Struttura degli anticorpi
(220 aa)
(440 aa)
Le classi di anticorpi
Ig A, IgD, IgE, IgG, IgM
IgM
Risposta primaria
Attivazione della fagocitosi
attivazione del complemento
IgM monomeriche insieme alle IgD sono presenti sulla
membrana del linfocita B naive. Riconoscono gli antigeni e
attivano la maturazione del linfocita in plasmacellula
secernente anticorpi.
IgG
Risposta secondaria
Immunità neonatale
Attivazione della fagocitosi
IgA
immunità a livello delle mucose
immunità neonatale
IgE
Meccanismo di degranulazione mastociti/basofili
La produzione di IgE è stimolata da una particolare
sottopopolazione di linfociti T helper
IgD
Esistono solo adese alla membrana plasmatica del linfocita immaturo
e permettono la sua attivazione in seguito al legame con l’antigene
per il quale sono specifiche.
Nel plasma si ritrovano solo tracce di IgD.
La forza di legame antigene-anticorpo
dipende dal numero e dall’affinita dei
siti di legame per l’antigene
Affinità
Avidità
La struttura fine degli
anticorpi
Eventi di duplicazione genica dei singoli domini di 110 aa
Le cellule T
-Sono responsabili delle reazioni immunitarie
mediate da cellule
-Agiscono soltanto a breve raggio.
-riconoscono un frammento di antigene
presentato sulla
superficie di una cellula bersaglio e non un
antigene intero come le cellule B.
-Esistono due tipi di cellule T: le cellule T
citotossiche e le cellule T helper. Le cellule T
helper si suddividono in Th1 e Th2.
I Recettori delle cellule T
I recettori
delle cellule T
esistono solo
in forma
legata alla
membrana e
non vengono
secreti
Le tre proteine coinvolte
nell’attivazione di una cellula T
da parte di una cellula che presenta
l’antigene
Le cellule che presentano l’antigene:
Cellule dendridiche, macrofagi e cellule B
Cellule T citotossiche che uccidono cellule
bersaglio in coltura
Tubulina
Enzimi proteolitici
La coda di Fas
contiene un dominio
di morte che si
attiva per legame
con il ligando
Elevata
concentrazione di
Ca++
extracellulare
Attivazione di una cellula THelper naive in un
organo linfoide periferico ad opera di diversi
agenti microbici
Riconoscimento da parte di cellule T di
peptidi estranei associati a proteine
MHC di classi diverse
Le molecole MHC
Le cellule T riconoscono l’antigene sotto forma di
frammenti peptidici, generati all’interno della cellula
ospite e trasportati sulla superficie cellulare da
proteine speciali dette molecole MHC.
Caratteristiche delle molecole MHC:
-Sono le molecole che fungono da antigeni bersaglio nelle
reazioni immunitarie generate a seguito di trapianti.
-Sono proteine estremamente polimorfiche, cioè mostrano
una elevata variabilità genetica da un individuo ad un altro.
Esistono due classi principali di molecole MHC
Le molecole MHC di classe I e di classe II
possiedono funzioni differenti
Le molecole MHC di classe 1 vengono espresse
su tutte le cellule nucleate
Le molecole MHC di classe II vengono espresse da cellule B,
macrofagi e altre cellule che presentano l’antigene
I corecettori CD4 e CD8
Recettori
accessori
sono
necessari
per
contribuire a stabilizzare i complessi recettorepeptide-MHC aumentando la forza complessiva di
interazione tra cellula e cellula.
CD4 e CD8 sono detti corecettori in quanto
generano dei segnali intracellulari ed hanno un
ruolo diretto nell’attivazione delle cellula T.
CD4 funziona anche come recettore per il
virus dell’AIDS, facendo si che il virus
infetti le cellule T helper.
Le cellule T citotossiche
Le cellule T citotossiche possono riconoscere
le cellule infette in quanto le molecole MHC di
classe I trasportano frammenti di proteine
microbiche verso la superficie cellulare.
I linfociti Tc rilasciano perforina (canali proteici) e granzimi
(proteasi) che determinano la morte della cellula bersaglio.
Le cellule T helper
Le cellule T helper stimolano la capacità dei
macrofagi nella distruzione degli agenti
patogeni e aiutano altri tipi di linfociti a
rispondere all’antigene.
Le cellule T helper vengono attivate dalle cellule che
presentano l’antigene: cellule dendritiche interdigitate,
cellule del Langerhans, cellule B e macrofagi.
Le cellule Th attivate secernono citochine (risposta infiammatoria),
inteferone (risposta antivirale), interleuchine (proliferazione)
Attivazione di una cellula T helper
Il sistema del complemento indirizza i
patogeni alla fagocitosi o alla lisi
20 proteine solubiliprodotte dal fegato
e circolanti nel sangue e nel fluido extracellulare
Componenti
precoci
Componente centrale
Componenti
tardivi
Formazione del Complesso di attacco alla membrana
(MAC) che si lega alle membrane cellulari dei
microrganismi ne determina la lisi osmotica
Il sistema del complemento “complementa” l’azione degli Ab,
ma puo’ essere anche attivato da immunostimolanti associati
a patogeni.
Componenti precoci. Sono proenzimi che si attivano a cascata
mediante taglio proteolitico sequenziale