Davide Pomarici

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La Scoliosi
Relatore: David Pomarici
Globalità
La nozione di globalità è una costante di molte tecniche
riabilitative e tecniche posturali
“Leit motiv” della fisioterapia moderna
In riabilitazione ed in osteopatia cosa intendiamo per
globalità?
Globalità
I metodi di lavoro globale nascono all’inizio del secolo
dalla medicina osteopatica
Basava i trattamenti sulla globalità della fascia o del
sistema fasciale
John Little fù il primo a fondare una Scuola di Osteopatia
a Chicago
Mantenendo lo spirito della globalità creò un nuovo
concetto della meccanica vertebrale le “linee di gravità ”
Globalità
Rappresentano le forze positive e negative che
mantengono il nostro equilibrio statico e dinamico
Materializzazione della “linea di gravità ideale ” dell’uomo
in stazione eretta
Hall descriveva una “linea ascendente ” per il
mantenimento statico
Una linea che passa per la sinfisi pubica e la sinfisi
mentoniera, sarà l’immagine dei disequilibri statici
Globalità
Corrisponde
all’allineamento occipitescapole-sacro di
F.Mezieres
Questo approccio
osteopatico globale fù
all’origine dei metodi di
rieducazione posturale
In Francia negli anni 50’
Paoul Geny fù il pioniere
dell’osteopatia
Globalità
F.Mezieres ebbe la capacità di coordinare tutte le
tecniche dell’epoca e di trovare una linea di condotta
terapeutica
Ha portato ai suoi allievi e imitatori la nozione di
globalità e di progressione quella di G.Hebert
(Metodo Naturale)
Oggi lo studio ed il trattamento dei disequilibri statici
(scoliosi) mantiene lo spirito globale della medicina
osteopatica e delle tecniche posturali più moderne
Consideriamo la scoliosi come una “sindrome globale” e
non come una malattia
Globalità
Storicamente
Tecniche di recupero funzionale
Tecniche ginniche
Terapie “analitiche”
La patologia considerava il sintomo solo “segmentariamente”
Il trattamento riabilitativo prendeva in esame solamente un
segmento del corpo (spalla,ginocchio,piede) senza considerare la
complessità e la globalità della sintomatologia
Globalità
Dolori vertebrali → compenso di lesioni o disfunzioni
articolari lontane dalla zona algica
Spesso i dolori dorsali sono il riflesso di lesioni articolari
del rachide cervicale o del rachide lombare
Nella funzione statica una lesione di un’articolazione del
piede (cuboide) può essere “compensata” a livello
pelvico
Globalità
Nella funzione nulla è isolato
Ogni movimento di un segmento articolare equilibra,
dirige e completa un altro movimento
In quest’ottica l’approccio osteopatico assume un
contesto più “globale ” e sempre meno analitico
Globalità
Il tessuto connettivo è un
modello perfetto di
globalità funzionale
Riveste il 70% dei nostri
tessuti
Tutto è disposto in
continuità per garantire la
“circolazione dei fluidi “
punto di partenza dei
capillari linfatici
Sistema fasciale o le
fascie rappresentano
questa caratteristica
anatomo-fisiologica
globale
Fascia
La fascia entra funzionalmente nelle strutture e mantiene
una connessione con tutti gli altri tessuti fasciali
“Network fasciale”
Rete tridimensionale “funzionale ”
Una struttura elastica a tensione reciproca che ad ogni
stiramento o trazione locale si ripercuote sull’intero
sistema
Fisiologia muscolare
Aponeurosi superficiale o
fascia profonda penetra
funzionalmente nel
sistema contrattile
Muscoli e aponeurosi
sono funzionalmente
inseparabili
Fisiologia muscolare
La globalità è nella
funzione muscoloaponeurotica
Il muscolo non è un’entità
funzionale
Il muscolo è un elemento
costituito da un insieme
funzionale indissociabile
Il tessuto muscolare
contrattile
↓
Elemento motore
Il tessuto connettivo
fibroso
↓
Elemento elastico
Fisiologia muscolare
La crescità dell’insieme aponeurotico e del sistema
muscolare è identica
Dovuta alla tensione dell’allungamento del sistema osseo
Lo scheletro si allunga per proliferazione delle cartilagini
di accrescimento creando una tensione sul tessuto
fibroso
Dolori della crescita (notturni)
Fisiologia muscolare
La crescità del muscolo
segue questa fisiologia
Un muscolo che lavora in
“tensione ” si allunga
attraverso la sommazione
di sarcomeri
Un muscolo che lavora in
“rilassamento ” si
ispessisce (Tardieu)
Fenomeno
dell’addensamento
Fisiologia muscolare
Nel rachide del tronco la
resistenza del sistema
muscolare ed aponeurotico
può deformare il tessuto
osteo-articolare
Nella crescità scheletrica del
bambino alcune compensazioni
o squilibri diventano
“deformazioni “ per mancato
allungamento del tessuto
muscolare (tonico) e del
tessuto connettivo
Fissa la deformità vertebrale
(Scoliosi) per retrazione e
accorciamento dell’insieme
aponeurotico e muscolare
Fisiopatologia
La retrazione muscolare è
la patologia del muscolo
tonico
Può arrivare ad
accorciamenti irreversibili
Tra le cause della
deformazione vertebrale
Elemento importante
dell’evoluzione scoliotica
Rachide lombare
↓
Massa lombare
↓
Psoas
Rachide dorsale
↓
Trasversi spinosi
↓
Lamellari
Fisiopatologia
Questo fenomeno è
globale
Nella scoliosi la
“tensione” muscolare
della concavità della
curva è minore ripetto a
quella della convessità
Evidente retrazione ed
accorciamento del
sistema aponeuromuscolare
Fisiopatologia
A livello lombare le
deformazioni sono globali
La scoliosi è una lordosi in
rotazione
Il livello dorsale è considerato
un segmento vertebrale rigido
Zona “ingrata” (De Sambucy)
della scoliosi
Zona dalle evoluzioni più
rapide e serrate
Fisiopatologia
Le deformazioni si
producono vertebra per
vertebra
Retrazioni dei muscoli
trasversi-spinosi fissano
la deformità vertebrale
in lateroflessione e
rotazione opposta
1.
2.
Corto e Lungo Spinoso
Corto e Lungo Lamellare
Fisiopatologia
Due grandi sistemi
fasciali sono interessati
in questo meccanismo di
evoluzione scoliotica
Questa solida
formazione fibrosa
tende il rachide come
una corda d’arco tra D4
e L1
La catena fasciale anteriore
Lamina fibrosa
pre-vertebrale
Fisiopatologia
Nasce a livello occipitale e termina sotto il diaframma
Attraverso i pilastri del diaframma collega il “centro
diaframmatico” alla colonna lombare
Tende come una “corda d’arco” la zona tra D4 e L1
Zona “ingrata della scoliosi”
Fisiologia
Tutti i nostri gesti sono globali
Coordinate ed equilibrate dai
sistemi crociati
Reclutano l’insieme del sistema
aponeuro-muscolare e del
sistema locomotore
In tutti i nostri gesti restiamo
dei quadrupedi
Deambulazione e prensione
sono due funzioni ascendenti e
discendenti interamente globali
Fisiologia
Studi di Piret e Beziers sui sistemi crociati e sulla
“coordinazione motoria ” hanno rappresentato una fonte
di riflessione nei nostri studi di fisiologia
Qualsiasi rieducazione (statica o funzionale) deve essere
globale
Due sistemi crociati si equilibrano
Tutti i gesti partono dal tronco e dai due cingoli
Fisiologia muscolare
Fisiologicamente
l’apparato locomotore è
costituito da
L’insieme muscolare ed
aponeurotico
dispongono di due
muscolature differenti
neurologicamente
“Dualismo muscolare”
Scheletro passivo
↓
Rigido
↓
Ossa e articolazioni
Scheletro attivo
↓
Mobile
↓
Tessuto connettivo-fibrosomuscolare
Fisiologia muscolare
Intendiamo la caratteristica neuro-fisiologica e di
funzione di ogni sistema muscolare fasico o tonico
Ogni muscolo ha una funzione unica ed è diversa da
quella del suo agonista
La fisiologia muscolare utilizza due tipi di unità motorie
Fisiologia muscolare
Le necessità funzionali statiche e dinamiche
permettono di specializzare le unità motorie
Unità motorie fasiche
↓
Destinate al movimento
dinamico
↓
↓
occasionale
volontaria
Unità motorie toniche
↓
Destinate al mantenimento
statico
↓
↓
permanente
riflessa
UNITA’ MOTORIE FASICHE
FUNZIONE DINAMICA
1.
Fibre lunghe
Innervate da assoni a conduzione rapida
Motoneuroni alfa fasici
Sist.intrafusale → gamma dinamici
Poca resistenza alla fatica
2.
3.
4.
5.
UNITA’ MOTORIE TONICHE
FUNZIONE STATICA
1.
Fibre corte
Innervate da assoni a conduzione lenta
Motoneuroni alfa tonici
Sist.intrafusale → gamma statici
Grande resistenza alla fatica
2.
3.
4.
5.
Fisiologia muscolare
Ranvier e Burke hanno classificato per primi le fibre
muscolari
1.
Fibre fasiche > pallide
Fibre toniche > rosse
2.
Nell’uomo tutti i muscoli sono misti, la ripartizione delle
unità motorie dipende dalla loro funzione
Fisiologia muscolare
La funzione muscolare
tonica ha una funzione
Controllata da
propriocettori
1.
fusali
riflesso miotattico
labirintici
vestibolari
articolari
muscolari
2.
3.
4.
5.
6.
Propriocettiva
Antigravitaria
Posturale
Mantenimento
Adattamento
Funzione Statica
La funzione tonica posturale è riflessa
In attività 24 ore su 24
Le contrazioni toniche sono degli aumenti di tensione
muscolare già esistente
Il sistema tonico ha la possibilità di aumentare o
diminuire la “tensione” attraverso l’azione dell’attività
Gamma
Il sistema Gamma libera il muscolo tonico dalla
costrizione tensione-contrazione
Funzione Statica
La funzione tonica è un equilibrio di tensioni muscolari
Il tono posturale è un’organizzazione segmentaria
ascendente
Si acquisisce progressivamente con le necessità statiche
Il tono posturale è una funzione post-natale
Funzione Statica
Il centro cerebellare dell’equilibrio è adulto dall’età di 12
anni
“Organizzazione funzionale del midollo è un’acquisizione
post-natale lenta” (Skolund 1969)
“Organizzazione motoria del midollo e quella dei fasci
discendenti è completa ad età avanzata” (Pompeiano
1956)
Tutti i punti fissi muscolari sono in basso, tutti i punti
mobili sono in alto
Funzione Statica
Equilibrio statico è una funzione tonica ascendente
Successione ascendente di squilibri controllati dalla
tonicità posturale
Equilibrio ascendente segmentario nel quale tutte le
unità motorie toniche hanno il loro punto mobile in alto e
il loro punto fisso in basso
Ogni segmento articolare è indipendente e si equilibra
con il segmento articolare sottostante attraverso il
riflesso miotattico tonico
Funzione Statica
La posizione del capo riarmonizza l’insieme statico
Modifica e coordina l’equilibrio tonico ascendente
“Verticalità e orizzontalità” dello sguardo sono due
imperativi della statica
Permettono la buona circolazione del liquido cefalorachidiano, le percezioni uditive, la circolazione craniale
Tutti i movimenti dinamici volontari necessitano della
Visione Foveale e dell’ Orizzontalità dello Sguardo
Funzione Statica
Questi imperativi dispongono di tre sistemi neurologici
complessi
Riflessi cervicali o Rademaker generati dagli appoggi dei
1.
piedi al suolo
Riflessi esterocettivi
Riflessi propriocettivi
2.
Punto di partenza dei riflessi tonici sulla muscolatura
cervicale
Funzione Statica
Sistema vestibulo-labirintico controlla la verticalità del
capo
Sistema oculo-motore è importante per la motricità
dinamica
Movimenti del capo sono al servizio della “visione
foveale”, starter dei movimenti dinamici
Necessita di una “orizzontalità dello sguardo” una visione
panoramica che fa scattare i riflessi equilibratori
Funzione Statica
La visione panoramica,
senza collegamento
corticale, invia le
efferenze a tutta la
muscolatura tonica del
collo ed al sistema
vestibolare
La visione panoramica
“controlla” l’orizzontalità
dello sguardo
La visione foveale attiva
le aree visive della
corteccia e le due aree
oculo-motrici che
regolano l’attività
dinamica della
muscolatura del collo
Funzione Statica
Equilibrio muscolare tonico si esercita nei tre piani
dello spazio
1.
3.
Sagittale
Frontale
Orizzontale
Non esistono “catene muscolari toniche” immutabili
Ogni individuo ha la propria organizzazione,
individualità e tipologia
2.
Funzione Statica
Il bambino a partire dalle sue necessità funzionali,
sollecita il tono muscolare indispensabile alla funzione
di locomozione
Il tono posturale si forma progressivamente, è adulto a
partire dall’età di 8-9 anni
Nello studio dei disequilibri della statica diverse
“anomalie” apparenti dei bambini scompaiono con la
crescita
Tutti i bambini nascono con i piedi piatti, le volte
plantari si formano in funzione delle necessità statiche
e dinamiche solo dall’età di 4-5 anni
Fisiopatologia
La comparsa tardiva del mantenimento fisiologico può
essere la causa di un fissaggio delle deformazioni
Il tono posturale può installarsi su uno scheletro
normale, ma anche su uno scheletro deforme, fissando
la deformazione vertebrale
Evoluzione delle deformazioni vertebrali è dovuta alle
retrazioni e accorciamenti della muscolatura tonica e del
tessuto connettivo
↓
La scoliosi
Scoliosi
“Fissaggio e l’evoluzione di un compenso fisiologico che
diventando permanente si fissa ed evolve”
La scoliosi statica proviene sempre da un disequilibrio
segmentario che la fisiologia della deve compensare
Piede piatto valgo
Rotazione pelvica orizzontale
Lesione occipitale
Non può esserci una patologia unica che si applica a
tutte le scoliosi
Funzione Statica
Concepiamo la statica
solo globalmente
Il nostro corpo è un
solido articolato
Costituito da una
sovrapposizione di
“pezzi” articolari in
equilibrio
La statica dell’uomo è in
equilibrio “precario” ed è
condizionata da due leggi
Funzione Statica
Legge di gravità
“tutti i segmenti del corpo si equilibrano per mantenere il
centro di gravità al di sopra del poligono di appoggio”
Funzione Statica
Nello studio delle perturbazioni della statica dobbiamo
considerare la base di appoggio ed il baricentro
Centro di gravità generale del corpo è L3
“D4 è il Centro dell’equilibrio del rachide del tronco”
(Marey)
Tutti i problemi statici dipendono dalla posizione di D4
Funzione Statica
Un equilibrio “precario” rappresentato da una
successione ascendente di squilibri controllati dalla
tonicità posturale
Nella statica esistono tanti centri di gravità in funzione
delle diverse posizioni
Baricentro si sposta in funzione delle diverse posizioni
segmentarie
Nell’uomo il baricentro generale è la risultante di tutti i
centri di gravità segmentari in rapporto al peso
Funzione Statica
Il baricentro del tronco si sposta su tutti i piani dello
spazio ed è controllato dalla tonicità posturale
Tutti i segmenti articolari in successione partecipano a
questo controllo in un equilibrio ascendente
Il piede si equilibra sopra il suolo, la gamba sopra il
piede, la coscia sopra la gamba……
Punto finale di questo equilibrio è la buona posizione del
baricentro (D4) al di sopra della base di appoggio
Funzione Statica
Legge delle compensazioni
“affinchè il corpo resti in condizione di equilibrio, ogni
In stazione eretta non esistono disequilibri segmentari
senza compensazione
Una “compensazione” è uno squilibrio che equilibra un
altro squilibrio
disequilibrio deve essere compensato da un
disequilibrio opposto della stessa entità e sullo stesso
piano”
Funzione Statica
Le posizioni umane non sono “fisse”
Il corpo oscilla continuamente sulla base di appoggio
Uno squilibrio o una deformazione sarà sempre
compensata da un altro squilibrio o da una deformazione
Spesso nei tre piani dello spazio
L’adattamento del piede all’arto inferiore ed al cingolo
pelvico è una caratteristica primaria nella comprensione
della fisiopatologia statica
Fisiopatologia statica
In stazione eretta un
piede varo trascina l’arto
inferiore in rotazione
esterna
Un movimento pelvico o
una cattiva posizione del
bacino comporta un
adattamento del piede
Una deformazione del
piede sarà responsabile di
una malposizione pelvica
e del segmento lombare
Una dismetria di un’ arto
inferiore sarà compensata
da un basculamento
frontale del bacino
Fisiopatologia statica
Un appoggio laterale del
piede (varo-valgo) è
spesso il segno di una
rotazione dell’arto
inferiore
Questi “cattivi” appoggi e
queste rotazioni
corrispondono sempre a
disequilibri in rotazione
orizzontale pelvica e
viceversa
La colonna lombare può
accompagnare il cingolo
pelvico nella sua
rotazione, questa
rotazione lombare sarà
compensata da una
contro-curva dorsale
inversa
Fisiopatologia statica
La rotazione vertebrale di
equilibrazione si
accompagna ad una
lateroflessione opposta
(1a legge 2° grado di
Fryette)
Osteopatia cranio-sacrale
parliamo di lesioni perinatali o post-natali
dell’articolazione SSB
come possibile causa di
scoliosi
Disequilibri del capo
(lesioni occipite o atlante)
possono accompagnarsi a
scoliosi discendenti
Fisiopatologia statica
Meccanismo fisiopatologico delle compensazioni è
sempre lo stesso
Un disequilibrio può compensarsi a livello di
un’articolazione con una lesione osteopatica
Una lesione osteopatica può strutturarsi per un
disequilibrio statico
Fisiopatologia statica
Un piede piatto valgo può essere un disequilibrio statico
o ugualmente una lesione osteopatica di cuboide
(rotazione interna) che porterà l’appoggio del piede sul
bordo interno
Nel bambino questo meccanismo adattativo svilupperà
un compenso vertebrale (scoliosi)
Nell’adulto sarà responsabile di una lesione osteopatica
compensatoria al rachide del tronco (1a legge 2°grado di
Fryette S.R.)
Fisiopatologia statica
La lesione osteopatica è una “tensione fasciale”, non è
una deformazione
La scoliosi non è una lesione osteopatica di “gruppo” ma
una deformazione statica permanente di un tratto
rachideo
La vertebra è inclinata a destra e ruotata a sinistra
La deformità vertebrale può essere “morbida” o “rigida”
Fisiopatologia statica
Una manipolazione vertebrale articolare può far
scomparire una tensione fasciale e forse un
raccorciamento aponeuro-muscolare
L’osteopatia è una tecnica globale
Non è una panacea
Fisiopatologia statica
Nella marcia abbiamo una fisiologia meccanica classica che
applichiamo a tutti gli individui
Accanto alla fisiologia classica abbiamo il “passo” studiato da Honorè
De Balzac (teoria del passo)
Questo è personale per ognuno di noi, in base al nostro sesso, alla
nostra morfologia, al nostro carattere, al nostro stato psichico
E’ la nostra “personalità”
L’uomo non cammina come la donna, l’allegro come il triste, l’adulto
come il bambino…
Fisiopatologia statica
La stessa cosa avviene per la
funzione statica
Abbiamo uno studio della
fisiologia meccanica umana
Abbiamo un “atteggiamento
posturale” individuale
Condizionato da numerosi
fattori psicologici, morfologici e
spesso da semplici abitudini
Fisiopatologia statica
Il tono posturale si stabilisce progressivamente in
funzione dei nostri bisogni statici e si modifica in
funzione di attitudini abituali
In questo spirito globale consideriamo i metodi posturali
moderni e particolarmente l’osteopatia
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