Maggioranza, l`autunno caldo

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MARTEDÌ 2 AGOSTO 2016- ANNO XIV - N.183
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Cultura
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Valduga ordina
la cura dimagrante
dei dirigenti
Kremnitzer studia
le patologie
della democrazia
Manfioletti carica
il suo Trento
«Giusta mentalità»
a pagina 7 Rossi Tonon
a pagina 13 Andreetto
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a pagina 12 Frigo
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Onomastici: Eusebio
Progresso
Provincia I capigruppo invocano un vertice della coalizione. La Lega annuncia: «Ostruzionismo sempre»
L’INNOVAZIONE
DEI GIURISTI
Maggioranza, l’autunno caldo
di Giovanni Pascuzzi
Parità di genere, Rsa e bilancio: tre spine per la giunta Rossi. Opposizioni critiche
M
assimiano Bucchi, docente del
Dipartimento di Sociologia
della nostra università, racconta
in un bel libro — intitolato «Per
un pugno di idee» — la storia
delle innovazioni che hanno cambiato la
nostra vita: dalla caffettiera al walkman, dal
mouse dei computer al contropiede nel
calcio e così via. La narrazione diventa
l’occasione per lumeggiare le molle che
portano all’innovazione e gli ingredienti del
lavoro creativo.
A dispetto dello stereotipo che vede nel
giurista un pedante esecutore dell’esistente,
nei secoli le vite degli uomini sono state
cambiate in profondità anche da innovazioni
giuridiche. In Europa il periodo medievale si
imperniò su un istituto, il feudo, nel quale si
combinavano diversi istituti giuridici: c’era la
congiunzione di un rapporto personale, il
vassallaggio, con una base reale, il
beneficium; unione che si completava con
un terzo elemento di carattere negativo
ovvero l’immunità. Una spinta al
superamento del Medioevo fu poi data da
un’altra invenzione dei giuristi: i titoli di
credito. Si pensi alla cambiale e agli assegni.
Tale innovazione consentì la mobilizzazione
della ricchezza che costituì una delle
premesse per l’edificazione della società
capitalistica. L’epifania contemporanea di
quei fenomeni è rappresenta dalla cosiddetta
«cartolarizzazione dei crediti», uno
strumento di ingegneria giuridicofinanziaria che consente di attualizzare (non
senza ricadute negative, a volte) una
ricchezza futura. Ai giuristi si deve anche
l’invenzione del concetto di «persona
giuridica», ossia di un soggetto astratto
titolare di rapporti giuridici distinti da quelli
propri delle persone, concetto grazie al quale
è stato possibile costituire le società per
azioni (il cui patrimonio è distinto da quello
degli azionisti) e la stessa nozione di Statopersona. L’elenco è praticamente infinito e
non riguarda solo i rapporti economici: si
pensi all’introduzione di istituti quali
l’amministratore di sostegno oppure le
unioni civili.
Da un certo punto di vista, il diritto è una
tecnologia se con questa parola intendiamo
gli artefatti che migliorano la vita dell’uomo.
Il diritto è uno strumento di ingegneria
sociale. I giuristi hanno il compito di
individuare i problemi della società e
immaginare soluzioni innovative utili a
risolverli. L’innovazione è favorita quando se
ne conoscono i meccanismi. Ecco perché le
strategie dell’innovazione dovrebbero far
parte del percorso formativo di ogni persona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Centenario La primogenita ricorda lo statista ucciso dalle Br
«Aldo Moro
è senza eredi
Era una figura
come Gandhi»
Si prospetta un autunno caldo in maggioranza. Il governatore Ugo Rossi, al rientro dalle ferie, dovrà affrontare un’agenda fitta: tra quelle
che sono state definite «le priorità» ci sono il
disegno di legge Maestranzi-Bezzi sulle quote
rosa, il bilancio di previsione il piano di razionalizzazione delle Rsa. I capigruppo chiedono
un vertice di coalizione, mentre le opposizioni
sono critiche e la Lega Nord annuncia: «Ostruzionismo sempre».
a pagina 3 Romagnoli
di Simone Casalini
LA SEGRETERIA
S
abato Bellamonte
ricorderà la figura di
Aldo Moro: il 23
settembre scoccano i
cento anni dalla nascita.
«Ma lui non ha eredità
perché non ha eredi»
chiarisce la primogenita
Maria Fida Moro che vive
a Predazzo e sarà
presente alla cerimonia.
«Papà era un
pacificatore, una figura
come Gandhi o Martin
Luther King. È stato
ucciso per distruggere
l’Europa e per evitare che
l’Italia approdasse ad
una democrazia
compiuta». Ai membri
delle Brigate rosse dice:
«Il perdono rimane, ma
vedo comportamenti che
non sinceramente
apprezzo».
a pagina 6
Upt, Mellarini accelera
Dentro i «dellaiani»
a pagina 7
RELIGIONI CONTRO IL TERRORISMO
Islam e Chiesa,
un’alleanza duratura
«Altri incontri»
«Siamo tutti padre Jacques». Lo hanno detto
domenica in Duomo monsignor Giulio Viviani
e l’imam di Trento Aboulkheir Breighche, preannunciando altri incontri. L’alleanza tra Islam
e Chiesa durerà. È il messaggio ribadito domenica. «L’immigrazione— afferma Viviani— è
una sfida comune». L’imam: «Molti musulmani mi hanno telefonato commossi».
a pagina 2 Pagliuca
GIUSTIZIA PATRON DIATEC A PROCESSO
L’OCCUPAZIONE NEL MIRINO I LEADER DEL MOVIMENTO
Uno sponsor
sulle scommesse
inguaia Mosna
Centro sociale Bruno
Piazza Dante fa causa
e chiede 119.000 euro
Il patron della Trentino Volley, Diego Mosna,
è finito a processo per uno spot pubblicitario
sul gioco d’azzardo online. Il presidente della
Diatec è accusato di aver consentito di pubblicizzare sul sito della «trentinovolley.it», sulle
maglie degli atleti e sui cartelloni, il marchio di
un broker europeo non autorizzato a operare in
Italia. Mosna: «C’è un’autorizzazione europea».
a pagina 5 Roat
La Provincia fa causa ai leader del centro sociale Bruno.
Chiesti 119.000 euro a Federico
Zappini, Fabiano Malesardi,
Stefano Bleggi, Maria Vittoria
Cicinelli, Donatello Baldo, Milo Tamanini al risarcimento
dei danni conseguenti all’occupazione abusiva dell’edifi-
Imprenditore Diego Mosna
cio ex Dogana. La difesa:
«L’edificio era destinato alla
demolizione, danno da provare. La Provincia invece di chiederci i danni dovrebbe apprezzare le migliorie che abbiamo
fatto. Il vero degrado è quello
degli immobili sfitti».
a pagina 4 Romagnoli
Federcoop, nuova proposta di dialogo
Ancora un documento indirizzato al gruppo di Gios. Le regole sono il nodo
di Enrico Orfano
IL CONTRATTO
F
edercoop cerca di far ripartire il dialogo con i giossiani. Diffuso un nuovo documento che dovrebbe servire da
base per tornare a trattare, in
vista dell’individuazione di un
candidato unico. Le regole sono ancora il nodo centrale della discussione, ma non sembra
che ci siano novità sostanziali
rispetto a quanto proposto a
metà luglio. Adesso i giossiani
devono decidere: si tratta, oppure si sceglie un candidato.
a pagina 11
L’AZIENDA
Tagli record
Marangoni
Il settore porfido I Cobas bocciano
è in fibrillazione l’accordo
Le aziende vogliono un nuovo contratto provinciale del
porfido e impongono tagli pesanti agli stipendi. I sindacati
non accettano, ma trattano. Il
Coordinamento invece vuol
far saltare il tavolo.
Marangoni, siamo alle curve
finali. Ieri Cgil, Cisl e Uil hanno
condiviso l’ipotesi di accordo
con l’azienda e oggi i dipendenti votano. I Cobas invece,
all’ultimo momento, si sono
sfilati.
a pagina 11
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Codice cliente: 784332
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