Università degli Studi di Milano Facoltà di Agraria Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 277 Legame Ionico Si instaura tra atomi sferici dotati di carica netta e permanente (ioni monioatomici, K+, Ca2+, F-, etc.) Si instaura anche tra ioni poliatomici, capaci di esistenza propria (SO42-, CO32-, NH4+, etc.) K(g) Cl(g) + eK(g) + Cl(g) K+(g) + e Cl-(g) K+(g) + Cl-(g) +418 kJ -349 kJ +69 kJ E.I. A.E. totale Coppia ionica a distanza infinita: +69 kJ Ma: attrazione coulombiana E q1q2/d 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 278 Legame Ionico E 711 kJ P+ + Cl- 69 kJ K+ + Cld d = 3.14 Å Per d = 3.14 Å, ECoul = -443 kJ E = +69-443 = -374 kJ la coppia ionica K+ + Cl- è stabile 24/11/2010 la coppia ionica E = +711-443 Chimica Generale e Inorganica = P+ + Cl- non è stabile +268 kJ 279 Legame Ionico Energia Potenziale tra ioni di una coppia ionica: Attrattiva Ea -q2/d Repulsiva (a piccole distanze), Erepuls = be-r/a 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 280 Legame Ionico Il legame ionico ha origine da una attrazione elettrostatica (coulombiana) tra cariche di segno opposto, poste alla distanza di equilibrio. Il legame ionico non ha natura direzionale. Allo stato solido uno ione interagisce con tutti gli altri ioni nel cristallo, sia di carica opposta che di carica uguale. Ogni ‘coppia’ di ioni sarà organizzata ad una propria distanza minima ro. Non si ha legame diretto tra atomi: La formula chimica, tipo NaCl rappresenta un rapporto di carica tra ioni + e ioni - , e non una coppia ionica o, peggio, una ‘molecola’. La stabilità dei composti ionici è dovuta essenzialmente alla energia reticolare che esprime l’attrazione coulombiana per i diversi tipi di geometria della struttura cristallina. I composti ionici, o SALINI, sono, tipicamente, Solidi Cristallini Con alto punto di fusione ‘Fragili’ 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 281 Legame Covalente Teoria dell’orbitale molecolare (LCAO) MOj = ∑ cij AOi n AO n MO n livelli En. (E) E interazione energia AO, overlap AO (S) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 282 Legame Covalente 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 283 Legame Covalente 24/11/2010 Generale eMO Inorganica MOChimica Legante Antilegante 284 Legame Covalente Molecola H2+ H2 He2+ He2 24/11/2010 Elettroni di legame Elettroni di antilegame Ordine di legame Lunghezza di Energia di legame (pm) legame (kJ mol-1) 1 2 0 0 0,5 1 106 74,2 255 436 2 2 1 2 0,5 0 108 – 322 – Chimica Generale e Inorganica 285 Legame Covalente • MO , simmetria cilindrica, overlap grande 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 286 Legame Covalente • MO , piano nodale, overlap < MO 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 287 Legame Covalente 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 288 Legame Covalente Molecola Li2 Be2 B2 C2 N2 O2 F2 Ne2 Elettroni di legame 2 2 4 6 8 8 8 8 Elettroni di antilegame 0 2 2 2 2 4 6 8 Ordine di legame 1 0 1 2 3 2 1 0 Lunghezza di legame (pm) 267 – 159 131 110 121 142 – Energia di legame 106 – 297 607 945 498 159 – L’ Ossigeno molecolare è paramagnetico 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 289 Legame Covalente In generale, per produrre una combinazione lineare effettiva due orbitali atomici di due atomi A e B, devono soddisfare alle seguenti condizioni: a. ENERGIA : devono avere la stessa energia, o energie simili; ciò si verifica solo quando si tratta di orbitali del guscio di valenza; (vedi anche l’elettronegativita) b. OVERLAP: devono poter sovrapporsi; ciò implica che l’integrale di sovrapposizione S sia diverso da zero (quindi tra atomi vicini); (segue che devono avere la stessa simmetria rispetto all’asse internucleare A–B) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 290 Legame Covalente 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica En(A) < En(B) 291 Legame Covalente Altri Modelli : Orbitali Ibridi (molecole organiche) sono definiti dalla geometria e non viceversa! Derivano dalla ricerca di esprimere gli MO in modo localizzato Possono esere usati per descrivere proprieta’ globali (la densità elettronica non dipende dalla scelta degli orbitali che la descrivono) ma falliscono per effetti locali o monoelettronici (PES) VB Teoria del legame di valenza (per dinamica, rettività e fenomeni complessi) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 292 Università degli Studi di Milano Facoltà di Agraria Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 293 Teoria di Lewis (1916) Formule di Lewis Gli atomi formano legami Perdendo Acquistando Mettendo in comune un numero sufficiente di elettroni, in modo da realizzare intorno a sé un ottetto di elettroni gli elettroni del guscio di valenza di ogni atomo vengono rappresentati da altrettanti punti posti intorno al simbolo chimico dell’atomo stesso. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 294 Formule di Lewis H. Li . Be .. .. . B ..O. . .. ..N. . . .. C. . .. ...F. . .. H .. .. F .. .. .. H..I.. F + F 24/11/2010 H F Chimica Generale e Inorganica ....F . .. He .. .. . ..Ne .. . ... ..F . I F 295 Strutture di Lewis Le strutture di Lewis evidenziano la connettività, tra coppie di atomi ma non danno informazioni dirette sulla geometria e la forma molecolare (ovvero distanze di legame, angoli di legame, torsioni, conformazioni, etc.), però consentono la definizione dei legami multipli: O + O N + N 24/11/2010 O O legame doppio O O legame triplo N N N N Chimica Generale e Inorganica 296 Strutture di Lewis Molecola Ordine di legame Lunghezza di legame (pm) Energia di legame (kJ mol-1) F2 1 141,2 159,8 O2 2 120,7 498,4 N2 3 109,8 945,3 Energia di legame: energia necessaria (che dobbiamo fornire) per rompere un legame. Normalmente Etriplo > Edoppio > Esingolo 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 297 Strutture di Lewis 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 298 Strutture di Lewis cariche formali – + – + (C O) C O 24/11/2010 C O Chimica Generale e Inorganica C O 299 Limitazioni della Regola dell’Ottetto Molecole elettrondeficienti (con B, Al) ‘acidi di Lewis’ Legame covalente dativo (acidi e basi di Lewis) + 3 F B F F B+ F F 24/11/2010 F – + B F F F B F F F H F B+ N H F H F F B F F F H – + F B N H F H Chimica Generale e Inorganica 300 Limitazioni della Regola dell’Ottetto Radicali (frammenti molecolari con numero dispari di elettroni): NO, NO2, ClO2 N + O N O O N + N O 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica – + N O O N N O 301 Formule di Lewis – Regole Riepilogative 1. Si calcola il numero globale di elettroni esterni da sistemare. SOMMA (el. valenza + carica anione – carica catione) 2. Si dispongono i singoli atomi come richiesto dalla struttura nota della sostanza, o sulla base di noti comportamenti chimici, e li si uniscono con legami singoli (bielettronici) all’atomo centrale (o a più atomi). 3. Si usano i rimanenti elettroni per completare gli ottetti di ciascun atomo, cominciando dagli atomi esterni ed eventualmente più elettronegativi, e si assegnano le cariche formali. 4. Se qualche atomo rimane con l’ottetto incompleto si convertono le coppie di elettroni solitarie in coppie di legame, formando legami doppi o tripli, e si riassegnano le cariche formali. 5. Se l’atomo centrale appartiene a un periodo successivo al secondo, la regola dell’ottetto non è vincolante, e si convertono altre coppie di elettroni solitarie in coppie di legame per 24/11/2010 neutralizzare le Chimica Generale e Inorganica cariche formali, fino a ridurle al numero minimo. 302 Strutture di Lewis di Molecole Poliatomiche Scrivere i simboli degli atomi in modo da mostrare le relazioni di vicinanza (Connettività) H P.es. Acido Acetico O CH3COOH H C C O H H Contare il numero totale degli elettroni di valenza CH3COOH = 4 + 3(1) + 4 + 6 + 6 + 1 = 24 Attribuire una coppia di elettroni ad ogni contatto: (almeno una!) H | O HCC 7 legami = 14 elettroni | OH H Distribuire gli elettroni rimasti in modo da soddisfare la regola dell’ottetto per tutti gli atomi tranne H!), sia formando legami multipli che posizionando le coppie di non legame 24/11/2010 H due lone pairs | O HCC N.B. 4x8 + 4x2 = 40 |Chimica Generale O H e Inorganica e 40 – 24 = 16 (8 legami!) H due lone pairs 303 Strutture di Lewis di Molecole Poliatomiche Urea, (NH2)2CO O H N H C N H H N° elettroni: 2(1) + 5 + 4 + 6 +5 + 2(1)= 24 O H H NCN H H O H H NCN H H 7 legami = 14 elettroni due lone pairs un lone pair un lone pair 24/11/2010 N.B. 4x8 + 4x2 = 40 elettroni; 40-24 = 16 8 legami!Chimica Generale e Inorganica 304 Espansione dell’Ottetto – III Periodo e Oltre PF3 e SF2 PF5, SF4 e SF6, F P F F seguono la regola dell’ottetto 10, 12 elettroni intorno all’atomo centrale F F P F F F S F F F F S F F F F F S F F F ossoacidi, HmXOn acido nitrico, HNO3 O H + O P O H O H + – O N O H O– 24/11/2010 acido fosforico, H3PO4 Chimica Generale e Inorganica acido solforoso, H2SO3 O H O P O H O H acido solforico, H2SO4 305 Formule di Risonanza Diversa distribuzione dei legami multipli Formule di Lewis compatibili Identiche lunghezze di legame ione nitrito NO2– Benzene C6H6 ione fosfato PO43– H H H H C C C C C C H H H H C C C C N O O 24/11/2010 C H H H O– – O P O O– C H – N O O– – O O – – – O P O O P O Chimica Generale e Inorganica O– O– – O – – O P O 306 O V.S.E.P.R. - Valence-Shell Electron-Pair Repulsion Permette di interpretare e prevedere la forma delle molecole (nello spazio tridimensionale), date la connettività e le formule di Lewis. STEREOCHIMICA Numero STERICO (di un atomo) = Numero di ATOMI LEGATI + Numero di LONE PAIRS Ingombro STERICO: dimensioni dello spazio occupato da ciascuna coppia di elettroni o gruppo di atomi L’elettronegatività influenza l’ingombro sterico di una coppia di LEGAME Per molecole semplici AXn, la VSEPR permette di prevedere la forma, gli angoli di legame intorno ad A, ed eventuali distorsioni dall’idealità. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 307 (Per molecole complesse, ogni atomo può venir descritto come frammento ARn , con R anche ‘residuo poliatomico’.) Metodo V.S.E.P.R. Atomo Centrale Senza Coppie N. di legami covalenti 2 Direzione dei legami X A X A X X 3 X X 4 X X 5 X A X X A X X X 24/11/2010 X X A X lineare Esempio BeCl2 Angoli di legame 180° triangolare BF3 planare 120° tetraedrica CH4 109,5° bipiramide PF5 trigonale 90° e 120° ottaedrica 90° X X 6 Geometria molecolare SF6 X Chimica Generale e Inorganica 308 Metodo V.S.E.P.R. Atomo Centrale Con Coppie N. globale di coppie di elettroni 3 N. di coppie solitarie EAX2 Direzioni delle nuvole elettroniche 1 A X 4 4 EAX3 1 E2AX2 2 Geometria molecolare Angoli di legame Esempi angolata <120° SnCl2 piramidale trigonale <109.5° NH 3 angolata <109,5° OH2 a sella <90°;<120° SF4 aT <90° ClF3 lineare 180° IF2 piramidale quadrata <90° IF5 90° IF4 X A X X X A X X X X 5 EAX4 1 X A X X 5 E2AX3 2 X A X X 5 A E3AX2 3 – X X 6 24/11/2010 1 EAX5 X X A X X X 6 planare X Ae Inorganica X Chimica Generale quadrata X E AX 2 2 4 – 309 V.S.E.P.R. Esempi 3 coppie di elettroni: EAX2 SnCl2: Sn 95° Cl 4 coppie di elettroni: EAX3 NH3: N H107,8° H , E2AX2 H2O: H 5 coppie di elettroni: EAX4 F 101,6° S F H , E2AX3 , E3AX2 F F ClF3: F Cl XeF2: F F 6 coppie di elettroni: EAX5 F 81,9° F I F 180° , E2AX4 F XeF4: F Xe F Chimica Generale e Inorganica F IF5: Xe 87,5° F 24/11/2010 O 104,5° H 88,5°F SF4: Cl F F 310 Università degli Studi di Milano Facoltà di Agraria Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 311 La termodinamica è una materia che interpreta e quantifica le trasformazioni ed i trasferimenti di energia tra un sistema oggetto di studio e l’ambiente circostante, permettendo di individuare le trasformazioni “energeticamente” possibili Termochimica Ramo della termodinamica che si occupa dei bilanci energetici relativi a trasformazioni chimiche Variabili di stato di interesse chimico: Pressione, Composizione chimica, Concentrazioni, Temperatura, … l’energia non si crea, né si distrugge, ma si trasforma 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 312 SISTEMA AMBIENTE AMBIENTE UNIVERSO – SISTEMA Sistema ISOLATO CHIUSO APERTO 24/11/2010 SCAMBIA ----Energia Energia, Materia Chimica Generale e Inorganica NON SCAMBIA Energia, Materia Materia ----313 Trasferimento di Energia Calore (q) Lavoro (w) Il calore rappresenta un passaggio non ordinato di energia Il lavoro è una forma di energia che fa uso di un moto ordinato ed organizzato funzione di stato: funzione il cui valore dipende solo dallo stato del sistema e non dal percorso fatto per giungervi Variabili di Stato o Funzioni di Stato (P, V, T, ..) Equazione di Stato (PV = nRT) Stato di un sistema: 24/11/2010 EQUILIBRIO NON EQUILIBRIO Stato di Equilibrio le variabili di Stato devono avere valori uniformi e costanti in ogni parte del sistema. Chimica Generale e Inorganica 314 proprietà intensive: indipendenti dalle dimensione del sistema. T, P, conducibilità, densità, concentrazione proprietà estensive: dipendenti dalla dimensione del sistema stesso volume, massa, (additive) sistema chimico o fisico ha proprio contenuto energetico energia interna Eint Eint = Eint (T, P, [ci], …) (kJ mol-1) proprietà estensiva dipende: 24/11/2010 natura della sostanza stato fisico dalla temperatura dalla pressione Chimica Generale e Inorganica stato di aggregazione: solido (s), liquido (l), gassoso o di vapore (g) C(grafite) – C(diamante) 315 Energia come reagente o prodotto di reazione La variazione di energia interna prodotta da una trasformazione fisica o chimica dipende esclusivamente dalle condizioni finale e iniziale del sistema L’energia interna è una funzione di stato E = E2 – E1 Da ciò segue che la variazione di energia interna che si verifica in una trasformazione ciclica (tale che alla fine vengono ripristinate le condizioni iniziali) è nulla: Ecicl 0 L’energia interna di un sistema può essere cambiata in seguito ad un trasferimento di energia da o verso l’esterno, sia sotto forma di calore (q), sia di lavoro (w) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 316 Nel caso in cui le trasformazioni avvengano in un sistema chiuso il primo principio della termodinamica sancisce che la variazione di energia che accompagna una trasformazione in un sistema chiuso è uguale all’energia (di qualsiasi tipo) che il sistema riceve dall’ambiente esterno o ad esso cede E = E2 – E1 = q + w q ha valore positivo quando è assorbito dal sistema (processo endotermico) e negativo quando viene ceduto dal sistema (processo esotermico) w ha valore positivo quando viene compiuto dall’ambiente esterno sul sistema e negativo quando viene compiuto dal sistema sull’ambiente esterno Esempio Un motore elettrico produce 15kJ di energia al secondo sotto forma di lavoro meccanico, e perde 2 kJ sotto forma di calore dissipato. Qual è la variazione dell’energia interna del motore? Per24/11/2010 la convenzione sopra espostaChimica q e w Generale hanno segno negativo, quindi e Inorganica U = -2 kJ – 15 kJ = -17 kJ 317 Nel caso in cui le trasformazioni avvengano in un sistema isolato il primo principio della termodinamica sancisce che: l’energia interna totale di un sistema isolato è costante, anche se può essere convertita da una forma in un’altra durante la trasformazione del sistema stesso E E2 – E1 0 E1 E2 Il lavoro può essere di diversi tipi (meccanico, elettrico ecc.) lavoro di volume associato a variazioni di volume del sistema (espansioni o compressioni) w = –PV solo lavoro di volume E = q + w = q – PV sistema chiuso e a volume costante V2 = V1; V = 0 E = qV – PV = qV – 0 = qV valida se e solo se il sistema non effettua nessun altro tipo di lavoro 24/11/2010 Chimica quello Generale di e Inorganica 318 volume tranne E = qV la variazione di energia interna che accompagna una trasformazione (chimica o fisica) in un sistema chiuso, che implichi solo lavoro di volume, è uguale al calore messo in gioco dal sistema quando la trasformazione stessa avviene a volume costante Calore: energia che si trasferisce in virtù di una differenza di temperatura tra il sistema e l’ambiente Moto termico: moto caotico e casuale delle particelle di un sistema (traslazioni, vibrazioni e rotazioni) E = -10 kJ E = +10 kJ Uscita di calore Ingresso di calore E diminuisce E aumenta 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica E = q < 0 E = q > 0 319 La maggior parte delle reazioni chimiche si compie in recipienti aperti all’atmosfera, quindi a pressione costante, non in recipienti chiusi e rigidi a volume costante In questi casi il calore assorbito o ceduto non è sempre uguale alla variazione di energia interna dato che per conservare le condizioni di pressione costante il sistema può richiedere variazioni di volume e compiere o subire un lavoro PRODOTTI REAGENTI 2 C8H18(l) + 25 O2(g) 16 CO2(g) + 18 H2O(g) 24/11/2010 A P costante,Chimica moli Generale prodotti >> moli reagenti e Inorganica 320 aumento di volume avviene contrastando la pressione atmosferica l’incremento di energia interna non è pari al calore assorbito, in quanto parte di questo è stato utilizzato per compiere il lavoro di espansione Il cambiamento E dipende anche dal lavoro fatto sull’ambiente: E = q – w è possibile valutare il calore scambiato da una reazione o da un processo che avvengano a pressione costante, senza dover prendere in considerazione il lavoro di espansione entalpia H funzione di stato H = E + PV 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 321 Termochimica entalpia di reazione variazione di entalpia che accompagna una reazione chimica entalpia molare di reazione si riferisce alla reazione di una mole - reazH CH4(g) + 2 O2(g) CO2(g) + 2 H2O(l) Hr = –890,8 kJ mol-1 l’entalpia molare della combustione del metano a 25 °C e 1 atm rappresenta la variazione di entalpia che accompagna la combustione di una mole di metano secondo la stechiometria scritta e nelle condizioni precisate (temperatura, pressione e stati di aggregazione) Le entalpie molari di reazione sono anche chiamate calori molari di reazione a pressione costante 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 322 Condizioni di riferimento, o stati standard poiché H = f (T, P, ni, stato di aggregazione), si devono precisare le condizioni di riferimento di tali variabili Pressione: P = 1,01325·105 Pa (1 atm) Temperatura convenzionale alla quale vengono tabulati i dati termodinamici: T = 298,15 K (25,0 °C) Stati di aggregazione delle sostanze •gas: il gas a P = 1 atm e con comportamento ideale; •liquidi: il liquido puro; •solidi: la forma cristallina stabile alla pressione e temperatura considerate Sostanze in soluzione Solvente: il solvente puro soluti gassosi: il gas a P = 1 atm e con comportamento ideale; soluti liquidi solubili: le sostanze pure; soluti solo parzialmente solubili (solidi o liquidi): la concentrazione 1 m di soluto oppure la concentrazione 1 M di soluto, nell’ipotesi che le soluzioni 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 323 abbiano comportamento ideale entalpie standard di reazione entalpie delle reazioni in cui reagenti e prodotti sono nei loro stati standard entalpia molare standard di reazione entalpia di reazione di una mole di una specifica sostanza 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 324 legge di Hess il calore messo in gioco in una reazione dipende solo dagli stati finale e iniziale, ossia dai prodotti di reazione e dai reagenti, e non dalle reazioni intermedie attraverso le quali gli stessi reagenti producono gli stessi prodotti finali di reazione. C2H4(g) + 3 O2(g) 2 CO2(g) + 2 H2O(l) H°r = -1411 kJ mol-1 C2H4(g) + O2(g) CH3CHO(g) H°1 = –219 kJ mol-1 CH3CHO(g) + O2(g) 2 CO2(g) + 2 H2O(l) C2H4(g) + 3 O2(g) 2 CO2(g) + 2 H2O(l) H°2 = –1192 kJ mol-1 H°r = H°1 H°2 = –1411 kJ mol-1 l’entalpia di una reazione (globale) è uguale alla somma delle entalpie delle reazioni intermedie (o parziali) in cui tale reazione può essere suddivisa 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 325 Entalpia funzione di stato H°(1 2) = -H°(2 1) La legge di Hess, insieme alla relazione appena scritta, può essere utilizzata per ricavare l’entalpia di reazione di reazioni che non possono essere fatte avvenire effettivamente A questo fine è sufficiente conoscere le entalpie di reazioni nelle quali intervengano in qualche modo gli stessi reagenti e gli stessi prodotti di reazione e nelle medesime condizioni di temperatura e di pressione 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 326 Si vuole il H°r C(s) + ½ O2(g) CO(g) Si conosce C(s) + O2(g) H°1= –393,5 kJ mol-1 CO2(g) CO(g) + ½O2(g) CO2(g) H°2 = –283,0 kJ mol-1 C(s) + O2(g) CO2(g) H°1 = –393,5 kJ mol-1 CO2(g) CO(g) + ½O2(g) C(s) + ½O2(g) CO(g) 24/11/2010 H°3 = - H°2 = 283,0 kJ mol-1 H°r = H°1 + H°3 = –110,5 kJ mol-1 Chimica Generale e Inorganica 327 L’entalpia molare standard di formazione di un composto può essere ottenuta dalla combinazione delle entalpie standard di reazioni che coinvolgano gli elementi e il composto in questione l’entalpia molare standard di formazione di una sostanza di composizione AaBbCc è data dalla differenza tra le entalpie molari standard di combustione degli elementi, moltiplicate per i relativi coefficienti stechiometrici, e l’entalpia molare standard di combustione del composto 0 0 0 0 H f(A a H b H H comb(A) comb(B) comb(A a B b ) a Bb ) aA + bB AaBb A + ½O2 AO H°comb(A) B + O2 BO2 H°comb(B) AaBb + (b+a/2)O2 aAO + bBO2 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica H°comb(AaBb) 328 aA + a/2O2 aAO aH°comb(A) bB + bO2 bBO2 bH°comb(B) aAO + bBO2 AaBb + (b+a/2)O2 aA + bB AaBb 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica -H°comb(AaBb) H°f 329 l’entalpia standard di reazione (espressa in termini molari) è data dalla differenza tra la somma delle entalpie molari standard di formazione di tutti i prodotti di reazione (tenendo cioè conto anche dei coefficienti stechiometrici) e la somma delle entalpie molari standard di formazione di tutti i reagenti a A + b B + ··· m M + n N + ··· 0 0 0 0 H r0 mH f(M) nH f(N) ... aH f(A) bH f(B) ... 0 0 H ni H f(I) n j H f(J) i prodotti j reagenti 0 r vale perché l’entalpia è una funzione di stato e l’entalpia di formazione degli elementi nei loro stati standard è nulla 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 330 Entalpie di formazione e legami chimici entalpie molari standard di formazione valori attendibili delle energie dei legami presenti in una molecola L’energia di legame, o più propriamente l’entalpia di dissociazione di legame, è l’energia minima che occorre fornire a una molecola di una sostanza in fase gassosa per rompere il legame che unisce due suoi atomi D° (kJ mol-1) Dissociazione del legame: H-Cl(g) H(g) + Cl(g) Decomposizione: H-Cl(g) ½ H2(g) + ½ Cl2(g) H°dec=-H°f 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica D°H-Cl 331 1 1 H dec(H Cl) H Cl(g) → 2 H2(g) + 2 Cl2(g) 1 H 2 2(g) 1 Cl 2 2(g) → H(g) H f(H) → Cl(g) H f(Cl) –––––––––––––––––––––––––––– H Cl(g) → H(g) + Cl(g) DH Cl = H dec(H Cl) + H f(H) + H f(Cl) -1 -1 DH Cl = H dec(H Cl) + H f(H) + H f(Cl) = (92,3 +218,0 + 121,3) kJ mol = 431,6 kJ mol Tabella 8.3 Entalpie molari standard di formazione di atomi in fase gassosa a partire dagli elementi nei loro stati standard. –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– H f Atomo -1 H f Atomo -1 H f Atomo -1 H f Atomo -1 H f Atomo (kJ mol ) (kJ mol ) (kJ mol ) (kJ mol ) (kJ mol-1) –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– H 218,0 N 472,7 O 249,2 F 79,4 Br 111,9 C 716,7 24/11/2010 P 316,5 S 277,2 Cl Chimica Generale e Inorganica 121,3 I 106,8 332 quando avviene una reazione si verificano rotture di legame nei reagenti e formazioni di legame per ottenere i prodotti di reazione H reazione D 0 legami rotti nei reagenti 24/11/2010 D Chimica Generale e Inorganica 0 legami formati nei prodotti 333 Processi reversibili e irreversibili Il primo principio della termodinamica regola solo i bilanci energetici delle trasformazioni chimiche e fisiche spontaneità ? per sistemi non in equilibrio esiste una direzione spontanea della trasformazione sistema chimico o fisico in equilibrio valori delle grandezze fisiche che lo descrivono non tendono a mutare nel tempo non equilibrio tende a modificare spontaneamente il proprio stato - trasformazioni 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 334 sistema non in equilibrio si modifica spontaneamente nel tempo trasformazione irreversibile perché il sistema che si trasforma non può tornare spontaneamente alle condizioni precedenti sistema può modificarsi o essere modificato anche con una serie di trasformazioni reversibili sistema, già in condizioni di equilibrio, è soggetto a una sequenza di variazioni infinitesime delle sue variabili di stato (di solito la pressione, la temperatura o la composizione) dopo ogni variazione infinitesima, sistema realizza un nuovo stato di equilibrio, differente dal precedente solo di una quantità infinitesima in una trasformazione, reversibile o irreversibile, la variazione di energia interna del sistema chiuso varia in seguito al calore dalGenerale sistema all’ambiente o viceversa 24/11/2010 e al lavoro trasferiti Chimica e Inorganica 335 quando ambiente fa lavoro su sistema: wirr > wrev quando sistema fa lavoro su ambiente: wrev > wirr dunque wrev = wmax energia interna funzione di stato variazione energia interna indipendentemente reversibile o irreversibile E = qrev + wrev E = qirr + wirr qrev + wrev = qirr + wirr qrev – qirr = wirr – wrev ma, se ambiente su sistema wirr > wrev 24/11/2010 qrev – qirr > 0 qrev > qirr Chimica Generale e Inorganica 336 ENTROPIA il primo principio della termodinamica non pone condizioni sull’eventuale spontaneità di un processo, sebbene di fatto si riscontri sperimentalmente che per i sistemi non in equilibrio esiste sempre una direzione spontanea della loro trasformazione Il concetto di spontaneità non è direttamente connesso con lo scambio energetico tra il sistema e l’ambiente e non dice nulla circa la velocità del processo stesso La forza motrice della spontaneità di un processo risiede nella tendenza di energia e materia a raggiungere uno stato di maggiore disordine Il concetto di disordine e caos è strettamente connesso a quello di probabilità Le molecole di un gas, inizialmente confinate in una piccola zona del recipiente, si disperdono rapidamente in modo da occupare tutto il volume disponibile. Infatti, movendosi esse di moto caotico, esiste solo una probabilità infinitamente piccola che le molecole tornino a trovarsi tutte nella regione del recipiente inizialmente occupata 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 337 t=0 t>0 Espansione irreversibile di un gas: T = 0; E = 0; w= 0; 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica q=0 338 Un blocco caldo si raffredda spontaneamente in un ambiente più freddo La maggiore energia termica del blocco si manifesta in una più vigorosa agitazione termica delle molecole del solido (caldo) rispetto a quelle dell’ambiente. Come conseguenza degli urti all’interccia blocco/ambiente, parte dell’energia delle molecole del blocco verrà trasferita alle molecole dell’ambiente esterno per via degli urti. Tale processo prosegue aumentando l’agitazione termica dell’ambiente e diminuendo quella del blocco finché esse non saranno uguali (equilibrio termico). Il processo inverso è invece assai improbabile secondo principio della termodinamica il calore non può passare spontaneamente da un corpo più freddo ad uno più caldo. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 339 conclusioni: nei processi spontanei materia ed energia tendono a disperdersi in modo caotico Per una definizione più quantitativa del grado di spontaneità di una trasformazione è necessario introdurre il concetto di entropia (S), definibile in modo intuitivo come una misura del grado di dispersione caotica di energia e materia. E’ un indice del disordine microscopico di un sistema la variazione finita di entropia, S, (o la variazione infinitesima dS), che accompagna una trasformazione finita (o infinitesima) del sistema alla temperatura T, è uguale al rapporto qrev/T (o qrev/T), dove qrev (o qrev) è la quantità di calore assorbito (S o dS > 0) o ceduto (S o dS < 0) reversibilmente dal sistema qrev J S T K 24/11/2010 funzione di stato Chimica Generale e Inorganica 340 OSSERVAZIONI Scambiare calore in modo reversibile significa eseguire la trasformazione in modo “regolare, quieto e frenato”, in modo da procedere lentamente attraverso una serie di stati di quasi-equilibrio nell’equazione compare un trasferimento di energia solo sotto forma di calore e non di lavoro La ragione risiede nelle definizioni di lavoro e calore il lavoro è un trasferimento di energia in modo ordinato il calore fa uso del moto caotico delle molecole Risulta ragionevole quindi correlare l’entropia, in qualche modo misura del caos di un sistema, con il trasferimento di energia che ha luogo grazie al moto caotico e non ordinato S > 0 maggior disordine 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 341 a A + b B + ··· m M + n N + ··· S 0 reaz S 24/11/2010 mS nS ... aS bS ... 0 reaz 0 M 0 N S 0 prodotti 0 A S Chimica Generale e Inorganica 0 B 0 reagenti 342 Entropia e disordine di un sistema Un sistema termodinamico caratterizzato da un definito valore di energia, può essere descritto in termini macroscopici, (P, V e T) oppure in termini microscopici, prendendo in considerazione le posizioni e le velocità istantanee degli atomi o delle molecole che lo costituiscono. Di norma esistono moltissimi stati istantanei (stati dinamici) che sono compatibili con un dato sistema termodinamico. data uno stato energetico di un sistema gassoso: a livello macroscopico viene descritto dalla legge: PV = nRT a livello microscopico può essere descritto da innumerevoli stati dinamici (caos) è assai più probabile che nel nostro sistema gassoso si stabilisca, in modo del tutto spontaneo, un moto caotico e una distribuzione disordinata delle molecole piuttosto che un moto e una distribuzione ordinata di queste il processo spontaneo che si realizza è quello che conduce a un maggiore caos nel sistema e pertanto a un aumento del disordine in seno ad esso 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 343 poichè sappiamo che una qualsivoglia variazione spontanea in un sistema isolato avviene con un aumento di entropia, possiamo pensare che l’entropia sia legata in qualche modo al grado di disordine del sistema concetto di probabilità può descrivere il grado di disordine di un sistema entropia e probabilità sono collegate Boltzmann (1896), considerato che un sistema disordinato è più probabile di uno assolutamente ordinato, definì innanzitutto la probabilità termodinamica, , di un sistema come il rapporto tra la probabilità di uno stato reale (definita dal numero di modi in cui possono essere disposti gli atomi e le molecole che compongono il sistema e le loro velocità istantanee), e la probabilità di uno stato avente uguale energia e volume totali, ma nel quale atomi e molecole siano in ordine perfetto. Egli poi dedusse la relazione che lega l’entropia, S, di un sistema alla sua probabilità termodinamica , e nella quale k è la costante di Boltzmann. 24/11/2010 S k ln Ω Chimica Generale e Inorganica 344 S universo S ambiente Ssistema 0 S amb S universo H sistema T H sistema Ssistema 0 T TS universo H sistema TSsistema 0 per una reazione spontanea < 0 per un sistema all’equilibrio = 0 introduciamo l’energia libera di Gibbs 24/11/2010 G = H TS Chimica Generale e Inorganica 345 Energia di Gibbs G = H TS G = H ST TS a T e P costanti ed in presenza di solo lavoro di vlume G = H TS TS universo H sistema TS sistema 0 Gsistema H sistema TSsistema 0 24/11/2010 condizioni di spontaneità o di equilibrio a T e P costanti Chimica Generale e Inorganica 346 Gsistema Suniverso equilibrio reagenti S universo 0 prodotti Gsistema 0 si conclude che un processo avviene spontaneamente (Suniv > 0) quando la variazione dell’energia libera di Gibbs è negativa (G < 0). Quanto detto vale per tutte24/11/2010 le trasformazioni che avvengono a temperatura e pressione costanti 347 Chimica Generale e Inorganica Un aspetto molto interessante dell’energia libera di Gibbs è che il suo valore esprime la quantità massima di lavoro (non di espansione) ottenibile da un sistema che si trasformi a temperatura e pressione costanti E w q w' PV q H E PV w' PV q PV w' q a pressione costante G H TS w' q TS a temperatura costante G w' solo se trasformazione reversibile 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 348 G H TS w' q TS in presenza solo di lavoro di volume G q qrev per reazioni reversibili in condizioni di equilibrio per reazioni irreversibili spontanee q qrev G 0 qirrev qrev G 0 se G > 0 è spontanea la reazione inversa Nessun processo che abbassa l’entropia di un sistema può avvenire senza aiuto esterno Se forniamo sufficiente energia, possiamo far avvenire una reazione anche se l’entropia (del processo, non dell’universo!) diminuisce 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 349 Consideriamo ora una reazione chimica che avvenga a temperatura e pressione costanti (P = 0; T = 0). L’energia libera di reazione, Gr, risulta essere: Gr = Hr – TSr Hr e di Sr, per limitate veriazioni di T, sono indipendenti da T Hr Sr <0 >0 Gr <0 <0 < 0 variab. >0 <0 >0 > 0 variab. 24/11/2010 >0 Comportamento Reazione esotermica e spontanea a qualsiasi temperatura Reazione esotermica e spontanea a basse temperature {a temperature al di sotto delle quali il termine TSr sia sufficientemente basso da rendere verificata la diseguaglianza Hr < TSr} Reazione endotermica e non spontanea a qualsiasi temperatura Reazione endotermica e spontanea ad alte temperature {a temperature al di sopra delle quali il termine TSr sia sufficientemente alto da rendere verificata la Chimica Generale e Inorganica 350 diseguaglianza Hr < TSr} L’energia di Gibbs è una funzione di stato, essendo data dalla somma di funzioni di stato G 0 reaz ni G 0 prodotti, i m jG 0 reagenti, j Così come è possibile esprimere l’entalpia standard di reazione tramite le entalpie di formazione, analogamente si può definire una energia libera standard di formazione (G°f) come l’energia libera standard associata al processo di formazione della sostanza stessa a partire dagli elementi. 0 Greaz ni Gf,0prodotti,i m jGf,0reagenti, j 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 351 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 352 G G RT ln P 0 condizioni isoterme La grandezza G rappresenta l’energia libera molare del gas e G° la sua energia libera molare standard in quanto coincide con l’energia libera molare quando la pressione del gas è unitaria Per poter utilizzare un’equazione del tutto analoga a questa anche nel caso dei gas reali la pressione viene sostituita dalla fugacità, f La fugacità è legata alla pressione reale del gas dal coefficiente di fugacità, , fattore numerico che converte il valore della pressione reale nella fugacità 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 353 Energia libera di reazione ed equilibri chimici a A + b B + ··· m M + n N + ··· Greaz niGprodotti,i m jGreagenti, j 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 354 Greaz m n a 0 M a N ... Greaz RT ln a b aA aB ... aMm aNn Q a b aA aB quoziente di reazione Si può prevedere in quale direzione la reazione è spontanea (reazione diretta o reazione inversa), o se si trova in condizioni di equilibrio, a temperatura e pressione costanti tre casi Greaz 0 24/11/2010 Greaz 0 Chimica Generale e Inorganica Greaz 0 355 Gr = 0 --- reazioni all’equilibrio 0 0 Greaz RT ln Qequilibrio RT ln K equilibrio Dato che a pressione e temperatura costanti i valori di G°reaz e T sono delle costanti, anche Qeq è una costante e in questo caso viene indicata con il simbolo K0 Questa costante è nota come costante di equilibrio termodinamica G 0 reaz RT ln K 0 equilibrio 0 K equilibrio 0 K equilibrio 0 Greaz exp RT aMm aNn a b aA aB equilibrio legge dell’equilibrio chimico o legge d’azione di massa: in condizioni di equilibrio il rapporto tra il prodotto delle attività dei prodotti di reazione, elevate ai rispettivi coefficienti stechiometrici, e il prodotto delle attività dei reagenti, elevate ai rispettivi coefficienti stechiometrici, è costante a temperatura costante 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 356 Gr < 0 --- reazioni spontanee Greaz G poichè 0 reaz Q RT ln Q RT ln K RT ln Q RT ln 0 K eq 0 eq aMm aNn ... Q a b K eq0 aA aB ... Greaz 0 attività al numeratore del quoziente di reazione aumentano e contestualmente diminuiscono quelli delle attività al denominatore QK 0 eq la reazione 24/11/2010 Q 1 0 K eq Greaz 0 tende spontaneamente le condizioni di equilibrio 357 Chimica Generale verso e Inorganica Gr > 0 --- reazioni che non avvengono spontaneamente Greaz G poichè 0 reaz Q RT ln Q RT ln K RT ln Q RT ln 0 K eq 0 eq Greaz 0 aMm aNn ... Q a b K eq0 aA aB ... il decorso della reazione comporterebbe un aumento del valore del quoziente di reazione Q, che di conseguenza si discosterebbe sempre più dal valore della costante di equilibrio Spontanea la reazione inversa 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 358 Università degli Studi di Milano Facoltà di Agraria Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 359 Università degli Studi di Milano Facoltà di Agraria Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 360 I Liquidi Forze Coesive : Forze di van der Waals e legami ad idrogeno Incompressibilità: dV/dP 0 Le molecole non hanno spazio libero tra di loro: ogni tentativo di comprimere un liquido trova resistenza dovuta a forze repulsive dettate dalle nuvole elettroniche di molecole adiacenti. Volume proprio: V costante, ovvero costante Il volume è indipendente dalla forma e dimensioni del recipiente. Assenza di forma caratteristica: Il liquido è soggetto a gravità ed assume la forma del recipiente. Le molecole si muovono (Moti browniani) in continuazione e ‘scivolano’ le une sulle altre, non occupando una posizione fissa nello spazio (Fluido) Velocità di diffusione lenta: Il cammino libero medio è molto piccolo. Ci sono moltissimi urti. 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 361 I Liquidi Densità : circa 10% inferiore al solido . . . caso particolare ACQUA/GHIACCIO a 0°C dliq 7% > dghiaccio (max. d 4 °C) 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 362 I Liquidi Interazioni ione - dipolo permanente SOLVATAZIONE E 1/d4 ++ + + + ++ Fenomeno di solvatazione (ed idratazione) Mn+ ( molecola polare I cationi piccoli (Li+, Be++) si circondano di (fino a) 15-20 molecole d’acqua in diversi gusci di idratazione. I cationi grandi non sono praticamente solvatati (Cs+, Rb+) M+ Cs+ 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 363 I Liquidi LEGAME AD IDROGENO caso speciale forze orientazione + QM un H a ponte fra due atomi molto elettronegativi N-H…N O-H…N F-H…N N-H…O O-H…O F-H…O N-H…F O-H…F F-H…F ca. 20 kJ/mole 24/11/2010 (O-H 463 kJ/mole) Chimica Generale e Inorganica 364 I Liquidi punti di ebollizione, °C CH4 -161.5 NH3 -34.4 H2O 100.0 HF 19.9 PH3 -87.7 H2S -60.3 HCl -85.1 HBr -66.7 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 365 I Liquidi Dimero dell’acido acetico (intermolecolare) 2-idrossibenzaldeide (intramolecolare) anche 2-amminofenolo 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 366 I Liquidi – Legame a Idrogeno 24/11/2010 Chimica Generale e Inorganica 367