20 aprile 2016 CTS Basilicata – I.I.S. F.S. Nitti Potenza Dott.ssa Antonietta Moscato – USR Basilicata PROMOZIONE DI FIGURE DI COORDINAMENTO Formazione in servizio dei docenti specializzati sul sostegno sui temi della disabilità. La formazione in servizio dei docenti specializzati sul sostegno rappresenta un'utile opportunità per sviluppare nei destinatari competenze didattiche ed organizzative capaci di garantire un’effettiva realizzazione di Piani per l'inclusione sempre più adeguati alle esigenze degli allievi e delle scuole. In questo quadro si colloca una figura docente specifica, "referente/coordinatore per l'inclusione", che - collaborando con il dirigente scolastico (ai sensi della Legge 107, art. 1, comma 83) – è in grado di assicurare un efficace coordinamento di tutte le attività progettuali di istituto, finalizzate a promuovere la piena integrazione di ogni alunno nel contesto della classe e della scuola. Le competenze del docente con funzioni di coordinamento Il referente/coordinatore dei processi di inclusione : possiede una sicura competenza di base relativa ai diversi ambiti della professionalità docente (disciplinari, psicopedagogici, metodologico-didattici, organizzativi e relazionali, di ricerca), declinati nell'ottica specifica della disabilità e del sostegno educativo; svolge funzioni di coordinamento pedagogico ed organizzativo e di supervisione professionale; gestisce dinamiche relazionali e comunicative complesse (team, gruppi, ecc.); supporta la progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio; ottimizza l'uso delle risorse per l'inclusione, ivi comprese quelle tecnologiche; facilita i rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione. Le competenze del docente con funzioni di coordinamento Si tratta di una figura di staff che promuove il miglior coordinamento delle diverse azioni che confluiscono in ogni istituto per favorire L’INCLUSIONE (dalla rilevazione dei bisogni alla programmazione integrata, dal raccordo con gli interventi riabilitativi alla proiezione verso l'orientamento e il progetto di vita dell'allievo disabile), affinché le previsioni normative possano trovare riscontro nella loro concreta e puntuale attuazione. DESTINATARI I destinatari sono docenti specializzati sul sostegno per ogni istituzione scolastica statale (due nel caso di istituti con elevata presenza di figure di sostegno), individuati dal Dirigente scolastico e chiamati poi a svolgere funzioni di presidio culturale, organizzativo e formativo nel campo dei processi di integrazione, riferita in particolare alle disabilità. OBIETTIVI L'iniziativa si pone l'obiettivo di raggiungere circa 10.000 docenti sul territorio nazionale, si qualifica come azione formativa di 2° livello (quindi rivolta a docenti che già svolgono o intendono svolgere funzioni di coordinamento) e si caratterizza per il forte collegamento con obiettivi di miglioramento delle pratiche organizzative e didattiche inclusive di ogni istituto scolastico. DURATA DEL CORSO Ciascun percorso formativo avrà una durata complessiva di 50 ore, pari a due unità formative. Una unità formativa di 25 ore comprende, di massima: 8 ore di lezioni frontali e attività laboratoriali in presenza; 7 ore di esercitazioni, tutoring, pratica didattica; 10 ore di studio, documentazione, lavoro on line. E’ fondamentale che la scuola punti la sua attenzione sulla diversità umana, sui bisogni formativi di ciascuno, sui personali stili di apprendimento e di pensiero. La scuola deve necessariamente divenire flessibile, comprendere, valorizzare e adeguarsi alle differenze. Solo rispondendo adeguatamente ai diversi bisogni essa può diventare davvero inclusiva e le tante buone intenzioni possono concretamente divenire buone prassi, in termini di individualizzazione e personalizzazione. Una scuola per tutti e per ciascuno. La sfida dell’istruzione di fronte alle diversità Il diritto allo studio che è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU e dai comma 3 e 4 dell’art. 34 della Costituzione Italiana. “ La scuola è aperta a tutti” “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’ uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana …” “ Una scuola per tutti e di tutti non è solo un diritto di tutti, ma anche una responsabilità di ognuno per cui una scuola inclusiva è un atto di responsabilità civile e umana”. La sfida dell’istruzione di fronte alle diversità La grande sfida dell’istruzione è proprio l’inclusività il non lasciare indietro nessuno è quella di attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze. Il modello italiano delle politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa e non solo. L’Italia infatti è stata tra i primi paesi a scegliere la via dell’integrazione degli alunni con disabilità in scuole e classi regolari Pre anni ’60: dall’esclusione alla medicalizzazione Anni ’60 – metà anni 70: dalla medicalizzazione all’inserimento Metà anni ’70 – anni ’90: dall’inserimento all’integrazione Post anni ’90: dall’integrazione all’inclusione Il nostro Paese è ora in grado di considerare le criticità emerse e di valutare la necessità di ripensare alcuni aspetti dell’intero sistema. Un contesto in evoluzione Un contesto in evoluzione La discriminante tradizionale - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Tale impostazione rafforza il paradigma inclusivo della nostra scuola e richiede di contestualizzare il modello dell’integrazione scolastica all’interno di uno scenario cambiato, potenziando soprattutto la cultura dell’inclusione IN CLASSE LE NOVITA’ NORMATIVE LA DIRETTIVA 27/12/12 «STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA» LA CIRCOLARE MINISTERIALE N.8 DEL 6/3/2013 Le nuove sfide per l’istruzione CENTRALITA’ DELLA PERSONASTUDENTE Non è pensabile una scuola costruita su un modello unico di studente astratto Le nuove sfide per l’istruzione Occorre tenere conto della singolarità di ogni persona, del suo contesto di vita, della sua crescita originale. Ciascuno è portatore di bisogni specifici che lo caratterizzano e ne fanno una persona unica e irripetibile LE NUOVE SFIDE PER L’ISTRUZIONE QUALITA’ DELL’ISTRUZIONE Essere una scuola della società della conoscenza, che garantisca l’alfabetizzazione culturale UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA’ FORMATIVE Garantire a tutti i soggetti una sostanziale parità di occasione di sviluppo delle competenze fondamentali ed irrinunciabili per una cittadinanza attiva e per il miglioramento della qualità della vita. VALORIZZAZIONE DIFFERENZE INDIVIDUALI Scoprire e promuovere gli specifici talenti di ognuno. L’INDIVIDUALIZZAZIONE e LA PERSONALIZZAZIONE L’individualizzazione si riferisce all’attivazione delle procedure didattiche finalizzate ad assicurare a tutti gli studenti le competenze comuni di base, anche attraverso una diversificazione dei percorsi di apprendimento. La personalizzazione indica le procedure didattiche che hanno lo scopo di permettere ad ogni studente di sviluppare le proprie peculiari potenzialità intellettive, differenti per ognuno, sempre attraverso forme di differenziazione degli itinerari d’apprendimento. Mentre nell’individualizzazione i traguardi sono uguali per tutti, nella personalizzazione i traguardi sono diversi per ognuno. Differenze tra individualizzazione e personalizzazione Individualizzazione Stessi obiettivi per tutti Applicazione di differenti strategie didattiche per acquisire le competenze chiave La proposta curriculare è definita dallo staff educativo Valorizzazione della dimensione cognitiva di chi apprende Valorizzazione delle precedenti conoscenze e competenze, formali e non La capacità di autodirezione di chi apprende è secondaria L'insegnante ha un ruolo chiave Personalizzazione Obiettivi differenti per ognuno Applicazione di differenti strategie didattiche per promuovere il potenziale personale Chi apprende partecipa attivamente alla costruzione del proprio percorso Valorizzazione di tutte le dimensioni dell'alunno, non solo quella cognitiva Valorizzazione delle precedenti conoscenze, competenze e abilità, formali e non L'autodirezione è una capacità fondamentale Il tutor ha un ruolo chiave IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il concetto di bisogno educativo speciale si estende al di là di quelli che sono inclusi nelle categorie di disabilità, per coprire quegli alunni che vanno male a scuola per una varietà di altre ragioni che sono note nel loro impedire un progresso ottimale. (Unesco, 1997) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e apprenditivo, espressa in un funzionamento….problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata. (Ianes D. 2005 Bisogni Educativi Speciali e inclusione, Trento, Erickson) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE E’ una difficoltà che si manifesta in età evolutiva e cioè entro i primi 18 anni di vita del soggetto. Si manifesta negli ambiti di vita dell’educazione e dell’apprendimento. Coinvolge le relazioni educative, formali e/o informali, lo sviluppo di competenze e di comportamenti adattivi, gli apprendimenti scolastici e di vita quotidiana, lo sviluppo di attività personali e di partecipazione ai vari ruoli sociali. (Ianes D. (2005) Bisogni Educativi Speciali e inclusione, Trento, Erickson) IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Il funzionamento di una persona va letto e compreso in modo globale, sistemico e complesso, in modo interconnesso. Il funzionamento educativo è un funzionamento intrecciato tra biologia, fattori di contesto, relazioni sociali ed attività ed iniziative del soggetto. Quando i vari fattori interagiscono in modo positivo, il bambino crescerà sano e funzionerà bene dal punto di vista educativo-apprenditivo, altrimenti il suo funzionamento sarà difficoltoso, ostacolato, disabilitato, con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE CONDIZIONI FISICHE Funzionamento Educativo Apprenditivo PARTECIPAZIONE SOCIALE FATTORI CONTESTUALI IL BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE Una scuola veramente inclusiva, che sa cogliere le nuove sfide poste dal contesto attuale, è una scuola in grado di leggere i bisogni educativi speciali e su questa base organizzare risposte adeguate. MODELLO I.C.F. MODELLO I.C.F. L’ICF recepisce pienamente il modello sociale della disabilità, considerando la persona non soltanto dal punto di vista “sanitario”, ma promuovendone un approccio globale, attento alle potenzialità complessive, alle varie risorse del soggetto, tenendo ben presente che il contesto, personale, naturale, sociale e culturale, incide decisamente nella possibilità che tali risorse hanno di esprimersi. I CTS A livello di singole scuole, è auspicabile una riflessione interna che, tenendo conto delle risorse presenti, individui possibili modelli di relazione con la rete dei CTS e dei CTI, al fine di assicurare la massima ricaduta possibile delle azioni di consulenza, formazione, monitoraggio e raccolta di buone pratiche, perseguendo l’obiettivo di un sempre maggior coinvolgimento degli insegnanti curricolari, attraverso – ad esempio – la costituzione di gruppi di lavoro per l’inclusione scolastica. FUNZIONI DEI CENTRI TERRITORIALI DI SUPPORTO Informazione e formazione Consulenza (La consulenza offerta dai Centri non riguarda solo l’individuazione dell’ausilio più appropriato per l’alunno, ma anche le modalità didattiche da attuare per inserire il percorso di apprendimento dello studente che utilizza le tecnologie per l’integrazione nel più ampio ambito delle attività di classe e le modalità di collaborazione con la famiglia per facilitare le attività di studio a casa). “Non vi è più una normalità cui adeguarsi. La differenza, infatti, è essa stessa normalità. La disabilità appare come una delle tante modalità di esistenza che, come tutte la altre, è portatrice di aiuto per la crescita della comunità.” Una scuola siffatta è una scuola inclusiva. “Se si perdono loro (i ragazzi più difficili) la scuola non e più scuola. E' un ospedale che cura i sani e respinge i malati.” Da Lettera a una professoressa don Lorenzo Milani priore di Barbiana Cosa vogliamo dai nostri studenti? ”CHI VUOL AVERE, DEVE COMINCIARE CON IL DARE” Lao Tsu Grazie per l’ attenzione !