Epidemiologia e prevenzione delle patologie tumorali (B)

Università degli Studi di Perugia
FACOLTÀ DI FARMACIA
- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA
Epidemiologia e prevenzione delle
patologie tumorali
(B)
Prof. Silvano Monarca
Cancro dello stomaco
Tumori dello Stomaco
 NEOPLASIE GASTRICHE BENIGNE (10%)
POLIPO ADENOMATOSO (20%)
SESSILE (più frequente)
PEDUNCOLATO (meno frequente)
POLIPO IPERPLASTICO (80%)
 NEOPLASIE GASTRICHE MALIGNE
 CARCINOMA (CANCRO)
LINFOMA
CANCRO DELLO STOMACO
Mondo
Femmine
Maschi
14,6
Asia
31,0
Asia
Centro e Sud
America
11,3
Centro e Sud
America
22,0
Italia
10,7
Italia
21,6
Europa
7,6
Africa
Europa
5,7
16,7
9,9
Oceania
Oceania
4,4
Nord America
8,7
Nord America
3,9
Africa
8,3
0
10
20
30
40
0
10
20
30
40
CANCRO DELLO STOMACO
Europa
Femmine
Estonia
Maschi
14,8
ITALIA
Estonia
10,7
Slovenia
10,4
AUSTRIA
10,2
31,9
Slovenia
23,8
21,6
ITALIA
Slovacchia
21,4
Slovacchia
9,0
POLONIA
20,7
Repubblica Ceca
8,7
AUSTRIA
20,6
GERMANIA
8,4
Repubblica Ceca
POLONIA
7,8
SPAGNA
7,0
Finlandia
Irlanda**
15,4
14,7
GERMANIA
6,5
SPAGNA
17,3
5,9
REGNO UNITO
13,3
Olanda
13,1
Olanda
5,2
Irlanda**
12,8
REGNO UNITO
5,1
Finlandia
12,6
SVIZZERA
5,0
FRANCIA
Svezia
4,4
SVIZZERA
FRANCIA
4,3
Svezia
3,6
Danimarca
0
5
11,0
10,5
8,6
8,2
Danimarca
10
15
20
25
30
35
0
5
10
15
20
25
30
3
CANCRO DELLO STOMACO
Italia
Femmine
Maschi
17,8
Romagna
Macerata Provincia
32,
Romagna
Firenze
14,6
28,4
27,3
Firenze
13,6
Umbria
Parma Provincia
13,5
Parma Provincia
26,7
Macerata Provincia
26,7
12,8
Umbria
Varese Provincia
23,6
Varese Provincia
11,2
Nord Est
10,9
ITALIA
ITALIA
10,7
Ferrara Provincia
20,9
Modena Provincia
20,6
Modena Provincia
9,5
21,6
Biella Provincia
8,2
Nord Est
Veneto
8,1
Veneto
Ferrara Provincia
7,9
Torino
16,0
GENOVA Provincia
7,6
GENOVA Provincia
15,9
Biella Provincia
15,9
Torino
7,0
Ragusa Provincia
Sassari
0
5
5,5
Ragusa Provincia
5,3
Sassari
10
15
20
25
30
35
19,8
16,5
11,9
10,9
0
5
10
15
20
25
30
3
Cancro dello stomaco in Italia
In Italia, le neoplasie gastriche
costituiscono la quarta causa di morte
per tumore, nonostante la
sua incidenza sia in riduzione. Inoltre
esiste un gradiente geografico nord-sud
molto spiccato (il rischio è molto basso in
tutte le regioni meridionali e insulari) con
una concentrazione di aree ad alto
rischio intorno al confine tra Toscana,
Romagna, Marche ed Umbria (Firenze,
Forlì,Arezzo, Pesaro), e al confine tra
Emilia e Lombardia.
RR Italia=1
La mortalità
in Italia
nell’anno
1998
Rapporti
ISTISAN
02/31 2002
RR Italia=1
La mortalità
in Italia
nell’anno
1998
Rapporti
ISTISAN
02/31 2002
Tumore dello stomaco
 Si assiste negli ultimi decenni ad un trend in
diminuzione a livello mondiale e nazionale
sia dell’incidenza che della mortalità da
tumore allo stomaco .
 Il tumore dello stomaco rimane tuttavia una
malattia importante per numerosità di casi,
costituendo la 2° causa di morte per
neoplasia nelle zone ad alta endemia.
 Le cause della diminuzione “naturale” del
tumore dello stomaco rimangono ancora
non chiarite.
 Dagli studi condotti si ipotizza una influenza
legata al cambiamento della dieta ed
associata al miglioramento delle condizioni
socio-economiche.
Tumore dello stomaco Vs. Tumori colon/retto
STOMACO
COLON/RETTO
TREND
In diminuzione
In aumento
SOPRAVVIVENZA
peggiore
migliore
SCREENING
VALIDATO
NO
SI
PIANO ONCOLOGICO
NAZIONALE
Non si prevede
screening
Si prevede
screening
Tumori dello stomaco
CANCRO GASTRICO
Tumore in stadio avanzato
infiltrante le strutture adiacenti
Tumori dello stomaco
CANCRO GASTRICO
FATTORI DI RISCHIO
Dietetici
Costituzionali
•
•
•
•
• Gruppo sanguigno A
• Produzione di
transmetilasi
• Lesioni precancerose
Eccesso di grassi
Eccesso di sale
Cibi affumicati
Nitrati per la
conservazione
• Scarso introito di
vegetali freschi
• Alcol
• Fumo
Ambientali
• Fumo
• Inquinamento
atmosferico
• Nitrati nelle acque
potabili
• Esposizione a Ferro,
Silicio, Asbesto,
Carbone, erbicidi,
idrocarburi aromatici
policiclici,
nitrosamine
Fattori genetici
Sono stati identificati i seguenti oncogèni e
oncosoppressori nello sviluppo del Cancro
gastrico:
 c-met , localizzato sul cromosoma 7q31
 il gene APC, localizzato sul cromosoma 5q21
 il gene oncosoppressore p53, localizzato sul
cromosoma 17p
 bcl2 localizzato sul cromosoma 18q21
 c-myk localizzato sul cromosoma 8q24
 k-sam localizzato sul cromosoma 10q26
Ruolo della E-Caderina
Da studi recenti,si è evidenziato un ruolo di
notevole importanza riguardo alla
MUTAZIONE che coinvolge il promotore
del Gene che codifica per la E-Caderina.
Pare che il processo di ipermetilazione sia
uno dei FATTORI PREDISPONENTI la
mutazione.
Precancerosi Gastriche
CONCETTI GENERALI
SONO LESIONI DELLA MUCOSA GASTRICA
CHE
COMPORTANO
UN
AUMENTATO
RISCHIO DI INSORGENZA DI CANCRO
LA CURA PRECOCE DI QUESTE LESIONI
EVITA IL CANCRO
I PAZIENTI CON QUESTE LESIONI VANNO
SOTTOPOSTI A PERIODICI CONTROLLI
Principali Precancerosi
Gastriche
 GASTRITE CRONICA ATROFICA
 METAPLASIA INTESTINALE
 ULCERA PEPTICA
 POLIPO ADENOMATOSO
 MONCONE GASTRICO
 INFEZIONE DA HELICOBACTER
CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI
- ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI -
• singolo fattore di rischio più importante;
• presente nel 50% della popolazione mondiale;
• acquisito in infanzia.
Gastrite cronica
Ulcera peptica
Correlato causalmente con
Atrofia gastrica
Carcinoma gastrico
Linfoma gastrico
CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI
- ASSOCIAZIONE CON H. PYLORI -
H. Pylori, ospite ed ambiente
HP
fattori
ambientali
predisposizione
individuale
SVILUPPO
DEL CG
CANCRO DELLO STOMACO: PATOGENESI
MODELLO MULTISTEP:
parallelismo tra eventi morfologici e molecolari
Il ruolo dell’HP è riferito allo sviluppo del cancro gastrico di tipo INTESTINALE, per il
quale è stato ipotizzato un meccanismo patogenetico denominato
CORREA’S CASCADE
(sequenza di eventi che porta allo sviluppo del CG da una mucosa normale).
Helicobacter pylori
• Il nuovo trattamento per sconfiggere l’infezione da H.
pylori, che associa inibitori della pompa protonica ed
antibiotici, è estremamente efficace e ha rivoluzionato la
gestione dei disturbi gastroduodenali: oltre il 90 % dei
pazienti viene trattato con successo. Solo il 2 % presenta
casi di recidiva. Invece il tasso di recidiva durante la
terapia convenzionale è del 40 - 60 % durante il primo anno
e del 100 % in 2 anni.
• Gli esperti dell’OMS hanno indicato l’H. pylori come un
fattore indiretto nell’insorgenza del tumore dello stomaco.
Si stima che debellandolo si possa ottenere una riduzione
del 60-80% del carcinoma dello stomaco (causa mondiale
n° 2 delle morti per cancro). Oltre il 2 % della mortalità in
occidente si può attribuire in ultima analisi alle infezioni da
H. pylori.
Dieta – Fumo
Autoanticorpi
Colonizzazione
Batterica
N-nitroso
composti Deficit
di Vit. C
Danno genetico
Mutageni
N-nitroso
composti
Gastrite cronica
H. pyloriassociata
Ipocloridria
(pH<5)
Gastrite cronica 20
atrofica
anni
Displasia severa
Adenocarcinoma
Helicobacter pylori: come si fa la diagnosi ?
 Metodi invasivi
 Istologicamente su biopsie gastriche
 Test rapido all’ureasi: la scissione dell’urea in bicarbonato e
ioni ammonio innalza il pH del medium da 6.8 a 8.4 ed il fenolo
presente cambia colore: da giallo a rosso.
 Esame colturale: test non routinario e di difficile esecuzione
 Metodi non invasivi
 Urea breath test (UBT): si somministra urea marcata con C13 e
si valuta la presenza di CO2 marcata nella aria espirata
 Sierologia: ricerca degli anticorpi specifici (IgG, IgA ed IgM)
nel siero.
 Ricerca degli antigeni batterici nelle feci
Drinking the urea solution:
Blowing out into a test tube.
functional tests of the
bacterium's urease enzyme
with a carbon-labeled urea
breath test (13C-UBT)
Ammonia identified in exhaled air.
This is due to H. pylori conversion of
Labeled Urea (13C-UBT) into ammonia by urease.
Test Expirobacter in farmacia
• È uno dei test acquistabili in farmacia
dietro presentazione di ricetta medica per
rilevare la presenza dell'Helicobacter
Pylori ricercando la presenza di
ammoniaca nell'aria espirata. È per questo
che il test è chiamato genericamente
Breath Test, test del respiro. Il kit contiene
tutto l'occorrente per effettuare il test e per
raccogliere i campioni di espirato che
devono però essere inviati ad un
laboratorio (già indicato sulla scatola) per
l'analisi.
H. pylori in the blood
Spread by poverty
and down through
the families!
Simple prevention!
Now thought
to be responsible for
stomach cancer and heart
disease. Remove
H pylori and reduce the risk!
H. pylori eradication with BMT
• Bismuth subcitrate potassium, metronidazole
tetracycline (BMT)
– not bismuth subsalicylate
– 3-in-1 capsule
• Four studies with BMT 2-3 capsules QID for 710 days ± PPI1-4
• Up to 93% compliance, >75% medication
taken3
1 de Boer WA et al. Am J Gastroenterol 2000;95:641-45
2 de Boer WA et al. Aliment Pharmacol Ther 2000;14:85-89
3 O’MorainC et al. Aliment Pharmacol Ther 2003;17:415-20
4 Laine L et al. Am J Gastroenterol 2003;98:562-67
FATTORI AMBIENTALI
Alimentazione
• Aumentato rischio:
– Consumo di carni e pesci
salati/affumicati
– Consumo eccessivo di sale
– Utilizzo di acque ad elevato
contenuto di nitriti e/o
nitrati
FATTORI AMBIENTALI
Oncogenesi intra-gastrica
Conversione dei nitrati ingeriti in
nitriti e nitrosamine da parte
della nitroreduttasi batterica, in
presenza di ipocloridria e di
proliferazione batterica gastrica
Gastrite atrofica
FATTORI AMBIENTALI
Alimentazione
• FATTORI PROTETTIVI (Ridotto rischio):
– Consumo di verdure fresche
– Consumo di alimenti ricchi in vitamina
A, C, E
– Uso della refrigerazione per
conservazione
CARCINOMA DELLO STOMACO
(stadiazione TNM)
T: Tis o Tim
TUMORE
PRIMITIVO
N:
LINFONODI
REGIONALI
Tumore in situ (intramucoso)
Invasione sino alla sottomucosa
Invasione fino alla sottosierosa
Invasione della sierosa ma non delle strutture
T1
T2
T3
adiacenti
N0 Non metastasi linfonodali
T4
Invasione
delle strutture
adiacenti
N1 Metastasi
in linfonodi
gastrici entro
3 cm dal
margine del tumore
N2 Metastasi nei linfonodi perigastrici oltre 3 cm dal
margine tumore, o in linfonodi lungo l’arteria gastrica
sinistra, l’epatica comune, la splenica o la celiaca
N: M0
Assenza di metastasi a distanza
METASTASI M1 Presenza di metastasi a distanza (inclusi linfonodi
A DISTANZA del legamento epato-duodenale, retropancreatici,
mesenterici, paraotici)
CARCINOMA DELLO
STOMACO
(suddivisione in stadi)
STADIO 0
Tis
N0
M0
STADIO I
T1
N0
M0
STADIO IIA
T2
T3
N0
N0
M0
M0
STADIO IIB
T1
T2
N1
N1
M0
M0
STADIO III
T3
T4
N1
M0
ogni N M0
STADIO IV
ogni T ogni N M1
CARCINOMA DELLO
STOMACO
(sopravvivenza a 5 anni)
I stadio
II stadio
III stadio
IV stadio
86 %
65 %
28 %
15 %
PREVENZIONE PRIMARIA
• Abolizione degli alimenti conservati con
nitriti
• Riduzione di cibi trattati con
affumicatura
• Riduzione del sale nella dieta
• Introduzione di dieta ricca di vitamina A
eC
• Eradicazione dell’infezione da
Helicobacter pylori
PREVENZIONE SECONDARIA
• Screening di massa per individuare i
soggetti portatori di condizioni
precancerose (?)
• Follow-up dei soggetti portatori di
condizioni e lesioni precancerose
Screening cancro dello stomaco
• L'identificazione di una lesione tumorale
localizzata alla sola parte superficiale della
parete gastrica consente un'elevata
percentuale di guarigione con la sola chirurgia.
Un programma di screening, con frequenti
esami endoscopici e radiologici, esiste solo in
Giappone ed ha portato ad una significativa
riduzione della mortalità per questo tumore.
CANCRO POLMONARE
CANCRO DEL POLMONE
Mondo (Incidenza su 100.000)
Femmine
Maschi
32,2
Nord America
Italia
17,8
Oceania
15,1
Europa
Asia
13,8
Italia
Nord America
56,3
42,9
38,1
Centro e Sud
America
2,3
0
56,9
Asia
7,2
Africa
Europa
Oceania
10,5
Centro e Sud
America
60,8
27,7
Africa
20
40
60
80
14,4
0
20
40
60
80
CANCRO DEL POLMONE
Europa
Femmine
Maschi
POLONIA
29,7
Danimarca
REGNO UNITO
23,2
78,4
Estonia
72,7
POLONIA
17,9
Repubblica Ceca
72,3
Irlanda
17,7
Slovacchia
71,0
16,3
Olanda
Slovenia
65,9
GERMANIA
13,4
SVIZZERA
13,4
GERMANIA
Svezia
12,9
ITALIA
AUSTRIA
12,3
REGNO UNITO
53,0
Repubblica Ceca
12,2
FRANCIA
52,1
64,5
Olanda
63,6
60,8
ITALIA
10,5
SPAGNA
51,2
Slovenia
10,1
AUSTRIA
51,0
Finlandia
8,8
Estonia
8,6
SVIZZERA
45,5
Slovacchia
8,1
Finlandia
44,7
FRANCIA
7,0
Irlanda
SPAGNA
Danimarca
4,3
0
48,9
42,3
Svezia
20
40
60
80
22,0
0
20
40
60
80
100
CANCRO DEL POLMONE
Italia
Femmine
Maschi
12,4
Veneto Regione
Ferrara Provincia
11,9
Biella Provincia
GENOVA Provincia
11,9
Varese Provincia
67,9
Torino
11,7
Ferrara Provincia
67,5
Nord Est
11,3
GENOVA Provincia
66,5
Romagna
11,1
Modena Provincia
63,8
Modena Provincia
10,6
Torino
63,8
10,5
ITALIA
Veneto Regione
ITALIA
71,9
70,1
60,8
Firenze
10,1
Romagna
60,3
Biella Provincia
10,0
Parma Provincia
59,2
Parma Provincia
9,8
Firenze
Varese Provincia
9,7
Nord Est
Umbria
8,8
Macerata Provincia
49,1
47,5
Umbria
4,6
0
52,0
Macerata Provincia
5,8
Ragusa Provincia
55,9
Sassari
6,4
Sassari
57,5
Ragusa Provincia
10
20
30
40
36,5
0
10
20
30
40
50
60
70
80
RR Italia=1
La mortalità
in Italia
nell’anno
1998
Rapporti
ISTISAN
02/31 2002
RR Italia=1
La mortalità
in Italia
nell’anno
1998
Rapporti
ISTISAN
02/31 2002
POLMONE
 In Italia l’incidenza è di 25.800 casi per gli uomini e di
5.400 per le donne
 Rappresenta il 20% di tutte le morti di tumore in Italia
 E’ al primo posto come causa di morte per tumore negli
uomini
 Il fumo di sigaretta ne è la causa principale
POLMONE
 E’ in aumento nelle donne, in seguito dell’acquisizione
dell’abitudine al fumo
 In diminuzione tra gli uomini in seguito alla diminuzione
del consumo di tabacco
Carcinoma polmonare
Il carcinoma polmonare è da sempre la neoplasia più diffusa nella
popolazione maschile di età superiore ai 40 anni.
Attualmente l'incidenza del cancro del polmone è in diminuzione
negli USA mentre in Italia la curva di incidenza è in calo negli
uomini, in tutte le classi di età, ed in aumento nelle donne.
Questo andamento è imputabile alle campagne anti-fumo
effettuate in America e al diffondersi dell'abitudine al fumo di
sigaretta nelle donne; infatti, tra i fattori di rischio, il fumo di
sigaretta svolge un ruolo predominante, essendo responsabile
dell'80% dei nuovi casi.
Esiste una correlazione diretta, statisticamente provata, fra
insorgenza di neoplasie polmonari, fumo di sigarette, numero di
sigarette fumate e durata all'abitudine del fumo.
Il fumo passivo è associato ad un aumento del rischio di sviluppare
un carcinoma polmonare di circa il 30 %.
Un uomo che fuma ha 23 volte più probabilità di ammalarsi di
cancro al polmone di uno che non fuma, mentre per le donne il
pericolo è 13 volte maggiore.
Se un tabagista smette di fumare, il rischio di sviluppare la
malattia si riduce progressivamente e dopo 10-15 anni le
possibilità che si ammali si avvicinano a quelle di una persona che
non ha mai fumato.
Considerando che l'80-90% dei tumori polmonari è dovuto
all'abitudine del fumo di sigaretta, l'unica prevenzione primaria
attuabile è l'astensione dal fumo
Carcinoma a grandi cellule (o
tumori non a piccole cellule)
•
• - Carcinoma a cellule squamose: è il tipo più diffuso
negli uomini, origina dalle cellule che rivestono le vie
respiratorie;
• - Carcinoma a cellule grandi: il nome deriva dalle
grandi cellule tondeggianti che si evidenziano quando
si esamina un campione bioptico al microscopio.
• - Adenocarcinoma: si sviluppa dalle cellule che
secernono il muco;
Carcinoma a cellule piccole
• il carcinoma a cellule piccole o "a
chicco d'avena", così definito dalla
caratteristica forma delle cellule.
•Negli ultimi decenni la variante
squamosa è in diminuzione, mentre
si osserva un aumento relativo degli
adenocarcinomi, verosimilmente in
rapporto all'aumentata incidenza di
tumore polmonare nelle donne, ove
questo istotipo ha maggiore
frequenza.
Mesotelioma pleurico e amianto
Un altro tipo meno comune di tumore polmonare è il mesotelioma, una
forma che ha origine della pleura, il foglietto che riveste i polmoni.
Mesoteliomi Maligni: eziopatogenesi
problemi aperti
Esposizione professionale ad amianto
50-80% dei casi
Esposizione extraprofessionale ad amianto
(ambientale o residenziale)
Altre cause: terapia radiante, familiarità,
alterazioni cromosomiche etc
Amianto e morti per mesotelioma
ITALIA – Proiezione casi mortali per anno
Numero di casi mortali per anno
1000
750
500
250
0
1970
1980
1990
2000
“The European mesothelioma epidemic” J. PETO et Al.
British Journal of Cancer1999
2010
2020
Anni
2030
Fattori di rischi per cancro
polmonare
•
•
•
•
•
•
- Fumo attivo
++++++
- Fumo passivo
++
- Radon
++
- Ambiente di lavoro
++
- Inquinamento atmosferico
+
- Ridotta assunzione di frutta e verdura
+
Sinergismi per cancro polmonare
• Fumo + Radon
• Fumo + Amianto
• Fumo + Inquinamento atmosferico
• Fumo + Ambiente di lavoro
CANCRO E FUMO
RISCHIO RELATIVO
(NON FUMATORE=1)
Cancro
Cancro
Cancro
Cancro
Cancro
Cancro
del polmone
vie aeree superiori
vescica e vie urinarie
pancreas
esofago
rene
17,15
15
2,7
2,2
10
2,2
Fumo passivo e cancro
• Il fumo di tabacco presente negli ambienti contiene circa
7000 sostanze chimiche, di cui più di 60 sono riconosciute
come cancerogene e molte sono agenti tossici. Non è stato
possibile determinare una soglia di esposizione al di sotto
della quale il fumo passivo sia da considerarsi privo di
rischi né si ritiene probabile che nuove ricerche, in futuro,
permettano di stabilire tale soglia.
• Il fumo passivo è stato classificato come noto agente
cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia per la protezione
dell’ambiente degli Stati Uniti nel 1993, dal Dipartimento
della sanità e i servizi sociali degli Stati Uniti nel 2000 e
dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro
dell’OMS nel 2002. della California ha classificato il fumo di
tabacco un "inquinante tossico dell'aria".
• In Italia si stimano circa 800 morti l’anno per cancro
polmonare da fumo passivo
IL RADON
Il radon è un gas radioattivo incolore estremamente volatile
prodotto dal decadimento di tre nuclidi capostipiti che danno luogo
a tre diverse famiglie radioattive; essi sono il Thorio 232,
l'Uranio 235 e l'Uranio 238. Il Radon viene generato
continuamente da alcune rocce della crosta terrestre ed in
particolare modo da lave, tufi, pozzolane, alcuni graniti etc.
La via che generalmente percorre per giungere all'interno delle
abitazioni e' quella che passa attraverso fessure e piccoli fori
delle cantine e nei piani seminterrati.
E’ considerato cancerogeno per l’uomo
Valutazione dei rischi in Italia
G Ital Med Lav Erg 2004; 26:4, 353-363, “Qualità dell’aria indoor e medicina del lavoro, ieri e oggi” M. Maroni, Dipartimento
di Medicina del Lavoro, Sezione Ospedale Sacco, Università degli Studi di Milano.
Biomarcatori di suscettibilità
Chi è a rischio?
Fumo e tumore al polmone
Effetti del metabolismo del CYP1A1
Studio caso-controllo - valori di OR Sigarette fumate/anno
Gene selvaggio
CYP1A1*1A
Non fumatori
1.0
3.2
Fumatori
< 20 pacchetti/anno
> 20 pacchetti/anno
2.6
4.2
3.6
11.4
Song et al., Carcinogenesis 22 : 11 - 16, 2001
PREVENZIONE PRIMARIA
CANCRO POLMONARE
PREVENZIONE
 Non fumare
 Non esporsi ad agenti cancerogeni ambientali
 L’abolizione del fumo di sigaretta consentirebbe
l’eliminazione di oltre l’80% dei tumori al polmone
Seguire una dieta sana
DIAGNOSI PRECOCE
POLMONE
DIAGNOSI PRECOCE
 I fumatori di oltre 20 sigarette al giorno si dovrebbero
sottoporre appena sarà finita la sperimentazione alla TAC
Spirale nei tempi e con le modalità che verranno stabiliti
-analisi dei micro-RNA?
Sperimentazione della TAC
spirale
Tumore al polmone: allo Ieo di
Milano il "Test salva vita"
•
26 novembre 2010
•
Umberto Veronesi lo ha definito «una svolta epocale». I dati del Cosmos
(Continuos Observation of Smoking Subjects), ricerca condotta dall'Istituto
europeo dei tumori di Milano su 6.200 grandi fumatori (un pacchetto di sigarette al
giorno da 20 anni) in 10 anni, ha dato risultati incoraggianti: grazie alla Tac spirale
(la Tac gira intorno al paziente e lo avvolge come in una spirale) è possibile
diagnosticare precocemente anche i tumori più piccoli, con una riduzione - stando
alle cifre del Cosmos - del tasso di mortalità del 20%. L'esame dura pochi secondi,
con bassi livelli di esposizione alle radiazioni.
I ricercatori dello Ieo, in 10 anni, hanno eseguito circa 40mila Tac spirali,
diagnosticando 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi allo stadio iniziale.
Inoltre, l'89% dei tumori è risultato asportabile chirurgicamente: «La
sopravvivenza globale di tutti i pazienti è stata del 70%, rispetto a un 10 - 15%
della popolazione generale non sottoposta a diagnosi precoce», commenta Giulia
Veronesi, direttore dell'Unità di ricerca sulla diagnosi precoce e la prevenzione del
tumore polmonare allo Ieo.
«Così come le donne fanno regolarmente la mammografia per combattere il
tumore al seno o il pap-test per il tumore del collo dell'utero - spiega Umberto
Veronesi - i grandi fumatori dovranno fare regolarmente la Tac spirale per vincere
il tumore al polmone». Per ora, però, questo tipo di esame non è coperto dal
Servizio sanitario nazionale ed è eseguibile solo privatamente.
•
•
Test del sangue contro il tumore al
polmone: Micro-RNA
•
•
•
•
9 maggio 2012
L´oncologo Umberto Veronesi annuncia la prima ricerca italiana che consentirà di
individuare il tumore al polmone con un semplice esame del sangue. E' questa la
nuova frontiera della diagnosi precoce in campo oncologico. Il tumore al polmone
è la prima causa di morte per neoplasia nei paesi industrializzati. Veronesi,
direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia, ha presentato ieri Cosmos II,
il nuovo studio italiano sul tumore al polmone, la prima ricerca Cosmos,
Continuous observation of smoking subjects è del 2004.
Parte oggi il reclutamento di diecimila volontari, fumatori o ex fumatori, che
abbiano più di 55 anni e abbiano fumato almeno 20 sigarette al giorno per un
periodo minimo di 30 anni. Per aderire telefonare al numero unico
02-64107700
02-64107700
, WWW.IEO.IT.
«È al via una nuova era per il cancro polmonare per il quale ci aspettiamo tra 10
o 15 anni un crollo della mortalità». Pier Paolo di Fiore, direttore del programma di
medicina molecolare spiega: «I microRNA sono quantità misurabili di frammenti
genetici che i tumori polmonari, nel loro processo di formazione, rilasciano nel
sangue. Non vengono rilasciati liberi, ma incapsulati in vescicole che li
proteggono. Per questo sono particolarmente stabili. Non sappiamo ancora
perché le cellule tumorali rilascino grandi quantità di questi frammenti. Quello che
è certo è che per noi sono interessantissimi indicatori della presenza del tumore.
La semplicità del test e il suo costo, sicuramente più basso di quello richiesto per
una Tac a basso dosaggio, lo rendono un ottimo candidato per lo screening
iniziale della popolazione a rischio».
Carta del rischio
www.alcase.it/education/pdf/miti e fatti.pdf
http://www.lasalute.org
Fumo attivo e patologie
Cardio-vascolari
Tumori
- Polmone
- Cavo orale/faringe
- Laringe
- Esofago
- Stomaco
- Pancreas
- Rene
- Vescica
- Cervice
- Leucemia
- Seno
- Colon-retto
- Naso
- Vulva e vagina
- Malattia cardiaca ischemica
-Ictus – Demenza vascolare
- Malattia vascolare periferica
- Aneurisma aortico addominale
- Impotenza
Fumo attivo
Respiratorie
- Bronchite
- Enfisema
- Polmonite
- Asma poco controllabile
Riproduttive
Altro
-
Parodontopatie
Perdita di denti
Ulcera peptica
Cataratta
Fratture del femore
Esiti chirurgici/cicatrizzazione
sfavorevoli
- Densità ossea bassa
- Basso peso alla nascita
- Complicanze in gravidanza
- Riduzione della fertilità
- SIDS (morte in culla)
Fumo di sigaretta
Polmone
- Cavo orale/faringe
- Laringe
- Esofago
- Stomaco
- Pancreas
- Rene
- Vescica
- Cervice
- Leucemia
- Seno
- Colon-retto
- Naso
- Vulva e vagina
Sigari o pipa
• labbra
• polmone
• bocca
Tabacco e cancro
Tabacco + alcol
• esofago
• bocca
Tabacco da masticare
• bocca
ALIMENTAZIONE E TUMORI
La Lega Italiana per la lotta ai tumori afferma
che il 30% dei tumori è causato da
un’alimentazione sbagliata. E’ meglio
seguire la PIRAMIDE ALIMENTARE e la
DIETA MEDITERRANEA.
Raccomandazioni del WCRF per la
prevenzione dei tumori
WCRF/AICR. Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global
Perspective, AICR, Washington DC 2007
REGOLE ALIMENTARI PER LA
PREVENZIONE DEI TUMORI
• Mangiare poco.
• Consumare poca carne per proteggersi dai tumori
intestinali.
• Stare attenti alla farina gialla della polenta in quanto
contiene sostanze cancerogene.
• Bere molta acqua (anche fino a 2,5 l al giorno) in
quanto espelle e/o diluisce le eventuali sostanze
dannose.
• Fare attività fisica in quanto il sovrappeso determina
un incremento della percentuale di rischio di
ammalarsi di tumore.
CIBI DA MANGIARE OGNI GIORNO
• Sono quelli che si trovano alla base della Piramide
Alimentare.
• Essi sono ricchi di fibre che migliorano il transito
intestinale e diminuiscono la concentrazione di
sostanze cancerogene in questo organo per cui
prevengono la formazione di tumori al colon.
• Anche i latticini come lo yogurth ed i formaggi si
possono mangiare spesso anche se con questi ultimi
non si deve eccedere in quanto ricchi di grassi (si
devono consumare non oltre 3 volte alla settimana).
• L’olio d’oliva, usato crudo come condimento, è
utilissimo in quanto previene il tumore alla mammella
(se ne può consumare fino a 3,4 cucchiai al giorno).
CIBI DA MANGIARE SOLO UNA VOLTA
LA SETTIMANA
• Sono le carni bianche, pesce e uova cioè alimenti ad alto
contenuto proteico che, per una sana alimentazione,
dovrebbero essere “ruotati” nel senso di consumare ogni
giorno uno di essi come piatto a base di proteine.
• La quantità raccomandata è di 150 grammi per porzione
di carne o pesce oppure un uovo al giorno.
• Per i formaggi grassi, come il gorgonzola, una porzione
non dovrebbe superare i 50 grammi.
CIBI DA MANGIARE UNA VOLTA AL
MESE
• La carne rossa soprattutto, ma anche i dolci
particolarmente grassi vanno consumati di rado in
quanto sono poveri di fibre ed hanno molti grassi per cui
sono responsabili dell’aumento di casi di tumori al colon,
alla mammella ed alla prostata
ALIMENTI CON PROPRIETA’
ANTITUMORALI
• I più noti sono i vegetali della famiglia delle crocifere
(cavoli, broccoli e cavolini di Bruxelles).
• Essi diminuiscono del 90% la probabilità di
ammalarsi di tumore perché contengono sostanze in
grado di bloccare gli enzimi coinvolti nelle mutazioni
genetiche delle nostre cellule.
• I pomodori contengono licopene, sostanza
antiossidante in grado di prevenire alcuni tumori.
• Anche l’aglio e la soia (che contiene proteine vegetali
in grado di sostituire la carne) contengono sostanze
antitumorali.
• E’ importante cuocere il meno possibile frutta e
verdura perché il calore distrugge molte delle loro
sostanze benefiche, mentre il frigo aiuta a
conservarle.
UNITA’ ORAC, UNO SCUDO
ANTICANCRO
• ORAC: Oxygen Radical Absorbance Capacity è
l’unità di misura del potere antiossidante di un
alimento: vegetali, erbe aromatiche e spezie,
nonché condimenti come olio e aceto.
L’alimentazione giornaliera dovrebbe fornire
almeno 5000 ORAC. Ai primi posti nell’apporto di
ORAC si trova la “frutta viola” (prugne nere, uva
nera, mirtilli, more), seguita dalla “frutta rossa”.
Ecco perché si raccomanda di “colorare” il menù
giornaliero con 5 porzioni di frutta e verdura:
viola, rossa, arancione, ma anche bianca e
verde.
Frutta e verdura sono protettive
Cancer
All Sites
Lung
Larynx
Oral, pharynx
Esophagus
Stomach
Colorectal
Bladder
Pancreas
Cervix
Ovary
Breast
Prostate
No. of Studies
170
25
4
9
16
19
27
5
11
8
4
14
14
Block et al., Nutr Cancer 1992
Protective
(high intake)
Harmful
132
24
4
9
15
17
20
3
9
7
3
8
4
6
0
0
0
0
1
3
0
0
0
0
0
2
RR (95% CI)
low vs. high intake
2.2 (1.2-7.0)
2.3 (2.1-2.8)
2.0 (1.7-2.5)
2.5 (0.5-5.8)
1.9 (0.7-4.8)
2.5 (0.5-5.8)
1.9 (0.3-3.3)
2.1 (1.6-2.1)
2.8 (1.4-6.4)
2.0 (1.2-6.4)
1.8 (1.1-2.3)
1.3 (1.1-2.8)
1.3 (0.6-3.5)
Integratori:risultati negativi
Khuri and Cohen, Clin Cancer Res 2004
TUMORI CUTANEI
TUMORI CUTANEI
 Il tumore cutaneo più largamente diffuso è il Melanoma,
rappresenta l’ 1-2% di tutti i tumori e causa oltre 1.000
morti l’anno in Italia
 Non esporre al sole i neonati e con molta attenzione i
bambini sotto i tre anni e quelli con molti nei
 Applicare le creme protettive
TUMORI CUTANEI
Tumori cutanei: I tre tipi più comuni di cancro cutaneo sono:
Carcinoma delle cellule basali
Di solito si manifesta come una papula rossa o un’area ulcerata. Si
presenta lentamente e di rado si estende in altre zone del corpo.
Carcinoma delle cellule squamose
Si manifesta come una spessa macchia rossa nelle regioni del corpo
più esposte ai raggi UV quali le orecchie, il viso, il collo e gli
avambracci. Va incontro a un lento ingrossamento ed è molto
pericoloso poiché spesso dà metastasi.
Melanoma maligno
E’il più raro ma il più pericoloso tra i tumori della pelle. Può essere
rialzato come un nuovo neo o può essere il prodotto del cambiamento
di colore, di forma o di dimensione di una vecchia macchia, lentiggine
o neo.
SOLE e TUMORI CUTANEI
Effetti acuti e cronici degli UV
SKIN CANCER
Skin Cancer Cases in the US (2002)
– Basal Cell Carcinoma
900,000
– Squamous Cell Carcinoma
300,000
– Melanoma
54,000
Major Cause: Sunlight
• UVB radiation (290 - 320 nm) leads to DNA photoadducts
• CC  TT transitions is the molecular signature of sunlight exposure
• UVA radiation (320 - 400 nm) leads to oxidation reactions
• Cellular photosensitizers generate 1O2 and O•2 –
• UVA photons penetrate deeper into the epidermis layer than the
higher-energetic UVB radiation
FATTORI DI RISCHIO
I RAGGI
UV
Piccole dosi di radiazione
UV sono benefiche ed
essenziali perché
necessarie alla produzione
di vitamina D.
http://www.who.int/uv/health/en/
Le radiazioni UV sono anche usate per
trattare diverse malattie, tra le quali il
rachitismo, la psoriasi e l'eczema.
FATTORI DI RISCHIO
http://www.who.
int/peh-uv
FATTORI DI RISCHIO
Secondo l’Oms, ogni anno muoiono nel
mondo circa 60 mila persone a causa
della sovraesposizione a raggi UV, di cui
48 mila per melanoma e 12 mila per
carcinomi della pelle.
Sulla base della letteratura scientifica,
l’Oms ha identificato nove malattie, tra
cui il melanoma, strettamente legate
all’esposizione a radiazioni ultraviolette.
Circa il 90% del carico totale di malattia
per melanoma e gli altri tumori cutanei è
attribuibile ai raggi UV.
STRUTTURA E FUNZIONE
DELLA PELLE
COMPOSIZIONE DEI RAGGI SOLARI
Le differenti radiazioni solari non hanno gli stessi effetti. E' utile
conoscerli meglio per goderne i benefici in tutta sicurezza.
UVB
Abbronzatura, sintesi della
Vitamina D "antirachitica"
Eritemi, arrossamenti, scottature, insorgenza di
nei, tumori cutanei
Invecchiamento cutaneo, rughe, tumori cutanei,
fotosensibilizzazioni,allergie solari
UVA
Abbronzatura "passeggera"
Luce
visibile
Infrarossi
(IR)
Antidepressiva, regola le
funzioni ormonali
Invecchiamento cutaneo
Calore, benessere
Disidratazione, colpi di calore, insolazioni
Lampade e lettini ad alto rischio
cancro
• L'esposizione ai raggi UV può risultare molto dannosa per la salute e indurre
la formazione di tumori molto gravi. A stabilirlo è l'Agenzia internazionale per
la ricerca sul cancro (Iarc) che ha spostato le radiazioni, utilizzate nei lettini
abbronzanti, dal gruppo 2A al gruppo 1 delle sostanze cancerogene, ossia
nella categoria a più alto rischio. La decisione è stata presa alla luce dei
risultati di una recente metanalisi che ha evidenziato un aumento del 75%
del rischio di sviluppare melanoma nelle persone che si sono esposte a
radiazioni allo scopo di abbronzarsi, prima dei 30 anni. Alla base della
recente decisione dell'Iarc ci sono, inoltre, i dati relativi ad alcuni studi clinici
caso-controllo che mostrano un'associazione diretta tra esposizione a
radiazioni e sviluppo di melanoma oculari. Ma la nuova classificazione non
riguarda solo i raggi UV. Da oggi, infatti, tutti i tipi di radiazioni ionizzanti, sia
quelle che producono ioni in modo diretto (particelle alpha e beta) sia quelle
che producono ioni in modo indiretto (neutroni, raggi gamma e raggi X),
apparterranno alla categoria più rischiosa delle sostanze cancerogene.
Lancet Oncol 2009; 10: 751-752
LUCE SOLARE E BUCO DELL'OZONO
La quantità di radiazioni ultraviolette che raggiunge la terra dipende anche
dalle condizioni ambientali, dalla stagione e soprattutto dallo spessore dello
strato di ozono.
L'assottigliamento di questo prezioso "scudo" protettivo è conseguente
all'immissione nell'atmosfera dei clorofluorocarburi e di altre sostanze
chimiche riducenti ed è tra le cause di importanti modificazioni
dell'ecosistema terrestre ed acquatico ed anche di un documentato aumento
dei fattori di rischio sull'incidenza di alcune neoplasie, danni a livello
dell'apparato oculare e la riduzione delle difese immunitarie dell'organismo.
L'erosione dello strato di ozono, secondo
proiezioni provenienti da modelli
computerizzati, avviene ad un ritmo di 16% l’anno e porterebbe le aree popolate
della Terra nel giro di quarant'anni a
ricevere una dose supplementare di
radiazioni compresa tra il 5 e il 20%, la
maggior parte nella banda UVB.
INDICE degli UV
L'Indice Universale della Radiazione UV Solare (UVI) descrive il
livello di radiazione UV solare sulla superficie terrestre.
Categorie di
esposizione
bassa
moderata
alta
molto alta
estrema
Valori dell'UVI
<2
3-5
6-7
8 - 10
11 +
http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html
L'UVI è chiaramente uno strumento
educativo, ed il suo uso deve basarsi
su una comunicazione efficace con il
pubblico e con i mezzi di informazione.
L'UVI può:
• Salvare vite.
• Proteggere la salute.
• Aiutare a preservare l'aspetto
giovanile.
BOLLETTINO DEI RAGGI UV
http://www.iss.it/site/sole/uvin/sche.html
SCOPRI IL TUO FOTOTIPO!
TENDENZA
ALLA
FOTOTIPO CAPELLI CARNAGIONE
ABBRONZATURA
COMPARSA
DI ERITEMA
Costante+++
Rossi
Lattea
No
I
Sempre presente
Leggermente
Biondi
Chiara
Costante++
II
abbronzato
Castani
Chiara
Frequente
Abbronzatura chiara
III
Bruni
Olivastra
Rara
Scura
IV
Neri
Olivastra
Eccezionale
Molto scura
V
Neri
Nera
No
Nera
VI
Per indurre la comparsa di un tumore cutaneo si
ritiene sufficiente un periodo di esposizione solare di
10-15 anni.
Un’esposizione frequente e non
adeguatamente protetta al sole
durante l’adolescenza
incrementa significativamente il
rischio di sviluppo di cancro
cutaneo nel corso della vita.
Melanoma
Sulla pelle di ogni persona sono comunemente presenti numerose
macchie colorate costituite da cellule chiamate melanociti o
nevociti, tali macchie sono dette nei o nevi.
I nevi sono formazioni benigne, si presentano come macchie di
colore variabile dal marrone chiaro al nero, a superficie piana o
rilevata, di forma regolare rotondeggiante o ovalare.
Di regola hanno dimensioni piccole, inferiori a 6 mm. Raramente
sono presenti dalla nascita (nevi congeniti), più spesso insorgono in
giovane età fino a 20/30 anni (nevi acquisiti).
I nevi possono aumentare molto lentamente in dimensione o rilievo:
questa trasformazione è fisiologica, ossia normale, e rappresenta
la “maturazione” del nevo. L’asportazione chirurgica di un nevo non
è assolutamente pericolosa e deve essere sempre seguita
dall’esame istologico.
L’importanza dei nevi è riconducibile al loro rapporto con il
melanoma: infatti alcuni nevi possono simularlo.
D’altro canto il melanoma può essere associato al nevo o nascere
su di esso.
Il melanoma è il tumore maligno che nasce dai melanociti.
Si tratta di un tumore aggressivo, con frequenza in netto aumento
in tutto il mondo.
In Italia, secondo alcune statistiche, ha un’incidenza annuale di 35
casi ogni 100.000 abitanti.
Il melanoma compare soprattutto tra i 30 e i 60 anni, con una
leggera prevalenza nel sesso femminile, dove è spesso localizzato
agli arti inferiori, mentre nei maschi è più frequente al tronco.
Nei giovani di età inferiore ai 15 anni è molto raro.
Vengono riconosciuti quali fattori predisponenti la carnagione
chiara, l’appartenenza a famiglie in cui si sono verificati più casi di
melanoma, la presenza di numerosi nevi congeniti o acquisiti di
grandi dimensioni.
EPIDEMIOLOGIA
L’incidenza del melanoma tende ad incrementare
continuamente nei soggetti di sesso maschile più rapidamente
rispetto a qualunque altra neoplasia.
Attualmente il melanoma rappresenta la quinta neoplasia
come incidenza nel maschio e la sesta nella femmina.
Nell’Unione Europea l’incidenza di melanoma è di 9 casi/100.000 per
anno.
8,4 ‰ fra i uomini
Il rischio di avere un
melanoma cutaneo é di
8,1 ‰ fra le femmine
EPIDEMIOLOGIA
http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Female-Map.jpg
EPIDEMIOLOGIA
http://www.proteinbiotechnologies.com/images/maps/Melanoma-Incidence-Male-Map.jpg
Tassi di mortalità per melanoma in Italia negli anni
1980-1998 (dati ISS)
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
1980
1985
maschi
1990
1995
femmine
totale
1998
Controverso è invece il ruolo dell’esposizione alla luce solare:
sembra infatti assodato che non sia tanto la prolungata esposizione
durante il corso della vita (abitanti di paesi del bacino del
Mediterraneo o tropicali), quanto l’esposizione intermittente e
intensa soprattutto in età infantile (bagni di sole estivi in spiaggia)
a rappresentare un fattore di rischio importante per l’insorgenza
del melanoma.
Il rischio che il melanoma possa diffondersi e dare metastasi è
tanto maggiore quanto più alto è il suo spessore.
Lo spessore sopra il quale questo rischio comincia ad aumentare è
1 mm.
Il melanoma è perciò sicuramente guaribile solo se viene asportato
chirurgicamente nella sua fase iniziale, quando ancora confinato
negli strati più superficiali della pelle.
Le metastasi possono essere presenti al momento della diagnosi,
oppure comparire a distanza di tempo: per questo è importante
che il paziente si sottoponga a visite di controllo periodiche negli
anni successivi alla diagnosi. Quando compaiono metastasi
l’obiettivo delle terapie è quello di controllarne la crescita,
prolungando in questo modo la sopravvivenza.
FATTORI DI RISCHIO
Numero di nevi
Costituzionali
Presenza di nevi
displastici o atipici
Familiarità per
melanoma
Fattori
Altri
Ambientali
Raggi UV
Melanoma, un test per diagnosi
più precise
• 24 settembre 2012
L'Associazione di oncologia medica (Aiom) e la Società
di anatomia patologica e citopatologia diagnostica
(Siapec-Iap) hanno appena lanciato uno studio su 1500
pazienti colpiti ogni anno nel nostro Paese da melanoma
metastatico. I pazienti che risulteranno avere il gene
Braf mutato, (ci si aspetta che siano circa la
metà), saranno sottoposti a un trattamento
farmacologico più efficace perché tarato sulle
caratteristiche del loro DNA.
• Ogni anno si registrano in Italia 7mila nuovi casi di
melanoma, il 20% delle diagnosi riguarda pazienti tra 15
e 39 anni e il trend è in crescita costante.
DECALOGO CONTRO IL MELANOMA
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
1. evitare le esposizioni eccessive e le scottature da sole, soprattutto
nei bambini e in soggetti con cute pallida che si abbronza
con difficoltà e si scotta facilmente
2. non esporre al sole i bambini fino al 6° mese
3. evitare le esposizioni al sole dalle ore 11 alle ore 14
4. utilizzare cappelli con visiera, camicie, magliette, occhiali
5. utilizzare l’ ombra naturale (alberi etc.) e creare protezioni
con ombrelloni
6. ricordare che la miglior fotoprotezione è l’ ombra e che un indumento
appropriato protegge più di qualunque crema solare
7. usare, specie se si ha la cute pallida, creme solari ad alta protezione
che contengano filtri bloccanti sia gli UVB che gli UVA
8. le creme solari devono essere resistenti all’ acqua ed applicate
più volte al giorno
9. alcune sedi sono da proteggere in modo particolare: naso, orecchie,
petto, spalle, dorso, piedi , cuoio capelluto (specie se
calvi, ma non solo)
10. evitare le abbronzature artificiali (lettini UVA) che oltretutto
invecchiano precocemente la pelle
TUMORI CUTANEI
PREVENZIONE
 Evitare esposizioni eccessive ai raggi solari, soprattutto
nelle ore centrali della giornata, in particolare nei bambini e
nei soggetti con pelle chiara
 Utilizzare creme solari ad alta protezione
 Eseguire la mappatura dei nei con il dermatoscopio
Sole e tumori cutanei
• Esporsi in maniera graduale e progressivamente ripartita inpiù giorni,
evitando, specie nei primi giorni, di rimanere immobili per ore al sole;
• Evitare di esporsi nelle ore in cui i raggi UV sono più intensi (dalle 11 alle
15);
• Usare sempre creme con f attori di protezione elevata o totale (oltre 15)
rinnovando frequentemente l'applicazione (ogni 2-3 ore);
• Idratare la pelle dopo esposizioni intense e prolungate;
• Non usare "specchi" che concentrano i raggi UV potenziandone l'effetto
lesivo;
• Ricordate che alcune sostanze come determinati antibiotici, antinfiammatori,
profumi e i deodoranti possono aumentare la sensibilità della pelle ai raggi
del sole, causando arrossamenti, irritazioni, prurito, ecc.;
• Per evitare eccessive esposizioni utilizzate indumenti, copricapo e occhiali
da sole;
• Ricordate che non utti gli indumenti offrono la stessa protezione contro i
raggi solari, e che comunque non danno protezione assoluta contro di essi.
•
Riconoscere i nei «a rischio»
• Bisogna controllare la simmetria, i bordi, il
colore e il diametro: seguendo uno schema
riassumibile nella sigla «ABCD»
• La diagnosi spetta al dermatologo, ma
esiste un criterio, relativamente semplice,
per orientarsi:
• A sta per asimmetria,
• B per bordi irregolari,
• C per colori diversi nello stesso neo e
• D per diametro oltre i 6 millimetri. Uno solo
di questi parametri è «sospetto».
CREME SOLARI
Le creme solari contengono sostanze che impediscono ai raggi UV di
penetrare all’interno della pelle.
Queste sostanze, a seconda di come agiscono, vengono suddivise in:
filtranti:
assorbono e
intrappolano l’energia
dei raggi UV
(nelle creme a fattore
medio – basso e negli
schermi totali)
schermanti:
agiscono come veri e
propri specchi,
impedendo l’ingresso
dei raggi UV
riflettendoli (solo negli
schermi totali).
Nello scegliere una crema solare è necessario rivolgersi sempre a creme con
fattore di protezione superiore a 15. Affinché la protezione si mantenga è
necessario applicare il prodotto almeno ogni ora - ora e mezza.
In genere, infatti, la crema solare viene applicata solo all'inizio
dell'esposizione al sole: partendo da un fattore di protezione più alto si
garantirà una protezione media per un tempo più lungo.
FATTORI PROTETTIVI (SPF)
The sun protection factor (SPF) is a widely accepted method of
measuring sunscreen effi cacy. SPF is defined as the sun
radiation dose (mainly UVB) required to produce the minimum
erythemal dose (MED; the threshold dose that can produce
sunburn) after application of 2 mg/cm² of sunscreen divided by
the dose producing 1 MED on unprotected skin. Thus an SPF of
2 absorbs 50% of ultraviolet radiation, SPF 8 sunscreen can
fi lter out 87·5% of UVB radiation, SPF 16 93·6%, SPF 32 96·9%,
and SPF 64 98·4%.26
Although there is a recognised way of measuring protection
from UVB, there is not a standardised method to measure the
effi cacy of UVA blocking.14 The Australian/New Zealand
Standard is based on in-vitro testing. This standard specifies that a
“broad spectrum” claim can be made if the product fulfi lls one of the
following criteria: either an 8-μm layer of the product does
not transmit more than 10% of radiation between 320 and
360 nm or an 20-μm layer of the product does not transmit
more than 1% of radiation between 320 and 360 nm.
Creme solari: le nuove regole
Dal 2008 in vigore normative diverse per
l'etichettatura delle creme solari.
Dal 2008 entreranno in vigore le nuove
regole per l'etichettatura delle creme solari.
Una specialista spiega quali sono le novità:
spariranno i numeri, sostituiti da definizioni
come «protezione bassa», «media», «alta»
e non sarà più ammessa la definizione
«schermo totale». Inoltre sarà introdotta
obbligatoriamente una protezione contro gli
Uva equivalente ad almeno un terzo del
grado di protezione contro gli Uvb.
Immunosoppressione e UV
Chemoprevention by dietary
botanical agents:
Dietary botanicals (green tea polyphenols, grape seed proanthocyanidins
and silymarin) have been shown to inhibit UV-induced immune suppression
and photocarcinogenesis.
Sabato, 5 maggio 2007
Tumore epatico
• Il più frequente è il carcinoma epatocellulare che è la più comune
neoplasia maligna nel mondo (almeno 1.000.000 di nuovi casi all'anno).
La maggior parte di questi tumori insorge in pazienti con cirrosi
epatica (incidenza annuale di circa 3-4%). Fa eccezione l'Africa dove ,
invece, questa neoplasia compare in fegati normali.
Il colangiocarcinoma è il secondo più frequente tumore maligno
primitivo del fegato e non compare in pazienti cirrotici, ma più
frequentemente in corso di infiammazione delle vie biliari (origina dalle
cellule biliari).
• L’Italia non raggiunge le percentuali dei paesi africani e asiatici ma è il
paese del mondo occidentale con il più alto numero di carcinomi
epatocellulari. Ciò è dovuto all'alto numero di cirrosi (di origine virale o
alcolica).
CARCINOMA EPATICO
PRIMARIO
VIRUS HBV E CANCRO EPATICO
INFEZIONE HBV e CANCRO
EPATICO
VIRUS HCV e CANCRO EPATICO
HCV e CANCRO EPATICO
U.S. Gov. “Nono Rapporto sui
Cancerogeni, 2000” : l’alcol è
cancerogeno
• Il Governo degli Stati Uniti nell'ultimo rapporto
governativo sulle cause principali del cancro,
scientificamente accertate, aggiunge alla lista
degli agenti cancerogeni l’alcol (consumato come
vino, birra, ecc.). Aflatoxins, Alcoholic Beverage
Consumption, Arsenic Compounds, Asbestos,
Azathioprine, Benzene, Cadmium, Environmental
Tobacco Smoke, Ethylene Oxide, Radon,
Smokeless Tobacco, Solar Radiation and
Exposure to Sunlamps, Sulfuric Acid, Tamoxifen,
Tobacco Smoking.
Alcohol & Cancer Risk
2.6
2.4
Relative risk
2.2
2
1.8
Larynx
Pharynx
Oral
Larynx
Liver
Breast
Pharynx
Esophagus
Colorectal
Stomach
Oral
1.6
Liver
1.4
Breast
Esophagus
1.2
Colorectal
Stomach
1
0
Duffy & Sharples. In: Alcohol &
Illness. Edinburgh Univ. Press
1992
20
40
60
Grams of alcohol/day
80
100
Alcol e tumore epatico
• L'associazione tra etanolo e cancro del fegato è
stata documentata in migliaia di pazienti e nella
maggior parte degli studi l'effetto dell'alcool risulta
dose-dipendente e correlato con lo sviluppo di
cirrosi. Nelle aree geografiche a bassa prevalenza
di epatite B come gli USA, il rischio di CE è
aumentato del 40% nei forti consumatori di alcol,
mentre è dubbio se il moderato consumo di alcol è
associato a significativi incrementi di rischio
tumore. L'assunzione giornaliera di 40-60 g
nell'uomo e 20-40 g nella donna per diversi anni
può causare cirrosi ed aumentare di conseguenza
il rischio tumore. In Italia il rischio tumore è 13
volte maggiore nei bevitori rispetto ai non bevitori.
Alterazioni epatiche dopo eccessiva
e prolungata ingestione di alcol
• Le principali conseguenze sono qui riassunte :
• 1) Steatosi epatica (fegato grasso): la prima conseguenza
dell'abuso di alcol è l'accumulo di grasso nelle cellule epatiche.
Tale accumulo è reversibile se il paziente smette di bere.
• 2) Epatite: continuando l'abuso alcolico è facile andare incontro
alla steatoepatite: si tratta di un accumulo di grasso
accompagnato da infiammazione: esiste una forma acuta e più
frequentemente una forma cronica.
• 3) Cirrosi epatica: la cirrosi è caratterizzata da presenza di
fibrosi diffusa del fegato e noduli di rigenerazione.
• E’ stato riscontrato un sinergismo di potenziamento tra
alcol e virus HBV e HCV.
Prevenzione del cancro epatico
• Prevenzione delle epatiti B e C da infezione
virale;
• Evitare il consumo eccessivo di alcol e la
contaminazione da aflatossina B1.
• Lo screening del tumore epatico con gli
ultrasuoni ed i markers tumorali (alphafetoproteina) può essere efficace nei soggetti
ad alto rischio dove le infezioni da HBV/HCV
e i tumori epatici sono frequenti e vi sono
risorse mediche disponibili.
Prevenzione delle epatiti
- Screening del sangue e dei suoi derivati
- Impiego di aghi e siringhe monouso
- Adeguata sterilizzazione di strumenti chirurgici
e dentali
- Uso di precauzioni e barriere come l'impiego di
guanti, protezione degli occhi e viso, ecc.
- Educazione nel rischio di usare per più
persone materiale non sterilizzato (forbicine,
rasoi, ecc.)
- Vaccinazione anti HBV
IL CANCRO SI PUÒ PREVENIRE?
Quale prevenzione?
Prevenzione è una delle parole chiave per sconfiggere il cancro. Ciò
significa non solo evitare i comportamenti a rischio, come il fumo
di sigaretta, l'abuso di alcool o l'alimentazione errata, come quella
troppo ricca di grassi (prevenzione primaria), ma sottoporsi agli
esami necessari a favorire l’anticipazione diagnostica (prevenzione
secondaria).
Prevenzione primaria
Sono gli accorgimenti e le iniziative che hanno lo scopo di eliminare
quei fattori che portano allo sviluppo del cancro.
Modificando la dieta quotidiana, praticando regolarmente attività
fisica, evitando di esporsi troppo a lungo ai raggi del sole,
conoscendo gli agenti cancerogeni e cercando di evitarli
(soprattutto sul luogo di lavoro), smettendo di fumare per non fare
del male a se stesso e agli altri (leggi fumo passivo)…
Sul fronte alimentare è il trionfo della cosiddetta "dieta
mediterranea", caratterizzata da un corretto equilibrio fra i
diversi nutrienti e dalla scarsa presenza di grassi animali.
Importante è l'elevato apporto di frutta e verdura da
mangiare ad ogni pasto.
L'assunzione di alcune sostanze naturali può rallentare infatti la
comparsa del cancro a livello cellulare.
Fra queste il beta-carotene, (presente nelle carote), la vitamina
C, lo zinco o il selenio.
Vale la pena sottolineare però che il consumo di antiossidanti
isolati e purificati non dà risultati nella prevenzione dei tumori:
studi clinici hanno dimostrato che solo il consumo di alimenti e delle
loro combinazioni, e non di elementi isolati, riduce realmente il
rischio di contrarre una malattia neoplastica.
All'attenzione verso ciò che si mangia va aggiunta quella al consumo
di alcolici che deve essere limitato (un bicchiere di vino a pasto),
mentre vanno eliminati i superalcolici.
In più, se è vero che chi vive in città è esposto suo malgrado
all'inquinamento, è anche vero che c'è un inquinamento che ognuno
si può risparmiare: il fumo di sigaretta. L’abolizione del fumo di
sigarette consentirebbe infatti l’eliminazione oltre l’80% dei tumori
al polmone: un dato che lascia poco spazio alle interpretazioni.
Visto che è la prima causa di morte per tumore negli uomini e
purtroppo risulta in aumento nelle donne, sia in Italia che in
Europa in seguito all’acquisizione della cattiva abitudine al fumo.
Ricade nell’ambito della prevenzione primaria anche la tutela della
salute sul luogo di lavoro.
Secondo uno studio del Cnel l'incidenza italiana è più alta della
media europea e si è attestata al 10-15% del totale dei tumori.
Per questo ogni lavoratore deve pretendere un luogo di lavoro
salubre - senza fumo di sigaretta, agenti chimici o tossici dispersi
nell'aria o a contatto con sostanze cancerogene.
Prevenzione secondaria
La prevenzione secondaria coincide con la diagnosi precoce e
tempestiva.
Questo è possibile solo se, dopo una certa età, ci si sottopone a
esami di controllo per individuare in fase iniziale i tumori più
frequenti e prevedibili, quelli noti come i “4 big killer”: polmone,
mammella, colon retto e prostata.
Non bisogna inoltre sottovalutare nessun sintomo sospetto, che va
riferito tempestivamente al proprio medico curante.
Oggi sono state affinate molte tecniche e metodiche che
permettono l'anticipazione diagnostica.
Rimane ancora da accertare però se l'individuazione precoce del
tumore si traduca sempre in un reale allungamento della vita del
paziente, ed eventualmente a quali costi.
Molti studiosi ritengono infatti che spesso venga sottovalutato il
carico di stress a cui è esposto chi si sottopone a un esame.
Questo vale soprattutto per i "falsi positivi", per quei pazienti cioè
a cui viene diagnosticata una neoplasia poi non confermata.
Altri studiosi fanno notare che se alla realizzazione di test
predittivi non corrisponde un'efficacia della cura per il tumore
individuato, allora l'anticipazione diagnostica rischia di non essere
giustificata.
Unanime è invece il parere positivo sui programmi di diagnosi
precoce per il carcinoma della mammella, del colon retto, della
cervice uterina, del melanoma e della prostata.
E nel futuro ci sarà la “prevenzione totale”
Individuare i soggetti a rischio prima che sviluppino la malattia, è
questo l'obiettivo della prevenzione totale.
A partire dalla genetica, per ogni tumore si potrà individuare il
danno causato dalla malattia nel DNA.
Facciamo un esempio:
il fumo di sigaretta danneggia un particolare cromosoma il quale,
attraverso almeno 20 passaggi (mutazioni) diversi, arriva a
produrre delle cellule pretumorali nel tessuto del polmone.
Non si tratta ancora di cancro ma di una sua anticipazione:
infatti, da questo momento potrebbero passare anche anni prima
che la patologia si possa manifestare.
È questo allora il momento giusto per intervenire con delle molecole
"intelligenti" che colpiscano il bersaglio e ripristino le funzioni
perse o alterate del patrimonio genetico, bloccandone lo sviluppo in
cellule cancerose.
In questa ottica, per l'anticipazione del tumore al polmone si sta
lavorando, per la messa a punto di un test che andrà a individuare
materiale genetico prodotto dalle cellule tumorali.
Così attraverso un semplice prelievo di sangue si riuscirà a snidare
il tumore al polmone proprio al suo esordio.
Nel caso del tumore al colon questo test potrebbe sostituire
l'endoscopia, esame fastidioso che non viene praticato quanto
sarebbe necessario.
Per i tumori causati da infezioni virali si procederà invece sempre
più servendosi della vaccinazione.
Un esempio è dato dai virus dell'epatite B e C, cause della
cirrosi epatica, che può a sua volta sfociare in cancro. Il vaccino,
obbligatorio in Italia dagli anni novanta per tutti i neonati, può
essere considerato il primo vaccino anticancro.
Allo stesso è ora possibile vaccinarsi contro il Papiloma virus,
responsabile nelle donne dell'insorgenza del tumore al collo
dell'utero e di rilevare l'Helicobacter pylori, concausa del cancro
allo stomaco, e di trattare con antibiotici.
L'obiettivo finale è quello di arrivare a una mappa del rischio
personale, elaborazione che tiene conto della predisposizione
genetica, dell'ambiente e delle abitudini di ogni paziente.
ALIMENTAZIONE E TUMORI
Abitudini alimentari errate, protratte giorno dopo giorno per anni,
spiegano l'aumento di incidenza di alcuni tipi di tumore nei Paesi
sviluppati, molto più rari nelle popolazioni rimaste fedeli a modelli
nutrizionali tradizionali.
Si tratta soprattutto dei tumori dello stomaco, del colon,
dell'esofago, della mammella, dell'utero, dell'ovaio, della prostata,
del pancreas e del fegato.
Inoltre un'alimentazione corretta gioca un ruolo decisivo nella
prevenzione di malattie cardiovascolari e metaboliche.
http://www.wcrf-uk.org/report/chapter8/chapter8intro.lasso#
Errori Alimentari
Sono sotto accusa soprattutto l'eccesso di grassi e calorie, la
carenza di fibre, di vitamine e di minerali, l'elevato consumo di
bevande alcoliche e di alimenti affumicati o conservati sotto sale.
Nutrirsi bene non significa sempre fare delle rinunce: frutta e
verdura, oltre ad essere i migliori alleati della salute, portano
gusto e allegria sulla nostra tavola. Il nostro corpo è costituito da
quantità variabili di acqua, proteine, grassi, zuccheri e sali
minerali. Ognuno di questi elementi è indispensabile per il buon
funzionamento del nostro organismo. Il sistema per mantenere
costante l'equilibrio fra le sostanze che compongono il nostro corpo
è quello di un giusto apporto delle stesse tramite l'alimentazione.
Un’alimentazione bilanciata è la migliore prevenzione ai cancerogeni
veicolati con gli alimenti; essa deve essere varia e prediligere i
cibi poco raffinati o manipolati. La dieta tipica delle popolazioni
mediterranee è già di per sé varia e completa a differenza di
quella delle popolazioni nordiche o americane in cui gli zuccheri
raffinati ed i grassi sono preponderanti.
Carenze e cancro
Un basso quantitativo di vitamine A e C può favorire l’insorgenza
dei tumori della pelle e dell’apparato digerente; una grossa carenza
di proteine facilita il cancro allo stomaco; una carenza di fibre
vegetali facilita l’insorgenza del cancro all’intestino.
Eccessi e cancro
Un eccesso di grassi favorisce l’insorgenza del cancro del colonretto e anche una dieta troppo ricca di proteine di origine animale
può causare diversi guai, aumentando tra l’altro il rischio per
alcuni tipi di tumore. Infine, l’eccesso alimentare è la prima causa
del sovrappeso e dell’obesità, a loro volta responsabili di causare
svariati problemi.
Uso del sale
Un altro punto importante è di utilizzare modiche quantità di sale
per condire gli alimenti. Elevati consumi di sale favoriscono
l’insorgenza delle malattie cardiovascolari e di tumori allo stomaco,
all’esofago e ad altri organi dell’apparato digerente
L'importanza delle fibre
Nella dieta è necessario tenere conto anche di un giusto
quantitativo di fibre vegetali, vitamine e sali minerali.
Una regolare assunzione di tali alimenti costituisce un buon fattore
protettivo per quanto riguarda alcune neoplasie ed altre malattie.
Tutti i vegetali sono ricchi di queste sostanze, quindi è
consigliabile consumare quote elevate di frutta, verdura e cereali.
Una buona regola per garantire un sufficiente apporto di fibre è
quella di consumare tutti i giorni almeno cinque porzioni di frutta,
verdura o cereali integrali.
Non è difficile, se si tiene presente che una 'porzione' può essere
ad esempio un frutto di medie dimensioni, un contorno di verdura,
un piatto d'insalata, un bicchiere di spremuta.
Questi alimenti assicurano anche l’assimilazione di diverse vitamine
che svolgono un’importantissima funzione di protezione.
Vitamine e salute
Alcune vitamine hanno un effetto protettivo verso molti tipi di
tumore, in particolare quelle con azione antiossidante come la A, la
C e la E. L'effetto protettivo pero' si ottiene assumendo le
vitamine con il cibo, e non sotto forma di integratori e di
supplementi.
OVERWEIGHT AND OBESITY ACCOUNT FOR
10% to 20% OF CANCER DEATHS IN THE US
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Women
RR§
Multiple Myeloma
Colorectal
Ovarian
Liver
All Cancers
Non-Hodgkin’s
lymphoma
Breast
Gall Bladder
Esophagus
Pancreas
Cervix
Kidney
Uterus
1.44
1.46
1.51
1.68
1.88
1.95
2.12
2.13
2.64
2.76
3.20
4.75
6.25
Men
• Prostate
• Non-Hodgkin’s
•
•
•
•
•
•
•
•
•
lymphoma
All Cancers
Kidney
Multiple Myeloma
Gall Bladder
Colorectal
Esophagus
Stomach
Pancreas
Liver
RR
1.34
1.49
1.52
1.70
1.71
1.76
1.84
1.91
1.94
2.61
4.52
§ Calle and Thun, Oncogene 2004; RR
Mortality comparing BMI 30-40 versus 18.5-24.9
COVERGENCE OF ADIPOCYTE AND
MACROPHAGE FUNCTIONS IN OBESITY
Obesity and Chronic Inflammation
Adipocyte & Macrophage: Lipid storage , Cytokine 
Increase of circulating
C-reactive protein
Indicates a persistent
low-grade inflammation
in adipose tissue in
conditions of overweight &
obesity
Xu et al., J Clin Invest 2004
USO DEL SALE
•
Un altro punto importante è di utilizzare modiche
quantità di sale per condire gli alimenti, tenendo conto
che essi già ne contengono naturalmente una quota e
prestare attenzione a tutti quei cibi che vengono
conservati anche con l’aiuto del sale. Elevati consumi
di sale favoriscono l’insorgenza delle malattie
cardiovascolari e di tumori allo stomaco, all’esofago
e ad altri organi dell’apparato digerente.
CONSERVANTI E ADDITIVI
•
Per prima cosa bisogna sottolineare il fatto che l'aggiunta di
additivi alimentari, quando effettuata a regola d'arte, consente
di conservare i cibi in modo da evitare ben più pericolose
contaminazioni da parte di batteri, funghi, parassiti, ecc.,
responsabili di malattie a volte molto gravi e in alcuni casi
addirittura mortali (es. il botulismo o il cancro al fegato per
aflatossine). Tuttavia, alcuni conservanti possono venire usati
anche per scopi puramente estetici, come i nitrati e nitriti che
vengono utilizzati per dare un colore rosso a carni lessate in
scatola e insaccati e che possono reagire nello stomaco con
ammine e amidi formando composti nitrati dotati di attività
cancerogena (nitrosammine).
Alimenti e cancro
EVIDENCE
Convincing
Probable
Possible/
insufficient
DECREASED RISK
INCREASED RISK
Physical activity (colorectum)
Overweight and obesity (oesophagus,
colorectum, breast, endometrium,
kidney)
Fruit and vegetables (oral
cavity, stomach,
colorectum). Physical
activity (breast)
Preserved meat (colorectum)
oesophagus. Salt-preserved foods
and salt (stomach). Very hot
(thermally) drinks & food (oral
cavity, pharynx, oesophagus
Fibre, soya, fish, n-3 fatty
acids, carotenoids,
vitaminsB2, B6, folate
B2, B6, folate, B12, C,D,
E, calcium, zinc,
selenium,non-nutrient
plant constituents, (eg
allium, lignans,
compounds, flavnoids,
isoflavones)
Animal fats, heterocyclic amines,
polycyclic aromatic hydrocarbons,
nitrosamines
http://www.who.int/dietphysicalactivity/publications/facts/cancer/en/
Vegetali e sostanze anticancro
ISOTIOCIANATI
Sono enzimi che convertono gli estrogeni in sostanze meno nocive e possono bloccare
la produzione di steroidi.Si trovano nei broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori e verze
oltre che nei semi di senape.
POLIFENOLI
Sono contenuti nelle mele, nelle cipolle, nel tè verde e possono essere utili per i loro
effetti antiossidanti.
LICOPENE
E' contenuto nei pomodori e ha proprietà anticancro.
ACIDO FOLICO
Secondo studi recenti ha un effetto protettivo. E’ contenuto negli avocado, nelle banane,
nei piselli e fagiolini ma soprattutto nelle verdure a foglia verde (spinaci ed erbette).
VITAMINA D
Bassi livelli di vitamina D aumentano il rischio. Questa vitamina si produce con
l’esposizione alla luce solare.
VITAMINA C
Ha un effetto antiossidante e quindi è protettiva.
FITOESTROGENI
Si tratta di sostanze simili agli estrogeni prodotti dal corpo umano, ma presenti nei
vegetali, soprattutto nella soia e nei suoi derivati. Hanno un effetto più blando sulla
mammella e inibiscono la produzione di estrogeni nell’organismo, quindi ne limitano
l’effetto negativo sul seno.
Percentuali di tumori prevenibili con dieta, attività fisica
e peso regolare (World Cancer Research Fund, 2009)
US
UK
Brazil
China
Endometrium
(lining of the uterus)
70
56
52
34
Esophagus
69
75
60
44
Mouth, pharynx & larynx
63
67
63
44
Stomach
47
45
41
33
Colon
45
43
37
17
Pancreas
39
41
34
14
Breast
38
42
28
20
Lung
36
33
36
38
Kidney
24
19
13
8
Gallbladder
21
16
10
6
Liver
15
17
6
6
Prostate
11
20
n/a
n/a
34
39
30
27
PERCENTAGE OF CANCERS THAT COULD BE PREVENTED VIA HEALTHY DIET, REGULAR
PHYSICAL ACTIVITY AND HEALTHY WEIGHT
These 12 cancers
combined
Cancro: falsi miti e fatalismo
ostacolano prevenzione
• La maggioranza degli europei sottovaluta l’importanza della
prevenzione primaria nella protezione dai tumori. I moniti a
mangiare sano, fare attività fisica e a non fumare non vanno giù alla
popolazione, che non gradisce l’idea di sentirsi responsabile della
propria salute e non vuole cambiare le proprie abitudini e lo stile di
vita. Il problema degli ostacoli alla prevenzione come strategia
anticancro è al centro del congresso della Società Europea di
Oncologia Medica (Esmo) a Vienna.
• La conferma della scarsa fiducia degli europei nella prevenzione
arriva da una ricerca irlandese presentata nel congresso e condotta
su un campione di 748 soggetti, dei quali 126 personale sanitario.
“Complessivamente il 90% degli intervistati preferisce credere che
siano i geni ereditari ad aumentare il rischio di contrarre un cancro,
mentre in realta’ solo il 5-8% dei tumori sono dovuti ad un gene
ereditato. Sono inoltre insensibili al fatto che il 95% dei tumori
dipenda dalla dieta, dallo stile di vita e dal fumo” (ott 2012)
LA PREVENZIONE DEI TUMORI
IN FARMACIA
Ruolo del Farmacista nella
prevenzione dei tumori
• - Consigliare i clienti alla dissuefazione dal
fumo di sigaretta e ad un uso moderato
dell’alcol
- Costruire una mappa del rischio personale,
tenendo conto della predisposizione genetica,
dell'ambiente e delle abitudini di ogni
paziente.
- Dare indicazioni sugli alimenti protettivi
- Dare consigli sulla prevenzione del melanoma
e dei cancri cutanei
- Partecipare attivamente alle giornate nazionali
e mondiali e alle attività di prevenzione delle
ASL
World Cancer Day, 4 February
2008
Sarei arrivato prima se non fosse
stato per la diagnosi precoce!
FAQ
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro colo-rettale
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro dello stomaco
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro polmonare
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro epatico
• Descriva l’epidemiologia e la prevenzione del
cancro cutaneo e del melanoma
• Qual è il ruolo del farmacista nella prevenzione
dei tumori?