Convegno La qualità dei medicinali: un requisito in evoluzione Roma 17 dicembre 2004 Maria Grazia Leone Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Qualità dei medicinali: requisito fondamentale a garanzia dell’efficacia e sicurezza Il medicinale: il risultato di un processo integrato Qualità Agenzia Italiana del Farmaco Sicurezza Istituto Superiore di Sanità Efficacia Roma 2004 Quality ICH Topic Q6A Guideline “Test procedures and acceptance criteria for New Drug Substances and New Drug Products: Chemical Products”. Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco “The quality of drug substances and drug products is determined by their design, development, in process control, GMP controls, and process validation, and by specification applied to them throughout development and manifacture.” Guideline on Serious risk to Public Health Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco “Quality can be a basis for a potential serious risk to public health when the medicinal product is insufficiently designed, manufactured and controlled in relation to its intended use, i.e. when the quality is insufficient to ensure a satisfactory uniform clinical performance of the product throughout the shelflife” Qualità del principio attivo Qualità del prodotto finito Qualità degli eccipienti Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Caratteristiche chimico-fisiche del p.a. che possono influenzare efficacia e/o sicurezza di un medicinale Isomeria Polimorfismo Dimensione particellare Costante di ionizzazione Solubilità Stabilità in soluzione Igroscopicità e formazione di idrati Purezza Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Isomeria Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Gli enantiomeri di una farmaco racemico generalmente presentano differenze farmacodinamiche e farmacocinetiche in conseguenza di un’interazione stereoselettiva con macromolecole biologiche. In una miscela racemica si definisce EUTOMERO l’isomero più attivo nel senso desiderato, l’altro isomero sarà definito DISTOMERO. Il RAPPORTO EUDISMICO indica il rapporto fra l’attività dell’eutomero e del distomero. Fino a poco tempo fa la maggior parte dei farmaci erano costituiti da miscele racemiche, solo quelli di origine naturale erano costituiti da un “singolo isomero” (es. morfina, epinefrina, ioscina) Oggi si verifica la tendenza allo sviluppo di nuovi farmaci chirali de novo o da miscele racemiche già in commercio (chiral switching) Isomeria (II) i. ii. iii. Agenzia Italiana del Farmaco Il chiral switching può apportare vantaggi nei casi in cui si ottenga una maggiore efficacia ed una minore incidenza di effetti tossici Gli isomeri addizionali non sono considerati come “silent passengers” ma come potenziali contaminanti (“isomeric ballast”) La miscela racemica è accettabile quando: la configurazione dei singoli enantiomeri è instabile in vitro o va incontro a racemizzazione in vivo i due enantiomeri presentano profili farmacocinetici, farmacodinamici e tossicologici analoghi non è tecnicamente possibile separare gli enantiomeri in quantità e/o qualità ammissibili Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Stereoselective metabolism of cisapride and enantiomerenantiomer interaction in human cytochrome P450 enzymes: major role of CYP3A Desta Z. et al., J. Pharmacol. Exp. Ther. 2001, 298:508-520 (+)NORCIS: aumento di efficacia, diminuzione della cardiotossicità, diminuzione della frequenza di somministrazione (Lancet 2000, 355:1085-7) Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Stereoselective metabolism and interactions of (±), (-) and (+)cisapride (10 µM) to NORCIS (A), 3-F-4-OHCIS (B), and 4-F-2-OHCIS (C) in HLMs (columns) and correlation with recombinant human CYP3A4 (lines) Physicochemical properties and bioavailability of carbamazepine polymorphs and dihydrate Y Kobayashi et al., 2000 Int J Pharm 193(2):137-146 Cmax (µg/ml) Tmax (h) AUC (µg.h/ml) Relative BA Dose: 40 mg/body 1.06±0.17 0.4±0.1 1.76±0.20 100.0 Form I 0.71±0.16 0.8±0.2 1.53±0.07 86.9 Form III 0.70±0.05 0.7±0.1 1.46±0.18 82.9 Dihydrate 0.80±0.06 0.9±0.1 1.59±0.18 90.3 Solution 5.59±0.45 0.6±0.1 13.25±1.20 100.0 Form I 4.29±0.41 1.1±0.4 9.10±1.00 68.7 Form III 2.36±0.65 1.3±0.4 6.33±2.39 47.8 Dihydrate 1.90±0.38 0.8±0.1 4.39±1.30 33.1 Dose: 200 mg/body Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Solution Particle size distribution affects the human bioavailability of phenytoin Yakou S et al.,Chem. Pharm. Bull. 1986, 34(10):4400-4402 Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Impurezze L’ICH e l’EMEA hanno emanato linee guida ad hoc: Impurezze nel p.a. e prodotto finito (ICH Q3A, Q3B) Solventi residui (ICH Q3C) Metalli pesanti (Ph. Eur.) Metalli catalizzatori (CPMP/SWP/QWP/4460/00 draft) Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Le impurezze costituiscono un rischio potenziale per i pazienti in trattamento con un determinato medicinale, soprattutto in caso di trattamento cronico. Impurezze (II) Agenzia Italiana del Farmaco La linea guida ICH Q3B stabilisce un valore soglia oltre il quale l’impurezza deve essere qualificata dal punto di vista tossicologico Non sempre tale valore si è dimostrato sufficiente a garantire la sicurezza Uno studio preclinico (Sigwardson et al., 2002) su un nuovo farmaco antineoplastico ha evidenziato nel cane effetti tossici causati da un’impurezza a livelli dello 0.01% E quale garanzia di sicurezza per impurezze con effetti genotossici? Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Impurezze (III) Guideline on the limits of genotoxic impurities CPMP/SWP/5199/02 (2nd draft, June 2004) Impurezze genotossiche presenti nel p.a. o negli eccipienti Tali impurezze derivano da processi di sintesi che prevedono l’uso di agenti alchilanti o la formazione di intermedi reattivi Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Eccipienti La qualità degli eccipienti ha un riflesso diretto sulla qualità del prodotto finito: “More than just the sugar in the pill” MS Lesney 2001 Gli eccipienti costituiscono spesso la maggior parte della massa o del volume di medicinali orali e parenterali Gli eccipienti appartengono a diverse classi chimiche: da semplici piccole molecole, es. H2O, a costrutti macromolecolari molto sofisticati Requisiti di un eccipiente: qualità, sicurezza e funzionalità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Eccipienti (II) Agenzia Italiana del Farmaco Non per tutti gli eccipienti esistono monografie di Farmacopea Laddove esistono non sempre sono aggiornate ai nuovi processi di sintesi, non contemplano di conseguenza potenziali impurezze presenti (es. formaldeide nel sorbitolo) E’ necessario un adeguato controllo per evitare casi come “Haiti tragedy” che causò la morte di 80 bambini per la presenza di elevate quantità di glicole etilenico nel glicerolo, eccipiente presente in uno sciroppo per la tosse Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Eccipienti (III) Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Gli eccipienti spesso presentano gruppi funzionali attivi che possono dar luogo a interazioni con il p.a. Interazioni fisiche 1. adsorbimento del p.a., aumento della bagnabilità e conseguente aumento della velocità di dissoluzione o il contrario se esistono forze di attrazione tali da rilasciare il p.a. con difficoltà e comprometterne l’assorbimento (es. magnesio stearato) Interazioni chimiche 1. degradazione del p.a. ad es. per idrolisi in presenza di H2O o formazione di radicali liberi in presenza di O2 attivato da catalizzatori quali metalli pesanti, luce, calore, ecc, 2. isomerizzazione 3. polimerizzazione ad es. polimeri dell’ampicillina 4. incompatibilità Eccipienti (IV) La valutazione del rapporto rischio/beneficio poggia su presupposti diversi per un eccipiente o per un p.a. Effetti tossici nell’intera popolazione (es. BHA per il quale è stato stabilito un ADI 0.5 mg/kg/die, ma il livello di esposizione è la somma della quantità assunta con il cibo e con i farmaci! ) Effetti tossici in gruppi di pazienti (es. aspartame in pazienti affetti fa fenilchetonuria, residui di glutine nell’amido in pazienti affetti da morbo celiaco) Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Prodotto finito Le specifiche al rilascio ed alla fine del periodo di validità giocano un ruolo fondamentale per la sicurezza e l’ efficacia del medicinale I saggi ed i relativi criteri di accettabiltà variano in base al tipo di medicinale (forma farmaceutica, dosaggio, tipologia di p.a., ecc.) Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Prodotto finito: specifiche di qualità che possono influenzare efficacia e/o sicurezza di un medicinale Descrizione Identificazione e titolo p.a. Impurezze Saggi specifici per le diverse forme farmaceutiche: saggio di disaggregazione, dissoluzione, umidità (biodisponibilità) Solventi residui, purezza microbiologica (sicurezza) Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Conclusioni La qualità non può essere considerata un requisito indipendente Esiste una stretta relazione tra la qualità di un medicinale e la sua efficacia e sicurezza nell’impiego clinico Per garantire in modo continuativo la sicurezza e l’efficacia dei medicinali in commercio occorre assicurare il costante adeguamento agli sviluppi più recenti del progresso scientifico (Dir. 2001/83/CE) Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Agenzia Italiana del Farmaco Istituto Superiore di Sanità Roma 2004 Agenzia Italiana del Farmaco Grazie per l’ attenzione! Istituto Superiore di Sanità Roma 2004