Università degli Studi di Perugia FACOLTÀ DI FARMACIA - CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA Epidemiologia e prevenzione delle patologie tumorali (B) Prof. Silvano Monarca Cancro dello stomaco Tumori dello Stomaco NEOPLASIE GASTRICHE BENIGNE (10%) POLIPO ADENOMATOSO (20%) SESSILE (più frequente) PEDUNCOLATO (meno frequente) POLIPO IPERPLASTICO (80%) NEOPLASIE GASTRICHE MALIGNE CARCINOMA (CANCRO) LINFOMA CANCRO DELLO STOMACO Mondo Femmine Maschi 14,6 Asia 31,0 Asia Centro e Sud America 11,3 Centro e Sud America 22,0 Italia 10,7 Italia 21,6 Europa 7,6 Africa Europa 5,7 16,7 9,9 Oceania Oceania 4,4 Nord America 8,7 Nord America 3,9 Africa 8,3 0 10 20 30 40 0 10 20 30 40 CANCRO DELLO STOMACO Europa Femmine Estonia Maschi 14,8 ITALIA Estonia 10,7 Slovenia 10,4 AUSTRIA 10,2 31,9 Slovenia 23,8 21,6 ITALIA Slovacchia 21,4 Slovacchia 9,0 POLONIA 20,7 Repubblica Ceca 8,7 AUSTRIA 20,6 GERMANIA 8,4 Repubblica Ceca POLONIA 7,8 SPAGNA 7,0 Finlandia Irlanda** 15,4 14,7 GERMANIA 6,5 SPAGNA 17,3 5,9 REGNO UNITO 13,3 Olanda 13,1 Olanda 5,2 Irlanda** 12,8 REGNO UNITO 5,1 Finlandia 12,6 SVIZZERA 5,0 FRANCIA Svezia 4,4 SVIZZERA FRANCIA 4,3 Svezia 3,6 Danimarca 0 5 11,0 10,5 8,6 8,2 Danimarca 10 15 20 25 30 35 0 5 10 15 20 25 30 3 CANCRO DELLO STOMACO Italia Femmine Maschi 17,8 Romagna Macerata Provincia 32, Romagna Firenze 14,6 28,4 27,3 Firenze 13,6 Umbria Parma Provincia 13,5 Parma Provincia 26,7 Macerata Provincia 26,7 12,8 Umbria Varese Provincia 23,6 Varese Provincia 11,2 Nord Est 10,9 ITALIA ITALIA 10,7 Ferrara Provincia 20,9 Modena Provincia 20,6 Modena Provincia 9,5 21,6 Biella Provincia 8,2 Nord Est Veneto 8,1 Veneto Ferrara Provincia 7,9 Torino 16,0 GENOVA Provincia 7,6 GENOVA Provincia 15,9 Biella Provincia 15,9 Torino 7,0 Ragusa Provincia Sassari 0 5 5,5 Ragusa Provincia 5,3 Sassari 10 15 20 25 30 35 19,8 16,5 11,9 10,9 0 5 10 15 20 25 30 3 Cancro dello stomaco in Italia In Italia, le neoplasie gastriche costituiscono la quarta causa di morte per tumore, nonostante la sua incidenza sia in riduzione. Inoltre esiste un gradiente geografico nord-sud molto spiccato (il rischio è molto basso in tutte le regioni meridionali e insulari) con una concentrazione di aree ad alto rischio intorno al confine tra Toscana, Romagna, Marche ed Umbria (Firenze, Forlì,Arezzo, Pesaro), e al confine tra Emilia e Lombardia. RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 Tumore dello stomaco Si assiste negli ultimi decenni ad un trend in diminuzione a livello mondiale e nazionale sia dell’incidenza che della mortalità da tumore allo stomaco . Il tumore dello stomaco rimane tuttavia una malattia importante per numerosità di casi, costituendo la 2° causa di morte per neoplasia nelle zone ad alta endemia. Le cause della diminuzione “naturale” del tumore dello stomaco rimangono ancora non chiarite. Dagli studi condotti si ipotizza una influenza legata al cambiamento della dieta ed associata al miglioramento delle condizioni socio-economiche. Tumore dello stomaco Vs. Tumori colon/retto STOMACO COLON/RETTO TREND In diminuzione In aumento SOPRAVVIVENZA peggiore migliore SCREENING VALIDATO NO SI PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE Non si prevede screening Si prevede screening Tumori dello stomaco CANCRO GASTRICO Tumore in stadio avanzato infiltrante le strutture adiacenti Tumori dello stomaco CANCRO GASTRICO FATTORI DI RISCHIO Dietetici Costituzionali • • • • • Gruppo sanguigno A • Produzione di transmetilasi • Lesioni precancerose Eccesso di grassi Eccesso di sale Cibi affumicati Nitrati per la conservazione • Scarso introito di vegetali freschi • Alcol • Fumo Ambientali • Fumo • Inquinamento atmosferico • Nitrati nelle acque potabili • Esposizione a Ferro, Silicio, Asbesto, Carbone, erbicidi, idrocarburi aromatici policiclici, nitrosamine Fattori genetici Sono stati identificati i seguenti oncogèni e oncosoppressori nello sviluppo del Cancro gastrico: c-met , localizzato sul cromosoma 7q31 il gene APC, localizzato sul cromosoma 5q21 il gene oncosoppressore p53, localizzato sul cromosoma 17p bcl2 localizzato sul cromosoma 18q21 c-myk localizzato sul cromosoma 8q24 k-sam localizzato sul cromosoma 10q26 Ruolo della E-Caderina Da studi recenti,si è evidenziato un ruolo di notevole importanza riguardo alla MUTAZIONE che coinvolge il promotore del Gene che codifica per la E-Caderina. Pare che il processo di ipermetilazione sia uno dei FATTORI PREDISPONENTI la mutazione. Precancerosi Gastriche CONCETTI GENERALI SONO LESIONI DELLA MUCOSA GASTRICA CHE COMPORTANO UN AUMENTATO RISCHIO DI INSORGENZA DI CANCRO LA CURA PRECOCE DI QUESTE LESIONI EVITA IL CANCRO I PAZIENTI CON QUESTE LESIONI VANNO SOTTOPOSTI A PERIODICI CONTROLLI Principali Precancerosi Gastriche GASTRITE CRONICA ATROFICA METAPLASIA INTESTINALE ULCERA PEPTICA POLIPO ADENOMATOSO MONCONE GASTRICO INFEZIONE DA HELICOBACTER CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI - ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI - • singolo fattore di rischio più importante; • presente nel 50% della popolazione mondiale; • acquisito in infanzia. Gastrite cronica Ulcera peptica Correlato causalmente con Atrofia gastrica Carcinoma gastrico Linfoma gastrico CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI - ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI - H. Pylori, ospite ed ambiente HP fattori ambientali predisposizione individuale SVILUPPO DEL CG CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI MODELLO MULTISTEP: parallelismo tra eventi morfologici e molecolari Il ruolo dell’HP è riferito allo sviluppo del cancro gastrico di tipo INTESTINALE, per il quale è stato ipotizzato un meccanismo patogenetico denominato CORREA’S CASCADE (sequenza di eventi che porta allo sviluppo del CG da una mucosa normale). Helicobacter pylori • Il nuovo trattamento per sconfiggere l’infezione da H. pylori, che associa inibitori della pompa protonica ed antibiotici, è estremamente efficace e ha rivoluzionato la gestione dei disturbi gastroduodenali: oltre il 90 % dei pazienti viene trattato con successo. Solo il 2 % presenta casi di recidiva. Invece il tasso di recidiva durante la terapia convenzionale è del 40 - 60 % durante il primo anno e del 100 % in 2 anni. • Gli esperti dell’OMS hanno indicato l’H. pylori come un fattore indiretto nell’insorgenza del tumore dello stomaco. Si stima che debellandolo si possa ottenere una riduzione del 60-80% del carcinoma dello stomaco (causa mondiale n° 2 delle morti per cancro). Oltre il 2 % della mortalità in occidente si può attribuire in ultima analisi alle infezioni da H. pylori. Dieta – Fumo Autoanticorpi Colonizzazione Batterica N-nitroso composti Deficit di Vit. C Danno genetico Mutageni N-nitroso composti Gastrite cronica H. pyloriassociata Ipocloridria (pH<5) Gastrite cronica 20 atrofica anni Displasia severa Adenocarcinoma Helicobacter pylori: come si fa la diagnosi ? Metodi invasivi Istologicamente su biopsie gastriche Test rapido all’ureasi: la scissione dell’urea in bicarbonato e ioni ammonio innalza il pH del medium da 6.8 a 8.4 ed il fenolo presente cambia colore: da giallo a rosso. Esame colturale: test non routinario e di difficile esecuzione Metodi non invasivi Urea breath test (UBT): si somministra urea marcata con C13 e si valuta la presenza di CO2 marcata nella aria espirata Sierologia: ricerca degli anticorpi specifici (IgG, IgA ed IgM) nel siero. Ricerca degli antigeni batterici nelle feci Drinking the urea solution: Blowing out into a test tube. functional tests of the bacterium's urease enzyme with a carbon-labeled urea breath test (13C-UBT) Ammonia identified in exhaled air. This is due to H. pylori conversion of Labeled Urea (13C-UBT) into ammonia by urease. Test Expirobacter in farmacia • È uno dei test acquistabili in farmacia dietro presentazione di ricetta medica per rilevare la presenza dell'Helicobacter Pylori ricercando la presenza di ammoniaca nell'aria espirata. È per questo che il test è chiamato genericamente Breath Test, test del respiro. Il kit contiene tutto l'occorrente per effettuare il test e per raccogliere i campioni di espirato che devono però essere inviati ad un laboratorio (già indicato sulla scatola) per l'analisi. H. pylori in the blood Spread by poverty and down through the families! Simple prevention! Now thought to be responsible for stomach cancer and heart disease. Remove H pylori and reduce the risk! H. pylori eradication with BMT • Bismuth subcitrate potassium, metronidazole tetracycline (BMT) – not bismuth subsalicylate – 3-in-1 capsule • Four studies with BMT 2-3 capsules QID for 710 days ± PPI1-4 • Up to 93% compliance, >75% medication taken3 1 de Boer WA et al. Am J Gastroenterol 2000;95:641-45 2 de Boer WA et al. Aliment Pharmacol Ther 2000;14:85-89 3 O’MorainC et al. Aliment Pharmacol Ther 2003;17:415-20 4 Laine L et al. Am J Gastroenterol 2003;98:562-67 FATTORI AMBIENTALI Alimentazione • Aumentato rischio: – Consumo di carni e pesci salati/affumicati – Consumo eccessivo di sale – Utilizzo di acque ad elevato contenuto di nitriti e/o nitrati FATTORI AMBIENTALI Oncogenesi intra-gastrica Conversione dei nitrati ingeriti in nitriti e nitrosamine da parte della nitroreduttasi batterica, in presenza di ipocloridria e di proliferazione batterica gastrica Gastrite atrofica FATTORI AMBIENTALI Alimentazione • FATTORI PROTETTIVI (Ridotto rischio): – Consumo di verdure fresche – Consumo di alimenti ricchi in vitamina A, C, E – Uso della refrigerazione per conservazione CARCINOMA DELLO STOMACO (stadiazione TNM) T: Tis o Tim TUMORE PRIMITIVO N: LINFONODI REGIONALI Tumore in situ (intramucoso) Invasione sino alla sottomucosa Invasione fino alla sottosierosa Invasione della sierosa ma non delle strutture T1 T2 T3 adiacenti N0 Non metastasi linfonodali T4 Invasione delle strutture adiacenti N1 Metastasi in linfonodi gastrici entro 3 cm dal margine del tumore N2 Metastasi nei linfonodi perigastrici oltre 3 cm dal margine tumore, o in linfonodi lungo l’arteria gastrica sinistra, l’epatica comune, la splenica o la celiaca N: M0 Assenza di metastasi a distanza METASTASI M1 Presenza di metastasi a distanza (inclusi linfonodi A DISTANZA del legamento epato-duodenale, retropancreatici, mesenterici, paraotici) CARCINOMA DELLO STOMACO (suddivisione in stadi) STADIO 0 Tis N0 M0 STADIO I T1 N0 M0 STADIO IIA T2 T3 N0 N0 M0 M0 STADIO IIB T1 T2 N1 N1 M0 M0 STADIO III T3 T4 N1 M0 ogni N M0 STADIO IV ogni T ogni N M1 CARCINOMA DELLO STOMACO (sopravvivenza a 5 anni) I stadio II stadio III stadio IV stadio 86 % 65 % 28 % 15 % PREVENZIONE PRIMARIA • Abolizione degli alimenti conservati con nitriti • Riduzione di cibi trattati con affumicatura • Riduzione del sale nella dieta • Introduzione di dieta ricca di vitamina A eC • Eradicazione dell’infezione da Helicobacter pylori PREVENZIONE SECONDARIA • Screening di massa per individuare i soggetti portatori di condizioni precancerose (?) • Follow-up dei soggetti portatori di condizioni e lesioni precancerose Screening cancro dello stomaco • L'identificazione di una lesione tumorale localizzata alla sola parte superficiale della parete gastrica consente un'elevata percentuale di guarigione con la sola chirurgia. Un programma di screening, con frequenti esami endoscopici e radiologici, esiste solo in Giappone ed ha portato ad una significativa riduzione della mortalità per questo tumore. CANCRO POLMONARE CANCRO DEL POLMONE Mondo (Incidenza su 100.000) Femmine Maschi 32,2 Nord America Italia 17,8 Oceania 15,1 Europa Asia 13,8 Italia Nord America 56,3 42,9 38,1 Centro e Sud America 2,3 0 56,9 Asia 7,2 Africa Europa Oceania 10,5 Centro e Sud America 60,8 27,7 Africa 20 40 60 80 14,4 0 20 40 60 80 CANCRO DEL POLMONE Europa Femmine Maschi POLONIA 29,7 Danimarca REGNO UNITO 23,2 78,4 Estonia 72,7 POLONIA 17,9 Repubblica Ceca 72,3 Irlanda 17,7 Slovacchia 71,0 16,3 Olanda Slovenia 65,9 GERMANIA 13,4 SVIZZERA 13,4 GERMANIA Svezia 12,9 ITALIA AUSTRIA 12,3 REGNO UNITO 53,0 Repubblica Ceca 12,2 FRANCIA 52,1 64,5 Olanda 63,6 60,8 ITALIA 10,5 SPAGNA 51,2 Slovenia 10,1 AUSTRIA 51,0 Finlandia 8,8 Estonia 8,6 SVIZZERA 45,5 Slovacchia 8,1 Finlandia 44,7 FRANCIA 7,0 Irlanda SPAGNA Danimarca 4,3 0 48,9 42,3 Svezia 20 40 60 80 22,0 0 20 40 60 80 100 CANCRO DEL POLMONE Italia Femmine Maschi 12,4 Veneto Regione Ferrara Provincia 11,9 Biella Provincia GENOVA Provincia 11,9 Varese Provincia 67,9 Torino 11,7 Ferrara Provincia 67,5 Nord Est 11,3 GENOVA Provincia 66,5 Romagna 11,1 Modena Provincia 63,8 Modena Provincia 10,6 Torino 63,8 10,5 ITALIA Veneto Regione ITALIA 71,9 70,1 60,8 Firenze 10,1 Romagna 60,3 Biella Provincia 10,0 Parma Provincia 59,2 Parma Provincia 9,8 Firenze Varese Provincia 9,7 Nord Est Umbria 8,8 Macerata Provincia 49,1 47,5 Umbria 4,6 0 52,0 Macerata Provincia 5,8 Ragusa Provincia 55,9 Sassari 6,4 Sassari 57,5 Ragusa Provincia 10 20 30 40 36,5 0 10 20 30 40 50 60 70 80 RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 RR Italia=1 La mortalità in Italia nell’anno 1998 Rapporti ISTISAN 02/31 2002 POLMONE In Italia l’incidenza è di 25.800 casi per gli uomini e di 5.400 per le donne Rappresenta il 20% di tutte le morti di tumore in Italia E’ al primo posto come causa di morte per tumore negli uomini Il fumo di sigaretta ne è la causa principale POLMONE E’ in aumento nelle donne, in seguito dell’acquisizione dell’abitudine al fumo In diminuzione tra gli uomini in seguito alla diminuzione del consumo di tabacco Carcinoma polmonare Il carcinoma polmonare è da sempre la neoplasia più diffusa nella popolazione maschile di età superiore ai 40 anni. Attualmente l'incidenza del cancro del polmone è in diminuzione negli USA mentre in Italia la curva di incidenza è in calo negli uomini, in tutte le classi di età, ed in aumento nelle donne. Questo andamento è imputabile alle campagne anti-fumo effettuate in America e al diffondersi dell'abitudine al fumo di sigaretta nelle donne; infatti, tra i fattori di rischio, il fumo di sigaretta svolge un ruolo predominante, essendo responsabile dell'80% dei nuovi casi. Esiste una correlazione diretta, statisticamente provata, fra insorgenza di neoplasie polmonari, fumo di sigarette, numero di sigarette fumate e durata all'abitudine del fumo. Il fumo passivo è associato ad un aumento del rischio di sviluppare un carcinoma polmonare di circa il 30 %. Un uomo che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di cancro al polmone di uno che non fuma, mentre per le donne il pericolo è 13 volte maggiore. Se un tabagista smette di fumare, il rischio di sviluppare la malattia si riduce progressivamente e dopo 10-15 anni le possibilità che si ammali si avvicinano a quelle di una persona che non ha mai fumato. Considerando che l'80-90% dei tumori polmonari è dovuto all'abitudine del fumo di sigaretta, l'unica prevenzione primaria attuabile è l'astensione dal fumo Carcinoma a grandi cellule (o tumori non a piccole cellule) • • - Carcinoma a cellule squamose: è il tipo più diffuso negli uomini, origina dalle cellule che rivestono le vie respiratorie; • - Carcinoma a cellule grandi: il nome deriva dalle grandi cellule tondeggianti che si evidenziano quando si esamina un campione bioptico al microscopio. • - Adenocarcinoma: si sviluppa dalle cellule che secernono il muco; Carcinoma a cellule piccole • il carcinoma a cellule piccole o "a chicco d'avena", così definito dalla caratteristica forma delle cellule. •Negli ultimi decenni la variante squamosa è in diminuzione, mentre si osserva un aumento relativo degli adenocarcinomi, verosimilmente in rapporto all'aumentata incidenza di tumore polmonare nelle donne, ove questo istotipo ha maggiore frequenza. Mesotelioma pleurico e amianto Un altro tipo meno comune di tumore polmonare è il mesotelioma, una forma che ha origine della pleura, il foglietto che riveste i polmoni. Mesoteliomi Maligni: eziopatogenesi problemi aperti Esposizione professionale ad amianto 50-80% dei casi Esposizione extraprofessionale ad amianto (ambientale o residenziale) Altre cause: terapia radiante, familiarità, alterazioni cromosomiche etc Amianto e morti per mesotelioma ITALIA – Proiezione casi mortali per anno Numero di casi mortali per anno 1000 750 500 250 0 1970 1980 1990 2000 “The European mesothelioma epidemic” J. PETO et Al. British Journal of Cancer1999 2010 2020 Anni 2030 Fattori di rischi per cancro polmonare • • • • • • - Fumo attivo ++++++ - Fumo passivo ++ - Radon ++ - Ambiente di lavoro ++ - Inquinamento atmosferico + - Ridotta assunzione di frutta e verdura + Sinergismi per cancro polmonare • Fumo + Radon • Fumo + Amianto • Fumo + Inquinamento atmosferico • Fumo + Ambiente di lavoro CANCRO E FUMO RISCHIO RELATIVO (NON FUMATORE=1) Cancro Cancro Cancro Cancro Cancro Cancro del polmone vie aeree superiori vescica e vie urinarie pancreas esofago rene 17,15 15 2,7 2,2 10 2,2 Fumo passivo e cancro • Il fumo di tabacco presente negli ambienti contiene circa 7000 sostanze chimiche, di cui più di 60 sono riconosciute come cancerogene e molte sono agenti tossici. Non è stato possibile determinare una soglia di esposizione al di sotto della quale il fumo passivo sia da considerarsi privo di rischi né si ritiene probabile che nuove ricerche, in futuro, permettano di stabilire tale soglia. • Il fumo passivo è stato classificato come noto agente cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti nel 1993, dal Dipartimento della sanità e i servizi sociali degli Stati Uniti nel 2000 e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’OMS nel 2002. della California ha classificato il fumo di tabacco un "inquinante tossico dell'aria". • In Italia si stimano circa 800 morti l’anno per cancro polmonare da fumo passivo IL RADON Il radon è un gas radioattivo incolore estremamente volatile prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo a tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232, l'Uranio 235 e l'Uranio 238. Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in particolare modo da lave, tufi, pozzolane, alcuni graniti etc. La via che generalmente percorre per giungere all'interno delle abitazioni e' quella che passa attraverso fessure e piccoli fori delle cantine e nei piani seminterrati. E’ considerato cancerogeno per l’uomo Valutazione dei rischi in Italia G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, 353-363, “Qualità dell’aria indoor e medicina del lavoro, ieri e oggi” M. Maroni, Dipartimento di Medicina del Lavoro, Sezione Ospedale Sacco, Università degli Studi di Milano. Biomarcatori di suscettibilità Chi è a rischio? Fumo e tumore al polmone Effetti del metabolismo del CYP1A1 Studio caso-controllo - valori di OR Sigarette fumate/anno Gene selvaggio CYP1A1*1A Non fumatori 1.0 3.2 Fumatori < 20 pacchetti/anno > 20 pacchetti/anno 2.6 4.2 3.6 11.4 Song et al., Carcinogenesis 22 : 11 - 16, 2001 PREVENZIONE PRIMARIA CANCRO POLMONARE PREVENZIONE Non fumare Non esporsi ad agenti cancerogeni ambientali L’abolizione del fumo di sigaretta consentirebbe l’eliminazione di oltre l’80% dei tumori al polmone Seguire una dieta sana DIAGNOSI PRECOCE POLMONE DIAGNOSI PRECOCE I fumatori di oltre 20 sigarette al giorno si dovrebbero sottoporre appena sarà finita la sperimentazione alla TAC Spirale nei tempi e con le modalità che verranno stabiliti -analisi dei micro-RNA? Sperimentazione della TAC spirale Tumore al polmone: allo Ieo di Milano il "Test salva vita" • 26 novembre 2010 • Umberto Veronesi lo ha definito «una svolta epocale». I dati del Cosmos (Continuos Observation of Smoking Subjects), ricerca condotta dall'Istituto europeo dei tumori di Milano su 6.200 grandi fumatori (un pacchetto di sigarette al giorno da 20 anni) in 10 anni, ha dato risultati incoraggianti: grazie alla Tac spirale (la Tac gira intorno al paziente e lo avvolge come in una spirale) è possibile diagnosticare precocemente anche i tumori più piccoli, con una riduzione - stando alle cifre del Cosmos - del tasso di mortalità del 20%. L'esame dura pochi secondi, con bassi livelli di esposizione alle radiazioni. I ricercatori dello Ieo, in 10 anni, hanno eseguito circa 40mila Tac spirali, diagnosticando 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi allo stadio iniziale. Inoltre, l'89% dei tumori è risultato asportabile chirurgicamente: «La sopravvivenza globale di tutti i pazienti è stata del 70%, rispetto a un 10 - 15% della popolazione generale non sottoposta a diagnosi precoce», commenta Giulia Veronesi, direttore dell'Unità di ricerca sulla diagnosi precoce e la prevenzione del tumore polmonare allo Ieo. «Così come le donne fanno regolarmente la mammografia per combattere il tumore al seno o il pap-test per il tumore del collo dell'utero - spiega Umberto Veronesi - i grandi fumatori dovranno fare regolarmente la Tac spirale per vincere il tumore al polmone». Per ora, però, questo tipo di esame non è coperto dal Servizio sanitario nazionale ed è eseguibile solo privatamente. • • Test del sangue contro il tumore al polmone: Micro-RNA • • • • 9 maggio 2012 L´oncologo Umberto Veronesi annuncia la prima ricerca italiana che consentirà di individuare il tumore al polmone con un semplice esame del sangue. E' questa la nuova frontiera della diagnosi precoce in campo oncologico. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati. Veronesi, direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia, ha presentato ieri Cosmos II, il nuovo studio italiano sul tumore al polmone, la prima ricerca Cosmos, Continuous observation of smoking subjects è del 2004. Parte oggi il reclutamento di diecimila volontari, fumatori o ex fumatori, che abbiano più di 55 anni e abbiano fumato almeno 20 sigarette al giorno per un periodo minimo di 30 anni. Per aderire telefonare al numero unico 02-64107700 02-64107700 , WWW.IEO.IT. «È al via una nuova era per il cancro polmonare per il quale ci aspettiamo tra 10 o 15 anni un crollo della mortalità». Pier Paolo di Fiore, direttore del programma di medicina molecolare spiega: «I microRNA sono quantità misurabili di frammenti genetici che i tumori polmonari, nel loro processo di formazione, rilasciano nel sangue. Non vengono rilasciati liberi, ma incapsulati in vescicole che li proteggono. Per questo sono particolarmente stabili. Non sappiamo ancora perché le cellule tumorali rilascino grandi quantità di questi frammenti. Quello che è certo è che per noi sono interessantissimi indicatori della presenza del tumore. La semplicità del test e il suo costo, sicuramente più basso di quello richiesto per una Tac a basso dosaggio, lo rendono un ottimo candidato per lo screening iniziale della popolazione a rischio». Carta del rischio www.alcase.it/education/pdf/miti e fatti.pdf http://www.lasalute.org Fumo attivo e patologie Cardio-vascolari Tumori - Polmone - Cavo orale/faringe - Laringe - Esofago - Stomaco - Pancreas - Rene - Vescica - Cervice - Leucemia - Seno - Colon-retto - Naso - Vulva e vagina - Malattia cardiaca ischemica -Ictus – Demenza vascolare - Malattia vascolare periferica - Aneurisma aortico addominale - Impotenza Fumo attivo Respiratorie - Bronchite - Enfisema - Polmonite - Asma poco controllabile Riproduttive Altro - Parodontopatie Perdita di denti Ulcera peptica Cataratta Fratture del femore Esiti chirurgici/cicatrizzazione sfavorevoli - Densità ossea bassa - Basso peso alla nascita - Complicanze in gravidanza - Riduzione della fertilità - SIDS (morte in culla) Fumo di sigaretta Polmone - Cavo orale/faringe - Laringe - Esofago - Stomaco - Pancreas - Rene - Vescica - Cervice - Leucemia - Seno - Colon-retto - Naso - Vulva e vagina Sigari o pipa • labbra • polmone • bocca Tabacco e cancro Tabacco + alcol • esofago • bocca Tabacco da masticare • bocca ALIMENTAZIONE E TUMORI La Lega Italiana per la lotta ai tumori afferma che il 30% dei tumori è causato da un’alimentazione sbagliata. E’ meglio seguire la PIRAMIDE ALIMENTARE e la DIETA MEDITERRANEA. Raccomandazioni del WCRF per la prevenzione dei tumori WCRF/AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective, AICR, Washington DC 2007 REGOLE ALIMENTARI PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI • Mangiare poco. • Consumare poca carne per proteggersi dai tumori intestinali. • Stare attenti alla farina gialla della polenta in quanto contiene sostanze cancerogene. • Bere molta acqua (anche fino a 2,5 l al giorno) in quanto espelle e/o diluisce le eventuali sostanze dannose. • Fare attività fisica in quanto il sovrappeso determina un incremento della percentuale di rischio di ammalarsi di tumore. CIBI DA MANGIARE OGNI GIORNO • Sono quelli che si trovano alla base della Piramide Alimentare. • Essi sono ricchi di fibre che migliorano il transito intestinale e diminuiscono la concentrazione di sostanze cancerogene in questo organo per cui prevengono la formazione di tumori al colon. • Anche i latticini come lo yogurth ed i formaggi si possono mangiare spesso anche se con questi ultimi non si deve eccedere in quanto ricchi di grassi (si devono consumare non oltre 3 volte alla settimana). • L’olio d’oliva, usato crudo come condimento, è utilissimo in quanto previene il tumore alla mammella (se ne può consumare fino a 3,4 cucchiai al giorno). CIBI DA MANGIARE SOLO UNA VOLTA LA SETTIMANA • Sono le carni bianche, pesce e uova cioè alimenti ad alto contenuto proteico che, per una sana alimentazione, dovrebbero essere “ruotati” nel senso di consumare ogni giorno uno di essi come piatto a base di proteine. • La quantità raccomandata è di 150 grammi per porzione di carne o pesce oppure un uovo al giorno. • Per i formaggi grassi, come il gorgonzola, una porzione non dovrebbe superare i 50 grammi. CIBI DA MANGIARE UNA VOLTA AL MESE • La carne rossa soprattutto, ma anche i dolci particolarmente grassi vanno consumati di rado in quanto sono poveri di fibre ed hanno molti grassi per cui sono responsabili dell’aumento di casi di tumori al colon, alla mammella ed alla prostata ALIMENTI CON PROPRIETA’ ANTITUMORALI • I più noti sono i vegetali della famiglia delle crocifere (cavoli, broccoli e cavolini di Bruxelles). • Essi diminuiscono del 90% la probabilità di ammalarsi di tumore perché contengono sostanze in grado di bloccare gli enzimi coinvolti nelle mutazioni genetiche delle nostre cellule. • I pomodori contengono licopene, sostanza antiossidante in grado di prevenire alcuni tumori. • Anche l’aglio e la soia (che contiene proteine vegetali in grado di sostituire la carne) contengono sostanze antitumorali. • E’ importante cuocere il meno possibile frutta e verdura perché il calore distrugge molte delle loro sostanze benefiche, mentre il frigo aiuta a conservarle. UNITA’ ORAC, UNO SCUDO ANTICANCRO • ORAC: Oxygen Radical Absorbance Capacity è l’unità di misura del potere antiossidante di un alimento: vegetali, erbe aromatiche e spezie, nonché condimenti come olio e aceto. L’alimentazione giornaliera dovrebbe fornire almeno 5000 ORAC. Ai primi posti nell’apporto di ORAC si trova la “frutta viola” (prugne nere, uva nera, mirtilli, more), seguita dalla “frutta rossa”. Ecco perché si raccomanda di “colorare” il menù giornaliero con 5 porzioni di frutta e verdura: viola, rossa, arancione, ma anche bianca e verde. Frutta e verdura sono protettive Cancer All Sites Lung Larynx Oral, pharynx Esophagus Stomach Colorectal Bladder Pancreas Cervix Ovary Breast Prostate No. of Studies 170 25 4 9 16 19 27 5 11 8 4 14 14 Block et al., Nutr Cancer 1992 Protective (high intake) Harmful 132 24 4 9 15 17 20 3 9 7 3 8 4 6 0 0 0 0 1 3 0 0 0 0 0 2 RR (95% CI) low vs. high intake 2.2 (1.2-7.0) 2.3 (2.1-2.8) 2.0 (1.7-2.5) 2.5 (0.5-5.8) 1.9 (0.7-4.8) 2.5 (0.5-5.8) 1.9 (0.3-3.3) 2.1 (1.6-2.1) 2.8 (1.4-6.4) 2.0 (1.2-6.4) 1.8 (1.1-2.3) 1.3 (1.1-2.8) 1.3 (0.6-3.5) Integratori:risultati negativi Khuri and Cohen, Clin Cancer Res 2004 TUMORI CUTANEI TUMORI CUTANEI Il tumore cutaneo più largamente diffuso è il Melanoma, rappresenta l’ 1-2% di tutti i tumori e causa oltre 1.000 morti l’anno in Italia Non esporre al sole i neonati e con molta attenzione i bambini sotto i tre anni e quelli con molti nei Applicare le creme protettive TUMORI CUTANEI Tumori cutanei: I tre tipi più comuni di cancro cutaneo sono: Carcinoma delle cellule basali Di solito si manifesta come una papula rossa o un’area ulcerata. Si presenta lentamente e di rado si estende in altre zone del corpo. Carcinoma delle cellule squamose Si manifesta come una spessa macchia rossa nelle regioni del corpo più esposte ai raggi UV quali le orecchie, il viso, il collo e gli avambracci. Va incontro a un lento ingrossamento ed è molto pericoloso poiché spesso dà metastasi. Melanoma maligno E’il più raro ma il più pericoloso tra i tumori della pelle. Può essere rialzato come un nuovo neo o può essere il prodotto del cambiamento di colore, di forma o di dimensione di una vecchia macchia, lentiggine o neo. SOLE e TUMORI CUTANEI Effetti acuti e cronici degli UV SKIN CANCER Skin Cancer Cases in the US (2002) – Basal Cell Carcinoma 900,000 – Squamous Cell Carcinoma 300,000 – Melanoma 54,000 Major Cause: Sunlight • UVB radiation (290 - 320 nm) leads to DNA photoadducts • CC TT transitions is the molecular signature of sunlight exposure • UVA radiation (320 - 400 nm) leads to oxidation reactions • Cellular photosensitizers generate 1O2 and O•2 – • UVA photons penetrate deeper into the epidermis layer than the higher-energetic UVB radiation FATTORI DI RISCHIO I RAGGI UV Piccole dosi di radiazione UV sono benefiche ed essenziali perché necessarie alla produzione di vitamina D. http://www.who.int/uv/health/en/ Le radiazioni UV sono anche usate per trattare diverse malattie, tra le quali il rachitismo, la psoriasi e l'eczema. FATTORI DI RISCHIO http://www.who. int/peh-uv FATTORI DI RISCHIO Secondo l’Oms, ogni anno muoiono nel mondo circa 60 mila persone a causa della sovraesposizione a raggi UV, di cui 48 mila per melanoma e 12 mila per carcinomi della pelle. Sulla base della letteratura scientifica, l’Oms ha identificato nove malattie, tra cui il melanoma, strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette. Circa il 90% del carico totale di malattia per melanoma e gli altri tumori cutanei è attribuibile ai raggi UV. STRUTTURA E FUNZIONE DELLA PELLE COMPOSIZIONE DEI RAGGI SOLARI Le differenti radiazioni solari non hanno gli stessi effetti. E' utile conoscerli meglio per goderne i benefici in tutta sicurezza. UVB Abbronzatura, sintesi della Vitamina D "antirachitica" Eritemi, arrossamenti, scottature, insorgenza di nei, tumori cutanei Invecchiamento cutaneo, rughe, tumori cutanei, fotosensibilizzazioni,allergie solari UVA Abbronzatura "passeggera" Luce visibile Infrarossi (IR) Antidepressiva, regola le funzioni ormonali Invecchiamento cutaneo Calore, benessere Disidratazione, colpi di calore, insolazioni Lampade e lettini ad alto rischio cancro • L'esposizione ai raggi UV può risultare molto dannosa per la salute e indurre la formazione di tumori molto gravi. A stabilirlo è l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) che ha spostato le radiazioni, utilizzate nei lettini abbronzanti, dal gruppo 2A al gruppo 1 delle sostanze cancerogene, ossia nella categoria a più alto rischio. La decisione è stata presa alla luce dei risultati di una recente metanalisi che ha evidenziato un aumento del 75% del rischio di sviluppare melanoma nelle persone che si sono esposte a radiazioni allo scopo di abbronzarsi, prima dei 30 anni. Alla base della recente decisione dell'Iarc ci sono, inoltre, i dati relativi ad alcuni studi clinici caso-controllo che mostrano un'associazione diretta tra esposizione a radiazioni e sviluppo di melanoma oculari. Ma la nuova classificazione non riguarda solo i raggi UV. Da oggi, infatti, tutti i tipi di radiazioni ionizzanti, sia quelle che producono ioni in modo diretto (particelle alpha e beta) sia quelle che producono ioni in modo indiretto (neutroni, raggi gamma e raggi X), apparterranno alla categoria più rischiosa delle sostanze cancerogene. Lancet Oncol 2009; 10: 751-752 LUCE SOLARE E BUCO DELL'OZONO La quantità di radiazioni ultraviolette che raggiunge la terra dipende anche dalle condizioni ambientali, dalla stagione e soprattutto dallo spessore dello strato di ozono. L'assottigliamento di questo prezioso "scudo" protettivo è conseguente all'immissione nell'atmosfera dei clorofluorocarburi e di altre sostanze chimiche riducenti ed è tra le cause di importanti modificazioni dell'ecosistema terrestre ed acquatico ed anche di un documentato aumento dei fattori di rischio sull'incidenza di alcune neoplasie, danni a livello dell'apparato oculare e la riduzione delle difese immunitarie dell'organismo. L'erosione dello strato di ozono, secondo proiezioni provenienti da modelli computerizzati, avviene ad un ritmo di 16% l’anno e porterebbe le aree popolate della Terra nel giro di quarant'anni a ricevere una dose supplementare di radiazioni compresa tra il 5 e il 20%, la maggior parte nella banda UVB. INDICE degli UV L'Indice Universale della Radiazione UV Solare (UVI) descrive il livello di radiazione UV solare sulla superficie terrestre. Categorie di esposizione bassa moderata alta molto alta estrema Valori dell'UVI <2 3-5 6-7 8 - 10 11 + http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html L'UVI è chiaramente uno strumento educativo, ed il suo uso deve basarsi su una comunicazione efficace con il pubblico e con i mezzi di informazione. L'UVI può: • Salvare vite. • Proteggere la salute. • Aiutare a preservare l'aspetto giovanile. BOLLETTINO DEI RAGGI UV http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html SCOPRI IL TUO FOTOTIPO! TENDENZA ALLA FOTOTIPO CAPELLI CARNAGIONE ABBRONZATURA COMPARSA DI ERITEMA Costante+++ Rossi Lattea No I Sempre presente Leggermente Biondi Chiara Costante++ II abbronzato Castani Chiara Frequente Abbronzatura chiara III Bruni Olivastra Rara Scura IV Neri Olivastra Eccezionale Molto scura V Neri Nera No Nera VI Per indurre la comparsa di un tumore cutaneo si ritiene sufficiente un periodo di esposizione solare di 10-15 anni. Un’esposizione frequente e non adeguatamente protetta al sole durante l’adolescenza incrementa significativamente il rischio di sviluppo di cancro cutaneo nel corso della vita. Melanoma Sulla pelle di ogni persona sono comunemente presenti numerose macchie colorate costituite da cellule chiamate melanociti o nevociti, tali macchie sono dette nei o nevi. I nevi sono formazioni benigne, si presentano come macchie di colore variabile dal marrone chiaro al nero, a superficie piana o rilevata, di forma regolare rotondeggiante o ovalare. Di regola hanno dimensioni piccole, inferiori a 6 mm. Raramente sono presenti dalla nascita (nevi congeniti), più spesso insorgono in giovane età fino a 20/30 anni (nevi acquisiti). I nevi possono aumentare molto lentamente in dimensione o rilievo: questa trasformazione è fisiologica, ossia normale, e rappresenta la “maturazione” del nevo. L’asportazione chirurgica di un nevo non è assolutamente pericolosa e deve essere sempre seguita dall’esame istologico. L’importanza dei nevi è riconducibile al loro rapporto con il melanoma: infatti alcuni nevi possono simularlo. D’altro canto il melanoma può essere associato al nevo o nascere su di esso. Il melanoma è il tumore maligno che nasce dai melanociti. Si tratta di un tumore aggressivo, con frequenza in netto aumento in tutto il mondo. In Italia, secondo alcune statistiche, ha un’incidenza annuale di 35 casi ogni 100.000 abitanti. Il melanoma compare soprattutto tra i 30 e i 60 anni, con una leggera prevalenza nel sesso femminile, dove è spesso localizzato agli arti inferiori, mentre nei maschi è più frequente al tronco. Nei giovani di età inferiore ai 15 anni è molto raro. Vengono riconosciuti quali fattori predisponenti la carnagione chiara, l’appartenenza a famiglie in cui si sono verificati più casi di melanoma, la presenza di numerosi nevi congeniti o acquisiti di grandi dimensioni. EPIDEMIOLOGIA L’incidenza del melanoma tende ad incrementare continuamente nei soggetti di sesso maschile più rapidamente rispetto a qualunque altra neoplasia. Attualmente il melanoma rappresenta la quinta neoplasia come incidenza nel maschio e la sesta nella femmina. Nell’Unione Europea l’incidenza di melanoma è di 9 casi/100.000 per anno. 8,4 ‰ fra i uomini Il rischio di avere un melanoma cutaneo é di 8,1 ‰ fra le femmine EPIDEMIOLOGIA http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Female-Map.jpg EPIDEMIOLOGIA http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Male-Map.jpg Tassi di mortalità per melanoma in Italia negli anni 1980-1998 (dati ISS) 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 1980 1985 maschi 1990 1995 femmine totale 1998 Controverso è invece il ruolo dell’esposizione alla luce solare: sembra infatti assodato che non sia tanto la prolungata esposizione durante il corso della vita (abitanti di paesi del bacino del Mediterraneo o tropicali), quanto l’esposizione intermittente e intensa soprattutto in età infantile (bagni di sole estivi in spiaggia) a rappresentare un fattore di rischio importante per l’insorgenza del melanoma. Il rischio che il melanoma possa diffondersi e dare metastasi è tanto maggiore quanto più alto è il suo spessore. Lo spessore sopra il quale questo rischio comincia ad aumentare è 1 mm. Il melanoma è perciò sicuramente guaribile solo se viene asportato chirurgicamente nella sua fase iniziale, quando ancora confinato negli strati più superficiali della pelle. Le metastasi possono essere presenti al momento della diagnosi, oppure comparire a distanza di tempo: per questo è importante che il paziente si sottoponga a visite di controllo periodiche negli anni successivi alla diagnosi. Quando compaiono metastasi l’obiettivo delle terapie è quello di controllarne la crescita, prolungando in questo modo la sopravvivenza. FATTORI DI RISCHIO Numero di nevi Costituzionali Presenza di nevi displastici o atipici Familiarità per melanoma Fattori Altri Ambientali Raggi UV Melanoma, un test per diagnosi più precise • 24 settembre 2012 L'Associazione di oncologia medica (Aiom) e la Società di anatomia patologica e citopatologia diagnostica (Siapec-Iap) hanno appena lanciato uno studio su 1500 pazienti colpiti ogni anno nel nostro Paese da melanoma metastatico. I pazienti che risulteranno avere il gene Braf mutato, (ci si aspetta che siano circa la metà), saranno sottoposti a un trattamento farmacologico più efficace perché tarato sulle caratteristiche del loro DNA. • Ogni anno si registrano in Italia 7mila nuovi casi di melanoma, il 20% delle diagnosi riguarda pazienti tra 15 e 39 anni e il trend è in crescita costante. DECALOGO CONTRO IL MELANOMA • • • • • • • • • • 1. evitare le esposizioni eccessive e le scottature da sole, soprattutto nei bambini e in soggetti con cute pallida che si abbronza con difficoltà e si scotta facilmente 2. non esporre al sole i bambini fino al 6° mese 3. evitare le esposizioni al sole dalle ore 11 alle ore 14 4. utilizzare cappelli con visiera, camicie, magliette, occhiali 5. utilizzare l’ ombra naturale (alberi etc.) e creare protezioni con ombrelloni 6. ricordare che la miglior fotoprotezione è l’ ombra e che un indumento appropriato protegge più di qualunque crema solare 7. usare, specie se si ha la cute pallida, creme solari ad alta protezione che contengano filtri bloccanti sia gli UVB che gli UVA 8. le creme solari devono essere resistenti all’ acqua ed applicate più volte al giorno 9. alcune sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie, petto, spalle, dorso, piedi , cuoio capelluto (specie se calvi, ma non solo) 10. evitare le abbronzature artificiali (lettini UVA) che oltretutto invecchiano precocemente la pelle TUMORI CUTANEI PREVENZIONE Evitare esposizioni eccessive ai raggi solari, soprattutto nelle ore centrali della giornata, in particolare nei bambini e nei soggetti con pelle chiara Utilizzare creme solari ad alta protezione Eseguire la mappatura dei nei con il dermatoscopio Sole e tumori cutanei • Esporsi in maniera graduale e progressivamente ripartita inpiù giorni, evitando, specie nei primi giorni, di rimanere immobili per ore al sole; • Evitare di esporsi nelle ore in cui i raggi UV sono più intensi (dalle 11 alle 15); • Usare sempre creme con f attori di protezione elevata o totale (oltre 15) rinnovando frequentemente l'applicazione (ogni 2-3 ore); • Idratare la pelle dopo esposizioni intense e prolungate; • Non usare "specchi" che concentrano i raggi UV potenziandone l'effetto lesivo; • Ricordate che alcune sostanze come determinati antibiotici, antinfiammatori, profumi e i deodoranti possono aumentare la sensibilità della pelle ai raggi del sole, causando arrossamenti, irritazioni, prurito, ecc.; • Per evitare eccessive esposizioni utilizzate indumenti, copricapo e occhiali da sole; • Ricordate che non utti gli indumenti offrono la stessa protezione contro i raggi solari, e che comunque non danno protezione assoluta contro di essi. • Riconoscere i nei «a rischio» • Bisogna controllare la simmetria, i bordi, il colore e il diametro: seguendo uno schema riassumibile nella sigla «ABCD» • La diagnosi spetta al dermatologo, ma esiste un criterio, relativamente semplice, per orientarsi: • A sta per asimmetria, • B per bordi irregolari, • C per colori diversi nello stesso neo e • D per diametro oltre i 6 millimetri. Uno solo di questi parametri è «sospetto». CREME SOLARI Le creme solari contengono sostanze che impediscono ai raggi UV di penetrare all’interno della pelle. Queste sostanze, a seconda di come agiscono, vengono suddivise in: filtranti: assorbono e intrappolano l’energia dei raggi UV (nelle creme a fattore medio – basso e negli schermi totali) schermanti: agiscono come veri e propri specchi, impedendo l’ingresso dei raggi UV riflettendoli (solo negli schermi totali). Nello scegliere una crema solare è necessario rivolgersi sempre a creme con fattore di protezione superiore a 15. Affinché la protezione si mantenga è necessario applicare il prodotto almeno ogni ora - ora e mezza. In genere, infatti, la crema solare viene applicata solo all'inizio dell'esposizione al sole: partendo da un fattore di protezione più alto si garantirà una protezione media per un tempo più lungo. FATTORI PROTETTIVI (SPF) The sun protection factor (SPF) is a widely accepted method of measuring sunscreen effi cacy. SPF is defined as the sun radiation dose (mainly UVB) required to produce the minimum erythemal dose (MED; the threshold dose that can produce sunburn) after application of 2 mg/cm² of sunscreen divided by the dose producing 1 MED on unprotected skin. Thus an SPF of 2 absorbs 50% of ultraviolet radiation, SPF 8 sunscreen can fi lter out 87·5% of UVB radiation, SPF 16 93·6%, SPF 32 96·9%, and SPF 64 98·4%.26 Although there is a recognised way of measuring protection from UVB, there is not a standardised method to measure the effi cacy of UVA blocking.14 The Australian/New Zealand Standard is based on in-vitro testing. This standard specifies that a “broad spectrum” claim can be made if the product fulfi lls one of the following criteria: either an 8-μm layer of the product does not transmit more than 10% of radiation between 320 and 360 nm or an 20-μm layer of the product does not transmit more than 1% of radiation between 320 and 360 nm. Creme solari: le nuove regole Dal 2008 in vigore normative diverse per l'etichettatura delle creme solari. Dal 2008 entreranno in vigore le nuove regole per l'etichettatura delle creme solari. Una specialista spiega quali sono le novità: spariranno i numeri, sostituiti da definizioni come «protezione bassa», «media», «alta» e non sarà più ammessa la definizione «schermo totale». Inoltre sarà introdotta obbligatoriamente una protezione contro gli Uva equivalente ad almeno un terzo del grado di protezione contro gli Uvb. Immunosoppressione e UV Chemoprevention by dietary botanical agents: Dietary botanicals (green tea polyphenols, grape seed proanthocyanidins and silymarin) have been shown to inhibit UV-induced immune suppression and photocarcinogenesis. Sabato, 5 maggio 2007 Tumore epatico • Il più frequente è il carcinoma epatocellulare che è la più comune neoplasia maligna nel mondo (almeno 1.000.000 di nuovi casi all'anno). La maggior parte di questi tumori insorge in pazienti con cirrosi epatica (incidenza annuale di circa 3-4%). Fa eccezione l'Africa dove , invece, questa neoplasia compare in fegati normali. Il colangiocarcinoma è il secondo più frequente tumore maligno primitivo del fegato e non compare in pazienti cirrotici, ma più frequentemente in corso di infiammazione delle vie biliari (origina dalle cellule biliari). • L’Italia non raggiunge le percentuali dei paesi africani e asiatici ma è il paese del mondo occidentale con il più alto numero di carcinomi epatocellulari. Ciò è dovuto all'alto numero di cirrosi (di origine virale o alcolica). CARCINOMA EPATICO PRIMARIO VIRUS HBV E CANCRO EPATICO INFEZIONE HBV e CANCRO EPATICO VIRUS HCV e CANCRO EPATICO HCV e CANCRO EPATICO U.S. Gov. “Nono Rapporto sui Cancerogeni, 2000” : l’alcol è cancerogeno • Il Governo degli Stati Uniti nell'ultimo rapporto governativo sulle cause principali del cancro, scientificamente accertate, aggiunge alla lista degli agenti cancerogeni l’alcol (consumato come vino, birra, ecc.). Aflatoxins, Alcoholic Beverage Consumption, Arsenic Compounds, Asbestos, Azathioprine, Benzene, Cadmium, Environmental Tobacco Smoke, Ethylene Oxide, Radon, Smokeless Tobacco, Solar Radiation and Exposure to Sunlamps, Sulfuric Acid, Tamoxifen, Tobacco Smoking. Alcohol & Cancer Risk 2.6 2.4 Relative risk 2.2 2 1.8 Larynx Pharynx Oral Larynx Liver Breast Pharynx Esophagus Colorectal Stomach Oral 1.6 Liver 1.4 Breast Esophagus 1.2 Colorectal Stomach 1 0 Duffy & Sharples. In: Alcohol & Illness. Edinburgh Univ. Press 1992 20 40 60 Grams of alcohol/day 80 100 Alcol e tumore epatico • L'associazione tra etanolo e cancro del fegato è stata documentata in migliaia di pazienti e nella maggior parte degli studi l'effetto dell'alcool risulta dose-dipendente e correlato con lo sviluppo di cirrosi. Nelle aree geografiche a bassa prevalenza di epatite B come gli USA, il rischio di CE è aumentato del 40% nei forti consumatori di alcol, mentre è dubbio se il moderato consumo di alcol è associato a significativi incrementi di rischio tumore. L'assunzione giornaliera di 40-60 g nell'uomo e 20-40 g nella donna per diversi anni può causare cirrosi ed aumentare di conseguenza il rischio tumore. In Italia il rischio tumore è 13 volte maggiore nei bevitori rispetto ai non bevitori. Alterazioni epatiche dopo eccessiva e prolungata ingestione di alcol • Le principali conseguenze sono qui riassunte : • 1) Steatosi epatica (fegato grasso): la prima conseguenza dell'abuso di alcol è l'accumulo di grasso nelle cellule epatiche. Tale accumulo è reversibile se il paziente smette di bere. • 2) Epatite: continuando l'abuso alcolico è facile andare incontro alla steatoepatite: si tratta di un accumulo di grasso accompagnato da infiammazione: esiste una forma acuta e più frequentemente una forma cronica. • 3) Cirrosi epatica: la cirrosi è caratterizzata da presenza di fibrosi diffusa del fegato e noduli di rigenerazione. • E’ stato riscontrato un sinergismo di potenziamento tra alcol e virus HBV e HCV. Prevenzione del cancro epatico • Prevenzione delle epatiti B e C da infezione virale; • Evitare il consumo eccessivo di alcol e la contaminazione da aflatossina B1. • Lo screening del tumore epatico con gli ultrasuoni ed i markers tumorali (alphafetoproteina) può essere efficace nei soggetti ad alto rischio dove le infezioni da HBV/HCV e i tumori epatici sono frequenti e vi sono risorse mediche disponibili. Prevenzione delle epatiti - Screening del sangue e dei suoi derivati - Impiego di aghi e siringhe monouso - Adeguata sterilizzazione di strumenti chirurgici e dentali - Uso di precauzioni e barriere come l'impiego di guanti, protezione degli occhi e viso, ecc. - Educazione nel rischio di usare per più persone materiale non sterilizzato (forbicine, rasoi, ecc.) - Vaccinazione anti HBV IL CANCRO SI PUÒ PREVENIRE? Quale prevenzione? Prevenzione è una delle parole chiave per sconfiggere il cancro. Ciò significa non solo evitare i comportamenti a rischio, come il fumo di sigaretta, l'abuso di alcool o l'alimentazione errata, come quella troppo ricca di grassi (prevenzione primaria), ma sottoporsi agli esami necessari a favorire l’anticipazione diagnostica (prevenzione secondaria). Prevenzione primaria Sono gli accorgimenti e le iniziative che hanno lo scopo di eliminare quei fattori che portano allo sviluppo del cancro. Modificando la dieta quotidiana, praticando regolarmente attività fisica, evitando di esporsi troppo a lungo ai raggi del sole, conoscendo gli agenti cancerogeni e cercando di evitarli (soprattutto sul luogo di lavoro), smettendo di fumare per non fare del male a se stesso e agli altri (leggi fumo passivo)… Sul fronte alimentare è il trionfo della cosiddetta "dieta mediterranea", caratterizzata da un corretto equilibrio fra i diversi nutrienti e dalla scarsa presenza di grassi animali. Importante è l'elevato apporto di frutta e verdura da mangiare ad ogni pasto. L'assunzione di alcune sostanze naturali può rallentare infatti la comparsa del cancro a livello cellulare. Fra queste il beta-carotene, (presente nelle carote), la vitamina C, lo zinco o il selenio. Vale la pena sottolineare però che il consumo di antiossidanti isolati e purificati non dà risultati nella prevenzione dei tumori: studi clinici hanno dimostrato che solo il consumo di alimenti e delle loro combinazioni, e non di elementi isolati, riduce realmente il rischio di contrarre una malattia neoplastica. All'attenzione verso ciò che si mangia va aggiunta quella al consumo di alcolici che deve essere limitato (un bicchiere di vino a pasto), mentre vanno eliminati i superalcolici. In più, se è vero che chi vive in città è esposto suo malgrado all'inquinamento, è anche vero che c'è un inquinamento che ognuno si può risparmiare: il fumo di sigaretta. L’abolizione del fumo di sigarette consentirebbe infatti l’eliminazione oltre l’80% dei tumori al polmone: un dato che lascia poco spazio alle interpretazioni. Visto che è la prima causa di morte per tumore negli uomini e purtroppo risulta in aumento nelle donne, sia in Italia che in Europa in seguito all’acquisizione della cattiva abitudine al fumo. Ricade nell’ambito della prevenzione primaria anche la tutela della salute sul luogo di lavoro. Secondo uno studio del Cnel l'incidenza italiana è più alta della media europea e si è attestata al 10-15% del totale dei tumori. Per questo ogni lavoratore deve pretendere un luogo di lavoro salubre - senza fumo di sigaretta, agenti chimici o tossici dispersi nell'aria o a contatto con sostanze cancerogene. Prevenzione secondaria La prevenzione secondaria coincide con la diagnosi precoce e tempestiva. Questo è possibile solo se, dopo una certa età, ci si sottopone a esami di controllo per individuare in fase iniziale i tumori più frequenti e prevedibili, quelli noti come i “4 big killer”: polmone, mammella, colon retto e prostata. Non bisogna inoltre sottovalutare nessun sintomo sospetto, che va riferito tempestivamente al proprio medico curante. Oggi sono state affinate molte tecniche e metodiche che permettono l'anticipazione diagnostica. Rimane ancora da accertare però se l'individuazione precoce del tumore si traduca sempre in un reale allungamento della vita del paziente, ed eventualmente a quali costi. Molti studiosi ritengono infatti che spesso venga sottovalutato il carico di stress a cui è esposto chi si sottopone a un esame. Questo vale soprattutto per i "falsi positivi", per quei pazienti cioè a cui viene diagnosticata una neoplasia poi non confermata. Altri studiosi fanno notare che se alla realizzazione di test predittivi non corrisponde un'efficacia della cura per il tumore individuato, allora l'anticipazione diagnostica rischia di non essere giustificata. Unanime è invece il parere positivo sui programmi di diagnosi precoce per il carcinoma della mammella, del colon retto, della cervice uterina, del melanoma e della prostata. E nel futuro ci sarà la “prevenzione totale” Individuare i soggetti a rischio prima che sviluppino la malattia, è questo l'obiettivo della prevenzione totale. A partire dalla genetica, per ogni tumore si potrà individuare il danno causato dalla malattia nel DNA. Facciamo un esempio: il fumo di sigaretta danneggia un particolare cromosoma il quale, attraverso almeno 20 passaggi (mutazioni) diversi, arriva a produrre delle cellule pretumorali nel tessuto del polmone. Non si tratta ancora di cancro ma di una sua anticipazione: infatti, da questo momento potrebbero passare anche anni prima che la patologia si possa manifestare. È questo allora il momento giusto per intervenire con delle molecole "intelligenti" che colpiscano il bersaglio e ripristino le funzioni perse o alterate del patrimonio genetico, bloccandone lo sviluppo in cellule cancerose. In questa ottica, per l'anticipazione del tumore al polmone si sta lavorando, per la messa a punto di un test che andrà a individuare materiale genetico prodotto dalle cellule tumorali. Così attraverso un semplice prelievo di sangue si riuscirà a snidare il tumore al polmone proprio al suo esordio. Nel caso del tumore al colon questo test potrebbe sostituire l'endoscopia, esame fastidioso che non viene praticato quanto sarebbe necessario. Per i tumori causati da infezioni virali si procederà invece sempre più servendosi della vaccinazione. Un esempio è dato dai virus dell'epatite B e C, cause della cirrosi epatica, che può a sua volta sfociare in cancro. Il vaccino, obbligatorio in Italia dagli anni novanta per tutti i neonati, può essere considerato il primo vaccino anticancro. Allo stesso è ora possibile vaccinarsi contro il Papiloma virus, responsabile nelle donne dell'insorgenza del tumore al collo dell'utero e di rilevare l'Helicobacter pylori, concausa del cancro allo stomaco, e di trattare con antibiotici. L'obiettivo finale è quello di arrivare a una mappa del rischio personale, elaborazione che tiene conto della predisposizione genetica, dell'ambiente e delle abitudini di ogni paziente. ALIMENTAZIONE E TUMORI Abitudini alimentari errate, protratte giorno dopo giorno per anni, spiegano l'aumento di incidenza di alcuni tipi di tumore nei Paesi sviluppati, molto più rari nelle popolazioni rimaste fedeli a modelli nutrizionali tradizionali. Si tratta soprattutto dei tumori dello stomaco, del colon, dell'esofago, della mammella, dell'utero, dell'ovaio, della prostata, del pancreas e del fegato. Inoltre un'alimentazione corretta gioca un ruolo decisivo nella prevenzione di malattie cardiovascolari e metaboliche. http://www.wcrf-uk.org/report/chapter8/chapter8intro.lasso# Errori Alimentari Sono sotto accusa soprattutto l'eccesso di grassi e calorie, la carenza di fibre, di vitamine e di minerali, l'elevato consumo di bevande alcoliche e di alimenti affumicati o conservati sotto sale. Nutrirsi bene non significa sempre fare delle rinunce: frutta e verdura, oltre ad essere i migliori alleati della salute, portano gusto e allegria sulla nostra tavola. Il nostro corpo è costituito da quantità variabili di acqua, proteine, grassi, zuccheri e sali minerali. Ognuno di questi elementi è indispensabile per il buon funzionamento del nostro organismo. Il sistema per mantenere costante l'equilibrio fra le sostanze che compongono il nostro corpo è quello di un giusto apporto delle stesse tramite l'alimentazione. Un’alimentazione bilanciata è la migliore prevenzione ai cancerogeni veicolati con gli alimenti; essa deve essere varia e prediligere i cibi poco raffinati o manipolati. La dieta tipica delle popolazioni mediterranee è già di per sé varia e completa a differenza di quella delle popolazioni nordiche o americane in cui gli zuccheri raffinati ed i grassi sono preponderanti. Carenze e cancro Un basso quantitativo di vitamine A e C può favorire l’insorgenza dei tumori della pelle e dell’apparato digerente; una grossa carenza di proteine facilita il cancro allo stomaco; una carenza di fibre vegetali facilita l’insorgenza del cancro all’intestino. Eccessi e cancro Un eccesso di grassi favorisce l’insorgenza del cancro del colonretto e anche una dieta troppo ricca di proteine di origine animale può causare diversi guai, aumentando tra l’altro il rischio per alcuni tipi di tumore. Infine, l’eccesso alimentare è la prima causa del sovrappeso e dell’obesità, a loro volta responsabili di causare svariati problemi. Uso del sale Un altro punto importante è di utilizzare modiche quantità di sale per condire gli alimenti. Elevati consumi di sale favoriscono l’insorgenza delle malattie cardiovascolari e di tumori allo stomaco, all’esofago e ad altri organi dell’apparato digerente L'importanza delle fibre Nella dieta è necessario tenere conto anche di un giusto quantitativo di fibre vegetali, vitamine e sali minerali. Una regolare assunzione di tali alimenti costituisce un buon fattore protettivo per quanto riguarda alcune neoplasie ed altre malattie. Tutti i vegetali sono ricchi di queste sostanze, quindi è consigliabile consumare quote elevate di frutta, verdura e cereali. Una buona regola per garantire un sufficiente apporto di fibre è quella di consumare tutti i giorni almeno cinque porzioni di frutta, verdura o cereali integrali. Non è difficile, se si tiene presente che una 'porzione' può essere ad esempio un frutto di medie dimensioni, un contorno di verdura, un piatto d'insalata, un bicchiere di spremuta. Questi alimenti assicurano anche l’assimilazione di diverse vitamine che svolgono un’importantissima funzione di protezione. Vitamine e salute Alcune vitamine hanno un effetto protettivo verso molti tipi di tumore, in particolare quelle con azione antiossidante come la A, la C e la E. L'effetto protettivo pero' si ottiene assumendo le vitamine con il cibo, e non sotto forma di integratori e di supplementi. OVERWEIGHT AND OBESITY ACCOUNT FOR 10% to 20% OF CANCER DEATHS IN THE US • • • • • • • • • • • • • Women RR§ Multiple Myeloma Colorectal Ovarian Liver All Cancers Non-Hodgkin’s lymphoma Breast Gall Bladder Esophagus Pancreas Cervix Kidney Uterus 1.44 1.46 1.51 1.68 1.88 1.95 2.12 2.13 2.64 2.76 3.20 4.75 6.25 Men • Prostate • Non-Hodgkin’s • • • • • • • • • lymphoma All Cancers Kidney Multiple Myeloma Gall Bladder Colorectal Esophagus Stomach Pancreas Liver RR 1.34 1.49 1.52 1.70 1.71 1.76 1.84 1.91 1.94 2.61 4.52 § Calle and Thun, Oncogene 2004; RR Mortality comparing BMI 30-40 versus 18.5-24.9 COVERGENCE OF ADIPOCYTE AND MACROPHAGE FUNCTIONS IN OBESITY Obesity and Chronic Inflammation Adipocyte & Macrophage: Lipid storage , Cytokine Increase of circulating C-reactive protein Indicates a persistent low-grade inflammation in adipose tissue in conditions of overweight & obesity Xu et al., J Clin Invest 2004 USO DEL SALE • Un altro punto importante è di utilizzare modiche quantità di sale per condire gli alimenti, tenendo conto che essi già ne contengono naturalmente una quota e prestare attenzione a tutti quei cibi che vengono conservati anche con l’aiuto del sale. Elevati consumi di sale favoriscono l’insorgenza delle malattie cardiovascolari e di tumori allo stomaco, all’esofago e ad altri organi dell’apparato digerente. CONSERVANTI E ADDITIVI • Per prima cosa bisogna sottolineare il fatto che l'aggiunta di additivi alimentari, quando effettuata a regola d'arte, consente di conservare i cibi in modo da evitare ben più pericolose contaminazioni da parte di batteri, funghi, parassiti, ecc., responsabili di malattie a volte molto gravi e in alcuni casi addirittura mortali (es. il botulismo o il cancro al fegato per aflatossine). Tuttavia, alcuni conservanti possono venire usati anche per scopi puramente estetici, come i nitrati e nitriti che vengono utilizzati per dare un colore rosso a carni lessate in scatola e insaccati e che possono reagire nello stomaco con ammine e amidi formando composti nitrati dotati di attività cancerogena (nitrosammine). Alimenti e cancro EVIDENCE Convincing Probable Possible/ insufficient DECREASED RISK INCREASED RISK Physical activity (colorectum) Overweight and obesity (oesophagus, colorectum, breast, endometrium, kidney) Fruit and vegetables (oral cavity, stomach, colorectum). Physical activity (breast) Preserved meat (colorectum) oesophagus. Salt-preserved foods and salt (stomach). Very hot (thermally) drinks & food (oral cavity, pharynx, oesophagus Fibre, soya, fish, n-3 fatty acids, carotenoids, vitaminsB2, B6, folate B2, B6, folate, B12, C,D, E, calcium, zinc, selenium,non-nutrient plant constituents, (eg allium, lignans, compounds, flavnoids, isoflavones) Animal fats, heterocyclic amines, polycyclic aromatic hydrocarbons, nitrosamines http://www.who.int/dietphysicalactivity/publications/facts/cancer/en/ Vegetali e sostanze anticancro ISOTIOCIANATI Sono enzimi che convertono gli estrogeni in sostanze meno nocive e possono bloccare la produzione di steroidi.Si trovano nei broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori e verze oltre che nei semi di senape. POLIFENOLI Sono contenuti nelle mele, nelle cipolle, nel tè verde e possono essere utili per i loro effetti antiossidanti. LICOPENE E' contenuto nei pomodori e ha proprietà anticancro. ACIDO FOLICO Secondo studi recenti ha un effetto protettivo. E’ contenuto negli avocado, nelle banane, nei piselli e fagiolini ma soprattutto nelle verdure a foglia verde (spinaci ed erbette). VITAMINA D Bassi livelli di vitamina D aumentano il rischio. Questa vitamina si produce con l’esposizione alla luce solare. VITAMINA C Ha un effetto antiossidante e quindi è protettiva. FITOESTROGENI Si tratta di sostanze simili agli estrogeni prodotti dal corpo umano, ma presenti nei vegetali, soprattutto nella soia e nei suoi derivati. Hanno un effetto più blando sulla mammella e inibiscono la produzione di estrogeni nell’organismo, quindi ne limitano l’effetto negativo sul seno. Percentuali di tumori prevenibili con dieta, attività fisica e peso regolare (World Cancer Research Fund, 2009) US UK Brazil China Endometrium (lining of the uterus) 70 56 52 34 Esophagus 69 75 60 44 Mouth, pharynx & larynx 63 67 63 44 Stomach 47 45 41 33 Colon 45 43 37 17 Pancreas 39 41 34 14 Breast 38 42 28 20 Lung 36 33 36 38 Kidney 24 19 13 8 Gallbladder 21 16 10 6 Liver 15 17 6 6 Prostate 11 20 n/a n/a 34 39 30 27 PERCENTAGE OF CANCERS THAT COULD BE PREVENTED VIA HEALTHY DIET, REGULAR PHYSICAL ACTIVITY AND HEALTHY WEIGHT These 12 cancers combined Cancro: falsi miti e fatalismo ostacolano prevenzione • La maggioranza degli europei sottovaluta l’importanza della prevenzione primaria nella protezione dai tumori. I moniti a mangiare sano, fare attività fisica e a non fumare non vanno giù alla popolazione, che non gradisce l’idea di sentirsi responsabile della propria salute e non vuole cambiare le proprie abitudini e lo stile di vita. Il problema degli ostacoli alla prevenzione come strategia anticancro è al centro del congresso della Società Europea di Oncologia Medica (Esmo) a Vienna. • La conferma della scarsa fiducia degli europei nella prevenzione arriva da una ricerca irlandese presentata nel congresso e condotta su un campione di 748 soggetti, dei quali 126 personale sanitario. “Complessivamente il 90% degli intervistati preferisce credere che siano i geni ereditari ad aumentare il rischio di contrarre un cancro, mentre in realta’ solo il 5-8% dei tumori sono dovuti ad un gene ereditato. Sono inoltre insensibili al fatto che il 95% dei tumori dipenda dalla dieta, dallo stile di vita e dal fumo” (ott 2012) LA PREVENZIONE DEI TUMORI IN FARMACIA Ruolo del Farmacista nella prevenzione dei tumori • - Consigliare i clienti alla dissuefazione dal fumo di sigaretta e ad un uso moderato dell’alcol - Costruire una mappa del rischio personale, tenendo conto della predisposizione genetica, dell'ambiente e delle abitudini di ogni paziente. - Dare indicazioni sugli alimenti protettivi - Dare consigli sulla prevenzione del melanoma e dei cancri cutanei - Partecipare attivamente alle giornate nazionali e mondiali e alle attività di prevenzione delle ASL World Cancer Day, 4 February 2008 Sarei arrivato prima se non fosse stato per la diagnosi precoce! FAQ • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro colo-rettale • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro dello stomaco • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro polmonare • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro epatico • Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del cancro cutaneo e del melanoma • Qual è il ruolo del farmacista nella prevenzione dei tumori?