I. La sequenza stratigrafica, p. 25

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I. LA SEQUENZA STRATIGRAFICA
PERIODO I: IL VILLAGGIO DI LEGNO (METÀ
VII-SECONDA METÀ VIII SECOLO D.C.)
ganizzazione funzionale dell’area 1000 che, tra
metà VIII e IX secolo, sarà destinata ad accogliere un grande edificio per l’immagazzinamento
dei prodotti agricoli, all’interno di più forti mura
di pietra.
Tra la metà del VII e la seconda metà dell’VIII
secolo, l’intera collina è occupata da un villaggio composto da capanne e cinto da due palizzate lignee: una a definire la parte bassa del rilievo
e l’altra a racchiuderne l’area sommitale (Fig. 3).
Quest’ultima cinta è costituita da pali di grandi
dimensioni, disposti a coppie simmetriche, che,
probabilmente, sostengono travi orizzontali. All’interno dell’area sommitale si trovano tracce
di costruzioni in materiale deperibile che possono essere interpretate o come strutture abitative, o come annessi ad edifici che, forse, occupano la parte più alta rilievo 1.
Anche i versanti della collina, cinti da una seconda struttura difensiva, costituita da grandi pali
infissi verticalmente nel terreno, sono occupati
da capanne lignee, come dimostra la presenza di
buche scavate nello strato roccioso geologico.
In genere si tratta di capanne di forma rettangolare (area 2000) o ovaleggiante (area 5000 e
8000), disposte sui terrazzamenti naturali del rilievo.
L’assenza di chiodi suggerisce che queste strutture siano state costruite con pali uniti con cordami o per mezzo di incastri. Anche la copertura doveva essere in materiale deperibile (paglia
o travi di legno). Il piano di calpestio interno è
in genere composto da uno strato argilloso, ricco di pietrisco e molto compatto. A volte, dentro le capanne si trovano tracce di focolari, che
dovevano essere accesi direttamente sul piano
di calpestio. Pratica attestata in questa fase è l’uso
di assicurare stabilità ai pali con rincalzi costituiti da strati argillosi di vario colore, spesso uniti
a frammenti di calcare.
Probabilmente verso la metà dell’VIII secolo le
strutture in legno della parte sommitale della
collina sono smontate, come sembra dimostrare
l’assenza di carboni all’interno dei riempimenti
delle buche di palo. Si assiste infatti ad una rior-
CRONOLOGIA
La cronologia del periodo I è basata:
– sui risultati di alcune analisi calibrate al C14,
che hanno permesso di datare tre campioni di
carbone, prelevati da alcuni degli strati che obliterano le strutture lignee di periodo I dell’area
1000, alla seconda metà dell’VIII secolo d.C.;
– sulle tipologie ceramiche relative alla fase A e B
del periodo I, tra le quali, oltretutto, non compaiono, ad eccezione di un frammento residuo, le
classi (dipinte, ingobbiate, verniciate di rosso o
con colature) attestate fino al VI-metà VII secolo
d.C.
Fase A: strutture in legno costruite
direttamente sulla roccia
AREA 1000 (Fig. 4)
Attività 1: costruzione di una palizzata lignea
(Fig. 4, A; Fig. 5)
Sul limite nord dell’area 1000 sono scavate sei buche
(US 6796, 6799, 6794, 6792, 6778, 6776) di forma
circolare, che sembrano disposte su due linee parallele in direzione est-ovest. Due di queste buche saranno coperte e tagliate dal primo muro di cinta 1151,
costruito nel periodo II.
Queste US sembrano interpretabili come alloggiamenti per pali che costituiscono una prima forma di recinzione dell’area sommitale. Tale interpretazione è confermata anche dal fatto che le buche sono scavate sul
pendio, al di sotto del terrazzo naturale che attraversa
da est a ovest l’area 1000, in un’area che difficilmente
può accogliere strutture lignee di tipo abitativo.
La presenza di grandi fosse tardo medievali non permette di seguire la palizzata verso ovest, mentre, in
direzione est, essa dovrebbe ricalcare l’andamento
delle cinte murarie di epoca successiva.
Il fatto che queste opere di recinzione si collochino,
con leggeri spostamenti, nella medesima posizione, si
può spiegare con la volontà di sfruttare il ripido pen-
1
Queste strutture sono solo ipotizzabili poiché la parte
sommitale del rilievo, ad eccezione dell’area 1000, non è
stata oggetto di scavo.
25
Fig. 3 – Periodo I: pianta generale del villaggio (metà VII-seconda metà VIII secolo).
Fig. 4 – Area 1000, periodo I.
26
Fig. 5 – Area 1000: buche di palo di periodo I, tagliate
nel substrato roccioso e in parte coperte dal muro di
cinta di periodo II.
Fig. 6 – Area 2000, periodo I.
Un secondo strato (US 6649) argilloso, di colore giallo-marrone, con carboncini, si deposita invece a nord
della struttura circolare, definita nell’attività 2 (Fig. 63,
sez. 3).
dio naturale, che certamente rendeva più efficaci le
strutture poste a difesa della parte alta dell’abitato.
Attività 2: costruzione di una struttura lignea
di forma circolare (Fig. 4, B)
Attività 5: piano di calpestio
Nella parte centrale della terrazza, dove il substrato
geologico forma un piano orizzontale, sono scavate
nella roccia otto buche di palo (US 6621, 6611, 6609,
6587, 6616, 6597, 6602 e 6606). Sette di queste delimitano un’area circolare, di 2m. di diametro, all’interno della quale è collocata l’ottava buca.
Non sono stati riconosciuti strati che permettano di
chiarire la funzione di questa struttura.
Nella parte nord-orientale dell’area 1000, direttamente a contatto con lo strato geologico, è stato individuato lo strato 1049, composto da terra argillosa giallo-rossastra mista a pietrisco, di consistenza compatta, interpretabile come piano di calpestio.
La collocazione stratigrafica dell’US 1049 in questa
fase, resa problematica dalle azioni di livellamento
che, tra la fine del XII e l’inizio XIII secolo, accompagnano la costruzione della torre B, asportando gran
parte della stratigrafia che si era accumulata nella parte
sud dell’area, è suggerita dal materiale ceramico rinvenuto nello strato, databile tra l’età tardo romana e
l’inizio dell’altomedioevo.
Attività 3: altre buche di palo (Fig. 4, C)
Otto buche di palo (US 6678, 6674, 6632, 6642, 6634,
6670, 6672) di forma approssimativamente circolare
sono scavate nello strato roccioso in prossimità della
parte centrale del limite ovest dell’area di scavo.
Sembra possibile attribuirle ad una piccola struttura di
forma rettangolare, di cui però si ignora la funzione.
AREA 2000
Attività 1: costruzione di una struttura lignea
di forma rettangolare (Figg. 6-7)
Attività 4: strati
Sul limite nord dell’area e all’interno del saggio β, è stato individuato lo strato 1347=1985 (Fig. 61, sez. 1) di
terra bruna argillosa, che copre il substrato geologico
ed è coperto dal primo muro di cinta 1346=1151.
Nella metà sud dell’area di scavo sono state individuate dodici buche di palo di forma circolare, che
sembrano definire una struttura rettangolare, allun-
27
Fig. 7 – Area 2000: buche di palo tagliate nella roccia.
gata in direzione est-ovest (US 2139, 2135, 2134,
2136, 2156, 2160, 2146, 2148, 2150, 2155, 2166 e
2168). Queste buche sono scavate nella roccia su
un’area precedentemente livellata.
Attività 2: realizzazione di un focolare interno
alla capanna costruita in attività 1 (Figg. 8-9)
Accanto alla parete settentrionale della capanna è realizzato un focolare. I resti di quest’ultimo attestano che
fu acceso su uno strato di livellamento (US 2128) che
copre tre buche di palo dell’attività 1 (US 2146, 2148
e 2160). Il focolare è composto da strati di colore rosso, arancione e giallo (US 2066, 2067 e 2100) e da
quattro buche circolari disposte ai vertici di un quadrato (US 2151, 2110, 2115 e 2098) (Fig. 66, sez. 9).
AREA 5000
Attività 1: costruzione di una palizzata lignea
Nello strato roccioso sono scavate cinque grandi buche di palo di forma approssimativamente circolare,
successivamente tagliate dal muro di cinta bassomedievale. Queste buche sono probabilmente da interpretare come relative ad una palizzata che circonda
la parte bassa del villaggio (US 5500, 5501, 5502,
5503, 5504) (Fig. 10).
Attività 2: costruzione di una prima capanna
lignea di forma ovaleggiante
Nella parte nord-occidentale dell’area 5000 sono scavate otto buche di palo di forma ovaleggiante o circolare, con pareti verticali, che, in alcuni casi, tagliano direttamente il substrato roccioso, in altri, intac-
Fig. 8 – Area 2000, periodo I: capanna con focolare
interno.
28
Fase B: trasformazione funzionale dell’area
sommitale
AREA 1000
Attività 1: accumulo di strati che obliterano le
tracce della prima frequentazione dell’area (Fig.
61, sez. 1)
I pali che definiscono le strutture di fase A sono asportati e le buche sono riempite da una serie di strati (US
6607, 6612, 6671, 6673, 6675, 6677, 6679, 6779,
6793, 6795, 6798 e 6628), l’ultimo dei quali, in ordine cronologico, è tagliato dalla trincea di fondazione (US 6749) della cortina muraria di periodo II (US
1151). Questi depositi coprono la zona centrale e
centro occidentale dell’area (US 6599, 6638, 6639,
6756, 6665, 6647, 6663, 6772, 6775, 6787, 6788 =
6790, 6789, 6768, 6755, 6756, 6757, 6758, 6759,
6760, 6762).
PERIODO II: NASCITA E CRISI DEL CENTRO
CURTENSE (SECONDA METÀ VIII-IX SECOLO)
(Fig. 13)
Con il periodo II sembra mutare la funzione di
parte dell’area sommitale del villaggio: da area
abitativa a zona di raccolta e lavorazione dei
prodotti agricoli.
Le capanne di periodo I sono sostituite da un piccolo forno e da un grande edificio in legno di forma rettangolare. Quest’ultimo è utilizzato per l’immagazzinamento dei prodotti agricoli, come sembra dimostrare il rinvenimento, al suo interno, di
una grande quantità di granaglie e manufatti ceramici da conserva, di differenti grandezze.
A sottolineare questa trasformazione funzionale
dell’area sommitale contribuisce la costruzione di
un vero e proprio muro di cinta in pietra legata
da malta, che prende il posto della più antica palizzata, ripercorrendone in parte l’andamento.
Probabilmente, questi mutamenti implicano la
presenza di un qualche rappresentante o detentore del potere capace di definire il nuovo assetto urbanistico ed economico del villaggio, che
sembra ormai aver assunto la funzione di centro
di raccolta. Il dinamismo economico dell’insediamento è confermato anche dall’analisi dei
reperti ceramici, che attestano una rete di distribuzione di manufatti realizzati in officine dove
lavoravano artigiani specializzati.
Volendo dare un’interpretazione storica di questa evidenza materiale, sembra plausibile identificare nelle strutture definite nel periodo II gli
elementi del centro di una curtis cum clausura,
cioè di un insediamento dotato di strutture di
recinzione e difesa.
Fig. 9 – Area 2000, periodo I: tracce del focolare della
capanna di attività 1.
cano un sottile strato di argilla gialla (US 5112 =
5025). Queste buche (US 5102, 5104, 5127, 5085,
5110, 5106, 5098, 5057) definiscono il perimetro di
una capanna di forma ovaleggiante, orientata in senso nord-ovest/sud-est.
Attività 3: costruzione di una seconda capanna
lignea di forma ovaleggiante
Immediatamente a sud della struttura definita nell’attività 2, sono scavate nove buche di palo per la realizzazione di una seconda struttura lignea di forma
ovaleggiante (US 5113, 5163, 5175, 5170, 5154,
5156, 5161, 5168, 5180) (Fig. 11).
Attività 4: altre buche di palo
Anche nella parte sud-est dell’area di scavo sono state individuate otto buche di palo che però non è possibile attribuire a nessun tipo di struttura (US 5304,
5305, 5315, 5309, 5308, 5192).
AREA 8000 (Fig. 12)
Attività 1: costruzione di una struttura lignea
Nella metà nord dell’area 8000 sono scavate nello strato
roccioso sei buche di palo di forma rotondeggiante.
Queste buche potrebbero appartenere ad una struttura circolare che prosegue oltre il limite settentrionale
dell’area (US 8093, 8107, 8091, 8089, 8105, 8084).
Alla medesima struttura è da correlare una canaletta
allungata in direzione nord-est/sud-ovest (US 8095).
29
Fig. 10 – Area 5000, periodo I.
steriorità e anteriorità rispetto agli strati che li
precedono (quelli di periodo I) e li seguono (quelli di periodo II), datati rispettivamente alla seconda metà dell’VIII e al X secolo.
Probabilmente nella seconda metà del IX secolo
il centro curtense è distrutto (non è possibile stabilire in quale percentuale): il grande magazzino è incendiato e l’area racchiusa dalle mura è
ricoperta da uno spesso strato di carboni e semi.
Non sembra comunque che, in seguito a questo
evento, la parte sommitale della collina sia completamente abbandonata: sullo strato di carboni
sono infatti scavate buche di palo relative a tre
strutture lignee, due delle quali probabilmente
si appoggiano a ciò che rimane della cinta muraria in pietra (Fig. 18, A,B,C). Queste capanne,
che non seguono un medesimo orientamento, ma
sono disposte in modo casuale sulla terrazza,
sembrano attestare una frequentazione non pianificata dell’area.
Fase A: costruzione della prima cinta
muraria in pietra (Fig. 14)
AREA 1000
Attività 1: costruzione di un muro sul lato est
dell’area di scavo
Sul limite sud-est dell’area è costruito il muro 6081,
realizzato con pietre legate da malta di colore giallo
scuro, posate direttamente sulla roccia. Questo muro
subisce una repentina demolizione, oppure rimane incompleto per un’interruzione dei lavori del cantiere.
CRONOLOGIA
Attività 2: costruzione di un muro sul lato nord
dell’area di scavo
La cronologia dei depositi archeologici di questo periodo è stabilita in base al rapporti di po-
Sul limite nord della terrazza, è costruito il muro
1151=1346 che, per tipologia costruttiva e uso dello
stesso tipo di malta, può essere ritenuto parte della
30
Fig. 12 – Area 8000, periodo I.
Fig. 11 – Area 5000: buche di palo tagliate nella roccia,
pertinenti ad una capanna lignea.
Altri strati di terra si depositano poi, in varie zone,
sull’area di scavo (US 6770, 6774, 1982, 1979, 1981,
6777).
medesima struttura di fortificazione già definita, sul
lato est, dall’USM 6081 (Fig. 61, sez. 1). Relativi alla
fase di cantiere dell’USM 1151 sono gli strati
6735=6736 e 1971, individuati in uno dei saggi realizzati a nord dell’area di scavo (α) e composti di fini
grumi di malta gialla e argilla grigiastra. Questi strati
coprono uno dei depositi relativi all’abbandono delle
strutture di periodo I.
Il muro 1151, costruito con grandi pietre rozzamente
squadrate sulla faccia sud, più irregolari sulla faccia
nord, ha un andamento leggermente curvilineo che ripercorre, in parte spostandosi verso nord, quello della
palizzata lignea di periodo I. Di questo muro si conserva solo un breve tratto in corrispondenza della parte
centrale del limite nord dell’area di scavo (Tav. 45).
Una volta realizzate le fondamenta dell’USM 1151, è
colmato il dislivello di quote tra la parte meridionale
e quella centrale della terrazza per ottenere un’unica
superficie piana, più adatta ad accogliere edifici di
grandi dimensioni. Alcuni strati che si appoggiano alla
cortina muraria 1151 sono riconducibili a questa opera di livellamento: US 6601, 6695, 6696, 6697, 6720,
6724, 6725, 6726, 6727, 6728, 6729, 6730, 1728,
6659, 6692, 6694, 6717, 6721, 6722, 6723, 6731,
6740, 6750, 6751, 6660, 6708, 6709, 6710, 6763,
6661, 6766, 6767, 6704, 6711, 6712, 6713, 6662,
6714, 6715, 6716, 6734, 6747, 6748 e 6754 (Fig.
61, sez. 1; Fig. 15).
Attività 3: ricostruzione o nuova fase costruttiva della parte est della prima cinta muraria
In prossimità del limite est della terrazza, sul muro
6801, è costruita una seconda struttura muraria con
andamento nord-sud (USM 1116 = 1156). Di quest’ultima, che prosegue verso sud, al di sotto delle
strutture di XII-XIII secolo della torre B, si è conservato solo un breve tratto, realizzato con pietre non
squadrate e legate da malta gialla, friabile. Potrebbe
trattarsi semplicemente di una ripresa dei lavori di
costruzione dell’USM 6801.
Fase B: costruzione di un grande edificio in
legno a nord del muro di cinta 1151 (Fig. 14)
AREA 1000
Attività 1: buche relative ad un grande edificio
in legno (Fig. 14, A; Fig. 16)
Sulla zona pianeggiante, creata dietro il muro di cinta
1151, sono scavate ventisei buche di palo che delimitano il perimetro di un edificio in legno, di grandi
dimensioni (13×4 m) e di forma approssimativamente
rettangolare, interpretabile come magazzino. In particolare, il lato est è definito dalle buche di palo 6570,
31
Fig. 13 – Periodo II: pianta generale del villaggio (seconda metà VIII-IX secolo).
a capanne che si trovavano nell’area dove i depositi
stratigrafici altomedioevali sono stati distrutti da interventi di epoca successiva; quelle poste nei pressi
del lato nord dell’edificio (US 6706, 6785 e 6584)
costituiscono probabilmente elementi di sostegno per
la vicina parete.
Come per le buche di periodo I, anche per quelle di
periodo II è attestato l’uso di rincalzare i pali per assicurarne la stabilità (US 6524, 6533, 6546, 6549,
6650, 6573, 6576, 6579, 6582, 6588, 6591, 6595,
6619, 6653, 6699 e 6742) (Fig. 17).
All’interno del magazzino non sono stati individuati
strati interpretabili come battuti. Questa assenza lascia pensare che il piano di calpestio dell’edificio sia
stato coperto da travi, oppure che fosse stato sopraelevato.
In questa stessa fase vanno collocati altri strati di terra: le US 6529 e 6648, formatesi probabilmente durante l’uso del grande edificio (Fig. 63, sez. 3), le US
6577, 6583, 6633, 1350 e 1349, che costituiscono i
riempimenti di alcune buche di palo di fasi precedenti e le US 1729, 6237, 6297, 6212, 6342, 6343, 6344,
6370, 6472, 6541, 6646 e 6648, che si sono deposi-
6618 e 6594, quello nord dalle buche 6618, 6578,
6741, 6575, 6719, 6744, 6783 e 6701, quello ovest
dalle buche 6732, 6548, 6542, 1730 e 6701 e, infine,
quello sud dalle buche 1730, 6520, 6560, 6532, 6512,
6567, 6613 e 6570.
Come risulta chiaro dalla pianta, i pali alloggiati in
corrispondenza degli angoli della struttura sono di
grandi dimensioni, mentre gli altri risultano più piccoli (Fig. 14, A).
Pareti divisorie interne, in legno, orientate in senso
nord-sud 2, dividono il magazzino in tre ambienti:
più piccolo quello centrale (χ) e più grandi quelli laterali (δ, ε). L’assenza di buche di palo sul lato sud
dell’ambiente δ lascia supporre che lì si trovasse l’ingresso dell’edificio.
Alcune buche sono state individuate, con varia collocazione, anche al di fuori della grande struttura lignea: quelle tagliate ad ovest (US 6539, 6558, 6545 e
6698) sono associabili o a rifacimenti della parete limitrofa, o a strutture lignee connesse al magazzino, o
2
In particolare si considerino le buche 6651, 6590 e 6522.
32
Fig. 14 – Area 1000, periodo II: il grande magazzino in legno.
Fig. 15 – Area 1000: sezione nord-sud.
Questo ha una forma allungata in senso nord-sud, con
il limite est non originario a causa di una frana di
epoca recente. Sopra lo strato è stato individuato anche un focolare (US 1975), caratterizzato da una ricca concentrazione di carboni.
Non compaiono tracce di strutture in elevato associabili all’US 1976. Quest’assenza è probabilmente
dovuta ai pesanti interventi di livellamento realizza-
tate sull’area prima che si formasse lo strato ricco di
carboni e semi relativo alla distruzione del magazzino in legno.
Attività 2: tracce di frequentazione antropica
sul limite sud-est dell’area (Fig. 14, C)
Nell’angolo sud-est dell’area 1000, in questa fase, si
forma lo strato 1976, interpretabile come battuto.
33
mediatamente adiacente al limite sud dell’area di scavo, tutta la stratigrafia anteriore alla fine del XII-inizio del XIII secolo. In base ai presupposti teorici di
stratigrafia archeologica avremmo potuto porre gli
strati di questa attività nella fase che precede quella
di fine XII-inizio XIII secolo. Alcuni elementi però
suggeriscono una collocazione di tali US in questo
periodo: la relazione funzionale tra il forno e il grande edificio, l’uno usato per l’essiccamento delle granaglie, trovate carbonizzate ed in abbondante quantità al suo interno, l’altro per l’immagazzinamento dello stesso prodotto; l’orientamento approssimativamente est-ovest della “tettoia” e del grande edificio
in legno, probabilmente costruite rispondendo ad un
medesimo “progetto urbanistico”; lo stesso tipo di
granaglie rinvenute dentro al forno e nello strato di
distruzione del grande edificio in legno; le medesime
forme ceramiche associate ai due contesti (forno e
magazzino).
Fase C: la distruzione del grande edificio in
legno
AREA 1000
Attività 1: distruzione del magazzino in legno
(Fig. 61, sez. 1; Fig. 62, sez. 2; Fig. 63, sez. 3)
Fig. 16 – Area 1000: scavo delle buche di palo
pertinenti al grande magazzino in legno.
ti sul finire del XII secolo per la preparazione di
un’area pianeggiante funzionale alla costruzione della
torre B.
Attività 3: il forno e la tettoia (Fig. 14, B)
Nella zona sud-ovest dell’area, direttamente sopra lo
strato geologico di calcare, sono state individuate una
serie di US interpretabili come resti di un forno usato
per essiccare le granaglie. Questa struttura è composta da una camera circolare, con una base (US 1756)
ed una cappa (US 1757) realizzate in argilla, che mostrano segni evidenti di esposizione al calore. All’interno di questa struttura sono stati rinvenuti semi di
cereali carbonizzati (US 1750 = 1751 = 1752 =
1753).
Intorno al forno, direttamente nello strato geologico
di calcare, sono scavate dieci buche di palo (US 6626,
6640, 6624, 6518, 6502, 6510, 6506, 6508, 1774 e
1777), forse relative ad una struttura di copertura (una
tettoia), della quale si riescono a delineare i lati nord,
orientato in senso est-ovest, ed est, orientato in senso
nord-sud.
La collocazione crono-stratigrafica delle US di questa
attività è piuttosto problematica, poiché gli interventi di livellamento connessi alla costruzione della torre bassomedievale hanno asportato, nella zona im-
34
In un momento non ben precisabile tra la seconda
metà dell’VIII ed il IX secolo, il grande magazzino in
legno è incendiato e distrutto. L’evento sembra essere
stato traumatico ed immediato, tanto da non permettere alla popolazione di portare in salvo nessun oggetto che si trovasse all’interno dell’edificio.
Gli strati che si formano in seguito all’incendio3, composti da carboni, cenere e frammenti ceramici, si estendono quasi per tutta la lunghezza del limite nord dell’area 1000, conservando tutti i limiti originari ad
eccezione di quello ovest, asportato da una grande
fossa basso medievale.
Nessuna traccia di combustione è stata invece trovata
nella parte sud dell’area.
Con la distruzione del granaio anche le buche di palo
3
Si tratta degli strati 6130, 1727, 1966, 1978, 6132, 6135,
6138, 6141, 6144, 6146, 6148, 6151, 6153, 6156, 6164,
6168, 6174, 6177, 6180, 6183, 6186, 6189, 6193, 6196,
6198, 6201, 6203, 6222, 6225, 6227, 6228, 6229, 6231,
6233, 6235, 62376247, 6249, 6253, 6255, 6258, 6259,
6260, 6261, 6262, 6265, 6272, 6273, 6277, 6283, 6287,
6291, 6293, 6299, 6300, 6303, 6304, 6305, 6310, 6311,
6312, 6314, 6317, 6318, 6322, 6325, 6328, 6416, 6419,
6427, 6430, 6449, 6450, 6451, 6452, 6453, 6471, 6474,
6475, 6475, 6476, 6476, 6477, 6477, 6478, 6478, 6478,
6479, 6479, 6480, 6480, 6481, 6481, 6482, 6482, 6483,
6483, 6484, 6484, 6485, 6490, 6492, 6493, 6494, 6496,
6497, 6499, 6501, 6531, 6657, 6658, 6664, 6734, 6747,
6782, 5328, 6129, 6131, 6133, 6136, 6139, 6142, 6147,
6149, 6152, 6154, 6162, 6165, 6166, 6172, 6175, 6178,
6181, 6184, 6187, 6190, 6191, 6194, 6197, 6199, 6200,
6202, 6205, 6206, 6207, 6230, 6232, 6234, 6322, 6324,
6325, 6326, 6329, 6426, 6428, 6431, 6446, 6458, 6459,
6460, 6461, 6464, 6465, 6466, 6467, 6468, 6469, 6473,
6487, 6489, 6491, 6495, 6498, 6498, 6500, 6530, 6667.
Fig. 17 – Buche di palo.
sono riempite ed in alcune di esse rimane carbonizzato la parte di palo interrato4.
ne costruite nel periodo I, fase A (US 8108, 8096,
8092, 8090, 8106, 8094, 8082, 8109, 8135, 8070).
AREA 2000
Fase D: strutture in legno che si dispongono
in maniera casuale sulla terrazza (Fig. 18)
Attività 1: strati di abbandono
L’area occupata dalla capanna di primo e secondo
periodo è abbandonata e alcuni strati di terra si depositano all’interno delle buche di palo (US 2126, 2133,
2140, 2141, 2143, 2149, 2151, 2169).
AREA 1000
Attività 1: costruzione di una prima struttura
lignea (Fig. 18, A)
Nella zona centrale dell’area, direttamente sullo strato di carboni 6130 di periodo II, fase C, attività 1,
sono scavate tredici buche (US 6681, 6514, 6516,
6123, 6121, 6400, 1998, 6125, 6406, 6552, 6409,
6411 e 6413) per l’alloggio dei pali perimetrali di
una struttura di forma poligonale, con un’ala orientata in senso nord-est/sud-ovest (m 5,5×6).
La capanna ha come buche angolari le US 6681, 6514,
6121, 6400, 6406 e 6413.
Vicino al lato sud-est della struttura lignea è stata
anche rinvenuta un’area di 1 metro quadrato circa di
argilla rossa bruciata con larghe pietre (US 6990), che
copriva lo strato 6130 di grano carbonizzato. Si tratta dei resti di un focolare dotato di una cappa in argilla, realizzata per proteggere la vicina parete sudovest in legno.
AREA 5000
Attività 1: strati di abbandono
Le buche di palo che definivano le strutture lignee
costruite nel periodo I, fase A sono riempite da strati
argillosi (US 5174, 5173, 5111, 5107, 5105, 5099,
5128, 5103, 5061, 5114, 5160, 5153, 5155, 5180,
5162).
AREA 8000
Attività 1: strati di abbandono
Sull’area si accumulano una serie di strati di terra di
colore marrone che segnano l’abbandono delle capan-
Attività 2: costruzione di una seconda struttura
lignea (Fig. 18, B)
4
Si tratta delle US 1731, 1734, 6159, 6161, 6227, 6521,
6534, 6538, 6543, 6547, 6551, 6555, 6557, 6559, 6569,
6571, 6572, 6574, 6580, 6585, 6589, 6592, 6595, 6604,
6615, 6619, 6620, 6627, 6641, 6650, 6652, 6700, 6702,
6719, 6733, 6743, 6746 e 6784, 6333 e 6335.
A nord-ovest della struttura di attività 1, sono scavate nove buche di palo disposte secondo gli alline-
35
Fig. 18 – Area 1000, periodo II, fase D.
amenti est-ovest e nord-sud. Queste buche delineano il perimetro di un’area rettangolare su cui si forma lo strato 6440=6454=6455=6456, compatto,
di colore bruno-rosso, che contiene molti frammenti di carbone e di argilla gialla per uno spessore di 56 cm.
Le buche di palo sembrano relative ad una struttura
in legno, il cui perimetro è definito dall’ US 6437, in
corrispondenza dell’angolo sud-ovest, dall’US 6413
in corrispondenza dell’angolo sud-est, dalle US 6441,
6443, 6415 e 6238, per la parete sud e dalle US 6113
e 6111 per quella est.
L’assenza di pali sul lato nord può essere spiegata ipotizzando che i costruttori abbiano sfruttato, come
parete settentrionale, la parte di muro 1151 conservata in elevato.
Altre tre buche (US 6486, 6682 e 6447) sono forse
relative a strutture di sostegno della parete sud, mentre l’US 6294 è riferibile ad un palo che definisce una
suddivisione interna alla struttura lignea.
Di incerta interpretazione sono le piccole buche 6525,
6250 e 6245 collocate nella zona che ha per limiti
nord ed est la parete sud della struttura A e quella
ovest della struttura B.
Attività 4: tracce di frequentazione antropica
nell’angolo sud-est dell’area (Fig. 18, C)
Nell’angolo sud-est dell’area si forma lo strato 1974
di colore bruno rossastro, interpretabile come battuto (Fig. 63, sez. 4).
Attività 5: costruzione di una struttura lignea
(Fig. 18, D)
L’area descritta in attività 4 è occupata da una struttura
lignea della quale si sono conservate quattro buche di
palo (US 1957, 1948, 1950 e 1947) e uno strato argilloso (US 1960), di colore bruno, con carboncini, interpretato come battuto (Fig. 63, sez. 4). Su quest’ultimo è
stato individuato lo strato 1946, ricco di calce, riconducibile ad un innalzamento del piano di calpestio.
Anche in prossimità del limite sud dell’US 1974 è stata riconosciuta una particolare concentrazione di calce, interpretata come battuto, sulla quale è poi tagliata una buca di palo (US 1952).
Probabilmente, gli strati sopradescritti appartengono
alla vita dello stesso edificio e rappresentano l’accrescimento stratigrafico dovuto alla pratica di rinnovare periodicamente i livelli di calpestio con la stesura
di nuovi strati di terra.
La struttura in legno di questa attività non è facilmente
definibile in pianta; probabilmente occupava un’area che
si estendeva oltre il margine sud-est della terrazza, magari sfruttando ciò che rimaneva del muro più antico
1156 = 1116. Se tale ipotesi è giusta, allora le buche di
palo 1957 e 1952 definiscono l’orientamento della parete ovest, mentre le buche 1948 e 1950 sono relative
ad una parete interna con orientamento est-ovest.
Attività 3: buche di palo di incerta interpretazione
Due buche di palo (US 6361 e 6301) sono scavate
nella parte nord-est dell’area. L’evidenza archeologica non permette di attribuirle a nessun tipo di struttura.
Un’altra buca di palo (US 6217), allineata secondo
un orientamento nord-sud con la buca 6434, è scavata all’interno della struttura definita in attività 2.
Infine, nella zona compresa tra la parete nord dell’edificio A e quella est dell’edificio B, è scavata la
buca 6107.
Attività 6: ristrutturazione delle capanne
La sequenza stratigrafica relativa a questa fase ha messo in luce alcune buche che ne tagliano altre, ricalcan-
36
leggermente più rettilineo rispetto a quella del
periodo precedente, mentre la parte bassa della
collina sembra non essere circondata da nessun
tipo di recinzione o fortificazione.
Le nuove mura accolgono capanne di legno con
funzione abitativa, di forma approssimativamente rettangolare, con piano di calpestio in terra
battuta, mista a grumi di malta e piccoli frammenti di calcare (Fig. 21, A, B, C, D). All’interno
di alcune di queste strutture sono presenti focolari, che, a volte, hanno una base realizzata con pezzi
di calcare (capanne A e D). Le pareti sono costruite con pali lignei verticali che sorreggono travi
orizzontali o incannicciati rivestiti di argilla. La
funzione portante dei pali angolari è confermata
dal fatto che questi sono di diametro maggiore e
presentano sempre buche con rincalzi di argilla
mista a frammenti di calcare, realizzati per rendere più stabili le strutture.
Le coperture, probabilmente, sono in materiale
deperibile (legno o paglia), come dimostra l’assenza di frammenti di coppi o tegole.
Continua ad essere attestata la pratica di sostituire periodicamente i pali. Numerose sono infatti le buche che tagliano altre buche, ricalcandone quasi esattamente la posizione (Fig. 20).
Durante la vita di questi edifici, si ricorre poi a
variazioni strutturali interne, che vedono la suddivisione di alcuni ambienti in vani più piccoli
(Fig. 24).
La parte bassa del colle è occupata sia da strutture abitative che da aree produttive. Le prime
sono, in genere, di pianta rettangolare, con pareti in materiale deperibile rivestito di argilla,
impostate su una base realizzata con pietre non
sbozzate e non legate da malta. Tracce di questo
tipo di edifici sono state trovate sia nell’area 2000
che in quella 8000. Il piano di calpestio è in genere costituito da strati argillosi ricchi di carboni. Non sembra che ci sia una ripartizione funzionale ben definita all’interno di queste strutture: lo dimostra il fatto che si riconoscono numerosi punti di fuoco disposti in maniera casuale sul battuto interno.
Una parte del villaggio (aree 5000 e 8000) viene
riservata alla lavorazione del ferro, come dimostra
il rinvenimento di una piccola struttura di forgia
associata ad uno strato ricco di scorie di ferro e
carboni. La presenza di uno scarto di lavorazione
del vetro fa poi supporre la presenza di un’altra
struttura produttiva, magari posta nelle immediate vicinanze di quella utilizzata per il ferro.
Probabilmente tra la fine dell’XI e l’inizio del
XII secolo si assiste ad un nuova risistemazione
del versante collinare. Nelle aree 5000 e 8000
l’attività di lavorazione del ferro si interrompe e
done approssimativamente la collocazione spaziale:
– US 6434 che taglia la buca 6415 relativa alla parete
sud della struttura B;
– US 6125 che taglia la buca 6406 ed è, a sua volta,
tagliata dalla buca 1988.
Questa particolare evidenza stratigrafica, nota e diffusa per altri contesti archeologici simili al nostro5,
può essere spiegata con la pratica di sostituire periodicamente i pali che, per deterioramento, non sono
più in grado di svolgere la loro funzione di strutture
portanti.
Attività 7: abbandono delle strutture in legno.
Le strutture A, B, C e D, una volta abbandonate, sono
coperte da strati di terra6 (Fig. 61, sez. 1), che vanno
ad obliterare alcune buche di palo7.
Fase E: tracce di frequentazione sporadica
dell’area sommitale
AREA 1000
Attività 1: buche di palo
Sullo strato 6134 sono scavate cinque buche di palo
(US 6243, 6240, 6219, 6403, 6215) che non sembrano definire nessun tipo di struttura. Una sesta buca
(US 6279) è stata individuata sul limite est dell’area
1000.
Attività 2: strati di terra
In coincidenza del limite ovest dell’US 6134 si depositano i due strati 6210 = 6211 e 6209, sui quali è scavata una piccola buca di palo (US 6213), mentre nell’angolo nord-est dell’area si accumulano le US 6323
= 6321 = 6257 = 6268 = 6269 = 6271 = 6274 =
6276 = 6336 = 6337 = 6338 = 6339 e 6266 = 6270.
Con l’abbandono delle strutture in materiale deperibile, sono riempite alcune buche di palo (US 6302 e
6241).
PERIODO III:
FORTIFICATO
IL NUOVO VILLAGGIO
(X-XI
SECOLO)
(Fig. 19)
Tra X ed XI secolo la collina torna ad essere occupata per intero da strutture abitative in legno
o in tecnica mista.
La parte sommitale è delimitata da una nuova
cinta muraria, caratterizzata da un andamento
5
FRANCOVICH et alii 1984, p. 171.
Si tratta delle US 6134, 6137, 6140, 6143, 6150, 6155,
6163, 6173, 6179, 6182, 6185, 6188, 6192, 6195, 6200,
6246, 6248, 6278, 6290, 6292, 6296, 6298, 6327, 6420,
6421, 6422, 6423, 6429, 6528, 6686, 6687, 1944, 6320,
6355, 6352, 6353, 6354, 6358, 6359.
7
I riempimenti delle buche di palo sono: US 1994, 6100,
6112, 6114, 6122, 6124, 6128, 6295, 6365, 6402, 6410,
6412, 6414, 6434, 6436, 6553.
6
37
Fig. 19 – Periodo III: pianta generale del villaggio (X-XI secolo).
lo scavo di una fossa di fondazione (US 1308), individuata all’interno del saggio α. Il muro 1300, conservatosi solo nella parte ovest dell’area e realizzato con
pietre legate da malta grigiastra, segue un andamento
più rettilineo rispetto alla prima cinta 1151.
La ricostruzione delle mura, tenendo conto delle varie opere di ristrutturazione che la separano dalle strutture lignee di attività 6, databili, grazie alle analisi al
C 14, tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, può
essere fatta risalire al X secolo.
al loro posto sono costruite strutture in muratura, di incerta interpretazione, realizzate con pietre di grandi dimensioni, rozzamente squadrate.
CRONOLOGIA
La cronologia assoluta della prima fase delle strutture lignee di periodo III è definita grazie ai risultati calibrati delle analisi al C14 di alcuni campioni
di semi di cereali carbonizzati prelevati dall’US
1931, che indicano come età più probabile quella
compresa tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo.
Attività 2: ristrutturazione del muro di cinta
La parte centrale del tratto del muro di cinta che delimita il lato nord dell’area 1000 è restaurata (USM 1962).
Attività 3: ristrutturazione del muro di cinta
Fase A: la nascita del nuovo villaggio
fortificato
Un’ulteriore ricostruzione della cinta muraria è stata
individuata in prossimità dell’angolo nord-est dell’area, sotto al tamponamento di un accesso aperto in
un periodo più recente (USM 6350).
AREA 1000
Attività 1: ristrutturazione della cinta muraria
in pietra (Fig. 64, sez. 6; Fig. 65, sez. 7, 8)
Attività 4: ristrutturazione del muro di cinta
La parte est del muro di cinta, che corre sotto le fondazioni della torre B, è ricostruita (USM 1103).
A questa attività è riconducibile una grande ristrutturazione della cinta muraria (USM 1300) che prevede
38
Fig. 20 – Buche di palo di grandi dimensioni.
Attività 5: opere di consolidamento delle
strutture murarie di fortificazione
dievale che ha intaccato profondamente i depositi
archeologici;
– US 1597, 1581, 1761 e 1764 per la parete nord;
– US 1451 e 1535 per la parete est;
c. scavate all’interno dell’edificio:
– US 1584, 6238 e 1474: di non facile interpretazione sono queste unità stratigrafiche, sebbene per
una di esse (US 6238) sia possibile ipotizzare una
relazione con lo strato 1913, che coincide con
un’area di terreno bruciato, con presenza di alcune
lenti rosse e di alcune grandi pietre, interpretato
come focolare. La buca 6328 può infatti essere stata
scavata per alloggiare una struttura utilizzata per
tenere sospesi sul fuoco i contenitori usati per la
cottura.
Relativo a questo edificio, come pure a quelli B e C, è
lo strato 1401 = 1719 = 1725 = 1902 = 1905 =
1906 = 1907 = 1910 = 1911 = 1912 = 1922 =
1923 = 1931 = 1943 (Fig. 61, sez. 1), pesantemente
contaminato con pezzetti di carbone, cenere, calcare
bruciato e malta, interpretato come livello di vissuto.
Su questo strato ne è stato individuato un altro associabile al periodo d’uso delle strutture in legno (US
1920 = 1921 = 1930 = 1932).
Lo strato 1401 copre i riempimenti delle buche degli
edifici in legno del periodo precedente (US 1147,
1148, 1149, 1895, 1899 e 6214, 6239, 6251, 6439,
6444, 6445, 6448, 6488, 6524, 6526 e 6680).
Il muro 1300 sembra aver sofferto problemi di instabilità, per risolvere i quali è costruito un contrafforte
(USM 1353) realizzato con pietre di medie dimensioni, legate da malta bruna.
Altre opere di consolidamento della cinta muraria
sono realizzate impiegando blocchi di calcare legati
da malta grigia, molto resistente (USM 1961, 1973).
Attività 6: costruzione di un primo edificio in
legno (Fig. 21, A; Figg. 22-23)
Tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo, dietro alla
cinta muraria, nella parte nord-ovest dell’area, sono
scavate 15 buche di palo che definiscono il perimetro
di una struttura rettangolare (m 5,5×6) orientata in
senso est-ovest e che possiamo distinguere in:
a. angolari, di grandi dimensioni:
– US 1446 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest;
– US 1413 in corrispondenza dell’angolo sud-est;
– US 1449 in corrispondenza dell’angolo nord-est;
– US 1594 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest.
b. appartenenti all’intelaiatura interna delle pareti:
– US 1749 per la parete sud;
– US 1432 per la parete ovest. Alla stessa parete,
forse, appartengono anche le buche 1565, 1571,
1575 e 1478 che delineano un profilo più curvilineo del limite ovest della struttura. Non è comunque da escludere che queste stesse buche e quelle
posizionate sul limite ovest dello strato 1401 (US
1720, 1587) (sez. 2) appartengano ad un’ulteriore
capanna (Fig. 21, E), simile a quella A, che si allunga verso ovest. Questa struttura non è ora riconoscibile per la presenza di una grande fossa basso me-
Attività 7: costruzione di un secondo edificio in
legno (Fig. 21, B)
Ad est dell’edificio A sono scavate 18 buche di palo
che definiscono le pareti nord, est, ovest e sud di una
nuova struttura in legno di pianta rettangolare, allungata in senso est-ovest (7,5×5 m).
39
Fig. 21 – Area 1000, periodo III: edifici in legno costruiti sulla terrazza.
Possiamo nuovamente distinguere le buche di palo di
questo secondo edificio in:
a. angolari:
– US 1528 in corrispondenza dell’angolo nord-est;
– US 6217 in corrispondenza dell’angolo sud-est;
– US 1427 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest;
– US 6102 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest.
b. relative all’intelaiatura interna delle pareti:
– US 1532 e 1460 per la parete ovest;
– US 1815, 1914 e 1468 per la parete sud;
– US 1544, 6564 e 1866 per la parete est;
– US 1458, 1848, 1526, 1894, 1541 e 1538 per la
parete nord.
c. scavate all’interno dell’edificio:
– US 1841, 1844, 1853, 6462, 1826, 1824, 1821,
1927, 1925 e 1833.
relativa all’alloggiamento di un palo posto a sostegno
di un qualche tipo di copertura;
– US 1857 collocata nella metà sud dell’ambiente.
Attività 9: costruzione di un quarto edificio in
legno (Fig. 21, D)
Lungo il lato est della terrazza sono scavate cinque
buche di palo che sembrano definire una struttura di
pianta rettangolare, orientata in senso nord-est/sudovest. Le buche di palo possono essere distinte in:
a. angolari: oltre alla buca 1940 che già appartiene
alla parete sud dell’edificio C, sono comprese:
– l’US 1884 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest;
– l’US 1593 lungo la parete sud-est;
– l’US 1936 in corrispondenza dell’angolo nord-est.
Probabilmente questo edificio si appoggiava a quello
C o ne era parte integrante;
b. scavate all’interno della struttura:
– US 1792 e 1805.
Non possiamo sapere in che posizione si trovi la buca
che dovrebbe essere stata scavata in corrispondenza
dell’angolo sud-est dell’edificio ligneo; probabilmente è stata coperta dalla cinta muraria di epoca più
tarda.
L’estensione verso est della struttura D non è osservabile in pianta a causa della frana che in epoca più
recente interesserà questa zona della terrazza, asportando buona parte della stratigrafia.
All’interno dell’edificio è stato individuato lo strato
1943, interpretabile come focolare, che copre il battuto 1801, costituito da uno strato argilloso (Fig. 63,
sez. 4). Sull’US 1801 e stato messo in luce anche l’US
1800 = 1411 di spessore variabile, costituito essenzialmente da semi, carboni e ceramica, che si forma
in seguito al continuo accrescimento del piano di calpestio della capanna.
Attività 8: costruzione di un terzo edificio in
legno (Fig. 21, C)
A destra dell’edificio B sono scavate dieci buche di
palo che delimitano una struttura di pianta poligonale (circa 5,5×5 m). Queste buche possono essere distinte in:
a. angolari:
– US 1869 in corrispondenza dell’angolo nord-ovest;
– US 1547 in corrispondenza dell’angolo sud-ovest;
– US 1878 in corrispondenza dell’angolo nord-est;
– US 1936 in corrispondenza dell’angolo sud-est;
b. appartenenti all’intelaiatura interna delle pareti:
– US 1550 e 1588 per la parete ovest;
– US 1553 e 1552 per la parete nord;
– US 1881 per la parete est;
c. scavate all’interno dell’ambiente:
– US 1860 collocata quasi al centro dell’edificio e forse
40
Figg. 22-23 – 22. Le buche di palo dell’area 1000, prima dello scavo; 23. Le buche di palo degli edifici in
legno dell’area 1000, dopo lo scavo.
Fig. 24 – Area 1000, periodo III: edifici in legno dopo le opere di ristrutturazione.
Attività 10: ristrutturazione dell’edificio B (Fig. 24)
Attività 2: focolare
Nella metà ovest dell’edificio B si formano gli strati
1856 e 1838 di argilla compatta marrone-arancio, con
molti frammenti di carbone. Sul secondo strato sono
poi scavate cinque buche di palo:
– US 1887: sostituisce il palo posto in corrispondenza dell’angolo nord-ovest;
– US 1530: posta lungo il lato nord dell’edificio B;
– US 1889, 1892 e 1836: queste US, collocate lungo
un medesimo allineamento nord-sud, definiscono una
suddivisione interna all’edificio B, con apertura centrale.
Un’altra grande buca di palo (US 1543) è scavata in
corrispondenza dell’angolo sud-est dell’edificio B,
dove taglia le buche 1550 e 1547.
All’interno della costruzione sono stati individuati
strati arancioni-rossastri, ricchi di cenere e carboni
che possono essere identificati con vari punti di fuoco (US 2049, 2064, 2068, 2070, 2072, 2073, 2077,
2078, 2079, 2083, 2096, 2104, 2105, 2106). Nello
strato 2070 sono stati trovati anche resti di argilla
con evidenti segni di incannicciato, che probabilmente
rivestiva la parete limitrofa (Fig. 27).
AREA 5000 (Fig. 28)
Attività 1: realizzazione di un piccolo fornetto
per la lavorazione del ferro (Fig. 29)
Nella metà sud dell’area scavata viene realizzato un
piccolo fornetto per la lavorazione del ferro (US 5208,
5193, 5195).
AREA 2000 (Fig. 25, 26)
Attività 1: costruzione di una struttura definita
da tre muri a secco
Attività 2: area di fuoco
Al centro della metà nord dell’area 5000 è stato individuato uno strato argilloso di colore marrone, ricco
di carboncini, interpretato come focolare (US 5118
= 5119 = 5120 = 5121).
Nella metà sud dell’area di scavo sono costruiti tre
muri a secco (USM 2007, 2034, 2036 e 2158) che
delimitano uno spazio rettangolare (Fig. 66, sez. 9).
41
Fig. 25 – Area 2000, periodo III.
Attività 3: scarico di scorie
Nella parte sud dell’area di scavo è scaricato uno strato
ricco di scorie di ferro e carboni, dello spessore di 45 cm (US 5600) (Fig. 30).
AREA 8000 (Fig. 31)
Attività 1: costruzione di un muro a secco
Sullo strato 8109 è scavata la fossa di fondazione 8110
per l’alloggiamento del muro a secco 8073, che si allunga in direzione est-ovest. Perpendicolarmente al
muro 8173, è costruita poi un’altra struttura muraria
a secco (USM 8080), della quale rimangono solo quattro pietre allineate.
Attività 2: costruzione di un secondo muro a secco
Nella metà sud dell’area di scavo è realizzato un altro
muro, orientato come 8173 (USM 8055).
Fig. 26 – L’edificio in tecnica mista dell’area 2000.
42
Fig. 29 – Le tracce delle attività di lavorazione del
ferro nell’area 5000.
Fig. 27 – Frammento di incannicciato.
Fig. 30 – Scorie di ferro.
to la terrazza sono abbandonate. Risulta interessante
osservare il modo in cui tale evento si manifesta a
livello materiale: alcuni pali sono estratti dai rispettivi alloggiamenti, mentre altri sono tagliati al livello
del piano di calpestio. In quest’ultimo caso, all’interno del riempimento della buca, sono stati trovati frammenti di carbone, o addirittura parti del palo carbonizzato (1763, 1534, 1464,1469, 1418)8 (Fig. 33).
In seguito all’abbandono delle strutture lignee, l’area
occupata dagli ambienti B, C e D è coperta da una
serie di strati di terra (1810 = 1799, 1405, 1840,
1427 = 1769).
I saggi fatti a nord della cinta muraria (α e β) hanno
mostrato che anche in quest’area si accumulano, nel
periodo di tempo compreso tra la costruzione del muro
1300 e la sua distruzione, avvenuta alla fine del periodo
III, una serie di strati di terra: US 1322, 1313, 1981 =
1979, 1971, 1307 = 1383, 1970 e 1967 (Fig. 64, sez.
6; Fig. 65, sez. 7 e 8).
Fig. 28 – Area 5000, periodo III.
Attività 3: piano di calpestio
Nell’angolo nord-ovest dell’area di scavo è stato individuato lo strato 8061, composto da carboni e interpretabile come piano di calpestio della struttura
definita in attività 2.
Fase B: trasformazioni funzionali e nuove
attività costruttive
AREA 1000
Attività 1: risistemazione dell’area sommitale
della collina
8
Gli altri riempimenti privi di grandi carboni corrispondono alle US 1434, 1589, 1820, 1830, 1837, 1840, 1885,
1891, 1893 e 6218.
Le grandi strutture rettangolari che avevano occupa-
43
Fig. 31 – Area 8000, periodo III.
AREA 5000 (Fig. 32)
(US 8120), orientato in senso nord-est/sud-ovest, impiegando pietre di grandi dimensioni appena sbozzate, legate da una malta di colore grigio-verdastro. Il
muro è alloggiato in una fossa di fondazione (US 8131,
8133), riempita da strati di terra sabbiosa marrone
(US 8132, 8134).
Al cantiere sono da riferire lo strato 8136 di terra grigio/giallastro, molto dura e ricca di grumi di malta grigia, e la buca di palo 8138, che taglia lo strato di terra
8137, posto nella parte sud-ovest dell’area di scavo.
Rimane incerta la funzione di questa struttura muraria.
Sull’area vengono costruiti due muri che probabilmente sono da riferire ad una risistemazione
delle strutture utilizzate per l’attività metallurgica di periodo III, fase A.
Attività 1: costruzione di un primo muro
Nella metà sud dell’area di scavo è costruito un muro
(USM 5125) orientato in senso nord-est/sud-ovest, impiegando pietre di grandi dimensioni, rozzamente lavorate.
Attività 2: scavo di una fossa di butto
Attività 2: costruzione di un secondo muro
Nella parte nord-est dell’area è scavata una grande
fossa circolare (US 8063). Il suo riempimento è costituito da terra sabbiosa, qualche pietra e molte scorie
di ferro (US 8074, 8062).
Nella parte centro-occidentale dell’area di scavo è
costruito un secondo muro (USM 5164), definito da
un allineamento di pietre che sembrano riempire un
taglio nella roccia. La parte interna del muro è riempita con frammenti di pietra.
Attività 3: scarichi nella metà sud dell’area
Nella metà sud dell’area di scavo uno strato ricco di
scorie di ferro (US 8139) oblitera la buca di palo 8138.
Successivamente sono scaricati altri tre strati di terra
che contengono carboni (US 8126) e pietre (US 8128,
8127, 8123).
AREA 8000 (Fig. 34)
Attività 1: costruzione di un muro
Nella metà meridionale dell’area è costruito un muro
44
Fig. 32 – Area 5000, periodo III, fase B.
Attività 4: scavo di una seconda fossa
(Fig. 38). Allo stesso periodo risale la realizzazione
di un terzo edificio, probabilmente una torre (C).
Sempre nel corso della prima metà del XIII secolo è costruito un secondo circuito murario
posto a protezione dei versanti più bassi del rilievo, poi occupati da abitazioni realizzate in
muratura, con abbondante uso di malta. Questi
edifici si appoggiano alle mura ed hanno in genere una pianta rettangolare. Tra il XIII e gli inizi del XIV secolo, poi, le case aumenteranno di
numero appoggiandosi alle abitazioni preesistenti
e disponendosi lungo una strada che recinge la
parte alta del colle.
Al centro della metà sud dell’area è scavata una fossa
di forma circolare (US 8125), successivamente riempita da uno strato sabbioso, contenente pietre di media dimensione (US 8124).
PERIODO IV: LE TRASFORMAZIONI DI EPOCA
ROMANICA (XII-XIII SECOLO) (Fig. 35)
Con il XII secolo l’area sommitale del rilievo è
liberata dalle strutture abitative in legno, mentre
la cinta muraria subisce numerose ristrutturazioni. Quest’ultima, probabilmente tra la fine dell’XI
e il XII secolo, è munita di una piccola torre affacciata sul versante occidentale della collina.
Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, sul
limite sud-est dell’area 1000, che sarà trasformata in terrazza lastricata, è innalzata una seconda
torre (B), mentre quella più piccola, che si affacciava sul versante occidentale del rilievo, è riutilizzata per la costruzione di un grande palatium
(A), terminato nella prima metà del XIII secolo9
9
Fase A: ristrutturazione della cinta muraria
che racchiude l’area sommitale (Fig. 36)
AREA 1000
La cinta muraria è in più momenti oggetto di
opere di ristrutturazione, caratterizzate dall’uso
di differenti tipi di malta.
aperture con arco a sesto acuto e ai confronti bibliografici relativi alle tecniche costruttive. A tale proposito cfr.
PARENTI 1985a.
La datazione è stata formulata in base alla presenza di
45
Attività 1: prima ricostruzione
La parte centrale del muro di cinta, in seguito ad un
crollo, è ristrutturata (USM 1364) con grandi blocchi
di pietra legati da malta gialla. Si riconoscono due o
tre corsi nella parte superiore del prospetto, mentre
nella parte inferiore l’apparecchiatura è irregolare.
Attività 2: seconda ricostruzione
Si assiste ad una nuova ricostruzione della parte centrale della cinta muraria (USM 6689), realizzata utilizzando blocchi di calcare legati da malta grigia con
macchie nere. Relativa al muro è una stretta fossa di
fondazione (US 1896) (sez. 1).
Attività 3: terza ricostruzione
Un nuovo intervento di ristrutturazione interessa la
parte nord-occidentale del circuito murario (USM
1212): nel prospetto esterno sono impiegati blocchi
di forma irregolare, mentre il riempimento interno è
costituito da macerie cementate da malta verde (come
l’US 1139). L’USM presenta tre buche di drenaggio
(USM 1214, 1215, 1216) che sembrano contemporanee al muro.
Alle attività di cantiere del muro 1212 è da riferire lo
strato di terra e calce 1970.
Attività 4: quarta ricostruzione
Fig. 33 – Buca di palo con tracce del legno carbonizzato.
Il muro di cinta subisce un nuovo intervento di ristrutturazione (USM 1082). Come legante è utilizzata una
malta color crema, contenente ghiaia. Sul prospetto,
che presenta pietre appena sbozzate e poste in opera
in maniera irregolare, si nota una stretta linea orizzontale, definita da una serie di lastre di calcare che individuano il livello di costruzione del muro medesimo.
Fase B: nuovi interventi sulla cinta muraria
dell’area sommitale (Fig. 36)
AREA 1000
Attività 1: apertura di un accesso in prossimità
dell’angolo nord-est della cortina muraria
Il limite est del muro 1082 è ricostruito realizzando
un angolo (USM 6375 e 6378). Si osserva l’uso di
blocchi di calcare disposti in maniera irregolare, legati da una malta di colore grigio chiaro.
In prossimità dell’angolo nord-est del muro di cinta
viene poi realizzata un’apertura (USM 1100), successivamente ricostruita (USM 1105 e 1107) con blocchi di calcare squadrati, nel cui angolo nord-ovest è
praticato un foro di forma circolare che serve da base
per il cardine di una porta in legno.
Attività 2: tamponamento dell’accesso
L’apertura 1100 è tamponata (USM 1080) con blocchi di pietra non legati da malta, che, sul lato sud,
appaiono squadrati e disposti in corsi orizzontali.
Attività 3: strati di terra
Nell’area si depositano una serie di strati che si ap-
Fig. 34 – Area 8000, periodo III, fase B.
46
Fig. 35 – Periodo IV: pianta generale del villaggio (XII-XIII secolo).
Fig. 36 – Area 1000, periodo IV, fase B.
47
Fig. 37 – L’area 1000 durante la costruzione della torre B.
poggiano alla cortina muraria e al tamponamento
dell’apertura 1100, livellando la superficie della terrazza (US 1415,1425 e 1402, 1374, 1430, 1389, 1425,
1578, 1760, 1718 e 1717) (Fig. 62, sez. 2).
A questa attività si possono associare anche i riempimenti di alcune buche di palo10.
Purtroppo, mancano zone dove si siano conservati i rapporti stratigrafici tra la torre C e i depositi più antichi
dei livelli ortivi pertinenti ai secoli finali del medioevo.
Attività 2: evidenze in “negativo” associate alle
attività di cantiere (Fig. 37)
L’area 1000 è interessata dallo scavo di alcune buche:
– US 1788, 1816, 1829, 1872, 1409 e 1790: buche
di palo che tagliano lo strato US 1405;
– US 1282: fossa scavata per la sepoltura di una mucca;
– US 1399, 1498, 1494, 1492, 1483, 1486 e 1491:
buche di palo che seguono un medesimo allineamento nord-sud;
– US 1395: piccola buca di palo ad ovest dell’US 1486;
– US 1390: grande fossa di forma quasi circolare, scavata al centro della metà ovest dell’area di scavo.
Fase C: il castello di pietra (fine XII-inizio XIII
secolo): le torri e il nuovo muro di cinta che
racchiude la parte bassa del colle (Fig. 35)
AREA 1000
Attività 1: costruzione delle torri B e C (fine
XII-inizio XIII secolo)
Lungo il lato sud della terrazza, in prossimità del suo angolo sud-est, è costruita una torre (B) di pianta rettangolare che copre, inglobandolo, il più antico muro di cinta
1156 (Fig. 39). La costruzione della torre prevede: lo
scavo di una fossa di fondazione (US 1511), la realizzazione della risega 1009, il riempimento della fossa di fondazione e la costruzione delle strutture perimetrali (USM
1008: parete nord della torre B) (Fig. 63, sez. 4).
Contemporaneamente alla torre B è innalzato un edificio (C), forse una seconda torre, che si affaccia sulla
terrazza in prossimità del suo angolo sud-ovest.
Attività 3: battuto associato al cantiere della torre B
Sul limite est della terrazza si deposita lo strato 1093 di
colore giallastro, molto compatto, con pietre, interpretato come battuto associato al cantiere della torre B.
Attività 4: costruzione di una piccola struttura
in pietra (Fig. 37, A)
Nell’area immediatamente a nord della torre B sono
costruiti due muretti (USM 1012 e 1011) realizzati
con pietre di medie dimensioni, legati da malta bianca, che definiscono una piccola struttura, probabilmente appoggiata alla parete nord della torre B.
Nella zona immediatamente ad ovest di questa struttura sono scavate tredici piccole buche di forma circolare (US 1014, 1015, 1016, 1017, 1018, 1019,
1020, 1021, 1022, 1023, 1024, 1025 e 1039). Non è
da escludere che tali US siano da riferire a semplici
incavi del substrato geologico di calcare.
10
In particolare, i riempimenti delle buche di palo sono:
US 1531, 1560, 1820, 1823, 1825, 1828, 1835, 1847,
1880, 1883, 1891, 1909, 1928, 6308, 6463, 1410 e 1942,
1527, 1529, 1539, 1542, 1554, 1557, 1782, 1789, 1865
e 1897, 1396, 1414, 1416, 1418, 1420, 1421, 1431, 1433,
1437, 1440, 1443, 1447, 1452, 1461, 1472, 1479, 1495,
1534, 1537, 1568, 1569, 1574, 1577, 1585, 1596, 1598,
1765, 1919 e 1417, 1422, 1424, 1426, 1450, 1564 e 1748.
48
Fig. 38 – Il palatium della prima metà del XIII secolo.
Attività 5: pavimentazione della terrazza
Su gran parte della terrazza è stato individuato uno
strato di grandi dimensioni (US 1268 = 1269 = 1274
= 1275 = 1293 = 1294 = 1295 = 1296 = 1367 =
1365) di colore giallo marrone, molto compatto, che
contiene numerose lastre di ardesia poste a formare
un livello abbastanza omogeneo, anche se sconnesso.
Questo strato è stato interpretato come relativo alla
realizzazione di un piazzale lastricato.
Con la formazione dello strato sopradescritto alcune
buche della fase precedente sono riempite (US 1391,
1396, 1428, 1487, 1497 e 1562).
AREA 2000
Attività 1: strutture in muratura (Fig. 40)
In prossimità dell’angolo nord-ovest dell’area di scavo sono costruiti due muri legati tra loro (USM 2037
e 2085). Queste strutture sono costituite da blocchi
squadrati legati da malta gialla, caratterizzati da un’apparecchiatura regolare.
Attività 1: costruzione del muro di cinta che
racchiude la parte bassa del colle (Fig. 41)
Sul limite nord dell’area è costruito un muro di cinta
di grandi dimensioni (US 2028) (Fig. 66, sez. 9). Le
pietre, legate da malta grigia, sono disposte in corsi
orizzontali.
Fig. 39 – La torre B.
49
Figg. 40-41 – Area 2000. 40. Periodo IV, fase C; 41. Il muro di cinta di fine XII-inizio XIII secolo.
Fase D: l’espansione urbanistica del borgo
(XIII secolo)
AREA 5000
Attività 1: costruzione del muro di cinta che
racchiude la parte bassa del colle (Fig. 42)
AREA 5000
In coincidenza del lato nord-orientale dell’area di scavo è realizzata una profonda fossa di fondazione (US
5150) per l’alloggiamento di un grande muro di cinta
(US 5034, 5001) costruito con pietre di grosse dimensioni, in alcuni casi con evidenti tracce di rifinitura, legate con malta grigia. Le pietre sono disposte
in corsi orizzontali. Si nota la presenza di una finestra
strombata e tre buche pontaie, in una delle quali si
conserva, immersa nella malta, una porzione di
travicello in legno.
Attività 1: costruzione di un edificio di pianta
trapezioidale (Fig. 44)
La parte nord dell’area di scavo è occupata da un edificio, con probabile funzione abitativa, che sfrutta il
muro di cinta come parete est. Il lato ovest è definito
dal muro 5007, quello est dal muro 5005 e quello
sud dal muro 5017. L’accesso all’ambiente si trova
sul lato sud.
Alcuni strati sono da riferire al cantiere di costruzione di questo edificio:
– US 5129: strato argilloso con pietre di varie dimensioni, alcuni frammenti di laterizi e grumi di malta;
– US 5138: strato grigio marrone con pietre di varie
dimensioni e frammenti di laterizi;
– US 5091: strato ricco di carboni;
– US 5090: strato ricco di cenere;
– US 5077: strato di terra marrone giallastra con grumi di malta grigia.
AREA 8000
Attività 1: costruzione del muro di cinta che
racchiude la parte bassa del colle (Fig. 43)
Sul limite ovest dell’area di scavo è scavata una fossa
di fondazione (US 8129) per l’alloggiamento del muro
di cinta 8085, costruito con pietre disposte in corsi
orizzontali e legate da malta grigia.
50
Fig. 42 – Area 5000: il muro di cinta di fine XII-inizio XIII secolo.
Attività 1: ristrutturazione della cinta muraria
Il muro di cinta 5034 = 5001 è ristrutturato impiegando pietre di grandi dimensioni, molto spesso con
tracce di rifinitura, legate da malta rosa.
Da riferire al cantiere per la ristrutturazione del muro
5034 è la buca di palo 5197.
Attività 2: costruzione di un secondo edificio di
pianta trapezioidale (Figg. 45-46)
Nella parte sud dell’area è costruito un secondo edificio in pietra che si appoggia al muro di cinta e alla
casa realizzata in attività 1. Questo secondo edificio è
definito a sud dal muro 5038 e a ovest dal muro 5055.
All’interno di questa struttura sono state trovate lastre di calcare e ardesia, che, appartengono alla pavimentazione dell’edificio (US 5152 = 5181).
Nella parte centrale del secondo ambiente è costruito
poi un grande pilastro (US 5037), che probabilmente
serve a sorreggere un solaio in legno.
Attività 3: ristrutturazione del secondo ambiente
Sempre all’interno del secondo ambiente, probabilmente a rinforzare la cinta, è costruito un muro impiegando pietre di varia dimensione, messe in opera
disordinatamente (USM 5126).
AREA 8000
Attività 1: costruzione di un edificio addossato
al muro di cinta (Figg. 47-48)
Fig. 43 – Area 8000: il muro di cinta di fine XIInizio XIII secolo.
Nella metà meridionale dell’area è costruito un edifi-
51
Fig. 44 – Area 5000: il primo edificio in muratura di XIII secolo.
Fig. 45 – Area 5000: il secondo edificio in muratura di XIII secolo.
52
Fig. 46 – Area 5000: gli edifici in muratura di XIII secolo.
Fase E: l’inizio della crisi dell’area
sommitale (fine XIII-XIV secolo) (Fig. 50)
cio addossato al muro di cinta. Le strutture perimetrali sono realizzate con pietre squadrate, di medie e
grandi dimensioni, disposte in corsi orizzontali e legate da malta grigia (USM 8007, 8017 e 8006).
L’accesso all’edificio è collocato in prossimità dell’angolo sud-occidentale e prevede la presenza di una rampa di scalini realizzati con blocchi di pietra squadrati
(US 8041, 8042).
AREA 1000
Attività 1: scavo di una grande fossa sul limite
ovest dell’area (Fig. 51)
Attività 2: frequentazione dell’edificio
Sul limite ovest dell’area è scavata una grande fossa
che corre in direzione nord-sud (US 1334).
All’interno dell’edificio costruito in attività 1 sono
stati trovati i resti di un focolare (US 8067).
Il suo riempimento non contiene maiolica arcaica (US 1323).
Attività 1: costruzione dei muri perimetrali di
un secondo edificio (Fig. 49)
Attività 2: scavo di una grande fossa (fine XIIIprima metà del XIV secolo)
Un secondo edificio è costruito nella metà settentrionale dell’area. Le strutture perimetrali sono realizzate impiegando pietre squadrate, di grandi e medie dimensioni, legate da malta biancastra e disposte in corsi
orizzontali (USM 8005 e 8011).
L’US 1323 è tagliata da una fossa di forma quasi circolare (US 1356) che è riempita con gli strati 1393,
1392, 1366, 1361, 1360, 1359, 1358, 1357, 1355,
1344 e 1311. Il più recente di questi riempimenti
contiene qualche frammento di maiolica arcaica.
AREA 8000
Attività 3: costruzione di una latrina (fine XIIIXIV secolo) (Fig. 50)
Attività 1: costruzione di una canaletta (fine
XIII-inizio XIV secolo)
Una struttura a forma di ‘L’, composta da tre muri
realizzati con blocchi di calcare, disposti in corsi irregolari e legati da una malta bianca e resistente (USM
1095, 1084 e 1083), è appoggiata al muro 1082. Due
muri, paralleli e allineati in senso nord-sud, delimitano una canaletta rivestita da lastre di ardesia. Que-
Tra i due ambienti è costruita una canaletta definita a
nord dal muro 8007 e a sud dal nuovo muro 8023,
realizzato impiegando pietre di piccole e medie dimensioni, legate da una malta grigio-verdastra.
53
Fig. 47 – Area 8000: il primo edificio in muratura di XIII secolo.
54dell’edificio in muratura di XIII secolo.
Fig. 48 – Area 8000: veduta dell’ingresso
Fig. 49 – Area 8000: il secondo edificio in muratura di XIII secolo.
Questo quadro di decadenza non sembra comunque caratterizzare tutto il villaggio di Montarrenti, dove sono ancora attestate alcune attività
costruttive e opere di ristrutturazione di edifici
preesistenti.
In particolare, il grande palatium è alzato di 2 m
con la costruzione di un coronamento merlato
sui lati est ed ovest e forse su quello nord, mentre
sulle pareti interne sono realizzati affreschi a riquadrature marmoree con zoccolatura dipinta.
Nell’area 2000 è costruito un edificio articolato
su due piani ed orientato in senso nord-sud, che
sfrutta in parte le strutture preesistenti, appoggiandosi al muro di cinta del borgo: al piano inferiore è la stalla e a quello superiore, probabilmente, l’abitazione.
Nell’area 5000, infine, si assiste alla trasformazione dell’edificio trapezioidale in casa contadina strut-
st’ultima doveva ricevere, attraverso una condotta che
parte dal limite sud della terrazza, le acque piovane
che cadevano dal tetto della torre B e da quelli degli
edifici della parte sommitale del villaggio. L’acqua,
convogliata nella condotta della latrina, si gettava poi
al di sotto della terrazza attraversando un’apertura
presente nel muro di cinta 1082.
Prima della costruzione della latrina, in coincidenza
dell’angolo che formano i muri 1082 e 1084, è scavata una fossa per la sepoltura di un cavallo con scheletro acefalo (US 1400).
PERIODO V:
LA RECESSIONE
(XIV
SECOLO)
(Fig. 52)
Abbiamo visto come tra la fine del XIII e l’inizio
del XIV secolo l’area 1000 sembra presentare i
primi sintomi di degrado.
55
Fig. 50 – L’area 1000 tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.
Fig. 51 – La grande fossa che taglia le stratigrafie dell’area 1000 tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.
turata su due piani: al piano inferiore si trova il
magazzino per gli attrezzi agricoli e le derrate alimentari, con pavimentazione lignea ed una cister-
na intonacata; attiguo al magazzino è un vano usato come stalla dotata di una mangiatoia; il piano
superiore è probabilmente usato come abitazione.
56
Fig. 52 – Periodo V: pianta generale del villaggio (XIV secolo).
Fase A: le nuove attività costruttive (XIV secolo)
ro picciolo in mistura della zecca di Siena, datato 135111;
– US 1345, 1341 = 1340 = 1324: strati che si depositano sul limite est dell’area.
AREA 1000 (Fig. 54)
Attività 3: scavo di due fosse
Attività 1: costruzione di un muro a nord della
cortina muraria
All’abbandono e al deterioramento delle strutture della
terrazza segue lo scavo di due fosse:
– US 1310: fossa sub-rettangolare che taglia il riempimento della fossa 1356;
– US 1155: fossa di forma quasi circolare, posta nella
parte sud-ovest dell’area di scavo.
Immediatamente a nord della cinta muraria (saggio
α) è costruito il muro 1362 (US 1977 fossa di fondazione del muro e 1978 suo riempimento), che taglia
la stratigrafia più antica fino allo strato di malta 1307,
relativo alla distruzione dell’USM 1300. Questo muro
sembra delimitare un sentiero che corre lungo la cortina difensiva.
Attività 4: scarico di strati ricchi di macerie
(Fig. 53)
Attività 2: strati
Sulla terrazza sono scaricate grandi quantità di macerie12, mentre la latrina è riempita con pietre, laterizi
Sull’area si depositano vari strati di terra:
– US 1278 e 1283: strati di colore marrone chiaro
che si appoggiano al muro 1082;
– US 1181: strato con poche tracce di terra, costituito
essenzialmente da pietre di piccole e medie dimensioni,
ardesia e laterizi. Lo strato ha restituito anche un dena-
11
Cfr. sotto p. 177.
Si tratta degli strati 1074, 1072, 1267, 1064, 1298,
1299, 1096, 1098, 1108, 1254, 1255, 1257, 1258, 1302,
12
57
le al XIV secolo. Alcuni frammenti di maiolica arcaica
sono stati anche murati dentro l’USM 2005.
I due ambienti sono divisi da un muro (USM 2132)
costruito impiegando pietre non lavorate, allineate e
legate da malta grigia.
Il pavimento dell’ambiente superiore, adibito ad abitazione, doveva essere costituito da assi di legno appoggiate in parte sulla roccia e in parte su di uno strato sedimentoso steso per livellare l’area precedentemente scavata. Gli strati che compongono questo
riempimento hanno restituito ceramica databile al XIV
secolo (US 2024, 2030, 2045, Fig. 66, sez. 9).
Il pavimento dell’ambiente inferiore è invece costituito in parte da un bancone di roccia livellato, in parte
da blocchi di pietra squadrati sulla faccia superiore
(US 2035 e 2060) ed in parte da un lacerto del muro
2037 rasato. Anche sotto questo pavimento, dove la
pendenza lo richiedeva, è stato steso uno strato di
terra marrone rossastra, molto argillosa (US 2057 =
2074), per livellare il fondo roccioso (Fig. 66, sez. 9).
Fig. 53 – Strati di macerie scaricati sull’area 1000 nel
corso del XIV secolo.
Nell’ambiente inferiore, adibito a stalla, sono poi
costruite due mangiatoie (US 2022 e 2027).
L’edificio ha due porte sul suo lato est.
Probabilmente in fase con la vita della casa sono
due strati di terra nera individuati a sud della struttura (US 2031, 2019). Queste US hanno restituito un denaro picciolo, in mistura, a nome di Federico II imperatore, datato 1318, della zecca di
Pisa e un denaro in mistura, databile al XIII secolo della zecca di Lucca15, probabilmente residuo.
frammisti a terra e malta, radici ed ossa (US 1085). I
contesti ceramici che hanno restituito questi strati
sono caratterizzati dalla presenza di maiolica arcaica
di età trecentesca. Dall’US 1247 proviene anche un
fiorino picciolo in mistura della zecca di Firenze, datato al secondo semestre del 133013.
Attività 5: strati (XIV secolo)
Nella parte sud-orientale della terrazza, sulla piccola
struttura in muratura che si appoggia alla torre B, si
depositano alcuni strati argillosi (1013, 1048, 1050,
1052, 1053, 1054). L’US 1013 ha restituito anche un
denaro picciolo in mistura della Repubblica di Pisa,
databile alla seconda metà del XIV secolo14.
Attività 2: costruzione di un secondo edificio in
muratura sul lato est dell’area di scavo
Attività 6: fossa clandestina (XIV secolo) (Fig. 64,
sez. 5)
Sul lato est dell’area di scavo è stato individuato un
muro (USM 2503) che appartiene, probabilmente, ad
una struttura simile alla casa di attività 1.
Lungo il fronte nord del muro di cinta è scavata una
trincea (US 1348) che corre in direzione est-ovest.
Attività 3: realizzazione di una strada
AREA 2000 (Fig. 55)
A est della casa di attività 1 è realizzata una strada
ortogonale a quella principale del borgo che corre
lungo il limite sud dell’area di scavo.
Attività 1: costruzione di un primo edificio
articolato su due piani
Attività 4: costruzione di un terzo edificio
Al lato ovest del primo edificio se ne appoggia un
altro del quale è visibile un tratto del muro perimetrale sud (US 2009).
L’intera area è occupata da un edificio in muratura definito a nord dal muro di cinta, ad ovest dal muro 2006,
ad est dal muro 2004 e a sud dal muro 2005 (Fig. 66,
sez. 9).
Le nuove strutture sono realizzate impiegando pietre
di medie e grandi dimensioni, sbozzate e legate da malta
grigia, mista a frammenti di mattoni. Questi muri sono
in parte appoggiati direttamente sulla roccia e in parte
fondati in fosse strette nelle quali è visibile la risega di
fondazione. I riempimenti delle fosse di fondazione (US
2065, 2130 e 2145) hanno restituito materiale databi-
AREA 5000
Attività 1: trasformazioni funzionali dell’edificio costruito nell’area 5000
La parte meridionale dell’ambiente sud è livellata,
scaricando una serie di strati di pietre misti a terreno
argilloso (US 5159, 5151, 5145), per creare una base
per la costruzione del muro 5054. Quest’ultimo è realizzato impiegando pietre di grandi dimensioni, non
lavorate e legate da malta bianca. Si segnala l’uso di
1381, 1352, 1382, 1964, 1963, 1303, 1141, 1056 =
1057, 1121 e 1247.
13
Cfr. sotto p. 177.
14
Cfr. sotto p. 175.
15
58
Cfr. sotto pp. 177 e 175.
Fig. 54 – L’area 1000 nel corso del XIV secolo.
59 contadina di XIV secolo.
Fig. 55 – Area 2000. La casa
Fig. 56 – Area 5000, periodo V.
zeppe di laterizio. Questa struttura è probabilmente
utilizzata come piano di appoggio di una mangiatoia.
ra arrossata, di forma vagamente rettangolare, interpretata come punto di fuoco (US 8088).
Attività 2: costruzione di una cisterna nell’ambiente nord (Fig. 56)
Attività 3: strati
Nell’ambiente nord e in quello sud si depositano una
serie di strati di terra argillosa (US 8051, 8057, 8058,
8070, 8065 e 8066).
Nell’angolo sud-est dell’ambiente nord è costruita una
piccola cisterna con muri perimetrali realizzati impiegando blocchi di pietra regolari e di medie dimensioni, legati da una malta giallo-grigiastra (US 5300,
5029-5040). L’interno di questa piccola struttura è
intonacato.
Fase B: la trasformazione in orto dell’area 1000
(fine XIV secolo-inizio XV secolo) (Fig. 57)
AREA 1000
Attività 3: costruzione di un muretto divisorio
Attività 1: livelli ortivi
Lo spazio dove è collocata la cisterna di attività 2 viene delimitato a nord da un muretto (US 5056) costruito impiegando pietre e laterizi, posti in opera in
maniera irregolare.
AREA 8000
Attività 1: strati
Ad ovest del muro 8120 si accumulano alcuni strati
di terra (US 8122, 8087).
Attività 2: tracce di frequentazione antropica
Sullo strato 8087 è stato riconosciuta una zona di ter-
60
Sulla terrazza si accumulano una serie di strati interpretabili come livelli ortivi (US 1064 = 1266, 1243 =
1242 = 1241 = 1240 = 1234 = 1235, 1229 = 1230
= 1248 = 1249 (Fig. 61, sez. 1), 1217 = 1218 = 1219
= 1221 = 1223 = 1224 = 1225 = 1226 = 1222, 1140,
1160, 1165, 1166, 1167, 1168, 1169, 1170, 1171,
1176, 1179, 1180, 1186, 1191, 1192, 1193, 1197,
1198, 1199, 1202, 1203, 1204, 1205, 1211 e 1270 (Fig.
61, sez. 1), 1712 e 1716 (Fig. 62, sez. 2), 1125 = 1126
= 1128 = 1131= 1137, 1072 e 1078).
Sullo strato US 1140 è poi scavata una buca di palo di
forma circolare (US 1157).
Fig. 57 – L’area 1000 tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo.
dell’area 2000 è trasformato in cantina, mentre
è ostruita la porta che si affaccia sulla strada ed
è costruito un contrafforte a ridosso della parete occidentale. Con il pieno XV secolo l’edificio
è completamente abbandonato;
– anche nell’area 8000, alla fine del XV secolo,
le abitazioni sono abbandonate e sul crollo degli
elevati è impiantato un orto;
– probabilmente già a partire dal pieno XV secolo il palatium è suddiviso in vari ambienti utilizzati come abitazione da parte delle famiglie
contadine, mentre il coronamento merlato è tamponato per la realizzazione di un tetto a capanna.
Nei livelli ortivi sono state rinvenute tre monete: un
fiorino picciolo in mistura della repubblica di Firenze, datato al primo semestre del 133216 (US 1169),
un denaro picciolo in mistura, datato intorno al 1250,
della zecca di Siena17 (US 1186) e un denaro picciolo
in mistura della Repubblica di Pisa, datato 1317-1318
(US 1158)18.
Attività 2: crollo della porzione centrale della
cortina muraria che definisce il limite nord
della terrazza (fine XIV secolo)
La parte centrale della cortina muraria nord, essendo
stata costruita su strati di terra, a differenza delle altre parti che poggiano direttamente sullo strato geologico di calcare, crolla verso nord (US 1802).
L’abbandono del borgo del castello sembra dovuto anche alla diffusione, nel territorio di Montarrenti, del sistema insediativo di tipo poderale, con la casa colonica al centro del podere.
Attività 3: nuovo intervento sulla cortina
muraria che delimita il lato est della terrazza
In coincidenza del lato est della terrazza è costruito
un muro (USM 6377), impiegando pietre squadrate
miste ad altre appena sbozzate, legate da malta e disposte in filari orizzontali.
PERIODO VI:
Fase A: le ultime tracce di frequentazione
dell’area 1000 e le trasformazioni
funzionali delle case del borgo
AREA 1000
IL LENTO ABBANDONO DELLE
CASE DEL BORGO
(XV
SECOLO)
Attività 1: scarichi di macerie (Fig. 58)
Sull’area sono scaricati strati ricchi di macerie19 che
hanno restituito tre monete: un fiorino picciolo in
mistura, della Repubblica di Firenze, datato post 1325XVI secolo20 (US 1006) e due quattrini in mistura,
della zecca di Firenze, datati uno alla seconda metà
La fine del XIV ed il XV secolo segnano la crisi
definitiva del castello di Montarrenti:
– l’area 1000 è trasformata in orto, dove sono
scavate fosse e scaricati strati ricchi di macerie;
– l’ambiente inferiore dell’abitazione contadina
19
16
17
18
Si tratta delle US 1208, 1209, 1228, 1277, 1280, 1287,
1288, 1305, 1306, 1312, 1317, 1318, 1332, 1335, 1336,
1337, 1338;1051, 1005, 1055 e 1006.
20
Cfr. sotto p. 175.
Cfr. sotto p. 177.
Cfr. sotto p. 177.
Cfr. sotto p. 177.
61
Fig. 58 – Area 1000, periodo VI.
Fig. 59 – Area 1000, periodo VII.
del XIV secolo21 (US 1006) l’altro al primo semestre
dell’anno 136422 (US 1005).
rettangolare e di incerta funzione, successivamente
riempita con gli strati di terra 1173, 1231, 1232 e
1246.
Attività 2: fossa
AREA 2000
Nella parte nord-ovest della terrazza, adiacente al
muro nord, è scavata una fossa (US 1195) di forma
21
22
Attività 1: trasformazione dell’ambiente
inferiore della casa contadina in cantina
L’ambiente inferiore della casa contadina è trasformato in cantina. La porta sulla strada (USM 2055) è
Cfr. sotto p. 175.
Cfr. sotto p. 175.
62
Fig. 60 – Area 1000: linee di sezione.
Attività 3: nuovo crollo del tetto
chiusa ed è costruito un contrafforte (USM 2015) contro il muro ovest 2006, che oblitera la mangiatoia
2022.
Nell’ambiente sud si deposita un nuovo strato di crollo
(US 5043), composto in prevalenza da coppi da copertura e rari mattoni, frammenti di ardesia e malta.
Fase B: il definitivo abbandono degli edifici
del borgo
Attività 4: crollo dei muri perimetrali dell’ambiente sud
AREA 2000
Nell’ambiente sud in seguito al crollo delle pareti si
formano tre strati (US 5063, 5044) composti da pietre
di varie dimensioni, sabbia, argilla, laterizi e malta.
Attività 1: crollo del tetto e delle strutture
perimetrali della casa contadina
Attività 5: crollo del tetto dell’ambiente nord
All’interno della casa si accumulano il crollo del tetto
e quello delle strutture murarie perimetrali (US 2021,
2025, 2032 2038, 2048). Nell’ambiente inferiore è
stato trovato anche uno strato di terra bruciata (US
2026) che fissa alla seconda metà del XV secolo l’abbandono dell’edificio (Fig. 66, sez. 9).
Anche nell’ambiente nord crolla il tetto (US 5020).
Attività 6: crollo dei muri perimetrali dell’ambiente nord
AREA 5000
In conseguenza del crollo dei muri perimetrali, all’interno dell’ambiente nord si accumula uno strato di
macerie (US 5006).
Attività 1: crollo del tetto dell’ambiente sud
(seconda metà del XV secolo)
AREA 8000
Attività 1: crollo delle strutture murarie
Nella seconda metà del XV secolo il tetto dell’ambiente sud della casa crolla, formando uno strato di
tegoli misti a terreno friabile di colore scuro e qualche frammento di ardesia (US 5130).
Nell’ambiente sud si forma uno strato di crollo composto da pietre di diverse dimensioni (US 8064, 8048,
8040, 8014).
Lo stesso avviene nell’ambiente nord (US 8056, 8020,
8004, 8052, 8010 e 8030).
Attività 2: costruzione di un muretto di contenimento
Attività 2: frequentazione sporadica dell’ambiente sud
Nell’angolo sud-est dell’ambiente sud è costruito un
muretto a secco (USM 5108), con andamento circolare che va ad appoggiarsi ai muri 5054 e 5036. Si
tratta di una struttura utilizzata per delimitare un’area
di contenimento dei coppi caduti in seguito al crollo
del tetto dell’edificio.
Nell’ambiente sud sono scavate tre buche di palo (US
8068 e 8071), mentre si forma uno strato di terra
sabbiosa che si stende su tutta la superficie occupata
dall’edificio, con granuli di carbone, frammenti di
63
Fig. 61 – Area 1000: sezione 1.
Fig. 62 – Area 1000: sezione 2.
laterizi e lastre di calcare scistoso (US 8054, 8050).
Lo strato forma un piano quasi orizzontale.
riducono alla realizzazione di muretti di contenimento o allo scavo di fosse.
Attività 3: obliterazione della canaletta posta
tra i due ambienti
AREA 1000 (Fig. 59)
La canaletta posta tra i muri 8006 e 8023 è obliterata
dallo strato 8039, composto da terra argillosa, frammenti di pietra e laterizio.
Tra le attività riferibili a questo periodo, sono
qui di seguito indicate solo quelle più significative che possono essere inquadrate in un periodo cronologico definito.
PERIODO VII:
Attività 1: muro di terrazzamento (XVI secolo)
DEPOSITI DI
XVI-XX
SECOLO
Sul limite nord dall’area è costruito un muretto a secco (USM 1290), con pietre di dimensioni variabili,
più grandi in corrispondenza del corso più basso. Il
Tra il XVI e il XX secolo gran parte delle aree
indagate sono trasformate in orti e le attività si
64
Figg. 63-65 – Area 1000. Sez. 3-8.
muro è fondato sullo strato 1314 ricco di macerie e
contenente frammenti di maioliche del ’500.
Contro il muro 1290 si appoggia lo strato di terra
1297 (Fig. 61, sez. 1).
Attività 3: (XVII secolo)
Attività 2: scavo di una fossa (XVI-XVII secolo)
Nel XVIII secolo è scavata una fossa (US 1134) che
taglia il riempimento della grande buca rettangolare
1195. L’US 1134 è poi riempita dagli strati 1135,
1161, 1162 e 1183.
Alcuni strati, databili al XVII secolo, si depositano
sulla terrazza (US 1067, 1064, 1002 e 1001).
Attività 4: scavo di una fossa (XVIII secolo)
Sull’area 1000 è scavata una fossa (US 1154) che incide la stratigrafia raggiungendo lo strato geologico
di calcare.
65
Fig. 66 – Area 2000: sezione 9 (da FRANCOVICH, HODGES 1986, p. 263, fig. 4).
Sempre nel corso del ’700 altri strati di terra si depositano sulla terrazza (US 1090, 1065 e 1063).
Attività 7: strutture costruite per l’allevamento
dei maiali (XIX secolo)
Si elencano, qui di seguito, gli strati che appartengono genericamente a questo periodo, ma che non è
possibile collocare in nessuna delle attività descritte:
– strati: US 1378, 1343, 1331, 1062, 1106, 1110,
1111, 1112, 1114, 1121, 1139, 1190, 1210 e 1233
(sez. 1); 1710 e 1736 (sez. 2); 1113, 1163, 1185,
1327, 1385, 1386, 1387, 1388, 1394, 1700, 1701,
1702, 1703, 1704, 1704, 1705, 1706, 1710, 1711,
1712, 1713, 1714, 1715, 1716, 1736, 1737, 1738,
1739, 1740, 1741, 1743, 1778, 1803, 6169, 6221,
6224, 6226, 6275, 6276 e 6315;
– buche di palo: US 1188, 1591, 1744 e 1771;
– fosse: US 1028, 1071, 1206 e 1500;
– riempimenti di buche di palo: US 1132, 1159, 1182,
1183, 1185, 1189, 1207 e 1350.
In coincidenza del limite sud-ovest dell’area 1000 è costruita una piccola struttura per l’allevamento dei maiali che si appoggia ad un muro che unisce le torri B e C.
Nello strato di ripulitura dell’area di scavo (US 1111)
è stato trovato un quattrino in mistura della Repubblica di Siena datato al 135124.
Attività 8: interventi con i mezzi meccanici (XX
secolo)
AREA 2000
Attività 5: piccole opere di terrazzamento (XIXXX secolo)
Il muro di cinta dell’area 1000, persa ormai la sua
antica funzione, è riutilizzato come base per la costruzione di due muretti a secco di terrazzamento
(USM 1231 e 1285 = 1286) (Fig. 61, sez. 1).
Attività 6: livelli ortivi (XIX-XX secolo)
L’area centrale ed occidentale della terrazza è utilizzata ormai solo come orto. Ciò provoca un accrescimento massiccio delle stratigrafie.
Attività 1: strati di crollo
La superficie dell’area è allargata verso ovest con l’uso
di mezzi meccanici che livellano la stratigrafia, asportando i depositi medievali e post-medievali superficiali.
Sull’area si accumulano ulteriori strati di crollo provenienti dalla parte alta dell’insediamento e databili
al XVIII secolo (US 2003, 2041, 2010, 2504) (Fig.
66, sez. 9).
Nello strato 2041 sono state trovate due monete residue: un denaro picciolo della Repubblica di Pisa,
in mistura, a nome di Federico II, datato alla seconda metà del XIV secolo25 e un quattrino della Re-
Attività 9: humus
Strati di humus: US 1000, 1004, 1068, 1069, 1075,
1076 e 1265 (Fig. 61, sez. 1). L’US 1000 ha restituito
una crazia in mistura di Cosimo II de Medici, datata
1608-1620, della zecca di Firenze23.
24
23
Cfr. sotto p. 175.
25
66
Cfr. sotto p. 177.
Cfr. sotto p. 176.
AREA 8000
pubblica di Siena, in mistura, databile al XIV secolo 26.
Attività 1: accumulo di materiale dilavato dal
versante della collina
AREA 5000
Sull’area di scavo si accumulano strati composti da terra
e pietre di medie dimensioni, con frammenti di laterizi
e grumi di malta che provengono dalla parte alta e dal
versante della collina (US 8003 = 8026 = 8036 = 8006).
Attività 1: ulteriore crollo dei muri perimetrali
dell’ambiente II (XVI-XVII secolo)
Nell’ambiente II si depositano due ulteriori strati di
crollo composti da pietre di grandi dimensioni, frammenti di tegoli e mattoni (US 5064, 5069 e 5050,
5065) e uno strato di terra (US 5023). Da quest’ultimo proviene un quattrino, in mistura, della Repubblica di Siena, databile al 151127.
Attività 2: trasformazione dell’area in orto
Sull’area è scaricato uno strato di terra mista a frammenti di coppi, laterizi e pietre, per ottenere un piano su cui impiantare un orto (US 8002).
Attività 3: costruzione di un muretto di contenimento funzionale all’orto
Attività 2: strati
Nei due ambienti si depositano altri strati di terra (US
5002, 5003) e humus (US 5000, 5033, 5035).
26
27
In coincidenza del limite nord dell’area di scavo è
costruito un muretto a secco (US 8009 = 8019), impiegando pietre di grandi dimensioni, funzionale alla
realizzazione di un orto.
La storia dell’area 5000 si conclude con l’accumulo di
terreno ortivo (US 8001), coperto da uno strato di humus.
Cfr. sotto p. 177.
Cfr. sotto p. 177.
67
68
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