thesaurus - Aracne editrice

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THESAURUS
COLLANA DI STUDI DI TEOLOGIA E DI STORIA DELLA CHIESA

Direttore
Piero D
Archivio Segreto Vaticano
Comitato scientifico
José Luis C O
Facultad de Teología de Burgos, Spagna
Caterina C
Pontificia Università Urbaniana di Roma, Italia
Charles G, SJ
Boston College, Massachusetts, USA
Giovanni G, OCarm
Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma, Italia
Krisztina T
Péter Catholic University Piliscsaba of Budapest, Ungheria
THESAURUS
COLLANA DI STUDI DI TEOLOGIA E DI STORIA DELLA CHIESA
Fede Ragione Libertà
I principi innati nella ragione si dimostrano verissimi: al punto che non è neppure
possibile pensare che siano falsi.
San T ’A, Contra Gentiles
Citando San Tommaso d’Aquino e partendo dall’assunto del fondamento divino, tra fede e ragione non vi può essere alcuna contraddizione in quanto entrambe traggono la loro origine direttamente da
Dio. Da ciò deriva, dunque, che anche il pensiero e l’agire umano
nel mondo siano due espressioni della stessa anima, che per elevarsi
ha bisogno di conoscere e studiare Dio (Teologia) e vivere la propria
dimensione spirituale attraverso il sacramento Chiesa (Storia della
Chiesa). La collana ospita volumi in grado di dare voce al pensiero e
all’agire umano in rapporto al fondamento universale del Dio fatto
uomo.
Piero Doria
Il Cardinale Ludovico Altieri
Vescovo di Albano (–)
Prefazione di
Marcello Semeraro
Copyright © MMXV
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Quarto Negroni, 
 Ariccia (RM)
() 
 ----
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: maggio 
Indice

Abbreviazioni

Prefazione
di Marcello Semeraro

Premessa
Parte I
Vita e opere

Capitolo I
Profilo biografico del cardinale Ludovico Altieri

Capitolo II
L’adesione del cardinale Altieri al Concilio Vaticano I

Capitolo III
« Relatio Status Ecclesiae Albanensis »

Capitolo IV
Albano e l’epidemia di colera del 

Conclusione
Parte II
Appendice

Relatio Status Ecclesiae Albanensis

Il colera in Albano nell’agosto 

Il colera in Albano nell’agosto 

Indice


Il colera in Albano nell’agosto 

Cronologia del cardinale Ludovico Altieri
Parte III
Fonti e bibliografia

Fonti

Bibliografia

Indice dei Nomi e dei Luoghi
Abbreviazioni
Abbreviazioni archivistiche
— ASV: Archivio Segreto Vaticano
— Segr. Stato: Segreteria di Stato
— Congr. Vescovi e Regolari, Positiones: Congregazione dei
Vescovi e dei Regolari, Positiones
— Congr. Concilio, Relat. Dioec.: Congregazione del Concilio,
Relationes Dioecesium
— Conc. Vat. I: Concilio Vaticano I
— Arch. part. Pio IX, Oggetti vari: Archivio particolare di Pio IX,
Oggetti vari
— Dataria Ap., Processus Datariae: Dataria Apostolica, Processus
Datariae
— Arch. Concist., Acta Camerarii: Archivio Concistoriale, Acta
Camerarii
— Sec. Brev., Reg.: Segreteria dei Brevi, Registra Brevium
— Arch. Sost. Conc., Atti Concist.: Archivio del Sostituto del
Concistoro, Atti Concistoriali
— Arch. Concist., Cedul. et Rotul.: Archivio Concistoriale, Cedulorum et Rotulorum
— Arch. Nunz. Vienna: Archivio della Nunziatura di Vienna


Abbreviazioni
Abbreviazioni bibliografiche
— DBI: Dizionario Biografico degli Italiani
— DHGE: Dictionnaire d’Histoire et de Géographie Ecclesiastiques
— DTF: Dizionario di Teologia Fondamentale
— EC: Enciclopedia Cattolica
Prefazione
di M S
« Buon pastore che dà la vita per le sue pecore ». È l’immagine giovannea ripresa dalla gente e ricorrente nelle testimonianze pubbliche
riguardo al cardinale Ludovico Altieri; spesso insieme col richiamo
a san Carlo Borromeo. Del santo arcivescovo di Milano, il Bascapé scrive che, all’insorgere della peste — nota, appunto, come la
« peste di San Carlo » —, molti esortarono Carlo a prendere le dovute
precauzioni dal contagio e ritirarsi in altra località, ma questi « fece testamento . . . poi rivoltosi senza più indugio alla cura del suo gregge,
incominciò col venire in aiuto di quei poveri sventurati » i quali, a loro
volta, abbandonati a se stessi gli gridavano: « Dal momento che siamo
privi di ogni altro aiuto dacci, o padre, almeno la tua benedizione ».
Nel suo De vita et rebus gestis Caroli (Cfr. IV, –), il biografo si diffonde
nel narrare l’opera di pietà, di organizzazione e di cura sviluppata dal
Borromeo nei dolorosi anni milanesi del –. Un altro Borromeo, il cardinale Federico, cugino del primo e anch’egli arcivescovo
di Milano, nel  si trovò ad affrontare un’altra pestilenza: questa
più nota, perché narrata dal Manzoni ne I promessi sposi. Nuovamente
l’arcivescovo respinge i consigli di chi lo vorrebbe ritirato « in qualche
villa ». Narra il Manzoni
Non trascurò quelle cautele che non gl’impedissero di fare il suo dovere
(sulla qual cosa diede anche istruzioni e regole al clero); e insieme non curò
il pericolo, né parve che se n’avvedesse, quando, per far del bene, bisognava
passare per quello.
Aveva, infatti, scritto ai suoi parroci:
siate disposti ad abbandonar questa vita mortale, piuttosto che questa famiglia, questa figliolanza nostra; andate con amore incontro alla peste. Come a
un premio, come a una vita, quando ci sia da guadagnare un’anima a Cristo
(cap. XXXII).
Per tutti, ogni volta il modello di riferimento è sempre il buon
pastore che dà la vita per le sue pecore. San Gregorio Magno, la cui


Prefazione
elezione a vescovo di Roma è anch’essa legata a una delle sue più gravi pestilenze (), commenta lapidariamente la parola di Gesù: fecit
quod monuit, ostendit quod iussit. Gesù « attuò questo insegnamento e
diede l’esempio riguardo a ciò che aveva comandato. Buon pastore,
diede la vita per il suo gregge, così da trasformare il proprio corpo e
sangue nel sacramento a noi dato e da nutrire con l’alimento della
sua carne le pecorelle redente. Fu mostrata a noi la via da seguire in
disprezzo della morte e fu instaurato un modello a cui conformarci
(apposita est forma cui imprimatur) » (Hom. in Evang., I, XIV, : PL ,
). Sul marmo del monumento funebre che volle erigergli nella
Cattedrale sopra il suo sepolcro, la Chiesa di Albano fece scolpire
queste parole: bonus cum in medium gregem dira saeviente lue advolasset praeclarum vitae cursus morte magnanima consumavit sanctissime. Il
buon pastore dà la vita per le sue pecore!
La Diocesi Suburbicaria di Albano è riconoscente al Dr. Piero
Doria, dell’Archivio Segreto Vaticano, per avere accettato di approfondire la figura del cardinale Altieri e di avere raccolto in questo
volume il frutto delle sue ricerche. Il fatto che l’opera sia stata redatta « unicamente facendo riferimento a documentazione conservata
nell’Archivio Segreto Vaticano » ne impreziosisce il valore, ulteriormente accresciuto dall’inserimento della relazione ad limina messa a
punto dall’Altieri del  (espressione del suo sguardo attento sulla
realtà diocesana) e dalle tre cronache apparse su La Civiltà Cattolica
riguardanti gli avvenimenti dell’agosto , che hanno il valore di
una testimonianza de visu.
Che se poi emoziona l’immagine di un Vescovo il quale, imitando
Gesù buon pastore, offre la sua vita, non commuove di meno l’opera
soccorritrice di tante altre persone, fra cui gli zuavi: « Questi ottimi
giovani deposero i sacchi e le carabine, e non ascoltando che l’ispirazione della cristiana carità [. . . ] si fecero tutto a tutti in quella sì
generale desolazione ». Il bassorilievo posto alla base del monumento
funebre dell’Altieri ha voluto fissare nel marmo anche i loro gesti di
carità, perché rimangano nella memoria dei posteri.
I fedeli e i cittadini di Albano parlarono subito del loro Vescovo
come di un martire di carità. Non fuor di luogo, giacché pure di lui
si potrebbe dire quello che, riferendosi all’abnegazione dimostrata
dai cristiani nel soccorrere i contagiati dalla peste che infuriò ad
Alessandria alla fine del , disse il vescovo Dionigi: che la morte
« conseguita a motivo di una grande pietà e di una salda fede non è
da ritenersi inferiore al martirio » (Eusebio, HE VII, , ). Quella
Prefazione

prova di carità ebbe grande risonanza e ancora oggi il Martirologio
Romano, alla data del  febbraio, riporta di loro il seguente elogio:
Commemorazione dei santi sacerdoti, diaconi e molti altri che ad Alessandria, al tempo dell’imperatore Gallieno, mentre imperversava una terribile pestilenza, andarono di buon grado incontro alla morte assistendo le
persone colpite dal morbo: la fede devota dei pii prese a venerarli come
martiri.
Al riguardo, i Bollandisti esaminando il caso accennarono alla
questione (« conscripti sunt nuper vary a viris eruditis commentary. . . »)
se ciò dovesse, o no intendersi nel senso di un vero e proprio martirio. Ma non è poi questo il problema giacché di loro, così come
del nostro cardinale Altieri, si potrà in ogni caso ripetere quel che
Sulpicio Severo disse del vescovo San Martino: pur non avendo avuto
la possibilità di conseguire il martirio cruento, egli raggiunse certamente la perfezione del martirio (sine cruore martyrium) attraverso la
compassione caritativa alle sofferenze altrui, la cura degli ammalati
e la sollecitudine con quanti si trovavano nella prova e nel pericolo
(Cfr. Epist. II ad Aurelium Diaconum: PL , ).
È proprio questo il senso del titolo « martire di carità », con cui i
fedeli di Albano onorarono il loro vescovo, colpito a morte dal colera
mentre assisteva e confortava spiritualmente i malati e i morenti della
sua Chiesa. Lo stesso Alberto Galieti, ritenuto l’ultimo storico della
Chiesa di Albano, menziona Ludovico Altieri (« soave figura di buon
pastore ») come ultimo di una serie di vescovi che « si illustrarono per
santità », cioè dopo la menzione dei beati Matteo di Reims ed Enrico
di Marsiac e poi di San Pietro Igneo e San Bonaventura da Bagnoregio
(Cfr. Contributi alla storia della Diocesi Suburbicaria di Albano Laziale,
Tipografia Poliglotta Vaticana , p. ).
Per questo suo lavoro, sempre attento e puntuale, ringrazio di
vero cuore il Dr. Piero Doria. Il libro, pubblicato mentre giunge
a termine l’inchiesta diocesana sulla vita, virtù e fama di santità
del cardinale Altieri, fa ora da pendant all’altro del Dr. Ulderico
Parente, pubblicato nel  in coincidenza con l’inizio dell’indagine
diocesana. A lettura conclusa si è maggiormente convinti di quanto
si legge nella Premessa dell’Autore e cioè che,
se fondamentale resta nella ricostruzione biografica del cardinale Altieri
l’opera svolta in quei tormentati giorni ad Albano, essa però non fu frutto
di una scelta improvvisa e istintiva ma il compimento di una vita spesa al
servizio della Chiesa e del prossimo.
Premessa
Tra le figure di spicco dell’Ottocento italiano un posto di rilievo
spetta di diritto al cardinale Ludovico Altieri. Discendente da una
delle più prestigiose famiglie della nobiltà romana, il suo nome resta
essenzialmente legato all’epidemia di colera che colpì la Città di
Albano, sua diocesi, nell’agosto del . E più in particolare a quei
pochi giorni, dal  all’ agosto, in cui egli, fatto ritorno in sede per
provvedere ai bisogni materiali e spirituali dei suoi fedeli, contrasse
il morbo e morì. La sua figura di vescovo venne fin da subito, per
evidenti ragioni, accostata a quella del cardinale cinquecentesco San
Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano.
Tuttavia, se fondamentale resta nella ricostruzione biografica del
cardinale Altieri l’opera svolta in quei tormentati giorni ad Albano,
essa però non fu frutto di una scelta improvvisa e istintiva ma il
compimento di una vita spesa al servizio della Chiesa e del prossimo.
Convinzione, questa, che si è imposta da sola alla mia attenzione e
che emerge chiaramente dall’esame delle carte consultate e studiate.
Il ruolo del cardinale Altieri, che per gli incarichi che ricoprì visse
da vicino tutti i principali avvenimenti storici della sua epoca, fu di
fondamentale importanza per il governo dei pontefici sotto la cui
autorità prestò la sua opera. Penso in particolare agli anni in cui fu
nunzio a Vienna ma anche agli incarichi che ricoprì al suo ritorno a
Roma a servizio del papa Pio IX e dello Stato Pontificio.
In questo libro, redatto unicamente facendo riferimento a documentazione conservata nell’Archivio Segreto Vaticano, ho soffermato
la mia attenzione in particolare su quattro aspetti specifici: nel primo capitolo, ho cercato di ricostruire un profilo biografico il più
completo possibile del cardinale Altieri. Purtroppo, a causa di alcune
lacune documentarie, resta ancora qualche ombra soprattutto sui
suoi primi anni di vita. Nel secondo capitolo, invece, ho esaminato
la lettera che egli inviò al papa in risposta alla decisione di Pio IX
di convocare il concilio. Si tratta di un documento davvero molto
bello e teologicamente solido con proposte molto concrete e che il
lettore potrà apprezzare in tutta la sua interezza. Quindi nel terzo


Premessa
capitolo ho ricostruito lo stato della diocesi di Albano attraverso una
testimonianza di grande valore che è emersa dallo studio delle carte
conservate nell’archivio della Congregazione del Concilio: si tratta
della Relatio Status Ecclesiae Albanensis presentata dall’ordinario al
papa il  dicembre  . Il documento, già noto, rappresenta allo
stato attuale delle ricerche l’unica testimonianza scritta dell’azione di
governo del cardinale Altieri conservata nell’Archivio centrale della
Santa Sede. Infine, nel quarto e ultimo capitolo, mi sono occupato
dell’epidemia di colera che ha colpito Albano e dell’azione del suo
Pastore. In appendice il lettore potrà ritrovare il testo completo della
relazione ad limina e le tre cronache apparse su La Civiltà Cattolica
riguardanti gli avvenimenti dell’agosto  nei quali oltre al sacrificio
del vescovo, si segnala l’azione del clero secolare e regolare (maschile
e femminile) e del reparto degli Zuavi che per la loro opera lasciarono
un ricordo indelebile negli abitanti di quella città.
Prima di consegnare alle stampe il presente libro desidero rivolgere un personale e sincero ringraziamento a Sua Eccellanza Mons.
Marcello Semeraro, vescovo di Albano, che nominandomi il  novembre  membro della commissione dei Periti storici e archivistici
per la Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio
cardinale Ludovico Altieri, mi ha dato la possibilità di accostarmi allo
studio di un personaggio davvero esemplare che con la sua vita ha
dato notevole lustro alla Chiesa.
Un grazie ancora a quanti hanno reso facile il mio lavoro di ricerca e mi hanno agevolato con i loro consigli sempre molto utili. In
particolar modo desidero ringraziare Ulderico Parente, p. Giovanni
Grosso OCarm, Alberto Crielesi, don Andrea De Matteis, p. Giuseppe Zane e ancora Mons. Marcello Semeraro che, nonostante i tanti
impegni, ha sempre trovato il tempo per seguire da vicino i lavori
della commissione e anche il presente studio.
Dal Vaticano,  gennaio 
. « Relatio Status Ecclesiae Albanensis », in A, Congr. Concilio, Relat. Dioec., Albanen.
/B, Romae,  decembris , ff. r–r. Cfr. Documento in Appendice. D’ora in poi
citerò solamente « Relatio » con il corrispondente numero di foglio. Purtroppo la documentazione rinvenuta nell’Archivio della congregazione dei Vescovi e dei Regolari per la diocesi
di Albano si è dimostrata dal punto di vista pastorale di scarsa utilità in quanto essa riguarda
prevalentemente i beni del Capitolo o delle singole parrocchie, ipoteche, affitto di terreni, di
case e via dicendo.
P I
VITA E OPERE
Capitolo I
Profilo biografico
del cardinale Ludovico Altieri
Ludovico Altieri nacque a Roma il  luglio , alle ore , circa, da
Paluzzo e da Maria Anna di Sassonia e lo stesso giorno venne battezzato
nella Chiesa Collegiata e Parrocchiale di San Marco. Dei primi vent’anni di vita di Altieri non sappiamo assolutamente nulla. Non si conosce
né il « cursus studiorum », né il contesto in cui si manifestò la vocazione
ecclesiastica. Le prime notizie, infatti, risalgono al  marzo  quando
Altieri venne ordinato sacerdote da Costantino Patrizi, arcivescovo titolare di Filippi, « in privato sacello ad Vaticanum ». Quindi, a partire dal
, Altieri compare sia come Segretario della Congregazione degli Studi, sia come membro della Famiglia Pontificia in qualità di Cameriere
Segreto e Coppiere e sia, infine, come Vicario della Chiesa Collegiata
di Santa Maria in Via Lata. A questi già numerosi incarichi, sempre
nel corso del , si aggiunse quello di Qualificatore del Santo Offizio.
. Il nome completo, riportato nella copia dell’Atto di nascita e di battesimo (Roma, 
giugno ), è Ludovico Pietro Paolo Giuseppe Ignazio Saverio Alessio Maria Luigi Calcedonio
Stanislao Gioacchino Gaspare. A, Dataria Ap., Processus Datariae, , f. r. Alcune brevi notizie
biografiche su Ludovico Altieri si hanno in P. R, Altieri Ludovico, in « DHGE », Paris ,
vol. II, coll. –; Mario D C, Altieri Ludovico, in « EC », Roma, , vol. I, coll. –;
Vittorio Emanuele G, Altieri Ludovico, in « DBI », Roma , vol. II, pp. –; Donato
S, Nunzi apostolici a Vienna, Città del Vaticano , pp. –; Piero D, Il governo
spirituale del card. Ludovico Altieri (–), nella documentazione dell’Archivio Segreto Vaticano,
in « Diocesi di Albano. Vita diocesana. Organo ufficiale per gli Atti del Vescovo e della Curia
Vescovile », aprile–giugno , pp. –; Ulderico P, Ludovico Altieri, cardinale Vescovo di
Albano (–), Presentazione di Mons. Marcello S, vescovo di Albano, Albano .
. A, Dataria Ap., Processus Datariae, , n. , f. r.
. Ibidem.
. Ivi, f. r.
. Ivi, f. r. Notizie per l’anno , Roma , p. .
. Ibidem, Ivi, p. .
. A, Dataria Ap., Processus Datariae, , n. , f. r.
. Ibidem.

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