Il flusso concatenato Induzione magnetica 1 B è solenoidale ⇔ è definito il flusso di B concatenato con una linea chiusa e orientata C Φ C (B) = ∫ B ⋅ n dS ≈∑ ∆S i B i ⋅ n i i S (verso della normale n indotto dalla percorrenza della linea secondo la regola della mano destra – dita nel verso di C, pollice in quello di n) ni n B ∆Si ∆S C Bi La somma delle circuitazioni sui tasselli è pari alla circuitazione sul perimetro C. La somma dei flussi sui tasselli è pari al flusso complessivo Legge di Faraday Induzione magnetica Legge di Faraday (~1830) n S n t C t La circuitazione del campo elettrico E lungo una linea chiusa C è pari alla velocità di cambio cambiata di segno del flusso di campo magnetico B concantenato con C. d ∫C (E ⋅ t )dC = − d t ∫ B ⋅ n dS S Il flusso concatenato cambia ¾perché B cambia nel tempo ¾perché C si sposta o deforma Derivata totale ! 2 B cambia nel tempo Induzione magnetica 3 ∆B ∑ ∆l ⋅ E = −∑ ∆S ∆t ⋅ n C S n B ∆S E N C v ∆l ∂B ⋅ ndS ∂t S ∫ dl ⋅ E ≡∫ (∇ × E)ndS = −∫ C S ⇓ Forma puntuale della legge di Faraday ∂B ∇×E = − ∂t C si deforma Induzione magnetica z B y x + + L E V v − ∂ Φ( B) ∆S V= = B = LvB ∂t ∆t 4 Il circuito C è costituito da una linea ad U chiusa da una barra mobile in moto verso destra con velocità v, in un campo magnetico costante B normale al piano della linea. Il flusso aumenta con velocità B∆S/∆t e un voltmetro inserito nel circuito legge un differenza di potenziale V che produrrebbe una corrente generante un campo opposto a B. C mobile in B variabile formula generale induzione 10 Formula generale della induzione su spira mobile C in B variabile ∂B f.e.m. ≡ ∫ E ⋅ dl = ∫ (v × B ) ⋅ dl − ∫ ⋅ ndS ∂t C C S d = − Φ C (B ) dt Legame con la relatività Faraday, Lorentz, Einstein 11 v q E qv × B ∇×E = − N ∂B ∂t N ... Ma se il magnete è fermo e il conduttore è in moto non vi è campo elettrico in prossimità del magnete; tuttavia nel conduttore troviamo una forza elettromotrice [prodotta dalla forza di Lorentz] … v A. Einstein Sulla elettrodinamica dei corpi in movimento, (1905). “L’elettrodinamica porta ad asimmetrie che non sembrano inerenti ai fenomeni. ... Quando il magnete è in moto e il conduttore fermo, si determina vicino al magnete un campo elettrico con un’energia ben definita [per la legge di Faraday] che produce una corrente nei luoghi occupati dal conduttore… Nascita della relatività Faraday, Lorentz, Einstein 12 A. Einstein Sulla elettrodinamica dei corpi in movimento, (1905): “... Ciò suggerisce che ... le stesse leggi dell’elettrodinamica e dell’ottica saranno valide per ogni sistema di riferimento per il quale le equazioni della meccanica sono valide. Innalziamo questa congettura, d’ora innanzi chiamata ‘Principio di Relatività’, allo stato di postulato”. Definizione Induttanza 22 Una spira percorsa da corrente I genera un flusso di B autoconcatenato proporzionale ad I : Φ S (B ) = LI con L = induttanza, proprietà geometrica della spira (o circuito chiuso) B I Per la legge di Faraday e spira indeformabile dΦ S (B) dI f.e.m.(spira) = − = −L dt dt L ha le dimensioni di resistenza×tempo e si misura in henry (H) 1 henry = 1 Ω ×s Energia Induttanza 23 Lavoro per portare la corrente della induttanza da I(0)=0 a I(t) calcolato partendo dalla espressione della potenza elettrica W dI W = f.e.m ⋅ I = − L I dt Wdt = − LIdI L I (t ) 1 2 lavoro = ∫ Wdt = − L ∫ IdI = − LI (t ) 2 0 Come per la carica del condensatore, il lavoro è negativo perché compiuto sull’induttanza e non fatto spontaneamente dal campo La densità di energia N B = µ0 I l B Induttanza del solenoide 24 Φ(B) = NBπ r 2 = µ 0 πr2 0.... N I l En( I ) = π r2 N 2 1 2 πr N I 1 LI = µ 0 = 2 2l 2µ 0 2 2 2 l I Il flusso autoconcatenato di B è dato dal numero N delle spire per il flusso attraverso la sezione πr2 πr2N 2 Φ (B ) L= = µ0 I l 2 N 1 2 = I r l B 2 ⋅ Vol µ π 0 l 2µ 0 1 energia = B2 volume 2 µ 0 Per un solenoide molto lungo, l’energia di B è concentrata quasi tutta all’interno del solenoide; la formula della densità di energia vale sempre densità di energia = Induttanze in serie 25 V1 V2 L1 L2 V1 = − L1 I dI dI V2 = − L 2 dt dt serie V = V1 + V2 = = −(L1 + L2 ) dI dt ⇒ L = L1 + L2 L’induttanza complessiva di due induttanze in serie (cioè percorse dalla stessa corrente) è pari alla somma delle induttanze Induttanze in parallelo 26 V = − L1 dI 1 dt I1 I2 dI V = − L2 2 dt parallelo d(I 1 + I 2 ) V V V =− = + L dt L1 L2 1 1 1 ⇒ = + L L1 L2 L’induttanza complessiva di due induttanze in parallelo, cioè con uguale differenza di potenziale, è uguale al reciproco della somma dei reciproci delle induttanze Circuito RL R Equazione della maglia; interruttore chiuso a t=0 I VG L V(t) −VG + I ( t ) R + V ( t ) = −VG + I ( t ) R + L dI ( t ) =0 dt V dI(t) R = − I(t) − G R dt L I(t)/I∞ 0.8 R t − VG L I (t ) = 1− e R 0.4 0 27 0 2 4 t/(L/R) La corrente aumenta e tende asintoticamente al valore VG/R che si avrebbe in assenza di L La costante di tempo della crescita della corrente è L/R