Lizzani, spezzoni di `900: «Ecco il mio secolo breve »

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GIOVEDÌ 7 OTTOBRE 2010
il Cittadino
Cultura & Spettacoli
n Una storia che nasce da un li­
bro ma che è fatta di cinema, la vi­
ta artistica di un regista ricostru­
ita attraverso le immagini dei
suoi vecchi film: questo è, in
estrema sintesi, Il mio Novecento,
la nuova pellicola di Carlo Lizzani
che verrà proiettata stasera in Sa­
la Carlo Rivolta per la quarta
giornata del Lodi città film festi­
val. Un documentario di circa tre
ore che racchiude l’intera storia
artistica di uno dei registi più
prolifici del cinema italiano, il pa­
pà di Banditi a Milano e Torino
nera, nato a Roma nel 1922 e ap­
prodato dietro la macchina da
presa a 26 anni, come aiuto regi­
sta in un cortometraggio dal tito­
lo Togliatti è ritornato. Seguiran­
no una decina di altri documenta­
ri, poi, nel 1951, è la volta di
Achtung! Banditi!, il film che gli
permetterà di raggiungere per la
prima volta il grande pubblico.
Da qui in avanti sua filmografia è
una distesa di pietre miliari, co­
me Cronache di poveri amanti, La
vita agra, i poliziotteschi di fine
anni Sessanta, Mussolini ultimo
atto, Roma bene, Fontamara.
Con Il mio 900 Lizzani torna alle
origini e realizza un documenta­
rio prendendo spunto dall’auto­
biografia Il mio lungo viaggio nel
secolo breve: «La definizione di se­
colo breve è di Hobsbawn» ­ ha di­
chiarato il regista in occasione
della proiezione dello scorso 3 ot­
tobre presso la
cineteca nazio­
nale di Roma ­
«ed è un arco di
tempo che va
dalla Prima
guerra mondia­
le alla caduta
del Muro di Ber­
lino. Io l’ho at­
traversato mate­
rialmente tutto,
facendo film
che via via si
sof fer mavano
sui momenti
che lo hanno ca­
ratterizzato. Per
questo docu­
mentario ho la­
vorato senza la
presunzione dello storico, mon­
tando sequenze di miei film, ma
credo di aver colto momenti es­
senziali della storia del mio Pae­
se, con quell’occhio critico che ha
caratterizzato poi tutto il nostro
cinema». La realizzazione del do­
cumentario ha creato a Lizzani
non poche difficoltà tecniche:
«Avere i diritti dei film, spesso so­
lo rintracciarli, è pressoché im­
possibile, oppure ci si trova di
fronte a richieste economiche as­
surde anche per pochi minuti di
filmato. È scandaloso che non ci
sia una tutela normativa, almeno
per le occasioni culturali, che
consenta a un regista di accedere
alla sua opera per mostrarla in
pubblico».
Le sequenze tratte da Banditi a
Milano e Lo svitato sono brillanti
e attuali anche oggi, e mostrano
in azione un regista che la critica
ha spesso definito «eclettico», e
non sempre in modo benevolo.
«Quando ho cominciato a lavora­
re nel cinema a fianco del grande
Rossellini si trattava di riscattare
un paese uscito ferito dalla guer­
ra. Per questo io ho amato il cine­
ma, tutto il cine­
ma,
come
un’istanza di li­
bertà. E ho pre­
so l’abitudine di
guardarne con
interesse tutti i
risvolti, un pò
alla maniera dei
cineasti ameri­
cani che non
hanno mai pau­
ra delle etichet­
te. E poi quella di eclettico mi lu­
singa se penso ai grandi pittori
che sapevano alternare tutte le
tecniche, la pittura a olio, l’inci­
sione, l’affresco. Usare linguaggi
diversi, dal racconto al documen­
M U S I C A
IL PROGRAMMA
La storia protagonista nella quarta giornata di film
n La quarta giornata del Lodi città film
festival” vira sulla storia, su come la storia
può essere filmata e filtrata attraverso
l’uso della letteratura, del romanzo, della
biografia e della cronaca. Chi pare aver
assorbito da pozioni quasi antitetiche la
lezione rosselliniana ci
sono due cineasti come
Nelo Risi e Carlo Lizzani.
Il tratto comune che li
rende per certi versi
affini nel panorama
culturale nazionale è la
loro capacità caratteriale
di sapersi esprimere, di
saper esprimere la
propria creatività e forza
intellettuale anche con
altri mezzi: Risi con la
poesia, Lizzani con la
critica e l’organizzazione
di istituzioni. Ma, i referti
creativi che dal
pomeriggio animeranno
la sala Carlo Rivolta del
teatro alle Vigne e ad
Nelo Risi, regista de
ingresso libero, sono film
che affondano le loro
radici nel fecondo “humus” della storia.
Alle 18 per la sottosezione delle riscoperte
è in programma “La colonna infame”. Il
film, tratto dalla “Storia della Colonna
infame”, il libro più polemico, politico e
militante di Alessandro Manzoni, fu girato
da Nelo Risi nel lontano 1972 con
protagonisti, tra gli altri, come Vittorio
Caprioli. Mentre, la sera alle ore 20,30,
quasi in anteprima (è stato visto solo a
Pesaro nel giugno scorso nell’omaggio che
il festival marchigiano gli
ha dedicato) il film
autobiografico, non
ancora definitivo, “Il mio
Novecento” di Carlo
Lizzani. Tre ore in cui il
“più americano dei nostri
registi”, racconta la sua e
la storia d’Italia
attraverso le immagini dei
suoi film. Un montaggio
d’autore vivamente
consigliato come testo
(filmico) da adottare nelle
scuole. La mattina,
invece, seconda pellicola
dello speciale animazione
allestito per i più piccoli e
non solo: “Cuccioli” – “Il
codice Marco Polo” di
“La colonna infame” Sergio Manfio (Cinema
Moderno, ingresso euro
4). è una produzione italiana di grande
fascinazione per l’uso spregiudicato della
materia. Manfio e il team “Alcuni” sono
riusciti a sfornare il primo film italiano
d’animazione in 3d.
Lizzani, spezzoni di ’900:
«Ecco il mio secolo breve »
Il regista spiega il documentario in visione oggi a Lodi
Ritorna “Polenta e jazz”:
l’orchestra della Gerundia
apre stasera il cartellone
Una recente esibizione della Gerundia jazz Orchestra alla Mista di Corte Palasio
n A New Orlenas, agli albori del
jazz, le peculiarità gastronomi­
che erano la trippa, le frattaglie,
i fagioli rossi con riso, lo zampo­
ne, la testina di maiale, oltre ov­
viamente alla zuppa e al pesce. Il
cibo ha giocato un ruolo impor­
tante nella poetica jazzistica,
tanto che non mancano brani
dai titoli culinari (Hetcher Hen­
derson per esempio ne dedicò
uno al riso con i fagioli rossi).
Da qui la tradizione, sempre vi­
va, di abbinare ai concerti un
succulento menù con le speciali­
tà del luogo: tradizione che ha
trovato terreno fertile anche nel
Lodigiano grazie all’originale Gianni Satta con l’immancabile tromba
rassegna “Po­
lenta & jazz”,
che questa sera
riaprirà i bat­
tenti presso il
ristorante La
Mista di Corte
Palasio. Giunta
alla nona edi­
zione, la fortu­
nata rassegna
promossa dal
locale in colla­
borazione con
l’Associazione
amici di Marco,
vedrà alternar­
si sul palco al­
cuni nomi di
spicco del jazz Piero Bassini, il “re” del jazz lodigiano torna in rassegna
tricolore, men­
tre gli spettato­
ri potranno gu­
stare comoda­
mente seduti al
tavolo le delizie
gastronomiche
tipiche del ter­
ritorio.
Si parte questa
sera (è gradita
la prenotazione
ai numeri 0371
72331 oppure 340 9005779) con un
di storo), mentre lo Stefania Ca­
menù a base di stracotto di man­ mera Quartet andrà in scena il
zo al roverone con polenta di
28 ottobre. Il mese di novembre
storo: in scena invece i musici­
(giovedì 4) si aprirà con l’esibi­
sti della Gerundia Jazz Orche­ zione del Paola Atzeni Quartet,
stra, 16 elementi diretti dal mae­
mentre il noto pianista Piero
stro Max Farina.
Bassini sarà protagonista giove­
“Polenta & jazz” proseguirà poi dì 11. A seguire (18 novembre) il
con altri dieci appuntamenti in
Giovanni Monteforte Quartet e
calendario ogni giovedì sera fi­ Gigi Cifarelli (25 novembre). Il
no al prossimo 16 dicembre. Il grande sassofonista Paolo To­
secondo concerto è previsto per
mellieri, più volte ospite della
giovedì 14 ottobre con il Jessica
rassegna, si esibirà invece il 2
Sole Quartet e una cena a base
dicembre; ultimi due appunta­
di ossobuco in umido con polen­ menti con il Gianni Satta Trio
ta bramata. La sera del 21 otto­ con ospite Barbara Boffelli (9 di­
bre sarà la volta della B.Baldi
cembre) e il Meltin’Sounds
Band (cena con bocconcini di
Quintet (16 dicembre).
cinghiale in umido con polenta
Fabio Ravera
Sax, tromba e pianoforte
da ascoltare gustando
stinchi, lepri e cotechini
«Ho raccolto e assemblato
diversi film, ricostruendo il mio
lungo viaggio nel XX secolo»
tario, alla televisione mi è sempre
stato di stimolo, non l’ho mai sen­
tito come una limitazione». L’ini­
zio della proiezione è previsto per
le ore 20.30, l’ingresso è gratuito.
Si.Ca.
Sopra il regista
Carlo Lizzani,
a lato una
sequenza dal
film cult
“L’oro di Roma”
Pantigliate “a scena aperta”,
è partita la rassegna teatrale
n Venerdi 1 ottobre è iniziata la ras­
segna teatrale 2010 organizzata dal
cine­club di Pantigliate e intitolata
“a scena aperta”. Nel cinema teatro
centrale si è svolto il primo di una se­
rie di spettacoli che si susseguiran­
no per quattro serate nei prossimi
mesi entro la fine dell’anno. La ras­
segna comprenderà alcuni famosi
pezzi tra cui Il malato immaginario
di Moliére, interpretato dalla compa­
gnia “attori per caso” di Pantigliate,
la cui regia è stata affidata a Rosella
Dalu, già regista di prim’ordine del
“teatro dell’improbabile” di San­
t’Angelo lodigiano, presente venerdi
scorso nella prima serata con una lo­
ro piacevole e divertente commedia
brillante, molto gradita da tutti. Il
pubblico di Pantigliate ha risposto
positivamente con un tutto esaurito
per i posti a sedere. Piacevolissima
l’interpretazione: il bravo Fabio Mo­
rabito come sempre divertentissimo
con le sue movenze strappava non
poche risate hai presenti, e la dolcis­
sima Marinella Dalu incantava il
pubblico con la sua tenerezza. Fio­
rella Dalu ed Evanna Davò, trasfor­
mate in grandi pantere rendevano
colorita la storia in questione; poi,
“dulcis in fundus”, la bella interpre­
tazione di Rosella Dalu nei panni di
Emma.
I prossimi appuntamenti della rasse­
gna teatrale saranno i danée del por
papà il 22 ottobre, Il malato immagi­
nario il 27 novembre ed infine la vita
in scena il 17 dicembre, sempre nel
Cinema­Teatro centrale, in piazza
comunale a Pantigliate.
Massimiliano Brugnoli
Pantigliate:
immagini
scattate nel
cinema teatro
centrale dove si
è svolto il primo
di una serie
di spettacoli che
si susseguiranno
per quattro
serate nei
prossimi mesi
sino la fine
dell’anno