a prevenire il cancro si impara a scuola. con i calciatori di serie a

A PREVENIRE IL CANCRO
SI IMPARA A SCUOLA.
CON I CALCIATORI DI SERIE A
di Alex Saragosa
L'Associazione di oncologia medica
spiega ai giovani quali comportamenti
fanno crescere il rischio di ammalarsi
di tumore. Con un piccolo escamotage
uant'è bella giovinezza, che si
fugge tuttavia ! Chi vuol esser
lieto , sia: di doman non c'è
certezza ». Vitto vero, quello
che diceva Lorenzo de' Medici, ma il «domani», di cui effettivamente non c'è certezza a livello individuale, sui grandi
numeri può essere previsto abbastanza
bene: della decina di milioni di giovani
italiani sotto i 20 anni, circa 2,5 milioni
sono destinati ad ammalarsi, da adulti e
anziani, di tumori che potrebbero essere
prevenuti evitando comportamenti rischiosi negli anni del «chi vuol essere
lieto sia». Perciò l'Associazione italiana di
oncologia medica promuove fino a giugno
Non fare autogol (www.nonfareautogol.
it/),un programma di incontri nelle scuole
superiori per parlare di prevenzione oncologica precoce. E, per catturare l'attenzione dei ragazzi, l'Aiom invia dottori,
accompagnati però da giocatori e allenatori di calcio di serie A, testimonial di
come una vita sana possa essere accompagnata da successo e felicità più dello
sballo continuo. Quest'anno, nel tour che
prevede di toccare tutti e venti i capoluoghi di regione, si va da Davide Santon
dell'Inter a Massimiliano Allegri della
Juventus, da Bruno Fernandes dell'Udi-
I VIZI CAPITALI CHE FANNO SALIRE IL RISCHIO D1
AMMALARSI DI CANCRO SONO: DIETA TROPPO RICCA
DI CARNE E GRASSI. SESSO NON PHOTETTO. ABUSO
DI ALCOL, TROPPO SOLE 0 LAMPADE ABBRONZANTI.
OBESITÀ, FUMO E SEDENTARIETÀ
nese a Ciro Ferrara del Napoli. Ma quali
sono i comportamenti da evitare?
«Li abbiamo chiamati I sette peccati
capitali: fumo, alcol, dieta sbagliata, sedentarietà, troppo sole e lampade abbronzanti, sesso non protetto e doping»
dice l'oncologo Carmine Pinto, presidente dellaAiom. «Ognuno di questi comportamenti fa crescere il rischio: il fumo per
l'apparato respiratorio, l'alcol e il doping
per il fegato, una dieta troppo ricca in
carne e grassi per l'intestino, l'eccesso di
Uv per la pelle, il sesso non protetto per
fegato e utero (attraverso le infezioni). Il
legame tra sedentarietà e cancro è invece
più indiretto: il sovrappeso favorisce
l'accumulo nel grasso di cancerogeni
come i pesticidi, che aumentano il rischio
di tumori a colon, prostata e seno. Le
persone attive incorrono in tumori il 30
per cento meno delle inattive».
In effetti i dati sui comportamenti dei
15-19enni sono preoccupanti: il 15 per
cento di loro fuma pesantemente, un quinto si ubriaca e un quarto è del tutto sedentario. Per fortuna però, in quella età i tumori sono rarissimi. «Non tutti: il melanoma, per esempio, è fra le principali cause
di morte prima dei 40 anni, E comunque i
tumori possono richiedere decenni per
manifestarsi. Visto poi che 7 ragazzi su 10
tra quelli incontrati non avevano idea di
quali comportamenti fossero legati ai tumori, mi pare che sia doveroso informarli».
E l'idolo sportivo di sicuro richiama l'attenzione. «In questi incontristo scoprendo
che i giovani sono molto meglio di come li
immaginiamo. Anche nelle scuole delle
realtà più degradate ci hanno ascoltati in
silenzio e interessati, facendo domande
serie e intelligenti. Sono certo che i 10
mila ragazzi che incontreremo nel 2015
capiranno il messaggio. E lo porteranno in
famiglia, dovegli adulti sono spesso disinformatie danno il cattivo esempio. I; augurio è che la prossima generazione debba
subire meno delle 363 mila morti annue
per cancro, in buona p arte prevenibili, che
contiamo oggi».
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