THEATRE MAGAZINE THEATRE MAGAZINE 17 Sistina Un anno tra musica e musical: torna anche Jesus Christ Superstar L a grande musica e i grandi musical: sarà una stagione giocata sul ritmo delle sette note (e dei grandi interpreti), quella disegnata dal nuovo direttore artistico Massimo Romeo Piparo per il teatro Sistina. Le voci e il senso dello show di Massimo Ranieri o Renzo Arbore, testi che tutto il mondo conosce e ama come Jesus Christ Superstar o My Fair Lady, la verve brillante di Enrico Brignano o Max Giusti sono gli ingredienti di un cartellone che si Vittoria Belvedere e Luca Ward protagonisti di My Fair Lady © FABIO LOVINO 16 preannuncia spumeggiante. Toccherà a Massimo Ranieri lo spettacolo di apertura della stagione in abbonamento: in Sogno e son desto, scritto da lui stesso insieme con Gualtiero Peirce, si viaggerà nel tempo e nello spazio seguendo la scia delle canzoni, dall’amata Napoli di Raffaele Viviani e di Eduardo De Filippo, ma anche di Pino Daniele, fino ai capolavori firmati Fabrizio De André e Francesco Guccini. Lui, Massimo Ranieri, reciterà e canterà, con l’energia e la passione che lo hanno reso uno degli instancabili leoni da palcoscenico del teatro italiano. Il debutto è previsto l’8 ottobre. Dal 22 ottobre torna al Sistina, che lo ha visto debuttare nella passata stagione, la versione italiana del musical My Fair Lady, produzione di punta del teatro romano. Con Vittoria Belvedere nei panni della fioraia Eliza Doolittle e Luca Ward in quelli del suo burbero precettore Higgins, lo spettacolo porta la firma di Massimo Romeo Piparo. «In un momento» dice il regista «in cui sembra che il corto circuito dei rapporti umani abbia interrotto il passaggio di energia tra le persone, My Fair Lady si impone come un “generatore di corrente elettrica” che concede una bella “scossa” alla nostra anima». E, come disse Luca Ward dello spettacolo prima del debutto dell’anno scorso, è una scossa adatta a tutti: «Con il musical anche un bambino può gustare fino in fondo il bello del teatro». Il 14 novembre un classico della commedia musicale italiana rivivrà grazie alla verve di Enrico Brignano: l’attore romano vestirà i panni di Rugantino, che già furono di Nino Manfredi e Enrico Montesano e che lui ha già indossato nel 2010, in un’edizione di cui ha curato anche la messa in scena, riprendendo la regia originale di Garinei e Giovannini, gli autori dello spettacolo (mentre Armando Trovajoli firmò le musiche). Come cinquant’anni fa (accadde nel 1964, con tre settimane di tutto esaurito), lo show farà tappa anche negli Stati Uniti, con una rappresentazione al City Centre di New York. Ancora un musical, e dei più famosi al mondo, ravviverà il Sistina dall’11 febbraio: Sette spose per sette fratelli avrà ancora la firma di THEATRE MAGAZINE Laziostyle 19 THEATRE MAGAZINE © ROBERTO GUBERTI 18 In alto Renzo Arbore, di scena con l’Orchestra Italiana dal 18 al 23 marzo. Qui sopra Ted Neeley, guest star di Jesus Christ Superstar in un’immagine del film del 1974, di cui fu protagonista info AbbonAmenti 6 spettacoli interi Poltronissima 264 € Poltrona 237,60 € I Galleria 237,60 € II Galleria 204,60 € III Galleria 204,60 € 6 spettacoli ridotti Poltronissima 237,60 € Poltrona 211,20 € I Galleria 211,20 € II Galleria 184,80 € III Galleria 184,80 € Massimo Romeo Piparo, con Flavio Montrucchio nei panni di Adamo, il boscaiolo primogenito della rozza famiglia Pontepee e Roberta Lanfranchi in quelli di Milly, che diventa la sua sposa e, soprattutto, l’insegnante di buone maniere per tutti e sette. La storia e la musica sono le stesse del film datato 1954, che conquistò quattro nominations agli Oscar e vinse una statuetta, quella per la miglior colonna sonora originale, firmata da Adolph Deutsch e Saul Chaplin. Insieme a Flavio Montrucchio e Roberta Lanfranchi, si alternerà sul palco un cast di venti ballerini-acrobaticantanti. Per una settimana soltanto, dal 18 al 23 marzo, il palco del Sistina tornerà il regno di Renzo Arbore, da anni di casa nel teatro romano. Con la sua Orchestra Italiana, l’uomo che riscrisse la radio (ai tempi di Alto Gradimento) e la tv nostrana (da L’altra domenica a Indietro tutta) si dedicherà al suo “passatempo” artistico preferito, la canzone napoletana in primis e quella italiana poi, rivisitata attraverso il suo clarinetto e la forza dirompente di una formazione che, in vent’anni di attività, ha girato il mondo per fare da ambasciatrice alle sette note made in Italy. Dal 1 aprile niente scherzi (o forse sì...) perché il palcoscenico spetterà a Max Giusti: il volto tv di Affari Tuoi o di Distretto di polizia, ma anche l’attore diretto da Pietro Garinei in Aggiungi un posto a tavola, sarà protagonista ma anche autore (insieme a Andrea Lolli e Marco Pallottini) di Di padre in figlio. Giusti si è immaginato neo-papà al parco, con il bimbo appena nato nella carrozzina. E il lungo monologo del padre rivolto al figlio diventa una fotografia graffiante della società contemporanea, un’epoca di crisi e di cambiamenti così difficili da capire e da spiegare. E infatti, alla fine, sarà il bimbo che, tra un vagito e un ruttino, avrà più certezze da dare. Lo spettacolo che chiude la stagione sarà un evento, e non solo perché Jesus Christ Superstar festeggia i vent’anni dalla prima italiana, portata in scena proprio da Massimo Romeo Piparo, ma perché nel cast ci sarà Ted Neeley, l’attore che nel 1973 interpretò Gesù nella versione cinematografica del musical, un’interpretazione che gli valse il Golden Globe come miglior interprete di un film musicale. Una guest star dagli Stati Uniti non è una novità nella versione italiana che Massimo Romeo Piparo porta nei teatri con oltre mlle repliche in diciotto regioni e più di un milione di spettatori: dal 2000 al 2002, nel periodo in cui lo show ottenne un accredito dalla Santa Sede in occasione del Giubileo, fu ospite della produzione Carl Anderson, il Giuda della versione originale, ucciso nel 2004 dalla leucemia. Così come il cast ha da sempre portato sul palco personaggi di spicco della musica leggera italiana. Qualche esempio? Max Gazzé e Ivan Cattaneo ad alternarsi nei panni di Erode, Matteo Becucci passato dai panni di vincitore di X Factor a quelli di Gesù e Mario Qui sopra Roberta Lanfranchi e Flavio Montrucchio, protagonisti di Sette spose per sette fratelli. In alto a destra Enrico Brignano nei panni di Rugantino. Qui a lato Massimo Romeo Piparo 19 IL NUOVO DIRETTORE Piparo e l’onore di essere erede di Pietro Garinei Venuti nelle vesti di Ponzio Pilato. Lo spettacolo sarà al Sistina dal 18 aprile e resterà in programmazione per tutta l’estate fino all’inizio della stagione 2014-2015, con la novità di due repliche in lingua italiana ogni settimana. Prima che inizi la stagione, però, c’è ancora tempo per un po’ di risate e un po’ di musica. Alle prime penserà Paolo Migone, il cabarettista reso famoso dal palco dello Zelig televisivo, con il suo occhio cerchiato di nero e il suo camice bianco e, soprattutto, con il suo sguardo caustico sulla metà femminile del mondo e (per esempio) sulla sua inspiegabile passione per le domeniche all’Ikea. In Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere, il comico livornese partirà dal best seller di John Gray, per raccontare i rapporti difficili tra i due sessi. Lo spettacolo sarà in scena dal 23 al 25 settembre. Lunedì 30 settembre invece tornano in Italia gli America, duo anglo-statunitense in auge dagli anni Settanta, tornato a registrare un album nel 2007 dopo vent’anni di silenzio. ■ Regista, autore, produttore, coraggioso portabandiera dell’universo dei musical e, da quest’anno, anche direttore artistico: il nuovo ruolo di Massimo Romeo Piparo è una delle belle sorprese della stagione 2013-2014 del Sistina. Piparo prende il testimone da Gianmario Longoni, con cui fece squadra già dal 2000 al 2005, al timone del Teatro Nazionale di Milano, e porta sul palco il suo bagaglio di lavori e di successi, nel mondo del teatro ma anche della televisione. «Non potrei essere più carico di responsabilità» dichiara Piparo. «È davvero un grande onore ereditare il ruolo di Pietro Garinei. La prima volta che misi piede al Sistina fu nel 1995; un giorno Garinei mi convocò e, dandomi del lei come faceva con tutti, mi disse: "Piparo, lei mi ricorda Garinei da giovane. Le auguro di diventare Garinei da vecchio"». Un augurio trasformatosi in realtà con il nuovo incarico: «Ci aspettano mesi intensi di lavoro» aggiunge Piparo, «al quale mi dedicherò con gli stessi principi e lo stesso sentimento che animarono il fondatore del tempio della commedia musicale italiana. Il Sistina è il teatro più amato dai romani e uno dei pochi teatri italiani conosciuti nel mondo». La tradizione del Sistina e il curriculum di Piparo hanno questo immenso punto in comune: la commedia musicale. Tre sono state le produzioni seguite da Piparo nella stagione passata, con i successi raccolti in tutta Italia dalla versione teatrale di The full monty, tratto dal film ambientato nell’Inghilterra in crisi, in cui un gruppo di operai disoccupati si trasforma in un team di improbabili spogliarellisti, ma anche con il tutto esaurito con liste d’attesa per My fair lady, che non a caso sarà riproposto in questa stagione al Sistina. Non poteva mancare, per questa stagione d’esordio, l’evento speciale: Jesus Christ Superstar è da vent’anni un cavallo di battaglia di Massimo Romeo Piparo, che lo ha portato sui palcoscenici italiani per la prima volta nel 1994, con centinaia di repliche. L’edizione del Sistina 2014, con Ted Neeley, il Gesù del film datato 1973, sarà un vero regalo «per i visitatori e per i pellegrini».