Comunicato stampa Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 una nomina che valorizza la tradizione religiosa della città Pistoia, nominata Capitale Italiana della Cultura per il 2017 (www.pistoia17.it), si caratterizza sin dal Medioevo come città di spiritualità e tradizione religiosa. Situata sulle vie dei maggiori pellegrinaggi – verso la Terra Santa, Roma e Santiago de Compostela – Pistoia divenne essa stessa meta di fedeli devoti a San Jacopo a partire dal XII secolo. Nel 1145, infatti, il vescovo Atto introdusse il culto dell’apostolo Giacomo, lo stesso che si venerava a Santiago de Compostela, e proprio dalla città spagnola fece arrivare una reliquia del corpo del santo: da allora Pistoia è stata, dopo Santiago, il luogo di culto a San Jacopo più importante di tutta la cristianità e i due centri sono oggi legati da un patto di amicizia. Il Reliquiario di S. Jacopo, realizzato nel 1407 da Lorenzo Ghiberti e dalla sua bottega, è conservato oggi nel Museo della Cattedrale di San Zeno, all’interno dell’Antico Palazzo dei Vescovi. A San Jacopo è dedicato anche il prezioso altare d’argento nella Cattedrale di San Zeno, una delle maggiori opere di oreficeria gotica italiana ed europea, e ancora oggi il 25 luglio la città festeggia il suo santo patrono. In questa occasione la statua del santo sulla facciata della cattedrale viene vestita con un mantello rosso e Pistoia ritorna per un giorno all’epoca medievale: un Corteo Storico in abiti trecenteschi sfila per le vie fino a giungere a Piazza del Duomo e una vera e propria giostra cavalleresca, la Giostra dell’Orso, vede i quattro rioni cittadini contendersi il palio. Ippolito Desideri Nell’anno da Capitale Italiana della Cultura, Pistoia ha in programma una serie di eventi concepiti per mettere in risalto il patrimonio e la forte tradizione religiosa che le appartengono. Tra questi le iniziative per far conoscere la straordinaria figura del gesuita pistoiese Ippolito Desideri. Giunto in Tibet come missionario, fu il primo a rivelare al mondo occidentale questo Paese in ogni suo aspetto (geografico, storico, antropologico, filosofico-religioso). Il suo fu un approccio del tutto atipico per l’epoca, rispettoso e incentrato sul tentativo di comprendere il popolo tibetano nella sua diversità, anziché di indottrinarlo. Lo stesso Dalai Lama ne ha sottolineato la straordinaria capacità di immergersi nella cultura tibetana, per la quale Desideri può essere ritenuto un precursore del dialogo inter-religioso. A poco più di trecento anni dall’arrivo del gesuita a Lhasa, la città di Pistoia gli rende omaggio con una mostra (dal 7 ottobre al 10 dicembre) e un convegno internazionale. L’esposizione si articolerà in due sezioni: la prima, curata da Andrea Cantile dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Istituto Geografico Militare, è incentrata sul viaggio di Desideri e sulle spedizioni italiane alpinistiche e scientifiche nell’area del Tibet e del Karakorum-Himalaya; la seconda, curata da Massimiliano Alessandro Polichetti e da Oscar Nalesini del Museo delle Civiltà - Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ di Roma, esporrà opere d’arte, oggetti rituali e strumenti tibetani. “L’Archivio e la città” e le biblioteche In calendario per il 2017 anche la mostra “L’Archivio e la città”, organizzata dall’Archivio Capitolare e dalla Chiesa Cattedrale di Pistoia per valorizzare la ricchezza conservata nell’Archivio stesso, con la curatela di Sonia Chiodo, Giovanna Frosini e Stefano Zamponi (23 settembre-10 dicembre, Battistero di San Giovanni in Corte). Si potranno ammirare manoscritti, pergamene e testi a stampa (dagli Statuti del Comune a preziosi volumi miniati, dai registri contabili della Massa Canonici a manoscritti e stampe musicali) che testimoniano la storia pistoiese sin dal Medioevo. Il percorso è suddiviso in sei sezioni: La città e il suo territorio; Lo scriptorium della Cattedrale; La biblioteca capitolare; La lingua di Pistoia nel Medioevo; Musica per la Cattedrale; Le pergamene. Anche la Biblioteca Capitolare Fabroniana rivelerà i suoi tesori nell’anno di Pistoia Capitale, come il fondo appartenuto all’avvocato Tommaso Gelli – in occasione del centenario della donazione – e la collezione di testi legati al sacro ordine militare di Santo Stefano. Sarà inoltre riaperta al pubblico la Biblioteca del Convento di San Domenico dopo lavori di restauro e una riorganizzazione del patrimonio librario. La Visitazione di Luca Della Robbia Splendido esempio di opera d’arte religiosa è il gruppo scultoreo della Visitazione, realizzato da Luca Della Robbia attorno al 1445 per la chiesa pistoiese di San Giovanni Fuorcivitas. La scultura in terracotta invetriata – che raffigura l’incontro tra la Vergine Maria e la cugina Elisabetta – sarà protagonista assoluta di una mostra, a cura della Diocesi e della Soprintendenza, che avrà luogo nella chiesa di San Leone a partire da luglio 2017, al rientro della Visitazione dagli Stati Uniti, dove è stata richiesta per due esposizioni. La sede di San Leone, con le sue dimensioni raccolte, offrirà ai visitatori lo spazio ideale per godere della visione dell’opera lasciandosi coinvolgere dalla dolcezza dell’abbraccio tra la giovane Madonna ed Elisabetta. La chiesa, meravigliosamente affrescata, sarà oggetto di un intervento di restauro pittorico e finalmente riaperta al pubblico. Gli edifici religiosi Al visitatore interessato all’arte e all’architettura religiosa Pistoia offre un patrimonio inesauribile di tesori, come la chiesa di Sant’Andrea (VIII secolo), che accoglie il pulpito di Giovanni Pisano (realizzato tra il 1298 e il 1301), capolavoro della scultura gotica. Oltre agli edifici religiosi già citati, si ricorda la chiesa di origine longobarda di San Bartolomeo in Pantano, il cui culto come protettore dei bambini è ancora molto vivo a Pistoia: la festa si celebra nei giorni attorno al 24 agosto e i bambini – detti a Pistoia “meini”, cioè “San Bartolomeini” – possono acquistare alle bancarelle la tipica “corona di pippi”, ovvero una sorta di collana fatta con grosse “medaglie” di pasta dolce. Uno dei simboli della città è la Basilica della Madonna dell’Umiltà, con la sua grande cupola terminata nel 1568 grazie all’intervento di Giorgio Vasari. Tra le testimonianze più significative dello stile gotico conventuale pistoiese si annovera il complesso monumentale di San Lorenzo, fondato dai frati eremitani agostiniani nel 1278. Alla stagione barocca appartiene invece la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, dal 1774 intitolata allo Spirito Santo: all’interno spicca l’altare maggiore rivestito di marmi pregiati, disegnato da Gian Lorenzo Bernini su richiesta del cardinale pistoiese Giulio Rospigliosi, futuro papa Clemente IX. Nel mese di febbraio riapriranno al pubblico il Museo Diocesano e il Museo Rospigliosi, ospitati a Palazzo Rospigliosi di Ripa del Sale. Il Museo Diocesano conserva arredi liturgici e opere religiose e alcune sale presentano un sontuoso arredo seicentesco, forse allestito proprio per il papa pistoiese. In primavera si concluderanno invece i lavori di restauro che restituiranno alla città l’antica chiesa di San Giovanni decollato (conosciuta come Il Tempio) e altri spazi per attività socio-caritative. 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