35 GIOVEDÌ 7 OTTOBRE 2010 il Cittadino Cultura & Spettacoli n Una storia che nasce da un li­ bro ma che è fatta di cinema, la vi­ ta artistica di un regista ricostru­ ita attraverso le immagini dei suoi vecchi film: questo è, in estrema sintesi, Il mio Novecento, la nuova pellicola di Carlo Lizzani che verrà proiettata stasera in Sa­ la Carlo Rivolta per la quarta giornata del Lodi città film festi­ val. Un documentario di circa tre ore che racchiude l’intera storia artistica di uno dei registi più prolifici del cinema italiano, il pa­ pà di Banditi a Milano e Torino nera, nato a Roma nel 1922 e ap­ prodato dietro la macchina da presa a 26 anni, come aiuto regi­ sta in un cortometraggio dal tito­ lo Togliatti è ritornato. Seguiran­ no una decina di altri documenta­ ri, poi, nel 1951, è la volta di Achtung! Banditi!, il film che gli permetterà di raggiungere per la prima volta il grande pubblico. Da qui in avanti sua filmografia è una distesa di pietre miliari, co­ me Cronache di poveri amanti, La vita agra, i poliziotteschi di fine anni Sessanta, Mussolini ultimo atto, Roma bene, Fontamara. Con Il mio 900 Lizzani torna alle origini e realizza un documenta­ rio prendendo spunto dall’auto­ biografia Il mio lungo viaggio nel secolo breve: «La definizione di se­ colo breve è di Hobsbawn» ­ ha di­ chiarato il regista in occasione della proiezione dello scorso 3 ot­ tobre presso la cineteca nazio­ nale di Roma ­ «ed è un arco di tempo che va dalla Prima guerra mondia­ le alla caduta del Muro di Ber­ lino. Io l’ho at­ traversato mate­ rialmente tutto, facendo film che via via si sof fer mavano sui momenti che lo hanno ca­ ratterizzato. Per questo docu­ mentario ho la­ vorato senza la presunzione dello storico, mon­ tando sequenze di miei film, ma credo di aver colto momenti es­ senziali della storia del mio Pae­ se, con quell’occhio critico che ha caratterizzato poi tutto il nostro cinema». La realizzazione del do­ cumentario ha creato a Lizzani non poche difficoltà tecniche: «Avere i diritti dei film, spesso so­ lo rintracciarli, è pressoché im­ possibile, oppure ci si trova di fronte a richieste economiche as­ surde anche per pochi minuti di filmato. È scandaloso che non ci sia una tutela normativa, almeno per le occasioni culturali, che consenta a un regista di accedere alla sua opera per mostrarla in pubblico». Le sequenze tratte da Banditi a Milano e Lo svitato sono brillanti e attuali anche oggi, e mostrano in azione un regista che la critica ha spesso definito «eclettico», e non sempre in modo benevolo. «Quando ho cominciato a lavora­ re nel cinema a fianco del grande Rossellini si trattava di riscattare un paese uscito ferito dalla guer­ ra. Per questo io ho amato il cine­ ma, tutto il cine­ ma, come un’istanza di li­ bertà. E ho pre­ so l’abitudine di guardarne con interesse tutti i risvolti, un pò alla maniera dei cineasti ameri­ cani che non hanno mai pau­ ra delle etichet­ te. E poi quella di eclettico mi lu­ singa se penso ai grandi pittori che sapevano alternare tutte le tecniche, la pittura a olio, l’inci­ sione, l’affresco. Usare linguaggi diversi, dal racconto al documen­ M U S I C A IL PROGRAMMA La storia protagonista nella quarta giornata di film n La quarta giornata del Lodi città film festival” vira sulla storia, su come la storia può essere filmata e filtrata attraverso l’uso della letteratura, del romanzo, della biografia e della cronaca. Chi pare aver assorbito da pozioni quasi antitetiche la lezione rosselliniana ci sono due cineasti come Nelo Risi e Carlo Lizzani. Il tratto comune che li rende per certi versi affini nel panorama culturale nazionale è la loro capacità caratteriale di sapersi esprimere, di saper esprimere la propria creatività e forza intellettuale anche con altri mezzi: Risi con la poesia, Lizzani con la critica e l’organizzazione di istituzioni. Ma, i referti creativi che dal pomeriggio animeranno la sala Carlo Rivolta del teatro alle Vigne e ad Nelo Risi, regista de ingresso libero, sono film che affondano le loro radici nel fecondo “humus” della storia. Alle 18 per la sottosezione delle riscoperte è in programma “La colonna infame”. Il film, tratto dalla “Storia della Colonna infame”, il libro più polemico, politico e militante di Alessandro Manzoni, fu girato da Nelo Risi nel lontano 1972 con protagonisti, tra gli altri, come Vittorio Caprioli. Mentre, la sera alle ore 20,30, quasi in anteprima (è stato visto solo a Pesaro nel giugno scorso nell’omaggio che il festival marchigiano gli ha dedicato) il film autobiografico, non ancora definitivo, “Il mio Novecento” di Carlo Lizzani. Tre ore in cui il “più americano dei nostri registi”, racconta la sua e la storia d’Italia attraverso le immagini dei suoi film. Un montaggio d’autore vivamente consigliato come testo (filmico) da adottare nelle scuole. La mattina, invece, seconda pellicola dello speciale animazione allestito per i più piccoli e non solo: “Cuccioli” – “Il codice Marco Polo” di “La colonna infame” Sergio Manfio (Cinema Moderno, ingresso euro 4). è una produzione italiana di grande fascinazione per l’uso spregiudicato della materia. Manfio e il team “Alcuni” sono riusciti a sfornare il primo film italiano d’animazione in 3d. Lizzani, spezzoni di ’900: «Ecco il mio secolo breve » Il regista spiega il documentario in visione oggi a Lodi Ritorna “Polenta e jazz”: l’orchestra della Gerundia apre stasera il cartellone Una recente esibizione della Gerundia jazz Orchestra alla Mista di Corte Palasio n A New Orlenas, agli albori del jazz, le peculiarità gastronomi­ che erano la trippa, le frattaglie, i fagioli rossi con riso, lo zampo­ ne, la testina di maiale, oltre ov­ viamente alla zuppa e al pesce. Il cibo ha giocato un ruolo impor­ tante nella poetica jazzistica, tanto che non mancano brani dai titoli culinari (Hetcher Hen­ derson per esempio ne dedicò uno al riso con i fagioli rossi). Da qui la tradizione, sempre vi­ va, di abbinare ai concerti un succulento menù con le speciali­ tà del luogo: tradizione che ha trovato terreno fertile anche nel Lodigiano grazie all’originale Gianni Satta con l’immancabile tromba rassegna “Po­ lenta & jazz”, che questa sera riaprirà i bat­ tenti presso il ristorante La Mista di Corte Palasio. Giunta alla nona edi­ zione, la fortu­ nata rassegna promossa dal locale in colla­ borazione con l’Associazione amici di Marco, vedrà alternar­ si sul palco al­ cuni nomi di spicco del jazz Piero Bassini, il “re” del jazz lodigiano torna in rassegna tricolore, men­ tre gli spettato­ ri potranno gu­ stare comoda­ mente seduti al tavolo le delizie gastronomiche tipiche del ter­ ritorio. Si parte questa sera (è gradita la prenotazione ai numeri 0371 72331 oppure 340 9005779) con un di storo), mentre lo Stefania Ca­ menù a base di stracotto di man­ mera Quartet andrà in scena il zo al roverone con polenta di 28 ottobre. Il mese di novembre storo: in scena invece i musici­ (giovedì 4) si aprirà con l’esibi­ sti della Gerundia Jazz Orche­ zione del Paola Atzeni Quartet, stra, 16 elementi diretti dal mae­ mentre il noto pianista Piero stro Max Farina. Bassini sarà protagonista giove­ “Polenta & jazz” proseguirà poi dì 11. A seguire (18 novembre) il con altri dieci appuntamenti in Giovanni Monteforte Quartet e calendario ogni giovedì sera fi­ Gigi Cifarelli (25 novembre). Il no al prossimo 16 dicembre. Il grande sassofonista Paolo To­ secondo concerto è previsto per mellieri, più volte ospite della giovedì 14 ottobre con il Jessica rassegna, si esibirà invece il 2 Sole Quartet e una cena a base dicembre; ultimi due appunta­ di ossobuco in umido con polen­ menti con il Gianni Satta Trio ta bramata. La sera del 21 otto­ con ospite Barbara Boffelli (9 di­ bre sarà la volta della B.Baldi cembre) e il Meltin’Sounds Band (cena con bocconcini di Quintet (16 dicembre). cinghiale in umido con polenta Fabio Ravera Sax, tromba e pianoforte da ascoltare gustando stinchi, lepri e cotechini «Ho raccolto e assemblato diversi film, ricostruendo il mio lungo viaggio nel XX secolo» tario, alla televisione mi è sempre stato di stimolo, non l’ho mai sen­ tito come una limitazione». L’ini­ zio della proiezione è previsto per le ore 20.30, l’ingresso è gratuito. Si.Ca. Sopra il regista Carlo Lizzani, a lato una sequenza dal film cult “L’oro di Roma” Pantigliate “a scena aperta”, è partita la rassegna teatrale n Venerdi 1 ottobre è iniziata la ras­ segna teatrale 2010 organizzata dal cine­club di Pantigliate e intitolata “a scena aperta”. Nel cinema teatro centrale si è svolto il primo di una se­ rie di spettacoli che si susseguiran­ no per quattro serate nei prossimi mesi entro la fine dell’anno. La ras­ segna comprenderà alcuni famosi pezzi tra cui Il malato immaginario di Moliére, interpretato dalla compa­ gnia “attori per caso” di Pantigliate, la cui regia è stata affidata a Rosella Dalu, già regista di prim’ordine del “teatro dell’improbabile” di San­ t’Angelo lodigiano, presente venerdi scorso nella prima serata con una lo­ ro piacevole e divertente commedia brillante, molto gradita da tutti. Il pubblico di Pantigliate ha risposto positivamente con un tutto esaurito per i posti a sedere. Piacevolissima l’interpretazione: il bravo Fabio Mo­ rabito come sempre divertentissimo con le sue movenze strappava non poche risate hai presenti, e la dolcis­ sima Marinella Dalu incantava il pubblico con la sua tenerezza. Fio­ rella Dalu ed Evanna Davò, trasfor­ mate in grandi pantere rendevano colorita la storia in questione; poi, “dulcis in fundus”, la bella interpre­ tazione di Rosella Dalu nei panni di Emma. I prossimi appuntamenti della rasse­ gna teatrale saranno i danée del por papà il 22 ottobre, Il malato immagi­ nario il 27 novembre ed infine la vita in scena il 17 dicembre, sempre nel Cinema­Teatro centrale, in piazza comunale a Pantigliate. Massimiliano Brugnoli Pantigliate: immagini scattate nel cinema teatro centrale dove si è svolto il primo di una serie di spettacoli che si susseguiranno per quattro serate nei prossimi mesi sino la fine dell’anno