Registro Tumori Umbro di Popolazione Registro Nominativo delle Cause di Morte Registro Regionale dei Mesoteliomi Direttore: Francesco La Rosa Coordinatore: Relazione finale dell’attività del Registro Tumori Umbro di Popolazione – anno 2009 Fabrizio Stracci Collaboratori: Anna Maria Petrinelli Daniela Costarelli Fortunato Bianconi Valerio Brunori Tiziana Cassetti Francesca Cioccoloni Daniela D’Alò Stefania Rossini Cinzia Santucci Massimo Scheibel Clotilde Solimene Francesco Spano Susanna Ferroni Marco Stabile Segreteria: Luisa Bisello Regione dell’Umbria Direzione regionale Sanità e Servizi sociali Paolo Di Loreto Paola Casucci Marcello Catanelli Mariadonata Giaimo 1 Riassunto Il registro tumori è uno strumento per la sorveglianza epidemiologica e l'epidemiologia clinica. Il numero di registri tumori nel mondo è in aumento, così come il numero di pubblicazioni scientifiche prodotte utilizzando dati dei registri. L'evoluzione delle tecnologie informatiche consente ai registri di espandere le proprie funzioni rispetto ai compiti tradizionali di epidemiologia descrittiva. Il registro tumori dell'Umbria ha interamente ridisegnato la propria struttura informatica avvalendosi di un disegno in rete per svolgere al meglio le funzioni tradizionali ed evolvere ulteriormente in uno strumento di valutazione e ricerca integrato nel dipartimento oncologico. Il registro regionale è tra i registri italiani più tempestivi nella diffusione dei dati (incidenza 2007 pubblicata, 2008 in fase di pubblicazione, mortalità 2008 pubblicata) nonostante la fase di transizione. La sorveglianza dei trend temporali e per area geografica hanno fornito importanti risultati sia di interesse locale sia internazionale. Diversi progetti basati sull'incrocio con altri archivi di interesse sanitario sono in corso e forniscono risultati rilevanti, come il progetto CARL che descrive il rischio oncologico in persone affette a AIDS o il progetto IMPATTO che ha fornito dati di efficacia dello screening mammografico e determinato il livello di sovradiagnosi associato allo screening in Italia. Infine onerosi studi ad elevata risoluzione sono in corso per i tumori della mammella, del grosso intestino, della tiroide e per il melanoma della cute. Tali studi consentono fini valutazioni sulla qualità delle cure, sulla efficacia degli interventi sanitari e validazione di modelli prognostici. Gli studi dedicati alla tiroide e al melanoma con i professionisti clinici coinvolti attivamente nelle fasi di disegno e registrazione dei dati costituiscono il maggior livello di integrazione raggiunto negli studi basati sul registro tumori. I Registri tumori nel mondo Un registro di interesse sanitario è stato definito: “a systematic collection of a clearly defined set of health and demographic data for patients with specific health characteristics, held in a central database for a predefined purpose”1. Drolet e Johnson2 hanno ulteriormente caratterizzato i registri definendone cinque elementi: i. la possibilità di collegare informazioni provenienti da diverse fonti (Mergeable data M); ii. la definizione di un insieme di informazioni standard, codificate che sono confrontabili per tutti i casi oggetto di registrazione (Dataset standardized D) ; iii. L’acquisizione sistematica e ripetuta nel tempo delle fonti secondo un protocollo definito di rilevazione (Rules for data collection R); iv. Possibilità di modificare, integrare o completare le informazioni relative ad ogni caso nel tempo (Observations associated over time O); v. esistenza di un sistema di sorveglianza (follow-up) in grado di registrare la comparsa di eventi definiti per ogni caso (Knowledge of outcomes K). Il Registro Tumori costituisce la principale e più diffusa forma di registro biomedico. Tra le caratteristiche dei registri in generale vi è la stabilità nel tempo. Specificamente i registri tumori producono un core comune di informazioni standardizzate (incidenza, prevalenza, sopravvivenza) su base di popolazione, ma differiscono per il dettaglio clinico delle informazioni raccolte o in generale per il grado di sviluppo nelle diverse aree di interesse. Dalla creazione del primo registro tumori ad Amburgo nel 1927 si è arrivati ad un numero di registri attivi prossimo ai 500 se si considerano i registri accreditati i cui dati vengono periodicamente pubblicati in volume dalla Associazione Internazionale dei Registri Tumori3. La prima definizione per opera dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di regole standard per la rilevazione dei casi e la registrazione risale al 19504. La rete internazionale dei registri tumori è presente in tutti i continenti ed in continua 2 espansione così come sono in espansione le ricerche basate su dati di popolazione forniti dai registri3. Alla base di questa espansione vi è anche una espansione delle finalità correntemente perseguite mediante i registri e, parallelamente, delle informazioni registrate. Le finalità del registro tumori Ruolo del RT nel controllo della patologia I registri tumori contribuiscono al controllo dei tumori maligni in termini di: i. sorveglianza epidemiologica, ii. epidemiologia valutativa, iii. ricerca in campo oncologico. i. Sorveglianza Incidenza e prevalenza di malattia: impatto dei diversi tumori maligni sulla salute della popolazione Tradizionalmente i registri hanno compiti di epidemiologia descrittiva. La sorveglianza epidemiologica è dunque la funzione inizialmente svolta dai registri in particolare mediante la produzione dei dati di incidenza. L’osservazione dei tassi di incidenza consente di esaminare l’importanza relativa delle sedi tumorali e di valutare il danno arrecato alla salute della popolazione. Un secondo indicatore, che pone tuttavia alcuni problemi di interpretazione, è la prevalenza di tumori maligni. La prevalenza, misura della presenza di persone affette dalla malattia, dovrebbe fornire indicazione di impegno per i servizi sanitari. Poiché l’impegno sanitario legato alla patologia oncologica non si esplica in modo omogeneo ma si concentra tipicamente nel periodo successivo alla diagnosi, ha possibili picchi di intensità irregolari, legati alla ripresa di malattia e ha un picco di impegno sanitario al termine della vita per i casi progressivi, cioè non guariti grazie ai trattamenti somministrati, la prevalenza di persone viventi che hanno ricevuto la diagnosi di un certo tumore maligno può non coincidere con la stima delle persone affette dalla malattia, che realmente impegnano il servizio sanitario. Dimensione dei problemi e loro evoluzione (trend temporali) La forza di incidenza esprime la velocità di comparsa della malattia nella popolazione. Le variazioni di incidenza riflettono due fenomeni. i. l’esposizione a fattori di rischio e a fattori protettivi; ii. l’intensità delle attività diagnostiche. L’influenza delle attività diagnostiche dipende dalla prevalenza di lesioni non diagnosticate, asintomatiche nella popolazione e può tradursi in un aumento transitorio o permanente dell’incidenza o al contrario in una riduzione dell’incidenza quando vengono identificate e rimosse lesioni pre-maligne prevenendone la trasformazione come nel caso della cervice uterina. Le variazioni di incidenza associate ad attività diagnostica sono spesso più rapide di quelle derivanti da variazioni dell’esposizione. Distribuzione dei tumori (analisi geografica) L’analisi geografica consente di evidenziare disomogeneità nella distribuzione dei casi. Il confronto tra aree geografiche si è dimostrato tradizionalmente in grado di evidenziare differenti livelli di incidenza per aree di dimensioni regionali e nazionali. Tali differenze possono essere ricondotte, in ipotesi o per confronto con indagini specifiche, a differenti livelli di esposizione o a differenti livelli di intensità diagnostica. Con la ulteriore riduzione dell’unità di analisi territoriale a livello municipale o ancor più dettagliato, la variabilità casuale diviene troppo elevata e i tassi risultano instabili. Le recenti tecniche di analisi geografica basate sullo “smoothing”, sulla assegnazione dei livelli di incidenza in base ai valori delle unità geografiche circostanti, ha consentito di identificare aree di rischio sub regionali e di caratterizzarne la gradualità (ad esempio si consideri la relazione tra aree collinari e montane e l’incidenza dei tumori maligni delle alte vie aero-digestive). L’ulteriore aumento della capacità di 3 risoluzione richiede la geo-localizzazione dei casi in base alle coordinate geografiche e la corrispondente dettagliata distribuzione della densità di popolazione per investigare la presenza di eventuali cluster, aggregati insoliti di casi di cancro, che possano far sospettare la presenza di fonti di esposizione ad impatto locale (emissioni industriali, inquinanti ambientali). Data la genesi spesso multifattoriale dei tumori e il lungo periodo di latenza rispetto all’esposizione l’analisi di sospetti cluster è un compito difficoltoso e spesso frustrante, ma sicuramente tra i più richiesti. Relazione con determinanti di salute L’incidenza di una malattia richiama l’attenzione sulla genesi e dunque sulle esposizioni che l’hanno determinata. I principali determinanti sono, per alcuni tumori, noti; ad esempio attribuiamo con buon sicurezza l’andamento divergente del cancro polmonare nei due sessi a variazioni nell’esposizione al fumo di sigarette. Per alcuni tumori, come il cancro della cervice uterina o il mesotelioma la relazione tra patologia ed agenti eziologici è assai stretta. - Il registro di mortalità Il registro di mortalità è una struttura indipendente dal registro tumori ma che, ove presente, accresce notevolmente le potenzialità del registro. I tassi di mortalità possono fornire informazioni in parte sovrapponibili rispetto ai dati di incidenza per tumori ad elevata letalità come il cancro del polmone, ma hanno funzione supplementare nella determinazione dell’esito di interventi come gli screening oncologici o per il calcolo di indicatori quali la sopravvivenza relativa. Non essendo limitati ai tumori maligni, i dati di mortalità ampliano il campo della sorveglianza epidemiologica continua alle altre cause di morte. I dati di mortalità come i dati di incidenza possono utilmente essere analizzati in termini di andamento temporale e distribuzione geografica. ii. Epidemiologia clinica e valutazione degli interventi Sopravvivenza relativa La sopravvivenza relativa è l’indicatore ordinariamente calcolato dai registri più recente. La sopravvivenza è un indicatore di popolazione, calcolato per tutti i casi diagnosticati nella popolazione coperta, e pertanto non presenta problemi di selezione propri delle casistiche cliniche. La sopravvivenza relativa (in rapporto ad una popolazione simile per età ai casi di tumore ma non affetta dalla malattia) ha interpretazione simile alla sopravvivenza causa-specifica, misura cioè la probabilità di sopravvivenza ad un certo tempo dalla diagnosi (spesso 5 anni) che osserveremmo se l’unica causa di morte fosse il tumore maligno in studio. La sopravvivenza relativa esplora, quindi, il grado di successo dell’attività diagnostico terapeutica; essa è influenzata dall’accesso alla diagnosi (tanto più è tardiva la diagnosi tanto minore è la sopravvivenza), e dalla qualità delle cure prestate. Similmente se una parte della popolazione ha un ridotto accesso al servizio sanitario o riceve cure sub-ottimali, la sopravvivenza relativa risulta ridotta. In presenza di attività non coordinate (ad esempio impiego del PSA per la diagnosi del cancro della prostata in individui asintomatici) o programmate (screening mammografico per la diagnosi del cancro della mammella) di diagnosi precoce, la sopravvivenza relativa non può essere interpretata semplicemente e direttamente in termini di efficacia del servizio sanitario per i noti effetti di anticipazione diagnostica e diagnosi preferenziale di tumori a lenta crescita. Mortalità incidenza e sopravvivenza L’osservazione congiunta dei dati mortalità incidenza sopravvivenza, consente di interpretare le variazioni degli indicatori in termini di probabile azione di fattori di rischio, diagnosi precoce, miglioramento dei trattamenti. Studi ad elevata risoluzione 4 La sopravvivenza per fattori prognostici costituisce un ulteriore espansione del carico informativo e degli obiettivi dei registri. Tra i fattori prognostici, uno dei principali è lo stadio o una qualche classificazione dell’estensione della malattia alla diagnosi (in genere sistema TNM). Lo stadio non solo è fondamentale come fattore di aggiustamento, per rendere confrontabili sopravvivenze calcolate per servizi sanitari diversi, ma di per sé è elemento di notevole interesse in quanto consente il raffronto della precocità o ritardo diagnostico per aree, per gruppi di popolazione, nel tempo o per altri fattori. Lo stadio fornisce elementi di valutazione precoce e indiretta delle attività di diagnosi precoce (ci si attende una migrazione della malattia in stadi più precoci). La sopravvivenza stadio specifica di popolazione consentirà di effettuare valutazioni dell’attività di cura dei diversi servizi sanitari. Oltre allo stadio, numerose altre variabili con valore prognostico accertato o sospetto vengono registrate per costruire interessanti modelli prognostici di popolazione. Il calcolo di indicatori di processo La completezza dell’accertamento prognostico e la sua tempestività costituiscono la base per il calcolo di indicatori di qualità legati al processo di diagnosi e cura. Similmente la appropriatezza del processo diagnostico fornisce la base per il calcolo di indicatori di qualità. Si pensi al numero di linfonodi asportato in caso di dissezione ascellare per cancro della mammella o alla disponibilità di informazioni citologiche o bioptiche precedenti l’intervento chirurgico per alcuni tumori maligni. La registrazione ad un livello crescente di dettaglio dei trattamenti consente di effettuare valutazioni di qualità utilizzando indicatori proposti e accettati in ambito clinico. Contributo dei registri alla valutazione degli screening oncologici Il registro tumori consente ai servizi di screening il calcolo di alcuni indicatori precoci e surrogati di efficacia. In particolare il tasso di incidenza di cancri intervallo (tumori maligni sfuggiti al test di screening che vengono diagnosticati prima dell’esecuzione dell’esame successivo) può essere calcolato incrociando i dati del registro con i dati di screening. La variazione dello stadio rispetto al periodo precedente lo screening e l’aumento della sopravvivenza relativa forniscono indicazioni sull’attività dello screening. La mortalità nella popolazione e la mortalità nella coorte screening forniscono le migliori evidenze di efficacia dello screening. Screening come quello del grosso intestino e della cervice uterina possono essere utilmente valutati in termini di riduzione dell’incidenza. I dati dei registri hanno consentito di identificare e quantificare il fenomeno della sovra diagnosi, cioè della diagnosi di tumori maligni che non sarebbero mai divenuti sintomatici, clinicamente rilevanti. La sovra diagnosi è il principale problema dello screening opportunistico mediante determinazione dei livelli di PSA per il cancro della prostata. Inoltre il registro è in grado di evidenziare effetti indiretti dell’introduzione di programmi di screening in quanto sono registrate informazioni anche per i casi non originati dallo screening. Registro tumori e ricerca La dizione “Registro” sembra confinare i registri tumori ad una funzione di burocratica archiviazione e testimonianza statistica. Al contrario fin dalla creazione dei primi registri si è osservata una forte vocazione alla ricerca, dapprima eziologica e recentemente valutativa. Il limite attuale delle strutture è rappresentato dalla natura intrinsecamente retrospettiva della registrazione che condiziona l’acquisizione di informazioni alle sole variabili determinate ed archiviate nel corso dei processi di diagnosi e trattamento, quindi alle variabili ordinariamente misurate per la maggioranza dei casi. La rilevanza dei risultati prodotti da studi basati sulla sopravvivenza relativa (EUROCARE, CONCORD) dei registri e l’espansione delle funzioni e delle informazioni cliniche rilevate da parte dei registri ha condotto ad un crescente livello di integrazione dei registri tumori nel sistema oncologico clinico. Sono state prodotte interessanti ricerche per la validazione di fattori prognostici (gli studi dei 5 registri non soffrono di bias di selezione dei casi e sono pertanto di grande valore rispetto alle casistiche) e la valutazione di interventi sanitari. In questo quadro, la tempestività della produzione delle informazioni ha assunto una rilevanza nuova rispetto alle necessità associate alla sorveglianza epidemiologica. La rapidità di evoluzione dei processi diagnostici e terapeutici richiede tempi di analisi ristretti se non si vuole proporre in molti casi risultati valutativi di mero interesse storico. Ad esempio milioni di casi sono stati raccolti per uno studio sulle conseguenze dell’irradiazione del seno, ma si sono rivelati dati di interesse storico alla luce delle mutate tecniche di irradiazione introdotte. Nelle analisi di sopravvivenza ovviamente il tempo di osservazione dopo il trattamento rappresenta un elemento costitutivo dello studio. L’ultima evoluzione dei registri, resa possibile dall’integrazione nei dipartimenti oncologici, consiste nell’individuazione di variabili di interesse per rispondere a quesiti aperti di ricerca in accordo con le professionalità oncologiche che si occupano della cura. Il registro in questo quadro offre una struttura in grado di acquisire informazioni standard su base di popolazione mentre la componente clinica contribuisce con la determinazione e archiviazione delle informazioni rilevanti. Entrambe le componenti contribuiscono all’individuazione dei problemi su cui indagare. In tal modo, si adotta un disegno di coorte prospettica e non più di coorte storica. Con la creazione di registri caratterizzati da una geometria variabile delle informazioni raccolte si crea un interessante strumento di ricerca valutativa ma anche prognostica e molecolare. Ad esempio di recente i registri US raccolti nel progetto SEER hanno annunciato la creazione di una banca dati biologica che consentirà di realizzare studi molecolari su base di popolazione. Registri tumori specialistici I registri tumori si distinguono in generalisti e specialistici (solo alcune sedi sono oggetto di registrazione che per lo più prevede un elevato livello di dettaglio clinico delle informazioni). Esistono registri specialistici dedicati al cancro del colon-retto e al cancro della mammella femminile. La più comune formulazione specialistica è rappresentata dai registri dei mesoteliomi e dai registri tumori pediatrici. Di solito in presenza di un registro generalista le funzioni specialistiche, se presenti, sono considerate espansioni ad elevata risoluzione del registro generale e non entità specialistiche autonome. -Il registro dei mesoteliomi Il registro mesoteliomi sotto la denominazione di COR regionale è istituito per legge in Italia. Le funzioni di questa struttura consistono nell’identificazione delle diverse esposizioni ad amianto, professionali ed extra-professionali, nell’eventuale bonifica di esposizioni in atto e nella segnalazione a fini assicurativi delle esposizioni professionali. -Il registro dei tumori infantili Il registro tumori infantili assume con una certa frequenza una connotazione autonoma. Speciale attenzione viene rivolta alla completezza mediante ricerca dei dati presso centri i nazionali dedicati e preso la rete degli Oncologi Pediatrici (AIOP) e alla classificazione (si utilizza una classificazione internazionale dedicata, la ICCC). L’analisi dell’evoluzione temporale di queste neoplasie presenta particolari difficoltà per la rarità dei tumori infantile e richiede pertanto particolare cura in termini di qualità dei dati e di metodi di analisi. 6 Le fonti dei dati Per la determinazione degli indicatori ordinari i registri tumori acquisiscono una rilevante mole di informazioni. Per l’identificazione della popolazione di riferimento (residenti al momento della diagnosi) i registri si avvalgono di i. Anagrafi sanitarie (Assistibili del Servizio Sanitario); ii. Anagrafi Municipali Per conseguire l’identificazione dei casi di tumore maligno diagnosticati nella popolazione (completezza) le informazioni derivano da: i. gli Archivi di Anatomia Patologica [i1. Archivi similari relativi a neoplasie maligne ematologiche, archivi di pertinenza dermatologica per i tumori maligni della cute, altri; ii2. Servizi di citologia], ii. le Schede di Dimissione Ospedaliera [ii1. I rimborsi per trattamenti effettuati fuori regione; ii2. I dati di istituti di ricovero a carattere nazionale, in particolare per i tumori pediatrici o per tumori rari]; iii. le certificazioni di causa di morte. Per assicurare la validità delle informazioni vengono consultate diverse fonti ulteriori: i. le cartelle cliniche relative a ricoveri oncologici; ii. i medici di famiglia nei casi con informazioni incomplete Per l’accertamento dello stato in vita sono consultati: i. Certificazioni di morte ii. Anagrafi Municipali regionali ed extraregionali Per gli studi ad elevata risoluzione sono ricercate informazioni presso fonti aggiuntive: i. archivio delle prescrizioni farmaceutiche e archivio delle prescrizioni mediche specialistiche ii. archivi dei reparti di oncologia e radioterapia iii. registri di sala operatoria iv. Archivi personali di professionisti coinvolti nell’assistenza oncologica v. archivi dei servizi di farmacia ospedaliera Per il controllo screening i dati del registro vengono incrociati con quelli dei servizi di screening per ricostruire la storia individuale di screening. L’accessibilità, la tempestiva disponibilità, la qualità del contenuto e l’informatizzazione delle diverse fonti condizionano pesantemente il funzionamento dei registri tumori. La crescente informatizzazione di alcune fonti di dati sanitari costituisce un elemento permissivo dell’espansione delle funzioni dei registri e della loro integrazione nella rete oncologica. Le attività e i progetti in corso del registro tumori dell’Umbria La nuova struttura del registro tumori Le funzionalità richieste ad un Registro Tumori integrato nel Dipartimento Oncologico richiedono un ripensamento della struttura. Il registro tumori regionale ha adottato nel corso dell’anno un disegno in rete con elevata adattabilità per soddisfare le accresciute esigenze informative. L’architettura informatica in rete consente: i. la tradizionale immissione manuale dei dati estratti da archivi cartacei; ii l’acquisizione semi-automatica di fonti informatizzate quali le schede di dimissione ospedaliera o i vecchi archivi delle anatomie patologiche. iii. l’immissione diretta di dati da parte di utenti in modalità remota. Un crescente livello di automazione è previsto per formati standard quali le Schede di Dimissione Ospedaliera, tuttavia la trattazione di questi dati non è immediata per problemi di disomogeneità della qualità soprattutto di alcune variabili del tracciato. Per questo motivo i ricoveri sono attualmente agganciati elettronicamente al caso ma non direttamente importati. L’integrazione automatica con archivi sanitari che adottano formati standard (HL7) è già prevista e sarà implementata quando le fonti saranno disponibili. L’integrazione con gli archivi di anatomia patologica e con gli archivi dei programmi di screening è in corso di realizzazione. Notevole lo sforzo regionale di 7 adottare un programma unico con architettura in rete per i servizi di screening (implementato per gli screening del colon retto e della cervice uterina) e per i servizi di anatomia patologica regionali. In prospettiva si prevede il collegamento con la cartella clinica oncologica in fase di sperimentazione presso i reparti di oncologi dei Poli di Perugia e Terni e la trasmissione degli archivi informatizzati dei servizi di radioterapia regionali. L’accesso ai dati è controllato e storicizzato. Nello sviluppo dell’applicativo si è fatto riferimento per l’aspetto gestione della sicurezza alla normativa ISO 27001. Lo Standard ISO 27001: 2005 è una norma internazionale che fornisce i requisiti di un Sistema di Gestione della Sicurezza nelle tecnologie dell'informazione (Information Security Management System – ISMS). Il programma del registro prevede inoltre l’organizzazione gerarchica degli utenti. In tal modo è stato possibile prevedere e realizzare il trasferimento diretto dei dati da parte di professionisti nel quadro di ricerche collaborative vuoi con finalità di valutazione vuoi con finalità di ricerca prognostica. La struttura del registro tumori regionale è stata oggetto di presentazione a convegni nazionali ed internazionali ed è in corso di pubblicazione un articolo dedicato dove sarà possibile trovare maggiori dettagli sull’argomento 6-7. In sintesi il registro tumori si è dotato di uno strumento informatico moderno e flessibile per ridurre i tempi di produzione dei dati, garantire la qualità dei dati e rendere possibili innovative ricerche collaborative e, dunque, una efficace integrazione nelle attività del Dipartimento Oncologico. Tempestività del registro tumori Nel corso del 2009 sono stati pubblicati i dati di incidenza relativi al triennio 2004-2006 8, i dati di incidenza 2007 (online) e i dati di mortalità 2008 (online) La tempestività di produzione dei dati dei registri costituisce un fattore rilevante per i possibili utilizzi. In realtà per l’osservazione dell’incidenza e della mortalità così come per l’analisi geografica in relazione ai fattori di rischio non vi sono esigenze stringenti e dati prodotti entro un triennio, per porre un limite arbitrario e solo indicativo, sarebbero congrui. Per le esigenze di programmazione, qualora la programmazione si avvalesse realmente dei dati di incidenza e prevalenza per le proprie finalità, sono disponibili strumenti di proiezione anche sofisticati, cioè metodi statistici per stimare i casi che saranno diagnosticati a partire dai casi presenti; è evidente che tanto più la proiezione si avventura nel futuro e tanto più perde di attendibilità. La tempestività rappresenta peraltro un elemento critico quando si vogliano utilizzare i dati per finalità di epidemiologia clinica e in particolare per la valutazione di interventi sanitari. In tali circostanze la disponibilità del dato risulta necessaria per influenzare le scelte. Il ritardo di produzione dei dati dei registri difficilmente può essere ridotto al di sotto dell’anno nelle migliori condizioni e può essere considerato buono se contenuto in 2 anni. Il registro tumori umbro può essere annoverato tra i registri italiani maggiormente tempestivi con un ritardo di poco superiore all’anno. Ad oggi sono stati pubblicati i dati di incidenza 2007 (https: //www.rtup.unipg.it/SGrtup/rtup/statistiche.php) e saranno a breve disponibili i dati del 2008. Questo dato appare ancor più notevole se si considera che il ritardo appare in riduzione e che tale andamento si registra in una fase di passaggio dalla vecchia alla nuova struttura informatica. Se si osservano i tempi di produzione per tipo di dato, è facile notare come la mortalità (attualmente al 2008) sia più tempestiva del dato di incidenza che a sua volta può essere fornito più rapidamente del dato ad elevata risoluzione (con stadio e altre informazioni; 2006 completo per la mammella e per il 8 colon retto). La produzione dei dati è attualmente limitata dal carico informativo (mortalità<incidenza<<elevata risoluzione). Quindi è l’accesso alle fonti il fattore limitante attuale rispetto alle fasi di immissione, controllo di qualità e analisi. In effetti alcuni rallentamenti in tempi recenti sono stati causati dalla difficoltà di accesso ad archivi ospedalieri e ad alcune anatomie patologiche con problemi di accesso ai propri stessi dati. In futuro si dovrebbero verificare condizioni permissive per la produzione di dati con tempestività ancora maggiore grazie all’acquisizione di un programma unico codificato e connesso in tempo reale da parte di tutti gli archivi di anatomia patologica regionali. Ulteriori progressi saranno possibili in caso di accesso alle cartelle oncologiche informatizzate in corso di sperimentazione nei Poli oncologici regionali. Questi progressi dovrebbero influire sensibilmente anche sulle indagini ad elevata risoluzione. Una innovazione resa possibile dalla innovativa struttura informatica del registro consente a professionisti clinici con accesso controllato di inserire i propri dati in tempo reale. Questa possibilità potenzialmente in grado di fornire dati quasi in tempo reale viene attualmente sperimentata per i tumori maligni della tiroide e per il melanoma della cute sulla base di protocolli condivisi di ricerca. Analisi dei trend temporali L’analisi delle variazioni dei tassi nel tempo può essere condotta mediante strumenti statistici più o meno sofisticati. L’esame dei tassi di popolazione viene presentata talvolta in termini di semplice figura su cui sono rappresentati i tassi negli anni di osservazione. Ad un livello crescente di complessità abbiamo il confronto dei tassi triennali o l’analisi per medie mobili che tendono a stabilizzare il valore. La regressione di Poisson o la binomiale negativa sono ulteriori strumenti comunemente utilizzati per l’analisi dei trend temporali. Recentemente la regressione joinpoint si è affermata come tecnica di adozione nell’analisi dei trend per la semplicità di applicazione a fronte di un’elevata sofisticazione tecnica (il metodo individua la combinazione di segmenti lineari che meglio descrivono i dati osservati). Il registro tumori vanta un’ampia esperienza in materia di trend che si è tradotta in numerose pubblicazioni. Il registro ha collaborato attivamente all’analisi delle variazioni temporali di incidenza e di mortalità in Italia con i ricercatori dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori 9-12. L’analisi dei trend regionali è stata oggetto di numerose pubblicazioni sia di rilevanza regionale che internazionale 13-16. Di recente sono stati pubblicati due rapporti regionali dedicati ai trend di mortalità per tutte le cause e di mortalità e incidenza per tumori maligni 17-18 Le analisi dei trend hanno evidenziato, in buon accordo con i dati nazionali, ma con maggiore tempestività, numerosi trend favorevoli come quello dello stomaco in entrambi i sessi e del polmone nei maschi legati alla esposizione a fattori di rischio, o quello della mammella femminile, legato al trattamento e, in minor misura, allo screening di popolazione, o quello del cancro della prostata, per ragioni simile alla mammella. Un altro elemento notevole appare l’influenza delle pratiche legate alla diagnosi precoce che interessano un numero crescente di sedi tumorali sui dati d’incidenza (tiroide, melanoma, prostata, mammella, colon-retto, cervice uterina). Sebbene la mortalità appaia in riduzione e ciò derivi da una migliorata capacità di controllo della patologia oncologica, i tumori maligni sono risultati finora in aumento in termini di tassi grezzi per effetto dell’invecchiamento della popolazione. Progetti in corso. Attualmente sono in fase iniziale di analisi i trend temporali di incidenza stadio specifici per i tumori della mammella, del grosso intestino e per il melanoma della cute. 9 L’analisi geografica Precedenti storici L’esplorazione geografica della patologia oncologica ha una lunga tradizione in Umbria. Con la pubblicazione dell’Atlante regionale relativo al periodo 1978-1982, già articolato ad un livello corrispondente ad un’articolazione del servizio sanitario regionale (12 Unità Sanitarie Locali), si ponevano le basi per la creazione del registro tumori e si forniva una base largamente confrontabile per la metodologia impiegata alle successive indagini basate sul registro tumori. Due report di mortalità e incidenza per area comunale basati su modelli statistici bayesiani sono stati pubblicati al termine del 2007 19-20. Successivamente è stato un contributo originale proposto in termini di analisi multivariata dell’incidenza per evidenziare quali sedi tendano ad avere simili distribuzioni o, viceversa, quali aree siano caratterizzate da simili distribuzione per sedi di tumori maligni 21. Le analisi geografiche hanno confermato l’esistenza di distribuzioni caratteristiche in aree sub regionali nonostante la ridotta estensione e la relativa omogeneità dell’Umbria. In particolare sussiste un’area di elevata incidenza del cancro gastrico nella zona Nord della regione e in minor misura nell’area della Valnerina. Di nuovo nell’area Nord si evidenzia una zona a rischio elevato per i tumori delle alte vie aerodigestive, patologie che possono essere ricondotte all’effetto sinergico di assunzione di bevande alcooliche e fumo di sigaretta. Progetti in corso. Attualmente è in fase avanzata di realizzazione la georeferenziazione (l’attribuzione su una mappa digitale delle coordinate di longitudine e latitudine) degli indirizzi di residenza delle persone decedute o affette da neoplasia maligna. La georeferenziazione consentirà l’esplorazione in maggior dettaglio delle aree di rischio e l’individuazione di aggregati di casi a livello sub-comunale, costituendo la base per l’individuazione di cluster di incidenza/mortalità potenzialmente associabili a fonti di esposizione locali. Tale attività fornirà indicazione per successive indagini di approfondimento laddove cluster vengano individuati o, viceversa, elementi di relativa tranquillità ove cluster non fossero presenti. In entrambi i casi l’esplorazione non esaurisce le possibilità di investigazione, in quanto lo studio più sensibile e dettagliato prevede la ricostruzione individuale della storia di esposizione. Si tratta, quindi, di uno strumento esplorativo seppure assai sofisticato. Con uno strumento di ricerca attiva dei cluster oncologici in funzione, sarà possibile fornire una risposta tempestiva e robusta ai numerosi comuni che si trovano a dover fronteggiare l’evenienza di sospetti cluster di tumori maligni. Progetti basati sull’incrocio dei registri con altre basi dati di interesse sanitario Progetto multicentrico di esplorazione geografica delle disequità (GEOCODECI Geographical Correlation of Deprivation and Cancer Incidence). Il progetto di indagine della relazione tra indici di deprivazione e indicatori sanitari (dati di incidenza, sopravvivenza e mortalità) si basa sull’attribuzione ai casi dei dati desunti dalle unità di censimento (media). In tal modo è possibile esplorare la relazione tra indici di deprivazione e rischi di tumore (fattori di rischio), accesso ai servizi sanitari (screening), qualità dei trattamenti (sopravvivenza e mortalità). Il progetto condotto in collaborazione con i colleghi del Registro Tumori della Liguria e con 10 altri centri è in pieno sviluppo. Nonostante le difficoltà, le fasi di ricostruzione dell’indirizzo di residenza e di attribuzione dell’unità di censimento sono avanzate. Progetto OCCAM (Occupational Cancer Monitoring) Il progetto OCCAM, mediante l’incrocio di basi dati sanitarie con l’archivio INPS, mira a fornire stime di rischi sanitari professionali sia oncologici che di altre patologie utilizzando un disegno caso-controllo di popolazione. Tale progetto è descritto in Crosignani P. et al. (2005)22 e Crosignani P. et al. (2006)23 ha visto, sin dalle fasi iniziali, la partecipazione del Registro Tumori Umbro. Una nuova e ampliata versione del progetto OCCAM che vede anche la diretta partecipazione del Servizio di Prevenzione della Direzione regionale Sanità è in corso di realizzazione. Progetto CARL (Cancer and Aids Registries Linkage study) Lo studio CARL, Cancer and AIDS Registry Linkage Study, è basato sull’incrocio tra dati dei diversi registri e ha consentito importanti caratterizzazioni del rischio oncologico in persone affette da HIV. Lo studio, in parte finanziato dal Ministero della Sanità – Istituto Superiore di Sanità, è in corso e ha già condotto alla produzione di importanti risultati pubblicati su riviste scientifiche internazionali 24-26. Studi ad elevata risoluzione Gli studi ad elevata risoluzione costituiscono il maggiore impegno da parte del registro tumori. Il numero di variabili rilevato supera spesso le centinaia e la difficoltà di reperimento delle informazioni risulta notevole. Gli studi ad elevata risoluzione rappresentano, tuttavia, la naturale espansione dei registri verso l’epidemiologia clinica e valutativa dopo l’introduzione della sopravvivenza relativa. I dati registrati consentono di determinare numerosi indicatori di qualità descritti in letteratura e di inserirli in un contesto epidemiologico più ampio e descrittivo, assai importante per evitare numerosi errori strategici che possono derivare dall’eccessiva attenzione a sistemi di indicatori. Quindi il registro, vuoi per la capacità sperimentata di raccogliere dati di popolazione, vuoi per le professionalità epidemiologiche, rappresenta un punto nodale per la realizzazione di un sistema reale ed efficace di governo clinico. Di grande importanza appare l'attività dei registri nella sorveglianza e valutazione delle attività di diagnosi precoce. Queste attività includono gli screening di popolazione o programmati (cervice uterina, mammella e grosso intestino), gli screening opportunistici o selvaggi (melanoma e prostata), e in qualche modo gli screening incidentali come quello in atto per il cancro della tiroide 27. I registri tumori sono stati in grado di documentare i notevoli cambiamenti di incidenza, sopravvivenza e mortalità associati agli interventi di screening di diverso tipo, di scoprire il fenomeno della sovradiagnosi (diagnosi di casi che non sarebbero divenuti clinicamente manifesti in assenza dell'intervento di screening). I registri consentono il calcolo di importanti indicatori come il tasso di incidenza di cancri intervallo o di studiare effetti indiretti degli screening sul funzionamento del servizio oncologico. Nella situazione locale, il registro regionale ha intrapreso studi ad elevata risoluzione per diverse sedi tumorali con finalità sperimentali e per produrre una dimostrazione delle potenzialità dello strumento. In realtà le condizioni di contesto, sia per il livello di sviluppo della rete oncologica, sia, soprattutto, per l’accessibilità e la strutturazione informatica delle fonti necessarie, non erano permissive, rendendo eccessivamente onerosa tale modalità di studio. L’introduzione del nuovo sistema informatico se non ha sostanzialmente influito sulle altre attività del registro, ha finito con il rallentare gli studi ad elevata risoluzione per le difficoltà di importazione e controllo della mole di informazione da file esterni e per 11 la necessità di creare strumenti ad hoc di selezione, filtro ed esportazione per gli studi ad elevata risoluzione. Tali problemi sono attualmente in larga misura superati. Gli studi sede specifici o ad elevata risoluzione possono essere classificati in due tipologie principali: i. studi a conduzione autonoma e ii. studi collaborativi integrati. La differenza tra le due modalità è costituita dalla selezione condivisa delle variabili da studiare e nell’immissione attiva di informazioni relative ai propri pazienti da parte dei professionisti che si verifica nella modalità di studio integrata. Modelli sperimentali a conduzione autonoma Per due tumori maligni, il cancro della mammella femminile e il cancro del grosso intestino, è stata intrapresa una rilevazione estesa da parte del registro. I tumori sono stati selezionati in base alla rilevanza, alla potenzialità di controllo da parte del servizio sanitario e all’esistenza di linee guida e protocolli definiti di diagnosi e trattamento. Entrambi i tumori sono oggetto di interventi di screening programmato. Il controllo della malattia avviene grazie allo screening e al trattamento, anche se non mancano prospettive di prevenzione primaria. Il tumore della mammella Il tumore della mammella rappresenta il primo tumore cui è stato dedicato un sistema di rilevazione ad elevata risoluzione. La rapida evoluzione del trattamento e il crescente impegno del registro hanno condotto ad un progressivo ampliamento del carico informativo. Lo studio è stato intrapreso per fornire una dimostrazione delle potenzialità di un registro ad elevata risoluzione nonostante la situazione delle fonti informative non fosse adeguata ad una rilevazione dettagliata per l'eterogeneità, il numero e l'accessibilità delle fonti necessarie, e viene proseguito nonostante le condizioni di difficoltà permangano (informatizzazione delle anatomie patologiche, scambio dati con i servizi di screening, accesso a cartelle oncologiche e radioterapiche informatizzate). Le analisi condotte sui dati 1994-2001 sono state oggetto di presentazione in convegni internazionali e di pubblicazione 28-29. Il sistema di sorveglianza ha evidenziato: i. un miglioramento del controllo misurato mediante la riduzione progressiva della mortalità ii.un probabile ruolo preminente del progresso terapeutico rispetto alla prevenzione secondaria; iii. un'incidenza in aumento vuoi per l'introduzione dello screening vuoi per azione dei fattori di rischio; iv. crescente aggressività di trattamento e riduzione della mortalità anche nelle anziane 70-79 anni; v. situazione stazionaria nelle più anziane caratterizzata da elevata mortalità specifica, presentazione sfavorevole e scarso impegno terapeutico; vi. una differenza di esito (sopravvivenza) e di qualità di trattamento per alcuni aspetti legata al volume dei centri di trattamento (numero di casi trattati per anno) da approfondire ed eventualmente correggere; vii. un insufficiente accesso ai servizi di radioterapia (dipendenza dal centro e dalla distanza per l'irradiazione dopo chirurgia conservativa); per citare solo alcuni dei principali risultati dello studio. Dunque notevoli potenzialità e risultati di interesse, il cui limite principale era ed è rappresentato dalla lunga latenza nei tempi di produzione dei dati che possono limitarne l'impiego. In ogni caso l'utilizzo dei risultati da parte delle componenti cliniche e decisionali del servizio sanitario è stato sinora indubbiamente scarso e deludente, elemento su cui riflettere nel tentativo di ottenere una maggiore incisività. La disponibilità di dati clinici dettagliati ha permesso la partecipazione dell'Umbria ad importanti studi nazionali e internazionali. La collaborazione con il servizio di screening della ASL 2 ha consentito la ricostruzione della storia di screening per tutti i casi di cancro della mammella diagnosticati nella popolazione residente. Grazie all'incrocio dei dati e alla disponibilità di dati per stadio e trattamento antecedenti all’introduzione dello 12 screening, l'Umbria ha contribuito allo studio multicentrico nazionale IMPATTO, per la valutazione dell'impatto dello screening mammografico sulla salute delle donne. Lo studio ha fornito importanti evidenze sull’efficacia dello screening, sul trattamento dei casi screening e non screening, sull'entità della cosiddetta sovradiagnosi, sulla natura dei cancri intervallo. Tali evidenze sono state prodotte su riviste scientifiche internazionali 30-34. L'Umbria, grazie ai propri dati, è stata inclusa nel nucleo di pochissimi registri in grado di produrre dati cosiddetti ad elevatissima risoluzione e che faranno parte dell'omonimo progetto internazionale EUROCARE dedicato all’analisi di sopravvivenza per fattori prognostici. Il passaggio da un archivio dedicato al programma generale del registro ha presentato qualche difficoltà e determinato un ritardo di qualche mese nella disponibilità di dati per le nuove analisi relative ai casi 1994-2006 con sopravvivenza aggiornata al 2008. tali analisi sono previste per i primi mesi del 2010. Il cancro del grosso intestino Il cancro del grosso intestino rappresenta dal punto di vista numerico il maggiore impegno per il registro. Sperimentalmente inoltre sono stati registrati i polipi intestinali per il solo ano 2005. In genere la registrazione dei casi trattati in regime ambulatoriale mediante tecniche endoscopiche interventistiche presentano le maggiori difficoltà di registrazione, non diversamente dai melanomi che possono essere trattati ambulatorialmente. Come descritto in seguito per i melanomi, sarà importante assicurare la disponibilità di dati da tutte le fonti per assicurare completezza e validità dei dati registrati. I primi dati sulla distribuzione per stadio della malattia sono stati recentemente presentati nel corso di un convegno regionale e ulteriori analisi sono in corso di realizzazione per gli anni 2001-2005(2006). Di grande rilevanza è il confronto tra il periodo precedente l'introduzione dello screening nel tardo 2005 e il successivo periodo di screening. Per raffinare ulteriormente il confronto si è realizzato un accordo con il servizio di screening della ASL2 e si sta procedendo alla ricostruzione del percorso individuale di screening per i casi diagnosticati in modo non dissimile da quanto realizzato nell'ambito del progetto IMPATTO. Simili accordi di collaborazione sono in via di definizione per la ASL4. Modelli sperimentali integrati Il cancro della tiroide e il melanoma della cute Per mettere a punto una modalità collaborativa che viene sperimentata per la prima volta sono stati scelti tumori maligni caratterizzati da una frequenza non elevata così da ridurre il numero di professionisti coinvolti nell’immissione dei dati. Entrambi i tumori maligni individuati presentano caratteristiche di interesse sia pure lievemente differenti. Il cancro della tiroide è una malattia con trattamento decisamente sofisticato e complesso che consente, tuttavia, nella gran parte dei casi di controllare la malattia condizionandone la guarigione o in pochi casi una lenta evoluzione nel corso di anni. In anni recenti la frequenza della malattia è aumentata rapidamente e il principale determinante di questo trend è stato individuato nell’evoluzione degli strumenti diagnostici. Per questa malattia, come per il cancro della prostata, è di grande importanza l’individuazione di marcatori di aggressività in grado di definire i tumori evolutivi per i quali è appropriato il trattamento medico; finché tali marcatori molecolari non saranno individuati molte persone riceveranno diagnosi di cancro e trattamento senza necessità né beneficio in ragione della elevata prevalenza di cancri tiroidei latenti nella popolazione generale. La collaborazione con il Gruppo di Lavoro per il cancro della tiroide si è già tradotta nella partecipazione attiva alla stesura delle linee guida per il trattamento dei tumori tiroidei e nello studio integrato finalizzato alla valutazione dell'applicazione di dette linee guida 35. 13 Lo studio prevede la determinazione di marker molecolari di sospetta valenza prognostica. Lo studio approvato dal comitato etico regionale è attualmente in corso. Per quanto riguarda il melanoma della cute, l'interesse, più che dalla complessità dei trattamenti, è dettato dall'incertezza relativa all’efficacia della prevenzione secondaria, dall'andamento di alcuni indicatori epidemiologici regionali, e dall’opportunità per i registri di avvalersi di fonti supplementari per la registrazione di questa patologia in considerazione dei rischi di ritardata registrazione e sottoregistrazione dovuti al trattamento ambulatoriale (fonte non sempre disponibile alla consultazione per i registri tumori). Il rischio di sovradiagnosi legato all'incertezza dei criteri diagnostici patologici sussiste anche per il melanoma, ma, per la localizzazione della malattia, è associato a modesti effetti collaterali probabilmente accettabili. Dati ad elevata risoluzione grazie all'apporto degli archivi patologici delle dermatologie regionali sono raccolti dal 1997. Attualmente è in corso, similmente a quanto avviene per la tiroide, un progetto collaborativo ad elevata risoluzione con accesso ed immissione dati via web da parte dei professionisti. Anche il progetto dedicato al melanoma della cute è stato concordato nell'ambito delle attività della rete oncologica regionale e, in particolare, con il gruppo multidisciplinare dedicato. Altre attività specialistiche Il registro dei mesoteliomi – COR Umbria Il Centro Operativo Regionale dell’Umbria dispone dei dati relativi ai casi di mesotelioma aggiornati fino al 2007 derivanti dal Registro Tumori Umbro di Popolazione. Nel periodo 2005-2007 sono stati diagnosticati 33 nuovi casi di mesotelioma nei maschi e 9 nuovi casi nelle femmine. I casi rilevati dal COR sono stati trasmessi ai Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali per l’acquisizione dei dati relativi all’esposizione professionale, alle abitudini di vita e alla storia residenziale di ciascun caso, mediante l’intervista diretta del soggetto o, se indisponibile, di una persona vicina (intervista indiretta). A partire dal 2006 fino a oggi, il COR ha ricevuto dalle Aziende Sanitarie Locali, 10 questionari compilati sull’esposizione ambientale e professionale. Il questionario anamnestico somministrato da personale ASL risulta l’elemento critico per il funzionamento del COR. Dopo l’acquisizione, il COR ha provveduto all’immissione di tali dati nel software di gestione dei flussi informativi del ReNaM e li ha inviati come previsto al registro nazionale presso l’ISPESL. Il registro dei tumori pediatrici Il registro umbro dei tumori pediatrici procede parallelamente al registro di incidenza (2007-2008). La completezza dei dati, per queste patologie rare soggette a migrazione sanitaria verso centri specialistici nazionali ed internazionali è assicurata mediante fonti aggiuntive periodicamente consultate: i centri specializzati nazionali ed internazionali e l’associazione degli oncologi pediatri (AIOP). Nel nuovo registro è implementato un sistema di transcodifica automatica nella classificazione internazionale pediatrica (ICCC). Data la rarità dei tumori infantili, la variabilità dei dati risulta elevata e risulta utile un allargamento della popolazione coperta oltre che del periodo considerato; in questa prospettiva vi è un progetto di collaborazione con il registro dei tumori infantili delle Marche per la creazione di un registro umbro-marchigiano. 14 L’integrazione nel Dipartimento Oncologico Il Registro Tumori è integrato nella Rete Oncologica Regionale. Le attività sono ampiamente concordate per quanto riguarda le questioni di interesse comune. Sussistono legami formali che includono la partecipazione di ricercatori del registro ai comitati direttivi della Rete Oncologica, l'esistenza di convenzioni in essere e in fase di approvazione, lo sviluppo di importanti progetti collaborativi, quali gli studi per la valutazione dell'applicazione delle linee guida regionali per il cancro della tiroide. I gruppi di lavoro multidisciplinari costituiscono il luogo naturale per la progettazione e conduzione di progetti ad elevata risoluzione. Due progetti integrati sono in corso per il cancro della tiroide e per il melanoma. La funzione culturale dei Gruppi multidisciplinari viene egualmente perseguita e, a tal proposito, si può citare il Gruppo di Lavoro per l'Epidemiologia Oncologica. L'integrazione nella rete è fondamentale per lo sviluppo di attività di valutazione e, soprattutto, per condurre ricerche prospettiche integrate su base di popolazione, superando in tal modo i maggiori limiti del registro tumori tradizionale, confinato all'esame storico di fattori ordinariamente rilevati. Fruibilità dei dati e comunicazione In continuità con quanto realizzato dal punto di vista tecnico e scientifico, sono stati sviluppati alcuni servizi per consentire un ampio utilizzo delle risorse del registro. In particolare il sito internet del registro è stato ridisegnato in modo da soddisfare le esigenze informative di diversi utenti potenziali. Nel sito sono contenuti i dati epidemiologici sia in forma di documento scaricabile sia come tabelle che l'utente può dinamicamente costruire in base alle proprie necessità. Servizi più specialistici come l'aggiornamento del follow-up, sono stati messi a disposizione di utenti registrati in modo da ampliare il ruolo del registro di supporto alla ricerca scientifica. Nel futuro sono programmati diversi sviluppi per quanto riguarda il sito, incluso un sistema di rappresentazione geografica con mappe e indicatori di rischio dinamicamente interrogabile. Conclusioni Il registro tumori, pur mantenendo i compiti tradizionali,si avvia ad essere un interessante strumento di supporto al governo clinico e di ricerca integrato nel dipartimento oncologico. I compiti di sorveglianza epidemiologica non vengono abbandonati ma anzi estesi grazie alla crescente informatizzazione delle fonti e al progresso metodologico. La innovativa struttura in rete del registro tumori regionale consente il superamento dei limiti del registro tumori tradizionale, basato su dati ordinariamente disponibili negli archivi sanitari, grazie alla progettazione di ricerche collaborative nella rete oncologica e alla registrazione dei dati in tempo reale da parte dei professionisti coinvolti nel trattamento oncologico. Non si è in altre parole limitati ad affrontare problemi storici che possono avere e spesso hanno rilevanza per il presente. Il registro integrato consente di affrontare con tempestività i problemi di diagnosi e terapia attuali e di dare risposte su base di popolazione (senza bias di selezione). Le ricerche dedicate ai tumori della mammella, del colon-retto, della tiroide e al melanoma cutaneo costituiscono altrettanti modelli che evidenziano le potenzialità del registro in termini di valutazione e ricerca oncologica. 15 Punti chiave. i. i registri tumori sono in aumento così come le pubblicazioni scientifiche basate su dati di popolazione prodotti dai registri ii.le finalità dei registri si sono estese dalla sorveglianza epidemiologica e dalla ricerca eziologica a finalità di epidemiologia clinica e valutazione degli interventi sanitari iii.il registro tumori regionale svolge i compiti propri dei registri nelle diverse aree di interesse iv. il registro ha prodotto diverse analisi dei trend di incidenza e mortalità. Uno dei principali dati registrati è la riduzione della mortalità oncologica. A questo dato favorevole concorrono fattori eterogenei che vanno dalla riduzione di esposizioni dannose, al successo di alcuni screening, al miglioramento dei trattamenti. v. Le analisi geografiche condotte con modelli bayesiani e disaggregazione comunale hanno evidenziato aree di rischio subregionali. In particolare, rischi in eccesso sono stati osservati nella zona nord dell'Umbria per i tumori delle alte vie aerodigestive, in aggiunta alla nota area di rischio per il cancro gastrico vi. il registro tumori dell'Umbria è tra i registri italiani più tempestivi. Tuttavia per alcune applicazioni valutative e di ricerca il tempo di produzione dei dati dovrebbe essere ulteriormente ridotto. vii. per migliorare la tempestività di produzione dei dati la struttura informatica del registro è stata rinnovata. In tal modo sono stati “ottimizzati” i processi di acquisizione dei dati da fonti informatizzate, registrazione, controllo di qualità, esportazione ed analisi. viii.la nuova struttura in rete del registro consente di assegnare diversi profili utente e di lavorare in sicurezza a distanza ix.incrocio con altre basi dati di interesse sanitario è alla base di numerosi progetti che hanno consentito o consentiranno la caratterizzazione di rischi professionali, dei rischi in persone affette da HIV, dei rischi associati a fattori socio-economici, della prognosi nei casi diagnosticati negli screening di popolazione. x. per i tumori maligni della mammella e del grosso intestino l'espansione notevole dei dati registrati configura i cosiddetti studi ad alta risoluzione. Questi studi hanno un ruolo importante nel miglioramento della qualità e della equità del servizio oncologico. xi.il modello degli studi integrati ad elevata risoluzione è stato sviluppato in modo originale per i tumori maligni della tiroide e per il melanoma cutaneo. La scelta condivisa degli obiettivi scientifici e l'immissione diretta dei dati da parte dei professionisti superano i limiti del registro tradizionale e consentono di perseguire obiettivi di valutazione e ricerca xii. Il sito del registro in rete è stato ridisegnato per migliorare la comunicazione e i servizi offerti ai diversi utenti interessati 16 Riferimenti 1. Arts DG, De Keizer NF, Scheffer GJ. Defining and improving data quality in medical registries: a literature review, case study, and generic framework. J Am Med Inform Assoc. 2002;9:600-11. 2. Drolet BC, Johnson KB. Categorizing the world of registries. J Biomed Inform. 2008;41:1009-20. 3. Parkin DM. The evolution of the population-based cancer registry. 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