Diapositiva 1 - Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Corso di laurea in Servizio Sociale
Monopolio e altre forme di mercato
(Capitolo 15 e cenni ai capitoli 16-17)
1
Monopolio e altre forme di mercato
Struttura della lezione:
 Lo spettro delle strutture di mercato
 Definizione di monopolio e cause
 Decisione di produzione e di prezzo
curva di domanda
max profitto
 Costi sociali del monopolio
 Altre forme di mercato (cenni)
2
Lo spettro delle strutture di mercato
Numero di imprese
Molte
imprese
Tipo di prodotto
Una
impresa
Monopolio
(capitolo 15)
Acqua potabile
TV via cavo
Poche
imprese
Oligopolio
(capitolo 17)
Petrolio greggio
Prodotti
differenziati
Prodotti
identici
Concorrenza
monopolistica
(capitolo 16)
Concorrenza
perfetta
(capitolo 14)
Romanzi
Film
Grano
Latte
Tabella 16.1 p. 256
3
Monopolio (cap 15)
Un’impresa è un monopolio se:
 è l’unico venditore di un prodotto;
 il suo prodotto non ha buoni sostituti;
 può influenzare il prezzo di mercato del
proprio bene.
4
Perché esistono i monopoli
La causa fondamentale del monopolio sono le
barriera all’entrata che dipendono dalle
seguenti cause :
1. Possesso di una risorsa chiave
2. Diritto esclusivo concesso per legge di produrre un
bene
3. Struttura dei costi di produzione tale da rendere la
singola impresa più efficiente di una molteplicità di
produttori
4. Acquisizione da parte di un’impresa del controllo di
altre imprese, crescendo in dimensione
5
1. Monopolio delle risorse
La proprietà esclusiva di una risorsa chiave che
non può essere prontamente duplicata è una
causa potenziale di monopolio.
Esempio: il mercato dell’acqua in una piccola
città in cui vi è un solo pozzo.
6
2. Monopoli legali (1/3)
Se la protezione dalla concorrenza è
dettata dalla legge.
Obiettivi di:
i) sostegno di imprese nascenti o di alcuni
settori produttivi;
ii) efficienza dinamica (innovazione);
iii) tutela delle invenzioni (brevetti);
iv) pressioni delle lobby.
7
2. Monopoli legali (2/3)
ii) efficienza dinamica.
Schumpeter (1942) avanzava l’ipotesi che il monopolio è necessario all’attività
innovativa e fondava questa ipotesi su 4 postulati:
• Solo un’organizzazione atta a operare su larga scala è in grado di
sopportare il rischio connesso all’attività innovativa
• I profitti che si possono estrarre da una posizione di monopolio
rappresentano una risorsa indispensabile per una attività innovativa
• L’incentivo a innovare è legato alla possibilità per l’innovatore di ottenere
profitti e questi sono meglio garantiti quando l’innovatore è anche
monopolista
• La velocità del progresso tecnico è più sostenuta in condizioni di monopolio
Verifiche empiriche non portano sempre a questa conclusione
Il progresso tecnico è più rapido nei settori in cui, indipendentemente dalla
struttura di mercato, la domanda è più sostenuta;
Rapporto non univoco tra struttura dell’offerta e velocità dell’innovazione: né
una concorrenza troppo intensa, né un monopolio troppo protetto
favoriscono il processo innovativo; …….
8
2. Monopoli legali (3/3)
iii) tutela delle invenzioni (brevetti).
Le leggi sui brevetti e sui diritti d’autore sono le maggiori risorse
dei monopoli legali. Il monopolio si crea perché
l’amministrazione pubblica offre a un singolo operatore il
diritto esclusivo di vendere un particolare bene in un
determinato mercato.
Perché? Alle case farmaceutiche viene garantito il monopolio
sulle proprie scoperte per incentivare la ricerca
farmacologica!
Ci sono costi e benefici:
– Costi: prezzi più elevati
– Benefici: incentivo a comportamenti virtuosi (incentivi alla ricerca, alla
produzione artistica,…)
9
3. Monopolio naturale (1/2)
Un settore è un monopolio naturale se una singola
impresa può fornire il bene o il servizio all’intero
mercato a costi inferiori rispetto a quelli di due o più
imprese.
A causa delle economie di scala, la dimensione minima
efficiente dell’impianto di un’impresa è così grande
che solo un ‘impresa può fornire il bene
efficientemente.
Esempio. Per distribuire l’acqua potabile occorre costruire una
rete di condutture.
Se lo fanno 2 o + imprese, invece di una sola, le spese di
impianto aumentano; il costo medio dell’acqua è + basso se il
servizio è fornito da una sola impresa.
10
3. Monopolio naturale (1/2)
In quali situazioni si verifica monopolio naturale?
Si verifica sempre quando il peso dei costi variabili
è relativamente ridotto rispetto ai costi fissi.
Ad esempio, per la gran parte delle aziende che
forniscono gas, acqua, elettricità, servizi
telefonici, radiotelevisivi, trasporti pubblici, ecc.
Per queste imprese il costo delle strutture fisse
(costi fissi) è di solito molto alto, mentre la sola
gestione del servizio (costi variabili) è poco
costosa.
11
4. Crescita esterna
Molte delle più grandi imprese al mondo sono
cresciute tramite fusioni o acquisizioni di altre
società.
Quando ciò accade, il numero di imprese che
operano in quel settore diminuisce.
Effetto: un’impresa acquisisce potere
monopolistico sui concorrenti ed erige
barriere all’entrata per impedire ad altre
imprese di entrare nel settore
12
Le decisioni di produzione e di
prezzo in regime di monopolio
Come un’impresa monopolistica decide
quanto produrre e a che prezzo?
13
Monopolio e concorrenza
Monopolista
 E’ l’unico produttore
 Ha una curva di
domanda inclinata
verso il basso
 E’ un price maker cioè
determina il prezzo
 Riduce il prezzo per
aumentare le vendite
Impresa concorrenziale
 E’ una dei tanti produttori
 Ha una curva di
domanda orizzontale
 E’ un price taker cioè
prende il prezzo come dato
 Vende qualsiasi quantità
allo stesso prezzo
14
Monopolio e concorrenza
La differenza fondamentale è la capacità del monopolista di
influenzare il P. Un modo per evidenziare questa differenza
è considerare la curva di domanda.
Concorrenza:
domanda (prezzo di
mercato) come una
retta orizzontale,
dato che può
vendere qualsiasi Q
a quel P
Monopolio: domanda con
pendenza negativa (essendo
l’unico produttore, la sua
domanda coincide con quella
di mercato)


Se il monopolista aumenta P, i
consumatori riducono Q;
Se il monopolista riduce Q, P sale
QUINDI, il monopolista
aggiustando Q o P, può
scegliere di collocarsi in
qualunque punto sulla curva di
domanda
15
La curva di domanda
Prezzo
(a)Domanda impresa
concorrenziale
Prezzo
DOMANDA
DOMANDA
0
Quantità
(b) Domanda impresa
monopolistica
0
Quantità
16
Monopolio e concorrenza
Quale punto sulla curva di domanda
sceglierà il monopolista?
Obiettivo: MAX del profitto
Profitto: RT-CT
Per analizzare il comportamento dell’impresa
monopolistica, occorre studiare i ricavi.
17
Il ricavo di un monopolista
Ricavo totale
P x Q = RT
Ricavo medio
RT/Q = RMe = P
Ricavo marginale
RT/Q = RM
18
Ricavo totale, medio e marginale di
un’impresa monopolistica
Quantità
Prezzo Ricavo totale Ricavo medio Ricavo marginale
Q
P
0
1
2
3
4
5
6
7
8
11
10
9
8
7
6
5
4
3
RT=PxQ
0
10
18
24
28
30
30
28
24
RMe=RT/Q RM=RT/Q
—
10
9
8
7
6
5
4
3
—
10
8
6
4
2
0
–2
–4
19
Ricavo marginale di un
monopolista
Il ricavo marginale di un monopolista è sempre
inferiore al prezzo del bene che produce.
 La curva di domanda è inclinata verso il
basso
 Per vendere una quantità superiore del bene,
l’impresa deve offrirlo a un prezzo più basso
20
Monopolio e concorrenza
RM del Monopolista
RM in concorrenza
Quando il monopolista
aumenta la quantità venduta,
sortisce due effetti sul ricavo
totale (P x Q).
L’effetto produzione—aumenta
la quantità venduta, quindi
Q è maggiore e RT aumenta.
L’effetto prezzo—il prezzo
diminuisce, quindi P è
minore e RT diminuisce.
La curva del ricavo marginale
giace sempre al di sotto
della curva di domanda:
RM<P.
Potendo vendere qualsiasi Q al
prezzo di mercato P, non subisce
l’effetto prezzo.
Se aumenta l’offerta di 1 unità,
incassa il P anche per quella.
Come per le altre unità già
vendute.
La curva del ricavo marginale
coincide con la curva di
domanda: RM=P.
QUINDI, in monopolio RM<P:
per vendere Q maggiore si
deve ridurre P per tutte le
unità vendute (domanda
pendenza negativa)
21
Monopolio
L’effetto produzione: è il
maggior ricavo derivante
dalla vendita dell’ultima
unità del bene.
L’effetto prezzo: è il minor
ricavo causato dalla
riduzione del prezzo
necessaria a vendere l’unità
addizionale.
Esempio. Un monopolista può
vendere 10 unità di un bene al
prezzo di 14 euro, o 11 unità dello
stesso bene al prezzo di 13 euro.
A quanto ammontano,
rispettivamente, l’effetto di
quantità e prezzo nel passare da 10
a 11 unità?
L’effetto produzione: il monopolista
vende l’11ma unità a 13 euro, con un
ricavo unitario di 13 euro.
L’effetto prezzo: il monopolista vende
le 10 unità originarie non più a 14
euro, bensì a 13, con una perdita di
ricavo pari a –1 euro × 10 unità = –10
euro.
22
Domanda e ricavo marginale di un
monopolista
23
Domanda e ricavo marginale di un
monopolista
Prezzo
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
1
2
3
4
5
6
7
8Quantità d’acqua
24
Domanda e ricavo marginale di un
monopolista
Prezzo
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
Domanda
(ricavo medio)
1
2
3
4
5
6
7
8Quantità d’acqua
25
Domanda e ricavo marginale di un
monopolista
Prezzo
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
-1
-2
-3
-4
RM può essere negativo?
Si. Se effetto prezzo> effetto
produzione: aggiungere 1 unità
provoca riduzione di P tale da
ridurre il RT, nonostante l’aumento
di Q.
Domanda
(ricavo medio)
Ricavo
marginale
1
2
3
4
5
6
7
8
Quantità d’acqua
26
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Un monopolista massimizza il profitto
producendo la quantità per il quale il ricavo
marginale è uguale al costo marginale.
Il monopolista usa la curva di domanda per
individuare il prezzo che i consumatori sono
disposti a spendere per ogni data quantità di
bene.
27
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
0
Quantità
28
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
29
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Costo
marginale
Costo medio totale
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
30
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Costo
marginale
Costo medio totale
A
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
31
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
1. L’intersezione della curva
del ricavo marginale con
quella del costo marginale
determina la quantità che
massimizza il profitto ...
Costi e
Ricavi
Costo medio totale
A
Costo
marginale
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
32
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
1. L’intersezione della curva
del ricavo marginale con
quella del costo marginale
determina la quantità che
massimizza il profitto ...
Costo medio totale
A
Domanda
Costo
marginale
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
33
Massimizzazione del profitto in
regime di monopolio
Costi e
Ricavi
Prezzo di
monopolio
2. …e la curva di domanda 1. L’intersezione della curva
individua il prezzo coerente del ricavo marginale con
quella del costo marginale
con tale quantità.
determina la quantità che
massimizza il profitto ...
B
Costo medio totale
A
Domanda
Costo
marginale
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
34
Differenza tra impresa concorrenziale e
impresa monopolistica
Regola generale RM=CM
MA, per un’impresa concorrenziale, il prezzo è
uguale al costo marginale
P = RM = CM
Per un’impresa monopolistica, il prezzo è
maggiore del ricavo marginale
P > RM = CM
Questa differenza è fondamentale per comprendere il
costo sociale del monopolio
35
Il profitto del monopolista
Il profitto è uguale al ricavo totale meno il costo
totale.
Profitto = RT - CT
Dividendo e moltiplicando per Q:
Profitto = (RT/Q - CT/Q) x Q
Profitto = (P - CMeT) x Q
36
Il profitto del monopolista
37
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
0
Quantità
38
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
39
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Costo marginale
Costo medio totale
Domanda
Ricavo marginale
0
Quantità
40
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Costo medio totale
Domanda
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
41
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Costo medio totale
Costo medio
totale
Domanda
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
42
Il profitto del monopolista
Costi e
Ricavi
Il monopolista riceverà
profitti finché il prezzo è
maggiore del costo medio
totale.
Costo marginale
Prezzo di E
monopolio
B
Profitto di
monopolio
Costo medio
totale D
Costo medio totale
C
Domanda
Ricavo marginale
0
QMAX
Quantità
43
Il costo del monopolio
in termini di benessere
Il monopolio porta ad un’allocazione inefficiente
delle risorse e all’incapacità di massimizzare il
benessere economico totale.
Il monopolista produce meno della quantità
socialmente efficiente di prodotto.
Il prezzo di monopolio impedisce che si
realizzino degli scambi mutuamente
vantaggiosi.
44
Se l’impresa fosse gestita da un pianificatore benevolo
(obiettivo: max surplus totale) si produrrebbe Q efficiente:
Prezzo
quella in cui Domanda e CM si intersecano (P=CM)
Costo marginale
Valore del
compratore
Costo del
monopolista
Domanda
(valore del compratore)
Costo del
monopolista
Valore
del compratore
0
Quantità
Il valore del
compratore è
superiore al costo
del venditore
Il valore del
compratore è
superiore al costo
del produttore
Quantità efficiente
45
Il costo del monopolio
in termini di benessere
Possiamo valutare gli effetti del monopolio sul benessere
mettendo a confronto il livello di prodotto scelto dal monopolista
con quello che avrebbe scelto il pianificatore benevolo.
Monopolista: Q in modo che RM=CM
Pianificatore benevolo: Q in modo che P=CM
POICHÉ in monopolio RM<P:
il monopolista è inefficiente perché (1) produce
una QUANTITA’ minore di quella efficiente
(PERDITA SECCA) (2) a un PREZZO più alto (dato
che P>CM)
46
La perdita secca
Prezzo
0
Quantità
47
La perdita secca
Prezzo
Ricavo
marginale
0
Domanda
Quantità
48
La perdita secca
Prezzo
Costo marginale
Ricavo
marginale
0
Domanda
Quantità
49
La perdita secca
Prezzo
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Ricavo
marginale
0
Quantità di
monopolio
Domanda
Quantità
50
La perdita secca
Prezzo
Costo marginale
Prezzo di
monopolio
Ricavo
marginale
0
Quantità di Quantità
monopolio efficiente
Domanda
Quantità
51
La perdita secca
Prezzo
Prezzo di
monopolio
Poiché il
monopolista
applica P>CM, si
Costo marginale crea un
differenziale tra la
Perdita
disponibilità a
secca
pagare del
consumatore e il
costo del
produttore.
Questo differenziale
provoca una caduta
della quantità
prodotta al di sotto
del livello
socialmente ottimale.
Ricavo
marginale
0
Quantità di Quantità
monopolio efficiente
Domanda
Quantità
52
Inefficienza del monopolio dal punto di
vista del Prezzo
Poiché la DOMANDA descrive una relazione negativa tra Prezzo
e Quantità, a una Quantità inefficientemente BASSA,
corrisponde un Prezzo inefficientemente ALTO.
Dato che P>CM, alcuni potenziali consumatori si trovano nella
condizione di valutare il bene più del costo marginale, ma
meno del prezzo di monopolio e decidono di non
acquistarlo.
RISULTATO è INEFFICIENTE: il valore che i consumatori
attribuiscono al bene è MAGGIORE del costo in più che
occorrerebbe sostenere per produrlo (CM).
CONCLUSIONE: il P di monopolio impedisce che si
realizzino scambi reciprocamente vantaggiosi!!!
53
Costi sociali del monopolio (1/3)
I costi sociali di monopolio NON
sono solo quelli legati alla
inefficienza allocativa (perdita
secca) analizzata finora.
Vi sono almeno altri due costi:
• Inefficienza da costi
• Ricerca della rendita
54
Costi sociali del monopolio (2/3)
Inefficienza da costi o inefficienza X
L’assenza di concorrenza ha un impatto negativo
sulla propensione all’efficienza del
monopolista e, quindi, sul livello dei costi del
settore monopolizzato
Le fonti:
•
•
Viene meno l’incentivo a minimizzare i costi
(barriere all’entrata sono un riparo dalla minaccia di
nuove entrate….)
Obiettivi diversi dalla massimizzazione del profitto.
Essendo imprese grandi vi è una separazione tra
proprietà e controllo: chi gestisce l’impresa può non
avere interessi a massimizzare il profitto.
55
Costi sociali del monopolio (3/3) Ricerca della rendita
Costi connessi all’acquisizione e al mantenimento
della posizione di monopolio:
• investimenti per la creazione di barriere strategiche
all’entrata (costruzione di capacità in eccesso, spese in
pubblicità…)
• azione di lobbyng
• investimenti + o – leciti per ottenere protezione legale
(concessioni, protezione tariffaria, riconoscimento di
standard di qualità)
Si tratta di risorse, trasferite dal consumatore al
produttore che, anziché essere impiegate in
modo efficiente in un altro settore produttivo,
vengono “dissipate” nell’attività di ricerca della
rendita.
56
Monopolio e politica economica
Il legislatore risponde al problema del
monopolio in uno di questi quattro modi:
 Cercando di stimolare la concorrenza nei
settori monopolistici
 Regolamentando il comportamento delle
imprese monopolistiche
 Trasformando alcuni monopoli privati in
imprese pubbliche
 Restando inattivo
57
1. Stimolare la concorrenza
Il governo può sostenere normative antitrust per creare un
mercato più competitivo, stabilendo regole di comportamento e
sanzioni che tolgono alle imprese l’incentivo di cercare o
sfruttare il potere economico raggiunto.
Legislazione antimonopolistica (leggi antitrust):
• può dichiarare illegali le intese che hanno lo scopo di
restringere la concorrenza (accordi di collusione del prezzo,
per la ripartizione del mercato,…);
• può impedire l’abuso di posizione dominante (discriminazione
dei prezzi, fissazione di elevati prezzi di vendita, introduzione
di barriere strategiche, …);
• può contrastare la concentrazione di risorse economiche in
poche imprese.
• ………………………
58
2. Regolamentazione
Il governo può regolamentare i prezzi che il
monopolista chiede
 L’allocazione delle risorse sarà efficiente se il
prezzo eguaglierà il costo marginale.
Ci sono due problemi pratici nell’applicazione del
principio di uguaglianza di prezzo e costo marginale.
Se vi è un monopolio naturale:
 l’impresa subisce una perdita se si impone P=CM
 Non crea alcun incentivo alla riduzione dei costi
per il monopolista
59
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
Il Monopolio naturale presenta una
curva del CMeT che decresce in
modo costante e quindi CM<CMeT
(N.B. affinché la «media»
diminuisca l’«aggiunta» deve
essere minore)
La diminuzione del costo medio
è da attribuire all’esistenza di
importanti costi fissi
Costo medio totale
Costo marginale
Domanda
0
Quantità60
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
Se il legislatore impone P=CM,
per MAX il benessere economico…
Costo medio totale
Prezzo
regolamentato
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
regolamentata
Quantità61
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
Essendo CMeT>CM…
Costo
medio totale
Costo medio totale
Prezzo
regolamentato
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
regolamentata
Quantità62
Uguaglianza tra prezzo e costo
marginale
Prezzo
… subisce una perdita
Costo
medio totale
Prezzo
regolamentato
Perdita
Costo medio totale
Costo marginale
Domanda
0
Quantità
regolamentata
Quantità63
2. Regolamentazione
Nel caso di monopolio naturale che fare?
Non è possibile imporre alle aziende di produrre
in perdita, costringendole ad applicare P=CM;
ma non è neppure “giusto” dal punto di vista
sociale lasciarle libere di stabilire il prezzo di
monopolio, poiché si verificherebbe una
insufficiente fornitura di questi servizi
essenziali
64
2. Regolamentazione
Possibili soluzioni:
• Sussidiare il monopolista facendosi carico
delle perdite provocate da P=CM
Ma ciò implica introduzione di imposte per i
cittadini. Non è efficiente!
• Lo Stato può permettere un P>CM ma =CMeT
in modo che il profitto sia nullo.
Ma P=CMeT non è efficiente!
Ulteriore problema: la regolamentazione basata
su P=CM o P=CMeT non crea alcun incentivo
alla riduzione dei costi per il monopolista!!!
65
3. Proprietà pubblica
L’amministrazione pubblica può trasformare i
monopoli in imprese pubbliche.
66
4. Non agire
L’amministrazione pubblica rinuncia ad agire se
il fallimento del mercato viene valutato meno
pericoloso delle inevitabili imperfezioni della
politica.
67
La prevalenza del monopolio
Quanto sono frequenti i problemi di monopolio?
 I monopoli sono comuni: la maggior parte delle
imprese ha un certo controllo sul prezzo poiché i beni
che produce sono diversi.
 MA le imprese con un reale potere
monopolistico sono rare: pochi beni sono
veramente unici.
In conclusione, il potere monopolistico è una
questione di gradi: è vero che molte imprese
godono di un certo potere di mercato, ma è anche
vero che questo è abbastanza limitato.
68
Lo spettro delle strutture di mercato
Numero di imprese
Molte
imprese
Tipo di prodotto
Una
impresa
Poche
imprese
Prodotti
differenziati
Monopolio
(capitolo 15)
Oligopolio
(capitolo 17)
Concorrenza
monopolistica
(capitolo 16)
Acqua potabile
Televisione
via cavo
Palle da tennis
Petrolio greggio
Romanzi
Film
Prodotti
identici
Concorrenza
perfetta
(capitolo 14)
Grano
Latte
69
Concorrenza imperfetta
Strutture di mercato che ricadono tra la
concorrenza perfetta e il monopolio puro.
Imprese che hanno dei concorrenti, ma in
numero limitato, e non sono costrette a
prendere il prezzo di mercato come dato.
Concorrenza monopolistica (cap 16)
Oligopolio (cap 17)
70
Concorrenza monopolistica
Concorrenza monopolistica
 E’ un mercato nel quale ci sono molte
imprese che vendono prodotti simili, ma non
completamente identici.
Attributi della concorrenza monopolistica:
 Molteplicità di venditori
 Differenziazione del prodotto
 Libertà di entrata e uscita
71
1. Molteplicità di venditori
Molte imprese competono per lo stesso gruppo
di consumatori.
 esempi libri, dischi, film, videogiochi,
ristoranti, lezioni di piano, biscotti,
mobili, ecc.
72
2. Differenziazione del prodotto
Ogni impresa produce un prodotto leggermente
differente da quello delle altre imprese.
Invece di prendere il prezzo come dato, ogni
impresa si confronta con una curva di
domanda inclinata verso il basso.
73
3. Libertà di entrata o uscita
Le imprese possono entrare o uscire dal
mercato senza restrizioni.
Il numero delle imprese presenti sul mercato
si aggiusta in modo da fare tendere a zero il
profitto economico.
74
Oligopolio: Mercato con pochi
venditori
Oligopolio
 E’ un mercato nel quale pochi venditori
offrono prodotti molto simili o identici
tra loro.
Poiché ci sono pochi venditori, le azioni di un
venditore nel mercato può avere un largo
impatto sui profitti di tutti gli altri venditori.
75
Caratteristiche di un mercato
oligopolistico

Pochi venditori offrono prodotti simili o
identici.
 Imprese interdipendenti
 Gli oligopolisti si avvantaggiano con un
comportamento cooperativo e
monopolistico, producendo una bassa
quantità bene per venderla a un prezzo
superiore al costo marginale.
76
Conclusione (1/5)
Un’impresa opera in regime di monopolio se è
l’unico venditore presente sul mercato.
La curva di domanda per il proprio prodotto è
inclinata verso il basso.
77
Conclusione (2/5)
Come un’impresa concorrenziale, il
monopolista massimizza il profitto
producendo la quantità di bene per il quale
il ricavo marginale è uguale al costo
marginale.
Diversamente da quanto accade in regime di
concorrenza, in regime di monopolio il
prezzo è superiore al ricavo marginale e,
quindi al costo marginale.
78
Conclusione (3/5)
Il livello di produzione che massimizza il profitto
del monopolista è inferiore a quello che
massimizza la somma della rendita del
consumatore e di quella del produttore.
Il monopolio produce costi sociali legati a:
• Inefficienza allocativa
• Inefficienza da costi
• Ricerca della rendita
79
Conclusione (4/5)
L’amministrazione pubblica può reagire alle
inefficienze del monopolista con una
normativa antitrust, con regolamentazioni dei
prezzi, o trasformando i monopoli in imprese
pubbliche.
Se il fallimento del mercato viene valutato
meno pericoloso delle inevitabili imperfezioni
della politica, l’amministrazione pubblica può
rinunciare ad agire.
80
Conclusione (5/5)
CONCORRENZA IMPERFETTA: strutture di
mercato che ricadono tra la
concorrenza perfetta e il monopolio
puro: Concorrenza monopolistica E
Oligopolio
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