Un anno tra musica e musical: torna anche Jesus

THEATRE MAGAZINE
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Sistina
Un anno tra musica e musical:
torna anche Jesus Christ Superstar
L
a grande musica e i grandi musical: sarà
una stagione giocata sul ritmo delle sette
note (e dei grandi interpreti), quella disegnata dal nuovo direttore artistico Massimo Romeo Piparo per il teatro Sistina. Le voci
e il senso dello show di Massimo Ranieri o Renzo
Arbore, testi che tutto il mondo conosce e ama
come Jesus Christ Superstar o My Fair Lady, la
verve brillante di Enrico Brignano o Max Giusti
sono gli ingredienti di un cartellone che si
Vittoria
Belvedere
e Luca Ward
protagonisti
di My Fair Lady
© FABIO LOVINO
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preannuncia spumeggiante.
Toccherà a Massimo Ranieri lo spettacolo di apertura della stagione in abbonamento: in Sogno e
son desto, scritto da lui stesso insieme con Gualtiero Peirce, si viaggerà nel tempo e nello spazio
seguendo la scia delle canzoni, dall’amata Napoli
di Raffaele Viviani e di Eduardo De Filippo, ma
anche di Pino Daniele, fino ai capolavori firmati
Fabrizio De André e Francesco Guccini. Lui, Massimo Ranieri, reciterà e canterà, con l’energia e
la passione che lo hanno reso uno degli instancabili leoni da palcoscenico del teatro italiano. Il
debutto è previsto l’8 ottobre. Dal 22 ottobre torna
al Sistina, che lo ha visto debuttare nella passata
stagione, la versione italiana del musical My Fair
Lady, produzione di punta del teatro romano.
Con Vittoria Belvedere nei panni della fioraia Eliza
Doolittle e Luca Ward in quelli del suo burbero
precettore Higgins, lo spettacolo porta la firma
di Massimo Romeo Piparo. «In un momento» dice
il regista «in cui sembra che il corto circuito dei
rapporti umani abbia interrotto il passaggio di energia tra le persone, My Fair
Lady si impone come un “generatore
di corrente elettrica” che concede una
bella “scossa” alla nostra anima». E,
come disse Luca Ward dello spettacolo prima del debutto dell’anno
scorso, è una scossa adatta a tutti:
«Con il musical anche un bambino può gustare fino in fondo il
bello del teatro».
Il 14 novembre un classico della
commedia musicale italiana rivivrà grazie alla verve di Enrico
Brignano: l’attore romano vestirà i panni di Rugantino, che
già furono di Nino Manfredi e Enrico Montesano e che lui ha già indossato
nel 2010, in un’edizione di cui ha curato
anche la messa in scena, riprendendo la regia originale di Garinei e Giovannini, gli autori dello spettacolo (mentre Armando Trovajoli firmò le musiche). Come cinquant’anni fa (accadde nel 1964, con tre settimane di tutto esaurito), lo show farà tappa
anche negli Stati Uniti, con una rappresentazione al City Centre di New York. Ancora
un musical, e dei più famosi al mondo, ravviverà il Sistina dall’11 febbraio: Sette spose
per sette fratelli avrà ancora la firma di
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© ROBERTO GUBERTI
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In alto Renzo Arbore,
di scena con
l’Orchestra Italiana
dal 18 al 23 marzo.
Qui sopra Ted Neeley,
guest star di Jesus
Christ Superstar
in un’immagine
del film del 1974,
di cui fu protagonista
info
AbbonAmenti
6 spettacoli interi
Poltronissima 264 €
Poltrona
237,60 €
I Galleria
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Poltronissima 237,60 €
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184,80 €
III Galleria
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Massimo Romeo Piparo, con Flavio Montrucchio
nei panni di Adamo, il boscaiolo primogenito della rozza famiglia Pontepee e Roberta Lanfranchi
in quelli di Milly, che diventa la sua sposa e, soprattutto, l’insegnante di buone maniere per tutti
e sette. La storia e la musica sono le stesse del
film datato 1954, che conquistò quattro nominations agli Oscar e vinse una statuetta, quella per
la miglior colonna sonora originale, firmata da
Adolph Deutsch e Saul Chaplin. Insieme a Flavio
Montrucchio e Roberta Lanfranchi, si alternerà
sul palco un cast di venti ballerini-acrobaticantanti.
Per una settimana soltanto, dal 18 al 23 marzo, il
palco del Sistina tornerà il regno di Renzo Arbore,
da anni di casa nel teatro romano. Con la sua Orchestra Italiana, l’uomo che riscrisse la radio (ai
tempi di Alto Gradimento) e la tv nostrana (da
L’altra domenica a Indietro tutta) si dedicherà al
suo “passatempo” artistico preferito, la canzone
napoletana in primis e quella italiana poi, rivisitata attraverso il suo clarinetto e la forza dirompente di una formazione che, in vent’anni di attività, ha girato il mondo per fare da ambasciatrice
alle sette note made in Italy. Dal 1 aprile niente
scherzi (o forse sì...) perché il palcoscenico spetterà a Max Giusti: il volto tv di Affari Tuoi o di Distretto di polizia, ma anche l’attore diretto da Pietro Garinei in Aggiungi un posto a tavola, sarà
protagonista ma anche autore (insieme a Andrea
Lolli e Marco Pallottini) di Di padre in figlio. Giusti
si è immaginato neo-papà al parco, con il bimbo
appena nato nella carrozzina. E il lungo monologo
del padre rivolto al figlio diventa una fotografia
graffiante della società contemporanea, un’epoca
di crisi e di cambiamenti così difficili da capire e
da spiegare. E infatti, alla fine, sarà il bimbo che,
tra un vagito e un ruttino, avrà più certezze da
dare.
Lo spettacolo che chiude la stagione sarà un evento, e non solo perché Jesus Christ Superstar festeggia i vent’anni dalla prima italiana, portata
in scena proprio da Massimo Romeo Piparo, ma
perché nel cast ci sarà Ted Neeley, l’attore che nel
1973 interpretò Gesù nella versione cinematografica del musical, un’interpretazione che gli
valse il Golden Globe come miglior interprete di
un film musicale. Una guest star dagli Stati Uniti
non è una novità nella versione italiana che Massimo Romeo Piparo porta nei teatri con oltre mlle
repliche in diciotto regioni e più di un milione di
spettatori: dal 2000 al 2002, nel periodo in cui lo
show ottenne un accredito dalla Santa Sede in
occasione del Giubileo, fu ospite della produzione
Carl Anderson, il Giuda della versione originale,
ucciso nel 2004 dalla leucemia. Così come il cast
ha da sempre portato sul palco personaggi di spicco della musica leggera italiana. Qualche esempio? Max Gazzé e Ivan Cattaneo ad alternarsi nei
panni di Erode, Matteo Becucci passato dai panni
di vincitore di X Factor a quelli di Gesù e Mario
Qui sopra Roberta
Lanfranchi e Flavio
Montrucchio,
protagonisti di Sette
spose per sette fratelli.
In alto a destra Enrico
Brignano nei panni
di Rugantino.
Qui a lato Massimo
Romeo Piparo
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IL NUOVO DIRETTORE
Piparo e l’onore
di essere erede
di Pietro Garinei
Venuti nelle vesti di Ponzio Pilato. Lo spettacolo
sarà al Sistina dal 18 aprile e resterà in programmazione per tutta l’estate fino all’inizio della stagione 2014-2015, con la novità di due repliche in
lingua italiana ogni settimana.
Prima che inizi la stagione, però, c’è ancora tempo
per un po’ di risate e un po’ di musica. Alle prime
penserà Paolo Migone, il cabarettista reso famoso
dal palco dello Zelig televisivo, con il suo occhio
cerchiato di nero e il suo camice bianco e, soprattutto, con il suo sguardo caustico sulla metà femminile del mondo e (per
esempio) sulla sua inspiegabile passione per le domeniche all’Ikea. In Gli uomini vengono da Marte, le
donne da Venere, il comico livornese partirà dal
best seller di John Gray, per
raccontare i rapporti difficili tra i due sessi. Lo spettacolo sarà in scena
dal 23 al 25 settembre. Lunedì 30
settembre invece tornano
in Italia gli
America, duo
anglo-statunitense in auge
dagli anni Settanta, tornato a
registrare un album nel 2007 dopo vent’anni di silenzio.
■
Regista, autore, produttore, coraggioso portabandiera dell’universo dei musical e, da
quest’anno, anche direttore artistico: il
nuovo ruolo di Massimo Romeo Piparo è
una delle belle sorprese della stagione
2013-2014 del Sistina. Piparo prende il testimone da Gianmario Longoni, con cui fece squadra già dal 2000 al 2005, al timone
del Teatro Nazionale di Milano, e porta sul
palco il suo bagaglio di lavori e di successi,
nel mondo del teatro ma anche della televisione. «Non potrei essere più carico di responsabilità» dichiara Piparo. «È davvero
un grande onore ereditare il ruolo di Pietro
Garinei. La prima volta che misi piede al
Sistina fu nel 1995; un giorno Garinei mi
convocò e, dandomi del lei come faceva
con tutti, mi disse: "Piparo, lei mi ricorda
Garinei da giovane. Le auguro di diventare
Garinei da vecchio"». Un augurio trasformatosi in realtà con il nuovo incarico: «Ci
aspettano mesi intensi di lavoro» aggiunge
Piparo, «al quale mi dedicherò con gli stessi
principi e lo stesso sentimento che animarono il fondatore del tempio della commedia musicale italiana. Il Sistina è il teatro
più amato dai romani e uno dei pochi teatri
italiani conosciuti nel mondo».
La tradizione del Sistina e il curriculum di
Piparo hanno questo immenso punto in
comune: la commedia musicale. Tre sono
state le produzioni seguite da Piparo nella
stagione passata, con i successi raccolti in
tutta Italia dalla versione teatrale di The
full monty, tratto dal film ambientato nell’Inghilterra in crisi, in cui un gruppo di
operai disoccupati si trasforma in un team
di improbabili spogliarellisti, ma anche
con il tutto esaurito con liste d’attesa per
My fair lady, che non a caso sarà riproposto
in questa stagione al Sistina.
Non poteva mancare, per questa stagione
d’esordio, l’evento speciale: Jesus Christ Superstar è da vent’anni un cavallo di battaglia di Massimo Romeo Piparo, che lo ha
portato sui palcoscenici italiani per la prima volta nel 1994, con centinaia di repliche. L’edizione del Sistina 2014, con Ted
Neeley, il Gesù del film datato 1973, sarà
un vero regalo «per i visitatori e per i pellegrini».