ESERCITAZIONE 7 : FUNZIONI Giacomo Tommei e-mail: [email protected] web: www.dm.unipi.it/∼tommei Ricevimento: Martedi 16 - 18 Dipartimento di Matematica, piano terra, studio 126 20 Novembre 2012 Corso di recupero Docente: Dott. Mattia Talpo Martedı̀ ore 16-18 aula E piano terra Polo Fibonacci Giovedı̀ ore 16-18 aula B piano terra Polo Fibonacci Possibile test prima di Natale per il recupero del debito in Matematica Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Siano A e B due insiemi. Si dice corrispondenza da A a B un qualsiasi sottoinsieme R del prodotto cartesiano A × B (R ⊆ A × B). Se A = B, una corrispondenza in A × A si dice anche relazione in A. Esempi Sia A = {1, 2, 3} e B = {4, 5, 6}; una corrispondenza da A a B è ad esempio R = {(2, 6), (1, 4), (3, 5)}. S = {(n, m) ∈ N × Z : n = m2 } è una corrispondenza da N a Z. T = {(n, m) ∈ Z × Z : n + m è pari} è una relazione in Z. Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Una relazione R in un insieme non vuoto A può essere a) riflessiva: (x, x) ∈ R, ∀x ∈ A (si può scrivere anche xRx, ∀x ∈ A); b) simmetrica: (x, y) ∈ R ⇒ (y, x) ∈ R, ∀x, y ∈ A (si può scrivere anche xRy ⇒ yRx, ∀x, y ∈ A); c) antisimmetrica: (x, y) ∈ R ∧ (y, x) ∈ R ⇒ x = y (si può scrivere anche xRy ∧ yRx ⇒ x = y); d) transitiva: (x, y) ∈ R ∧ (y, z) ∈ R ⇒ (x, z) ∈ R, ∀x, y, z ∈ A (si può scrivere anche xRy ∧ yRz ⇒ xRz, ∀x, y, z ∈ A). Esempio Sia C l’insieme delle circonferenze di un piano. In questo insieme si consideri la relazione R: “la circonferenza α ha punti in comune con la circonferenza β”. Di quali proprietà gode questa relazione? Riflessiva e simmetrica Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Esempio Sia P l’insieme dei poligoni di un piano. In questo insieme si consideri la relazione R: “avere la stessa area”. Di quali proprietà gode questa relazione? Riflessiva, simmetrica, transitiva → Relazione d’equivalenza Esempio Considera la relazione “essere minore o uguale di” nell’insieme dei numeri reali. Di quale proprietà gode? Riflessiva, antisimmetrica, transitiva → Relazione d’ordine Una relazione d’ordine in A è chiamata totale se due qualsiasi elementi sono confrontabili; in caso contrario l’ordine è detto parziale. La relazione “essere minore o uguale di” in R è totale. Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Dati due insiemi non vuoti A e B una funzione (o applicazione) f dall’insieme A nell’insieme B è una qualsiasi legge o corrispondenza che associa a ciascun elemento a dell’insieme A uno ed un solo elemento b dell’insieme B. A si dice il dominio e B il codominio di f . Per indicare un’applicazione di A in B si usa la notazione f :A→B La funzione f è quindi una corrispondenza univoca: ad un elemento di un insieme (il dominio) associa un solo elemento dell’altro insieme (il codominio). Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Se S è un sottoinsieme di A (S ⊆ A) si dice immagine di S mediante f e si indica con f (S) il sottoinsieme di B costituito dalle immagini mediante f degli elementi di S: f (S) = {b ∈ B : ∃ a ∈ S tale che f (a) = b} L’insieme di tutti i valori che assume la funzione f si dice immagine (di A secondo f ) e si indica con f (A). Se T è un sottoinsieme di B si dice controimmagine o immagine inversa di T mediante f e si indica con f −1 (T ) il sottoinsieme degli elementi A le cui immagini mediante f appartengono a T : f −1 (T ) = {a ∈ A : f (a) ∈ T } Il grafico di un’applicazione f : A → B è un sottoinsieme G del prodotto cartesiano A × B definito nel seguente modo: G = {(a, b) ∈ A × B : b = f (a)} Giacomo Tommei Funzioni Successioni e progressioni Successioni Una funzione a : N → B con dominio l’insieme dei numeri naturali è spesso chiamata successione. Esempio: la funzione f : N → N data da f (n) = 2 n + 1. Progressioni Sia data la successione di numeri reali a1 , a2 , . . . , an , . . .: è una progressione aritmetica se la differenza fra qualsiasi termine della successione ed il suo precedente è costante: an − an−1 = d ∀n ∈ N ∧ n > 1 Il numero d è chiamato ragione della progressione. Se d = 0 si ha una successione costante. Sia data la successione di numeri reali a1 , a2 , . . . , an , . . .: è una progressione geometrica se il rapporto fra qualsiasi termine della successione ed il suo precedente è costante: an =q ∀n ∈ N ∧ n > 1 an−1 Il numero q è chiamato ragione della progressione. Se q = 1 si ha una successione costante. Giacomo Tommei Funzioni Progressioni aritmetiche Vista la definizione di progressione aritmetica si ha a2 = a1 + d a3 = a2 + d = a1 + 2 d a4 = a3 + d = a1 + 3 d ... e quindi vale an = a1 + (n − 1) d che rappresenta la relazione che lega il termine n-esimo con il primo termine a1 e la ragione d. Se volessimo determinare il termine n-esimo a partire dal termine r-esimo (con r < n) dovremmo variare la precedente espressione in questo modo: an = ar + (n − r) d La somma dei primi n termini di una progressione aritmetica è data da Sn = a1 + an n 2 Se pensi all’insieme dei numeri naturali come una progressione aritmetica con ragione d = 1 è facile vedere che la somma dei primi n numeri naturali è n (n + 1)/2. Giacomo Tommei Funzioni Progressioni geometriche Vista la definizione di progressione geometrica si ha a2 = q a1 a3 = q a2 = q 2 a1 a4 = q a3 = q 3 a1 ... e quindi vale an = q n−1 a1 che rappresenta la relazione che lega il termine n-esimo con il primo termine e la ragione q. Se volessimo determinare il termine n-esimo a partire dal termine r-esimo (con r < n) dovremmo variare la precedente espressione in questo modo: an = q n−r ar La somma dei primi n termini di una progressione geometrica è data da Sn = a1 qn − 1 1 − qn = a1 1−q q−1 Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 1 Le misure degli angoli interni di un quadrilatero sono in progressione aritmetica. Se l’angolo minore misura 75◦ , quanto misura il maggiore? La somma degli angoli interni di un quadrilatero è 360◦ , quindi, chiamando gli angoli αi con i = 1, 2, 3, 4 e posto α1 ≤ α2 ≤ α3 ≤ α4 , si ha ◦ α1 + α2 + α3 + α4 = 360 (1) Poiché, per ipotesi, i quattro angoli sono in progressione aritmetica, devono valere le seguenti relazioni α2 = α1 + d α 3 = α1 + 2 d α 4 = α1 + 3 d che sostituite in (1) danno ◦ ◦ ⇔ α1 + α1 + d + α1 + 2 d + α1 + 3 d = 360 6 d = 360 − 4 α1 L’angolo α1 misura 75◦ quindi possiamo ricavare la ragione d d= 360◦ − 4 α1 6 = 360◦ − 300◦ 6 ◦ = 10 e i valori degli angoli: ◦ ◦ α2 = 75 + 10 ◦ = 85 ◦ ◦ α3 = 85 + 10 Giacomo Tommei ◦ = 95 Funzioni ◦ ◦ α4 = 95 + 10 ◦ = 105 Esercizio 1 Le misure degli angoli interni di un quadrilatero sono in progressione aritmetica. Se l’angolo minore misura 75◦ , quanto misura il maggiore? La somma degli angoli interni di un quadrilatero è 360◦ , quindi, chiamando gli angoli αi con i = 1, 2, 3, 4 e posto α1 ≤ α2 ≤ α3 ≤ α4 , si ha ◦ α1 + α2 + α3 + α4 = 360 (1) Poiché, per ipotesi, i quattro angoli sono in progressione aritmetica, devono valere le seguenti relazioni α2 = α1 + d α 3 = α1 + 2 d α 4 = α1 + 3 d che sostituite in (1) danno ◦ ◦ ⇔ α1 + α1 + d + α1 + 2 d + α1 + 3 d = 360 6 d = 360 − 4 α1 L’angolo α1 misura 75◦ quindi possiamo ricavare la ragione d d= 360◦ − 4 α1 6 = 360◦ − 300◦ 6 ◦ = 10 e i valori degli angoli: ◦ ◦ α2 = 75 + 10 ◦ = 85 ◦ ◦ α3 = 85 + 10 Giacomo Tommei ◦ = 95 Funzioni ◦ ◦ α4 = 95 + 10 ◦ = 105 Esercizio 2 Quattro numeri interi positivi hanno somma 80 e sono in progressione geometrica. La somma dei due numeri più grandi vale 72. Calcola i quattro numeri. Indichiamo con a1 , a2 , a3 e a4 i quattro numeri e supponiamo che a1 ≤ a2 ≤ a3 ≤ a4 . Sappiamo che a1 + a2 + a3 + a4 = 80 e a3 + a4 = 72 da cui possiamo facilmente dedurre che a1 + a2 = 8. I numeri ai sono in progressione geometrica quindi 2 3 a2 = q a1 a3 = q a1 a4 = q a1 Combinando a1 + a2 = 8 con a2 = q a1 si ottiene a1 + a2 = a1 + q a1 = a1 (1 + q) = 8 2 (2) 3 Combinando a3 + a4 = 72 con a3 = q a1 e a4 = q a1 si ottiene 2 3 2 = 72 =9 ⇔ a3 + a4 = q a1 + q a1 = a1 (1 + q) q (3) Ma da (2) sappiamo che a1 (1 + q) = 8 quindi a1 (1 + q) q 2 = 72 ⇔ 8q 2 ⇔ = 72 q 2 q = ±3 La soluzione q = −3 non è accettabile in quanto i numeri in progressione geometrica sono per ipotesi positivi. La ragione è quindi uguale a 3 e possiamo ricavare il numero più piccolo da (2): a1 = 8 1+q = 8 4 =2 Gli altri numeri sono allora a2 = 6, a3 = 18 e a4 = 54. Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 2 Quattro numeri interi positivi hanno somma 80 e sono in progressione geometrica. La somma dei due numeri più grandi vale 72. Calcola i quattro numeri. Indichiamo con a1 , a2 , a3 e a4 i quattro numeri e supponiamo che a1 ≤ a2 ≤ a3 ≤ a4 . Sappiamo che a1 + a2 + a3 + a4 = 80 e a3 + a4 = 72 da cui possiamo facilmente dedurre che a1 + a2 = 8. I numeri ai sono in progressione geometrica quindi 2 3 a2 = q a1 a3 = q a1 a4 = q a1 Combinando a1 + a2 = 8 con a2 = q a1 si ottiene a1 + a2 = a1 + q a1 = a1 (1 + q) = 8 2 (2) 3 Combinando a3 + a4 = 72 con a3 = q a1 e a4 = q a1 si ottiene 2 3 2 = 72 =9 ⇔ a3 + a4 = q a1 + q a1 = a1 (1 + q) q (3) Ma da (2) sappiamo che a1 (1 + q) = 8 quindi a1 (1 + q) q 2 = 72 ⇔ 8q 2 ⇔ = 72 q 2 q = ±3 La soluzione q = −3 non è accettabile in quanto i numeri in progressione geometrica sono per ipotesi positivi. La ragione è quindi uguale a 3 e possiamo ricavare il numero più piccolo da (2): a1 = 8 1+q = 8 4 =2 Gli altri numeri sono allora a2 = 6, a3 = 18 e a4 = 54. Giacomo Tommei Funzioni Funzioni reali di variabile reale f: R → R La variabile indipendente x appartiene ad R ed anche la variabile dipendente y appartiene ad R: y = f (x) Prima cosa da fare: studiare il dominio di esistenza, chiamato anche campo di esistenza o insieme di definizione della funzione, ovvero il più ampio sottoinsieme di R a partire dal quale sono effettuabili le operazioni con cui è costruita la formula che definisce f . Esempio √ Il dominio della funzione y = 5 − x è l’insieme degli x reali per cui il radicando è non negativo, 5 − x ≥ 0, quindi l’intervallo illimitato (−∞, 5]. Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 3 Trova l’insieme di definizione delle seguenti funzioni reali di variabile reale: a) y = 3 −√x2 + x5 d) y = 3 x x2 + 1 g) y = 4 log23 x b) y = |x − 1| e) y = 2 cos x/ sin x h) y = e−7 x c) y = −2/x2 f) y = cos 3 x i) y = (x2 − 1)/(x3 + 1) a) R d) R g) {x ∈ R : x > 0} b) R e) {x ∈ R : sin x 6= 0} h) R c) R − {0} f) R i) {x ∈ R : x 6= −1} Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 3 Trova l’insieme di definizione delle seguenti funzioni reali di variabile reale: a) y = 3 −√x2 + x5 d) y = 3 x x2 + 1 g) y = 4 log23 x b) y = |x − 1| e) y = 2 cos x/ sin x h) y = e−7 x c) y = −2/x2 f) y = cos 3 x i) y = (x2 − 1)/(x3 + 1) a) R d) R g) {x ∈ R : x > 0} b) R e) {x ∈ R : sin x 6= 0} h) R c) R − {0} f) R i) {x ∈ R : x 6= −1} Giacomo Tommei Funzioni Funzioni iniettive, surgettive e biunivoche Una funzione f con dominio A e codominio B si dice iniettiva se ad elementi distinti di A corrispondono elementi distinti di B, cioè vale ∀x1 , x2 ∈ A x1 6= x2 ⇒ f (x1 ) 6= f (x2 ) Una funzione f con dominio A e codominio B, e tale che f (A) = B, ovvero se ogni elemento di B è immagine di almeno un elemento di A, si dice surgettiva (o suriettiva). Una funzione f : A → B iniettiva e surgettiva è detta biunivoca (o bigettiva, biiettiva). Tramite una tale funzione, ciascun elemento del codominio è immagine di uno ed un solo elemento del dominio: se y ∈ B, esiste un unico x ∈ A tale che y = f (x). Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 4 Determina per quale sottoinsieme I ⊆ R la funzione f : R → I data da f (x) = 4 − x2 ha codominio I ed è surgettiva. La funzione f (x) = 4 − x2 è definita per ogni valore reale però non è surgettiva: l’equazione f (x) = k non ammette soluzione per ogni k ∈ R, infatti, se k > 4, tracciando la retta orizzontale y = k non si ha intersezione con il grafico di f . Non prendendo però come codominio tutto R, ma il sottoinsieme I = (−∞, 4] la funzione è surgettiva. Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 4 Determina per quale sottoinsieme I ⊆ R la funzione f : R → I data da f (x) = 4 − x2 ha codominio I ed è surgettiva. La funzione f (x) = 4 − x2 è definita per ogni valore reale però non è surgettiva: l’equazione f (x) = k non ammette soluzione per ogni k ∈ R, infatti, se k > 4, tracciando la retta orizzontale y = k non si ha intersezione con il grafico di f . Non prendendo però come codominio tutto R, ma il sottoinsieme I = (−∞, 4] la funzione è surgettiva. Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 5 Determina se le seguenti funzioni sono iniettive, surgettive, biunivoche: a) y = x2 √ −1 d) y = 3 x x2 g) y = 2 log10 x b) y = |x| e) y = sin x/ cos x h) y = e−x Giacomo Tommei c) y = 1/x f) y = 5 sin 2 x i) y = (x2 − 1)/(x2 + 1) Funzioni Esercizio 6 Date le due funzioni reali di una variabile reale f e g f (x) = x + 2 g(x) = 5 x calcola f ◦ g e g ◦ f . Iniziamo col calcolare f ◦ g. Partendo da un valore x ∈ R dobbiamo applicare la funzione g, trovando un valore g(x) ∈ R e successivamente applicare a questo valore la funzione f : x g 7−→ 5x f 7−→ 5x + 2 Otteniamo quindi (f ◦ g)(x) = 5 x + 2. Calcolando g ◦ f si ha x f 7−→ x+2 g 7−→ 5 (x + 2) = 5 x + 10 e quindi (g ◦ f )(x) = 5 x + 10. Come vedi le due funzioni ottenute sono distinte, infatti, come detto, la composizione di funzioni è un’operazione in generale non commutativa. Sapresti trovare due funzioni la cui composizione è commutativa? Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 6 Date le due funzioni reali di una variabile reale f e g f (x) = x + 2 g(x) = 5 x calcola f ◦ g e g ◦ f . Iniziamo col calcolare f ◦ g. Partendo da un valore x ∈ R dobbiamo applicare la funzione g, trovando un valore g(x) ∈ R e successivamente applicare a questo valore la funzione f : x g 7−→ 5x f 7−→ 5x + 2 Otteniamo quindi (f ◦ g)(x) = 5 x + 2. Calcolando g ◦ f si ha x f 7−→ x+2 g 7−→ 5 (x + 2) = 5 x + 10 e quindi (g ◦ f )(x) = 5 x + 10. Come vedi le due funzioni ottenute sono distinte, infatti, come detto, la composizione di funzioni è un’operazione in generale non commutativa. Sapresti trovare due funzioni la cui composizione è commutativa? Giacomo Tommei Funzioni Esercizio 7 Date le seguenti coppie di funzioni f e g, determina le funzioni ottenute dalla composizione f ◦ g, g ◦ f e f ◦ f : a) f (x) = 2 x3 b) f (x) = |x| c) f (x) = 3/x d) f (x) = sin x g(x) = x − 1 √ 3 3x e e g(x) = g(x) = 3 x − 2 e 2 e g(x) = x2 + 4 Giacomo Tommei Funzioni Funzione inversa Sia f una funzione biunivoca di A in B: se attraverso la funzione f si passa dall’elemento x ∈ A all’elemento y = f (x) ∈ B, esisterà una funzione g di B in A, che dall’elemento y ∈ B fa tornare all’elemento x ∈ A, ovvero g(y) = x che equivale a g(f (x)) = x La funzione g si chiama inversa della f e si indica anche con f −1 ; se esiste l’inversa si dice che la funzione f è invertibile. Una funzione è invertibile se e solo se essa è biunivoca. Giacomo Tommei Funzioni Esercizi 8-9 Sia data la funzione f : R − {4} → R − {2} definita da f (x) = 2x + 7 x−4 Prova che f è biunivoca e calcola la funzione inversa f −1 . Sia data la funzione f : N → N definita da x + 1, x pari f (x) = x − 1, x dispari Prova che f è biunivoca e calcola la funzione inversa f −1 . Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Sia f (x) una funzione reale di variabile reale definita nell’intervallo [a, b]. Si dice che la f (x) è crescente in [a, b] se per ogni coppia di numeri x1 e x2 in [a, b] si ha: x1 < x2 ⇒ f (x1 ) < f (x2 ) Si dice che la f (x) è decrescente in [a, b] se, per ogni coppia di numeri x1 e x2 in [a, b] si ha: x1 < x2 ⇒ f (x1 ) > f (x2 ) Si dice che la f (x) è non decrescente in [a, b] se, per ogni coppia di numeri x1 e x2 in [a, b] si ha: x1 < x 2 ⇒ f (x1 ) ≤ f (x2 ) Si dice che la f (x) è non crescente in [a, b] se, per ogni coppia di numeri x1 e x2 in [a, b] si ha: x1 < x 2 ⇒ f (x1 ) ≥ f (x2 ) Una funzione si dice monotona in [a, b] se essa è crescente nell’intervallo [a, b], oppure decrescente, oppure non decrescente, oppure non crescente. Giacomo Tommei Funzioni Definizioni ed esempi Una funzione y = f (x) si dice periodica di periodo T > 0 se f (x + T ) = f (x) Il più piccolo numero T per il quale vale l’uguaglianza precedente si dice periodo (a volte si trova anche la dicitura periodo minimo) della funzione. Una funzione f (x) si dice pari se risulta f (−x) = f (x) mentre si dice dispari se risulta f (−x) = −f (x) Un esempio di funzione pari è la funzione goniometrica y = cos x, mentre una funzione dispari è y = sin x. Tali funzioni sono anche funzioni periodiche con periodo 2 π. Giacomo Tommei Funzioni Trasformazioni sui grafici delle funzioni Funzione di partenza f (x) (k ∈ R0 ). a) g(x) = f (x + k), traslazione parallela all’asse delle ascisse; b) h(x) = f (x) + k, traslazione parallela all’asse delle ordinate; c) s(x) = f (k x), dilatazione/contrazione parallela all’asse delle ascisse; d) t(x) = k f (x), dilatazione/contrazione parallela all’asse delle ordinate; e) u(x) = f (|x|), valore assoluto applicato alla variabile indipendente x; f) v(x) = |f (x)|, valore assoluto applicato al valore della funzione f (x). Giacomo Tommei Funzioni