’angolo sud-est dell’ambiente sud è costruito un muretto a secco (USM 5108), con andamento circolare che va ad appoggiarsi ai muri 5054 e 5036. Si tratta di una struttura utilizzata per delimitare un’area di contenimento dei coppi caduti in seguito al crollo del tetto dell’edificio. Nell’ambiente sud sono scavate tre buche di palo (US 8068 e 8071), mentre si forma uno strato di terra sabbiosa che si stende su tutta la superficie occupata dall’edificio, con granuli di carbone, frammenti di 63 Fig. 61 – Area 1000: sezione 1. Fig. 62 – Area 1000: sezione 2. laterizi e lastre di calcare scistoso (US 8054, 8050). Lo strato forma un piano quasi orizzontale. riducono alla realizzazione di muretti di contenimento o allo scavo di fosse. Attività 3: obliterazione della canaletta posta tra i due ambienti AREA 1000 (Fig. 59) La canaletta posta tra i muri 8006 e 8023 è obliterata dallo strato 8039, composto da terra argillosa, frammenti di pietra e laterizio. Tra le attività riferibili a questo periodo, sono qui di seguito indicate solo quelle più significative che possono essere inquadrate in un periodo cronologico definito. PERIODO VII: Attività 1: muro di terrazzamento (XVI secolo) DEPOSITI DI XVI-XX SECOLO Sul limite nord dall’area è costruito un muretto a secco (USM 1290), con pietre di dimensioni variabili, più grandi in corrispondenza del corso più basso. Il Tra il XVI e il XX secolo gran parte delle aree indagate sono trasformate in orti e le attività si 64 Figg. 63-65 – Area 1000. Sez. 3-8. muro è fondato sullo strato 1314 ricco di macerie e contenente frammenti di maioliche del ’500. Contro il muro 1290 si appoggia lo strato di terra 1297 (Fig. 61, sez. 1). Attività 3: (XVII secolo) Attività 2: scavo di una fossa (XVI-XVII secolo) Nel XVIII secolo è scavata una fossa (US 1134) che taglia il riempimento della grande buca rettangolare 1195. L’US 1134 è poi riempita dagli strati 1135, 1161, 1162 e 1183. Alcuni strati, databili al XVII secolo, si depositano sulla terrazza (US 1067, 1064, 1002 e 1001). Attività 4: scavo di una fossa (XVIII secolo) Sull’area 1000 è scavata una fossa (US 1154) che incide la stratigrafia raggiungendo lo strato geologico di calcare. 65 Fig. 66 – Area 2000: sezione 9 (da FRANCOVICH, HODGES 1986, p. 263, fig. 4). Sempre nel corso del ’700 altri strati di terra si depositano sulla terrazza (US 1090, 1065 e 1063). Attività 7: strutture costruite per l’allevamento dei maiali (XIX secolo) Si elencano, qui di seguito, gli strati che appartengono genericamente a questo periodo, ma che non è possibile collocare in nessuna delle attività descritte: – strati: US 1378, 1343, 1331, 1062, 1106, 1110, 1111, 1112, 1114, 1121, 1139, 1190, 1210 e 1233 (sez. 1); 1710 e 1736 (sez. 2); 1113, 1163, 1185, 1327, 1385, 1386, 1387, 1388, 1394, 1700, 1701, 1702, 1703, 1704, 1704, 1705, 1706, 1710, 1711, 1712, 1713, 1714, 1715, 1716, 1736, 1737, 1738, 1739, 1740, 1741, 1743, 1778, 1803, 6169, 6221, 6224, 6226, 6275, 6276 e 6315; – buche di palo: US 1188, 1591, 1744 e 1771; – fosse: US 1028, 1071, 1206 e 1500; – riempimenti di buche di palo: US 1132, 1159, 1182, 1183, 1185, 1189, 1207 e 1350. In coincidenza del limite sud-ovest dell’area 1000 è costruita una piccola struttura per l’allevamento dei maiali che si appoggia ad un muro che unisce le torri B e C. Nello strato di ripulitura dell’area di scavo (US 1111) è stato trovato un quattrino in mistura della Repubblica di Siena datato al 135124. Attività 8: interventi con i mezzi meccanici (XX secolo) AREA 2000 Attività 5: piccole opere di terrazzamento (XIXXX secolo) Il muro di cinta dell’area 1000, persa ormai la sua antica funzione, è riutilizzato come base per la costruzione di due muretti a secco di terrazzamento (USM 1231 e 1285 = 1286) (Fig. 61, sez. 1). Attività 6: livelli ortivi (XIX-XX secolo) L’area centrale ed occidentale della terrazza è utilizzata ormai solo come orto. Ciò provoca un accrescimento massiccio delle stratigrafie. Attività 1: strati di crollo La superficie dell’area è allargata verso ovest con l’uso di mezzi meccanici che livellano la stratigrafia, asportando i depositi medievali e post-medievali superficiali. Sull’area si accumulano ulteriori strati di crollo provenienti dalla parte alta dell’insediamento e databili al XVIII secolo (US 2003, 2041, 2010, 2504) (Fig. 66, sez. 9). Nello strato 2041 sono state trovate due monete residue: un denaro picciolo della Repubblica di Pisa, in mistura, a nome di Federico II, datato alla seconda metà del XIV secolo25 e un quattrino della Re- Attività 9: humus Strati di humus: US 1000, 1004, 1068, 1069, 1075, 1076 e 1265 (Fig. 61, sez. 1). L’US 1000 ha restituito una crazia in mistura di Cosimo II de Medici, datata 1608-1620, della zecca di Firenze23. 24 23 Cfr. sotto p. 175. 25 66 Cfr. sotto p. 177. Cfr. sotto p. 176. AREA 8000 pubblica di Siena, in mistura, databile al XIV secolo 26. Attività 1: accumulo di materiale dilavato dal versante della collina AREA 5000 Sull’area di scavo si accumulano strati composti da terra e pietre di medie dimensioni, con frammenti di laterizi e grumi di malta che provengono dalla parte alta e dal versante della collina (US 8003 = 8026 = 8036 = 8006). Attività 1: ulteriore crollo dei muri perimetrali dell’ambiente II (XVI-XVII secolo) Nell’ambiente II si depositano due ulteriori strati di crollo composti da pietre di grandi dimensioni, frammenti di tegoli e mattoni (US 5064, 5069 e 5050, 5065) e uno strato di terra (US 5023). Da quest’ultimo proviene un quattrino, in mistura, della Repubblica di Siena, databile al 151127. Attività 2: trasformazione dell’area in orto Sull’area è scaricato uno strato di terra mista a frammenti di coppi, laterizi e pietre, per ottenere un piano su cui impiantare un orto (US 8002). Attività 3: costruzione di un muretto di contenimento funzionale all’orto Attività 2: strati Nei due ambienti si depositano altri strati di terra (US 5002, 5003) e humus (US 5000, 5033, 5035). 26 27 In coincidenza del limite nord dell’area di scavo è costruito un muretto a secco (US 8009 = 8019), impiegando pietre di grandi dimensioni, funzionale alla realizzazione di un orto. La storia dell’area 5000 si conclude con l’accumulo di terreno ortivo (US 8001), coperto da uno strato di humus. Cfr. sotto p. 177. Cfr. sotto p. 177. 67 68