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1007
Anno II, numero 10 novembre 2007
Autorizzazione Tribunale di Venezia n. 17 R.S. del 26/05/2006
direttore responsabile: Roberto Ellero
Mensile edito dal Comune di Venezia | Centro Culturale Candiani
redazione e amministrazione: Centro Culturale Candiani, P.le Candiani, 7
30174 Venezia Mestre | T. 041 2386111 | F. 041 2386112
http://www.centroculturalecandiani.it | [email protected]
direttore: Roberto Ellero | redazione: Elisabetta Da Lio
hanno collaborato: Chiara Augliera, Annarosa Becchetti, Donatella Boldrin, Riccardo Caldura, Leonardo
Ciacci, Claudio Donà, Arianna Doria, Valter Esposito, Giampaolo Fioretti, Andrea Manzo, Solenn
Le Marchand, Cristina Morello, Paolo Puppa, Davide Scano, Angelo Schwarz, Pietro Serafin, Silvia Zanna
Progetto grafico: Studio Lanza | Stampa: Stamperia Cetid
novembre
LA CULTURA IN MOVIMENTO è il tema che farà da filo conduttore – venerdì 16 novembre – al terzo dei
convegni in programma al Candiani nell’ambito del ciclo Settanta. Gli anni sospesi. Un’intera giornata
per ripercorrere e rivisitare le tappe salienti di un decennio particolarmente cruciale anche per Venezia
e per le sorti delle sue istituzioni culturali, a cominciare dalla Biennale, ancora in piena contestazione
in apertura di decennio, poi finalmente riformata negli anni centrali e infine rilanciata in un mix di
rinnovamento e di restaurazione sul finire degli anni Settanta, secondo una parabola persino esemplare
di come andarono più in generale le vicende della politica e della cultura in quegli anni. Che se non
vanno rimpianti con spleen reducista, neppure meritano di essere consegnati alla Storia per il solo
terrorismo (nero, ben prima che rosso), secondo certa comoda vulgata che poco o nulla spiega ed anzi
volentieri manipola. Dalle giornate del cinema democratico alle prime edizioni monografiche della
Biennale interdisciplinare, dal teatro di strada al prepotente emergere degli specifici (il femminismo,
in primis), dall’avvento delle prime emittenti “libere” all’arte “liberata” (per prima cosa dal complesso
dei generi, in arte come in musica e altrove), dall’irrompere del protagonismo assessorile al nascere
del concetto stesso di evento, nel quadro di una sempre più marcata industria della cultura, sino –
infine – al ritorno della Mostra del Cinema, con il ripristino dei non più contestati Leoni, peraltro
ampiamente compensato dall’immissione di nuove pratiche critiche, Venezia non è stata a guardare in
quegli anni, autentico laboratorio – piuttosto – del nuovo che, allora, davvero dava l’impressione di
(poter) avanzare, pur finendo per scendere a patti con il vecchio. Nel suo autobiografico Lungo viaggio
nel secolo breve, che sarà presentato al Candiani la sera prima del convegno (giovedì 15 novembre),
Carlo Lizzani parla del passato come categoria del presente. Ogni passato è presente del passato, dice.
Vale naturalmente anche per i nostri anni sospesi. Per quegli anni Settanta che, oltretutto, hanno tenuto
Roberto Ellero
politicamente e culturalmente a battesimo molti di noi.
S
NEW
CANDIANI
SI VA IN SCENA, NEL MITO
a cura di Paolo Puppa
lunedì 5 novembre, ore 21.00
prima parte
Corrado Govoni ed Eleonora Duse
seconda parte
Salomè
con Elisabetta Valgoi
lunedì 19 novembre, ore 21.00
prima parte
Gabriele D’Annunzio e Luisa Baccara
seconda parte
Agave
con Laura Curino
lunedì 26 novembre, ore 21.00
prima parte
Italo Svevo e Luigi Pirandello
seconda parte
Marta Abba e Claretta Petacci
con Elena Bucci
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto
omaggio alla biglietteria del Centro
Candiani sino ad esaurimento dei posti
Pirandello, Svevo, D’Annunzio, Govoni, Eleonora Duse, Claretta Petacci, Marta Abba, Salomè, Agave. Sono questi i protagonisti delle tre serate al Candiani il 5, il 19 e il 26
novembre. Le performances vantano la partecipazione di tre
attrici tra le più prestigiose ed apprezzate nella scena dell’ultima e penultima generazione. Si tratta di Elisabetta Valgoi, di ascendenza veneziana in quanto figlia del compianto
e indimenticabile Mario Valgoi, di Laura Curino regina delle
attrici affabulatrici, e di Elena Bucci, la miglior erede della
scuola di Leo De Berardinis.
Con loro, il curatore, sempre presente in palcoscenico, si
addentrerà nella memoria culturale novecentesca, con escursioni pure nel passato favoloso degli eroi antichi, il tutto riproposto in chiave grottesca e ilaro-tragica. Al centro stanno
le Lettere impossibili, inventate dall’autore ma su basi filologiche, ovvero attingendo ad episodi documentati relativi
ai grandi personaggi alla ribalta e su materiali biografici rispettosi. I personaggi sono tratti dalla storia letteraria italiana e internazionale. Costoro scrivono idealmente ad
interlocutori cui danno molta, troppa importanza, senza essere spesso ricambiati per tanto amore o per tanto interesse.
Le risposte, infatti, risultano sempre sfasate e indirizzate per
lo più ad altri, a mostrare la non reciprocità dell'investimento
erotico o amicale. Ecco così, nella prima serata, Corrado Govoni ed Eleonora Duse, a seguire Gabriele D’Annunzio e Luisa
Baccara, per chiudere con Italo Svevo e Luigi Pirandello.
Non basta, perché le attrici poi sigleranno l’evento dando
vita a celebri creature squinternate. E anche stavolta è il
“mito” che torna con prepotenza alla luce, in veste prosaica
e magari sequestrata dai media televisivi, a riproporsi quale
conferma delle sue capacità di rinnovo e di rilancio. E dunque la Salomè collocata nel Friuli d’oggi tra basi americane
e fondamentalisti arabi al posto del Battista. E ancora Agave,
la madre del re Penteo nelle Baccanti di Euripide, smaniosa
di partecipare a festini televisivi dove Dioniso è sostituito da
Paolo Bonolis. Infine Claretta Petacci ripresa nell’ultima notte
del suo Duce e Marta Abba, l’amore platonico e musa di Pirandello, impegnata a descrivere la vecchiaia del Maestro.
Ebbene, nel loro discorso emergono ossessioni private, sproloqui deliranti in cui precipita l’aura leggendaria e religiosa,
oppure è la Storia, anche recente, ad insinuarsi colle sue miserie e i suoi disincanti.
Paolo Puppa
MITI POSSIBILI
Grandi Gastronomi del Primo Novecento: Artusi, Agnetti, Guerrini
Antipasto sfizioso, piatto da farsi unico, crema dolce, ovvero, torta;
bicchier di vino scelto e buono, acqua, caffè.
Costo della partecipazione 22 euro (17,50 agli iscritti a RistorArti).
Ai partecipanti sarà donata una scheda relativa ai piatti serviti e ai loro autori.
lunedì 5 novembre, ore 20.00
Pellegrino Artusi (1820-1911)
lunedì 19 novembre, ore 20.00
Vittorio Agnetti
lunedì 26 novembre, ore 20.00
Olindo Guerrini (1845-1916)
1 Editoriale / Miti ed eroi impossibili 2 La fabbrica della cultura / Fondazione Gianni Pellicani 3 Eventi / Jazz Groove / Indie Voices / Restauro! / Campo Marte
4 Mostre/ Molo K Marghera / Mestre. Gabriele Basilico 5 Scaffale aperto / Incontro con gli autori / Quo Vadis, Baby? 6 Videoteca / Pugili / Le immagini della
città nel film / Libero pensiero in libero uomo 7 Videoteca / Midnight Movies / La città filmata / Q13 8 Agenda /Io e... Appartenere ai luoghi
LA FABBRICA DELLA CULTURA >> INCONTRI CON LE ISTITUZIONI
LA LEZIONE RIFORMISTA DI AMENDOLA A CENT’ANNI DALLA NASCITA
Sarà dedicata alla figura di Giorgio Amendola, a cent'anni dalla nascita, il primo convegno della
Fondazione Gianni Pellicani. La lezione riformista di Amendola rappresenta il primo appuntamento
di un ciclo di quattro incontri dedicati ad altrettanti illustri politici del secolo scorso. La stagione
politica della Prima Repubblica viene oggi osservata dall’opinione pubblica italiana attraverso
una duplice e contrapposta visione: da un lato v’è un modo positivo di ricordare l’opera politica
dei suoi padri fondatori, una maniera nobile di idealizzare l’impegno dei protagonisti che contribuirono alla sua nascita dall’altro, invece, v’è una percezione diffusa, maturata sulla scia dei tristi eventi che ne hanno accompagnato la fine, che insiste sulla rottura, sul distacco da quel periodo.
Entrambi i modi, però, pur nella loro diversità, corrono il rischio di allontanare lo sguardo del nostro presente dai personaggi e dalle vicende di quell’epoca. In mezzo a questi due estremi sta infatti la densità collettiva di una stagione ricca di eventi, segnata da tragedie, ma anche da grandi
conquiste, da episodi penosi e da grandi momenti politici.
Questi incontri non sono pensati per essere una ricerca “archeologica” o di semplice testimonianza
LA GRANDE POLITICA E IL FUTURO DELL’ITALIA
a cura della Fondazione Gianni Pellicani
giovedì 15 novembre, ore 17.30
Il riformismo e la crisi della politica. Giorgio Amendola
Partecipano all’incontro Emanuele Macaluso, Mario Pirani,
Massimo Cacciari
giovedì 6 dicembre, ore 17.30
Alle radici del cattolicesimo politico. Giuseppe Dossetti
Partecipano all’incontro Alberto Melloni, Walter Vitali,
Rosy Bindi
giovedì 24 gennaio, ore 17.30
Il coraggio dell’altra Italia. Ugo La Malfa
Partecipano all’incontro Angelo Panebianco, Guido Rossi,
Antonio Maccanico
giovedì 21 febbraio, ore 17.30
La politica e il sogno europeo. Altiero Spinelli
Partecipano all’incontro Giuliano Amato, Ciriaco De Mita,
Ezio Mauro
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
storica, ma un indagare, grazie all’esempio di figure particolarmente significative, il sistema politico democratico come un universo aperto, assistito da procedure e garanzie in grado di assicurare un ricambio dei gruppi dirigenti politici attraverso una competizione pubblica e trasparente, che renda funzionali alla vita democratica le ineliminabili élites che la lotta politica seleziona.
Le quattro figure prese in esame sono Giorgio Amendola, Giuseppe Dossetti, Ugo La Malfa, Altiero Spinelli. Figure a volte
sconfitte nelle loro battaglie politiche, ma con una visione del futuro così potente da arrivare fino a noi oggi, un paradosso
della storia che le rende capaci di illuminare oggi alcuni temi politici fondamentali per il nostro Paese. Dal destino del riformismo al rapporto tra democrazia e sfera religiosa, dall’equilibrio spesso difficile tra politica ed economia ai valori dell’europeismo, queste figure sono ancora capaci di parlare al nostro presente.
Ciò che va innanzitutto ripensato e rifondato è il valore morale della scelta politica, la necessità che la battaglia civile delle
idee e degli interessi sia preceduta da una consapevole scelta di campo etico. Un riferimento ideale a chi nel nostro Paese
ha creduto che l’esercizio della vita politica non debba separarsi da una robusta dose di coraggio morale. Un metodo per
poter riflettere, senza nostalgie, sulla debolezza odierna della politica e riformulare un lessico, ricostruire un’analisi, riaprire
una prospettiva.
Il primo incontro dedicato alla figura di Giorgio Amendola è fissato per il 15 novembre a pochi giorni dal centenario della nascita (21novembre 1907). Giorgio Amendola membro del PCI dal 1928, fu tra i principali protagonisti della Resistenza e nel
secondo dopoguerra divenne leader dell’area riformista sempre del PCI. Al dibattito parteciperanno il sindaco Massimo Cacciari, Emanuele Macaluso e l’editorialista de la Repubblica Mario Pirani.
Il programma complessivo si svilupperà fino a febbraio e vi parteciperanno - tra gli altri - Alberto Melloni, Walter Vitali, Rosy
Bindi, Angelo Panebianco, Guido Rossi, Ciriaco De Mita.
FONDAZIONE GIANNI PELLICANI
02
La Fondazione Gianni Pellicani, inaugurata il 27
marzo 2007 alla presenza del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, nasce raccogliendo la volontà di Gianni Pellicani di creare a
Venezia-Mestre una realtà culturale in grado di
svolgere e promuovere attività di ricerca e formazione legate ai temi della politica, quali il riformismo, la questione del ricambio delle classi dirigenti e della loro qualità, la necessità di pensare
la città come progetto.
Essa intende contribuire con borse di studio e di
ricerca, alla formazione di giovani studiosi ravvisando nella costituzione di un “circuito nazionale
della cultura” uno dei suoi compiti primari.
Un ambito di ricerca locale riguarda la ricostruzione storica di ciò che è stato progettato e realizzato in città, attraverso l’utilizzo di fonti inedite,
tra gli anni Sessanta e Novanta del Novecento.
Strettamente correlato a tali ricerche è l’obiettivo
di costituire un archivio sulle vicende di Mestre e
Venezia nel secondo dopoguerra così da raccogliere documenti di diverso genere che altrimenti
andrebbero dispersi per poi renderli fruibili a ricercatori e in genere a chiunque sia interessato.
Mestre e Venezia sono il cuore dell’attenzione di
tutto il progetto della Fondazione: collegata alla ricostruzione storico-documentale vi è l’obiettivo di
costruire un osservatorio sulla città di oggi per riflettere sulle trasformazioni di cui è oggetto la nostra città, coinvolgendo un ampio numero di soggetti. Un luogo di riflessione connesso all’ampio
dibattito internazionale oggi in atto sulla forma urbis tradizionale a livello mondiale.
Inoltre saranno organizzati dibattiti rivolti ad un
pubblico non accademico che permetteranno di
aprire la terraferma a riflessioni politiche condotte da nomi di spicco del panorama nazionale.
Saranno appuntamenti che cercheranno di stilare un bilancio del Novecento, secondo una ricognizione critica delle realizzazioni, ma anche dei
fallimenti, per proporre suggestioni sull’agire politico nel prossimo futuro. Saranno momenti di ricerca e discussione delle urgenze attuali secondo
una profonda istanza di trasformazione dell’esistente e quindi come impegno di immaginazione,
di rivalutazione etico-politica delle modalità innovative di organizzazione sociale e istituzionale.
Infine si svilupperà una rassegna di Incontri con
gli autori per presentare alcune novità editoriali
sempre nei temi di interesse della Fondazione.
Il patrimonio della Fondazione nasce dagli oltre
7.500 volumi appartenuti a Gianni Pellicani. La biblioteca punta ad implementarsi attraverso donazioni di fondi speciali e acquisti finalizzati all’ag-
giornamento e allo sviluppo dei campi citati.
Comune e Provincia di Venezia, Università Ca’
Foscari, IUAV e Fondazione di Venezia hanno risposto positivamente alla famiglia Pellicani sostenendo la nascita della Fondazione in qualità di soci
fondatori. La Regione Veneto partecipa mettendo
a disposizione la sede provvisoria in Villa Settembrini a Mestre. Essendo una Fondazione di Partecipazione possono aderirvi singoli individui, società, enti, associazioni, ecc.
Il presidente onorario è Fiorella Pellicani, il presidente è Massimo Cacciari, il segretario è Nicola
Pellicani. Fanno parte del consiglio d’amministrazione, oltre a Massimo Cacciari, Davide Zoggia,
Pier Francesco Ghetti, Carlo Magnani, Giuliano
Segre, Cesare De Michelis, Emanuele Macaluso,
Andrea Martella e Luigi Zanda.
Fondazione Gianni Pellicani
Villa Settembrini - Via Carducci, 32
30171 Mestre - Venezia
tel/fax 041 977992
[email protected]
www.fondazionegiannipellicani.it
EVENTI >> JAZZ GROOVE
AVANGUARDIE, TRADIZIONI E PAROLE
È questo l’ultimo ciclo per il 2007 di Jazz Groove, che non intende tradire le sue ormai peculiari caratteristiche. I tre concerti proposti sviluppano infatti, nell’arco di poco meno di un mese, tre temi che
hanno sempre caratterizzato, sin dalla sua partenza nel maggio 2006, la rassegna musicale del Candiani.
C’è l’avanguardia elettro–acustica di un trio che si presenta non poco “seducente”, per nulla “diabolico”, come invece il nome scelto, Mephista, lascerebbe supporre. Con Sylvie Courvoisier, Susie
Ibarra e Ikue Mori è la sensibilità femminile a sfidare le convenzioni con forza, carattere ed istinto.
Le tre componenti del gruppo, fondato nel 2001, sono da tempo nomi di spicco dell’avanguardia newyorkese, ed hanno sin qui inciso due dischi per la Tzadik, l’etichetta di John Zorn. Ikue Mori, anima
elettronica di Mephista, s’è trasferita da Tokyo a New York nel 1977, dove ha incontrato l’eclettica
pianista Sylvie Courvoisier, originaria di Losanna, e l’eccellente batterista Susie Ibarra.
C’è, ancora, il talento emergente del pianista cubano Harold Lopez Nussa. Nato da una famiglia di
musicisti, l’artista ventiduenne vanta una ferrea preparazione classica, e solo recentemente s’è
affacciato al jazz.
JAZZ GROOVE
in collaborazione con Circolo Culturale Caligola
domenica 4 novembre, ore 18.00
Mephista trio
Sylvie Courvoisier pianoforte
Ikue Mori live electronics
Susie Ibarra batteria
martedì 20 novembre, ore 21.00
Harold Lopez Nussa
Harold Lopez Nussa pianoforte
Impostosi nel 2005 in un concorso per giovani pianisti al festival di Montreux, vi è stato nuovamente invitato l’estate successiva per registrare dal vivo un album di piano–solo. Un quasi naturale virtuosismo ed una straordinaria sapienza armonica fanno
di lui qualcosa di più che una semplice promessa, senza dubbio il più accreditato erede di Gonzalo Rubalcaba.
Chiude infine il breve ciclo un nuovo lavoro di Vitaliano Trevisan, Il ponte. L’ormai celebre scrittore–attore vicentino ha creato
un personaggio che nella sua ambigua nostalgia delle radici distrutte dà voce al senso di spaesamento di tutti noi, mirabilmente
accompagnato sulla scena dalle percussioni di Roberto Dani, fra i migliori specialisti italiani dello strumento. Con questo lavoro
di Trevisan Jazz Groove torna ad esplorare l’affascinante rapporto fra musica e parola, già toccato nei precedenti cicli.
Claudio Donà
domenica 2 dicembre, ore 18.00
Il ponte, un crollo
di Vitaliano Trevisan
Vitaliano Trevisan voce recitante
Roberto Dani batteria, percussioni, vibrafono
auditorium quarto piano
ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
INDIE VOICES IIa EDIZIONE
in collaborazione con Macaco Records
martedì 13 novembre, ore 21.00
An Pierlé and White Velvet
Provenienza: Belgio
martedì 27 novembre, ore 21.00
Annie Hall
Provenienza: Italia
martedì 4 dicembre, ore 21.00
John Parish & band
Provenienza: Regno Unito
martedì 15 gennaio, ore 21.00
Lonely Drifter Karen
Provenienza: Austria, Spagna
martedì 12 febbraio, ore 21.00
Hugo Race
Merola Matrix
Provenienza: Australia, Italia
martedì 26 febbraio, ore 21.00
Grimoon
Provenienza: Italia, Francia
BEST OF
Per questa nuova edizione, la rassegna Indie Voices sarà dedicata alle vivaci
sfumature e ai colori più svariati della musica indipendente europea.
Fuori dalle regole e dai clichés del grande mercato discografico, gli artisti che
si esibiranno rappresentano un piccolo best of europeo della musica indipendente. Oltrepassando i confini dei generi, i sei gruppi in programma tra novembre e febbraio condividono lo stesso obiettivo di ricerca musicale ed artistica.
Anche l’australiano Hugo Race presenterà al Candiani una sua visione personale della musica popolare italiana con un originale spettacolo nato dai suoni
e dalle immagini di Mario Merola.
auditorium quarto piano
ingresso 5 euro
RESTAURO!
Progetto musicale 2007/8
Orchestra d’Archi Italiana
a cura di Mario Brunello
venerdì 30 novembre, ore 17.30
Gabriele Mirabassi clarinetto
Orchestra d’Archi Italiana
venerdì 7 dicembre, ore 17.30
Pietro Tonolo sassofono
Orchestra d’Archi Italiana
venerdì 18 gennaio, ore 17.30
Mario Brunello violoncello
Orchestra d’Archi Italiana
venerdì 1 febbraio, ore 17.30
Stefano Battaglia pianoforte
Orchestra d’Archi Italiana
auditorium quarto piano
ingresso: intero 10 euro,
Abbonamento ai quattro concerti 30 euro
Ridotto 8 euro (Amici della Musica di Mestre, CinemaPiù,
Candiani Card) Progetto “Giovani a Teatro” con
la Fondazione di Venezia
mercoledì 7 novembre, ore 21.00
RACCONTARE E CANTARE VENEZIA
Campo Marte
storie e canti dalla città invisibile
in collaborazione con La Piccionaia – I Carrara e Teatro
Stabile di Innovazione - Gershwin Spettacoli
di e con Gualtiero Bertelli
Maurizio Camardi saxofoni e strumenti a fiato
Paolo Favorido pianoforte e tastiere
Guido Rigatti contrabbasso e violoncello
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto omaggio alla biglietteria del Centro sino ad esaurimento dei posti
Sei appuntamenti per scoprire o ri-scoprire la musica europea: il rock del produttore inglese John Parish, le canzoni pop folk made in Italy di Annie Hall, la
seduzione e la sensualità dei belgi An Pierlé & White Velvet.
Nel 2008 la rassegna proseguirà con il carisma incantatore di Lonely Drifter
Karen, la magia folle, déjantée degli italo-francesi Grimoon e l’originalità visionaria dell’australiano Hugo Race.
Incontri da non perdere per tutti i curiosi di musica e di arte.
Indie Voices si rinnova e offre al pubblico del Candiani un’insolita bandiera europea di colori e suoni all’insegna della musica indipendente.
Solenn Le Marchand
FRAMMENTI DI MUSICA DAL PASSATO
In collaborazione con Amici della Musica di Mestre, Università Ca’ Foscari con OdAI e con il sostegno del Comune di Venezia e della Fondazione di Venezia
L’Orchestra d’Archi Italiana presenta il nuovo progetto
Restauro per la Stagione 2007/8. Se scorriamo i progetti che si sono succeduti lungo le stagioni musicali
dal debutto dell’OdAI, scorgiamo subito il tratto emergente di attenzione costante alla ricerca, che caratterizza questa formazione, come un lineamento particolare, con una focalizzazione storica nel secolo passato.
Da questa peculiarità non poteva che sorgere un interesse particolare per il piano parallelo delle arti visive;
dal Note Dipinte, suggestioni musicali rinvianti ad un
referente pittorico, alla Musica da Vedere, pagine sonore collegate al cinema, e ancora ai Progetti Multimediali con il fotografo Jannuzzi.
Questo filo dell’immagine ci conduce fino ad oggi, a Restauro che dalle parole del Direttore Artistico, Mario Brunello, è “un’idea che nasce da una inusuale operazione
di restauro di un affresco del Mantegna nella chiesa degli Eremitani a Padova. Un’immensa quantità di piccoli
frammenti colorati di un’opera da rimettere al loro posto,
seguendo solo delle tracce di vecchie foto in bianco e
nero. L’aiuto fondamentale di una macchina che ha la
possibilità di raccogliere ed elaborare l’esperienza di
menti che operano in più campi della scienza e dell’arte.
Abbiamo fatto un parallelo nel mondo della musica e abbiamo pensato che i musicisti che creano e frequentano
la musica ‘colta contemporanea’, l’improvvisazione, il jazz
e che provengono da una formazione ‘classica’, hanno
nel loro bagaglio musicale un’immensa quantità di tessere musicali e perciò potevano tentare dei restauri di
frammenti di musica del passato. Tentare di ricostruire
e colorare un’opera musicale probabilmente esistita solo
nella mente del compositore dell’epoca.” I quattro appuntamenti vedranno dunque l’accostamento di brani
del Cinque/ Novecento a composizioni scritte per questo specifico progetto. Inoltre ogni concerto sarà anche
Laboratorio di Critica Musicale per gli studenti del Corso
di Laurea in Tecniche Artistiche e dello Spettacolo.
Pietro Serafin
MEMORIE DI UN’INFANZIA
A Venezia le piazze si chiamano Campi, perché un tempo vi cresceva l’erba. Campo
Marte sta alla Giudecca, l’isola più grande e al contempo più vicina a Venezia, l’isola
della Chiesa del redentore e dell’Hotel Cipriani, oggi anche del Molino Stucky trasformato in Hotel Hilton a cinque stelle. Ma la Giudecca, come molti luoghi di Venezia,
nasconde tratti inediti al tourbillon invasivo dei turisti, un brulicare di voci, di vite, la
memoria vivida di un passato recente da retrobottega di una città in vetrina.
Gualtiero Bertelli alla Giudecca, nel derelitto Campo Marte, ci è nato e la storia di
quello che è stato definito il bronx di Venezia l’ha vissuta sulla propria pelle di bambino: la povertà, le “case minime”, chiamate così solo perché “i ga vissuo par ani
da bestie”, i giochi sull’acqua (la caccia alle pantegane), i racconti della solidarietà
tra poveri ci restituiscono l’epica di una generazione che è sopravissuta agli stenti
con ottimismo. Migliaia di persone, uomini e donne e tanti bambini che hanno sca-
vato nelle sofferenze della vita quotidiana per trasformare quel degrado in forza vitale, per dare dignità a quella parte della città tenuta ancor oggi invisibile.
Ma c’è anche il racconto, tra parole e musica, della storia recente della città lagunare e i diversi tentativi di renderla simile a quelle di terraferma: dall’autostrada con
biforcazione dietro alla Giudecca al sistema pneumatico di trasporto pubblico,
dalla ferrovia che doveva proseguire sino a San Giorgio al sistema di ponti e botteghe che avrebbe dovuto attraversare il bacino di San Marco.
Bertelli condivide la memoria di un’infanzia e di un tempo che coincide con la memoria del passato recente di Venezia e di un sacco di gente come lui. Di quanti Venezia l’hanno vissuta, amata e subita lontani dalle finte vetrerie, dai finti laboratori
di mascherai e da alberghi a cinque stelle.
Giampaolo Fioretti
MOSTRE >> MOLO K
PUNTI DI VISTA
(…) Le fotografie riprodotte in questo libro sono state riprese, tra il 1997 e il 2004, nel complesso
industriale di Porto Marghera. Se ci si arresta a ciò che queste immagini visivamente, e immediatamente, ci mediano, facilmente si rivela che gli ambienti dove è stata o vi è un’attività industriale
possono essere assai infelici.
Ora, se queste fotografie mediano la rappresentazione tutt’altro che idilliaca di un complesso industriale, perché possono essere pericolose e, ancora, pericolose per chi?
Una immagine statica, e tanto più un’immagine fotografica, rappresenta qualcosa che è avvenuto
o avviene nel tempo, ma la temporalità ridata è soltanto quella rappresentata nell’immagine, cioè
un tempo circoscritto ovvero una sorta di tempo “congelato” o, se si vuole, “imbalsamato”. Inoltre, una rappresentazione, per forza di cose, non può rappresentare il tutto, ma solo una parte. Cosicché, la somma delle due evenienze produce una esemplarità: quella del monumento. Guardare
le fotografie soltanto come una sorta di monumento comporta dei rischi non da poco: quelli, ad
esempio, di far coincidere ciò che è stato con ciò che è mediato dal monumento.
MOLO K MARGHERA
L’ALTRA VENEZIA
Fotografie di Giuseppe Dall’Arche
Poesie di Andrea Zanzotto
La Mostra è stata realizzata nell’ambito delle iniziative
di Mestre Novecento
dal 11 novembre al 16 dicembre 2007
Inaugurazione sabato 10 novembre, ore 11.00
Quaranta immagini che documentano Marghera
in una stagione strana e cruciale della sua storia,
a cavallo del millennio.
orario: da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
sala Paolo Costantini terzo piano
ingresso libero
Nella sua autobiografia John Ruskin racconta che, nel 1845, comprò a Venezia dei dagherrotipi: “(…) trovai un artista francese che produceva delle piccole lastre squisitamente lucenti (di circa quattro pollici), che contenevano, a guardarle con una
lente, il Canal Grande o Piazza San Marco, come se un mago ne avesse ridotto la realtà per portarla via da un paese incantato”.
Ma un paese non proprio incantato è quello di cui lo stesso Ruskin ci dà conto nel suo Le pietre di Venezia.
Tra le fotografie più avanti riprodotte ve ne è più d’una che ci ridà i ruderi di complessi e di installazioni industriali irrimediabilmente esausti, prima ancora che obsoleti. La constatazione della “naturalità” del logorio di istallazioni industriali è una generalizzazione, così come una generalizzazione è la constatazione che un’attività industriale può produrre un ambiente degradato.
Ora, la generalizzazione estende, eleva a valore generale un dato o un fenomeno singolo. Se le immagini bene si prestano alle
generalizzazioni (non sempre disinteressate), è perché, il più delle volte, non ci si chiede di cosa questa o quella immagine è
immagine. La questione è tanto disattesa quanto non nuova e ciò tanto più vale per le immagini fotografiche.
In altre parole. Nelle fotografie di questo libro non c’è traccia di esseri umani, in compenso si vedono edifici, muri, torri, gru,
strade, luci, segni di un’attività passata e ancora presente. Il libro ha un titolo enigmatico: Molo K Marghera. Dando un’occhiata, in mancanza d’altro, a un vocabolario, si può apprendere che la parola “molo” sta per: “opera portuale di protezione
del moto ondoso, attrezzata per l’ormeggio delle imbarcazioni e il disimpegno di servizi vari, costruita in muratura su solidissime fondamenta”. Il titolo del libro si riferisce quindi al molo di un porto, in un luogo. Un veloce controllo su una enciclopedia geografica permette di appurare: “Marghera (Venezia), località (27.000 ab.) del comune di Venezia (a 10 km) sulla terraferma,
a S. di Mestre con cui forma un unico agglomerato urbano. Sede di imponenti ind. sider., mecc., cantieristiche, chim., petrolchim., e vetrarie. Attivo porto”. Cosicché, fin qui, di enigmatico vi è ben poco. L’enigma del titolo sta tutto in una lettere dell’alfabeto, “K”, che indica un molo su cui difficilmente potrebbe offrire qualche informazione la locale capitaneria di porto. Il
luogo del “molo K” è quello di una metafora che concerne una strategia industriale la quale sbugiarda la pretesa che “ogni innovazione sarà in favore dei lavoratori”. Cosicché l’impegno, nel titolo, della lettera “K” riprende uno dei modi abituali per indicare, tra addetti ai lavori (medici), e in maniera non palese per l’ammalato, la malattia neoplastica (cancro). Che in conto al
Petrolchimico di Porto Marghera vi siano anche 187 morti e 103 ammalati di cancro è un dato di fatto e che i big della chimica
abbiano nascosto, per trent’anni, che il cloruro di vinile (cvm) uccide sarebbe ulteriormente provato dai documenti che il pubblico ministero ha presentato al processo di appello iniziato il 21 gennaio 2004. Il titolo, allora, come omaggio per le vittime
di un “crimine di pace” e al contempo indicazione di un contesto che le sole immagini non possono ridare, perché è solo una
vecchia presunzione quella che ritiene sia possibile restituire la complessità del mondo può essere, più fattibilmente, interpretata che restituita, non si capisce perché non ci si possa avvalere di una interazione tra immagini e testi, tra dicibile e visibile.
(…)
Testo tratto dal volume Molo K Marghera. L’altra Venezia (Terra Ferma, 2007)
Angelo Schwarz
MESTRE. GABRIELE BASILICO
MESTRE
GABRIELE BASILICO
La mostra è stata resa possibile grazie alla fattiva collaborazione con Jarach Gallery di Venezia e con il Centro Culturale
Candiani nell’ambito delle iniziative di Mestre Novecento.
Dal 10 novembre 2007 al 5 gennaio 2008
Inaugurazione venerdì 9 novembre, ore 18.00
orario: da martedì a sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
ingresso libero
Galleria Contemporaneo
Piazzetta Mons. Olivotti, 2 (via Piave)
30171 Mestre – Venezia
tel. 041 952010
[email protected]
www.galleriacontemporaneo.it
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Se How to look at Venice? la collettiva di giovani provenienti da tre diverse istituzioni, curata da Elger Esser e Armin Linke aveva come soggetto Venezia, Mestre, l’esposizione che si apre il 9 novembre, essendo
interamente dedicata alla città di terraferma, completa un dittico ideale
dedicato alla ricchezza di aspetti e alla polivocità del comune veneziano.
Gabriele Basilico, uno dei sette artisti italiani invitati alla 52.a edizione
della Biennale di Venezia e forse attualmente il fotografo italiano più noto
a livello internazionale - negli ultimi tempi ha esposto a Parigi alla Maison Européenne de la Photographie e al Moma di San Francisco - ha lavorato a più riprese sulla terraferma veneziana, e a Mestre in particolare.
Ora per la prima volta molti di questi lavori vengono mostrati insieme,
proposti su medio e grande formato. Di fatto la mostra rappresenta un
ritratto urbano della città di terraferma, mai visto con questa completezza, che nel classico e rigoroso bianco e nero del fotografo milanese si
integra come un ulteriore episodio della sua pluridecennale ricerca sullo
spazio urbano, in particolare dedicato alla scattered city. Come è noto la
ricerca del fotografo è venuta progressivamente concentrandosi negli ultimi anni proprio sugli aspetti più defilati della città contemporanea, tentando di percepire e restituire non l’immagine degli spazi e degli edifici
più rappresentativi dell’identità urbana, quanto semmai quei luoghi meno
evidenti dove però l’organismo urbano effettivamente muta e cresce. Perché è lungo le linee sottili che rendono indistinto ciò che è centrale da
ciò che è periferico che viene mostrandosi la concretezza della “città
media”. L’immagine fotografica si rivela così essere l’esito di un esercizio percettivo e contemplativo per cogliere ed evidenziare quel carattere
e identità urbani che non appaiono di primo acchito, appunto la “forma”
della “città media”. Come egli dichiara “...forse il mio interesse e la mia
attenzione non sono rivolti alla bellezza in sé, per esempio ai grandi monumenti o all’architettura come espressione di cultura e storia, ma preferibilmente alla “città media””.
Gabriele Basilico ha lavorato una prima volta nel 1996 sulla terraferma
veneziana quando è stato invitato a partecipare alla Biennale per la VI Mostra Internazionale di Architettura. In quell’occasione aveva presentato
un progetto, coinvolgendo Stefano Boeri per la sua realizzazione, dedicato ad alcune ‘aree critiche’ del sud, del centro e del nord. Si trattava di
Sezioni del paesaggio italiano, costituito da sei analisi delle trasformazioni in atto nel territorio italiano osservato lungo determinati assi stradali, uno dei quali era il percorso stradale fra Mestre e Treviso. Un secondo,
più limitato, appuntamento fotografico, ha riguardato l’area del VEGA, e
faceva parte della esposizione curata da Paolo Costantini, Venezia-Marghera. Fotografia e trasformazioni nella città contemporanea, realizzata
al Capannone Pilkington a Marghera nel 1997. Il terzo appuntamento si
è concretizzato nel 2001, nella sola area urbana di Mestre. Una piccola
parte delle immagini ricavate da quel lavoro svolto in più giornate, venne
esposta al Centro Culturale Candiani, in occasione della prima mostra di
apertura del centro: Terraferma. Il nuovo progetto espositivo alla Galleria Contemporaneo, elaborato da Gabriele Basilico stesso, permetterà di
vedere in maniera più esaustiva e articolata una importante serie di questi lavori. “Come ho già accennato” scrive Basilico a proposito della sua
analisi dell’arcipelago-città, “non posso fare a meno di vedere la città
come un grande corpo che respira, un corpo in crescita, in trasformazione, e mi interessa coglierne i segni, osservarne la forma. Cerco incessantemente nuovi punti di vista, come se la città fosse un labirinto e lo
sguardo vi cercasse un punto preciso di penetrazione”.
Riccardo Caldura
INCONTRI CON GLI AUTORI
scaffale
aperto
IL MIO LUNGO VIAGGIO NEL SECOLO BREVE
Dagli anni della formazione intellettuale tra i cinefili del Cineguf all'approdo nell’orbita della
fronda e della lotta politica. Dallo sconforto del dopoguerra in una Roma dove il cinema è agonizzante, alla scoperta di una nuova frontiera di cultura europea in una Milano bohémien. Dalle
prime prove come sceneggiatore e aiuto regista con Rossellini in Germania anno zero e nella
stesura di Riso amaro di De Santis, all’avvio di una personale ricerca autoriale, mai più interrotta per oltre un cinquantennio, nonostante le strettoie di una censura occhiuta, i movimenti
tellurici degli anni Sessanta e Settanta, lo stravolgimento dell’industria cinematografica costretta a fare i conti con la crescente potenza mass-mediatica della televisione... Così, rico-
struendo le tappe di un cammino personale - fatto di fedeltà alle istanze estetiche ed etiche
del neorealismo, d’impegno politico attivo e d’impellente bisogno di narrare il recente passato così come un presente tutto da decifrare -, Carlo Lizzani delinea i tratti essenziali di un’autobiografia intellettuale e artistica in cui non viene mai meno il senso di una passione civile e
culturale.
Quella passione che lo porterà a raccontare, come documentarista, le grandi stagioni e crisi
del secondo Novecento (dalla Cina al Vietnam, all’Angola...) o ad accettare sfide come quella
di rilanciare la Biennale di Venezia dopo l’ondata contestataria del ‘68.
Carlo Lizzani (Roma, 1922) è uno dei registi e intellettuali militanti più importanti del panorama culturale italiano. Achtung! Banditi!, Cronache di poveri amanti, Il processo di Verona, La vita agra, Fontamara, Celluloide sono tra i suoi film più noti. La muraglia cinese è il primo lungometraggio girato in Cina. Docente di Regia e Sceneggiatura al CSC, direttore del Festival di Venezia (1979-83), ha scritto una Storia del cinema
italiano (1953, 1992) pubblicata in molti paesi.
MERETRICES Storia della prostituzione a Venezia tra il XIII e il XVIII secolo
Tra i tanti fili politici, economici e sociali che dettero trama ai
dieci secoli di storia della città di Venezia nelle epoche in cui
essa fu la capitale della Repubblica Veneta, v’è enche il filo,
sia pure minore, della storia delle sue meretrici. In parte una
storia simile a quella del meretricio nelle grandi città dell’Occidente europeo medievale e moderno, in parte una storia peculiare legata alle molte particolarità di una città-stato
d’eccezione quale fu Venezia sino alla fine del Settecento. Il
libro, tenendo a base studi precedenti e risultati di ricerche in
carte d’archivio, traccia un quadro della storia della prostituzione a Venezia dal XIII al XVIII secolo in contrappunto con
le linee generali della storia della città.
I primi sviluppi medievali di Venezia con il sistemarsi delle meretrici nella zona dei mercati, nella zona di Rialto. Nel Tre-Quattrocento, i tentativi del governo di controllare la creazione del
bordello semipubblico del Castelletto. Il fallimento, dopo circa
un secolo, di tale impresa e lo sciamare delle prostitute in tutta
l’area urbana. Le molteplici violentazioni societarie generatrici
di prostituzione e le componenti di patimento e di tribolo della
vita delle prostitute raccontate sin dalle affabulazioni popolari.
Nel Cinquecento, l’affermarsi della figura della cortigiana a misura della civiltà rinascimentale con i riflessi nella cultura letteraria, pittorica, musicale. E poi l’incalzare della sifilide e degli
spettri della sodomia. E poi la creazione di grandi e piccole
istituzioni di prevenzione e recupero. Nel Seicento, le atmosfere ambigue della Controriforma e dell’Inquisizione, il lampeggiare di tanti imprécis dell’erotismo, ma anche l’evidenziazione di talune problematiche della condizione femminile. Nel
Settecento, le meretrici di vario livello che continuano a trovare racconto di scrittori illustri anche stranieri, le meretrici
della Venezia festosa dei teatri e dei carnevali avviata a concludere, nel 1797, la propria quasi millenaria storia statuale
per diventare città collocata in stati altri nei quali anche la prostituzione e le prostitute verranno riguardate, regolarmente ed
organizzate nei modi per molti aspetti nuovi imposti dai tornaconto delle società contemporanee.
Giovanni Scarabello, nato a Venezia nel 1932, allievo di Gaetano Cozzi, è stato professore associato di storia veneta presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Venezia Ca’ Foscari e si è
occupato in particolare di storia sociale e di storia dell’amministrazione della giustizia a Venezia nell’età moderna. Tra le sue numerose pubblicazioni: Carcerati e carceri a Venezia nell’età moderna (Roma 1979); Guida alla civiltà di Venezia (in collaborazione con Paolo Morachiello, Milano 1987); Breve storia di Venezia (in collaborazione con Gherardo Ortalli, Pisa 1990); Esecutori contro la Bestemmia (Venezia 1991); La Repubblica di Venezia nell’età moderna (in collaborazione con Gaetano Cozzi e Michael Knapton, Torino 1992); La Municipalità democratica di
Venezia del 1797 (in Storia di Venezia, VIII, L’ultima fase della Serenissima, Roma 1998); Processo al moro. Venezia 1811. Razzismo, follia, amore e morte (in collaborazione con Veronica
Gusso, Roma 2000).
MALA TEMPORA
Piazza San Marco e la foto ricordo con i colombi. Palazzo Ducale e il Ponte
dei Sospiri. Questa è la Venezia delle cartoline, ma esiste anche una Venezia mai raccontata, quella del controllo della malavita organizzata sul turismo e le vetrerie di Murano, dei furti di opere d’arte nelle case patrizie e
delle rapine da film nei grandi alberghi, al casinò e all’aeroporto.
A Venezia è “mala tempora” e in questo libro Maurizio Dianese racconta
Venezia a partire dai bassifondi. Il romanzo, costruito come un giallo, è li-
beramente ispirato alle storie, vere, dei grandi ladri veneziani e alle gesta,
efferate, della banda del Brenta guidata da Felice Maniero, bandito che ha
costruito un impero criminale nel ricchissimo Nordest. Sullo sfondo si
muove una politica che incoraggia il sacco delle città, carabinieri e poliziotti che fanno il doppio gioco, giudici corrotti e avvocati senza scrupoli,
Mala Tempora è un affresco in “nera” della città più bella del mondo.
Maurizio Dianese, giornalista, ha scritto Il bandito Felice Maniero e Codice 955, l’inchiesta impossibile sul caso Biagi. Con Gianfranco Bettin ha pubblicato La strage, che ricostruisce il coinvolgimento dei neofascisti veneziani nella strage di Piazza Fontana e Petrolkiller, il libro che svela i retroscena
dell’accordo segreto fra le aziende chimiche italiane e americane per non far sapere al mondo che il cvm era una sostanza cancerogena. Da oltre vent’anni segue le evoluzioni della malavita organizzata nel Nordest.
CIÒ CHE RESTA DELL'INGHILTERRA
Nel 1986 Derek Jarman iniziò a girare The Last of England, il suo film
più autobiografico e innovativo. Subito dopo si dedicò a questo diario,
sintesi delle battaglie e del lavoro di una vita.
“Derek Jarman è uno di quei pezzi unici della cultura, non solo del cinema,
che non lasciano eredi perché è la loro esperienza personale che è inimitabile. Un polemista che ha osservato senza abbassare lo sguardo le brutture inglesi, fino all’ultimo, quando discuteva nel blu, ed era già malato;
ma ancora di più un poeta partito dal profondo del suo Io per raggiungere,
in regime di affinità elettiva, quei personaggi che lo hanno affascinato e
influenzato nel corso del tempo, dal martire san Sebastian al più terrestre
Caravaggio al filosofo del linguaggio Wittgenstein. E poi lui, Jarman, che
attraverso frammenti di coscienza alleggeriti da uno soffio di ironia nonostante tutto e tutti, era sempre lì a curiosare, pronto a rendere visivi, con
un quadro o un film, l’emozione, lo sdegno, la fantasia sofferta.
The Last of England, caleidoscopio di immagini che rinunciano alla sceneggiatura e ai dialoghi, è una specie di requiem contro un mondo sempre più stritolato dalle multinazionali ma soprattutto sulla Gran Bretagna
della lady di ferro, apocalittico e ironico come sapeva esserlo da vero inglese il suo autore. Che, da un uomo sempre contro, esorcizzò le sue paure
sociali con un cinema di polemica di stampo brechtiano e le sue paure
personali con una dichiarazione di sieropositività che ai tempi fece scandalo e rumore”.
Maurizio Porro
Tradotto da Nicoletta Vallorani
Il libro contiene il dvd di The Last of England, mai distribuito in Italia e per
la prima volta con i sottotitoli in italiano.
QUO VADIS, BABY?
Grazia Verasani, nata a Bologna l'8 luglio 1964, si è
diplomata giovanissima all'Accademia d'arte drammatica. Dopo alcune esperienze come attrice, ha alternato il lavoro di doppiatrice con le prime
pubblicazioni di racconti (soprattutto su Il manifesto, nella rubrica Narratori delle riserve a cura di
Gianni Celati) e di romanzi, tra i quali L’amore è un
bar sempre aperto, Fuck me mon amour e Quo
Vadis, Baby?, il romanzo noir da cui Gabriele Salvatores ha tratto l'omonimo film.
Nel 2002 al Teatro Colosseo di Roma viene rappresentata la sua pièce teatrale From Medea, prodotta
dalla GIGA di Giorgio Albertazzi, per la regia di Pietro Bontempo. From Medea è stato pubblicato da
Sironi Editore nel settembre 2004. La pièce è stata
rappresentata per l’intero mese di luglio al festival
di Avignone per Les productions d’Ici ed d’ailleurse
e in Germania nella stagione 2006/07.
Nel frattempo canta e compone canzoni: nel 1995
vince il premio Città di Recanati; nel 1996 pubblica
l'album Nata mai (BMG Ricordi). Dal 1998 lavora
soprattutto come autrice per vari cantanti e collabora alla produzione di artisti emergenti.
La stessa Verasani sintetizza così lo spirito del suo
libro Quo Vadis Baby, in una intervista di Fabio Novel
per Thriller Magazine: “Giorgia, la protagonista, è
una donna di oggi, complessa, contraddittoria, come
ce ne sono tante, che non ha trovato il senso della
vita nel matrimonio e nei figli, forse perché aveva
troppi dubbi, forse a causa di traumi precoci, forse
perché ha subito il peso degli affetti. È una donna
che sa ridere perché conosce il dolore. È sempre
sulla difensiva ma, all’occorrenza, è in grado di rigiocarsi i sentimenti. Giorgia fa un percorso a ritroso, sulle tracce della sorella suicida. Sa che è dura
vivere senza rimuovere, cioè accettare l’assenza di
chi si ama. Ha uno sguardo dritto, pungente, che
non si nasconde. Fuma e beve perché deve raccontarsela un po’ e, grazie a dio, ha un sense of humor
che la salva sia dal cinismo sia dal piagnisteo. Le
accadono parecchie cose durante questo “viaggio
accidentato” tra passato e presente…”
giovedì 15 novembre, ore 17.00
DAL ROMANZO AL FILM:
STORIE DI DONNE
in collaborazione con la Biblioteca Centro Donna
Quo Vadis, Baby? / Quo Vadis, Baby?
Conversazione con Grazia Verasani
Conduce Macri Puricelli
A seguire proiezione di Quo Vadis, Baby?
(Italia, 2005, 108’) di Gabriele Salvatores
auditorium quarto piano
ingresso libero
SCAFFALE APERTO
INCONTRI CON GLI AUTORI
giovedì 15 novembre, ore 21.00
Presentazione del libro
Il mio lungo viaggio nel secolo breve
di Carlo Lizzani (Einaudi, 2007)
partecipano all’incontro Massimo Cacciari,
Roberto Pugliese e l’autore
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
giovedì 22 novembre, ore 18.00
Presentazione del libro
Meretrices. Storia della prostituzione a
Venezia tra il XIII e il XVIII secolo
di Giovanni Scarabello (Supernova, 2006)
partecipano all’incontro Gilberto Pizzamiglio, Bruno Rosada e l’autore
sala conferenze quarto piano
ingresso libero
venerdì 23 novembre, ore 17.30
Presentazione del libro
Mala Tempora (Aliberti, 2007)
di Maurizio Dianese
partecipano all’incontro Gianfranco Bettin,
Massimo Cacciari e l’autore che presenteranno Vincenzo Pipino “il re dei ladri” e
Spritz letterario (Collettivo Studentesco
Liceo Scientifico Ugo Morin)
auditorium quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto
omaggio alla biglietteria del Centro fino
ad esaurimento dei posti
mercoledì 28 novembre, ore 17.00
Presentazione del libro
Ciò che resta dell’Inghilterra
di Derek Jarman
tradotto da Nicoletta Vallorani (ALET, 2007)
partecipano all’incontro Alberto Fassina e
Vincenzo Patanè
a seguire proiezione di
The Last of England (GB/Germania, 1988,
87’) di Derek Jarman
sala seminariale primo piano
ingresso libero
videoteca la noble-art e la macchina da presa
UNDICI FILM E UN CONVEGNO
PUGILI
in collaborazione con l’Assessorato
allo Sport del Comune di Venezia,
la Federazione Pugilistica Italiana,
A.S.D. Union Boxe Mestre e il CONI
Provinciale di Venezia
lunedì 5 novembre, ore 21.00
Vinci per me! (The Ring, GB, 1927,
86’) di Alfred Hitchcock
mercoledì 7 novembre, ore 21.00
Luci della città (City Lights, USA,
1931, 87’) di Charles S. Chaplin
venerdì 9 novembre, ore 21.00
Il bacio dell’assassino (Killer’s Kiss,
USA, 1955, 64’) di Stanley Kubrik
lunedì 12 novembre, ore 21.00
Stasera ho vinto anch’io (The Set-Up,
USA, 1949, 72’) di Robert Wise
mercoledì 14 novembre, ore 21.00
Il colosso d’argilla (The Harder They
Fall, USA, 1956, 104’) di Mark Robson
MESTRE. Il pugile mestrino Francesco De Piccoli, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma 1960, nella categoria dei pesi massimi (a tutt’oggi è ancora l’unico pugile italiano ad aver vinto l’oro olimpico nei massimi), il prossimo 29 novembre compirà settant’anni. Per l’occasione il Centro Culturale Candiani in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Venezia, la Federazione Pugilistica Italiana, l’Union Boxe Mestre ed il CONI Provinciale di Venezia, ospiterà una serie d’iniziative che
culmineranno proprio il giorno 29, quando si terrà a partire dalle ore 17.45 il convegno intitolato: Roma 1960: il trionfo del pugilato azzurro. Una serata alla quale, oltre al
“festeggiato” De Piccoli, parteciperanno grandi campioni del passato quali Nino Benvenuti, Sandro Lo Popolo, Carmelo Bossi, Franco Musso e Primo Zamparini. Tutti pugili che assieme a De Piccoli indossarono la maglia azzurra nelle olimpiadi romane, salendo tutti sul podio. Benvenuti (il pugile triestino diverrà nel 1967 campione del
mondo dei pesi medi professionisti) e Musso vinsero l’oro rispettivamente nei pesi welter e piuma, Lo Popolo, Bossi e Zamparini, l’argento nei leggeri, superwelter e gallo.
Di quella felicissima spedizione (l’Italia non fu più in grado di vincere nel pugilato un bottino così prestigioso) fece parte anche Giulio Saraudi, scomparso prematuramente
due anni fa, il quale conquistò il bronzo nei mediomassimi. Al convegno interverranno Roberto Ellero (direttore del Centro Candiani), Sandro Simionato (Assessore allo
sport del Comune di Venezia), Renzo De Antonia (presidente del CONI Provinciale di Venezia) e Franco Falcinelli (presidente della Federazione Pugilistica Italiana). A fare
da contorno a questa manifestazione ci sarà anche una mostra fotografica allestita nello spazio espositivo del quarto piano del Centro Candiani, che riproduce le più belle
immagini in bianco e nero del torneo olimpico di pugilato di Roma 1960 ed a partire dal giorno 5 novembre una rassegna cinematografica con undici film dedicati al pugilato. “La noble-art” è infatti senza ombra di dubbio lo sport che più di ogni altro si è prestato (non sempre con successo…) alla “riduzione” cinematografica. Il rapporto
cinema-pugilato, però ha regalato negli anni degli autentici capolavori e alcuni tra questi faranno parte della rassegna Pugili in programma al Candiani. Da Hitchcock a Chaplin, da Kubrick a Scorsese fino al grande Luchino Visconti che con il suo Rocco e i suoi fratelli riuscì a dare un’immagine poetica del pugilato. Il ring è una sorta di “schermo
gigante” e i due contendenti sono perfetti davanti alla macchina da presa, al di là di quella che poi potrà essere la singola storia del pugile in questione. In occasione della
proiezione del 28 novembre Pugili, sarà presente in sala il regista e attore Lino Capolicchio.
Valter Esposito
venerdì 16 novembre, ore 21.00
Lassù qualcuno mi ama (Somebody
Up There Likes Me, USA, 1956, 109’)
di Robert Wise
lunedì 19 novembre, ore 21.00
Rocco e i suoi fratelli (Italia/Francia,
1960, 170’) di Luchino Visconti
mercoledì 21 novembre, ore 21.00
Città amara (Fat City, USA, 1972, 96’)
di John Huston
venerdì 23 novembre, ore 21.00
Toro scatenato (Raging Bull, USA,
1980, 128’) di Martin Scorsese
lunedì 26 novembre, ore 21.00
Quando eravamo re (When We Were
Kings, USA, 1996, 87’) di Leon Gast
mercoledì 28 novembre, ore 21.00
Pugili (Italia, 1995, 77’)
di Lino Capolicchio
Alla proiezione sarà presente il regista
sala conferenze quarto piano
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
Tessera ordinaria 25 euro, studenti € 20
validità un anno (sino al 30 giugno 08)
in vendita presso la biglietteria del
Centro Culturale Candiani.
È consigliata la prenotazione.
ROMA 1960: IL TRIONFO
DEL PUGILATO AZZURRO
in collaborazione con l’Assessorato
allo Sport del Comune di Venezia,
la Federazione Pugilistica Italiana,
l’Union Boxe Mestre e il CONI
Provinciale di Venezia
giovedì 29 novembre, ore 17.45
Convegno
Partecipano Renzo De Antonia, Roberto
Ellero, Valter Esposito, Franco Falcinelli,
Sandro Simionato.
Saranno presenti i pugili:
Nino Benvenuti, Carmelo Bossi,
Francesco De Piccoli, Sandro Lo Popolo,
Franco Musso e Primo Zamparini.
sala conferenze quarto piano
ingresso libero previo ritiro del biglietto
omaggio alla biglietteria del Centro fino
ad esaurimento dei posti.
TEMPI MODERNI E LIBERTÀ DI PENSIERO
L’Associazione AIRIS Onlus, attiva da molti anni nella
città di Venezia sui temi dell’ambiente, della ricerca e
del sociale, vuole proporre un nuovo ciclo di proiezioni
sul tema della libertà di manifestazione del pensiero,
probabilmente la più importante delle autonomie a cui
l’uomo può ambire nella sua vita come viene riconosciuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
del 1948 e nella nostra Costituzione all’art. 21 che recita così: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente
il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro
mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…”.
Tuttavia anche nel nostro Paese accade che tale libertà
non riesca a dispiegarsi completamente trovando vari
impedimenti quali: le pressioni sui media delle grandi
e piccole lobby economiche, i contratti flessibil-precari
dei giornalisti, il controllo politico della RAI, il bombardamento pubblicitario, la nuova legge sulle intercettazioni, il disinteresse per quello che è bene comune, ecc.
AIRIS ritiene infatti che l’obiettivo di formare uomini
liberi dotati di libertà di pensiero non sia particolarmente facile e, forse, nemmeno auspicato da molti.
A questo proposito si è voluto così ideare delle occasioni di approfondimento attraverso un percorso culturale che comprende sia un dibattito pubblico con un
famoso giornalista sia la visione di quattro film attraverso i quali vengono toccati differenti aspetti della questione “libertà di pensiero”, si va dalla radio libera di
Haiti sotto il regime dittatoriale alle risate amare sul rapporto tra potere politico e satira, ed ancora dalle indagini indipendenti di un giornalista cocciuto durante il
periodo del proibizionismo in America ad un futuro non
così lontano in cui i libri sono illegali e metodicamente
distrutti per lasciare spazio soltanto all’informazione su
schermo. Quattro appuntamenti che ci permetteranno
di affrontare insieme uno dei temi più discussi del momento e, partendo dalle tematiche legate ai film, percorre la storia della libertà di opinione.
LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO
in collaborazione con l’Associazione AIRIS Onlus
mercoledì 7 novembre, ore 21.00
The Agronomist (USA, 2003, 90’)
di Jonathan Demme
mercoledì 14 novembre, ore 21.00
Viva Zapatero (Italia, 2005, 80’)
di Sabina Guzzanti
mercoledì 21 novembre, ore 21.00
Good Night, and Good Luck
(Francia/Giappone/GB/USA, 2005, 90’)
di George Clooney
mercoledì 28 novembre, ore 21.00
Fahrenheit 451 (GB/Francia, 1966, 117’)
di François Truffait
sala seminariale primo piano
ingresso libero
Davide Scano
LE IMMAGINI DELLA CITTÀ
NEL FILM
in collaborazione con l’Università della
terza Età di Mestre
a cura di Annarosa Becchetti
mercoledì 7 novembre, ore 16.30
Camera con vista (A Room with a
View, GB, 1985, 117’) di James Ivory
mercoledì 14 novembre, ore 16.30
Il favoloso mondo di Amélie (Le fabuleux destin d’Amélie Poulain, Francia/Germania, 2001, 122’) di
Jean-Pierre Jeunet
mercoledì 21 novembre, ore 16.30
Shakespeare in love (USA, 1998,
123’) di John Madden
mercoledì 5 dicembre, ore 16.30
Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany’s, USA, 1961, 115’) di Blake Edwards
mercoledì 12 dicembre, ore 16.30
Le ali dell’amore (The Wings of the
Dove, Gran Bretagna/USA, 1997,
102’)
di Iain Softley
sala conferenze quarto piano
ingresso riservato ai tesserati UNI3 e
soci CinemaPiù
È consigliata la prenotazione.
UNA CITTÀ, UNA STORIA
Una delle esperienze più belle che il cinema molte volte
offre è quella di farci “visitare” e conoscere le città che
sono state lo sfondo di molti film celebri. Lo spettatore attento difficilmente riesce a dimenticare le strade,
le piazze, i palazzi e i giardini che hanno fatto da palcoscenico per le azioni degli attori. Anzi, quando si
tratta di capolavori la città diventa a sua volta protagonista. Le città sono mute, non sanno raccontare la
propria storia, ma attraverso i film possono farla vedere e renderla visibile ai nostri occhi. Grandi registi
sono riusciti a renderne l’anima di una città e a riversarla nei propri film in modo da integrare le emozioni
della storia narrata con l’atmosfera unica e irripetibile
che identifica ognuna di esse.
Chi ha visto un film ambientato a Parigi o a Venezia,
a New York a Firenze o Londra difficilmente le potrà
scordare e, se gli capiterà di trovarsi in quei luoghi,
cercherà di riviverli come hanno fatto gli interpreti del
film.
Sono proprio queste cinque città appena elencate le
coprotagoniste del ciclo di film che l’Università della
Terza Età di Mestre presenta quest’anno nella rassegna intitolata Le immagini della città nel film.
Annarosa Becchetti
Midnight Movies and Tales
videoteca
“Tra il 1970 e il 1977 sei pellicole a basso costo, proiettate a mezzanotte, trasformarono il modo di realizzare e vedere i film” (Stuart Samuels).
In quegli anni nasceva una notturna relazione semisegreta tra artisti, cinema e pubblico e i midnight movies - film proiettati solo dalla mezzanotte per le tematiche trasgressive proprie della cultura underground - iniziarono a trasformare la sensibilità tematica ed estetica sia dell’industria cinematografica sia del più vasto pubblico.
Il fenomeno ebbe inizio nel 1970 con il western surreale El Topo di Alejandro Jodorowsky. Grazie al passaparola, diventò il midnight movie per eccellenza con il suo carico di misticismo, metafore talora ostiche e immagini spesso crude e sanguinolente. Antecedente illustre del genere risulta Freaks di Tod Browning del 1932, opera anomala e ‘maledetta’, capolavoro del grottesco e affresco sulla ‘diversità’, scosse la coscienza perbenista di Hollywood per la presenza nel cast di veri freaks. Altro film di
culto assoluto è La notte dei morti viventi di George Romero del 1968, non semplice horror, bensì film sovversivo che opera una critica contro la società statunitense dell’uomo che mangia l’uomo. Ma il film di mezzanotte per eccellenza è l’opera delirante, aggressiva, peccaminosa e disinibita di Jim Sharman The Rocky Horror Picture
Show del 1975. Debuttò a Los Angeles tra l’indifferenza generale: spostato però a mezzanotte, il film divenne un vero e proprio spettacolo in cui il pubblico iniziò a partecipare alla pellicola interagendo con essa. Del 1972 è Pink Flamingos di John Waters. Il film, considerato ancora oggi osceno, ottenne un successo immediato nell'ambiente underground, affascinato dalla sua "filth politic" che andava a scardinare la famiglia e la società perbenista americana.
Anche Eraserhead (1977), “sogno di cose oscure e inquietanti” di David Lynch, finì nei circuiti di mezzanotte, ermetico e allucinato lungometraggio d’esordio del regista.
Food and tales. Assaggi di cinema prima di mezzanotte.
Al fine di ricostruire un certo clima da happening le proiezioni saranno introdotte da un ciclo di letture con accompagnamento musicale a cura della Corte dei Miracoli incentrate sulla vita e sulla poetica dei sei registi. Non mancherà un divertissément gastronomico a tema, con pietanze preparate con fantasia e creatività cromatica da La
Vida Nova di Marco Boscarato, per riportare lo spettatore al rapporto antico e intenso tra cibo e teatro, ricreato anche dalla settima arte fin dal 28 dicembre 1895 con Le
dejeuner de bébé dei fratelli Lumière, e (ri)scoprire se “Il cinema è un fetta di torta, non una fetta di vita” (Alfred Hitchcock).
Chiara Augliera
MIDNIGHT MOVIES
sabato 3 novembre, ore 21.30
La notte dei morti viventi (The Night
of Living Dead, USA, 1968, 95’, v.m.18)
di George Romero
sabato 10 novembre, 21.30
Freaks (USA, 1932, 60’, v.o. sott. it., v.m. 14)
di Tod Browning
sabato 17 novembre, ore 21.30
El topo (Messico, 1970, 119’, v.o. sott. it.,
v.m. 14) di Alejandro Jodorowsky
sabato 24 novembre, ore 21.30
The Rocky Horror Picture Show (G.B., 1975,
100’, v.m.14) di Jim Sharman
sabato 1 dicembre, ore 21.30
Eraserhead (G.B., 1977, 89’, v.o., v.m. 14)
di David Lynch
sabato 15 dicembre, ore 21.30
Pink Flamingos (USA, 1972, 106’, v.o. sott.it.,
v.m.18) di John Waters
sala seminariale primo piano
ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e
CinemaPiù
Tessera ordinaria 25 euro, studenti 20 euro
validità un anno (sino al 30 giugno 2008)
in vendita presso la biglietteria del Centro
Culturale Candiani.
FOOD & TALES
Assaggi di cibi e cinema prima di mezzanotte
a cura della Corte dei Miracoli
Lettura di brani tratti da biografie, interviste e aneddoti su David Lynch, George Romero, John Waters, Alejandro Jodorowsky,
Jim Sharman, Tod Browning. I brani costituiscono un’introduzione alle proiezioni in
occasione della rassegna Midnight Movies.
A seguire aforismi, brevi fiabe gotiche e curiosità a tema con il film della serata.
Le letture saranno accompagnate da cicheti
in fantasia, risotto, dolcetti, vini e bevande
a tema con la serata e da musica dal vivo.
Ore 20.30 Osteria La Vida Nova primo
piano. Costo della partecipazione: 18 euro
intero – 15 euro ridotto (iscritti a RistorArti
e associazioni collegate, CinemaPiù)
SGUARDI PLURALI: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
La città filmata è un viaggio cinematografico dentro la
realtà urbana della Terraferma. Si tratta di un itinerario
tra Mestre e Marghera tra tematiche industriali, ambientali, sociali o semplicemente di microstoria privata, attraverso una varietà di generi e punti di vista, dagli anni
Trenta fino ad oggi.
Ventuno le pellicole in programma organizzate secondo
un percorso cronologico e tematico che consenta di
cogliere i tratti emblematici dell’evoluzione della città
sullo schermo e, perché no, di promuovere il cinema a
luogo attraverso cui veicolare una cultura identitaria o
che in qualche modo spinga a cercarla, un’identità.
La rassegna esordirà con la proiezione dei cinegiornali
Luce e Incom, che, almeno fino agli anni Cinquanta costituiscono il veicolo d’informazione più diffuso nell’Italia pre-televisiva e che promuovono l’entroterra lagunare
a luogo funzionale al rilancio della Venezia moderna,
capitale culturale e turistica (Sansovino e Venezia).
Si proseguirà con i documentari governativi di Francesco De Feo (Quattro passi per Venezia), Ermanno Olmi
(Venezia città moderna) e Joris Ivens (L’Italia non è un
paese povero) e con nuovi temi legati alla fabbrica, al
lavoro, al benessere. Negli stessi anni il cinema a soggetto (Il raccomandato di ferro) e le produzioni amatoriali (Il fenomeno Mestre) restituiscono il clima dell’Italia
del boom di cui Mestre e Marghera sono protagoniste
con un’area industriale tra le più grandi d’Europa.
Intanto il cinema a soggetto ed amatoriale degli anni
Sessanta e Settanta inaugura il tema della crisi dell’individuo nella società borghese (Chi lavora è perduto). Il
cinema si “apre” quindi alla rappresentazione della cittàperiferia, luogo di esclusione da cui emergono i punti di
vista critici e interrogativi degli antieroi (L’altro Dio).
I titoli dell’ultimo decennio, infine, sono in grado di rappresentare la volontà di recuperare la memoria di un
passato recente (Porto Marghera: un inganno letale) e
di mostrare un territorio protagonista di nuove trasformazioni antropologiche, morali ed economiche (Porto
Marghera: gli ultimi fuochi, Il mio Paese).
Certamente sarebbe eccessivo voler sostenere che l’immagine di Mestre e Marghera al cinema documenta la
nascita e la crisi della società e della città moderne ma
non si può negare che l’immagine restituisca allo spettatore, con diversi linguaggi, il senso di un processo
complesso che, con le sue macro e microstorie documenta il “passaggio” e l’“attraversamento” della città
nel tempo.
Un’occasione di rilettura nata e pensata per sollecitare,
attraverso il cinema, la curiosità verso la storia recente
di un territorio in rapida trasformazione come quello
dell’entroterra lagunare e soprattutto per ricondurre il
cinema a una dimensione di bene partecipativo e collettivo al servizio del sapere e della conoscenza.
Silvia Zanna
IL SUONO E L’IMMAGINE
A volte ritornano, e visto il gradimento ottenuto lo scorso
anno, la notizia è certamente positiva. Ritorna Q13 Cult,
la rassegna di film muti musicati dal vivo, abbinata alle
iniziative della Municipalità di Mestre sotto il marchio
Q13, che si terrà per tre mercoledì all’auditorium del Centro Culturale Candiani. Tre pellicole che fanno parte della
storia del cinema, rivisitate in modo davvero personale
da giovani musicisti della penisola.
Si parte con Il gabinetto del Dott.Caligari di Robert Wiene,
musicato dai Supershock. Lo spettacolo, che comprende
musica, cinema e teatro, è un nuovo allestimento dell’ensemble torinese e rappresenta una novità per il territorio nazionale. Il gruppo musicale commenta creativamente le immagini, sottolineando la cifra perturbante
e incrementando la valenza metaforica di un’opera realizzata nel pieno periodo espressionista, che gioca moltissimo sul tema del doppio e della difficile distinzione
tra allucinazione e realtà. Fa parte integrante dello spettacolo la presenza di testi fortemente evocativi registrati
dalle voci di Bob Marchese e Fiorenza Brogi. I testi recitati costituiscono una microstruttura tematica, che prevede l’uso della voce in stretta correlazione con la musica
e con l’immagine filmica. Caligari non è quindi il risultato
di una semplice commistione, ma di una interdipendenza
strutturale tra parola detta, immagine e musica.
Non meno particolare è l’appuntamento successivo in
cui Simone Massaron interviene su Greed di Eric Von
Stroheim. Per commentare la pellicola il musicista milanese utilizza oggetti campionati in tempo reale e alcune
chitarre particolari: una chitarra baritono (accordata più
bassa rispetto al normale) e una chitarra senza tasti
(quindi con una sonorità stranamente vicina al trombone). Una colonna sonora cupa, angosciante, fatta di
temi dilatati e ipnotici, un discorso melodico e compositivo costruito in perfetta sintonia con i temi trattati dalla
pellicola: l’ossessione per il denaro che conduce alla
morte. Del resto si tratta di una delle pellicole maledette
de “l’uomo che amereste odiare”, una mega produzione
quasi impensabile per l’epoca (1924), realizzata in nove
mesi di riprese e che nella prima versione durava oltre
nove ore, una versione poi mutilata, con sommo disappunto del regista, fino alle due ore della versione distribuita nei cinema.
Chiude la rassegna Der Golem di Paul Wegener musicato dai bluEsForCe, un collettivo di musicisti che da anni
orbitano intorno allo Spaziomusica di Pavia. Il progetto
CINESTESIA by bluEsForCE prende vita nel 2007 con
l’intento di musicare dal vivo una serie di film muti che
hanno fatto la storia del cinema con una colonna sonora
a base di improvvisazione, rumorismo e mescolanze di
stili e sonorità: “Per noi è una palestra di improvvisazione
continua – spiegano i musicisti – per il film è la possibilità di rivivere, rinnovato da suoni e stili musicali che ai
tempi della sua realizzazione non erano nemmeno nati e
di godere dell’improvvisazione jazzistica per cui anche
sul medesimo film la musica non è non sarà mai la
stessa”. Tra i film musicati Der Golem appunto, una delle
prime opere ad individuare e a delineare i tratti dell'Espressionismo tedesco
Andrea Manzo
Q13 CULT IL RITORNO
in collaborazione con ComunicArte Associazione Culturale e Municipalità di Mestre Carpenedo
mercoledì 28 novembre, ore 21.00
Supershock
Il gabinetto del Dott.Caligari di Robert Wiene
mercoledì 5 dicembre, ore 21.00
Simone Massaron
Greed di Eric Von Stroheim
mercoledì 12 dicembre, ore 21.00
bluEsForCe
Der Golem di Paul Wegener
auditorium quarto piano - ingresso 6 euro
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E
MARGHERA NEL CINEMA
martedì 6 novembre, ore 17.30
Repertorio Archivio Luce (Italia, 1928-60, 27’)
Quattro passi per Venezia (Italia, 1955, 10’)
di Francesco De Feo
Sansovino e Venezia (Italia, 1955, 8’)
di Antonio Dell’Anno
Venezia città moderna (Italia, 1958, 15’)
di Ermanno Olmi
Episodio tratto da L’Italia non è un paese
povero (Italia, 1960, 30’) di Joris Ivens
mercoledì 7 novembre, ore 17.30
Il raccomandato di ferro (Italia, 1959, 95’)
di Marcello Baldi
martedì 13 novembre, ore 17.30
Chi lavora è perduto (Italia, 1963, 90’)
di Tinto Brass
giovedì 15 novembre, ore 17.30
Il fenomeno Mestre (Italia, 1956, 14’)
di Franco Gherardi
Porto Marghera una lotta (Italia, 1971, 25’)
di Ugo Guidobene, Paola Rispoli
Venezia una proposta (Italia, 1970, 33’)
di Giovanni Weiser Benedetti
martedì 20 novembre, ore 17.30
L’altro Dio (Italia, 1975, 95’) di Elio Bartolini
giovedì 22 novembre, ore 17.30
Cento lire di teatro (Italia, 1953, 10’)
di Enzo Luparelli
Il volante (Italia, 1956, 23’) di Piero Bergamo
Una piccola musica (Italia, 1950, 14’)
di Giuseppe Moreschi
Case (Italia, 1997, 53’) di Rodolfo Bisatti
Madre Marghera. Poesia e foto
di Antonella Barina (Italia, 1997,17’)
di Etta Lisa Basaldella e Antonella Barina
martedì 27 novembre, ore 17.30
Porto Marghera, un inganno letale (Italia,
2002, 56’) di Paolo Bonaldi
Porto Marghera: gli ultimi fuochi
(Italia, 2004, 52’) di Manuela Pellarin
giovedì 29 novembre, ore 17.30
Roberto Succo (Italia, 2000, 124’)
di Cédric Kahn
martedì 4 dicembre, ore 17.30
Lunedì mattina (Italia, 2002, 122’)
di Otar Iosseliani
giovedì 6 dicembre, ore 17.30
Il mio Paese (Italia, 2006, 113’)
di Daniele Vicari
sala seminariale primo piano
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
Tessera ordinaria 25 euro, studenti 20 euro
validità un anno (sino al 30 giugno 08)
in vendita presso la biglietteria del Centro Culturale Candiani. È consigliata la prenotazione.
MESTRE IN TAVOLA
Al termine delle proiezioni della rassegna
cinematografica La Città filmata (eccetto il
15/11 e il 29/11 per eventi contemporanei)
la Vida Nova offrirà a tutti gli spettatori cittadini e non un cicheto di risotto ed un bicchiere di vino, perché si possa continuare
ai tavoli l’incontro mestrino, con buone conversazioni. Partecipazione gratuita fino ad
esaurimento del vino e del risotto!
agenda
Candiani
sabato 3 novembre
sala conferenze IV piano, ore 15.00
I MAESTRI DEL CINEMA
Alfred Hitchcock – Irene Bignardi
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 21.30
MIDNIGHT MOVIES
La notte dei morti viventi
ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù
domenica 4 novembre
auditorium IV piano, ore 18.00
JAZZ GROOVE
Mephista trio
ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
INFORMAZIONI
CENTRO CULTURALE CANDIANI
Piazzale Candiani 7
30174 Mestre Venezia
Tel. 041 2386126
Fax 041 2386112
www.centroculturalecandiani.it
www.candiani.comune.it
Biglietteria / Informazioni
lunedì:
15.00 - 22.00
da martedì a domenica:
10.00 - 13.00 / 15.00 - 22.00
Tel. 041 2386126
Videoteca di Mestre
(Aderente all’AVI Associazione
Videoteche-Mediateche italiane)
lunedì:
15.00 - 19.00
da martedì a venerdì:
10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00
sabato: 10.00 - 13.00
Tel. 041 2386138
e-mail:
[email protected]
Ingresso riservato ai soci CINEMAPIÙ
Tessera ordinaria 25 euro
Studenti 20 euro
validità un anno
(sino al 30 giugno 2008)
in vendita presso la biglietteria
del Centro Culturale Candiani
Navigazione Internet
Ufficio Informazioni e Videoteca
nei rispettivi orari di apertura.
Ingresso riservato ai soci
Candiani Card
La tessera costa 15 euro per 15 ore.
Ogni successiva ricarica 10 euro
per 15 ore.
Segreteria Ludomedialab
martedì e giovedì:
10.00 - 13.00
mercoledì:
14.00 - 18.00
Tel. 041 2386138
[email protected]
Osteria La Vida Nova
da lunedì a sabato:
08.30 - 21.00
Tel. 041 8220213
Si ricorda che non è consentito
l’ingresso in sala
a spettacolo iniziato
* ingresso libero previo ritiro
del biglietto omaggio
alla biglietteria del Centro
fino ad esaurimento dei posti
lunedì 5 novembre
sala seminariale I piano, ore 16.30
GRAFFI(C)AMENTE
ingresso riservato agli iscritti
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Vinci per me!
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
auditoriun IV piano, ore 21.00
MITI ED EROI IMPOSSIBILI
Prima parte
Corrado Govoni ed Eleonora Duse
Seconda parte
Salomè
con Elisabetta Valgoi
ingresso libero*
martedì 6 novembre
sala conferenze IV piano, ore 15.00
I MAESTRI DEL CINEMA
Ingmar Bergman – Antonio Costa
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Repertorio Archivio Luce, Quattro passi per Venezia,
Sansovino e Venezia, Venezia città moderna, episodio
tratto da L’Italia non è un paese povero
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
mercoledì 7 novembre
sala ludomedialab III piano, ore 16.30
GRAFFI(C)AMENTE
ingresso riservato agli iscritti
sala conferenze IV piano, ore 16.30
LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM
Camera con vista
ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Il raccomandato di ferro
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Luci della città
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala seminariale I piano, ore 21.00
LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO
The Agronomist
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
RACCONTARE E CANTARE VENEZIA
Campo Marte
storie e canti dalla città invisibile
ingresso libero*
giovedì 8 novembre
sala conferenze IV piano, ore 17.00
IL GRAFFITISMO
Il più antico e più moderno linguaggio pittorico
in collaborazione con l’Associazione Amici delle Arti di
Mestre e della Terraferma
Conferenza di Andrea Rasi Dalle Ore
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 17.15
IO E…
APPARTENERE AI LUOGHI
Io e… la forma della città
Intervista a Pier Paolo Pasolini, regia di Paolo Brunatto
Io e… l’EUR
Intervista a Federico Fellini, regia di Luciano Emmer
(I filmati proiettati provengono dai RAI Teche)
ingresso libero
venerdì 9 novembre
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Il bacio dell'assassino
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sabato 10 novembre
sala conferenze IV piano, ore 9.30
MESTRE ‘900
Tavola rotonda
Urbanistica in terraferma tra ’900 e nuovo secolo:
bilancio e prospettive
Riflessioni a più voci con esponenti del Comune,
della Provincia e della Regione
ingresso libero
I nostri programmi sono online su
www.mestre.it
sala Paolo Costantini III piano, ore 11.00
MOLO K MARGHERA
L’altra Venezia
Inaugurazione mostra
sala seminariale I piano, ore 21.30
MIDNIGHT MOVIES
Freaks
ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù
sala seminariale I piano, ore 21.30
MIDNIGHT MOVIES
El topo
ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù
lunedì 12 novembre
sala seminariale I piano, ore 16.30
GRAFFI(C)AMENTE
ingresso riservato agli iscritti
lunedì 19 novembre
sala seminariale I piano, ore 16.30
GRAFFI(C)AMENTE
ingresso riservato agli iscritti
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Stasera ho vinto anch'io
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Rocco e i suoi fratelli
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
martedì 13 novembre
sala conferenze IV piano, ore 15.00
I MAESTRI DEL CINEMA
Roberto Rossellini - Adriano Aprà
ingresso libero
auditoriun IV piano, ore 21.00
MITI ED EROI IMPOSSIBILI
Prima parte
Gabriele D’Annunzio e Luisa Baccara
Seconda parte
Agave
con Laura Curino
ingresso libero*
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Chi lavora è perduto
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
auditorium IV piano, ore 21.00
INDIE VOICES
An Pierlé and White Velvet
ingresso 5 euro
mercoledì 14 novembre
sala ludomedialab III piano, ore 16.30
GRAFFI(C)AMENTE
ingresso riservato agli iscritti
sala conferenze IV piano, ore 16.30
LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM
Il favoloso mondo di Amélie
ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Il colosso d'argilla
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala seminariale I piano, ore 21.00
LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO
Viva Zapatero
ingresso libero
giovedì 15 novembre
auditorium IV piano, ore 17.00
DAL ROMANZO AL FILM: STORIE DI DONNE
Quo Vadis, Baby? / Quo Vadis, Baby?
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 17.30
LA FABBRICA DELLA CULTURA
Incontri con le istituzioni
Fondazione Gianni Pellicani
La grande politica e il futuro dell’Italia
Il riformismo e la crisi della politica. Giorgio Amendola
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Il fenomeno Mestre, Porto Marghera una lotta, Venezia
una proposta
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 21.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro
Il mio lungo viaggio nel secolo breve
di Carlo Lizzani (Einaudi, 2007)
ingresso libero
venerdì 16 novembre
sala conferenze IV piano
SETTANTA
Gli anni sospesi
Il laboratorio Venezia
ore 9.30
Interventi di Gianfranco Bettin, Beatrice Barzaghi,
Ugo Gregoretti, Carlo Ripa di Meana, Giorgio Busetto,
Riccardo Caldura, Tiziana Plebani.
ore 15.00
Interventi di Francesco Fracassi, Giuliano Scabia,
Maurizio Carlotti, Franco Miracco, Maurizio Cecconi,
Carlo Lizzani
Coordina Roberto Ellero
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
CENTRO STUDI STORICI DI MESTRE
La storia di Mestre nelle scuole
Dono a scuole comunali di volumi del Centro Studi Storici
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 21.00
PUGILI
Lassù qualcuno mi ama
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sabato 17 novembre
sala conferenze IV piano, ore 9.30
SETTANTA
Gli anni sospesi
Porto Marghera nel mondo: mito, racconto, modello
Interventi di Ed Emery, Giuseppe Cocco, Serge Cosseron,
Alvaro Reyes, Heinz Roth, Luana Zanella
Coordina Michael Hardt
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
WHAT’S UP, MESTRE?
Voci suoni immagini di una città
serata-spettacolo di Sebastiano Gatto e Giovanni Turra
ingresso libero
martedì 20 novembre
sala conferenze IV piano, ore 15.00
I MAESTRI DEL CINEMA
Akira Kurosawa – Marco Dalla Gassa
ingresso libero
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
L’altro Dio
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
auditorium IV piano, ore 21.00
JAZZ GROOVE
Harold Lopez Nussa
ingresso: intero 10 euro, ridotto 8 euro (Candiani Card,
CinemaPiù, studenti)
mercoledì 21 novembre
sala conferenze IV piano, ore 16.30
LE IMMAGINI DELLA CITTÀ NEL FILM
Shakespeare in love
ingresso riservato ai tesserati UNI3 e soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Città amara
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala seminariale I piano, ore 21.00
LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO
Good Night, and Good Luck
ingresso libero
giovedì 22 novembre
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Cento lire di teatro, Il volante, Una piccola musica, Case,
Madre Marghera. Poesia e foto di Antonella Barina
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 18.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro
Meretrices. Storia della prostituzione a Venezia
tra il XIII e il XVIII secolo
di Giovanni Scarabello (Supernova, 2006)
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 20.45
I COLORI DI MESTRE
Spettacolo di letture e musiche a celebrazione degli 80
anni della ditta Angeloni e a ricordo di Giancarlo
ingresso libero
venerdì 23 novembre
auditorium IV piano, ore 17.30
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Mala Tempora (Aliberti, 2007)
di Maurizio Dianese
ingresso libero*
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Porto Marghera, un inganno letale,
Porto Marghera: gli ultimi fuochi
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
auditorium IV piano, ore 21.00
INDIE VOICES
Annie Hall
ingresso 5 euro
mercoledì 28 novembre
sala seminariale I piano, ore 17.00
SCAFFALE APERTO
Incontri con gli autori
Presentazione del libro Ciò che resta dell’Inghilterra
di Derek Jarman
tradotto da Nicoletta Vallorani (ALET, 2007)
a seguire proiezione di The Last of England
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Pugili
Alla proiezione sarà presente il regista Lino Capolicchio
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala seminariale I piano, ore 21.00
LIBERO PENSIERO IN LIBERO UOMO
Fahrenheit 451
ingresso libero
auditorium IV piano, ore 21.00
Q13 CULT Il Ritorno
Supershock
Il gabinetto del Dott.Caligari di Robert Wiene
ingresso 6 euro
giovedì 29 novembre
sala seminariale I piano, ore 17.30
LA CITTÀ FILMATA: MESTRE E MARGHERA NEL CINEMA
Roberto Succo
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
sala conferenze IV piano, ore 17.45
ROMA 1960: IL TRIONFO DEL PUGILATO AZZURRO
Convegno
ingresso libero*
venerdì 30 novembre
auditorium IV piano, ore 17.00
RESTAURO!
Progetto musicale 2007/8
Orchestra d’Archi Italiana
ingresso: intero 10 euro, Abbonamento ai quattro concerti 30 euro, Ridotto 8 euro (Amici della Musica di Mestre, CinemaPiù, Candiani Card) Progetto “Giovani a
Teatro” con la Fondazione di Venezia
MOSTRE
Fino al 9 dicembre 2007
MESTRE NOVECENTO
Il secolo breve della città di terraferma
Storie e trasformazioni urbane
sala espositiva II piano
orario: da lunedì a venerdì: 15.00 – 19.00
sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
ingresso libero
dal 5 al 30 novembre 2007
ROMA 1960: IL TRIONFO DEL PUGILATO AZZURRO
Fotografie del Torneo olimpico di pugilato di Roma 1960
IV piano, apertura negli orari di funzionamento del Centro
ingresso libero
dal 11 novembre al 16 dicembre 2007
MOLO K MARGHERA
L’altra Venezia
Fotografie di Giuseppe Dall’Arche
Poesie di Andrea Zanzotto
sala Paolo Costantini III piano
orario: da lunedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
ingresso libero
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Toro scatenato
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
LUDOMEDIALAB
in collaborazione con Soggetto Venezia
sabato 24 novembre
sala seminariale I piano, ore 21.30
MIDNIGHT MOVIES
The Rocky Horror Picture Show
ingresso: biglietto d’ingresso a Food & Tales e CinemaPiù
Dal 31 ottobre al 9 novembre
La scoperta delle tecniche pittoriche (classi 3^)
lunedì 26 novembre
sala ludomedilab III piano, ore 16.30
GRAFFI(C)AMENTE
ingresso riservato agli iscritti
sala conferenze IV piano, ore 21.00
PUGILI
Quando eravamo re
ingresso riservato ai soci CinemaPiù
auditoriun IV piano, ore 21.00
MITI ED EROI IMPOSSIBILI
Prima parte Italo Svevo e Luigi Pirandello
Seconda parte Marta Abba e Claretta Petacci
con Elena Bucci
ingresso libero*
martedì 27 novembre
sala conferenze IV piano, ore 15.00
I MAESTRI DEL CINEMA
Orson Welles – Roberto Pugliese
ingresso libero
Dal 30 ottobre al 12 novembre
Bave di ragno a colazione (classi 1^)
Dal 6 al 15 novembre
I mille volti di Van Gogh e dei suoi amici (classi 4^)
Dal 14 al 28 novembre
Nel paese del sur-realismo (classi 4^ e 5^)
Dal 20 al 29 novembre
Immagini in movimento (classi 5^)
Dal 30 novembre al 19 dicembre
Cartone Animato (classi 5^)
GALLERIA CONTEMPORANEO
Dal 10 novembre 2007 al 5 gennaio 2008
MESTRE
Gabriele Basilico
orario: da martedì a sabato 10.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
ingresso libero
Informazioni: Galleria Contemporaneo
Piazzetta Mons. Olivotti, 2 (via Piave)
30171 Mestre – Venezia
tel. 041 952010
[email protected]
www.galleriacontemporaneo.it
IO E… APPARTENERE AI LUOGHI
08
Tra gli aspetti della vita quotidiana
che più efficientemente evidenziano
i cambiamenti intervenuti nell’ambiente costruito e segnalano la trasformazione dei significati dell’abitare,
c’è una diffusa percezione di perdita
del senso dell’appartenenza ai luoghi. La società contemporanea si
avvia rapidamente a diventare una
società di nomadi, di individui che
hanno nel loro immediato passato
origini legate a regioni geografiche
lontane e che sperimentano più
spesso che nel passato, gli effetti
della mobilità delle famiglie. Paradossalmente, col crescere della consapevolezza collettiva del valore che
l’ambiente e la sua tutela hanno nella
vita associata, sembra si debba registrare l’affievolirsi del sentimento individuale che lega l’esistenza stessa,
oltre che le storie singole ai luoghi e
alle figure che ognuno può associare
alle sue origini, alle esperienze della
sua formazione o alle vicende significative della sua vita. Il patrimonio
che le “arti” hanno accumulato nello
“spazio” appare più facilmente accettabile come un valore in sé che come
un valore dovuto alla relazione che,
singolarmente, ad esso ci lega.
Sembrano queste le indicazioni di riflessione verso cui orienta la visione
di alcuni “vecchi” filmati conservati
dalle Teche RAI, realizzati in origine
per la rubrica Io e…, programmata
dalla televisione italiana a metà degli
anni Settanta.
a cura di Leonardo Ciacci
giovedì 8 novembre, ore 17.15
IO E… APPARTENERE AI LUOGHI
Incontri con l’Arte e il Paesaggio
Documentari e interviste
in collaborazione con FAI e IUAV
a cura di Leonardo Ciacci
Io e… la forma della città
Intervista a Pier Paolo Pasolini,
regia di Paolo Brunatto
Io e… l’EUR
Intervista a Federico Fellini,
regia di Luciano Emmer
(I filmati proiettati provengono dai RAI Teche)
Intervengono: Roberto Ellero, Anna Zanoli e
Guido Zucconi
auditorium quarto piano - ingresso libero
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