1007 Anno II, numero 10 novembre 2007 Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 17 R.S. del 26/05/2006 direttore responsabile: Roberto Ellero Mensile edito dal Comune di Venezia | Centro Culturale Candiani redazione e amministrazione: Centro Culturale Candiani, P.le Candiani, 7 30174 Venezia Mestre | T. 041 2386111 | F. 041 2386112 http://www.centroculturalecandiani.it | [email protected] direttore: Roberto Ellero | redazione: Elisabetta Da Lio hanno collaborato: Chiara Augliera, Annarosa Becchetti, Donatella Boldrin, Riccardo Caldura, Leonardo Ciacci, Claudio Donà, Arianna Doria, Valter Esposito, Giampaolo Fioretti, Andrea Manzo, Solenn Le Marchand, Cristina Morello, Paolo Puppa, Davide Scano, Angelo Schwarz, Pietro Serafin, Silvia Zanna Progetto grafico: Studio Lanza | Stampa: Stamperia Cetid novembre LA CULTURA IN MOVIMENTO è il tema che farà da filo conduttore – venerdì 16 novembre – al terzo dei convegni in programma al Candiani nell’ambito del ciclo Settanta. Gli anni sospesi. Un’intera giornata per ripercorrere e rivisitare le tappe salienti di un decennio particolarmente cruciale anche per Venezia e per le sorti delle sue istituzioni culturali, a cominciare dalla Biennale, ancora in piena contestazione in apertura di decennio, poi finalmente riformata negli anni centrali e infine rilanciata in un mix di rinnovamento e di restaurazione sul finire degli anni Settanta, secondo una parabola persino esemplare di come andarono più in generale le vicende della politica e della cultura in quegli anni. Che se non vanno rimpianti con spleen reducista, neppure meritano di essere consegnati alla Storia per il solo terrorismo (nero, ben prima che rosso), secondo certa comoda vulgata che poco o nulla spiega ed anzi volentieri manipola. Dalle giornate del cinema democratico alle prime edizioni monografiche della Biennale interdisciplinare, dal teatro di strada al prepotente emergere degli specifici (il femminismo, in primis), dall’avvento delle prime emittenti “libere” all’arte “liberata” (per prima cosa dal complesso dei generi, in arte come in musica e altrove), dall’irrompere del protagonismo assessorile al nascere del concetto stesso di evento, nel quadro di una sempre più marcata industria della cultura, sino – infine – al ritorno della Mostra del Cinema, con il ripristino dei non più contestati Leoni, peraltro ampiamente compensato dall’immissione di nuove pratiche critiche, Venezia non è stata a guardare in quegli anni, autentico laboratorio – piuttosto – del nuovo che, allora, davvero dava l’impressione di (poter) avanzare, pur finendo per scendere a patti con il vecchio. Nel suo autobiografico Lungo viaggio nel secolo breve, che sarà presentato al Candiani la sera prima del convegno (giovedì 15 novembre), Carlo Lizzani parla del passato come categoria del presente. Ogni passato è presente del passato, dice. Vale naturalmente anche per i nostri anni sospesi. Per quegli anni Settanta che, oltretutto, hanno tenuto Roberto Ellero politicamente e culturalmente a battesimo molti di noi. S NEW CANDIANI SI VA IN SCENA, NEL MITO a cura di Paolo Puppa lunedì 5 novembre, ore 21.00 prima parte Corrado Govoni ed Eleonora Duse seconda parte Salomè con Elisabetta Valgoi lunedì 19 novembre, ore 21.00 prima parte Gabriele D’Annunzio e Luisa Baccara seconda parte Agave con Laura Curino lunedì 26 novembre, ore 21.00 prima parte Italo Svevo e Luigi Pirandello seconda parte Marta Abba e Claretta Petacci con Elena Bucci auditorium quarto piano ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro Candiani sino ad esaurimento dei posti Pirandello, Svevo, D’Annunzio, Govoni, Eleonora Duse, Claretta Petacci, Marta Abba, Salomè, Agave. Sono questi i protagonisti delle tre serate al Candiani il 5, il 19 e il 26 novembre. Le performances vantano la partecipazione di tre attrici tra le più prestigiose ed apprezzate nella scena dell’ultima e penultima generazione. Si tratta di Elisabetta Valgoi, di ascendenza veneziana in quanto figlia del compianto e indimenticabile Mario Valgoi, di Laura Curino regina delle attrici affabulatrici, e di Elena Bucci, la miglior erede della scuola di Leo De Berardinis. Con loro, il curatore, sempre presente in palcoscenico, si addentrerà nella memoria culturale novecentesca, con escursioni pure nel passato favoloso degli eroi antichi, il tutto riproposto in chiave grottesca e ilaro-tragica. Al centro stanno le Lettere impossibili, inventate dall’autore ma su basi filologiche, ovvero attingendo ad episodi documentati relativi ai grandi personaggi alla ribalta e su materiali biografici rispettosi. I personaggi sono tratti dalla storia letteraria italiana e internazionale. Costoro scrivono idealmente ad interlocutori cui danno molta, troppa importanza, senza essere spesso ricambiati per tanto amore o per tanto interesse. Le risposte, infatti, risultano sempre sfasate e indirizzate per lo più ad altri, a mostrare la non reciprocità dell'investimento erotico o amicale. Ecco così, nella prima serata, Corrado Govoni ed Eleonora Duse, a seguire Gabriele D’Annunzio e Luisa Baccara, per chiudere con Italo Svevo e Luigi Pirandello. Non basta, perché le attrici poi sigleranno l’evento dando vita a celebri creature squinternate. E anche stavolta è il “mito” che torna con prepotenza alla luce, in veste prosaica e magari sequestrata dai media televisivi, a riproporsi quale conferma delle sue capacità di rinnovo e di rilancio. E dunque la Salomè collocata nel Friuli d’oggi tra basi americane e fondamentalisti arabi al posto del Battista. E ancora Agave, la madre del re Penteo nelle Baccanti di Euripide, smaniosa di partecipare a festini televisivi dove Dioniso è sostituito da Paolo Bonolis. Infine Claretta Petacci ripresa nell’ultima notte del suo Duce e Marta Abba, l’amore platonico e musa di Pirandello, impegnata a descrivere la vecchiaia del Maestro. Ebbene, nel loro discorso emergono ossessioni private, sproloqui deliranti in cui precipita l’aura leggendaria e religiosa, oppure è la Storia, anche recente, ad insinuarsi colle sue miserie e i suoi disincanti. Paolo Puppa MITI POSSIBILI Grandi Gastronomi del Primo Novecento: Artusi, Agnetti, Guerrini Antipasto sfizioso, piatto da farsi unico, crema dolce, ovvero, torta; bicchier di vino scelto e buono, acqua, caffè. Costo della partecipazione 22 euro (17,50 agli iscritti a RistorArti). Ai partecipanti sarà donata una scheda relativa ai piatti serviti e ai loro autori. lunedì 5 novembre, ore 20.00 Pellegrino Artusi (1820-1911) lunedì 19 novembre, ore 20.00 Vittorio Agnetti lunedì 26 novembre, ore 20.00 Olindo Guerrini (1845-1916) 1 Editoriale / Miti ed eroi impossibili 2 La fabbrica della cultura / Fondazione Gianni Pellicani 3 Eventi / Jazz Groove / Indie Voices / Restauro! / Campo Marte 4 Mostre/ Molo K Marghera / Mestre. Gabriele Basilico 5 Scaffale aperto / Incontro con gli autori / Quo Vadis, Baby? 6 Videoteca / Pugili / Le immagini della città nel film / Libero pensiero in libero uomo 7 Videoteca / Midnight Movies / La città filmata / Q13 8 Agenda /Io e... Appartenere ai luoghi LA FABBRICA DELLA CULTURA >> INCONTRI CON LE ISTITUZIONI LA LEZIONE RIFORMISTA DI AMENDOLA A CENT’ANNI DALLA NASCITA Sarà dedicata alla figura di Giorgio Amendola, a cent'anni dalla nascita, il primo convegno della Fondazione Gianni Pellicani. La lezione riformista di Amendola rappresenta il primo appuntamento di un ciclo di quattro incontri dedicati ad altrettanti illustri politici del secolo scorso. La stagione politica della Prima Repubblica viene oggi osservata dall’opinione pubblica italiana attraverso una duplice e contrapposta visione: da un lato v’è un modo positivo di ricordare l’opera politica dei suoi padri fondatori, una maniera nobile di idealizzare l’impegno dei protagonisti che contribuirono alla sua nascita dall’altro, invece, v’è una percezione diffusa, maturata sulla scia dei tristi eventi che ne hanno accompagnato la fine, che insiste sulla rottura, sul distacco da quel periodo. Entrambi i modi, però, pur nella loro diversità, corrono il rischio di allontanare lo sguardo del nostro presente dai personaggi e dalle vicende di quell’epoca. In mezzo a questi due estremi sta infatti la densità collettiva di una stagione ricca di eventi, segnata da tragedie, ma anche da grandi conquiste, da episodi penosi e da grandi momenti politici. Questi incontri non sono pensati per essere una ricerca “archeologica” o di semplice testimonianza LA GRANDE POLITICA E IL FUTURO DELL’ITALIA a cura della Fondazione Gianni Pellicani giovedì 15 novembre, ore 17.30 Il riformismo e la crisi della politica. Giorgio Amendola Partecipano all’incontro Emanuele Macaluso, Mario Pirani, Massimo Cacciari giovedì 6 dicembre, ore 17.30 Alle radici del cattolicesimo politico. Giuseppe Dossetti Partecipano all’incontro Alberto Melloni, Walter Vitali, Rosy Bindi giovedì 24 gennaio, ore 17.30 Il coraggio dell’altra Italia. Ugo La Malfa Partecipano all’incontro Angelo Panebianco, Guido Rossi, Antonio Maccanico giovedì 21 febbraio, ore 17.30 La politica e il sogno europeo. Altiero Spinelli Partecipano all’incontro Giuliano Amato, Ciriaco De Mita, Ezio Mauro sala conferenze quarto piano ingresso libero storica, ma un indagare, grazie all’esempio di figure particolarmente significative, il sistema politico democratico come un universo aperto, assistito da procedure e garanzie in grado di assicurare un ricambio dei gruppi dirigenti politici attraverso una competizione pubblica e trasparente, che renda funzionali alla vita democratica le ineliminabili élites che la lotta politica seleziona. Le quattro figure prese in esame sono Giorgio Amendola, Giuseppe Dossetti, Ugo La Malfa, Altiero Spinelli. Figure a volte sconfitte nelle loro battaglie politiche, ma con una visione del futuro così potente da arrivare fino a noi oggi, un paradosso della storia che le rende capaci di illuminare oggi alcuni temi politici fondamentali per il nostro Paese. Dal destino del riformismo al rapporto tra democrazia e sfera religiosa, dall’equilibrio spesso difficile tra politica ed economia ai valori dell’europeismo, queste figure sono ancora capaci di parlare al nostro presente. Ciò che va innanzitutto ripensato e rifondato è il valore morale della scelta politica, la necessità che la battaglia civile delle idee e degli interessi sia preceduta da una consapevole scelta di campo etico. Un riferimento ideale a chi nel nostro Paese ha creduto che l’esercizio della vita politica non debba separarsi da una robusta dose di coraggio morale. Un metodo per poter riflettere, senza nostalgie, sulla debolezza odierna della politica e riformulare un lessico, ricostruire un’analisi, riaprire una prospettiva. Il primo incontro dedicato alla figura di Giorgio Amendola è fissato per il 15 novembre a pochi giorni dal centenario della nascita (21novembre 1907). Giorgio Amendola membro del PCI dal 1928, fu tra i principali protagonisti della Resistenza e nel secondo dopoguerra divenne leader dell’area riformista sempre del PCI. Al dibattito parteciperanno il sindaco Massimo Cacciari, Emanuele Macaluso e l’editorialista de la Repubblica Mario Pirani. Il programma complessivo si svilupperà fino a febbraio e vi parteciperanno - tra gli altri - Alberto Melloni, Walter Vitali, Rosy Bindi, Angelo Panebianco, Guido Rossi, Ciriaco De Mita. FONDAZIONE GIANNI PELLICANI 02 La Fondazione Gianni Pellicani, inaugurata il 27 marzo 2007 alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nasce raccogliendo la volontà di Gianni Pellicani di creare a Venezia-Mestre una realtà culturale in grado di svolgere e promuovere attività di ricerca e formazione legate ai temi della politica, quali il riformismo, la questione del ricambio delle classi dirigenti e della loro qualità, la necessità di pensare la città come progetto. Essa intende contribuire con borse di studio e di ricerca, alla formazione di giovani studiosi ravvisando nella costituzione di un “circuito nazionale della cultura” uno dei suoi compiti primari. Un ambito di ricerca locale riguarda la ricostruzione storica di ciò che è stato progettato e realizzato in città, attraverso l’utilizzo di fonti inedite, tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento. Strettamente correlato a tali ricerche è l’obiettivo di costituire un archivio sulle vicende di Mestre e Venezia nel secondo dopoguerra così da raccogliere documenti di diverso genere che altrimenti andrebbero dispersi per poi renderli fruibili a ricercatori e in genere a chiunque sia interessato. Mestre e Venezia sono il cuore dell’attenzione di tutto il progetto della Fondazione: collegata alla ricostruzione storico-documentale vi è l’obiettivo di costruire un osservatorio sulla città di oggi per riflettere sulle trasformazioni di cui è oggetto la nostra città, coinvolgendo un ampio numero di soggetti. Un luogo di riflessione connesso all’ampio dibattito internazionale oggi in atto sulla forma urbis tradizionale a livello mondiale. Inoltre saranno organizzati dibattiti rivolti ad un pubblico non accademico che permetteranno di aprire la terraferma a riflessioni politiche condotte da nomi di spicco del panorama nazionale. Saranno appuntamenti che cercheranno di stilare un bilancio del Novecento, secondo una ricognizione critica delle realizzazioni, ma anche dei fallimenti, per proporre suggestioni sull’agire politico nel prossimo futuro. Saranno momenti di ricerca e discussione delle urgenze attuali secondo una profonda istanza di trasformazione dell’esistente e quindi come impegno di immaginazione, di rivalutazione etico-politica delle modalità innovative di organizzazione sociale e istituzionale. Infine si svilupperà una rassegna di Incontri con gli autori per presentare alcune novità editoriali sempre nei temi di interesse della Fondazione. Il patrimonio della Fondazione nasce dagli oltre 7.500 volumi appartenuti a Gianni Pellicani. La biblioteca punta ad implementarsi attraverso donazioni di fondi speciali e acquisti finalizzati all’ag- giornamento e allo sviluppo dei campi citati. Comune e Provincia di Venezia, Università Ca’ Foscari, IUAV e Fondazione di Venezia hanno risposto positivamente alla famiglia Pellicani sostenendo la nascita della Fondazione in qualità di soci fondatori. La Regione Veneto partecipa mettendo a disposizione la sede provvisoria in Villa Settembrini a Mestre. Essendo una Fondazione di Partecipazione possono aderirvi singoli individui, società, enti, associazioni, ecc. Il presidente onorario è Fiorella Pellicani, il presidente è Massimo Cacciari, il segretario è Nicola Pellicani. Fanno parte del consiglio d’amministrazione, oltre a Massimo Cacciari, Davide Zoggia, Pier Francesco Ghetti, Carlo Magnani, Giuliano Segre, Cesare De Michelis, Emanuele Macaluso, Andrea Martella e Luigi Zanda. Fondazione Gianni Pellicani Villa Settembrini - Via Carducci, 32 30171 Mestre - Venezia tel/fax 041 977992 [email protected] www.fondazionegiannipellicani.it EVENTI >> JAZZ GROOVE AVANGUARDIE, TRADIZIONI E PAROLE È questo l’ultimo ciclo per il 2007 di Jazz Groove, che non intende tradire le sue ormai peculiari caratteristiche. I tre concerti proposti sviluppano infatti, nell’arco di poco meno di un mese, tre temi che hanno sempre caratterizzato, sin dalla sua partenza nel maggio 2006, la rassegna musicale del Candiani. C’è l’avanguardia elettro–acustica di un trio che si presenta non poco “seducente”, per nulla “diabolico”, come invece il nome scelto, Mephista, lascerebbe supporre. Con Sylvie Courvoisier, Susie Ibarra e Ikue Mori è la sensibilità femminile a sfidare le convenzioni con forza, carattere ed istinto. Le tre componenti del gruppo, fondato nel 2001, sono da tempo nomi di spicco dell’avanguardia newyorkese, ed hanno sin qui inciso due dischi per la Tzadik, l’etichetta di John Zorn. Ikue Mori, anima elettronica di Mephista, s’è trasferita da Tokyo a New York nel 1977, dove ha incontrato l’eclettica pianista Sylvie Courvoisier, originaria di Losanna, e l’eccellente batterista Susie Ibarra. C’è, ancora, il talento emergente del pianista cubano Harold Lopez Nussa. Nato da una famiglia di musicisti, l’artista ventiduenne vanta una ferrea preparazione classica, e solo recentemente s’è affacciato al jazz. JAZZ GROOVE in collaborazione con Circolo Culturale Caligola domenica 4 novembre, ore 18.00 Mephista trio Sylvie Courvoisier pianoforte Ikue Mori live electronics Susie Ibarra batteria martedì 20 novembre, ore 21.00 Harold Lopez Nussa Harold Lopez Nussa pianoforte Impostosi nel 2005 in un concorso per giovani pianisti al festival di Montreux, vi è stato nuovamente invitato l’estate successiva per registrare dal vivo un album di piano–solo. Un quasi naturale virtuosismo ed una straordinaria sapienza armonica fanno di lui qualcosa di più che una semplice promessa, senza dubbio il più accreditato erede di Gonzalo Rubalcaba. Chiude infine il breve ciclo un nuovo lavoro di Vitaliano Trevisan, Il ponte. L’ormai celebre scrittore–attore vicentino ha creato un personaggio che nella sua ambigua nostalgia delle radici distrutte dà voce al senso di spaesamento di tutti noi, mirabilmente accompagnato sulla scena dalle percussioni di Roberto Dani, fra i migliori specialisti italiani dello strumento. Con questo lavoro di Trevisan Jazz Groove torna ad esplorare l’affascinante rapporto fra musica e parola, già toccato nei precedenti cicli. Claudio Donà domenica 2 dicembre, ore 18.00 Il ponte, un crollo di Vitaliano Trevisan Vitaliano Trevisan voce recitante Roberto Dani batteria, percussioni, vibrafono auditorium quarto piano ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti) INDIE VOICES IIa EDIZIONE in collaborazione con Macaco Records martedì 13 novembre, ore 21.00 An Pierlé and White Velvet Provenienza: Belgio martedì 27 novembre, ore 21.00 Annie Hall Provenienza: Italia martedì 4 dicembre, ore 21.00 John Parish & band Provenienza: Regno Unito martedì 15 gennaio, ore 21.00 Lonely Drifter Karen Provenienza: Austria, Spagna martedì 12 febbraio, ore 21.00 Hugo Race Merola Matrix Provenienza: Australia, Italia martedì 26 febbraio, ore 21.00 Grimoon Provenienza: Italia, Francia BEST OF Per questa nuova edizione, la rassegna Indie Voices sarà dedicata alle vivaci sfumature e ai colori più svariati della musica indipendente europea. Fuori dalle regole e dai clichés del grande mercato discografico, gli artisti che si esibiranno rappresentano un piccolo best of europeo della musica indipendente. Oltrepassando i confini dei generi, i sei gruppi in programma tra novembre e febbraio condividono lo stesso obiettivo di ricerca musicale ed artistica. Anche l’australiano Hugo Race presenterà al Candiani una sua visione personale della musica popolare italiana con un originale spettacolo nato dai suoni e dalle immagini di Mario Merola. auditorium quarto piano ingresso 5 euro RESTAURO! Progetto musicale 2007/8 Orchestra d’Archi Italiana a cura di Mario Brunello venerdì 30 novembre, ore 17.30 Gabriele Mirabassi clarinetto Orchestra d’Archi Italiana venerdì 7 dicembre, ore 17.30 Pietro Tonolo sassofono Orchestra d’Archi Italiana venerdì 18 gennaio, ore 17.30 Mario Brunello violoncello Orchestra d’Archi Italiana venerdì 1 febbraio, ore 17.30 Stefano Battaglia pianoforte Orchestra d’Archi Italiana auditorium quarto piano ingresso: intero 10 euro, Abbonamento ai quattro concerti 30 euro Ridotto 8 euro (Amici della Musica di Mestre, CinemaPiù, Candiani Card) Progetto “Giovani a Teatro” con la Fondazione di Venezia mercoledì 7 novembre, ore 21.00 RACCONTARE E CANTARE VENEZIA Campo Marte storie e canti dalla città invisibile in collaborazione con La Piccionaia – I Carrara e Teatro Stabile di Innovazione - Gershwin Spettacoli di e con Gualtiero Bertelli Maurizio Camardi saxofoni e strumenti a fiato Paolo Favorido pianoforte e tastiere Guido Rigatti contrabbasso e violoncello auditorium quarto piano ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro sino ad esaurimento dei posti Sei appuntamenti per scoprire o ri-scoprire la musica europea: il rock del produttore inglese John Parish, le canzoni pop folk made in Italy di Annie Hall, la seduzione e la sensualità dei belgi An Pierlé & White Velvet. Nel 2008 la rassegna proseguirà con il carisma incantatore di Lonely Drifter Karen, la magia folle, déjantée degli italo-francesi Grimoon e l’originalità visionaria dell’australiano Hugo Race. Incontri da non perdere per tutti i curiosi di musica e di arte. Indie Voices si rinnova e offre al pubblico del Candiani un’insolita bandiera europea di colori e suoni all’insegna della musica indipendente. Solenn Le Marchand FRAMMENTI DI MUSICA DAL PASSATO In collaborazione con Amici della Musica di Mestre, Università Ca’ Foscari con OdAI e con il sostegno del Comune di Venezia e della Fondazione di Venezia L’Orchestra d’Archi Italiana presenta il nuovo progetto Restauro per la Stagione 2007/8. Se scorriamo i progetti che si sono succeduti lungo le stagioni musicali dal debutto dell’OdAI, scorgiamo subito il tratto emergente di attenzione costante alla ricerca, che caratterizza questa formazione, come un lineamento particolare, con una focalizzazione storica nel secolo passato. Da questa peculiarità non poteva che sorgere un interesse particolare per il piano parallelo delle arti visive; dal Note Dipinte, suggestioni musicali rinvianti ad un referente pittorico, alla Musica da Vedere, pagine sonore collegate al cinema, e ancora ai Progetti Multimediali con il fotografo Jannuzzi. Questo filo dell’immagine ci conduce fino ad oggi, a Restauro che dalle parole del Direttore Artistico, Mario Brunello, è “un’idea che nasce da una inusuale operazione di restauro di un affresco del Mantegna nella chiesa degli Eremitani a Padova. Un’immensa quantità di piccoli frammenti colorati di un’opera da rimettere al loro posto, seguendo solo delle tracce di vecchie foto in bianco e nero. L’aiuto fondamentale di una macchina che ha la possibilità di raccogliere ed elaborare l’esperienza di menti che operano in più campi della scienza e dell’arte. Abbiamo fatto un parallelo nel mondo della musica e abbiamo pensato che i musicisti che creano e frequentano la musica ‘colta contemporanea’, l’improvvisazione, il jazz e che provengono da una formazione ‘classica’, hanno nel loro bagaglio musicale un’immensa quantità di tessere musicali e perciò potevano tentare dei restauri di frammenti di musica del passato. Tentare di ricostruire e colorare un’opera musicale probabilmente esistita solo nella mente del compositore dell’epoca.” I quattro appuntamenti vedranno dunque l’accostamento di brani del Cinque/ Novecento a composizioni scritte per questo specifico progetto. Inoltre ogni concerto sarà anche Laboratorio di Critica Musicale per gli studenti del Corso di Laurea in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo. Pietro Serafin MEMORIE DI UN’INFANZIA A Venezia le piazze si chiamano Campi, perché un tempo vi cresceva l’erba. Campo Marte sta alla Giudecca, l’isola più grande e al contempo più vicina a Venezia, l’isola della Chiesa del redentore e dell’Hotel Cipriani, oggi anche del Molino Stucky trasformato in Hotel Hilton a cinque stelle. Ma la Giudecca, come molti luoghi di Venezia, nasconde tratti inediti al tourbillon invasivo dei turisti, un brulicare di voci, di vite, la memoria vivida di un passato recente da retrobottega di una città in vetrina. Gualtiero Bertelli alla Giudecca, nel derelitto Campo Marte, ci è nato e la storia di quello che è stato definito il bronx di Venezia l’ha vissuta sulla propria pelle di bambino: la povertà, le “case minime”, chiamate così solo perché “i ga vissuo par ani da bestie”, i giochi sull’acqua (la caccia alle pantegane), i racconti della solidarietà tra poveri ci restituiscono l’epica di una generazione che è sopravissuta agli stenti con ottimismo. Migliaia di persone, uomini e donne e tanti bambini che hanno sca- vato nelle sofferenze della vita quotidiana per trasformare quel degrado in forza vitale, per dare dignità a quella parte della città tenuta ancor oggi invisibile. Ma c’è anche il racconto, tra parole e musica, della storia recente della città lagunare e i diversi tentativi di renderla simile a quelle di terraferma: dall’autostrada con biforcazione dietro alla Giudecca al sistema pneumatico di trasporto pubblico, dalla ferrovia che doveva proseguire sino a San Giorgio al sistema di ponti e botteghe che avrebbe dovuto attraversare il bacino di San Marco. Bertelli condivide la memoria di un’infanzia e di un tempo che coincide con la memoria del passato recente di Venezia e di un sacco di gente come lui. Di quanti Venezia l’hanno vissuta, amata e subita lontani dalle finte vetrerie, dai finti laboratori di mascherai e da alberghi a cinque stelle. Giampaolo Fioretti MOSTRE >> MOLO K PUNTI DI VISTA (…) Le fotografie riprodotte in questo libro sono state riprese, tra il 1997 e il 2004, nel complesso industriale di Porto Marghera. Se ci si arresta a ciò che queste immagini visivamente, e immediatamente, ci mediano, facilmente si rivela che gli ambienti dove è stata o vi è un’attività industriale possono essere assai infelici. Ora, se queste fotografie mediano la rappresentazione tutt’altro che idilliaca di un complesso industriale, perché possono essere pericolose e, ancora, pericolose per chi? Una immagine statica, e tanto più un’immagine fotografica, rappresenta qualcosa che è avvenuto o avviene nel tempo, ma la temporalità ridata è soltanto quella rappresentata nell’immagine, cioè un tempo circoscritto ovvero una sorta di tempo “congelato” o, se si vuole, “imbalsamato”. Inoltre, una rappresentazione, per forza di cose, non può rappresentare il tutto, ma solo una parte. Cosicché, la somma delle due evenienze produce una esemplarità: quella del monumento. Guardare le fotografie soltanto come una sorta di monumento comporta dei rischi non da poco: quelli, ad esempio, di far coincidere ciò che è stato con ciò che è mediato dal monumento. MOLO K MARGHERA L’ALTRA VENEZIA Fotografie di Giuseppe Dall’Arche Poesie di Andrea Zanzotto La Mostra è stata realizzata nell’ambito delle iniziative di Mestre Novecento dal 11 novembre al 16 dicembre 2007 Inaugurazione sabato 10 novembre, ore 11.00 Quaranta immagini che documentano Marghera in una stagione strana e cruciale della sua storia, a cavallo del millennio. orario: da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00 sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00 sala Paolo Costantini terzo piano ingresso libero Nella sua autobiografia John Ruskin racconta che, nel 1845, comprò a Venezia dei dagherrotipi: “(…) trovai un artista francese che produceva delle piccole lastre squisitamente lucenti (di circa quattro pollici), che contenevano, a guardarle con una lente, il Canal Grande o Piazza San Marco, come se un mago ne avesse ridotto la realtà per portarla via da un paese incantato”. Ma un paese non proprio incantato è quello di cui lo stesso Ruskin ci dà conto nel suo Le pietre di Venezia. Tra le fotografie più avanti riprodotte ve ne è più d’una che ci ridà i ruderi di complessi e di installazioni industriali irrimediabilmente esausti, prima ancora che obsoleti. La constatazione della “naturalità” del logorio di istallazioni industriali è una generalizzazione, così come una generalizzazione è la constatazione che un’attività industriale può produrre un ambiente degradato. Ora, la generalizzazione estende, eleva a valore generale un dato o un fenomeno singolo. Se le immagini bene si prestano alle generalizzazioni (non sempre disinteressate), è perché, il più delle volte, non ci si chiede di cosa questa o quella immagine è immagine. La questione è tanto disattesa quanto non nuova e ciò tanto più vale per le immagini fotografiche. In altre parole. Nelle fotografie di questo libro non c’è traccia di esseri umani, in compenso si vedono edifici, muri, torri, gru, strade, luci, segni di un’attività passata e ancora presente. Il libro ha un titolo enigmatico: Molo K Marghera. Dando un’occhiata, in mancanza d’altro, a un vocabolario, si può apprendere che la parola “molo” sta per: “opera portuale di protezione del moto ondoso, attrezzata per l’ormeggio delle imbarcazioni e il disimpegno di servizi vari, costruita in muratura su solidissime fondamenta”. Il titolo del libro si riferisce quindi al molo di un porto, in un luogo. Un veloce controllo su una enciclopedia geografica permette di appurare: “Marghera (Venezia), località (27.000 ab.) del comune di Venezia (a 10 km) sulla terraferma, a S. di Mestre con cui forma un unico agglomerato urbano. Sede di imponenti ind. sider., mecc., cantieristiche, chim., petrolchim., e vetrarie. Attivo porto”. Cosicché, fin qui, di enigmatico vi è ben poco. L’enigma del titolo sta tutto in una lettere dell’alfabeto, “K”, che indica un molo su cui difficilmente potrebbe offrire qualche informazione la locale capitaneria di porto. Il luogo del “molo K” è quello di una metafora che concerne una strategia industriale la quale sbugiarda la pretesa che “ogni innovazione sarà in favore dei lavoratori”. Cosicché l’impegno, nel titolo, della lettera “K” riprende uno dei modi abituali per indicare, tra addetti ai lavori (medici), e in maniera non palese per l’ammalato, la malattia neoplastica (cancro). Che in conto al Petrolchimico di Porto Marghera vi siano anche 187 morti e 103 ammalati di cancro è un dato di fatto e che i big della chimica abbiano nascosto, per trent’anni, che il cloruro di vinile (cvm) uccide sarebbe ulteriormente provato dai documenti che il pubblico ministero ha presentato al processo di appello iniziato il 21 gennaio 2004. Il titolo, allora, come omaggio per le vittime di un “crimine di pace” e al contempo indicazione di un contesto che le sole immagini non possono ridare, perché è solo una vecchia presunzione quella che ritiene sia possibile restituire la complessità del mondo può essere, più fattibilmente, interpretata che restituita, non si capisce perché non ci si possa avvalere di una interazione tra immagini e testi, tra dicibile e visibile. (…) Testo tratto dal volume Molo K Marghera. L’altra Venezia (Terra Ferma, 2007) Angelo Schwarz MESTRE. GABRIELE BASILICO MESTRE GABRIELE BASILICO La mostra è stata resa possibile grazie alla fattiva collaborazione con Jarach Gallery di Venezia e con il Centro Culturale Candiani nell’ambito delle iniziative di Mestre Novecento. Dal 10 novembre 2007 al 5 gennaio 2008 Inaugurazione venerdì 9 novembre, ore 18.00 orario: da martedì a sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30 ingresso libero Galleria Contemporaneo Piazzetta Mons. Olivotti, 2 (via Piave) 30171 Mestre – Venezia tel. 041 952010 [email protected] www.galleriacontemporaneo.it 04 Se How to look at Venice? la collettiva di giovani provenienti da tre diverse istituzioni, curata da Elger Esser e Armin Linke aveva come soggetto Venezia, Mestre, l’esposizione che si apre il 9 novembre, essendo interamente dedicata alla città di terraferma, completa un dittico ideale dedicato alla ricchezza di aspetti e alla polivocità del comune veneziano. Gabriele Basilico, uno dei sette artisti italiani invitati alla 52.a edizione della Biennale di Venezia e forse attualmente il fotografo italiano più noto a livello internazionale - negli ultimi tempi ha esposto a Parigi alla Maison Européenne de la Photographie e al Moma di San Francisco - ha lavorato a più riprese sulla terraferma veneziana, e a Mestre in particolare. Ora per la prima volta molti di questi lavori vengono mostrati insieme, proposti su medio e grande formato. Di fatto la mostra rappresenta un ritratto urbano della città di terraferma, mai visto con questa completezza, che nel classico e rigoroso bianco e nero del fotografo milanese si integra come un ulteriore episodio della sua pluridecennale ricerca sullo spazio urbano, in particolare dedicato alla scattered city. Come è noto la ricerca del fotografo è venuta progressivamente concentrandosi negli ultimi anni proprio sugli aspetti più defilati della città contemporanea, tentando di percepire e restituire non l’immagine degli spazi e degli edifici più rappresentativi dell’identità urbana, quanto semmai quei luoghi meno evidenti dove però l’organismo urbano effettivamente muta e cresce. Perché è lungo le linee sottili che rendono indistinto ciò che è centrale da ciò che è periferico che viene mostrandosi la concretezza della “città media”. L’immagine fotografica si rivela così essere l’esito di un esercizio percettivo e contemplativo per cogliere ed evidenziare quel carattere e identità urbani che non appaiono di primo acchito, appunto la “forma” della “città media”. Come egli dichiara “...forse il mio interesse e la mia attenzione non sono rivolti alla bellezza in sé, per esempio ai grandi monumenti o all’architettura come espressione di cultura e storia, ma preferibilmente alla “città media””. Gabriele Basilico ha lavorato una prima volta nel 1996 sulla terraferma veneziana quando è stato invitato a partecipare alla Biennale per la VI Mostra Internazionale di Architettura. In quell’occasione aveva presentato un progetto, coinvolgendo Stefano Boeri per la sua realizzazione, dedicato ad alcune ‘aree critiche’ del sud, del centro e del nord. Si trattava di Sezioni del paesaggio italiano, costituito da sei analisi delle trasformazioni in atto nel territorio italiano osservato lungo determinati assi stradali, uno dei quali era il percorso stradale fra Mestre e Treviso. Un secondo, più limitato, appuntamento fotografico, ha riguardato l’area del VEGA, e faceva parte della esposizione curata da Paolo Costantini, Venezia-Marghera. Fotografia e trasformazioni nella città contemporanea, realizzata al Capannone Pilkington a Marghera nel 1997. Il terzo appuntamento si è concretizzato nel 2001, nella sola area urbana di Mestre. Una piccola parte delle immagini ricavate da quel lavoro svolto in più giornate, venne esposta al Centro Culturale Candiani, in occasione della prima mostra di apertura del centro: Terraferma. Il nuovo progetto espositivo alla Galleria Contemporaneo, elaborato da Gabriele Basilico stesso, permetterà di vedere in maniera più esaustiva e articolata una importante serie di questi lavori. “Come ho già accennato” scrive Basilico a proposito della sua analisi dell’arcipelago-città, “non posso fare a meno di vedere la città come un grande corpo che respira, un corpo in crescita, in trasformazione, e mi interessa coglierne i segni, osservarne la forma. Cerco incessantemente nuovi punti di vista, come se la città fosse un labirinto e lo sguardo vi cercasse un punto preciso di penetrazione”. Riccardo Caldura INCONTRI CON GLI AUTORI scaffale aperto IL MIO LUNGO VIAGGIO NEL SECOLO BREVE Dagli anni della formazione intellettuale tra i cinefili del Cineguf all'approdo nell’orbita della fronda e della lotta politica. Dallo sconforto del dopoguerra in una Roma dove il cinema è agonizzante, alla scoperta di una nuova frontiera di cultura europea in una Milano bohémien. Dalle prime prove come sceneggiatore e aiuto regista con Rossellini in Germania anno zero e nella stesura di Riso amaro di De Santis, all’avvio di una personale ricerca autoriale, mai più interrotta per oltre un cinquantennio, nonostante le strettoie di una censura occhiuta, i movimenti tellurici degli anni Sessanta e Settanta, lo stravolgimento dell’industria cinematografica costretta a fare i conti con la crescente potenza mass-mediatica della televisione... Così, rico- struendo le tappe di un cammino personale - fatto di fedeltà alle istanze estetiche ed etiche del neorealismo, d’impegno politico attivo e d’impellente bisogno di narrare il recente passato così come un presente tutto da decifrare -, Carlo Lizzani delinea i tratti essenziali di un’autobiografia intellettuale e artistica in cui non viene mai meno il senso di una passione civile e culturale. Quella passione che lo porterà a raccontare, come documentarista, le grandi stagioni e crisi del secondo Novecento (dalla Cina al Vietnam, all’Angola...) o ad accettare sfide come quella di rilanciare la Biennale di Venezia dopo l’ondata contestataria del ‘68. Carlo Lizzani (Roma, 1922) è uno dei registi e intellettuali militanti più importanti del panorama culturale italiano. Achtung! Banditi!, Cronache di poveri amanti, Il processo di Verona, La vita agra, Fontamara, Celluloide sono tra i suoi film più noti. La muraglia cinese è il primo lungometraggio girato in Cina. Docente di Regia e Sceneggiatura al CSC, direttore del Festival di Venezia (1979-83), ha scritto una Storia del cinema italiano (1953, 1992) pubblicata in molti paesi. MERETRICES Storia della prostituzione a Venezia tra il XIII e il XVIII secolo Tra i tanti fili politici, economici e sociali che dettero trama ai dieci secoli di storia della città di Venezia nelle epoche in cui essa fu la capitale della Repubblica Veneta, v’è enche il filo, sia pure minore, della storia delle sue meretrici. In parte una storia simile a quella del meretricio nelle grandi città dell’Occidente europeo medievale e moderno, in parte una storia peculiare legata alle molte particolarità di una città-stato d’eccezione quale fu Venezia sino alla fine del Settecento. Il libro, tenendo a base studi precedenti e risultati di ricerche in carte d’archivio, traccia un quadro della storia della prostituzione a Venezia dal XIII al XVIII secolo in contrappunto con le linee generali della storia della città. I primi sviluppi medievali di Venezia con il sistemarsi delle meretrici nella zona dei mercati, nella zona di Rialto. Nel Tre-Quattrocento, i tentativi del governo di controllare la creazione del bordello semipubblico del Castelletto. Il fallimento, dopo circa un secolo, di tale impresa e lo sciamare delle prostitute in tutta l’area urbana. Le molteplici violentazioni societarie generatrici di prostituzione e le componenti di patimento e di tribolo della vita delle prostitute raccontate sin dalle affabulazioni popolari. Nel Cinquecento, l’affermarsi della figura della cortigiana a misura della civiltà rinascimentale con i riflessi nella cultura letteraria, pittorica, musicale. E poi l’incalzare della sifilide e degli spettri della sodomia. E poi la creazione di grandi e piccole istituzioni di prevenzione e recupero. Nel Seicento, le atmosfere ambigue della Controriforma e dell’Inquisizione, il lampeggiare di tanti imprécis dell’erotismo, ma anche l’evidenziazione di talune problematiche della condizione femminile. Nel Settecento, le meretrici di vario livello che continuano a trovare racconto di scrittori illustri anche stranieri, le meretrici della Venezia festosa dei teatri e dei carnevali avviata a concludere, nel 1797, la propria quasi millenaria storia statuale per diventare città collocata in stati altri nei quali anche la prostituzione e le prostitute verranno riguardate, regolarmente ed organizzate nei modi per molti aspetti nuovi imposti dai tornaconto delle società contemporanee. Giovanni Scarabello, nato a Venezia nel 1932, allievo di Gaetano Cozzi, è stato professore associato di storia veneta presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Venezia Ca’ Foscari e si è occupato in particolare di storia sociale e di storia dell’amministrazione della giustizia a Venezia nell’età moderna. Tra le sue numerose pubblicazioni: Carcerati e carceri a Venezia nell’età moderna (Roma 1979); Guida alla civiltà di Venezia (in collaborazione con Paolo Morachiello, Milano 1987); Breve storia di Venezia (in collaborazione con Gherardo Ortalli, Pisa 1990); Esecutori contro la Bestemmia (Venezia 1991); La Repubblica di Venezia nell’età moderna (in collaborazione con Gaetano Cozzi e Michael Knapton, Torino 1992); La Municipalità democratica di Venezia del 1797 (in Storia di Venezia, VIII, L’ultima fase della Serenissima, Roma 1998); Processo al moro. Venezia 1811. Razzismo, follia, amore e morte (in collaborazione con Veronica Gusso, Roma 2000). MALA TEMPORA Piazza San Marco e la foto ricordo con i colombi. Palazzo Ducale e il Ponte dei Sospiri. Questa è la Venezia delle cartoline, ma esiste anche una Venezia mai raccontata, quella del controllo della malavita organizzata sul turismo e le vetrerie di Murano, dei furti di opere d’arte nelle case patrizie e delle rapine da film nei grandi alberghi, al casinò e all’aeroporto. A Venezia è “mala tempora” e in questo libro Maurizio Dianese racconta Venezia a partire dai bassifondi. Il romanzo, costruito come un giallo, è li- beramente ispirato alle storie, vere, dei grandi ladri veneziani e alle gesta, efferate, della banda del Brenta guidata da Felice Maniero, bandito che ha costruito un impero criminale nel ricchissimo Nordest. Sullo sfondo si muove una politica che incoraggia il sacco delle città, carabinieri e poliziotti che fanno il doppio gioco, giudici corrotti e avvocati senza scrupoli, Mala Tempora è un affresco in “nera” della città più bella del mondo. Maurizio Dianese, giornalista, ha scritto Il bandito Felice Maniero e Codice 955, l’inchiesta impossibile sul caso Biagi. Con Gianfranco Bettin ha pubblicato La strage, che ricostruisce il coinvolgimento dei neofascisti veneziani nella strage di Piazza Fontana e Petrolkiller, il libro che svela i retroscena dell’accordo segreto fra le aziende chimiche italiane e americane per non far sapere al mondo che il cvm era una sostanza cancerogena. Da oltre vent’anni segue le evoluzioni della malavita organizzata nel Nordest. CIÒ CHE RESTA DELL'INGHILTERRA Nel 1986 Derek Jarman iniziò a girare The Last of England, il suo film più autobiografico e innovativo. Subito dopo si dedicò a questo diario, sintesi delle battaglie e del lavoro di una vita. “Derek Jarman è uno di quei pezzi unici della cultura, non solo del cinema, che non lasciano eredi perché è la loro esperienza personale che è inimitabile. Un polemista che ha osservato senza abbassare lo sguardo le brutture inglesi, fino all’ultimo, quando discuteva nel blu, ed era già malato; ma ancora di più un poeta partito dal profondo del suo Io per raggiungere, in regime di affinità elettiva, quei personaggi che lo hanno affascinato e influenzato nel corso del tempo, dal martire san Sebastian al più terrestre Caravaggio al filosofo del linguaggio Wittgenstein. E poi lui, Jarman, che attraverso frammenti di coscienza alleggeriti da uno soffio di ironia nonostante tutto e tutti, era sempre lì a curiosare, pronto a rendere visivi, con un quadro o un film, l’emozione, lo sdegno, la fantasia sofferta. The Last of England, caleidoscopio di immagini che rinunciano alla sceneggiatura e ai dialoghi, è una specie di requiem contro un mondo sempre più stritolato dalle multinazionali ma soprattutto sulla Gran Bretagna della lady di ferro, apocalittico e ironico come sapeva esserlo da vero inglese il suo autore. Che, da un uomo sempre contro, esorcizzò le sue paure sociali con un cinema di polemica di stampo brechtiano e le sue paure personali con una dichiarazione di sieropositività che ai tempi fece scandalo e rumore”. Maurizio Porro Tradotto da Nicoletta Vallorani Il libro contiene il dvd di The Last of England, mai distribuito in Italia e per la prima volta con i sottotitoli in italiano. QUO VADIS, BABY? Grazia Verasani, nata a Bologna l'8 luglio 1964, si è diplomata giovanissima all'Accademia d'arte drammatica. Dopo alcune esperienze come attrice, ha alternato il lavoro di doppiatrice con le prime pubblicazioni di racconti (soprattutto su Il manifesto, nella rubrica Narratori delle riserve a cura di Gianni Celati) e di romanzi, tra i quali L’amore è un bar sempre aperto, Fuck me mon amour e Quo Vadis, Baby?, il romanzo noir da cui Gabriele Salvatores ha tratto l'omonimo film. Nel 2002 al Teatro Colosseo di Roma viene rappresentata la sua pièce teatrale From Medea, prodotta dalla GIGA di Giorgio Albertazzi, per la regia di Pietro Bontempo. From Medea è stato pubblicato da Sironi Editore nel settembre 2004. La pièce è stata rappresentata per l’intero mese di luglio al festival di Avignone per Les productions d’Ici ed d’ailleurse e in Germania nella stagione 2006/07. Nel frattempo canta e compone canzoni: nel 1995 vince il premio Città di Recanati; nel 1996 pubblica l'album Nata mai (BMG Ricordi). Dal 1998 lavora soprattutto come autrice per vari cantanti e collabora alla produzione di artisti emergenti. La stessa Verasani sintetizza così lo spirito del suo libro Quo Vadis Baby, in una intervista di Fabio Novel per Thriller Magazine: “Giorgia, la protagonista, è una donna di oggi, complessa, contraddittoria, come ce ne sono tante, che non ha trovato il senso della vita nel matrimonio e nei figli, forse perché aveva troppi dubbi, forse a causa di traumi precoci, forse perché ha subito il peso degli affetti. È una donna che sa ridere perché conosce il dolore. È sempre sulla difensiva ma, all’occorrenza, è in grado di rigiocarsi i sentimenti. Giorgia fa un percorso a ritroso, sulle tracce della sorella suicida. Sa che è dura vivere senza rimuovere, cioè accettare l’assenza di chi si ama. Ha uno sguardo dritto, pungente, che non si nasconde. Fuma e beve perché deve raccontarsela un po’ e, grazie a dio, ha un sense of humor che la salva sia dal cinismo sia dal piagnisteo. Le accadono parecchie cose durante questo “viaggio accidentato” tra passato e presente…” giovedì 15 novembre, ore 17.00 DAL ROMANZO AL FILM: STORIE DI DONNE in collaborazione con la Biblioteca Centro Donna Quo Vadis, Baby? / Quo Vadis, Baby? Conversazione con Grazia Verasani Conduce Macri Puricelli A seguire proiezione di Quo Vadis, Baby? (Italia, 2005, 108’) di Gabriele Salvatores auditorium quarto piano ingresso libero SCAFFALE APERTO INCONTRI CON GLI AUTORI giovedì 15 novembre, ore 21.00 Presentazione del libro Il mio lungo viaggio nel secolo breve di Carlo Lizzani (Einaudi, 2007) partecipano all’incontro Massimo Cacciari, Roberto Pugliese e l’autore sala conferenze quarto piano ingresso libero giovedì 22 novembre, ore 18.00 Presentazione del libro Meretrices. Storia della prostituzione a Venezia tra il XIII e il XVIII secolo di Giovanni Scarabello (Supernova, 2006) partecipano all’incontro Gilberto Pizzamiglio, Bruno Rosada e l’autore sala conferenze quarto piano ingresso libero venerdì 23 novembre, ore 17.30 Presentazione del libro Mala Tempora (Aliberti, 2007) di Maurizio Dianese partecipano all’incontro Gianfranco Bettin, Massimo Cacciari e l’autore che presenteranno Vincenzo Pipino “il re dei ladri” e Spritz letterario (Collettivo Studentesco Liceo Scientifico Ugo Morin) auditorium quarto piano ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro fino ad esaurimento dei posti mercoledì 28 novembre, ore 17.00 Presentazione del libro Ciò che resta dell’Inghilterra di Derek Jarman tradotto da Nicoletta Vallorani (ALET, 2007) partecipano all’incontro Alberto Fassina e Vincenzo Patanè a seguire proiezione di The Last of England (GB/Germania, 1988, 87’) di Derek Jarman sala seminariale primo piano ingresso libero videoteca la noble-art e la macchina da presa UNDICI FILM E UN CONVEGNO PUGILI in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Venezia, la Federazione Pugilistica Italiana, A.S.D. Union Boxe Mestre e il CONI Provinciale di Venezia lunedì 5 novembre, ore 21.00 Vinci per me! (The Ring, GB, 1927, 86’) di Alfred Hitchcock mercoledì 7 novembre, ore 21.00 Luci della città (City Lights, USA, 1931, 87’) di Charles S. Chaplin venerdì 9 novembre, ore 21.00 Il bacio dell’assassino (Killer’s Kiss, USA, 1955, 64’) di Stanley Kubrik lunedì 12 novembre, ore 21.00 Stasera ho vinto anch’io (The Set-Up, USA, 1949, 72’) di Robert Wise mercoledì 14 novembre, ore 21.00 Il colosso d’argilla (The Harder They Fall, USA, 1956, 104’) di Mark Robson MESTRE. Il pugile mestrino Francesco De Piccoli, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma 1960, nella categoria dei pesi massimi (a tutt’oggi è ancora l’unico pugile italiano ad aver vinto l’oro olimpico nei massimi), il prossimo 29 novembre compirà settant’anni. Per l’occasione il Centro Culturale Candiani in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Venezia, la Federazione Pugilistica Italiana, l’Union Boxe Mestre ed il CONI Provinciale di Venezia, ospiterà una serie d’iniziative che culmineranno proprio il giorno 29, quando si terrà a partire dalle ore 17.45 il convegno intitolato: Roma 1960: il trionfo del pugilato azzurro. Una serata alla quale, oltre al “festeggiato” De Piccoli, parteciperanno grandi campioni del passato quali Nino Benvenuti, Sandro Lo Popolo, Carmelo Bossi, Franco Musso e Primo Zamparini. Tutti pugili che assieme a De Piccoli indossarono la maglia azzurra nelle olimpiadi romane, salendo tutti sul podio. Benvenuti (il pugile triestino diverrà nel 1967 campione del mondo dei pesi medi professionisti) e Musso vinsero l’oro rispettivamente nei pesi welter e piuma, Lo Popolo, Bossi e Zamparini, l’argento nei leggeri, superwelter e gallo. Di quella felicissima spedizione (l’Italia non fu più in grado di vincere nel pugilato un bottino così prestigioso) fece parte anche Giulio Saraudi, scomparso prematuramente due anni fa, il quale conquistò il bronzo nei mediomassimi. Al convegno interverranno Roberto Ellero (direttore del Centro Candiani), Sandro Simionato (Assessore allo sport del Comune di Venezia), Renzo De Antonia (presidente del CONI Provinciale di Venezia) e Franco Falcinelli (presidente della Federazione Pugilistica Italiana). A fare da contorno a questa manifestazione ci sarà anche una mostra fotografica allestita nello spazio espositivo del quarto piano del Centro Candiani, che riproduce le più belle immagini in bianco e nero del torneo olimpico di pugilato di Roma 1960 ed a partire dal giorno 5 novembre una rassegna cinematografica con undici film dedicati al pugilato. “La noble-art” è infatti senza ombra di dubbio lo sport che più di ogni altro si è prestato (non sempre con successo…) alla “riduzione” cinematografica. Il rapporto cinema-pugilato, però ha regalato negli anni degli autentici capolavori e alcuni tra questi faranno parte della rassegna Pugili in programma al Candiani. Da Hitchcock a Chaplin, da Kubrick a Scorsese fino al grande Luchino Visconti che con il suo Rocco e i suoi fratelli riuscì a dare un’immagine poetica del pugilato. Il ring è una sorta di “schermo gigante” e i due contendenti sono perfetti davanti alla macchina da presa, al di là di quella che poi potrà essere la singola storia del pugile in questione. In occasione della proiezione del 28 novembre Pugili, sarà presente in sala il regista e attore Lino Capolicchio. Valter Esposito venerdì 16 novembre, ore 21.00 Lassù qualcuno mi ama (Somebody Up There Likes Me, USA, 1956, 109’) di Robert Wise lunedì 19 novembre, ore 21.00 Rocco e i suoi fratelli (Italia/Francia, 1960, 170’) di Luchino Visconti mercoledì 21 novembre, ore 21.00 Città amara (Fat City, USA, 1972, 96’) di John Huston venerdì 23 novembre, ore 21.00 Toro scatenato (Raging Bull, USA, 1980, 128’) di Martin Scorsese lunedì 26 novembre, ore 21.00 Quando eravamo re (When We Were Kings, USA, 1996, 87’) di Leon Gast mercoledì 28 novembre, ore 21.00 Pugili (Italia, 1995, 77’) di Lino Capolicchio Alla proiezione sarà presente il regista sala conferenze quarto piano ingresso riservato ai soci CinemaPiù Tessera ordinaria 25 euro, studenti € 20 validità un anno (sino al 30 giugno 08) in vendita presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani. È consigliata la prenotazione. ROMA 1960: IL TRIONFO DEL PUGILATO AZZURRO in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Venezia, la Federazione Pugilistica Italiana, l’Union Boxe Mestre e il CONI Provinciale di Venezia giovedì 29 novembre, ore 17.45 Convegno Partecipano Renzo De Antonia, Roberto Ellero, Valter Esposito, Franco Falcinelli, Sandro Simionato. Saranno presenti i pugili: Nino Benvenuti, Carmelo Bossi, Francesco De Piccoli, Sandro Lo Popolo, Franco Musso e Primo Zamparini. sala conferenze quarto piano ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro fino ad esaurimento dei posti. TEMPI MODERNI E LIBERTÀ DI PENSIERO L’Associazione AIRIS Onlus, attiva da molti anni nella città di Venezia sui temi dell’ambiente, della ricerca e del sociale, vuole proporre un nuovo ciclo di proiezioni sul tema della libertà di manifestazione del pensiero, probabilmente la più importante delle autonomie a cui l’uomo può ambire nella sua vita come viene riconosciuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 e nella nostra Costituzione all’art. 21 che recita così: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”. Tuttavia anche nel nostro Paese accade che tale libertà non riesca a dispiegarsi completamente trovando vari impedimenti quali: le pressioni sui media delle grandi e piccole lobby economiche, i contratti flessibil-precari dei giornalisti, il controllo politico della RAI, il bombardamento pubblicitario, la nuova legge sulle intercettazioni, il disinteresse per quello che è bene comune, ecc. AIRIS ritiene infatti che l’obiettivo di formare uomini liberi dotati di libertà di pensiero non sia particolarmente facile e, forse, nemmeno auspicato da molti. A questo proposito si è voluto così ideare delle occasioni di approfondimento attraverso un percorso culturale che comprende sia un dibattito pubblico con un famoso giornalista sia la visione di quattro film attraverso i quali vengono toccati differenti aspetti della questione “libertà di pensiero”, si va dalla radio libera di Haiti sotto il regime dittatoriale alle risate amare sul rapporto tra potere politico e satira, ed ancora dalle indagini indipendenti di un giornalista cocciuto durante il periodo del proibizionismo in America ad un futuro non così lontano in cui i libri sono illegali e metodicamente distrutti per lasciare spazio soltanto all’informazione su schermo. Quattro appuntamenti che ci permetteranno di affrontare insieme uno dei temi più discussi del momento e, partendo dalle tematiche legate ai film, percorre la storia della libertà di opinione. LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO in collaborazione con l’Associazione AIRIS Onlus mercoledì 7 novembre, ore 21.00 The Agronomist (USA, 2003, 90’) di Jonathan Demme mercoledì 14 novembre, ore 21.00 Viva Zapatero (Italia, 2005, 80’) di Sabina Guzzanti mercoledì 21 novembre, ore 21.00 Good Night, and Good Luck (Francia/Giappone/GB/USA, 2005, 90’) di George Clooney mercoledì 28 novembre, ore 21.00 Fahrenheit 451 (GB/Francia, 1966, 117’) di François Truffait sala seminariale primo piano ingresso libero Davide Scano LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM in collaborazione con l’Università della terza Età di Mestre a cura di Annarosa Becchetti mercoledì 7 novembre, ore 16.30 Camera con vista (A Room with a View, GB, 1985, 117’) di James Ivory mercoledì 14 novembre, ore 16.30 Il favoloso mondo di Amélie (Le fabuleux destin d’Amélie Poulain, Francia/Germania, 2001, 122’) di Jean-Pierre Jeunet mercoledì 21 novembre, ore 16.30 Shakespeare in love (USA, 1998, 123’) di John Madden mercoledì 5 dicembre, ore 16.30 Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s, USA, 1961, 115’) di Blake Edwards mercoledì 12 dicembre, ore 16.30 Le ali dell’amore (The Wings of the Dove, Gran Bretagna/USA, 1997, 102’) di Iain Softley sala conferenze quarto piano ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù È consigliata la prenotazione. UNA CITTÀ, UNA STORIA Una delle esperienze più belle che il cinema molte volte offre è quella di farci “visitare” e conoscere le città che sono state lo sfondo di molti film celebri. Lo spettatore attento difficilmente riesce a dimenticare le strade, le piazze, i palazzi e i giardini che hanno fatto da palcoscenico per le azioni degli attori. Anzi, quando si tratta di capolavori la città diventa a sua volta protagonista. Le città sono mute, non sanno raccontare la propria storia, ma attraverso i film possono farla vedere e renderla visibile ai nostri occhi. Grandi registi sono riusciti a renderne l’anima di una città e a riversarla nei propri film in modo da integrare le emozioni della storia narrata con l’atmosfera unica e irripetibile che identifica ognuna di esse. Chi ha visto un film ambientato a Parigi o a Venezia, a New York a Firenze o Londra difficilmente le potrà scordare e, se gli capiterà di trovarsi in quei luoghi, cercherà di riviverli come hanno fatto gli interpreti del film. Sono proprio queste cinque città appena elencate le coprotagoniste del ciclo di film che l’Università della Terza Età di Mestre presenta quest’anno nella rassegna intitolata Le immagini della città nel film. Annarosa Becchetti Midnight Movies and Tales videoteca “Tra il 1970 e il 1977 sei pellicole a basso costo, proiettate a mezzanotte, trasformarono il modo di realizzare e vedere i film” (Stuart Samuels). In quegli anni nasceva una notturna relazione semisegreta tra artisti, cinema e pubblico e i midnight movies - film proiettati solo dalla mezzanotte per le tematiche trasgressive proprie della cultura underground - iniziarono a trasformare la sensibilità tematica ed estetica sia dell’industria cinematografica sia del più vasto pubblico. Il fenomeno ebbe inizio nel 1970 con il western surreale El Topo di Alejandro Jodorowsky. Grazie al passaparola, diventò il midnight movie per eccellenza con il suo carico di misticismo, metafore talora ostiche e immagini spesso crude e sanguinolente. Antecedente illustre del genere risulta Freaks di Tod Browning del 1932, opera anomala e ‘maledetta’, capolavoro del grottesco e affresco sulla ‘diversità’, scosse la coscienza perbenista di Hollywood per la presenza nel cast di veri freaks. Altro film di culto assoluto è La notte dei morti viventi di George Romero del 1968, non semplice horror, bensì film sovversivo che opera una critica contro la società statunitense dell’uomo che mangia l’uomo. Ma il film di mezzanotte per eccellenza è l’opera delirante, aggressiva, peccaminosa e disinibita di Jim Sharman The Rocky Horror Picture Show del 1975. Debuttò a Los Angeles tra l’indifferenza generale: spostato però a mezzanotte, il film divenne un vero e proprio spettacolo in cui il pubblico iniziò a partecipare alla pellicola interagendo con essa. Del 1972 è Pink Flamingos di John Waters. Il film, considerato ancora oggi osceno, ottenne un successo immediato nell'ambiente underground, affascinato dalla sua "filth politic" che andava a scardinare la famiglia e la società perbenista americana. Anche Eraserhead (1977), “sogno di cose oscure e inquietanti” di David Lynch, finì nei circuiti di mezzanotte, ermetico e allucinato lungometraggio d’esordio del regista. Food and tales. Assaggi di cinema prima di mezzanotte. Al fine di ricostruire un certo clima da happening le proiezioni saranno introdotte da un ciclo di letture con accompagnamento musicale a cura della Corte dei Miracoli incentrate sulla vita e sulla poetica dei sei registi. Non mancherà un divertissément gastronomico a tema, con pietanze preparate con fantasia e creatività cromatica da La Vida Nova di Marco Boscarato, per riportare lo spettatore al rapporto antico e intenso tra cibo e teatro, ricreato anche dalla settima arte fin dal 28 dicembre 1895 con Le dejeuner de bébé dei fratelli Lumière, e (ri)scoprire se “Il cinema è un fetta di torta, non una fetta di vita” (Alfred Hitchcock). Chiara Augliera MIDNIGHT MOVIES sabato 3 novembre, ore 21.30 La notte dei morti viventi (The Night of Living Dead, USA, 1968, 95’, v.m.18) di George Romero sabato 10 novembre, 21.30 Freaks (USA, 1932, 60’, v.o. sott. it., v.m. 14) di Tod Browning sabato 17 novembre, ore 21.30 El topo (Messico, 1970, 119’, v.o. sott. it., v.m. 14) di Alejandro Jodorowsky sabato 24 novembre, ore 21.30 The Rocky Horror Picture Show (G.B., 1975, 100’, v.m.14) di Jim Sharman sabato 1 dicembre, ore 21.30 Eraserhead (G.B., 1977, 89’, v.o., v.m. 14) di David Lynch sabato 15 dicembre, ore 21.30 Pink Flamingos (USA, 1972, 106’, v.o. sott.it., v.m.18) di John Waters sala seminariale primo piano ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù Tessera ordinaria 25 euro, studenti 20 euro validità un anno (sino al 30 giugno 2008) in vendita presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani. FOOD & TALES Assaggi di cibi e cinema prima di mezzanotte a cura della Corte dei Miracoli Lettura di brani tratti da biografie, interviste e aneddoti su David Lynch, George Romero, John Waters, Alejandro Jodorowsky, Jim Sharman, Tod Browning. I brani costituiscono un’introduzione alle proiezioni in occasione della rassegna Midnight Movies. A seguire aforismi, brevi fiabe gotiche e curiosità a tema con il film della serata. Le letture saranno accompagnate da cicheti in fantasia, risotto, dolcetti, vini e bevande a tema con la serata e da musica dal vivo. Ore 20.30 Osteria La Vida Nova primo piano. Costo della partecipazione: 18 euro intero – 15 euro ridotto (iscritti a RistorArti e associazioni collegate, CinemaPiù) SGUARDI PLURALI: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA La città filmata è un viaggio cinematografico dentro la realtà urbana della Terraferma. Si tratta di un itinerario tra Mestre e Marghera tra tematiche industriali, ambientali, sociali o semplicemente di microstoria privata, attraverso una varietà di generi e punti di vista, dagli anni Trenta fino ad oggi. Ventuno le pellicole in programma organizzate secondo un percorso cronologico e tematico che consenta di cogliere i tratti emblematici dell’evoluzione della città sullo schermo e, perché no, di promuovere il cinema a luogo attraverso cui veicolare una cultura identitaria o che in qualche modo spinga a cercarla, un’identità. La rassegna esordirà con la proiezione dei cinegiornali Luce e Incom, che, almeno fino agli anni Cinquanta costituiscono il veicolo d’informazione più diffuso nell’Italia pre-televisiva e che promuovono l’entroterra lagunare a luogo funzionale al rilancio della Venezia moderna, capitale culturale e turistica (Sansovino e Venezia). Si proseguirà con i documentari governativi di Francesco De Feo (Quattro passi per Venezia), Ermanno Olmi (Venezia città moderna) e Joris Ivens (L’Italia non è un paese povero) e con nuovi temi legati alla fabbrica, al lavoro, al benessere. Negli stessi anni il cinema a soggetto (Il raccomandato di ferro) e le produzioni amatoriali (Il fenomeno Mestre) restituiscono il clima dell’Italia del boom di cui Mestre e Marghera sono protagoniste con un’area industriale tra le più grandi d’Europa. Intanto il cinema a soggetto ed amatoriale degli anni Sessanta e Settanta inaugura il tema della crisi dell’individuo nella società borghese (Chi lavora è perduto). Il cinema si “apre” quindi alla rappresentazione della cittàperiferia, luogo di esclusione da cui emergono i punti di vista critici e interrogativi degli antieroi (L’altro Dio). I titoli dell’ultimo decennio, infine, sono in grado di rappresentare la volontà di recuperare la memoria di un passato recente (Porto Marghera: un inganno letale) e di mostrare un territorio protagonista di nuove trasformazioni antropologiche, morali ed economiche (Porto Marghera: gli ultimi fuochi, Il mio Paese). Certamente sarebbe eccessivo voler sostenere che l’immagine di Mestre e Marghera al cinema documenta la nascita e la crisi della società e della città moderne ma non si può negare che l’immagine restituisca allo spettatore, con diversi linguaggi, il senso di un processo complesso che, con le sue macro e microstorie documenta il “passaggio” e l’“attraversamento” della città nel tempo. Un’occasione di rilettura nata e pensata per sollecitare, attraverso il cinema, la curiosità verso la storia recente di un territorio in rapida trasformazione come quello dell’entroterra lagunare e soprattutto per ricondurre il cinema a una dimensione di bene partecipativo e collettivo al servizio del sapere e della conoscenza. Silvia Zanna IL SUONO E L’IMMAGINE A volte ritornano, e visto il gradimento ottenuto lo scorso anno, la notizia è certamente positiva. Ritorna Q13 Cult, la rassegna di film muti musicati dal vivo, abbinata alle iniziative della Municipalità di Mestre sotto il marchio Q13, che si terrà per tre mercoledì all’auditorium del Centro Culturale Candiani. Tre pellicole che fanno parte della storia del cinema, rivisitate in modo davvero personale da giovani musicisti della penisola. Si parte con Il gabinetto del Dott.Caligari di Robert Wiene, musicato dai Supershock. Lo spettacolo, che comprende musica, cinema e teatro, è un nuovo allestimento dell’ensemble torinese e rappresenta una novità per il territorio nazionale. Il gruppo musicale commenta creativamente le immagini, sottolineando la cifra perturbante e incrementando la valenza metaforica di un’opera realizzata nel pieno periodo espressionista, che gioca moltissimo sul tema del doppio e della difficile distinzione tra allucinazione e realtà. Fa parte integrante dello spettacolo la presenza di testi fortemente evocativi registrati dalle voci di Bob Marchese e Fiorenza Brogi. I testi recitati costituiscono una microstruttura tematica, che prevede l’uso della voce in stretta correlazione con la musica e con l’immagine filmica. Caligari non è quindi il risultato di una semplice commistione, ma di una interdipendenza strutturale tra parola detta, immagine e musica. Non meno particolare è l’appuntamento successivo in cui Simone Massaron interviene su Greed di Eric Von Stroheim. Per commentare la pellicola il musicista milanese utilizza oggetti campionati in tempo reale e alcune chitarre particolari: una chitarra baritono (accordata più bassa rispetto al normale) e una chitarra senza tasti (quindi con una sonorità stranamente vicina al trombone). Una colonna sonora cupa, angosciante, fatta di temi dilatati e ipnotici, un discorso melodico e compositivo costruito in perfetta sintonia con i temi trattati dalla pellicola: l’ossessione per il denaro che conduce alla morte. Del resto si tratta di una delle pellicole maledette de “l’uomo che amereste odiare”, una mega produzione quasi impensabile per l’epoca (1924), realizzata in nove mesi di riprese e che nella prima versione durava oltre nove ore, una versione poi mutilata, con sommo disappunto del regista, fino alle due ore della versione distribuita nei cinema. Chiude la rassegna Der Golem di Paul Wegener musicato dai bluEsForCe, un collettivo di musicisti che da anni orbitano intorno allo Spaziomusica di Pavia. Il progetto CINESTESIA by bluEsForCE prende vita nel 2007 con l’intento di musicare dal vivo una serie di film muti che hanno fatto la storia del cinema con una colonna sonora a base di improvvisazione, rumorismo e mescolanze di stili e sonorità: “Per noi è una palestra di improvvisazione continua – spiegano i musicisti – per il film è la possibilità di rivivere, rinnovato da suoni e stili musicali che ai tempi della sua realizzazione non erano nemmeno nati e di godere dell’improvvisazione jazzistica per cui anche sul medesimo film la musica non è non sarà mai la stessa”. Tra i film musicati Der Golem appunto, una delle prime opere ad individuare e a delineare i tratti dell'Espressionismo tedesco Andrea Manzo Q13 CULT IL RITORNO in collaborazione con ComunicArte Associazione Culturale e Municipalità di Mestre Carpenedo mercoledì 28 novembre, ore 21.00 Supershock Il gabinetto del Dott.Caligari di Robert Wiene mercoledì 5 dicembre, ore 21.00 Simone Massaron Greed di Eric Von Stroheim mercoledì 12 dicembre, ore 21.00 bluEsForCe Der Golem di Paul Wegener auditorium quarto piano - ingresso 6 euro LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA martedì 6 novembre, ore 17.30 Repertorio Archivio Luce (Italia, 1928-60, 27’) Quattro passi per Venezia (Italia, 1955, 10’) di Francesco De Feo Sansovino e Venezia (Italia, 1955, 8’) di Antonio Dell’Anno Venezia città moderna (Italia, 1958, 15’) di Ermanno Olmi Episodio tratto da L’Italia non è un paese povero (Italia, 1960, 30’) di Joris Ivens mercoledì 7 novembre, ore 17.30 Il raccomandato di ferro (Italia, 1959, 95’) di Marcello Baldi martedì 13 novembre, ore 17.30 Chi lavora è perduto (Italia, 1963, 90’) di Tinto Brass giovedì 15 novembre, ore 17.30 Il fenomeno Mestre (Italia, 1956, 14’) di Franco Gherardi Porto Marghera una lotta (Italia, 1971, 25’) di Ugo Guidobene, Paola Rispoli Venezia una proposta (Italia, 1970, 33’) di Giovanni Weiser Benedetti martedì 20 novembre, ore 17.30 L’altro Dio (Italia, 1975, 95’) di Elio Bartolini giovedì 22 novembre, ore 17.30 Cento lire di teatro (Italia, 1953, 10’) di Enzo Luparelli Il volante (Italia, 1956, 23’) di Piero Bergamo Una piccola musica (Italia, 1950, 14’) di Giuseppe Moreschi Case (Italia, 1997, 53’) di Rodolfo Bisatti Madre Marghera. Poesia e foto di Antonella Barina (Italia, 1997,17’) di Etta Lisa Basaldella e Antonella Barina martedì 27 novembre, ore 17.30 Porto Marghera, un inganno letale (Italia, 2002, 56’) di Paolo Bonaldi Porto Marghera: gli ultimi fuochi (Italia, 2004, 52’) di Manuela Pellarin giovedì 29 novembre, ore 17.30 Roberto Succo (Italia, 2000, 124’) di Cédric Kahn martedì 4 dicembre, ore 17.30 Lunedì mattina (Italia, 2002, 122’) di Otar Iosseliani giovedì 6 dicembre, ore 17.30 Il mio Paese (Italia, 2006, 113’) di Daniele Vicari sala seminariale primo piano ingresso riservato ai soci CinemaPiù Tessera ordinaria 25 euro, studenti 20 euro validità un anno (sino al 30 giugno 08) in vendita presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani. È consigliata la prenotazione. MESTRE IN TAVOLA Al termine delle proiezioni della rassegna cinematografica La Città filmata (eccetto il 15/11 e il 29/11 per eventi contemporanei) la Vida Nova offrirà a tutti gli spettatori cittadini e non un cicheto di risotto ed un bicchiere di vino, perché si possa continuare ai tavoli l’incontro mestrino, con buone conversazioni. Partecipazione gratuita fino ad esaurimento del vino e del risotto! agenda Candiani sabato 3 novembre sala conferenze IV piano, ore 15.00 I MAESTRI DEL CINEMA Alfred Hitchcock – Irene Bignardi ingresso libero sala seminariale I piano, ore 21.30 MIDNIGHT MOVIES La notte dei morti viventi ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù domenica 4 novembre auditorium IV piano, ore 18.00 JAZZ GROOVE Mephista trio ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti) INFORMAZIONI CENTRO CULTURALE CANDIANI Piazzale Candiani 7 30174 Mestre Venezia Tel. 041 2386126 Fax 041 2386112 www.centroculturalecandiani.it www.candiani.comune.it Biglietteria / Informazioni lunedì: 15.00 - 22.00 da martedì a domenica: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 22.00 Tel. 041 2386126 Videoteca di Mestre (Aderente all’AVI Associazione Videoteche-Mediateche italiane) lunedì: 15.00 - 19.00 da martedì a venerdì: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00 sabato: 10.00 - 13.00 Tel. 041 2386138 e-mail: [email protected] Ingresso riservato ai soci CINEMAPIÙ Tessera ordinaria 25 euro Studenti 20 euro validità un anno (sino al 30 giugno 2008) in vendita presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani Navigazione Internet Ufficio Informazioni e Videoteca nei rispettivi orari di apertura. Ingresso riservato ai soci Candiani Card La tessera costa 15 euro per 15 ore. Ogni successiva ricarica 10 euro per 15 ore. Segreteria Ludomedialab martedì e giovedì: 10.00 - 13.00 mercoledì: 14.00 - 18.00 Tel. 041 2386138 [email protected] Osteria La Vida Nova da lunedì a sabato: 08.30 - 21.00 Tel. 041 8220213 Si ricorda che non è consentito l’ingresso in sala a spettacolo iniziato * ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro fino ad esaurimento dei posti lunedì 5 novembre sala seminariale I piano, ore 16.30 GRAFFI(C)AMENTE ingresso riservato agli iscritti sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Vinci per me! ingresso riservato ai soci CinemaPiù auditoriun IV piano, ore 21.00 MITI ED EROI IMPOSSIBILI Prima parte Corrado Govoni ed Eleonora Duse Seconda parte Salomè con Elisabetta Valgoi ingresso libero* martedì 6 novembre sala conferenze IV piano, ore 15.00 I MAESTRI DEL CINEMA Ingmar Bergman – Antonio Costa ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Repertorio Archivio Luce, Quattro passi per Venezia, Sansovino e Venezia, Venezia città moderna, episodio tratto da L’Italia non è un paese povero ingresso riservato ai soci CinemaPiù mercoledì 7 novembre sala ludomedialab III piano, ore 16.30 GRAFFI(C)AMENTE ingresso riservato agli iscritti sala conferenze IV piano, ore 16.30 LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM Camera con vista ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Il raccomandato di ferro ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Luci della città ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala seminariale I piano, ore 21.00 LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO The Agronomist ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.00 RACCONTARE E CANTARE VENEZIA Campo Marte storie e canti dalla città invisibile ingresso libero* giovedì 8 novembre sala conferenze IV piano, ore 17.00 IL GRAFFITISMO Il più antico e più moderno linguaggio pittorico in collaborazione con l’Associazione Amici delle Arti di Mestre e della Terraferma Conferenza di Andrea Rasi Dalle Ore ingresso libero auditorium IV piano, ore 17.15 IO E… APPARTENERE AI LUOGHI Io e… la forma della città Intervista a Pier Paolo Pasolini, regia di Paolo Brunatto Io e… l’EUR Intervista a Federico Fellini, regia di Luciano Emmer (I filmati proiettati provengono dai RAI Teche) ingresso libero venerdì 9 novembre sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Il bacio dell'assassino ingresso riservato ai soci CinemaPiù sabato 10 novembre sala conferenze IV piano, ore 9.30 MESTRE ‘900 Tavola rotonda Urbanistica in terraferma tra ’900 e nuovo secolo: bilancio e prospettive Riflessioni a più voci con esponenti del Comune, della Provincia e della Regione ingresso libero I nostri programmi sono online su www.mestre.it sala Paolo Costantini III piano, ore 11.00 MOLO K MARGHERA L’altra Venezia Inaugurazione mostra sala seminariale I piano, ore 21.30 MIDNIGHT MOVIES Freaks ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù sala seminariale I piano, ore 21.30 MIDNIGHT MOVIES El topo ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù lunedì 12 novembre sala seminariale I piano, ore 16.30 GRAFFI(C)AMENTE ingresso riservato agli iscritti lunedì 19 novembre sala seminariale I piano, ore 16.30 GRAFFI(C)AMENTE ingresso riservato agli iscritti sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Stasera ho vinto anch'io ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Rocco e i suoi fratelli ingresso riservato ai soci CinemaPiù martedì 13 novembre sala conferenze IV piano, ore 15.00 I MAESTRI DEL CINEMA Roberto Rossellini - Adriano Aprà ingresso libero auditoriun IV piano, ore 21.00 MITI ED EROI IMPOSSIBILI Prima parte Gabriele D’Annunzio e Luisa Baccara Seconda parte Agave con Laura Curino ingresso libero* sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Chi lavora è perduto ingresso riservato ai soci CinemaPiù auditorium IV piano, ore 21.00 INDIE VOICES An Pierlé and White Velvet ingresso 5 euro mercoledì 14 novembre sala ludomedialab III piano, ore 16.30 GRAFFI(C)AMENTE ingresso riservato agli iscritti sala conferenze IV piano, ore 16.30 LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM Il favoloso mondo di Amélie ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Il colosso d'argilla ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala seminariale I piano, ore 21.00 LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO Viva Zapatero ingresso libero giovedì 15 novembre auditorium IV piano, ore 17.00 DAL ROMANZO AL FILM: STORIE DI DONNE Quo Vadis, Baby? / Quo Vadis, Baby? ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 17.30 LA FABBRICA DELLA CULTURA Incontri con le istituzioni Fondazione Gianni Pellicani La grande politica e il futuro dell’Italia Il riformismo e la crisi della politica. Giorgio Amendola ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Il fenomeno Mestre, Porto Marghera una lotta, Venezia una proposta ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 21.00 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Il mio lungo viaggio nel secolo breve di Carlo Lizzani (Einaudi, 2007) ingresso libero venerdì 16 novembre sala conferenze IV piano SETTANTA Gli anni sospesi Il laboratorio Venezia ore 9.30 Interventi di Gianfranco Bettin, Beatrice Barzaghi, Ugo Gregoretti, Carlo Ripa di Meana, Giorgio Busetto, Riccardo Caldura, Tiziana Plebani. ore 15.00 Interventi di Francesco Fracassi, Giuliano Scabia, Maurizio Carlotti, Franco Miracco, Maurizio Cecconi, Carlo Lizzani Coordina Roberto Ellero ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 CENTRO STUDI STORICI DI MESTRE La storia di Mestre nelle scuole Dono a scuole comunali di volumi del Centro Studi Storici ingresso libero sala seminariale I piano, ore 21.00 PUGILI Lassù qualcuno mi ama ingresso riservato ai soci CinemaPiù sabato 17 novembre sala conferenze IV piano, ore 9.30 SETTANTA Gli anni sospesi Porto Marghera nel mondo: mito, racconto, modello Interventi di Ed Emery, Giuseppe Cocco, Serge Cosseron, Alvaro Reyes, Heinz Roth, Luana Zanella Coordina Michael Hardt ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.00 WHAT’S UP, MESTRE? Voci suoni immagini di una città serata-spettacolo di Sebastiano Gatto e Giovanni Turra ingresso libero martedì 20 novembre sala conferenze IV piano, ore 15.00 I MAESTRI DEL CINEMA Akira Kurosawa – Marco Dalla Gassa ingresso libero sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA L’altro Dio ingresso riservato ai soci CinemaPiù auditorium IV piano, ore 21.00 JAZZ GROOVE Harold Lopez Nussa ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro (Candiani Card, CinemaPiù, studenti) mercoledì 21 novembre sala conferenze IV piano, ore 16.30 LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM Shakespeare in love ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Città amara ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala seminariale I piano, ore 21.00 LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO Good Night, and Good Luck ingresso libero giovedì 22 novembre sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Cento lire di teatro, Il volante, Una piccola musica, Case, Madre Marghera. Poesia e foto di Antonella Barina ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 18.00 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Meretrices. Storia della prostituzione a Venezia tra il XIII e il XVIII secolo di Giovanni Scarabello (Supernova, 2006) ingresso libero auditorium IV piano, ore 20.45 I COLORI DI MESTRE Spettacolo di letture e musiche a celebrazione degli 80 anni della ditta Angeloni e a ricordo di Giancarlo ingresso libero venerdì 23 novembre auditorium IV piano, ore 17.30 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Mala Tempora (Aliberti, 2007) di Maurizio Dianese ingresso libero* sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Porto Marghera, un inganno letale, Porto Marghera: gli ultimi fuochi ingresso riservato ai soci CinemaPiù auditorium IV piano, ore 21.00 INDIE VOICES Annie Hall ingresso 5 euro mercoledì 28 novembre sala seminariale I piano, ore 17.00 SCAFFALE APERTO Incontri con gli autori Presentazione del libro Ciò che resta dell’Inghilterra di Derek Jarman tradotto da Nicoletta Vallorani (ALET, 2007) a seguire proiezione di The Last of England ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Pugili Alla proiezione sarà presente il regista Lino Capolicchio ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala seminariale I piano, ore 21.00 LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO Fahrenheit 451 ingresso libero auditorium IV piano, ore 21.00 Q13 CULT Il Ritorno Supershock Il gabinetto del Dott.Caligari di Robert Wiene ingresso 6 euro giovedì 29 novembre sala seminariale I piano, ore 17.30 LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA Roberto Succo ingresso riservato ai soci CinemaPiù sala conferenze IV piano, ore 17.45 ROMA 1960: IL TRIONFO DEL PUGILATO AZZURRO Convegno ingresso libero* venerdì 30 novembre auditorium IV piano, ore 17.00 RESTAURO! Progetto musicale 2007/8 Orchestra d’Archi Italiana ingresso: intero 10 euro, Abbonamento ai quattro concerti 30 euro, Ridotto 8 euro (Amici della Musica di Mestre, CinemaPiù, Candiani Card) Progetto “Giovani a Teatro” con la Fondazione di Venezia MOSTRE Fino al 9 dicembre 2007 MESTRE NOVECENTO Il secolo breve della città di terraferma Storie e trasformazioni urbane sala espositiva II piano orario: da lunedì a venerdì: 15.00 – 19.00 sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00 ingresso libero dal 5 al 30 novembre 2007 ROMA 1960: IL TRIONFO DEL PUGILATO AZZURRO Fotografie del Torneo olimpico di pugilato di Roma 1960 IV piano, apertura negli orari di funzionamento del Centro ingresso libero dal 11 novembre al 16 dicembre 2007 MOLO K MARGHERA L’altra Venezia Fotografie di Giuseppe Dall’Arche Poesie di Andrea Zanzotto sala Paolo Costantini III piano orario: da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00 sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00 ingresso libero sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Toro scatenato ingresso riservato ai soci CinemaPiù LUDOMEDIALAB in collaborazione con Soggetto Venezia sabato 24 novembre sala seminariale I piano, ore 21.30 MIDNIGHT MOVIES The Rocky Horror Picture Show ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù Dal 31 ottobre al 9 novembre La scoperta delle tecniche pittoriche (classi 3^) lunedì 26 novembre sala ludomedilab III piano, ore 16.30 GRAFFI(C)AMENTE ingresso riservato agli iscritti sala conferenze IV piano, ore 21.00 PUGILI Quando eravamo re ingresso riservato ai soci CinemaPiù auditoriun IV piano, ore 21.00 MITI ED EROI IMPOSSIBILI Prima parte Italo Svevo e Luigi Pirandello Seconda parte Marta Abba e Claretta Petacci con Elena Bucci ingresso libero* martedì 27 novembre sala conferenze IV piano, ore 15.00 I MAESTRI DEL CINEMA Orson Welles – Roberto Pugliese ingresso libero Dal 30 ottobre al 12 novembre Bave di ragno a colazione (classi 1^) Dal 6 al 15 novembre I mille volti di Van Gogh e dei suoi amici (classi 4^) Dal 14 al 28 novembre Nel paese del sur-realismo (classi 4^ e 5^) Dal 20 al 29 novembre Immagini in movimento (classi 5^) Dal 30 novembre al 19 dicembre Cartone Animato (classi 5^) GALLERIA CONTEMPORANEO Dal 10 novembre 2007 al 5 gennaio 2008 MESTRE Gabriele Basilico orario: da martedì a sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30 ingresso libero Informazioni: Galleria Contemporaneo Piazzetta Mons. Olivotti, 2 (via Piave) 30171 Mestre – Venezia tel. 041 952010 [email protected] www.galleriacontemporaneo.it IO E… APPARTENERE AI LUOGHI 08 Tra gli aspetti della vita quotidiana che più efficientemente evidenziano i cambiamenti intervenuti nell’ambiente costruito e segnalano la trasformazione dei significati dell’abitare, c’è una diffusa percezione di perdita del senso dell’appartenenza ai luoghi. La società contemporanea si avvia rapidamente a diventare una società di nomadi, di individui che hanno nel loro immediato passato origini legate a regioni geografiche lontane e che sperimentano più spesso che nel passato, gli effetti della mobilità delle famiglie. Paradossalmente, col crescere della consapevolezza collettiva del valore che l’ambiente e la sua tutela hanno nella vita associata, sembra si debba registrare l’affievolirsi del sentimento individuale che lega l’esistenza stessa, oltre che le storie singole ai luoghi e alle figure che ognuno può associare alle sue origini, alle esperienze della sua formazione o alle vicende significative della sua vita. Il patrimonio che le “arti” hanno accumulato nello “spazio” appare più facilmente accettabile come un valore in sé che come un valore dovuto alla relazione che, singolarmente, ad esso ci lega. Sembrano queste le indicazioni di riflessione verso cui orienta la visione di alcuni “vecchi” filmati conservati dalle Teche RAI, realizzati in origine per la rubrica Io e…, programmata dalla televisione italiana a metà degli anni Settanta. a cura di Leonardo Ciacci giovedì 8 novembre, ore 17.15 IO E… APPARTENERE AI LUOGHI Incontri con l’Arte e il Paesaggio Documentari e interviste in collaborazione con FAI e IUAV a cura di Leonardo Ciacci Io e… la forma della città Intervista a Pier Paolo Pasolini, regia di Paolo Brunatto Io e… l’EUR Intervista a Federico Fellini, regia di Luciano Emmer (I filmati proiettati provengono dai RAI Teche) Intervengono: Roberto Ellero, Anna Zanoli e Guido Zucconi auditorium quarto piano - ingresso libero