Approcci terapeutici nella patologia ischemica del miocardio Patologia ischemica del miocardio: visione generale A riposo il cuore riceve ~ 5% della portata cardiaca attraverso le coronarie ed estrae il 75% dell’O2 Se aumenta domanda metabolica del miocardio (es durante esercizio fisico) il flusso coronarico puo’ aumentare fino a 3-4 volte (invariata percentuale di O2 estratto) Perfusione miocardica avviene principalmente durante diastole (muscolo cardiaco e’ rilasciato e non comprime i vasi intramiocardici) Patologia ischemica (squilibrio tra domanda e disponibilita’ O2) in genere si sviluppa per formazione di ateroma coronarico che porta a riduzione flusso sanguigno al miocardio; anche intenso vasospasmo coronarico (con o senza alterazioni strutturali) Manifestazioni cliniche dell’ischemia miocardica Dolore toracico che insorge in genere durante uno sforzo o uno stress emozionale (migliora a riposo) Aumentato rischio di infarto miocardico o morte improvvisa Angina Dolore che ha origine da muscolo cardiaco quando passa a metab. anaerobico – sintom. di ischemia miocardica reversibile Sintomi insorgono quando il 75% dell’area trasversale del vaso coronarico e’ occlusa – accentuati da vasospasmo Genere maschile, fumo, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete sono i principali fattori di rischio (sinergici) Manifestazioni cliniche dell’ischemia miocardica Sindromi coronariche acute (SCA) possono provocare morte cardiaca improvvisa (SCD) Le SCA hanno una comune origine fisiopatologica: rottura di una placca ateromasica instabile in una coronaria Manifestazioni cliniche dell’ischemia miocardica Dolore toracico che insorge al minimo sforzo o a riposo (occlusione incompleta della coronaria a seguito della rottura della placca) Diversamente da infarto, i sintomi possono essere alleviati da gliceril trinitrato o risolversi spontaneamente nell’arco di 30 min Diversamente da altre SCA, perfusione rimane sufficiente a prevenire necrosi cardiomiociti Dopo guarigione placca e’ notevolmente piu’ larga – maggiore restringimento Manifestazioni cliniche dell’ischemia miocardica Dolore toracico intenso e prolungato, correlato a stimolazione simpatico (> lavoro cardiaco) – 15% dei casi asintomatico Myocardial ischemia/reperfusion injury Myocardial ischemia/reperfusion injury Myocardial ischemia/reperfusion injury Manifestazioni cliniche dell’ischemia miocardica Dolore toracico intenso e prolungato, correlato a stimolazione simpatico (> lavoro cardiaco) – 15% dei casi asintomatico Occlusione solitamente nel sito della lesione ateromasica Necrosi se occlusione > 20-30 min – per diagnosi di infarto acuto dosare marker come troponina I e T Morte cellulare inizia a livello del subendocardio e puo’ estendersi, se manca perfusione, a tutto il miocardio nell’arco di poche ore (infarto transmurale) Infarto transmurale presenta caratteristiche modificazioni nell’ECG: • precoce elevazione del tratto ST • onda Q patologica Infarto subendocardico spesso si presenta senza modificazioni diagnostiche nell’ECG (puo’ mostrare depressione tratto ST o inversione onda T) Manifestazioni cliniche dell’ischemia miocardica Dolore toracico intenso e prolungato, correlato a stimolazione simpatico (> lavoro cardiaco) – 15% dei casi asintomatico Infarto colpisce in genere ventricolo sinistro – quota di muscolo persa inversamente proporzionale a sopravvivenza SCD si verifica quando aritmie ventricolari fatali originano dal tessuto ischemico ISCHEMIA GENERA ALTRA ISCHEMIA Trattamento farmacologico dell’angina Trattamento farmacologico dell’angina Risoluzione acuta o profilassi Diminuzione lavoro cardiaco Miglioramento del flusso ematico delle coronarie TERAPIE ANTI-ANGINOSE CONVENZIONALI Vasospasmo Nitroglicerina, Calcio-antagonisti Postcarico Calcio-antagonisti/Nitrati Frequenza cardiaca Beta-bloccanti Contrattilità Beta-bloccanti Precarico Nitroglicerina Nitrati organici Rilasciano muscolatura liscia vasale mimando gli effetti dell’NO endogeno Nitrati organici Rilasciano muscolatura liscia vasale mimando gli effetti dell’NO endogeno Vasi venosi di capacitanza – ridotto ritorno venoso al cuore (ridotto precarico) – ridotta richiesta di O2 Vasi arteriosi di resistenza – ridotta resistenza allo svuotamento del ventricolo sinistro (ridotto postcarico) – ridotto lavoro cardiaco Arteriole coronariche – dilatazione dei vasi collaterali e riduzione vasospasmo portano ad aumento complessivo nella fornitura di sangue alle aree ischemiche miocardiche Nitrati organici Rilasciano muscolatura liscia vasale mimando gli effetti dell’NO endogeno [Nitrati] Tolleranza Vasi venosi Moderate Rapida Vasi arteriosi + alte vs venodilatazione Minore vs venodilatazione Arteriole coronariche Basse Lenta Non hanno effetti significativi su coronarie aterosclerotiche Nitrati organici Nitroglicerina (gliceril trinitrato) e’ ben assorbita da intestino, ma imponente effetto di I passaggio Somministrata per via sublinguale, buccale, transdermica o endovenosa (ridotto o assente effetto di I passaggio) Nota: La nitroglicerina e’ volatile e le compresse perdono potenza se esposte all’aria o alla luce (conservarle in contenitori a tenuta e schermati) In generale e’ pratica comune quella di non utilizzare pastiglie di nitroglicerina che abbiao piu’ di 6 mesi Nitrati organici Nitroglicerina (gliceril trinitrato) e’ ben assorbita da intestino, ma imponente effetto di I passaggio Somministrata per via sublinguale, buccale, transdermica o endovenosa (ridotto o assente effetto di I passaggio) Isosorbide dinitrato ben assorbito per os, emivita breve (0.5-2 h), convertito in maniera variabile per effetto di I passaggio in isosorbide mononitrato (effetti piu’ prolungati) Isosorbide mononitrato non sottoposto a metabolismo I passaggio, emivita + lunga del dinitrato (3-7 h), risposta clinica piu’ prevedibile Nitrati organici Effetti indesiderati Ipotensione posturale, vertigini, sincope, tachicardia riflessa (dilatazione venosa) L’utilizzo combinato l’insorgenza di beta-boccanti previene ne previene Nitrati organici Effetti indesiderati Ipotensione posturale, vertigini, sincope, tachicardia riflessa (dilatazione venosa) Cefalee pulsanti e flushing (dilatazione arteriosa) – scompaiono durante trattamento protratto Tolleranza agli effetti terapeutici (produzione di radicali che degradano NO e attivazione del sistema renina-angiotensina a causa dell’ipotensione) – superabile attraverso un intervallo di diverse ore a basse concentrazioni di nitrati durante le 24 h (nitratelow) Interazioni con inibitori di fosfodiesterasi – marcata ipotensione Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Agiscono principalmente riducendo l’ingresso di Ca2+ attraverso canali del calcio voltaggio-dipendenti Cellule muscolari cardiache Cellule muscolari lisce vasali Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Agiscono principalmente riducendo l’ingresso di Ca2+ attraverso canali del calcio voltaggio-dipendenti Calcio-antagonisti Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Agiscono principalmente riducendo l’ingresso di Ca2+ attraverso canali del calcio voltaggio-dipendenti Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Agiscono principalmente riducendo l’ingresso di Ca2+ attraverso canali del calcio voltaggio-dipendenti Diidropiridine Es. Nifedipina, Amlodipina Fenilalchilamine Verapamil Benzotiazepine Diltiazem MOA of Ca++ Channel Blockers Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Agiscono principalmente riducendo l’ingresso di Ca2+ attraverso canali del calcio voltaggio-dipendenti Diidropiridine Es. Nifedipina, Amlodipina Fenilalchilamine Verapamil Benzotiazepine Diltiazem Producono una serie di effetti utili per trattamento angina Dilatazione arteriolare Dilatazione delle coronarie Effetto cronotropo negativo Ridotta contrattilita’ cardiaca Differential effects of different CCBs Dihydropyridines: Selective vasodilators Peripheral vasodilation Non -dihydropyridines: equipotent for cardiac tissue and vasculature Heart rate moderating SN AV Potential reflex increase in HR, myocardial contractility and O2 demand SN AV Coronary VD Reduced inotropism Peripheral and coronary vasodilation Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Buon assorbimento per os, metabolismo di I passaggio variabile (per amlodipina assente; nifedipina inattivata completamente da metabolismo; per verapamil e diltiazem si formano metaboliti attivi ma meno potenti) Emivite comprese in un range di ~ 2-12 h (amlodipina 1-2 gg dovuto ad accumulo – ampio Vd – e lento metabolismo epatico); disponibili formulazioni a rilascio modificato per prolungare durata d’azione Assunti su base giornaliera per prevenire l’angina Sono tra i farmaci di scelta per il trattamento dell’angina variante perche’ sono i piu’ efficaci nel contrastare il vasospasmo. Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Effetti indesiderati Cefalee, flushing, vertigini (dilatazione arteriosa) – scompaiono durante trattamento protratto Edema della caviglia (dilatazione arteriosa) – resistente ai diuretici e non soggetto a tolleranza Tachicardia e palpitazioni (soprattutto se rapido rilascio) Diidropiridine Peggioramento scompenso cardiaco in pazienti con funzione ventricolare sinistra compromessa (in particolare con verapamil; no con diidropiridine) Bradicardia e arresto cardiaco (verapamil e diltiazem, soprattutto se associati a digossina o beta-bloccanti) Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Effetti indesiderati Alterazione motilita’ intestinale (costipazione + comune con verapamil che con diltiazem; diidropiridine possono causare nausea e pirosi) Iperplasia gengivale (nifedipina, verapamil, diltiazem; raramente con amlodipina e felodipina) Bloccanti canali del calcio (calcio-antagonisti) Effetti indesiderati Alterazione motilita’ intestinale (costipazione + comune con verapamil che con diltiazem; diidropiridine possono causare nausea e pirosi) Iperplasia gengivale (nifedipina, verapamil, diltiazem; raramente con amlodipina e felodipina) Metabolismo di molti calcio-antagonisti puo’ essere inibito o accelerato da farmaci che modificano i CYP450 In generale, l’uso combinato di diltiazem o verapamil e betabloccanti e’ controindicato (potenziale depressione eccessiva del cuore e insufficienza cardiaca) Beta-bloccanti Antagonisti competitivi recettore beta Indicati per trattamento cronico Blocco beta1 provoca: • Diminuzione frequenza cardiaca (inibizione corrente If, piu’ marcata durante esercizio fisico) – prolungamento diastole migliora perfusione coronarica Vagal 50 Symp Intrinsic rate (65-100 bpm) 200 bpm Beta-bloccanti Antagonisti competitivi recettore beta Indicati per trattamento cronico Blocco beta1 provoca: • Diminuzione frequenza cardiaca (inibizione corrente If, piu’ marcata durante esercizio fisico) – prolungamento diastole migliora perfusione coronarica • Riducono forza di contrazione cardiaca Beta-bloccanti Antagonisti competitivi recettore beta Indicati per trattamento cronico Blocco beta1 provoca: • Diminuzione frequenza cardiaca (inibizione corrente If, piu’ marcata durante esercizio fisico) – prolungamento diastole migliora perfusione coronarica • Riducono forza di contrazione cardiaca • Diminuzione pressione sanguigna per riduzione gittata cardiaca Riduzione domanda O2 Alcuni beta-antagonisti hanno ulteriori proprieta’ che possono ridurre l’incidenza di effetti indesiderati o potenziare le loro azioni anti-ipertensive Vasodilatazione periferica, ma solo per quei composti ad attivita’ “ibrida” ANTAGONISTI β-ADRENERGICI VISIONE D’INSIEME ANTGONISTI NON SELETTIVI ANTGONISTI β1 SELETTIVI PROPRANOLOLO METOPROLOLO TIMOLOLO ATENOLOLO NADOLOLO BISOPROLOLO PINDOLOLO ACEBUTOLOLO ANTGONISTI CON ATTIVITA’ VASODILATATRICE LABETALOLO BLOCCO α1 CARTEOLOLO AUMENTO PRODUZIONE NO CELIPROLOLO STIMOLO β2 BLOCCO INGRESSO Ca2+ CARVEDILOLO ATTIVITA’ ATTIVITA’ ANTIOSSIDANTE TILISOLOLO ATTIVAZIONE CANALI PER IL K+ ANTGONISTI BETA CON ATTIVITA’ VASODILATATRICE Ossidazione LDL Perossid. Lipidica Disfun. Endotelio Aggregazione e adesione piastrine/leucociti Apoptosi Ossidazione LDL Proliferazione cellulare del muscolo liscio Antiossidante Agonista Antagonista NO blocco ROS β2 α1 VGCC PLC Membrana cellulare AC Ca2+ cAMP sGC ATP Vasodilatazione cGMP GTP Muscolatura liscia vascolare Beta-bloccanti Antagonisti competitivi recettore beta Indicati per trattamento cronico Blocco beta1 provoca: • Diminuzione frequenza cardiaca (inibizione corrente If, piu’ marcata durante esercizio fisico) – prolungamento diastole migliora perfusione coronarica • Riducono forza di contrazione cardiaca • Diminuzione pressione sanguigna per riduzione gittata cardiaca Riduzione domanda O2 Alcuni beta-antagonisti hanno ulteriori proprieta’ che possono ridurre l’incidenza di effetti indesiderati o potenziare le loro azioni anti-ipertensive La sospensione dell’utilizzo di beta-bloccanti dovrebbe essere graduale perche’ altrimenti aumento rischio di SCA (Durante un trattamento a lungo termine con beta-bloccanti si osserva una upregulation dei recettori beta cardiaci – cuore piu’ sensibile all’azione delle catecolamine) ANTAGONISTI β-ADRENERGICI EFFETTI AVVERSI BRONCOCOSTRIZIONE SCOMPENSO CARDIACO BRADICARDIA IPOGLICEMIA ALTERAZIONE PROFILO LIPIDICO PLASMATICO FATICA ESTREMITA’ FREDDE INCUBI NOTTURNI REAZIONI DA SOSPENSIONE DELL’ASSUNZIONE DI BETA-BLOCCANTI IMPROVVISA Attivatori dei canali del potassio Nicorandil Apre i canali del potassio KATP Rilascio di NO e vasodilatazione anche a livello venoso Vasodilatazione delle arterie coronariche e sistemiche Protezione delle cellule miocardiche contro danno ischemico Attivatori dei canali del potassio Nicorandil Apre i canali del potassio KATP Farmacocinetica Rapido e completo assorbimento dopo somministrazione per os Metabolismo epatico, emivita di 1 h (ma effetti biologici anche per 12 h) E. indesiderati Cefalea nel 25-50% dei casi Vertigini, nausea, vomito Inibitori del nodo del seno Ivabradina Inibitore specifico (uso-dipendente) della corrente If responsabile della depolarizzazione diastolica Vagal 50 Symp Intrinsic rate (65-100 bpm) 200 bpm Inibitori del nodo del seno Ivabradina Inibitore specifico (uso-dipendente) della corrente If responsabile della depolarizzazione diastolica Rallenta la frequenza cardiaca ► riduzione consumo O2, allungamento della diastole, miglioramento perfusione coronarica Bradicardizzante selettivo che non modifica la pressione arteriosa, la contrattilità miocardica, la conduzione intracardiaca o la ripolarizzazione ventricolare (a differenza di beta-antagonisti) Heart rate is one of the principal determinants of myocardial oxygen consumption, and elevated heart rate is a state where energy requirements and myocardial oxygen demand are increased. Elevated heart rate shortens the length of each cardiac cycle, thereby reducing diastolic perfusion time and oxygen supply. Heart rate also appears to have an impact on the development of atherosclerosis via an increase in the exposure of endothelium to low shear stress at higher values Lo studio BEAUTIFUL è stato condotto in 10.917 pazienti con pregresso infarto miocardico, malattia coronarica stabile e funzione ventricolare depressa (>40%) che sono stati randomizzati a ricevere ivabradina o placebo in aggiunta alla terapia medica massimale MorB MorBidityidity-mortality EvAlUation of The I f inhibitor Ivabradine in patients with coronary disease and left ventricUL ar dysfunction ventricULar Clinical objective To examine the effects of ivabradine on cardiovascular events in coronary patients with left ventricular dysfunction Pathophysiological objective To examine the effects of elevated HR (>70 bpm) on cardiovascular events in these coronary patients In un sottogruppo di pazienti con frequenza cardiaca basale ≥ a 70 bpm, l’ivabradina si è rivelata comunque in grado di ridurre significativamente il tasso di ospedalizzazione per infarto miocardico fatale e non-fatale (36%; p=0.001) e il tasso di rivascolarizzazione coronarica (30%; p=0.016) In un sottogruppo di pazienti con frequenza cardiaca basale ≥ a 70 bpm, l’ivabradina si è rivelata comunque in grado di ridurre significativamente il tasso di ospedalizzazione per infarto miocardico fatale e non-fatale Proposed ionic mechanism through which ivabradine inhibition of If may facilitate ventricular relaxation (modified after Ceconi et al.6). Gewirtz H Cardiovasc Res 2009;84:9-10 New Results In angina patients Kaplan–Meier time-to-event curves by treatment group for the secondary endpoint of hospitalization for fatal and non-fatal myocardial infarction (MI) in patients with limiting angina at baseline (A) and in patients with limiting angina and resting heart rate ≥70 b.p.m. at baseline (B). Fox K et al. Eur Heart J 2009;30:2337-2345 Inibitori del nodo del seno Ivabradina Inibitore specifico (uso-dipendente) della corrente If responsabile della depolarizzazione diastolica Rallenta la frequenza cardiaca ► riduzione consumo O2, allungamento della diastole, miglioramento perfusione coronarica E. indesiderati Bradicardia fino a blocco (non consentire che bpm < 50) Cefalee, vertigini Sintomi oculari (fosfeni, fotopsia, visione sfuocata) Bradicardizzante selettivo che non modifica la pressione arteriosa, la contrattilità miocardica, la conduzione intracardiaca o la ripolarizzazione ventricolare (a differenza di beta-antagonisti) Farmacocinetica Ben assorbita dopo s. per os, ampio effetto di I passaggio (intestino e fegato) ma metabolita mantiene attivita’ farmacologica Emivita di circa 2 h Inibitori della corrente tardiva del sodio Ranolazina Attenua la corrente tardiva del sodio nelle cellule ischemiche del miocardio The Cycle of Ischemia Ischaemia ““begets” begets” Ischaemia Ischemia ↑ LV Diastolic Tension ↑ Na+i Ca2+i Overload Ju YK, et al. J Physiol. 1996. Murphy E, et al. Circ Res. 1991. Jansen MA, et al. Circulation. 2004. 3 Na+ Ca2+ Na/Ca Ca2+ Na/Ca 3 Na+ L'aumento di INaL altera il rilasciamento diastolico Abnormal Normal 0 0 Sodium Current Late I Na Late INa Peak Peak 1 2 (Plateau) 0 (Upstroke) 3 4 Phasic Phasic Tonic Twitch Belardinelli, L. 2007 Understanding angina at the cellular level Ischaemia Late INa Na+ Overload • Ischaemia impairs cardiomyocyte sodium channel function • Impaired sodium channel function leads to: – Pathological increased late sodium current – Sodium overload – Sodium-induced calcium overload Ca2+ Overload Diastolic relaxation failure Coronary compression • Calcium overload causes diastolic relaxation failure, which: – Increases myocardial oxygen consumption – Reduces myocardial blood flow and oxygen supply – Worsens ischaemia and angina Adapted from Chaitman BR. Circulation 2006:113:2462-72. Adapted from Belardinelli L et al. Eur Heart J 2004;6(Suppl I):I3-I7. Alterato rilasciamento diastolico Aumento del Consumo di O2 e Ridotto Apporto di O2 La contrazione protratta del miocardio ischemico durante la diastole: – Aumenta il consumo miocardico di O2 – Comprime i piccoli vasi intramurali • Riduce il flusso ematico miocardico (in diastole avviene la massima parte dell’apporto di flusso coronarico) Ranolazina previene la rigidità diastolica preservando il flusso ematico miocardico RANOLAZINA INIBISCE LA CORRENTE TARDIVA DEL Na+ NEL MIOCARDIOCITA ISCHEMICO RANOLAZINA ISCHEMIA INA tardiva Sovraccarico di Na+ intracellulare Instabilità elettrica Aritmie Sovraccarico di Ca2+ intracellulare Disfunzione meccanica Tensione diastolica Alterazione contrazione/rilasciamento NCX Apporto e fabbisogno di O2 Consumo di ATP Formazione di ATP Inibitori della corrente tardiva del sodio Ranolazina Attenua la corrente tardiva del sodio nelle cellule ischemiche del miocardio Farmacocinetica Assorbita parzialmente dopo s. per os, ampio metabolismo CYP3A4-dipendente epatico Emivita di circa 2 h (disponibili formulazioni a rilascio modificato) E. indesiderati Nausea, vertigini, costipazione Prolungamento intervallo QT (attenzione se associata a farmaci che hanno medesimo effetto) RANOLAZINA: Indicazione Terapeutica Trattamento sintomatico dei pazienti con angina pectoris stabile non adeguatamente controllati con le terapie anti-anginose di prima linea o che non le tollerano 8) RCP Ranexa Gestione clinica angina stabile Alleviare o prevenire i sintomi e migliorare la prognosi Farmaci dovrebbero essere somm. al risveglio paziente (angina si sviluppa + frequentemente nelle ore successive al risveglio) • Gliceril trinitrato sublinguale rimane trattamento di scelta per attacco acuto (effetto rapido ma non duraturo) • Gliceril trinitrato utile anche per profilassi a breve termine prima di sottoporsi a sforzo fisico • Per pazienti intolleranti ai nitrati puo’ essere utilizzata in sostituzione nifedipina in capsule a rilascio rapido • Se attacchi frequenti utilizzare per profilassi farmaci che abbassano frequenza cardiaca (beta-bloccanti, verapamil, diltiazem) • Se attacchi non controllati da singolo farmaco, puo’ essere utilizzata associazione farmaci (es. beta-bloccanti+diidropiridine, betabloccanti+nitrato a lunga durata d’azione) Gestione clinica angina stabile Alleviare o prevenire i sintomi e migliorare la prognosi Ottenuto principalmente con strategie terapeutiche non farmacologiche o con farmaci che non agiscono direttamente sui sintomi • Modificazioni nello stile di vita (sospensione fumo riduce rischio SCA del 50%; perdita di peso; esercizio fisico regolare) • Riduzione pressione (allevia lavoro cardiaco e riduce progressione ateroma) • Controllo glicemia e colesterolemia (riduce progressione ateroma) • ASA a basse dosi riduce rischio infarto miocardico del 35% • ACE-inibitori riducono rischio infarto miocardico • By-pass aorto-coronarico chirurgico (CABG) • Intervento coronarico percutaneo (PCI; angioplastica con antiaggreganti) By-pass aorto-coronarico chirurgico (CABG) Intervento coronarico percutaneo (PCI; angioplastica) Gestione clinica SCA SCA richiedono trattamenti urgenti, anche senza evidenza di infarto (10% rischio di progressione angina instabile verso infarto o morte) Dosaggio marker di danno miocardico (troponina I o T) utile per differenziare angina instabile da infarto Gestione clinica SCA SCA senza elevazione tratto ST sull’ECG La gestione del paziente e’ intensiva fino a dosaggio troponina 12 h dopo insorgenza dolore – se troponina non auementata e ECG normale, trattamento meno intensivo Gliceril trinitrato sublinguale e ossigeno terapia – in caso di dolore protratto non risolto con nitrato, utilizzare oppiaceo e.v. + antiemetico Anticoagulanti, antiaggreganti Beta-bloccanti Statine Angiografia (seguita o meno da CABG o PCI) Gestione clinica SCA SCA con elevazione tratto ST sull’ECG La riapertura precoce dell’arteria occlusa consente la riperfusione del miocardio, limita l’estensione del danno e migliora la prognosi Per alleviare dolore, nitrato (sublinguale o e.v. – riduzione vasospasmo coronarico a livello dell’occlusione) oppure oppiaceo e.v. (no i.m. perche’ ridotta perfusione ritarda assorb.) + antiemetico Beta-bloccanti e.v. per ridurre lavoro cardiaco (evitare se in presenza di scompenso) Rapida somm. agenti fibrinolitici (es. alteplasi, tenecteplasi) riduce sign. mortalita’ (entro 6 h da esordio dolore salvi 30 su 1000, entro 612h salvi 20 su 1000); di seguito somm. eparine per 48 h o fondaparinux per 8 gg (riducono letalita’ per riocclusione e reinfarto) PCI puo’ ridurre mortalita’ piu’ di un farmaco fibrinolitico Trattare anche eventuali complicanze (scompenso, aritmia, rottura cardiaca) Gestione clinica SCA Profilassi secondaria dopo infarto Sospendere fumo (mortalita’ ridotta del 50%) Esercizio fisico regolare (mortalita’ ridotta del 25%) Dieta mediterranea e riduzione colesterolo (anche con statine) Beta-bloccanti per os (mortalita’ ridotta del 25%) – attenzione se presente scompenso ASA a basse dosi + clopidogrel; anche warfarin ma maggiore rischio di sanguinamento ACE-inibitori (effetti si possono sommare a quelli dei beta-bloccanti) Verapamil e diltiazem (no diidropiridine) riducono rischio reinfarto ma non mortalita’; da considerare solo per casi ad alto rischio con intolleranza a beta-bloccanti