Relazione Expo. Salve, mi presento, sono la Studentessa Farina Rosaria e sono iscritta al corso di laurea specialistica in Economia, finanza e mercati. In quel di gennaio partecipai al bando Expo indetto dalla facoltà e risultai vincitrice: era ufficiale dal 12 al 14 maggio dovevo andare a Milano insieme ad altri 20 ragazzi per visitare l’Expo. Partimmo martedì 12 maggio con il treno da Napoli. Arrivati a Milano, andammo a visitare il quartier generale dell’UNICREDIT. Ci trovammo difronte alle 2 Torri Unicredit, così maestose, così imponenti. All’entrata fummo accolti dal Dottor Cannone e dal Dottor Esposti, che ci accompagnarono in una visita al venticinquesimo piano. Ci trovammo immersi in un ambiente tecnologico, confortevole. Visitammo la sala dove il Dottor Cannone e il suo team si riunivano per trattare i vari obiettivi da raggiungere e allo stesso tempo ci godevamo Milano dall’alto, poiché il panorama dalle torri era mozzafiato. Questa esperienza è stata breve ma intensa, mi ha permesso di guardare con i miei occhi il mondo del lavoro all’interno dell’Unicredit. I giorni successi, 13 e 14 maggio, visitammo l’Expo. L’Expo è un’esposizione universale in cui i paesi mostrano il meglio della propria tecnologia per dare una risposta concreta ad un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Partimmo col visitare il padiglione Zero. Questo padiglione rappresenta quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla Terra fino ad oggi. È un racconto che parte dalla memoria dell’umanità, rappresentata da un’imponente biblioteca, percorrendo le varie fasi dell’evoluzione del suo rapporto con la natura, dal mondo animale e vegetale all’invenzione degli strumenti della lavorazione e conservazione, fino ad arrivare alle forti contraddizioni dell’alimentazione contemporanea. Il padiglione Zero, per me è l’essenza dell’Expo, rappresentando in un unico grande padiglione le problematiche del mondo e la dirompenza della natura. La mia esperienza all’Expo continua visitando i padiglioni dei diversi Paesi del mondo. In generale i padiglioni che a mio avviso sono stati i più significativi sono: Il padiglione Malesia: ha presentato in maniera accurata i propri punti di forza e debolezza nell’ambito alimentare, i propri problemi climatici, ha rappresentato in maniera realistica uno squarcio di foresta pluviale, il tutto accompagnato da filmati e rappresentazioni tecnologiche. Altro padiglione, per me meritevole, è stato quello degli Emirati Arabi Uniti. La fila per l’entrata è stata lunga ma ne è valsa la pena. Questo padiglione è riuscito a trattare in maniera precisa ed efficiente un problema molto importante che è quello della scarsità dell’acqua, invitando ad usare in maniera più razionale questo prezioso bene e proponendo anche qualche rimedio per la risoluzione del problema come l’utilizzo delle energie rinnovabili. Altro padiglione che mi ha affascinato molto è quello del Marocco. All’entrata c’erano tutti i prodotti e profumi del Mediterraneo: arance, olive, melograni. Era possibile vedere anche il modo con cui si lavorava la paglia o come si producevano le spezie. Infine, parlerei del padiglione Giappone. Padiglione più bello e tecnologico, abbiamo interagito partecipando ad uno spettacolo che si teneva nel “Ristorante del futuro”, preparando piatti tipici e di stagione, con le tipiche bacchette. In realtà ce ne sono tanti altri di padiglioni che hanno segnato la mia visita all’Expo: Germania, Azerbaijan, Turkmenistan, ecc. non mi sento di criticare nessun padiglione perché ognuno a modo suo ha raccontato le sue tradizioni, i suoi prodotti. Ecco questo è in breve il racconto della mia esperienza all’Expo che mi ha portato a guardare le cose con occhi diversi, a dare importanza al cibo sano, a non sprecarlo, a favorire lo sviluppo e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, a ridurre l’inquinamento. Tutto questo per garantire una vita migliore alle popolazioni future, lasciare nelle loro mani un mondo migliore. A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare i miei compagni di viaggio, le Professoresse Alfano e Baraldi che hanno organizzato il tutto e un ringraziamento speciale alla Preside Mazzoni che ha reso questa esperienza possibile. Grazie! P.S: Allego qualche foto scattata durante la visita. Rosaria Farina.