COMUNE DI FOLIGNO AREA DIRITTI DI CITTADINANZA Assessorato Politiche sociali, Iniziative per la pace e la memoria, Iniziative per la tutela degli animali, Edilizia Residenziale e Pubblica. Progetto Randagismo Campagna informativa e di sensibilizzazione 2015 /2016 piano di azione e di tutela degli animali Premessa Con il termine randagismo canino si intende una complessa serie di situazioni connesse con l’abbandono dei cani o, comunque, il loro vagare liberamente sul territorio, arrecando un impatto negativo sull’ambiente. Il crescente numero di cani vaganti pone gravi problemi legati sia alla salute pubblica che all’aspetto socio-economico e al benessere animale. Definizioni CANI PADRONALI: massimo grado di associazione con l’uomo, ovvero non vengono lasciati liberi di vagare; si tratta dei cani da compagnia e da lavoro. CANI VAGANTI: non sono sotto il controllo diretto di una persona, o comunque non sono limitati dal vagare liberamente nel territorio, divisi in: - cani padronali vaganti, senza alcun controllo diretto o restrizione, pur avendo un padrone; tipici di un ambiente semiurbano o rurale; - cani randagi, ovvero vaganti senza padrone, che si muovono solitamente nei pressi di insediamenti umani e che sono in qualche forma dipendenti dall’uomo (per esempio per l’alimentazione, o perché ne ricercano attivamente la presenza), anche se liberi di riprodursi con successo; - cani inselvatichiti, ovvero che non hanno più, o non hanno mai avuto, alcun contatto con l’uomo; sono quindi completamente liberi di riprodursi con successo. Tra i cani vaganti senza padrone o randagi vengono fatti rientrare anche i cosiddetti «cani di quartiere», ovvero cani randagi, catturati e sterilizzati, e successivamente affidati agli abitanti (volontari) di alcuni quartieri di talune realtà urbane italiane, che provvedono al loro mantenimento. Quadro Normativo Convenzione Europea per la protezione degli animali da affezione – firmata a Strasburgo, il 13 novembre 1987 La protezione degli animali da affezione a livello europeo è oggetto di specifica ConvenzionenN. 125, introdotta dal Consiglio d’Europa e firmata da 22 Paesi, Italia inclusa. L.N. 281/1991 «Legge quadro in materia di tutela degli animali da affezione e lotta al randagismo» Prima del 1991 il controllo della popolazione di cani vaganti, finalizzato alla lotta contro la rabbia, veniva attuato nel nostro Paese per mezzo della cattura e eutanasia degli animali (D.P.R. 320/1954 «Regolamento di Polizia Veterinaria») L’attuale norma in vigore, la L.N. 281/1991, stabilisce, al contrario, che i cani vaganti ritrovati e catturati, vengano trasferiti presso canili comunali o rifugi e non possano essere soppressi eccetto nei casi in cui risultino gravemente malati, incurabili o di comprovata pericolosità. Dopo una permanenza di 60 giorni in canile sanitario (periodo durante il quale il cane può essere reclamato dal proprietario), l’animale viene trasferito al canile rifugio. La normativa vigente individua infine i Sindaci dei Comuni quali referenti sia come autorità locali che come responsabili del controllo, della vigilanza sul benessere e della tutela di tutti gli animali presenti sul proprio territorio, siano essi d’affezione, da reddito, da cortile, selvatici o esotici oltre alla necessità di identificare i cani e l’istituzione delle Anagrafe canina a livello locale con l’obbiettivo di disciplinare il rapporto tra uomo, animale e ambiente. I cani, sia quelli di proprietà che quelli ricoverati nei canili, devono infatti essere registrati e identificati per mezzo del tatuaggio o di altro sistema idoneo (dal 1° gennaio 2005 il microchip è diventato l'unico sistema identificativo nazionale). I cani catturati, sprovvisti di identificazione (tramite tatuaggio o microchip) e/o non reclamati dal proprietario, dopo una permanenza di 60 giorni nel canile sanitario, sterilizzati e microchippati, vengono tenuti nei canili rifugio e resi disponibili per l’adozione. Accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano – 6 febbraio 2003. L.N. 189/2004 «Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate» Questa legge ha apportato modifiche al codice penale e, in particolare, ha disciplinato i reati di uccisione e maltrattamento di animali, compresi i combattimenti tra di essi. L.N. 201/2010 recante «Ratifica ad esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia». La Convenzione europea in questione, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, indica i principi per il benessere e la protezione degli animali da compagnia ma anche le misure supplementari per il controllo del randagismo, oltre alla necessità di azioni di informazione ed educazione. La legge nazionale, oltre a ratificare ed eseguire la Convenzione, detta le norme di adeguamento dell’ordinamento interno. Accordo della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano – 24 gennaio 2013. Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano in materia di identificazione e registrazione degli animali da affezione. Vengono qui ulteriormente precisate e definite le competenze di Stato, Regioni, Comuni, ASL e proprietari in materia di identificazione e registrazione degli animali di affezione, oltre che di quelli rinvenuti e catturati. Codice Penale Il maltrattamento degli animali è un reato previsto e punito dall'art. 544 ter del Codice Penale, che riconosce una condotta lesiva nei confronti dell'animale stesso e non più il maltrattamento come un "delitto contro il patrimonio", previsto invece dall'art. 638. L’art. 672 regola invece l’omessa custodia e il malgoverno di animali, puniti con sanzione amministrativa. L’art. 727, infine, disciplina l’abbandono di animali, prevedendo l'arresto fino a un anno o l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro. Testo Unico in materia di sanità e servizi sociali legge regionale 9 aprile 2015, n. 11 La Regione Umbria ha recepito la normativa nazionale nel 1994, con la L.R. n.19/1994 abrogata ed inserita nel Testo Unico in materia di sanità e servizi sociali legge regionale 9 aprile 2015, n. 11. Introduzione Il fenomeno del randagismo e dei cani abbandonati, seppure controllato e ben arginato dai servizi e dalle disposizioni messe in atto dalle Amministrazioni territorialmente competenti , è ancora presente nel nostro territorio. Nella ripartizione delle funzioni istituzionali in materia, il Servizio Veterinario di Sanità Animale della Azienda AslUmbria2 sovraintende alla cattura dei cani randagi vaganti nel territorio, alla iscrizione nell’anagrafe canina e a tutte le prestazioni veterinarie necessarie al cane catturato ed inserito nella relativa struttura, mentre il Comune di Foligno , oltre a gestire il proprio canile rifugio, sostiene la spesa per la cura ed il mantenimento di tutti i cani catturati e ricoverati presso strutture private individuate dai servizi veterinari della USL Umbria2. Attualmente nel Canile Comunale sono presenti 46 cani adulti (con almeno 5 anni o più) , presso i canili privati convenzionati sono presenti circa 75 cani distribuiti nei canili “El Gavilan di Quezada”, “Animal House di Cofani” ed “Allevamento degli Ulivi di Pizzoni”. L’impegno delle istituzioni nel controllo del fenomeno randagismo e nella salvaguardia e nella tutela degli animali randagi intesi secondo la definizione sopra richiamata , si depotenzia di fronte all’abbandono di cani padronali non identificati che vanno ad incrementare la già fitta schiera dei randagi. Tutto ciò è dovuto al fatto che alcune disposizioni della legge in materia di prevenzione del randagismo, come la registrazione dei cani di proprietà e i programmi di sterilizzazione per il controllo demografico, non sono state attuate ovunque e in modo tale da raggiungere gli obiettivi previsti. Inoltre , la non sempre attenta vigilanza della popolazione canina sull’intero territorio comunale, dovuta alla sempre maggiore carenza di operatori , ha comportato notevoli ritardi nel completamento della registrazione dei cani di proprietà. Ciò ha causato due gravi problemi: 1) il sovraffollamento dei canili, con conseguenti alti costi di gestione e permanenza di molti animali all’interno di queste strutture per tutta la loro vita (la cattura e il conseguente ricovero di numerosi cani vaganti, senza che fosse stata precedentemente avviata l’attività di anagrafe e adozioni, in molti casi ha intasato i canili paralizzando il prosieguo dell’opera di cattura e sterilizzazione); 2) un sensibile aumento del randagismo. Le cause del randagismo canino, da ricercare nei comportamenti sbagliati dei cittadini, nell'incompleta iscrizione dei cani di proprietà all'anagrafe canina e nella scarsa azione di vigilanza e di controllo del territorio da parte degli organi competenti, possono essere essenzialmente suddivise in tre categorie, estremamente legate le une alle altre: 1. cani abbandonati e la loro inevitabile riproduzione non controllata; 2. fattori (ambientali e non) che favoriscono la crescita del fenomeno quali abbondanza di cibo, carenze negli strumenti di controllo 3. mancanza di educazione al possesso responsabile degli animali. Per fronteggiare tale situazione, il competente Servizio dell’Area Diritti di Cittadinanza ha elaborato e propone un piano di tutela degli animali volto ad implementare la lotta al fenomeno del randagismo, la sensibilizzazione della cittadinanza alla raccolta delle deiezioni, il potenziamento dell'iscrizione alla anagrafe canina e un maggiore controllo del territorio, suddividendolo in quattro azioni: 1. Campagna informativa adozione; 2. Campagna sensibilizzazione raccolta deiezioni “chi semina….raccoglie”; 3. Iniziativa “Microchippatura Gratuita”; 4. Implementazione controllo territorio in collaborazione con AslUmbria2 e associazioni zoofile di categoria. 1. CAMPAGNA INFORMATIVA ADOZIONE Consiste nell’elaborazione di un manifesto informativo per sensibilizzare il cittadino all’adozione dei cani randagi ricoverati nel Canile Comunale e nei canili privati e di un volantino descrittivo del fenomeno randagismo. Tale iniziativa farà parte di una campagna informativa più vasta finalizzata all’informazione e alla sensibilizzazione del cittadino sulla gestione degli animali d’affezione, da concretizzarsi con diffusione di comunicati stampa di sensibilizzazione sull’obbligatorietà del microchip , dell’iscrizione all’anagrafe canina e della tutela degli animali. Va qui sottolineato che la percentuale di successo nelle adozioni è anche in funzione dell’età del cane che entra in canile: i cuccioli o i cani giovani vengono adottati più facilmente 2. CAMPAGNA SENSIBILIZZAZIONE RACCOLTA DEIEZIONI “CHI SEMINA….RACCOGLIE”; Il fenomeno dell’abbandono delle deiezioni nelle strade cittadine è purtroppo sempre più frequente e arreca danni alla città con pesanti conseguenze sull’igiene pubblica. Con la campagna si intende arginare tale problematica per evitare che si ripetano incresciosi e incivili spettacoli. Per sensibilizzare la cittadinanza sul problema del decoro e dell’igiene urbana, legati alle deiezioni degli animali, verrà adottata una singolare iniziativa. Nella prima fase verrà pubblicato in affissione e sul sito dell’Ente un manifesto che invita i cittadini proprietari di cani a partecipare alla campagna contro l’abbandono delle deiezioni rendendo protagonisti i propri animali attraverso l’invio di una loro foto all’Ufficio Sanità del Comune all’indirizzo di posta [email protected], in formato JPEG in alta risoluzione e con allegata autorizzazione alla pubblicazione. Nella seconda fase le immagini pervenute saranno utilizzate per realizzare la vera e propria campagna di sensibilizzazione “chi semina….raccoglie ”. Ogni locandina riporterà l’immagine di un cane e del suo nome .Ovviamente in questa seconda locandina verranno anche riportate le sanzioni amministrative per i contravventori , previste dal vigente Regolamento ambientale . L’ obiettivo, da realizzare come sopra detto attraverso la stampa e la diffusione di molteplici depliants e manifesti , è coinvolgere il più possibile la cittadinanza rendendola protagonista e attrice , con i propri animali , di questa campagna di sensibilizzazione , è darle voce nel diffondere e condividere il senso civico e di appartenenza ad una comunità. 3. INIZIATIVA “MICROCHIPPATURA GRATUITA” L’iscrizione all’anagrafe canina, oltre che essere utile per il proprietario, è un obbligo di legge disposto sia a livello statale che regionale ed ha come finalità: - di risalire al proprietario in modo rapido e certo in caso di accalappiamento di cani smarriti; - permette alla pubblica amministrazione di conoscere la tipologia e la distribuzione della popolazione canina sul territorio, per poter adottare i provvedimenti sanitari più opportuni e le iniziative tese a favorire la convivenza tra cittadini e cani. Tramite questo dispositivo, è possibile in qualsiasi momento avere informazioni aggiornate e facilmente consultabili circa l'appartenenza, l'indirizzo e la situazione sanitaria di ogni cane iscritto. Se l'animale identificato con microchip viene smarrito o rubato, può essere rintracciato facilmente grazie alle banche dati nelle quali lo stesso animale è registrato. Il sistema di identificazione elettronica è inoltre il deterrente più importante per chi intende abbandonare il proprio animale. il Comune di Foligno, nell’intento di incrementare l’iscrizione all’anagrafe canina al fine di monitorare il territorio e disporre di un’anagrafe più aggiornata, in collaborazione con i servizi veterinari dell’ UslUmbria2 e con l’ordine dei Veterinari, per agevolare i nuovi proprietari e coloro che non hanno provveduto a inserire il microchip ai loro cani, propone una campagna di microchippatura e iscrizione all’anagrafe canina gratuita. A tale scopo il Servizio e Area proponente provvederà a quantificarne la spesa in occasione della redazione del bilancio di previsione 2016 . All’esito , verrà pubblicato un Avviso pubblico di informazione dell’iniziativa ed i cittadini residenti nel Comune di Foligno , proprietari di un cane e con determinati requisiti eventualmente da prevedere nell’avviso , attraverso un modello di domanda, potranno chiedere di partecipare alla campagna. 4. IMPLEMENTAZIONE DEL CONTROLLO DEL TERRITORIO IN COLLABORAZIONE CON ASLUMBRIA2 E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA Questa quarta fase è la logica conseguenza delle precedenti . Infatti dopo aver informato e coinvolto la cittadinanza sulla necessità di rispettare le regole di buona convivenza tra uomo e animale , di rispetto dell’ambiente e del decoro urbano , sulla necessità / obbligo di iscrizione e registrazione dei propri animali all’anagrafe , Il piano di tutela degli animali prevede un controllo più capillare della popolazione canina sul territorio , in stretta collaborazione con il Servizio Veterinario di Sanità Animale della Azienda AslUmbria2 e con le associazioni zoofile. Si prevede la stipula di una convenzione ad hoc con la Usl Umbria 2 e le associazioni per stabilire le competenze e determinare i campi di azione del monitoraggio e del controllo, nonché delle relative sanzioni all’esito del medesimo , attraverso interventi mirati alla verifica delle condizioni di detenzione dei cani di proprietà , alla verifica della prescritta microchippatura, alla verifica del rispetto del decoro urbano e ambientale . LA DIRIGENTE ( Dott.ssa Annarita Astri ) Il Responsabile del Procedimento ( Dott. Alessandro Fusari )